More stories

  • in

    MotoGp, Quartararo: “Non mi aspettavo di essere in testa”

    ROMA – Sessione di prove libere 2 più che soddisfacente quella della Yamaha oggi per il Gran Premio dell’Indonesia. Fabio Quartararo, campione del mondo in carica, e Franco Morbidelli: primo e secondo questa mattina, con il deludente Gp del Qatar che sembra ormai alle spalle. “È completamente diverso ora. Questa pista ha più grip e di questo sono molto contento, perché non sapevamo com’era l’asfalto nuovo. Netto miglioramento nelle libere 2, ma dobbiamo lavorare sul passo. Nelle libere 1 giravo in gomma dura ed è stato un disastro, ma siamo ripartiti con un setting diverso. Ma non mi aspettavo di essere in testa. Dobbiamo ancora scegliere la mescola in gara, abbiamo un buon potenziale, ma preferisco essere prudente per ora”, ha detto il francese iridato.
    Le parole di Morbidelli
    Queste invece le parole di Morbidelli, che con il suo secondo posto rende ancora più brillante la performance delle Yamaha: “Lo stato di saluto del mio ginocchio è ottimo per guidare in MotoGp. Mi auguro che sia questa la vera Yamaha, ma ci vorrà tempo. La brutta performance del Qatar non mi ha influenzato e non mi illudo per questa buona prestazione qui a Mandalika”. Un sospiro di sollievo, dunque, per l’italo-brasiliano: “È bello tornare a lottare per il vertice, sentire ansia e adrenalina per la gara, ma bisogna restare concentrati. Quartararo è in questo team da più tempo e noi stiamo facendo un buon lavoro guardando quello che fa: è lui il nostro riferimento”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Quartararo: “La vera Yamaha era quella del Gp in Qatar”

    ROMA – Fabio Quartararo, campione del mondo 2021 in MotoGp, si prepara al Gran Premio d’Indonesia consapevole di non poter andare oltre la prestazione deludente del Qatar. Un pessimismo che sfocia quasi in insofferenza nella conferenza stampa di questa mattina: “Mi aspettavo molto di più in Qatar. Difficile capire perché la moto non abbia funzionato. La vera Yamaha è quella dell’esordio stagionale in Qatar: niente di nuovo. Io comunque mi batterò e darò sempre il cento per cento. Dopo il Qatar ero frustrato, ma non è stata facile a accettare una gara così”.
    Sull’asfalto di Mandalika
    Ora però è tempo di voltare pagina e a Mandalika l’incognita asfalto sarà la stessa per tutti, cosa che dà un po’ di consolazione al francese della Yamaha, che aggiunge: “Qui in Indonesia abbiamo fatto test veloci, ma in gara sarà diverso. Per la mia moto la cosa migliore sarebbe avere dei rettilinei brevi. Ho fatto il time attack alla fine del terzo giorno di prove, poi vedremo anche in base al meteo cosa si riuscirà a fare domenica. Non mettiamo in preventivo nulla di certo, ma partiamo dal presupposto che lo scegliere le gomme giuste potrebbe darci un grande vantaggio. Il nostro potenziale deve emergere in questo weekend”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Quartararo: “A Mandalika abbiamo fatto bene nei test”

    ROMA – Fabio Quartararo ha parlato in vista del Gran Premio d’Indonesia, valevole per la seconda tappa del Mondiale 2022 di MotoGp. Il campione in carica, dopo il nono posto in Qatar, vuole voltare pagina e punta al weekend sul circuito di Mandalika: “Mi sento bene e sono pronto per correre a Mandalika. Abbiamo fatto un buon lavoro qui durante i test invernali. Abbiamo lavorato molto e completato molti giri”. Queste le parole di  “Non voglio soffermarmi su quello che è successo in Qatar – ha detto ai media ufficiali Yamaha -. Mi concentrerò al 100% per ottenere un buon risultato. Il nostro passo è stato buono qui durante i test, ma molti dei nostri rivali erano veloci, quindi ogni dettaglio e ogni frazione di secondo conteranno”.
    Il commento di Morbidelli
    Anche Franco Morbidelli ha parlato in vista della tappa in Indonesia: “I test ci hanno dato una certa esperienza con questa pista che possiamo sfruttare a nostro vantaggio. Abbiamo fatto molti progressi durante quei tre giorni e abbiamo una buona idea su come possiamo sfruttare al meglio il nostro pacchetto per tirare fuori il nostro pieno potenziale. A giudicare da quanto successo in precedenza, le condizioni della pista miglioreranno nel corso dei tre giorni. Sappiamo che in particolare il secondo settore può essere complicato, quindi lavoreremo per ottenere l’equilibrio della moto giusto per adattarsi a questo circuito”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Quartararo: “Non voglio pensare al Qatar. A Mandalika bene nei test”

