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    MotoGp, Martin: “Vorrei essere come Valentino Rossi”

    ROMA – Quale pilota MotoGp non vorrebbe essere come Valentino Rossi?  In un’intervista a “soymotero.net” Jorge Martin, pilota Pramac, ha scherzato sull’attuale condizione del Dottore, ritiratosi a novembre e al momento impegnato nel campionato GT World Challenge Europe, ma lontano dalle pressioni del Motomondiale dopo 26 anni: “Se non fossi Jorge Martin vorrei essere chiaramente Valentino Rossi: sarei in pensione e mi godrei la vita”. Scherzi a parte, lo spagnolo fa i conti con una Desmosedici che finora gli ha portato solo 28 punti, a fronte però di due pole e due prime file del 2022.
    Le parole di Martin
    Lo spagnolo del team Pramac ha poi parlato della stagione in corso: “Abbiamo stabilità in frenata: è un punto di forza con la velocità massima. Rispetto alle altre moto però non giriamo bene e stiamo lavorando duramente su questa cosa. Essendo io piccolino per me è ancora più difficile svoltare. Sono esplosivo sul giro secco, ma in gara manca sempre qualcosa”. Per Martin è già tempo per parlare di futuro: “L’obiettivo è continuare con la Ducati. Non so se il mio manager sta avendo colloqui con altri team”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, ospite speciale a Portimao: c'è Valentino Rossi nel paddock

    PORTIMAO – Valentino Rossi presente nel paddock del Gp del Portogallo, quinto appuntamento della stagione di MotoGp. Le telecamere hanno infatti inquadrato, tra la sorpresa generale, il Dottore prima dell’inizio della terza sessione di prove libere. Il nove volte campione del mondo, nonché leggenda di questo sport, ha annunciato il ritiro al termine dello scorso Motomondiale, ma ovviamente è rimasto legato al mondo delle moto. Per lui si tratta della prima apparizione ufficiale da ‘spettatore’ in occasione di un Gran Premio di MotoGp.
    Le reazioni social
    Delirio social con tanti utenti scatenati non appena hanno riconosciuto il campione di Tavullia. Numerosi tweet e post hanno invaso i principali social network per celebrare la presenza – inaspettata – di Rossi nel paddock a Portimao. Dopo il suo ritiro, Valentino aveva celebrato la nascita di sua figlia, Giulietta, ed aveva gareggiato con l’Audi a Imola nel GT World Challenge. Si tratta invece della sua nuova prima volta in MotoGp e, con ogni probabilità, non sarà l’ultima. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Gp Portogallo: Valentino Rossi presente nel paddock a Portimao

    PORTIMAO – Ospite speciale nel paddock del Gp del Portogallo, quinto appuntamento della stagione di MotoGp. Prima dell’inizio della terza sessione di prove libere, le telecamere hanno infatti inquadrato Valentino Rossi. Il nove volte campione del mondo, nonché leggenda di questo sport, ha annunciato il ritiro al termine dello scorso Motomondiale, ma ovviamente è rimasto legato al mondo delle moto. Per lui si tratta della prima apparizione ufficiale da ‘spettatore’ in occasione di un Gran Premio di MotoGp.
    Le reazioni social
    Non appena i telespettatori hanno riconosciuto ‘il Dottore’, si è scatenato il delirio sui social. Molti utenti hanno accolto con gioia la presenza di Rossi nel paddock a Portimao, esprimendo la propria sorpresa mista a felicità a suon di tweet e post. Dopo il suo ritiro, Valentino aveva celebrato la nascita di sua figlia, Giulietta, ed aveva gareggiato con l’Audi a Imola nel GT World Challenge. Si era invece allontanato da quella MotoGp che aveva caratterizzato gli ultimi decenni della sua vita. LEGGI TUTTO

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    Ducati, Claudio Domenicali: “Valentino Rossi? Non eravamo giusti l'uno per l'altro”

    ROMA – Le aspettative sul binomio Rossi-Ducati erano altissime. Così però non è stato e la magra del Dottore a bordo della moto di Borgo Panigale è durata due anni: due stagioni senza vittorie, per poi passare ancora alla Yamaha. In un’intervista alla redazione inglese di “MCN” Claudio Domenicali, amministratore delegato della Ducati, rivive quegli anni ed esordisce così: “Rossi sarebbe stato competitivo anche sulla moto del 2021. Nessun rimpanto per aver condivisto questi due anni, ma non eravamo giusti l’uno per l’altro. La moto post-Stoner era ancora tagliata per l’australiano ed era difficile per Rossi, abituato a una moto più bilanciata”.
    Una nuova Ducati
    Spesso la Ducati viene additata come una moto non semplice da portare in pista. Un aspetto che ha sicuramente influenzato i piloti, molto attenti nello scegliere la scuderia italiana. Ha aggiunto infatti Domenicali: “Prima era più difficile per noi mostrare ai piloti i nostri punti di forza: c’erano pregiudizi. Ora invece i giovani ci stanno ad ascoltare e nessuno lancia più il casco nei box”. Poi l’ad della Ducati elogia Valentino Rossi: “È unico e ha incarnato talento, determinazione, risultati e carisma. Ha avuto una carriera longeva ad alti livelli, ma il nostro marchio ha la sua storia, un brand dove gli italiani si riconoscono. Non è solo sport, ma anche innovazione. Siamo come la Ferrari in Formula 1”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Valentino Rossi: “Il motomondiale non mi manca. Biaggi? Ci siamo riavvicinati”

    ROMA – Valentino Rossi, dopo il ritiro dalla MotoGP, ha cominciato una nuova vita. Letteralmente, vista la nascita, proprio il giorno dell’inizio della stagione 2022 del motomondiale, della figlia Giulietta. “Sono tornato in ospedale il sabato mattina e ho guardato le prove con Giulietta in braccio“, ha spiegato nell’intervista rilasciata a Il Giornale. Un evento, la nascita della figlia, che gli ha permesso anche di riavvicinarsi con vecchi rivali: “Stoner mi chiede della bambina, ci siamo anche visti. E mi sono persino riavvicinato a Max Biaggi, ora ci salutiamo, parliamo bene l’uno dell’altro. Io non ero nessuno e lui era il numero uno in Italia e uno dei più forti al mondo e ho cominciato a rompergli le scatole. Ero una carogna (ride). Ma adesso tutto è passato, ci siamo riavvicinati. È stata una bellissima rivalità sportiva“, spiega ricordando gli inizi. 
    La nuova avventura sportiva
    Il Dottore è ormai prossimo al debutto nel Fanatec GT WCE, con la prima gara nel weekend dall’1 al 3 aprile a bordo della sua Audi R8 GT3 a Imola. “Restare a casa senza far nulla sarebbe stato devastante dopo 26 anni. Sono curioso di vedere quello che riuscirò a fare… In fondo nasco come pilota di auto, ero sui kart da bambino, poi sono passato alle moto. Per fortuna“. In programma, però, anche un ritorno nei box della MotoGP previsto al Mugello, in veste di team owner del Mooney VR46: “Sarà un po’ difficile, perché devono mettermi da qualche parte, non posso stare senza fare nulla“. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali e la maledizione su Rossi: “Gli augurai di non vincere più”

