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    Tour de France, la 11^ tappa in diretta live

    Si parte dai 502 metri di altitudine a Evaux-les-Bains per arrivare ai 1242 di Le Llorian, arrivo non in salita ma preceduto da sforzi enormi: sei GPM, di cui uno di prima categoria (Puy Mary Pas de Peyrol, salita di 5,4 km con pendenza media dell’8,1%), due di seconda (Col de Neronne, 3,8 km con il 9,1% e Col de Pertus, 4,4 km con il 7,9%), due di terza (Cote de Larodde, 3,8 km con il 6% e e Col de Font de Cere, 3,3 km con il 5,8%) e uno di quarta, il primo che si incontrerà sul percorso, vale a dire il Cote de Mouilloux (1,9 km con il 6,3%). Probabilmente il gruppo arriverà compatto al traguardo volante di Bourg-Lastic, al km 64, per consentire ai velocisti di giocarsi punti preziosi per la maglia verde. Subito dopo inizierà un logorante saliscendi che si chiuderà con il Col de Font de Cere a 3 km dal traguardo. LEGGI TUTTO

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    Tour de France, Philipsen vince la tappa di Saint-Amand-Montrond, Pogacar maglia gialla

    In una tappa monotona e senza nemmeno una fuga, fatta eccezione per un estemporaneo tentativo della coppia belga Goossens-Vanhoucke, Jasper Philipsen interrompe il digiuno e piazza il suo primo acuto nel Tour 2024. Stupendo lavoro finale della sua squadra, la Alpecin-Deceuninck, trainata da un superbo Van der Poel. Pogacar resta in maglia gialla. Domani la scalata al Massiccio Centrale
    TOUR: CLASSIFICHE – PERCORSO LEGGI TUTTO

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    Tour de France, la 11^ tappa da Evaux-les-Bains a Le Lioran: percorso e altimetria

    Il Tour de France torna in alta quota. Dopo la quarta tappa alpina con lo show di Pogacar sul Galibier, una frazione a cronometro, gli sterrati e tante opportunità per i velocisti, si scala il Massiccio Centrale. Si prospettano fughe da lontano, scalatori che cercheranno la loro giornata di gloria e uomini di classifica che proveranno a imporsi. Pogacar cercherà di testare ancora la condizione di Vingegaard, Evenepoel potrebbe dimostrare ancora la sua buona condizione e candidarsi come prima alternativa allo sloveno, da Roglic sono attesi i primi vagiti. 

    L’altimetria dell’11^ tappa

    Si parte dai 502 metri di altitudine a Evaux-les-Bains per arrivare ai 1242 di Le Llorian, arrivo non in salita ma preceduto da sforzi enormi: sei GPM, di cui uno di prima categoria (Puy Mary Pas de Peyrol, salita di 5,4 km con pendenza media dell’8,1%), due di seconda (Col de Neronne, 3,8 km con il 9,1% e Col de Pertus, 4,4 km con il 7,9%), due di terza (Cote de Larodde, 3,8 km con il 6% e e Col de Font de Cere, 3,3 km con il 5,8%) e uno di quarta, il primo che si incontrerà sul percorso, vale a dire il Cote de Mouilloux (1,9 km con il 6,3%). Probabilmente il gruppo arriverà compatto al traguardo volante di Bourg-Lastic, al km 64, per consentire ai velocisti di giocarsi punti preziosi per la maglia verde. Subito dopo inizierà un logorante saliscendi che si chiuderà con il Col de Font de Cere a 3 km dal traguardo.  LEGGI TUTTO

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    Tour de France, Vingegaard: “Nessuna paura, sto migliorando e aspetto la terza settimana”

    “Se avessi seguito Pogacar e Remco (Evenepoel) e poi fossi stato eliminato, avrei perso il Tour de France ieri. Non è stata una mancanza di coraggio, ma una corsa intelligente e strategica”. Così Jonas Vingegaard nel giorno di riposo e dopo la tappa di Troyes dominata dagli sterrati. Il danese poi prosegue: “Di solito sto molto bene nella terza settimana”. Vingegaard replica così a chi lo critica per la strategia troppo difensiva in questo Tour de France e risponde a chi lo ha punzecchiato dicendogli che non ha avuto carattere. “Mi sento come se stessi migliorando sempre di più. Penso di essere a un livello molto alto, molto più di quanto avrei potuto sperare con solo sei settimane di preparazione”, ha detto. “È difficile fare un paragone con l’anno scorso perché abbiamo avuto solo una tappa di alta montagna. Ma sì, sono un po’ al di sotto dell’anno scorso. Non è necessariamente un brutto segno, significa che ho ancora margini di miglioramento anche se non so come sarò nella terza settimana – conclude –  Di solito sto molto bene nella terza settimana, ma con la caduta vedremo… La caduta (al Giro dei Paesi Baschi) mi ha fatto cambiare perché sono particolarmente felice di essere vivo e di partecipare al Tour”.  LEGGI TUTTO

