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    Lube, Luciano De Cecco: “Perdere fa parte della vita e del nostro lavoro”

    Di Redazione
    Torna il contest Lube Volley MAGAZINE, lo speciale in onda realizzato da Arancia Television tutto dedicato ai biancorossi. L’appuntamento con i campioni della Cucine Lube Civitanova è settimanale, ogni volta ci sarà un ospite diverso ai microfoni di Mauro Anconetani per commenti pre e post-partita e quant’altro ruota intorno al mondo del Club cuciniero.
    Lube Volley MAGAZINE va in onda ogni venerdì sera alle ore 21 (replica sabato sera alle ore 21) su Arancia Television (canale 210 digitale terrestre). È possibile anche scaricare l’applicazione Radio TV Arancia & more per vedere il canale tv sul proprio dispositivo. Magazine inoltre in onda venerdì ore 23.40 (repliche sabato ore 14.00 e 01.00) su TV Centro Marche (canale 10 digitale terrestre).
    Il protagonista di oggi è il palleggiatore argentino Luciano De Cecco.
    “Con Vibo è stata una situazione normale per noi sportivi, quest’anno loro hanno una bella squadra, giocano bene, hanno espresso una buonissima pallavolo e hanno meritato di vincere. Noi invece non abbiamo giocato la nostra miglior pallavolo domenica scorsa, possiamo giocare molto meglio, è arrivata una sconfitta e non sarà ne la prima ne l’ultima. Perdere fa parte dello sport, della vita e parte del nostro lavoro e per noi deve essere una spinta per tornare in palestra e preparare al meglio il prossimo appuntamento”.

    (Fonte: Lube Volley) LEGGI TUTTO

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    Orduna: “Cosa ha funzionato? La squadra” Holt: “Felice per Lanza”

    Di Redazione
    Domenica da circoletto per la Vero Volley Monza, brava a sfornare una prova maiuscola sul mondoflex di casa dell’Arena di Monza e battere la Sir Safety Conad Perugia 3-0. Il girone di andata della SuperLega Credem Banca 2020-2021 dei lombardi, nonostante debbano ancora recuperare la sfida contro Ravenna, si chiude con un successo importantissimo, il quinto stagionale, il terzo su quattro uscite da quando in panchina c’è Massimo Eccheli.
    Il segreto della Vero Volley è il servizio, la lucidità in difesa, la precisione in ricezione e un attacco devastante: praticamente la prova perfetta che i lombardi avevano cercato di preparare alla vigilia. E siccome a volte le intenzioni si concretizzano, la prima squadra maschile del Consorzio Vero Volley può godersi il meritato successo con gioia e guardare al futuro con ottimismo. Il premio MVP della serata se lo guadagna il regista dei monzesi Orduna, bravo a smistare con grande precisione per le bocche da fuoco Lagumdzija, Dzavoronok e Lanza, dando inoltre la possibilità al Galassi e Holt di scatenarsi dal centro. Federici vola su ogni palla e spesso toglie agli umbri la possibilità di accorciare i gap che la Vero Volley si conquista verso la metà di tutti e tre i parziali. Perugia, da quattro settimane costretta ai box per la positività di alcuni atleti del gruppo squadra al Covid-19, subisce alla lunga la poca brillantezza dei suoi per i pochi allenamenti sulle gambe, rimanendo però aggrappata ai lombardi grazie ad un inifinito Leon. Gli umbri non mollano mai e spesso provano a risalire, ma Monza è però troppo bella e cinica per farsi stoppare dagli ospiti, costretti alla prima resa della stagione in campionato dopo meno di un’ora e trenta di gioco.
    LE DICHIARAZIONI POST PARTITASantiago Orduna (palleggiatore Vero Volley Monza): “Contro le grandi squadre partiamo sfavoriti ma grazie al livello di gioco che stiamo esprimendo nelle ultime partite ci tenevamo a fare bene. Loro arrivavano da un lungo stop, ma noi stasera abbiamo espresso davvero una bella pallavolo. Ci stiamo allenando bene in settimana e quella di stasera, oltre alla bella vittoria contro Piacenza dello scorso weekend, ne è la prova certa. Cosa ha funzionato oggi? La squadra. Siamo partiti molto male il primo set, ma piano piano li abbiamo recuperati. Questo dovrà essere un nostro punto di forza d’ora in avanti”.

