Toni Nadal: “Rafa sta meglio, vuole rientrare in Australia”
Toni Nadal
Toni Nadal ha rilasciato una breve intervista al media iberico Leonoticias, parlando delle condizioni di suo nipote Rafa, dell’ascesa dirompente di Carlos Alcaraz e sul lavoro con i talenti più giovani. È sempre un parere interessante quello dello “zio” più famoso del tennis, riportiamo alcuni passaggi del suo pensiero.
“Le condizioni di Rafa? Le cose vanno meglio. Ha l’obiettivo di ricominciare dall’Australia, sono convinto che andrà bene. L’idea è di fare un grande 2022 e lui metterà tutto il suo impegno in questo, resto positivo sul suo prossimo futuro”.
“Alcaraz è un eccellente sostituto ai tanti ottimi giocatori che abbiamo avuto negli ultimi anni in Spagna. In questo momento abbiamo qualche giocatore in meno tra i migliori, ma ci eravamo abituati fin troppo bene, era un lusso avere fino a tre tennisti nella top10”.
La sua nuova sfida è far esplodere definitivamente il talento di Felix Auger-Aliassime. Dopo un inizio stentato, da Wimbledon in avanti sono arrivati segnali importanti. “Tutto è allenabile e quindi migliorabile. Non concepisco di fare le sempre le stesse cose come abbiamo fatto ieri, serve muoversi in avanti. Penso che sia necessario allenare di più il carattere e la volontà. Una cosa che noto in tutti i giovani della ultima generazione è la difficoltà nel prestare attenzione e a fare le cose in modo coerente. È difficile per loro accettare la difficoltà e rimanere concentrati. Quello invece è la base di partenza per crescere e migliorare”.
Ultimo pensiero per la finalissima di Djokovic a US Open, il sogno sfumato all’ultimo tuffo per realizzare il Grande Slam. Toni non si è detto così sorpreso dall’esito finale. “Tutti si aspettavano il Grande Slam di Djokovic, gli mancava solo una vittoria, ma quando hai di fronte uno che gioca bene, che ha già fatto qua finale (vs. Rafa nel 2019, perdendo solo in 5 set, ndr) ed è il n.2 del mondo, è normale che possa vincere. Nonostante Djokovic sia un grande giocatore, ha dovuto sopportare una pressione superiore anche alle sue possibilità, tanto che è stata proprio l’aspettativa enorme alla fine a schiacciarlo”.
Marco Mazzoni LEGGI TUTTO