Il “Godò” di Barcellona segna un passo in avanti verso l’inclusività
Alessandra in campo a Barcellona
Lo sport e il tennis devono avere come propria missione non solo agonismo e divertimento, ma anche l’inclusività. Per questo sottolineiamo con piacere un passo in avanti storico compiuto dal torneo di Barcellona, che oggi si concluderà con una super finale tra Alcaraz e Rune. Il “Godò” infatti è diventato il primo torneo del circuito ATP a includere una persona con sindrome di Down nella squadra dei raccattapalle. Alessandra, questo il nome della ragazza coinvolta nel progetto, ha assistito i giocatori nell’incontro di quarti di finale di doppio tra Erler – Frantzen e Nys -Peers.
Con l’obiettivo di promuovere l’inclusione delle persone con disabilità intellettive, tra cui la sindrome di Down, lo scorso anno il club di Barcellona ha stretto una partnership con la Fondazione Aura, un’organizzazione senza scopo di lucro che si impegna a migliorare la qualità della vita di questo gruppo. Così, dopo una prima edizione in cui due componenti della fondazione (Alessandra e Didac) sono stati membri della squadra dei ragazzi in campo con il compito di tenere l’ombrello per i giocatori al cambio di campo, quest’anno si è fatto un ulteriore passo avanti e Alessandra ha svolto anche il ruolo di raccattapalle.
Ma l’organizzazione non si è fermata a questo primo passo, tanto che la ventiquattrenne Alessandra ha fatto parte anche della squadra dei raccattapalle per la seconda semifinale del torneo, che ha visto opposti il numero due della classifica ATP Alcaraz al francese Fils.
Il RCT Barcelona-1899 ha spinto su questo progetto per creare un “precedente mondiale e far sì che questa pratica diventi la normalità, affinché il resto dei tornei del circuito ATP possa seguire le sue orme”, hanno confermato fonti dell’organizzazione all’agenzia di stampa EFE. In quest’edizione del torneo, altri quattro membri dell’Aura Fundació hanno lavorato nel ristorante dell’area hospitality del torneo, due in cucina e due in sala, indossando un grembiule distintivo.
Marco Mazzoni LEGGI TUTTO