    Anche il centrale stelle e strisce Maxwell Holt, autore di quattro punti con il 67% in attacco, dice la sua: “Abbiamo fatto una partita di squadra, si vede tutto il lavoro fatto in settimana. Sono contento anche per Lanza che ha vinto contro la sua ex squadra. Adesso iniziamo a pensare alla sfida contro Modena qui in casa che sarà una partita tosta. Quest’anno ogni squadra è forte, ogni weekend è una battaglia”

    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La Kioene Padova fa il colpaccio nel derby veneto con Verona

    Di Redazione
    Impresa esterna della Kioene Padova nel derby con la NBV Verona: all’AGSM Forum la formazione di Cuttini conquista la posta piena al termine di un incontro combattutissimo. Rocambolesco, in particolare, il finale del quarto parziale, in cui Padova non sfrutta tre match point sul 21-24, ma riesce a imporsi ai vantaggi dopo un interminabile testa a testa. È il secondo successo stagionale per la Kioene, che si porta al terzultimo posto in classifica a un punto dalla stessa Verona. Assoluto protagonista dell’incontro l’opposto patavino Toncek Stern, ex di turno e autore di 31 punti.
    Oltre due ore di gioco per un match che – statisticamente parlando – ha eletto il quarto set come il più lungo nella storia dei derby tra Verona e Padova: 42 minuti e 33-35 il punteggio. Gli 11 muri dei patavini e la caparbietà del gruppo sono stati premiati: un’iniezione di fiducia importante per Shoji e compagni in vista del proseguo del campionato. Nelle file di Verona da segnalare il buon esordio del nuovo opposto Mads Jensen, subito protagonista con 16 punti.
    La cronaca:Interessante avvio per i bianconeri, con la Kioene a portarsi sul 2-8 sfruttando l’ace di Vitelli e anche qualche imprecisione in attacco dei padroni di casa. Immediata però la risposta dei padroni di casa, che con il nuovo arrivato Jensen accorciano (7-8). Si continua punto a punto, fino a quando la Kioene prende nuovamente le distanze sfruttando un servizio piuttosto insidioso che costringe coach Stoytchev al time out sul 17-20. L’ingresso in campo di Casaro è determinante al servizio, con Padova a stampare due muri sul tentativo di contrattacco dei veronesi (17-22). Verona però non ci sta e il pericoloso riavvicinarsi porta coach Cuttini a chiedere pausa (21-23). Al rientro in campo Vitelli trova il set ball (21-24) ed è ancora lui a chiudere col primo tempo che manda le squadre al cambio campo.
    Maggiore equilibrio in avvio di secondo parziale, con la Kioene a trovare l’imbeccata per il 6-8 grazie alla diagonale vincente di Stern. La NBV si affida a Kaziysky per tenere l’equilibrio con Vitelli a mandare sulla rete il servizio del 12-11. Bottolo si scatena dai 9 metri e Verona ricorre al time out sul controsorpasso (14-16). Ancora una volta Verona però non molla e sul 22-21 Padova chiede pausa di gioco. Jensen stacca il primo set ball (24-23) ed è un contestato fallo di doppia a chiudere 27-25.
    Grande equilibrio anche nel terzo set, con Padova a sfruttare bene al centro Volpato e qualche errore al servizio della NBV (10-12). La Kioene inizia a macinare ritmo e sulla bella azione del 13-17 con Volpato ad immolarsi in difesa, Stern costringe Verona al time out. Ancora una volta però Verona recupera col solito Kaziysky. La Kioene questa volta non si fa sorprendere e, nonostante un tentativo di rimonta sul finale della NBV, è Stern a ottenere il punto del 23-25.