    ROMA – Ha dell’incredibile quanto raccontato da Razlan Razali su Valentino Rossi a “MotoGp Unlimited”, serie di “Prime Video” che svela i retroscena della classe regina. Tutto parte nel 2005, quando Razali aveva cioè 31 anni: “Ero un suo grande ammiratore all’epoca. Lui si era recato in Malesia per dei test invernali e con il taccuino in mano gli ho chiesto di firmarmi un autografo. Lui mi è passato davanti, senza dire niente. Davvero, non ci ha manco pensato due volte”. Allora Valentino Rossi era da poco passato alla Yamaha e aveva già vinto un mondiale con la casa di Iwata in MotoGp.
    La “maledizione” di Razali
    Un dettaglio non da poco. Sì, perché l’attuale team manager della Yamaha RNF WithU ha reagito in questo modo: “Ho pensato – racconta Razali -: ‘Vieni nel mio paese e mi fai questo? Non vincerai mai più un campionato'”. Una vera e propria maledizione, che però non ha sortito – fortunatamente per Valentino Rossi – gli effetti sperati. Il destino dei due si è anche incrociato di recente, quando Rossi correva cioè per la Yamaha Petronas, sempre con Razali come team manager. “Dopo questo episodio io per lui avevo perso ogni interesse. Finché però non ci è stata presentata la possibilità di averlo nel box. E questo si chiama karma”, ha concluso il malese. LEGGI TUTTO

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    Test ufficiali sulla Audi per Valentino Rossi: Mercedes prima, il Dottore indietro

    ROMA – Si è conclusa la due giorni di test ufficiali del GT World Europe Challenge al circuito Paul Ricard. Il miglior tempo è stato firmato dalla Mercedes del team Al Manar Racing by HRT, che con Fabian Schiller ha girato in 1:52.533. Indietro invece la Audi del team Wrt di Valentino Rossi. La macchina guidata anche dal Dottore, che si alternato con i compagni di squadra Nico Muller e a Frederic Vervisch, ha chiuso piuttosto indietro nella graduatoria. Ieri, Rossi aveva commentato positivamente dopo la prima giornata in pista: “Sono stati dei test che hanno dato sensazioni positive. Questa è stata la prima volta dove si è potuto girare tutti insieme con riscontri migliori. Ci siamo concentrati molto su macchina e messa a punto”.
    Il commento di Rossi
    “Ci sono delle aree – ha aggiunto Rossi – dove si deve continuare con più lavoro e miglioramenti, ma il feeling è buono. Pista non nuova per me, ma alla fine è stata una buona giornata”. Il passaggio del Dottore dalle due alle quattro ruote procede quindi senza particolari intoppi per Rossi, che – comunque – più volte si era cimentato in rally e altre competizioni di macchine. Ora però si fa sul serio e il debutto per il GT World Challenge Europe si avvicina. Quanto meno, Rossi avrà il vantaggio di giocare la prima in casa: il primo atto della competizione si terrà infatti a Imola il prossimo 1° aprile. LEGGI TUTTO

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    Test ufficiali al “Paul Ricard” per Valentino Rossi: avanti la Mercedes, indietro il Dottore

    ROMA – Ultima giornata di test ufficiali del GT World Challenge Europe per Valentino Rossi. Il miglior tempo è stato firmato dalla Mercedes del team Al Manar Racing by HRT, che con Fabian Schiller ha girato in 1:52.533. Indietro invece la Audi del team Wrt di Valentino Rossi. La macchina guidata anche dal Dottore, che si alternato con i compagni di squadra Nico Muller e a Frederic Vervisch, ha chiuso piuttosto indietro nella graduatoria. Ieri, Rossi aveva commentato positivamente dopo la prima giornata in pista: “Sono stati dei test che hanno dato sensazioni positive. Questa è stata la prima volta dove si è potuto girare tutti insieme con riscontri migliori. Ci siamo concentrati molto su macchina e messa a punto”.
    Le parole di Rossi
    “Ci sono delle aree – ha aggiunto Rossi – dove si deve continuare con più lavoro e miglioramenti, ma il feeling è buono. Pista non nuova per me, ma alla fine è stata una buona giornata”. Il passaggio del Dottore dalle due alle quattro ruote procede quindi senza particolari intoppi per Rossi, che – comunque – più volte si era cimentato in rally e altre competizioni di macchine. Ora però si fa sul serio e il debutto per il GT World Challenge Europe si avvicina. Quanto meno, Rossi avrà il vantaggio di giocare la prima in casa: il primo atto della competizione si terrà infatti a Imola il prossimo 1° aprile. LEGGI TUTTO