    ROMA – “Mi sento bene e sono pronto per correre a Mandalika. Abbiamo fatto un buon lavoro qui durante i test invernali. Abbiamo lavorato molto e completato molti giri”. Queste le parole di Fabio Quartararo in vista del Gran Premio d’Indonesia, secondo appuntamento stagionale della MotoGp. Il campione in carica, dopo il nono posto in Qatar, vuole voltare pagina e punta al weekend sul circuito di Mandalika: “Non voglio soffermarmi su quello che è successo in Qatar. Mi concentrerò al 100% per ottenere un buon risultato. Il nostro passo è stato buono qui durante i test, ma molti dei nostri rivali erano veloci, quindi ogni dettaglio e ogni frazione di secondo conteranno”.
    Le parole di Morbidelli
    Anche Franco Morbidelli ha parlato in vista della tappa in Indonesia: “I test ci hanno dato una certa esperienza con questa pista che possiamo sfruttare a nostro vantaggio. Abbiamo fatto molti progressi durante quei tre giorni e abbiamo una buona idea su come possiamo sfruttare al meglio il nostro pacchetto per tirare fuori il nostro pieno potenziale. A giudicare da quanto successo in precedenza, le condizioni della pista miglioreranno nel corso dei tre giorni. Sappiamo che in particolare il secondo settore può essere complicato, quindi lavoreremo per ottenere l’equilibrio della moto giusto per adattarsi a questo circuito”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Quartararo: “Avere la moto migliore è prioritario”

    ROMA – Questo avvio di stagione con la sua Yamaha non ha certamente soddisfatto Fabio Quartararo. Il campione del mondo della MotoGp 2021, ha raccolto solo 7 punti nel Gran Premio del Qatar e neanche i test invernali hanno dato l’idea di una M1 all’altezza delle concorrenti, in questo momento. Così, l’entourage del francese ha iniziato a mandare messaggi alla casa di Iwata, sollecitata ad intervenire sulla moto. Questa volta, però, è proprio Quartararo – le cui parole sono riportare da “AS” – a rivolgersi alla Yamaha: “La priorità è ottenere la miglior moto”.
    L’insoddisfazione di Quartararo
    Una volontà, questa di Quartararo, sicuramente compatibile con l’essere pilota, per il quale la ricerca dellla moto migliore è incessante. Ma fa effetto sentire queste parole dal campione del mondo in carica con una delle scuderie più blasonate del Motomondiale. “Questa è la cosa più importante per il futuro: voglio vincere. Non sono un ingegnere – continua Quartararo -, so solo che continuerò a dare il massimo qualunque sia la posizione per la quale lotto”. Il nizzardo può subito riscattarsi nel Gran Premio d’Indonesia, dove il nuovo asfalto giocherà un ruolo preponderante. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Quartararo: “La mia priorità è avere la moto migliore”

    ROMA – Fabio Quartararo, campione del mondo MotoGp del 2021, non sembra contento di questo avvio di stagione con la sua Yamaha. Il francese è arrivato solo nono nel Gran Premio del Qatar, raccogliendo dunque solo 7 punti, e neanche i test invernali hanno dato l’idea di una M1 all’altezza delle concorrenti, in questo momento. Così, l’entourage del francese ha iniziato a mandare messaggi alla casa di Iwata, sollecitata ad intervenire sulla moto. Questa volta, però, è proprio Quartararo – le cui parole sono riportare da “AS” – a rivolgersi alla Yamaha: “La priorità è ottenere la miglior moto”.
    Le parole di Quartararo
    Una volontà, questa di Quartararo, sicuramente compatibile con l’essere pilota, per il quale la ricerca dellla moto migliore è incessante. Ma fa effetto sentire queste parole dal campione del mondo in carica con una delle scuderie più blasonate del Motomondiale. “Questa è la cosa più importante per il futuro: voglio vincere. Non sono un ingegnere – continua Quartararo -, so solo che continuerò a dare il massimo qualunque sia la posizione per la quale lotto”. Nel frattempo, il francese di Nizza si prepara al Gran Premio d’Indonesia, dove l’incognita asfalto inizia a preoccupare piloti e team e dove può succedere di tutto. LEGGI TUTTO

