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    Giro d’Italia, meccanico provoca caduta Bettiol: multa 2mila franchi al direttore sportivo

    Violento impatto tra Alberto Bettiol e un meccanico della Jayco AlUla a 54 chilometri dal traguardo della decima tappa del Giro d’Italia, da Scandiano a Viareggio (vinta dal danese Cort Nielsen). Una frazione contraddistinta da pioggia, vento, freddo e inevitabilmente cadute. Come quella che ha coinvolto Pöstlberger, immediatamente soccorso dal meccanico della sua squadra. Ma nella fretta di aiutare l’austriaco, ha attraversato la strada senza guardare, finendo per essere centrato in pieno da Bettiol. Il corridore della EF Education EasyPost si è fortunatamente rialzato senza problemi, e ha inveito contro il meccanico responsabile dello scivolone (e di un bello spavento). I commissari hanno rivisto l’accaduto e hanno deciso di sanzionare con 2mila euro di multa il direttore sportivo del team australiano, David McPartland, che guidava l’ammiraglia dalla quale è sceso il meccanico. LEGGI TUTTO

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    Covid al Giro d’Italia, quattro compagni di Evenepoel e Gandin si ritirano

    Quattro ciclisti del team Soudal-Quick Step, la squadra di Remco Evenepoel, sono stati costretti ad abbandonare il Giro d’Italia alla vigilia dell’undicesima tappa del Giro d’Italia da Camaiore a Tortona. Cattaneo, Hirt, Cerny e Vervaeke sono infatti risultati positivi al Covid. Il campione del mondo belga era stato costretto a lasciare la corsa domenica, a seguito di un tampone positivo, dopo aver riconquistato la maglia rosa con il successo nella cronometro di Cesena.
    Positivo anche Gandin
    Il corridore del team Corratec-Selle Italia, Stefano Gandin, si ritira dal Giro d’Italia prima dell’11/a tappa perché positivo al Covid, come i quattro corridori della Soudal-Quick Step. Il 27enne veneto era in testa alla classifica dei traguardi volanti e terzo in quella delle fughe. “Dopo alcuni sintomi riconducibili ad un’infezione virale riscontrati nella serata di ieri, si è deciso per un preventivo isolamento, dati i numerosi casi di Covid-19 riscontrati tra gli atleti del Giro d’Italia -si legge in una nota del team- Nella mattinata di oggi Stefano è stato sottoposto ad un tampone antigenico per verificare la sua positività di un’eventuale infezione al Covid-19. Purtroppo il tampone è risultato positivo e, valutate le condizioni cliniche, il dottor Paolo Raugei insieme ai direttori sportivi Serge Parsani, Francesco Frassi e Fabiana Luperini, hanno deciso che non sarebbe stato in grado di continuare la competizione per evitare complicazioni ulteriori a breve e lungo termine”. Infine anche Andrea Vendrame non partirà per la tappa di oggi verso Tortona, “casa” di Fausto Coppi. Il corridore dell’AG2R Citroen è risultato positivo al Covid. “Subito isolato, rientrerà a casa in giornata. Tutti negativi gli altri sei ciclisti”, informa una nota della squadra che al momento conta Aurelien Paret-Peintre dodicesimo in classifica generale. LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia: pericolo valanghe, salta la Cima Coppi al colle del Gran San Bernardo

    Salta la Cima Coppi ai 2.469 metri del colle del Gran San Bernardo dell’edizione 2023 del Giro d’Italia. Il passaggio della carovana rosa era previsto il prossimo 19 maggio durante la 13/a tappa Borgofranco d’Ivrea-Crans Montana (Svizzera), ma – secondo quanto riferiscono i media svizzeri – a causa della neve e del relativo pericolo valanghe sul versante elvetico, gli organizzatori sono costretti a modificare il percorso. I corridori, pertanto, transiteranno nel tunnel del Gran San Bernardo (1.900 metri di quota), lungo 5,7 chilometri, con ingresso a Saint-Rhemy-En-Bosses (Aosta) e uscita a Bourg-Saint-Pierre, nel cantone del Vallese. Il traforo italo-svizzero era già stato attraversato dal Giro nel 2006, durante la tappa Aosta-Domodossola. La Cima Coppi diventerebbe così il rifugio Auronzo (2.304 metri) della 19/a tappa Longarone-Tre Cime di Lavaredo, in calendario venerdì 26 maggio. LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia, dopo i casi di Covid-19 tornano le mascherine: ecco perché