    Tensione in avvio di quarto set per la Kioene Padova, con il palleggiatore Shoji a ricadere male sul gomito destro nel tentativo di salvare un pallone sul punteggio di 1-4. Dopo qualche attimo di apprensione però, l’alzatore bianconero ritorna caparbiamente in campo. E’ un Kazisky Vs Padova con i bianconeri leggermente avanti (5-8). Ancora una volta Casaro è insidioso al servizio (14-17) e per Padova è necessario gestire il vantaggio). Il primo match point lo ottiene Merlo con l’importantissimo ace del 21-24 ma il finale è da brivido, con Verona in grado di riportare il punteggio sul 24 pari. Alla fine a risolvere il match è il pallone del 33-35 a firma di Stern, MVP della sfida.
    Jacopo Cuttini: “Cercavamo concretezza e l’abbiamo trovata. La cosa più eclatante è che non ci siamo fatti intimorire: farsi riprendere nel 4° set quando eravamo sul 21-24 avrebbe steso un toro. Noi invece siamo rimasti con la testa sul campo e abbiamo ricominciato a giocare soffrendo ma senza paura di sbagliare. Tutte le gare sono importanti, ma oggi usciamo dal campo con grande soddisfazione. Questi tre punti sono utili per la classifica, ma soprattutto sono il giusto premio per l’impegno di questi ragazzi che, dal primo all’ultimo, sono fondamentali per il nostro gioco di squadra”.
    NBV Verona-Kioene Padova 1-3 (21-25, 23-25, 27-25, 33-35)NBV Verona: Spirito 4, Jaeschke 15, Aguenier 11, Jensen 16, Kaziyski 22, Caneschi 5, Donati (L), Bonami (L), Asparuhov 0, Zanotti 0. N.E. Magalini, Peslac. All. Stoytchev.Kioene Padova: Shoji 5, Wlodarczyk 10, Vitelli 11, Stern 31, Bottolo 18, Volpato 11, Gottardo (L), Danani La Fuente (L), Casaro 1, Ferrato 0, Merlo 1. N.E. Fusaro, Milan, Canella. All. Cuttini.Arbitri: Cerra, Papadopol.Note: Durata set: 24′, 32′, 32′, 42′; tot: 130′. Servizio: Verona errori 17, ace 6; Padova errori 23, ace 8. Muro: Verona 5, Padova 11. Ricezione: Verona 51% (21% prf), Padova 45% (27% prf). Attacco: Verona 55%, Padova 55%.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Coach Piazza: “Ci siamo trovati senza opposto titolare. Vorrei vedere gli altri…”

    Di Stefano Benzi
    Milano perde in casa contro Piacenza, con il risultato di 1-3 (25-23, 16-25, 22-25, 19-25), una partita condizionata soprattutto dall’infortunio di Patry ma anche da una certa incostanza sia in ricezione che in attacco.
    Un primo set vinto in rimonta e con un certo carattere. Poi l’infortunio di Patry che fino a quel momento era stato uno dei migliori. E da lì tanti momenti di difficoltà che hanno visto Milano reagire ma non sempre in modo efficace e continuo.
    Roberto Piazza, tecnico di Milano, analizza questa terza sconfitta – la seconda in casa – dove l’Allianz Powervolley (eccezion fatta per il 3-0 dell’esordio con Cisterna) ha sempre concesso almeno un set ai suoi avversari. Il terzo set è stato la chiave: “Perso il secondo set come lo abbiamo perso, in modo netto, mi aspettavo una reazione nel corso del terzo – dice Piazza – e in effetti c’è stata. Ma poi ci siamo persi di nuovo. Siamo andati a corrente alternata e a un certo punto ci siamo trovati sotto 11-5. Quando le cose si mettono così diventa durissimo rimediare. Nella fase finale del terzo li avevamo quasi ripresi, abbiamo avuto anche un paio di buone opportunità che non abbiamo sfruttato. Pazienza, è andata così”.