  • in

    Yamaha TMAX Tech MAX 2022: il test

    Nel corso degli anni abbiamo imparato a conoscere e apprezzare tutti quei valori di unicità, performance e qualità senza compromessi che fanno parte del DNA del TMAX da sempre. Con l’ultima versione 2022, il maxi-scooter giapponese ha raggiunto la sua ottava generazione e conferma le sue caratteristiche: nonostante non sia una moto, è tra i pochi mezzi della sua categoria a poter vantare sensazioni simili. A porsi come alternativa rilevante. 
    Ma cosa cambia esattamente rispetto al passato? Nessun ribaltamento progettuale o passaggio epocale, solo miglioramenti “step-up” estetici, tecnici e funzionali, che danno ulteriore spinta ad un prodotto già al top. Lo abbiamo testato in versione Tech MAX, la più completa e raffinata, sulle strade incredibili nei dintorni di Valencia. Di seguito, l’analisi “voce per voce”, con le impressioni di guida e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualità/prezzo. 
    Il look

    Sul fronte delle linee si fa ancora più evidente la discendenza “nobile” dalle sportive R-series. La nuova carena è più compatta. Il muso, ridisegnato, accentua l’indole aggressiva di un mezzo che, proprio nelle performance, trova la sua cifra stilistica distintiva. Come dimostra la scelta tecnica di montare rigidamente, su un telaio motociclistico in alluminio pressofuso, un motore bicilindrico (da 560 cm3 e 48 CV) per ottenere un bilanciamento ottimale dei pesi. Il nuovo gruppo ottico ha fari a LED “twin-eye” di nuova progettazione con lenti monofocali. Gli indicatori di direzione integrati, completano il look minimal e raffinato del TMAX. Le colorazioni disponibili, per il Tech MAX oggetto della prova sono Power Gray e Dark Petrol; quest’ultima, molto bella, con tonalità cangianti in base alle condizioni di luce. In gamma, però, si sente la mancanza di una combinazione cromatica più chiara. Il TMAX standard, invece, è proposto in Extreme Yellow (un omaggio al primo modello del 2001), Icon blue e Sword Gray. VOTO: 8
    Contenuti tecnici: le novità

    Ferma restando la base tecnica ereditata dalla precedente versione (motore, telaio, etc), concentriamoci sulle novità. Oltre al nuovo design dell’avantreno, sul TMAX esordisce un efficace parabrezza regolabile con presa d’aria centrale, per migliorare look e comfort di guida; nonché una sezione centrale più snella, per facilitare la mobilità del pilota e rendere più agevoli i movimenti. L’inedito schermo TFT a colori da 7’’ rende chiare le info e permette la connettività con lo smartphone tramite l’app MyRide e MyRide-Link; ma anche di sfruttare la navigazione Garmin integrata a mappa intera. Per muoversi tra le tante funzioni disponibili, risulta vincente, sul blocchetto sinistro, il piccolo joystick da manovrare col pollice. Da segnalare, poi, è anche l’arrivo di cerchi Spin Forged a 10 razze, più leggeri, che contribuiscono a staccare l’ottimo dato dichiarato sulla bilancia di 218 Kg in ordine di marcia (220 per il Tech MAX). Le sospensioni, invece, sono state aggiornate con un nuovo setting dedicato che enfatizza la maneggevolezza. Aggiornata anche l’ergonomia, con una posizione di guida dalla triangolazione sella/manubrio/pedane un po’ più sportiva (la seduta è più lunga), associata allo schienale del pilota regolabile su tre posizioni (il movimento longitudinale ha un’escursione di 30 mm: offre un buon supporto in accelerazione, e comfort extra nei viaggi più lunghi). E non manca un pratico vano portaoggetti impermeabile, con presa USB, in cui riporre lo smartphone. Confermati, a bordo, i D-Mode a 2 modalità (per un’erogazione più dolce, o più muscolare), l’efficiente traction control e le pinze freno radiali a 4 pistoncini contrapposte; mentre gli pneumatici di primo equipaggiamento sono i Bridgestone Battlax SC2.A proposito della versione Tech MAX oggetto della prova, la sua dotazione extra comprende la sella pilota riscaldabilr, manopole riscaldabili, parabrezza regolabile elettricamente, cruise control, interruttori centrali retroilluminati, e sospensione posteriore progressiva regolabile. VOTO: 8,5
    Comfort e guida

