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    Un membro della WADA difende Nadal sul tema iniezioni ma pone un interrogativo

    Rafael Nadal a Parigi 2022

    Dopo aver rivelato di aver ricevuto delle iniezioni al piede per poter giocare senza dolori al Roland Garros, Rafael Nadal è stato oggetto di forti critiche, soprattutto da parte di diversi ciclisti francesi, che si sono scagliati contro questa procedura, affermando che se fossero stati loro a farne uno sarebbero stati banditi. A chiarire la situazione, si è fatta avanti l’Agenzia mondiale antidoping (WADA). La risposta di un suo membro difende il tennista spagnolo a livello normativo, ma pone un importante interrogativo sulla opportunità di arrivare a tanto pur di vincere.
    “Le iniezioni a cui è ricorso Nadal per combattere il dolore ai piedi non sono nell’elenco dei prodotti vietati, poiché si stima che non migliorino le prestazioni sportive”, ha detto Olivier Niggi al media RTS, “tuttavia credo sia giusto porci questa domanda: è accettabile che un atleta d’élite debba sottoporsi a iniezioni prima di una partita?”.
    Sul tema è intervenuta anche la Società Spagnola di Medicina dello Sport: ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che le infiltrazioni sono del tutto legali anche nel ciclismo, assicurando che “le infiltrazioni anestetiche sono procedure terapeutiche di ampio e antico uso, sia nel campo dello sport che in molti altri ambiti”.
    Quindi nessun doping o pratica che aumenta la capacità dell’atleta. Ma l’interrogativo posto dal membro della WADA ha un certo fondamento e fa sicuramente riflettere. LEGGI TUTTO

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    La conferma della WADA: i Mondiali 2022 si giocheranno in Russia

    Di Redazione Ora è ufficiale: i Campionati Mondiali maschili 2022 si disputeranno regolarmente in Russia, malgrado il “ban” imposto dalla WADA per le pratiche antidoping scorrette messe in atto dalle autorità del paese. L’agenzia mondiale antidoping ha comunicato che “sarebbe legalmente e praticamente impossibile revocare l’assegnazione dell’evento alla Russia o riassegnarlo a un altro paese“; la decisione è stata presa sulla base del report consegnato dalla FIVB lo scorso 17 dicembre, dopo che il Tribunale Arbitrale dello Sport aveva confermato la squalifica. “In una fase così avanzata del percorso di avvicinamento ai Mondiali – dice il presidente FIVB Ary Graça – non era possibile cambiare il paese organizzatore, vista anche la scala dell’evento, i significativi investimenti economici e le attività di preparazione che sono iniziate fin dal 2018, quando la Russia era stata selezionata per ospitare la manifestazione“. La Federazione internazionale ha comunque assicurato che manterrà una politica di “tolleranza zero” contro il doping. (fonte: Fivb.com) LEGGI TUTTO

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    La WADA chiarisce la posizione sui vaccini Covid-19

    Il primo vaccino anti Covid-19 approvato

    Da qualche settimana, soprattutto in ambito medico sportivo, è in corso un dibattito sull’impatto che i vaccini per il Covid-19 (già disponibili in UK, a breve in moltissimi altri paesi) possono avere a livello di normative anti doping. I tennisti al momento non sembrano “obbligati” alla vaccinazione per presentarsi al via di un torneo, ma visto che il calendario li porterà a viaggiare da un paese all’altro, una protezione contro il virus è altamente consigliata. I vaccini presto disponibili saranno diversi tra loro, e al momento non è chiaro se una vaccinazione rischia di causare conflitti con la lista di sostanza proibite dalla Wada (agenzia anti doping internazionale).
    Per questo è importante diffondere la nota ufficiale che arriva direttamente dalla Wada, sulla questione:
    “Come parte dei suoi sforzi in corso per monitorare l’impatto del COVID-19 sul panorama antidoping in tutto il mondo, l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) desidera fornire chiarezza agli atleti e ad altre parti interessate riguardo allo stato dei vaccini per il SARS-Cov-2 e la relazione con l’elenco delle sostanze e dei metodi vietati. Sebbene ci saranno più vaccini sviluppati e implementati, e quindi le dichiarazioni definitive riguardanti la loro composizione sono premature, gli atleti possono essere certi che la WADA continuerà a monitorare tutte le informazioni disponibili e consigliare loro e gli altri membri della comunità antidoping nel caso in cui un ingrediente di un vaccino possa essere problematico.

    La salute degli atleti è la preoccupazione principale della WADA durante questa pandemia e possono essere certi che nell’improbabile eventualità che un vaccino possa causare una possibile violazione delle regole antidoping ai sensi del Codice mondiale antidoping, la supervisione della WADA garantirà che i vaccini e i principi dell’antidoping non entrino in conflitto. Per essere chiari, nonostante la novità di questi vaccini, non c’è motivo di credere che tali vaccini violino le regole antidoping.
    La WADA ha un memorandum d’intesa con varie società farmaceutiche, tra cui Pfizer, nonché con l’ente rappresentativo di tale settore, la Federazione internazionale dei produttori e delle associazioni farmaceutiche (IFPMA). La WADA è in contatto con loro su questo argomento al fine di accertare l’esatta composizione dei vari vaccini attualmente disponibili. La WADA continuerà a comunicare con gli atleti e altre parti interessate non appena saranno disponibili informazioni pertinenti”.
    Sul tema, al momento ATP, WTA e ITF non hanno rilasciato alcuna nota.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’ITF pubblica il resoconto dell’attività Anti Doping 2019, Chung il più testato

    L’ITF ha pubblicato ieri sul proprio sito ufficiale il report 2019 del programma “Anti Doping”. Una lunghissima tabella, con i nominativi dei tennisti professionisti sottoposti a controlli, suddivisi tra quelli effettuati nel corso di un torneo, e quelli “a sorpresa” in un momento in cui l’atleta non era impegnato in un eventi ufficiali. Si sottolinea […] LEGGI TUTTO