    Milano aveva già perso in casa con Vibo Valentia. Due sconfitte molto diverse: “Qui ci siamo trovati senza l’opposto titolare nel nostro momento migliore, vorrei vedere qualsiasi altra squadra in Italia e nel mondo che si trova all’improvviso senza uno dei tre giocatori chiave come se la cavano. A noi è andata male…”.
    L’Allianz si conferma una squadra che di tanto in tanto perde il filo del gioco: “Il primo set lo abbiamo recuperato, – conclude Piazza – nel secondo fino a quando abbiamo avuto Patry ce lo siamo giocato punto a punto, poi siamo andati in affanno e nel terzo, quando eravamo sotto e molto pesantemente, ancora un po’ e li andavamo a riprendere”. LEGGI TUTTO

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    Massimo Eccheli a caccia di un nuovo exploit: “Vero Volley Monza da semifinale”

    Di Paolo Cozzi
    Per il grande pubblico è un carneade della serie A, un allenatore poco conosciuto che si è trovato catapultato alla guida della Vero Volley Monza dopo l’esonero di Fabio Soli. Ma per chi conosce la sua storia, soprattutto in Lombardia, il nome di Massimo Eccheli è sinonimo di qualità e di successi nel settore giovanile dagli anni ’90 ad oggi.
    Io lo conosco proprio da quel periodo in cui, da allenatore del Gonzaga, guidava i suoi ad epiche sfide contro il mio Vittorio Veneto. Poi mi ha allenato per un anno in una serie B2 vinta a mani basse, che ha dato il la alla epopea dell’Asystel Milano. Credo perciò che abbia le carte in regola per stupire anche i più scettici, come dimostrano anche le due vittorie in tre partite contro avversari blasonati come Trento e Piacenza. Questi ed altri i temi di cui abbiamo parlato alla vigilia di un altro big match contro Perugia.
    Hai sempre impostato la sua carriera sul lavoro con i giovani, creando a livello nazionale un marchio di fabbrica di qualità legato al suo nome. Avevi mai preso in considerazione l’idea allenare in Superlega?
    “Sicuramente quando ho iniziato ad allenare ero molto giovane, e come tutti i giovani che iniziano un percorso professionale, che sia sportivo o lavorativo, si hanno dei sogni che si vorrebbero realizzare. Non nascondo che ai tempi il fatto di poter allenare ad alto livello era sicuramente un sogno per me; poi la vita ti porta per strade che magari non hai programmato. Io mi sono trovato a lavorare con gruppi di giovani forti e quella è diventata un po’ la mia vocazione: ho riversato in tutte le stagioni il mio massimo impegno e la massima ricerca per giungere al miglior risultato possibile. Ho poi avuto la fortuna di allenare i miei ragazzi anche in campionati di categoria, avendo così la possibilità di conoscere campionati di livello come la serie B e la A2 nell’anno di Segrate, e trovandomi ad allenare anche squadre un po’ più ‘anzianotte’ e complesse“.
    Se ripenso a te negli anni ’90, penso ad un allenatore molto carico, focoso (sapevamo che in una finale un cartellino rosso te lo portavi a casa!)… e ancora oggi chi parla di te ti descrive come un sergente di ferro. Come è l’Eccheli di oggi? E soprattutto come si pone nella nuova veste di allenatore di Superlega?
    “Mi rivedo in quello che dici, ci sono un sacco di leggende metropolitane che gravitano sulla mia testa e che sicuramente hanno un po’ condizionato il giudizio su di me dall’esterno. Alcune cose sono vere, ma poi la gente su queste storie ci ricama su. È sicuramente cambiato il mio modo di gestire la tensione negli anni. Mi rendo conto che ho sempre avuto la fortuna di avere gruppi che dovevano fare risultato, e questo mi ha sempre spinto a dare il massimo e a chiedere il massimo ai miei atleti, non tanto perché ne avevo bisogno io, ma perché la mia priorità era gratificare con un risultato importante la società che mi metteva a disposizione un ottimo gruppo su cui lavorare“.
    Foto LVM
    Torniamo al presente, come è stato il passaggio dall’allenare i giovani al dover gestire campionissimi con esigenze e problematiche diverse da quelle cui eri abituato?
