Tassista “furbetto”: tariffa folle da 9mila euro per poco più di un chilometro
Dopo aver letto questa notizia staremo tutti un po’ più attenti a ciò che paghiamo e ciò che firmiamo. Un’imprudente signora di San Francisco ha viaggiato in taxi per circa 11 minuti, percorrendo un tratto di 1,5 chilometri. Al termine della corsa a bordo del “Yellow Cab” ha involontariamente pagato ben 9.875 dollari (circa 8.705 euro) accorgendosi della folle somma solo dopo aver ricevuto il saldo del suo conto bancario.
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Un POS problematico
Margarita Bekker, protagonista della vicenda, aveva viaggiato per soli undici minuti a bordo del taxi, e giunta all’arrivo aveva scelto di pagare con la carta di credito. Non è chiaro se sia stato un difetto del POS, una furbata dell’autista o un errore di digitazione della cifra, ma sul conto della donna erano stati prelevati quasi 10mila dollari: invece l’effettiva tariffa era di 9,87. Ignara dell’enorme somma appena pagata, Margarita ha trascorso tranquillamente le sue giornate fino all’arrivo del suo estratto conto. Tra le spese pagate c’era quella relativa al servizio taxi, e il prezzo non era certo quello che credeva di aver pagato.
Disguido a lieto fine
La donna ha immediatamente contattato la Bank of America per presentare un reclamo per frode. A seguito delle indagini gli agenti hanno contattato il tassista, il quale si è giustificato dicendo che la transazione era legittima e certificata da una ricevuta firmata da Margarita. Dopo continui rimbalzi di colpa, il tassista ha ammesso che l’addebito era errato ed è stato licenziato una settimana dopo. Dopo tre mesi, la povera signora Bekker ha ricevuto il rimborso di quella folle spesa per un viaggio in taxi sicuramente indimenticabile.
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