    In attesa della ripartenza della corsa rosa, dopo il primo giorno di riposo, sono tornate le misure di contrasto alla diffusione del Covid: dopo la positività del leader della classifica Evenepoel, ripristinato l’obbligo delle mascherine in quelle aree dove ci possono essere contatto tra i corridori. La decisione su tamponi ed eventuali esclusioni resta delle singole squadre e degli staff medici: un impegno fisico così logorante può rappresentare un rischio per un atleta positivo  

    Dieci giorni dopo la dichiarazione dell’Oms della fine della pandemia, quando ormai quasi ovunque le restrizioni che per quasi tre anni hanno contrassegnato la vita quotidiana di tutti sembrano diventate un ricordo, il Covid continua a condizionare pesantemente il Giro d’Italia dove sono tornate anche le mascherine. Il primo giorno di riposo a Scandiano (Reggio Emilia), in attesa della ripartenza, in direzione Viareggio, per la seconda settimana, è trascorso in uno stato di choc dopo la positività al Coronavirus di Remco Evenepoel, il cui contagio è stato appurato dalla sua squadra, la Soudal Quickstep, subito dopo la sua vittoria alla cronometro di Cesena, grazie alla quale aveva riconquistato la maglia rosa. Il giovane belga, campione del mondo, è il più illustre dei corridori tornati a casa a causa del Covid, ma non è certo l’unico: nei giorni precedenti era toccato a Filippo Ganna, Nicola Conci e Giovanni Aleotti. Segno che il virus, in gruppo, continua a circolare. 

    Giro, il ritorno delle mascherine e la tutela degli atleti
    L’organizzazione guidata dal direttore di corsa Mauro Vegni, per provare a correre ai ripari ha ripristinato l’obbligo delle mascherine nelle aree in cui c’è un contatto con i corridori. A differenza di quello che, per ovvie ragioni, è avvenuto negli anni scorsi, non c’è però nessun protocollo e nessuna prescrizione da parte dell’Unione ciclistica internazionale, né, tantomeno, dall’organizzazione della corsa. Le decisioni sugli screening e sull’eventuale esclusione è completamente in capo alle squadre. Ogni squadra può, in pratica, comportarsi come meglio ritiene per tutelare i propri atleti senza dover render conto all’organizzazione della gara che, di fatto, non ha voce in capitolo su questo tema. L’unica cosa che ha potuto fare è stata la reintroduzione delle mascherine. La decisione di far tornare a casa un atleta positivo al Covid è quindi puramente sanitaria: lo staff medico della squadra ha, evidentemente, motivi di ritenere che, anche se il corridore positivo è asintomatico, sottoporlo a un impegno fisico così logorante come correre il Giro d’Italia da positivo al virus, possa rappresentare un rischio che è più prudente non correre. 

    Giro, dopo l’addio di Evenepoel si riparte da Thomas maglia rosa
    Il Giro perde così il favorito numero uno e domani riparte con la maglia rosa sulle spalle del gallese della Ineos Geraint Thomas e con una classifica cortissima: Roglic e a 2 secondi, l’altro alfiere della Ineos Geoghegan Hurt a 5, Almeida a 22, Vlasov a 1’03, Damiano Caruso a 1’28. Thomas, trionfatore del Tour del 2018, se dovesse portare la maglia rosa a Roma sarebbe il vincitore più vecchio della storia della corsa. “La positività di Remco – ha detto Thomas a Scandiano – è stata uno choc, mi ha mandato un messaggio prima dell’annuncio. Ero impaziente di cominciare la bagarre con lui. Certo, questo non è il miglior modo per conquistare la maglia rosa, ma adesso la Ineos è in una posizione di forza, io e Tao siamo co-capitani”. Chi sarà il leader della Ineos, insomma, lo deciderà la strada, visto che mancano ancora due settimane e rimangono da affrontare ancora molte tappe di montagna. Pronti entrambi ad aiutare l’altro se si rivelerà più forte. Con la speranza che a decidere il vincitore del Giro siano le grandi salite e non i tamponi.

