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    Tour of the Alps, Kamna vince la tappa 3^ tappa: la classifica

    Colpaccio di Lennard Kamna nella terza tappa del Tour of Alps 2023, da Renon a Brentonico San Valentino. Il tedesco della  Bora-hansgrohe, al secondo successo nell’ex Giro del Trentino dopo quello dello scorso annoa Villabassa, stacca tutti a cinque chilometri dal traguardo, poi resiste al ritorno dei big, arrivando con una manciata di secondi sul compagno di squadra Aleksandr Vlasov e Jefferson Cepeda. Quarto il britannico Tao Geoghegan Hart, che mantiene saldamente sulle spalle la maglia verde di leader. Settimo e primo degli italiani, Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa), ora quinto in classifica generale. Giovedì la Rovereto-Predazzo di 152.9 km. 

    L’ordine d’arrivo della 3^ tappa
    1. Lennard Kamna (Bora-hansgrohe) in 4h06’13″2. Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe) +4″3. Jefferson Cepeda (EF Education-EasyPost) s.t.4. Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) s.t.5. Jack Haig (Bahrain Victorious) s.t. LEGGI TUTTO

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    Tour of the Alps, Geoghegan Hart vince la tappa 2^ tappa: la classifica

    Ancora Tao Geoghegan Hart protagonista assoluto al Tour of Alps. Il britannico della Ineos Grenadier, vincitore del Giro 2020, si è imposto anche nella 2^tappa dell’ex Giro del Trentino, con arrivo a Renon. Dopo aver vinto la prima frazione, interamente in territorio tirolese, Geoghegan Hart ha preceduto con una grande azione nel finale Jack Haig e Santiago Buitrago, con Pavel Sivakov quarto e subito davanti a Lorenzo Fortunato, unico italiano a restare nel gruppo dei migliori. Il britannico resta ovviamente maglia verde, con 22” di vantaggio in classifica generale su Carty. Mercoledì la terza frazione con arrivo a Brentonico San Valentino. 

    Tour of Alps, la classifica generale
    1. Tao Geoghegan Hart  (INEOS Grenadiers) in 7:15:22
    2. Hugh Carthy  (EF Education-EasyPost) + 22”
    3. Pavel Sivakov  (INEOS Grenadiers) + 28” LEGGI TUTTO

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    Tour of the Alps, Geoghegan Hart vince la tappa 1^ tappa: la classifica

    Tao Geoghegan Hart conquista la 1^tappa del Tour of Alps 2023, 127,5 km da Rattenberg ad Alpbach. Il ciclista della Ineos Grenadier, vincitore del Giro d’Italia 2020, è anche la prima maglia verde della corsa. Hart ha preceduto l’austriaco Felix Gall (Ag2r Citroen) e Hugh Carthy (EF). Per il 28enne britannico è il terzo successo di tappa nella corsa euro-regionale, dopo i due conquistati nell’edizione 2019. Martedì è in programma la 2^ tappa, da Reith im Alpbachtal a Renon, con ingresso in Alto Adige. 

    La cronaca della gara
    Geoghegan Hart ha preso l’iniziativa quando mancavano 500 metri alla conclusione sulle rampe dell’impegnativa salita verso Alpbach, precedendo sul traguardo il tirolese Felix Gall (Ag2r Citroen) e l’altro britannico Hugh Carthy (EF Education First-EasyPost), quest’ultimo ripreso nei pressi del traguardo. Come nel 2019, il britannico è il primo leader della Classifica Generale del Tour of the Alps con 6” di vantaggio su Gall e 10” su Carthy. Il primo degli italiani al traguardo è Lorenzo Fortunato, staccato di 10” dal vincitore.  LEGGI TUTTO

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    Amstel Gold Race, vince Pogacar: risultati e classifica

    Il trittico delle Ardenne inizia nel migliore dei modi per Tadej Pogacar. Il fuoriclasse sloveno ha vinto l’Amstel Gold Race, conquistando così la seconda classica della stagione dopo il Giro delle Fiande. “Ho ancora tanta fame” aveva detto Pogacar alla vigilia della corsa e la sua voglia l’ha dimostrata nei 253,6 km da Maastricht a Valkenburg, riuscendo a fare la differenza sui 33 muri con forza e intelligenza tattica. La gara è esplosa sull’Eyserbosweg, con un’accelerata dello sloveno: gli unici che riescono a restare a ruota sono Pidcock e Healy. L’equilibrio tra i tre dura fino ai -30 dal traguardo, quando Pogacar è riuscito a staccare i due rivali sul Keutenberg con una progressione incredibile senza mai alzarsi sui pedali. Secondo posto per l’irlandese Ben Healy, terzo l’inglese Thomas Pidcock. Il primo degli italiani è Andrea Bagioli, sesto.

    I numeri di Pogacar
    Per lui è l’undicesima vittoria stagionale (6 successi di tappa, le classifiche generali della Vuelta Andalucia e Parigi-Nizza oltre a Clasica Jaen Paraiso Interior e Giro delle Fiandre), il quarto nella storia a fare l’accoppiata Fiandre-Amstel e il quinto nella storia a vincere Tour de France e Amstel Gold Race dopo Bjarne Riis, Joop Zoetemelk, Bernard Hinault ed Eddy Merckx. E non è finita con le classiche di primavera perché il trittico delle Ardenne proseguirà mercoledì con la Freccia Vallone e, domenica prossima, la Liegi-Bastogne-Liegi. LEGGI TUTTO

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    Morto per un malore in bici Dario Acquaroli, ex campione di Mountain Bike

    Dramma nel giorno di Pasqua a Camerata Cornello (Bergamo): intorno alle 13, Dario Acquaroli, ex campione di mountain bike originario di San Giovanni Bianco e residente a San Pellegrino Terme sempre nella Bergamasca, è morto in una zona impervia mentre era in sella alla sua bicicletta.