    “Fortunatamente la squadra di Monza è composta da giocatori intelligenti, con un giusto mix fra giovani e giocatori più navigati, quindi si può lavorare bene. Il gruppo mi ha dato subito la sua collaborazione e di questo ringrazio i ragazzi. La difficoltà semmai è più legata al dover gestire tanti giocatori stranieri che parlano poco l’italiano: devi riuscire ad entrare nel loro modo di pensare e di vedere. A volte do per scontate delle cose e sbaglio, perché una cosa che in Italia è data per assodata non lo è nella loro cultura di origine“.
    Per esperienza (ho cambiato allenatore in corsa, credo, 10 volte in 14 anni!) il primo discorso dell’allenatore nuovo è fondamentale per acquisire credibilità agli occhi della squadra. Che argomenti hai toccato per far capire che tu eri la persona giusta in quel momento?
    “Non ho detto niente di particolare: ho chiesto la collaborazione dei giocatori, ho spiegato loro che non avevo moltissima esperienza in Superlega e che quindi per poter lavorare bene insieme loro avrebbero dovuto in qualche modo aiutarmi, essere sempre collaborativi, partecipi, anche nei feedback che per me sono fondamentali, sia sul lavoro che facciamo in allenamento che sulle proposte“.
    Cosa ne pensi di questa Superlega e dell’andamento della tua squadra?
    “Sicuramente abbiamo ancora degli alti e bassi, manchiamo un po’ di continuità, ma i ragazzi lavorano tanto e anche la sconfitta di Vibo è arrivata per pochi palloni di differenza, quando abbiamo mancato occasioni per chiudere il set. Questo poi è un campionato in cui si naviga a vista per tante ragioni, e quindi farsi trovare pronti, avere un po’ di fortuna può essere molto importante“.
    Foto Vero Volley Monza
    A Piacenza sei partito con Holt e Lanza in panchina: non male per un allenatore alla terza presenza, una bella dimostrazione di carattere alla squadra!
    “La nostra squadra non ha 7 titolari inamovibili e 6 riserve di basso valore tecnico. È una squadra giovane,fresca, con molte possibilità di crescita. Noi in settimana facciamo un lavoro di monitoraggio abbastanza importante, nei lavori obiettivo e nei lavori tecnici dei ragazzi. Holt arrivava alla partita dopo qualche problema fisico che lo aveva un po’ debilitato, e pensavo non avesse tutto il match nelle gambe. E per quanto riguarda Lanza, in settimana avevo visto Sedlacek davvero in grande spolvero. Ripeto, il plus di questa squadra è avere tante risorse, devo essere bravo a capire quali a seconda delle situazioni possono aiutare di più, perché tutte le scelte le faccio per il bene della squadra che è il bene supremo. Tutti sanno che possono giocarsi le loro carte, e questo li spinge a dare sempre il massimo“.
    Tornando al tuo passato con le giovanili, sei stato l’allenatore che ha accompagnato la crescita di un grande talento della nostra pallavolo, Riccardo Sbertoli. Sei riuscito a ricreare lo stesso feeling con Orduna?
    “Con Riccardo a Segrate abbiamo vinto molto, l’ho allenato tanto e la cosa buffa è che un anno, ad un torneo giovanile a Padova, andammo a vedere giocare proprio Orduna per dargli un modello a livello tecnico, perché per certi versi hanno caratteristiche simili. Sono pragmatici, esemplari, precisi e carismatici in campo. Per me quindi è sempre stato importante creare un gran feeling con il palleggiatore, perché insieme al libero è la mano dell’allenatore in campo. Santi ha avuto da subito un atteggiamento e un modo di porsi fantastico e di grande aiuto. Si allena come un ragazzino e avere la sua collaborazione è per me fondamentale, è partito senza pregiudizi nei miei confronti ed è un piacere allenarlo“.
    Catapultato in serie A, hai vinto due partite su tre e adesso ti aspetta Perugia. Come stai vivendo questo periodo? Sembravi un “traghettatore” e invece stai dimostrando molto.