    Un colpo al pulsante dello start e si parte! A bordo si apprezza subito la nuova posizione di guida, che senza cedere nulla in termini di comfort, rende effettivamente più “active” la conduzione. Migliora la possibilità di muoversi in sella, grazie alla maggiore rastrematura nella zona centrale, ma in termini di spazio per i piedi, almeno in laterale, non si può ancora gridare al miracolo (visti gli ovvi ingombri del tunnel centrale). Ottima, invece, la protettività del plexiglass regolabile (con facilità, sul Tech MAX, grazie all’ottimo sistema elettronico). Durante le soste, invece, si apprezza la capacità di carico del sottosella, invariata rispetto al passato: ci sta dentro anche un casco integrale. Appena sufficiente, invece, la visuale offerta dagli specchietti. VOTO: 7,5
    Come va

    Dal punto di vista dinamico, il maxi giapponese si muove bene anche in spazi angusti, grazie ai ridotti ingombri laterali e a doti di manovrabilità e agilità nient’affatto scontate. Le sospensioni assorbono efficacemente le sconnessioni e, in generale, ci si sente sempre padroni della situazione. Ma fin qui, si tratta di semplici “questioni da scooter”. Dove invece il TMAX brilla – scatti al semaforo a parte – è quando la strada si apre e si può dare libero sfogo al suo lato più emozionale. Aumentando il ritmo si apprezza subito il rigore del telaio in alluminio a doppio trave – una garanzia! – ben supportato dalle sospensioni che, con la nuova taratura, sono ancora più efficienti nella guida aggressiva. Soprattutto, è il feeling con l’avantreno a fare la differenza, regalando tanta precisione e rigore in inserimento. Notevole la stabilità sul veloce. E poi il motore: il bicilindrico Yamaha risponde sempre forte e chiaro tutte le volte che lo chiami in causa coll comando del gas, sia nelle partenze da fermo, che in ripresa, dove il carattere dell’allungo mantiene vigore fino a fine corsa. E che sound! Ottima, infine, la frenata. VOTO: 9,5
    Rapporto qualità/prezzo
    La versione Tech MAX oggetto di questa prova è “extra” anche nel prezzo: occorrono 14.899 euro per acquistarla (2.200 in più rispetto alla versione standard, che ne costa 12.699). La qualità messa in campo è elevata, così come il livello delle dotazioni, ma qui si arrivano a sfiorare listini di moto d’alta gamma… forse un po’ troppo. VOTO: 6,5
    Le conclusioni
    Se vuoi praticità, ma anche un automatico che vada forte come una moto, perché non ti fai un TMAX? Una domanda che si devono essere  posti in tanti, dalle nostre parti, se si considera che delle oltre 350.000 unità del maxi giapponese vendute nel mondo, circa 160.000 sono state immatricolate in Italia. C’è poco da stupirsi, siamo fatti così. Ci piace andare forte; e sentirci “in carena”, sempre. Anche su uno scooter. Anche solo per andare al bar. 
    VOTO FINALE: 8  LEGGI TUTTO

  • in

    Sofuoglu: “La Yamaha vuole Razgatlioglu per un futuro in MotoGp”

    ROMA – “Il contratto di Razgatlioglu con la Yamaha è fino al 2023. C’era un progetto solo destinato alla Superbike all’inizio, ma ora lo vorrebbero in MotoGp. Perciò si stanno organizzando i test”. Solo le parole dell’agente di Toprak Razgatlioglu, Kenan Sofuoglu, che ai microfoni di “Motorsport” ha parlato così del futuro del suo assistito. Si parla infatti da tempo di un possibile approdo del campione del mondo WorldSBK in MotoGp, ma le parole del manager di Fabio Quartararo e il flop della Yamaha al Gran Premio del Qatar stanno rendendo probabile questo cambio di categoria.
    Le parole di Sofoglu
    I paletti di Sofuoglu però sono chiari: “Ci hanno fatto un’offerta per il team cliente, ma non siamo interessati”. Parole confermate qualche tempo fa dallo stesso manager turco. O la M1 o niente, insomma. Con il manager del pilota turco della Yamaha che suggerisce persino una soluzione contrattuale alla casa di Iwata: “Si può scegliere dove competere. Il biennale può essere speso sia nel team ufficiale Superbike che nella scuderia factory in MotoGp. Penso che il prossimo anno vedremo Razgatlioglu in classe regina. Ci credo davvero”. La WorldSBK 2022 può dunque essere un crocevia per il pilota turco, che deve convincere i dirigenti Yamaha di meritare una sella nel massimo campionato a due ruote. LEGGI TUTTO