FIORANO – Tortino di polenta con caprino e raffica di domande, tortellini in brodo e raffica di domande, filettino di vitello e raffica di domande: è andato via così il pranzo prenatalizio in casa Ferrari con Fred Vasseur. Meglio se alle portate si fossero alternate raffiche di risposte, ma tant’è, l’inciampo mediatico di un anno fa fu pesante e la tavola per quasi quaranta invitati – con la Ferrari di Formula 1 al centro – è stata allestita proprio nella sala in cui a febbraio l’a.d. Vigna era inciampato nell’infelice vaticinio della SF-23 senza paragoni in termini di velocità. Per cui gentilezza sì, ma fughe in avanti zero. Grandi palle calciate in tribuna, piuttosto. E sorrisi composti perché su tutti noi gravava la fresca notizia della scomparsa di Alberto Antonini, ex Autosprint, ex Ferrari ma per sempre un caro amico. Prima dell’incontro è stato ricordato con una richiesta di silenzio. La notizia è la data della presentazione della Ferrari 2024: 13 febbraio, in tempo per poterla far girare prima dei test invernali (21-23 febbraio). Lo stesso martedì 13 è previsto qualche giro dimostrativo, poi il giorno dopo il filming day da 200 chilometri.
Ferrari, il terzo posto del 2023
Non era l’obiettivo richiesto dalla presidenza, che un anno fa aveva dimissionato Binotto per il secondo posto in campionato. «Arrivai tardi e c’è voluto del tempo per capire i problemi ma ci siamo riusciti, concludendo in crescita. Dobbiamo continuare così. Un anno fa non furono dette le parole giuste, ma la situazione ora è molto migliore». Il presidente Elkann e l’a.d. Vigna le hanno mosso appunti sul terzo posto finale? «In Ferrari questi temi si affrontano giornalmente, non ho bisogno che Elkann o Vigna mi dicano alcunché sul piazzamento». Cosa vi ha permesso di cambiare passo? «Abbiamo sacrificato le prove del GP d’Olanda per sperimentare e capire. Tutti mi avevano detto che la Ferrari parte forte e poi cala, e io dopo il GP di Arabia e Australia mi ero detto: se questo è l’inizio, si mette male. Ma c’è stata un’ottima reazione della squadra, positiva, calma. Ne sono orgoglioso».
Cosa ha reso migliore l’ultimo terzo di campionato? «Abbiamo sviluppato molto la macchina a inizio stagione, e non migliorava. Poi abbiamo scoperto cose nuove nelle operazioni in pista (diminuito il carico aerodinamico e ammorbidita l’erogazione della potenza, ndr), nei protocolli da applicare e siamo diventati più aggressivi, mettendo più attenzione ai dettagli. Quando ballano pochi decimi tra te e gli altri, fa la differenza». Avete chiesto un risarcimento per i danni del tombino di Las Vegas? «Abbiamo aperto il caso un paio di giorni fa, ma sapete com’è con le assicurazioni, i tempi sono sempre lunghi».
Ferrari, i propositi per il 2024
Per la nuova macchina si potrà parlare di rivoluzione? «No, anche se il 95% della vettura sarà nuovo. Non lo sarà perché il regolamento non cambia e noi cerchiamo uno 0,1 o 0,2 per cento di performance in più. Sono certo che andiamo nella giusta direzione». Aveva detto che sarebbero arrivati grandi tecnici: qualche nome? «Non amo farne. Stiamo assumendo molto, ma è un processo lungo: devi identificare i problemi, capire di chi hai bisogno, ma la persona si libera tempo dopo. La sfida cruciale non è sul mercato, ma nella mentalità. Bisogna essere più coraggiosi, aggressivi e ambiziosi, come siamo stati nell’ultima parte del 2023». Il settore delle strategie va potenziato? «No, il nostro problema è stato il passo di gara: quando questo è stato buono, il muretto non ha sbagliato. Se hai la macchina lenta puoi inventarti di tutto, ma non funzionerà».
La vostra marcia in più? «I tifosi. Lo abbiamo visto a Monza, reduci dal GP d’Olanda che era stato uno dei nostri punti più bassi: c’era gente senza biglietto che ci aspettava per sostenerci. Ci danno una super-energia».
Ferrari, Leclerc e Sainz
Aveva detto che il prolungamento di contratto sarebbe arrivato prima di fine anno, ma ancora non ci siamo. «Il programma è in ritardo perché il finale di stagione è stato molto impegnativo: oggi l’obiettivo è chiudere prima dell’inizio del campionato (2 marzo in Bahrain, ndr). Ma l’accordo attuale vige per altri tredici mesi e quest’anno Mercedes ha confermato i suoi dopo agosto. Non è una preoccupazione». Avranno un contratto analogo? «Un anno fa si sparlava di Leclerc primo pilota, ma non è stato così: Singapore (con vittoria di Sainz, l’unica della Ferrari nell’anno, ndr) ha dimostrato come non fosse vero. Non voglio una risorsa buona e una meno. Abbiamo offerto loro lo stesso identico livello di prestazioni e parità negli approcci strategici: continueremo così». Marchionne disse che Verstappen non avrebbe mai guidato per la Ferrari. Crede che un giorno avverrà? «Tutti e dieci i team manager sarebbero entusiasti di averlo, ma credo abbia un contratto fino al 2045 (ride, in effetti Max è blindato da Red Bull fino al 2028, ndr). Ma non perdiamo energie per parlarne, concentriamoci su noi stessi». Ha mai parlato con Lewis Hamilton di un possibile arrivo a Maranello? «Parliamo da vent’anni. Se ogni volta che ci siamo fatti una chiacchierata avessimo firmato un contratto mi sarebbe costato una fortuna».
Ferrari, i rivali
La preoccupa la collaborazione tra Red Bull e Alpha Tauri? «Due team nello stesso gruppo costituiscono una posizione di forza e rimangono un’anomalia, ma la FIA è riuscita a gestire questa situazione e sono convinto che continuerà». Quanto il caso Wolff-Stoddart può essere un problema per la Federazione Internazionale? «È una storia da bar sport, scritta su una rivista. Quando parli di persone devi essere cauto, non è appropriato per la FIA fare un annuncio e smentirlo il giorno dopo. Ne traggo pessime conclusioni». Per chiudere: cosa chiederete a Babbo Natale? «Di farci il regalo a marzo». LEGGI TUTTO