    “Io innanzitutto sono un allenatore del Consorzio Vero Volley a cui è stato chiesto di dare una mano in questo momento delicato. Ora sono concentrato solo sul presente: esattamente come due mesi fa mai avrei pensato di sedere sulla panchina della prima squadra, sinceramente ora non mi metto a pensare a quello che succederà dopo. Per me il presente è un sogno che ogni giorno si rinnova, un’esperienza che mi sta formando molto. Sono molto curioso di poterla affrontare con la massima dedizione e la massima energia, poi quando sarà il momento di tirare le somme lo faremo in massima serenità. Sono veramente focalizzato sul fare del mio meglio in questo momento, e questo mi dà un’enorme serenità, altrimenti penso che farei molta più fatica. Il mio obiettivo deve essere quello di far girare la squadra al meglio delle sue possibilità, per regalare alla società il miglior risultato possibile“.
    E allora, qual è secondo te l’obiettivo massimo a cui deve ambire il tuo gruppo? Un risultato per cui tu a bocce ferme diresti ”ho fatto un buon lavoro”?
    “Secondo me il potenziale di questa squadre è di profilo medio alto, soprattutto se saremo bravi e se la fortuna ci assisterà in questa stagione anomala. Io sono convinto che i ragazzi debbano darsi un obiettivo minimo come quello di arrivare alla semifinale scudetto, e lavoriamo ogni giorno per provare a raggiungerlo. Io sono convinto che questa squadra abbia in sé le risorse per poterci arrivare, poi è chiaro, un conto è avere le risorse e un conto è riuscire a fare il percorso giusto. Dovremo essere bravi a ragionare da squadra, a lavorare uniti in una stagione difficile, ma sono convinto che i ragazzi abbiano i mezzi per fare molto bene“. LEGGI TUTTO

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    Milano perde Patry e la partita: Piacenza passa in rimonta all’Allianz Cloud

    Di Redazione
    Vince la Gas Sales Bluenergy Piacenza nell’anticipo dell’undicesima giornata di Superlega maschile. La squadra di Bernardi si impone per 3-1 sul campo dell’Allianz Milano al termine di una partita che cambia radicalmente volto dopo il primo set vinto dai padroni di casa: quando Jean Patry esce di scena (per lui un forte dolore all’inguine in apertura del secondo parziale), i milanesi non riescono più a ritrovarsi e gli ospiti prendono nettamente il comando. Baranowicz e compagni si portano così a un solo punto dai rivali di oggi in classifica.
    Patry era stato uno dei protagonisti del primo set, in cui Milano aveva avuto la capacità di rimontare dal 18-21 al 25-23. La squadra meneghina però è un po’ sparita negli altri set, fatta eccezione per il quasi miracoloso recupero del terzo da 10-18 a 19-21, costellando di errori la gara (20 battute sbagliate). Piacenza, dal canto suo, ha dato prova dei suoi valori, a partire dalla prestazione di un Georg Grozer (best scorer e MVP con 21 punti) che ha messo in crisi la seconda linea di casa. Nelle file biancorosse ottima gara anche di Russell (15 punti) e Clevenot (12), oltre a Polo e Candellaro.
    Foto Powervolley Milano
    La cronaca:Subito break Milano sull’attacco out di Grozer: 6-4. Doppio errore Milano con Maar ed Ishikawa e primo vantaggio Piacenza: 6-7. Ace di Ishikawa pe il 10-9 dei padroni di casa, con il giapponese che riceve un pallone difficilissimo che permette poi a Maar di trovare il 12-11. Break Piacenza con il muro subito da posto 4 da Patry e primo time out per Piazza (15-17). Muro Milano con Maar per il 18-19, ma Piacenza torna sul +3 con l’ace di Grozer. Milano non molla e trova con Maar il 21 pari, con il vantaggio che arriva con il contrattacco di Ishikawa (23-22). Ancora Milano con Piano per il primo tempo (24-22), con Ishikawa per il 25-23.
