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    MotoGp, niente Aramco e Tanal: Mooney nuovo title sponsor del team VR46

    ROMA – La scuderia di Valentino Rossi cambia nome. Il comunicato ufficiale diramato nelle scorse ore ha fatto chiarezza sulla questione del main sponsor, che non sarà Aramco, bensì Mooney. Il gigante degli idrocarburi aveva infatti un accordo con la VR46 per una partnership fino al 2026 in MotoGp e Moto2. Tuttavia l’inserimento della Tanal Entertainment aveva complicato l’affare, ora saltato definitivamente. Nella nota del team si specifica, inoltre, che “ulteriori informazioni saranno svelate il 3 gennaio prossimo”.
    La mano del principe
    Tutto infatti è nato dal proprietario della Tanal Entertainment, Sua Altezza Reale Principe Abdulaziz bin Abdullah bin Saud bin Abdulaziz Al Saud. Figura centrale di tutta l’operazione, il principe ha portato con sé un quadro di incertezza che ha portato il team di Valentino Rossi a trovare un altro main sponsor per le prossime stagioni, con il Dottore che lo ha trovato in Mooney, società italiana di proximity banking. Tutto risolto, dunque, con la stagione 2022 della MotoGp che vedrà la Mooney VR46 Racing Team schierare due piloti motorizzati Ducati, Luca Marini e Marco Bezzecchi. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali: “Rossi? Uno sbaglio prenderlo, voleva solo la vittoria”

    ROMA – Razlan Razali, buttata alle spalle la stagione 2021, torna sui propri errori. Il team manager malese è ora a capo di WITHU-Yamaha, che prenderà il posto del team Petronas, ultima scuderia di Valentino Rossi. E Razali torna proprio sull’ultimo atto del Dottore in MotoGp, che lui bolla in modo negativo in un’intervista a Speedweek.com: “A essere onesti non avrei mai dovuto prendere Valentino Rossi. Avevamo sempre l’impressione che non ci sarebbe stata alternativa a lui, sentivamo la pressione della Yamaha, pressione che alla fine non c’era. Penso invece che Valentino abbia messo sotto pressione se stesso. I tempi scendevano, ma lui voleva la vittoria. La sua mente e la sua volontà volevano questo, ma il fisico no”.
    Razali e l’offerta di Petronas
    Non solo Rossi, ma anche rimorsi personali nelle dichiarazioni di Razlan Razali, che aveva deciso di trattare a oltranza il suo rinnovo con la Petronas, scatenando una rivoluzione nel team satellite della Yamaha, che ha coinvolto anche Johan Stigefelt, ex direttore sportivo. La casa di Iwaka ha così fondato WITHU-Yamaha, tagliando però fondi e personale. Il rimpianto ora è tutto di Razali che ha affermato: “Se potessi tornare indietro, accetterei la prima offerta contrattuale di Petronas”. Non è tutto però. Il nuovo team ha un anno di tempo per essere riconfermato, altrimenti sarà cancellato. Per convincere i vertici di Yamaha, Razali si aggrapperà all’esperienza di Andrea Dovizioso, che sarà affiancato da Darryn Binder che arriva dalla Moto3. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali su Valentino Rossi: “Uno sbaglio ingaggiarlo, voleva solo la vittoria”

    ROMA – Conclusa la stagione 2021, è tempo di tirare le somme per Razlan Razali. Il team manager malese è ora alla guida di WITHU-Yamaha, che prenderà il posto del team Petronas, ultima scuderia di Valentino Rossi. E Razali ritorna proprio sull’ultima stagione del Dottore in MotoGp, che lui giudica in modo non positivo in un’intervista a Speedweek.com: “A essere onesti non avrei mai dovuto prendere Valentino Rossi. Avevamo sempre l’impressione che non ci sarebbe stata alternativa a lui, sentivamo la pressione della Yamaha, pressione che alla fine non c’era. Penso invece che Valentino abbia messo sotto pressione se stesso. I tempi scendevano, ma lui voleva la vittoria. La sua mente e la sua volontà volevano questo, ma il fisico no”. 
    L’altro errore di Razali
    Non solo Rossi, ma anche rimpianti personali nelle parole di Razlan Razali, che aveva deciso di trattare a oltranza il suo rinnovo con la Petronas, scatenando una rivoluzione nel team satellite della Yamaha, che ha coinvolto anche Johan Stigefelt, ex direttore sportivo. La casa di Iwaka ha così fondato WITHU-Yamaha, tagliando però fondi e personale. Il rimpianto ora è tutto di Razali che ha affermato: “Se potessi tornare indietro, accetterei la prima offerta contrattuale di Petronas”. Il nuovo team non è stato confermato anche per la stagione 2023 e quindi il malese dovrà dimostrare in pista di meritarsi il rinnovo e per farlo si affiderà all’esperienza di Andrea Dovizioso e alla scommessa Darryn Binder che arriva dalla Moto3. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, il principe saudita: “Ci sarebbe piaciuto che Rossi corresse per VR46”