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    Tour de France 2024: oggi riposo, dalla prossima tappa riparte caccia a Pogacar

    Il Tour de France rispetta la sua prima giornata di riposo. Un momento di tregua per fare un primo bilancio: Pogacar è l’uomo da battere, ma Evenepoel, Vingegaard e Roglic restano lì. E nessuna corsa come la Grande Boucle può riservare sorprese. Un Tour che in questa prima settimana ha regalato tante immagini da ricordare
    TOUR DE FRANCE 2024, IL PERCORSO – LA PRESENTAZIONE DELLA 10^ TAPPA

    Abbiamo ancora negli occhi la polvere degli “chemins blancs”, gli sterrati che hanno reso la 9^ tappa del Tour de France uno spettacolo nello spettacolo. Non ci sono stati scossoni in classifica, ha vinto l’eroe di giornata Turgis, 30 anni e un successo da raccontare ai nipoti. Ma sulle strade dell’Aube, da Troyes a Troyes, tra campagne, polvere, vigneti e sole accecante, i big non hanno deluso le aspettative. Pogacar, Vingegaard ed Evenepoel non si sono risparmiati, hanno voluto e cercato la bagarre (il danese forse un po’ meno), hanno dato strappi che hanno infiammato la corsa e ci hanno fatto saltare sui divani. Era una tappa importante, perché, come ha detto alla vigilia la maglia gialla, era una frazione non decisiva per vincere il Tour ma per perderlo sì. L’importante era stare davanti a inizio di ogni settore di sterrato, non farsi risucchiare, ma il concetto è stato sublimato da fucilate prima di Pogacar, poi della Visma, poi di Evenepoel. Menzione speciale per Vingegaard, costretto a correre, causa foratura, 100 km con la bici del suo gregario Tratnik, cosa non banale. Dopo le fiamme della domenica, il lunedì la Grande Boucle riposa, prende fiato e martedì sarà occasione per velocisti. Una giornata di sosta anche per riorganizzare le idee e fare un primo bilancio

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    Cosa ci ha detto la prima settimana
    Cosa ci lascia dunque la prima settimana di Tour de France? Innanzitutto le immagini, splendide, della “Grand Départ”, con tre tappe interamente corse in Italia e una quarta partita da Pinerolo. Firenze, Rimini, Cesenatico, Bologna, Piacenza e Torino: sulle strade d’Italia si è respirata passione, con tantissimi tifosi e curiosi. Un evento memorabile e unico, a 100 anni dalla prima vittoria italiana alla Grande Boucle (1924, Ottavio Bottecchia detto “il muratore del Friuli”). Frazioni che hanno regalato spettacolo e le prime scaramucce dei big, con l’accelerazione di Pogacar sulla salita di San Luca a Bologna. Ma è stata la 4^ tappa, da Pinerolo a Valloire, a stabilire le prime gerarchie. Sull’ultimo tratto del Galibier, e ancora di più in discesa, Pogacar ha dimostrato (se ce ne fosse bisogno) di essere l’uomo da battere. Uno dei suoi capolavori, con una vittoria in puro stile maglia gialla. Vingegaard ha dimostrato di non mollare e spera che la sua condizione, dopo il terribile incidente e il lungo ricovero di aprile, cresca giorno dopo giorno. Stessa speranza ce l’ha Roglic, a cui sembra mancare lo spunto dei primi tre in classifica generale ma che resta lì, quarto a 1’36”. Quello che, insieme allo sloveno, sembra avere la gamba migliore è Remco Evenepoel. Il belga ha risposto agli attacchi di Pogacar in salita, forse deve migliorare in discesa e nel posizionamento durante la corsa, ma a cronometro è imbattibile e lo ha dimostrato nella prova contro il tempo a Gevrey-Chambertin, rifilando 12 secondi in 25 km a Pogacar e posizionandosi secondo in classifica generale a soli 33′ secondi dalla maglia gialla. Sulle squadre dei big invece ci sono pochi dubbi: UAE e Visma | Lease a Bike sono decisamente le più attrezzate. Gli uomini di Pogacar sul Galibier hanno realizzato un capolavoro, la squadra del danese sugli sterrati ha risposto dando una prova di forza e compattezza. Martedì 9 luglio si riparte, nelle ultime due settimane ci saranno le salite, i Pirenei e un po’ di Alpi e soprattutto la cronometro finale con arrivo a Nizza. La sfida è tutta aperta. Pogacar resta il più forte ma Evenepoel, Vingegaard e Roglic sono lì, e nessuna corsa più del Tour de France non è finita finché non è finita. La certezza è che ci divertiremo ancora, e molto. 