    Acquaroli era atteso dalla sorella per il pranzo: il decesso potrebbe essere stato causato da un malore.  Sul posto è stato inviato dal 118 l’elicottero decollato da Como e il personale del Soccorso alpino. A chiamare i soccorsi sono stati alcuni ciclisti che hanno trovato Acquaroli a terra, accanto alla sua bicicletta, lungo una mulattiera che da Cespedosio porta in paese. Vani i soccorsi.

    Dario Acquaroli era nato il 10 marzo 1975 a San Giovanni Bianco ed è stato uno dei più forti specialisti italiani di sempre nella mountain bike: ha corso 19 mondiali con la Nazionale italiana tra cross country e marathon, vincendo due titoli europei (1992, 1993) e due titoli mondiali (1993, 1996) oltre a cinque titoli italiani (1992, 1993, 1996, 2000, 2005). Nella sua carriera ha difeso i colori di Team Bianchi, Full-Dynamix e Sintesi Larm. LEGGI TUTTO

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    Parigi-Roubaix, le foto più belle dell’edizione 2023

    Tra mille emozioni è andata in archivio l’edizione numero 120 della Parigi-Roubaix, vinta da Mathieu Van Der Poel, quarto corridore nella storia a riuscire a vincere Sanremo e Roubaix lo stesso anno. Ecco gli scatti più belli tra la polvere del pavé, l’incessante tifo a bordo strada e la fatica dei corridori
    PARIGI-ROUBAIX, IL RACCONTO DELLA CORSA LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Van der Poel vince la Parigi-Roubaix. Sesto Filippo Ganna

    Semplicemente straordinario: fenomeno in una generazione di fenomeni, Mathieu Van der Poel conquista l’edizione numero 120 della Parigi-Roubaix. Dopo tre attacchi simili a rasoiate, il quarto è quello decisivo: dopo aver rischiato di cadere insieme a Degenkolb ed essere rimasto in sella in modo quasi miracoloso, alla fine del Carreofur de l’Arbre stacca tutti. Con lui rimane solo l’eterno rivale Van Aert, ma il belga (che uno scossone alla gara lo aveva dato prima di Arenberg) è davvero sfortunato: una foratura proprio alla fine del Carrefour consente a Van der Poel di prendere il largo. Da quel momento per l’olandese (nipote di Poulidor) è una volata solitaria verso Roubaix. Una prova di forza della Alpecin, che piazza al secondo posto Philipsen, autore di una grande prova di squadra, abile nello spezzare e chiudere il tentativo di Van Aert di inseguire Van der Poel. Van Aert, sfortunato (anche se i problemi tecnici sono ingredienti naturali dell’Inferno del Nord e vanno messi in conto) per la foratura sua e della doppia foratura del compagno di squadra Laporte, chiude al terzo posto. Buona prova di Filippo Ganna: sempre tra i migliori, recupera e ricuce gli strappi della coppia Van der Poel-Van Aert, corre una gara intelligente ma deve cedere allo strapotere di Van der Poel e chiude sesto. Per sua stessa ammissione nel post gara: “Gli ultimi 30 km non passavano mai, sono stati una sofferenza. Devo ringraziare la squadra per il lavoro che ha fatto, mi sono un po’ mancate le gambe nel finale”. Per Van der Poel è doppietta dopo la Milano-Sanremo, due classiche Monumento conquistate in stagione. Una prova di forza incredibile: “Oggi mi sentivo fortissimo – ha dichiarato al termine della gara- Ho capito che Van Aert aveva avuto un problema, probabilmente saremmo andati al traguardo insieme. Purtroppo a volte capita in corsa. E’ stata la mia migliore stagione di classiche di sempre, finirla così è un sogno”. Una Milano-Sanremo, due Giri delle Fiandre (e quest’anno è arrivato secondo), una Parigi-Roubaix: sarà il primo di questa generazione di campioni a conquistare tutte e 5 le Monumento? Gli mancano Liegi-Bastogne-Liegi e Lombardia. Gli avversari sono fortissimi: Pogacar, Van Aert, Evenepoel…Una cosa è sicura: questi ragazzi ci regalano ogni volta spettacolo. Chapeau. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Parigi-Roubaix donne: vince canadese Jackson. Katia Ragusa seconda

    La 34enne canadese Alison Jackson, del team EF, ha vinto la terza edizione della Parigi-Roubauix donne (ottavo successo in carriera, decisamente il più importante), imponendosi nello sprint che un gruppetto di fuggitive ha disputato sulla pista del velodromo della città francese dopo una fuga di 130 km. Al secondo posto si è piazzata Katia Ragusa. Per la la 25enne vicentina di Schio un risultato comunque prestigioso. Terza la belga Marthe Truyen. Nona Chiara Consonni, con due azzurre quindi in top 10. Elisa Longo Borghini è invece giunta al velodromo di Roubaix al ventesimo posto, dopo una caduta che ha segnato la sua corsa e che ha coinvolto molte atlete di testa.  LEGGI TUTTO