    ROMA – Abdulaziz bin Abdullah bin Saud bin AbdulAziz Al Saud, così si chiama il principe saudita proprietario della Tanal Entertainment Sport&Media, che si legherà al team VR46 per cinque anni a partire dal 2022, quando la squadra che porta il nome di Valentino Rossi farà il suo debutto in MotoGp. In conferenza stampa AbdulAziz Al Saud ha chiarito alcuni aspetti del progetto: “I media hanno spesso comportamenti e approcci differenti. A me sinceramente non interessa quello che dice certa gente. Sono qui per lavorare, se non esistessi non saremmo neppure qui a parlarne. Invece siamo qui per finalizzare e poi partire a tutta”. 
    Su Valentino
    Sulle tante conferenze stampa annunciate e poi posticipate, il principe risponde così: “Abbiamo sbagliato i tempi della comunicazione, perché a livello legale, essendo una compagnia privata non possiamo presentare i nostri piani all’estero finché non sono stati rivelati in Arabia Saudita. E dovendo dialogare con diverse entità governative i tempi si sono allungati. Seguiamo molti progetti e questo della moto tra tutti è il più piccolo. Sono coinvolti quattro ministeri, quello dello sport, delle finanze, delle finanze internazionali e media e per avere tutte le approvazioni è servito tempo. Ma siamo alle battute finali, per mercoledì dovreste sapere tutto”. Poi su Valentino Rossi, che ha già annunciato il ritiro a fine stagione: Ci sarebbe piaciuto che fosse uno dei piloti, ma non possiamo obbligarlo. Però potremmo seguirlo nelle sfide che affronterà”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, il principe saudita presenta il team VR46: “Siamo qui per lavorare”

    ROMA – “I media hanno spesso comportamenti e approcci differenti. A me sinceramente non interessa quello che dice certa gente. Sono qui per lavorare, se non esistessi non saremmo neppure qui a parlarne. Invece siamo qui per finalizzare e poi partire a tutta”. Si presenta così il principe saudita Abdulaziz bin Abdullah bin Saud bin AbdulAziz Al Saud, questo il suo nome, nella conferenza stampa in cui ha parlato del legame tra la Tanal Entertainment Sport&Media e il team VR46, che farà il suo esordio in MotoGp nel 2022 con moto Ducati. 
    Su Rossi
    Sulle tante conferenze stampa annunciate e poi posticipate, il principe risponde così: “Abbiamo sbagliato i tempi della comunicazione, perché a livello legale, essendo una compagnia privata non possiamo presentare i nostri piani all’estero finché non sono stati rivelati in Arabia Saudita. E dovendo dialogare con diverse entità governative i tempi si sono allungati. Seguiamo molti progetti e questo della moto tra tutti è il più piccolo. Sono coinvolti quattro ministeri, quello dello sport, delle finanze, delle finanze internazionali e media e per avere tutte le approvazioni è servito tempo. Ma siamo alle battute finali, per mercoledì dovreste sapere tutto”. Poi su Valentino Rossi, che ha già annunciato il ritiro a fine stagione: Ci sarebbe piaciuto che fosse uno dei piloti, ma non possiamo obbligarlo. Però potremmo seguirlo nelle sfide che affronterà”. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi, imprenditore di monopattini: arrivano i VR46 elettrici

    Valentino Rossi si lancia nella micromobilità? Ebbene sì. Il nove volte campione del mondo della MotoGP, tra gli sportivi italiani più famosi in tutto il mondo e anche imprenditore, ha messo la sua firma su una gamma di veicoli, monopattini e hoverboard, della nuova mobilità elettrica e urbana. La sua società VR46 ha già messo in commercio i mezzi che sono disponibili nei negozi di elettronica e negli store online.

    Monopattini e hoverboard

    L’accordo fatto con MT Distribution prevede la distribuzione di mezzi della nuova micromobilità urbana targati 46, il logo – ormai simbolo – del campione. Quali veicoli dobbiamo attendere? C’è il KD1, il monopattino elettrico realizzato per i ragazzi di età compresa tra i 10 e i 16 anni. Sono tanti i giovanissimi che stanno crescendo col mito di Valentino Rossi: oggi possono salire a bordo del mezzo green che porta la firma del Dottore. Il KD1 ha un motore da 250W, una batteria da 216Wh e l’autonomia può arrivare fino a 15 chilometri, su tre livelli di velocità. La velocità massima, invece, tocca i 20km/h. È dotato di una ruota frontale da 8” con camera ad aria e sospensione, oltre a una doppia luce, anteriore e posteriore, e un display LCD integrato nel manubrio.

    C’è poi il Kiddy, per i più piccoli. È, infatti, pensato per i bambini dai 6 ai 10 anni di età e anche per questo le prestazioni sono differenti: 12 km/h la velocità massima. Infine, l’hoverboard Fun per gli sportivi in erba dai 6 ai 14 anni. L’autonomia può arrivare fino a 10 km/h e ci sono due importanti luci laterali a Led.

    Guarda la galleryValentino Rossi firma la sua linea di monopattini e hoverboard LEGGI TUTTO