    Milano parte nel secondo set con Weber per Patry (in panchina per un problema fisico). Ace di Russell e Piacenza prova lo sprint (3-6), con l’errore di Russell che però riavvicina Milano (5-6). Due errori per Milano con Weber ed Ishikawa e Piacenza che trova il +5 (5-10): ancora Piacenza che allunga fino al 5-12 con il time out chiamata da Piazza. Pipe di Maar per sbloccare la fase di stallo (6-12). Grozer attacca in diagonale (7-16), con l’attacco out di Candellaro (11-20). Basic in diagonale per rendere meno pesante il parziale (13-22), con la frazione che si chiude 25-16 con il lungolinea di Russell.
    Ace di Grozer e +3 Piacenza in avvio di terzo set (2-5). Ishikawa accorcia sul 5-7, con lo stesso giapponese a commettere l’errore del 5-10. Diagonale potentissima di Ishikawa (7-13), ma è Piacenza ad andare in fuga (10-18). Ishikawa colpisce in pipe (11-18), con Maar che trova il 15-20 dalla seconda linea. Kozamernik in primo tempo per il 18-21, seguito da Ishikawa per il 19-21. Muro Milano per il 22-24, ma è Grozer a chiudere per il 22-25.
    Piazza nel quarto set si gioca la carta dei tre schiacciatori con Maar finto opposto, ed è Basic a trovare il lungolinea del 3-2 con la pipe di Ishikawa che segna il 5-4. Break Piacenza con Grozer che sfonda le mani del muro (6-7), poi Sbertoli inventa ad una mano per il 10 pari firmato Maar. Doppio errore di Basic e Piacenza va sul +3 (10-13), con il contrattacco firmato Russell per l’11-16. Maar è uno degli ultimi ad arrendersi e trova la diagonale del 16-21, ma alla fine il colpo di grazia lo piazza Clevenot per il 19-25.
    Michele Baranowicz: “Dobbiamo pensare dopo partita, questa è una squadra nuova e che continua a cambiare. Stiamo lavorando su tante cose tecniche nuove e non è sempre facile portarle in gara, oggi in parte l’abbiamo fatto“.
    Matteo Piano: “È stata una partita tra due squadre che lottano per stare nella parte alta della classifica. Siamo stati bravi a riprendere il primo set, dopo ci è mancata l’aggressività e non siamo stati bravi ad adattarci in poco tempo alla situazione. Loro comunque hanno fatto molto bene in difesa“.
    Jan Kozamernik: “Avevo ed avevamo molta voglia di giocare, eravamo contenti di essere tornati in campo dopo due settimane. Oggi è successo quello che è successo, non possiamo trovare giustificazione negli infortuni e purtroppo succede. Non credo che l’infortunio di Patry sia la colpa della sconfitta. Dovevamo rispondere come squadra e secondo me lo abbiamo fatto, ma nei momenti importanti è mancata la responsabilità e la determinazione per chiudere qualche pallone in più. Io penso che comunque abbiamo giocato bene, abbiamo fatto una bella partita: credo che se andiamo avanti così le prossime gare faremo sicuramente meglio“.
    Allianz Milano-Gas Sales Bluenergy Piacenza 1-3 (25-23, 16-25, 22-25, 19-25)Allianz Milano: Sbertoli 0, Ishikawa 16, Kozamernik 7, Patry 5, Maar 17, Piano 4, Meschiari (L), Pesaresi (L), Basic 7, Daldello 0, Weber 3, Mosca 0. N.E. Staforini. All. Piazza.Gas Sales Bluenergy Piacenza: Baranowicz 2, Baranowicz 2, Clevenot 12, Polo 8, Grozer 21, Russell 15, Candellaro 7, Scanferla (L), Antonov 0, Fanuli 0. N.E. Tondo, Izzo, Botto. All. Bernardi.Arbitri: Santi, Vagni.Note: Durata set: 29′, 28′, 32′, 25′; tot: 114′.