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    Istantanee dalla Grande Boucle: il record di Cannonball
    Sono tante le immagini di questa prima settimana che meriterebbero la copertina. A partire da Mark Cavendish, tornato Cannonball dopo l’incredibile sofferenza delle prime due tappe. Il britannico corona il sogno, battere il record (che condivideva) e superare Eddy Merckx per vittorie di tappa al Tour: ora sono 35 a 34. Cosa ancora più bella, ricevendo l’omaggio di tutto il gruppo, a partire dagli avversari battuti in volata a Saint-Vulbas. Significa aver lasciato un segno umano, prima che sportivo, nel gruppo. Con il siparietto con Pogacar dopo la vittoria e “l’avvertimento” di Cavendish allo sloveno: “Non battere il mio record eh”…

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    Girmay nella storia, la speranza azzurra Ciccone e la “beffa” Bernard
    Altra istantanea è quella di Girmay: primo eritreo a vincere una tappa al Tour de France e non contento ne vince anche una seconda, indossando la maglia verde di leader della classifica a punti. I francesi, oltre alla vittoria di Turgis e alla prima maglia gialla di Bardet, si tengono stretta l’immagine (anche e soprattutto in chiave futuro) del trionfo di Vauquelin a Bologna. E il francese ha corso anche un’ottima cronometro, in classifica generale è molto indietro ma ha solo 23 anni. L’Italia si aggrappa a Ciccone, 14° in classifica a 5’35” ma non lontano da un posto in top 10. La maglia a pois dell’anno scorso sta facendo il suo, finora una buona corsa, aspettiamo un acuto per poter gioire un po’ anche noi. Fotografia finale: Julien Bernard che durante la cronometro riceve l’omaggio dei tifosi, sulle strade di casa. Il francese si ferma per abbracciare e baciare moglie e figlio. Viene multato di 200 franchi, la sua risposta dice già tutto: “Pagherei volentieri altri 200 franchi per vivere giornate così”. Onorare la corsa significa anche celebrare i tifosi e concedersi a loro quando è possibile (ribadiamo invece un appello: non si disturbano i corridori con comportamenti senza senso, rispetto della fatica prima di tutto, facciamo i tifosi e non gli esibizionisti). Quelle immagini di gioia, quell’abbraccio collettivo per salutare un corridore e la sua carriera sono l’essenza di questo sport. Questo surplus del ciclismo andrebbe preservato con cura. 

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    TOUR DE FRANCE
    Le classifiche del Tour: Pogacar in giallo

    Tante emozioni sugli sterrati della nona tappa, ma sia la classifica generale che quelle speciali non subiscono scosse. Pogacar resta in giallo, saldi in testa anche Evenepoel, Girmay e Abrahamsen nelle rispettive graduatorie. Ecco l’ordine di arrivo della frazione odierna, la classifica generale e quelle speciali. Il Tour è in diretta integrale su Eurosport, canali 210 e 211 del telecomando Sky
    TOUR DE FRANCE, LA 9^ TAPPA

    L’ORDINE DI ARRIVO DELLA 9^ TAPPA:

    ANTHONY TURGIS in 4h 19’43”
    Tom Pidcock – S.T.
    Derek Gee – S.T.
    Alex Aranburu – S.T.
    Ben Healy +2”
    Alexey Lutsenko – S.T.
    Javier Romo +12”
    Jasper Stuyven +18”
    Biniam Girmay +1’17”
    Michael Matthews – S.T.

