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    Tsitsipas chiarisce: “Non sono contro al vaccino, ma non vedo il motivo per farlo alla mia età”

    Stefanos Tsitsipas torna a parlare del Covid

    La rivelazione di Stefanos Tsitsipas di non essersi vaccinato perché non obbligatorio per giocare ha scatenato – come prevedibile – un polverone gigantesco. Dopo il successo di stanotte su Sebastian Korda, era scontato che nella press conference post partita qualche collega greco tornasse sull’argomento. Così è stato, ecco la breve dichiarazione di Stefanos, che chiarisce il suo punto di vista.
    “Non sono contro al vaccino, ma non vedo il motivo per cui qualcuno che ha la mia età debba già essere vaccinato. Per noi giovani penso sia bene far passare il virus perché costruiremo l’immunità. Non lo vedo come qualcosa di brutto. Come ho detto, non è obbligatorio, ognuno ha la libertà di decidere da solo cosa è giusto e cosa no. Ad un certo punto dovremmo farlo tutti, non dico il contrario. Verrà il momento in cui non ci verranno date molte opzioni, ma fino ad allora voglio vedere una versione migliore del vaccino che ci dia più vantaggi che svantaggi”.
    Tsitsipas così ha chiarito il suo pensiero, ma anche questa dichiarazione non farà altro che buttare benzina sul fuoco, visto che la scienza raccomanda fortemente di vaccinarsi per tutelare se stessi e gli altri e di farlo velocemente per alzare una barriera alla diffusione, l’esatto contrario di quel che suggerisce Stefanos.
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    Nadal: “Mi vaccinerò appena possibile, è l’unica via d’uscita”

    Rafa Nadal, 11 volte campione a Monte Carlo

    Dopo il comodo esordio nel suo “feudo” di Monte Carlo, Rafa Nadal ha parlato alla stampa della situazione del coronavirus, ancor più dopo essersi allenato sui campi del Principato con Daniil Medvedev, risultato positivo al test Covid-19 e costretto a lasciare il torneo.
    “Quando ho scoperto che Medvedev era risultato positivo non mi sono preoccupato per me stesso perché non gli sono mai stato vicino, ci siamo solo allenati”, ha detto Rafa, aggiungendo “Quando succedono queste cose, non va affatto bene. Mi è dispiaciuto per lui, purtroppo nella situazione che stiamo vivendo dobbiamo accettare che possa succedere. Io sono stato sempre a più di quattro metri da lui, e solo alla fine l’ho ringraziato per un secondo, quindi mi sento tranquillo”.
    Per il campionissimo iberico, l’unica strada per ritornare alla normalità è la vaccinazione. “Mi vaccinerò sicuramente appena ne avrò la possibilità. L’interesse generale è ciò che deve spingerci ad agire, è logico. È l’unica via d’uscita da questo incubo. Forse c’è un piccolo numero di persone che soffrono di effetti collaterali, ma in generale gli effetti del virus sono molto peggiori”.
    Ultima riflessione di Rafa sul proprio gioco, che nel tempo ha cambiato assecondando l’avanzamento della sua carriera ed il logorio del suo fisico: “Ho adattato il mio gioco alla mia condizione fisica, alla mia età e al mio modo di intendere lo sport oggi. Ci sono giorni in cui torno un po’ indietro, come nei miei primi anni sul tour, ma in generale ora gioco molto più aggressivo, uso maggiormente cambi di ritmo ed effetti. Penso che lo schema di gioco non è poi molto diverso, è il modo di applicarlo è che è cambiato, più diretto e offensivo”.
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    ATP e WTA incoraggiano i tennisti a vaccinarsi

    Finalmente ATP e WTA parlano di vaccini anti Covid. In due note distinte, i maggiori organi del mondo Pro della racchetta raccomandano ai propri affiliati di vaccinarsi, seguendo le indicazioni delle istituzioni sanitarie a livello globale, ma senza parlare di obblighi. Ecco le due comunicazioni.
    “L’ATP raccomanda la vaccinazione contro il Covid-19 sulla base di prove scientifiche a sostegno dei benefici per la salute e della protezione fornita. Parallelamente, continuiamo a sostenere i livelli di distribuzione stabiliti in tutto il mondo che danno la priorità a coloro che hanno più bisogno della protezione derivante dal vaccino. Stiamo lavorando con consulenti in malattie infettive e virologia per valutare le strategie di vaccinazione e per prepararci quando i vaccini saranno resi ampiamente disponibili al nostro gruppo di giocatori. Inoltre, l’ATP Medical Services Team sta lavorando insieme ad altre leghe sportive internazionali e consulenti esterni per sviluppare le migliori pratiche che funzionano per il tennis essendo uno sport globale. Eventuali aggiornamenti e passaggi successivi riguardanti le opzioni di vaccinazione per i giocatori e altri individui con credenziali verranno comunicati a tempo debito”.
    “La WTA crede nella vaccinazione a difesa del Covid-19 ed incoraggerà tutti a farne uno. Questo aiuterà a proteggere l’individuo che ha ricevuto il vaccino, coloro che non sono stati vaccinati, e permetterà al nostro mondo di tornare ad uno stato di normalità che è desiderato da tutti. La WTA, con la piena assistenza dei nostri consulenti medici della Mayo Clinic, è stata e continuerà a istruire le nostre giocatrici sui vari vaccini insieme ai vantaggi della vaccinazione. Detto questo, la WTA non richiederà alle giocatrici di sottoporsi ad un vaccino in modo obbligatorio in quanto si tratta di una decisione personale e che rispettiamo”.
    Con un discreto ritardo, ma qualcosa inizia a muoversi anche a livello ufficiale/politico sportivo. Il dibattito sul far diventare il vaccino obbligatorio per i tennisti, visti i loro continui spostamenti e che ogni settimana/torneo vengono a contatto con moltre persone, resta aperto. In generale, ci permettiamo di affermare che come uno sportivo di massimo livello segue la scienza per la propria salute e tecniche di allenamento, alimentazione, ecc, a maggior ragione dovrebbe continuare a credere nella medicina e scienza per tutelare se stesso e gli altri in una situazione d’emergenza come quella che stiamo vivendo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO