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    Ciclismo, Mark Cavendish annuncia il ritiro a fine stagione

    Se nasci sull’isola di Man la velocità non può che essere un destino. Mark Cavendish la storia non l’ha scritta però in moto, ma in bicicletta, raggiungendo ugualmente velocità impressionanti. ‘Cannonball’ o “The Manx Missile” i suoi soprannomi, e tanto basta per capire di chi stiamo parlando. L’amore per la bicicletta scoppiato a 11 anni, da piccolo un esordio da terzino e il tifo per il Leeds, anche qualche esperienza con la danza prima di dedicarsi anima e corpo alle due ruote. Impressionante il suo palmares. Al Tour ha vinto 34 tappe, come un certo Eddy Merckx, eguagliando il record del belga. 16 i successi al Giro, 3 alla Vuelta. In totale in carriera 161 successi, primatista tra i corridori in attività. Ha conquistato nel 2009 la Milano-Sanremo, l’unica classica adatta a un velocista come lui. Un mondiale in linea nel 2011 a Copenaghen, tre volte oro iridato in pista nell’americana, argento olimpico nell’omnium a Rio nel 2016. Competitivo, veloce, un missile appunto. Già da ragazzo, quando lavorava come impiegato in banca e si mise in testa di battere il record di transazioni fatte in una singola giornata. Cavendish ha annunciato il ritiro a fine stagione, lo ha fatto in conferenza stampa, sulle strade del Giro oggi di riposo, il giorno dopo il suo 38esimo compleanno. Come si dice in questi casi: chapeau Mark, e grazie di tutto. 

    “Ho vissuto un sogno assoluto”

    Cavendish in conferenza stampa ha ufficializzato il ritiro a fine stagione, a Coccaglio, nell’albergo dell’Astana, la sua squadra, nel giorno di riposo della corsa rosa. Con lui la moglie e ai quattro figli: “Sento che è il momento perfetto per dire che questo sarà il mio ultimo Giro d’Italia e che il 2023 sarà la mia ultima stagione da ciclista professionista. Il ciclismo è la mia vita da oltre 25 anni. Ho vissuto un sogno assoluto. La bici mi ha dato l’opportunità di vedere il mondo e incontrare persone incredibili, molte delle quali sono orgoglioso di chiamare amici. Amo questo sport più di quanto possiate immaginare e non riesco a vedermi andare troppo lontano da esso, questo è certo. Quando capisci che non è per sempre, è più facile godere di ogni sensazione che questo sport ha da offrire” LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia, McNulty vince la tappa di Bergamo. Armirail resta in rosa

    Brandon McNulty conquista la 15^ tappa da Seregno a Bergamo precedendo sul traguardo Ben Healy e Marco Frigo. I tre sono stati protagonisti di una lunga fuga con altri 14 corridori, dissoltasi però sull’ultima salita della Roncola. Frigo, inizialmente staccato, ha recuperato nei chilometri finali e ha tentato lo scatto, ma l’americano è stato il più bravo in volata. Armirail attardato rispetto a Roglic e Thomas, ma resta leader della generale
    LE CLASSIFICHE DOPO LA 15^ TAPPA LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia, Denz vince la tappa di Cassano Magnago, Armirail nuova maglia rosa

    -14 km: gli inseguitori rientrano sui fuggitivi, -25” dai quattro in testaAccorciano le distanze gli inseguitori dai quattro battistrada, ora a meno di 30” di distacco mentre ci si avvicina a Cassano Magnago, con strade tortuose e continui saliscendi. Ecco il gruppo degli inseguitori: Pieter Serry (Soudal – Quick Step), Nicolas Prodhomme (AG2R Citroën Team), Larry Warbasse (AG2R Citroën Team) Luis León Sánchez (Astana Qazaqstan Team), Andrea Pasqualon (Bahrain – Victorious),Jasha Sütterlin (Bahrain – Victorious), Nico Denz (BORA – hansgrohe), Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost), Davide Bais (EOLO-Kometa), Mattia Bais (EOLO-Kometa), Mirco Maestri (EOLO-Kometa), Henok Mulubrhan (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Bruno Armirail (Groupama – FDJ), Simon Clarke (Israel – Premier Tech), Derek Gee (Israel – Premier Tech), Fernando Gaviria (Movistar Team), Will Barta (Movistar Team), Warren Barguil (Team Arkéa Samsic), Thibault Guernalec (Team Arkéa Samsic) Marius Mayrhofer (Team DSM), Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla), Bauke Mollema (Trek – Segafredo), e Otto Vergaerde (Trek – Segafredo) LEGGI TUTTO

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    Arturo Gravalos morto a 25 anni: era una promessa del ciclismo

    Lutto nel mondo del ciclismo. È morto a 25 anni Arturo Gravalos, corridore della Eolo-Kometa che da tempo lottava con un tumore al cervello, scoperto nel 2021. Operato a novembre di quell’anno, Gravalos ha subito altri interventi chirurgici nei mesi successivi per tentare di sradicare il male che l’ha portato via così giovane. Nato a Saragozza nel 1998, Gravalos era diventato professionista proprio con la Eolo-Kometa di Ivan Basso e Alberto Contador. Davide Bais aveva dedicato proprio a lui la vittoria nella tappa del Giro d’Italia con arrivo sul Gran Sasso. La sua squadra correrà al Giro con il lutto al braccio. 

    Il comunicato della Eolo-Kometa
    “La sua morte lascia un vuoto insostituibile nei nostri cuori, poiché non dimenticheremo mai la sua gioia e il suo sorriso eterno. La sua voglia di vivere, sempre presente anche prima dell’inizio della malattia, ci ha lasciato migliaia di momenti magici dentro e fuori le competizioni Arturo non si è mai arreso, perché quella era la sua natura: voler rimettere il pettorale. Non ha fissato una scadenza per quel ritorno, ma era chiaro che avrebbe affrontato ogni gara come un’opportunità datagli dalla vita. Arturo ha voluto lasciare il segno nello sport che amava tanto e nel quale generava tanto affetto e tanto affetto; quel segno che ha lasciato così bene alla sofferenza dei rivali in quelle accelerazioni di cui è stato protagonista durante la sua permanenza in ambito amatoriale o addirittura da professionista, come nella sua ultima corsa: il Giro del Medio Brenta del 2021. La vita gli ha messo davanti negli ultimi tempi molti ostacoli e lui ha sempre reagito con il meglio di sé, superandoli con la massima positività. Ha tenuto per sé il suo dolore o il suo rimpianto, rifiutandosi di dargli continuità. Armato del suo enorme sorriso, si è occupato di costruire, sostenere, lodare e ringraziare. Non ti dimenticheremo mai, Arturo”. LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia, 13^ tappa: Rubio vince a Crans Montana, Thomas resta in maglia rosa

    TAPPA ACCORCIATA: COSA E’ SUCCESSORicordiamo che la partenza della 13^ tappa è scattata alle 15 e non alle 12 come inizialmente previsto per la decisione della direzione di gara di annullare la parte italiana della frazione dopo la votazione del 90 per cento dei corridori, giovedì sera, in vista del maltempo della mattinata di venerdì (previsione poi smentita). I ciclisti sono stati trasportati sui bus oltre il passo del Gran San Bernardo e la corsa è partita da La Chable e non da Borgofranco d’Ivrea, con due salite confermate (Croix de Coeur e Crans Montana) e il percorso accorciato a 77 km dai 199 programmati.
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    Giro d’Italia, Denz vince la tappa di Rivoli. Thomas in rosa

    Nel primo arrivo della storia del Giro a Rivoli, Nico Denz, tedesco della Bora-Hansrohe, vince in volata davanti a Skujins e Berwick, suoi compagni di fuga dall’inizio della dodicesima tappa. Un gruppo di 30 corridori ha preso il largo poco dopo la partenza da Bra e via via si è diluito, con la salita del Colle Braida a fare la differenza. Giornata tranquilla per i big, con Geraint Thomas ancora maglia rosa
    LE CLASSIFICHE DOPO LA 12^TAPPA LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia, Geoghegan Hart cade e si ritira: le news

    Si è concluso in ambulanza il Giro d’Italia di Tao Geoghegan Hart. Terzo nella classifica generale dopo la 10^ giornata, l’inglese della Ineos-Grenadiers ha abbandonato la corsa a seguito di una caduta avvenuta a 69 km dal traguardo di Tortona. Sulla discesa del Colla di Boasi, resa scivolosa dalla pioggia, sono andati a terra diversi corridori tra cui i primi tre della classifica generale: la maglia rosa Geraint Thomas, Primoz Roglic e, appunto, Geoghegan Hart. L’inglese ha avuto le conseguenze peggiori, è rimasto fermo a terra ed è stato in ospedale con un’ambulanza per degli accertamenti. 

    Che paura per Rodriguez

    Tanta paura anche per Oscar Rodriguez. Pochi minuti dopo la caduta di Geoghegan Hart, lo spagnolo della Movistar è andato a terra in un tratto rettilineo, urtando un cartello stradale che lo ha fatto sbalzare contro l’angolo della casa poco dietro il palo. Anche Rodriguez ha abbandonato il Giro, andando via in ambulanza. LEGGI TUTTO