    LA MAGLIA GIALLA

    POGACAR Tadej (UAE Team Emirates) in 35h 42′ 42”
    EVENEPOEL Remco (Soudal Quick-Step) +33”
    VINGEGAARD Jonas (Team Visma | Lease a Bike) +1’15””
    ROGLIC Primoz (Bora Hansgrohe) +1’36”
    AJUSO Juan (UAE Team Emirates) +2’16”
    ALMEIDA Joao (UAE Team Emirates) +2’17”
    RODRIGUEZ Carlos (Ineos-Grenadiers) +2’31”
    LANDA Mikel (Soudal Quick-Step) +3’35”
    GEE Derek (Ismael-Premier Tech) +4’02”
    JORGENSON Matteo (Team Visma | Lease a Bike) +4’03”

    LA MAGLIA VERDE (Classifica a punti)

    Biniam Girmay – 224 punti
    Jasper Philipsen – 128 punti
    Jonas Abrahamsen – 107 punti
    Anthony Turgis – 96 punti
    Arnaud De Lie – 92 punti

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    Tour de France, Turgis vince la tappa a Troyes, Pogacar in maglia gialla

    Anthony Turgis, 30enne della TotalEnergies, vince in volata la nona tappa da Troyes a Troyes. Dopo una lunga fuga, il francese arriva più fresco sul traguardo finale rispetto agli altri sette battistrada. Lungo i 14 tratti di sterrato disseminati sul percorso, grande spettacolo offerto anche dagli uomini di classifica, con i vari attacchi di Pogacar, Evenepoel e Vingegaard. La classifica non cambia, ma tra cadute e bici portate a mano è stata una frazione imperdibile
    LE CLASSIFICHE LEGGI TUTTO

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    Tour de France, la 10^ tappa da Orleans a Saint-Amand-Montrond: percorso e altimetria

    Al decimo giorno si riposò. Il Tour de France gode di una pausa a Orleans prima di ripartire martedì 9 luglio dalla città sulle sponde della Loira alla volta di Saint-Amand-Montrond, 187 chilometri quasi rilassanti, prima tappa dell’edizione 111 della Grande Boucle senza un GPM. Un ritorno in sella blando per i corridori, prima che la corsa riprenda brio già a partire dalla tappa successiva. Un’occasione per rivedere all’opera i velocisti, a partire da Biniam Girmay, finora il migliore di tutti con due vittorie e la maglia verde della classifica a punti. Altra occasione per Jasper Philipsen di interrompere il suo digiuno. 

    L’altimetria della 10^ tappa 

    Di alto ci sarà ben poco nella frazione in programma martedì 9 luglio. Nei primi chilometri pedalate tranquille fino al traguardo volante di Romorantin-Lanthenay. Successivamente diversi saliscendi scarsamente impegnativi, tanto da non essere classificati nemmeno come Gran Premi della Montagna. A 10 chilometri dal traguardo, piccolo scollinamento a Bruere-Allichamps che difficilmente potrebbe creare una selezione in vista della probabile volata. Partenza alle 13:05, previsto arrivo alle 17:24. La frazione come al solito sarà in diretta se Eurosport, canale 210 della piattaforma Sky.  LEGGI TUTTO

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    Giro d’Austria, in onore di Andrè Drege prevista passerella di cordoglio. Tappa annullata

    Il 73° Giro d’Austria oggi si concluderà con una passerella di cordoglio in ricordo
    del norvegese Andrè Drege morto ieri a 25 anni ad Heiligenblut durante la discesa dal Grossglockner. La decisione è stata presa questa mattina a Kufstein. Alle ore 10,15 nella cittadina austriaca nei pressi del confine con la Germania è stato rispettato un minuto di silenzio e successivamente i corridori saranno portati in auto fino a Tulfes dove alle ore 13,30 inizierà la tappa in memoria di Andrè lunga dieci chilometri fino ad Innsbruck-Igls ai piedi del Patscherkofel. “D’accordo con i direttori sportivi e i corridori, abbiamo deciso di non correre la tappa finale ma al suo posto di organizzare una passerella di cordoglio neutralizzata in memoria di Andrè Drege – ha detto il direttore della corsa, Thomas Pupp- Questa passerella e’ il desiderio del padre di Andrè, dei suoi compagni di squadra e del suo team. Tutti noi siamo devastati da questo tragico incidente e le nostre preghiere sono per la famiglia di Andrè, per chi gli voleva bene e per la sua squadra Coop-Repsol, in questo momento estremamente difficile”. Con la cancellazione della quinta e ultima tappa, il Giro d’Austria è stata vinto da Diego Ulissi davanti a Brandon Rivera e Magnus Sheffield. LEGGI TUTTO