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    Ciclismo
    Le classifiche del Giro d’Italia dopo la 9^ tappa

    Remco Evenepoel si aggiudica la cronometro di Cesena e si riprende la maglia rosa, che aveva perso nella tappa di Lago Laceno quando il simbolo del primato era passato al norvegese Leknessund. La maglia, però, cambierà padrone dopo la tappa di Viareggio visto il ritiro del belga, positivo al Covid. Tutte le classifiche aggiornate dopo le prime nove frazioni

    LA NONA TAPPA

    L’ORDINE D’ARRIVO DELLA NONA TAPPA

    1) Remco Evenepoel 41’24”
    2) Geraint Thomas +1″
    3) Tao Geoghegan Hart +2″
    4) Stefan Kung +4″
    5) Bruno Armirail +8″
    6) Primoz Roglic +17″
    7) Thymen Arensman +24″
    8) Alexsandr Vlasov +30″
    9) Joao Almeida +35″
    10) Damiano Caruso +42″

    LA CLASSIFICA GENERALE DOPO LA NONA TAPPA

    1) Remco Evenepoel 34:33:42
    2) Geraint Thomas +45″
    3) Primoz Roglic +47″
    4) Tao Geoghegan Hart +50″
    5) Joao Pedro Almeida +1’07”

    MAGLIA CICLAMINO (classifica a punti)

    Jonathan Milan – 113 punti
    Kaden Groves – 100 punti
    Mads Pedersen – 89 punti
    Michael Matthews – 57 punti
    Remco Evenepoel – 37 punti LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia, Evenepoel positivo al Covid: lascia la corsa rosa

    “È col cuore pesante che devo annunciare il io ritiro dal Giro d’Italia a causa del Covid”. A scriverlo è Remco Evenepoel, dominatore del Giro che si era appena aggiudicato la cronometro di Cesena e ripreso la maglia rosa. “Dopo aver sostenuto i test di routine sono risultato positivo – prosegue il ciclista belga sul proprio profilo Twitter -. La mia esperienza è stata davvero speciale, non vedevo l’ora di competere nelle prossime due settimane. Sono orgoglioso di lasciare con due tappe vinte e quattro maglie rosa”.

    I forfait legati al Covid
    Quello di Evenepoel non è il primo caso: il ritiro dal Giro per Covid era già capitato a Ganna e a Ciccone, addirittura prima dell’inizio. I test non sono obbligatori, ogni squadra li fa internamente per tutelare gli atleti. Gareggiare col Covid in uno sport del genere con il cuore sotto stress può essere molto pericoloso. LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia, Ganna si ritira: positivo al Covid-19

    Il Giro d’Italia perde uno dei suoi protagonisti: Filippo Ganna è risultato positivo al Covid-19 e non sarà ai blocchi di partenza dell’ottava tappa della corsa da Terni a Fossombrobne. Lo ha comunicato la sua squadra, la Ineos Grenadiers

    Già quattro casi (+1) di Covid al Giro 
    Quello di Filippo Ganna non è il primo caso di positività al Covid nel corso di questa edizione del Giro. Ieri, prima della partenza per Campo Imperatore, erano stati annunciati i forfait di Nicola Conci dell’Alpecin e di Giovanni Aleotti della Bora Hansgrohe. Prima della sesta tappa, invece, si era fermato a causa del virus il francese Clement Russo dell’Arkea-Samsic. Prima dell’inizio del Giro, il Covid aveva impedito a Giulio Ciccone di partecipare: sarebbe stato forse l’italiano con più ambizioni in classifica generale. Ganna invece avrebbe potuto dire la sua nella nona tappa in programma domani, 14 maggio: la cronometro da Savignano sul Rubicone a Cesena. LEGGI TUTTO