    LA CLASSIFICACucine Lube Civitanova 23, Sir Safety Conad Perugia** 21, Allianz Milano 16, Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia 16, Leo Shoes Modena* 15, Gas Sales Bluenergy Piacenza*** 15, Vero Volley Monza 10, Itas Trentino** 10, NBV Verona** 9, Consar Ravenna** 6, Kioene Padova*** 5, Top Volley Cisterna* 4.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    I numeri della Lube: Leal top scorer dei Cucinieri

    Di Redazione
    Fine settimana senza gare ufficiali per la Cucine Lube Civitanova. I biancorossi hanno già disputato il match dell’11a giornata con Vibo. In programma un allenamento sabato mattina in sala pesi e, nel pomeriggio, in palestra per la seduta tecnica. Poi una domenica di riposo.
    Proprio in concomitanza della pausa forzata è possibile stilare un bilancio sull’impatto dei biancorossi nella prima metà della Regular Season. I cucinieri sono primi in classifica con 23 punti in 9 gare davanti alla Sir Safety Conad Perugia, che ha due lunghezze di ritardo, ma è scesa in campo solo 7 volte.
    Nelle graduatorie di merito la Lube è al comando per l’efficacia al servizio (63 ace), mentre è terza per le battute vincenti a set (2,03), dietro a Perugia (2,13) e Modena (2,11). Juantorena e compagni stazionano sul podio anche per i punti totali realizzati (561), dietro a Vibo (602) e Monza (595).
    Terzo gradino per i punti nei set (18,10). Meglio solo Sir (18,48) e Leo Shoes (18,18). Due rivali davanti ai biancorossi anche per gli attacchi vincenti totali (432), Vibo (493) e Monza (453), e per gli attacchi vincenti a set, con Civitanova (13,94) preceduta da Perugia (14,09) e Modena (13,96).
    Nelle classifiche individuali Simon è il re dei centrali per ace globali (21), mentre è terzo nella classifica assoluta delle battute. Robertlandy, è nella top 3 del ruolo per punti totali (96) e attacchi perfetti (71,6%).
    In evidenza anche il suo compagno di reparto Anzani, primo tra i centrali per i block (24). Lo schiacciatore Leal è terzo per media ponderata degli attacchi (7,51), davanti ad altri tre biancorossi: Rychlicki (7,45), Juantorena (7,44) e Anzani (7,43). Leal è il primo biancorosso per attacchi vincenti a set (3,68) e ottavo nella graduatoria assoluta, mentre Rychlicki è decimo.
    Balaso è terzo per media ponderata delle ricezioni con 6,10 ed è saldamente nella top 10 per ricezioni perfette (47). In quanto alla media ponderata del servizio, Leal è sesto (6,30), De Cecco ottavo (6,20). Il biancorosso che ha siglato più punti (126) è Leal, davanti a Rychlicki (121) e Juantorena (117).
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Piacenza, Bernardi: “Alcuni giocatori devono prendersi più responsabilità in campo”

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione
    Lorenzo Bernardi, coach della Gas Sales Bluenergy Piacenza ha le idee ben chiare. Nell’intervista rilasciata al quotidiano Libertà, non usa mezzi termini e spiega la situazione in casa emiliana dopo l’ennesima sconfitta, l’ultima per mano della Vero Volley Monza.
    «Ci sono delle cose molto chiare – sottolinea Lorenzo Bernardi -, la prima è che se vogliamo raggiungere obiettivi importanti, non possiamo mai scendere sotto un certo standard di gioco, come invece è stato fatto in alcune occasioni. E un’altra cosa chiara è che ci deve essere una maggiore presa di responsabilità da parte di determinati giocatori che devono dare più continuità».
    Si è dato una spiegazione per questa mancanza di continuità? «Spiegazioni ce ne possono essere tante. Siamo una squadra in costruzione, dobbiamo mettere basi solide, avremo alti e bassi nelle nostre prestazioni, ma dobbiamo imparare a reagire ai momenti bassi e non a soffrire troppo quando subiamo dei break. Come ho detto più volte c’è un aspetto tecnico, ma in parte anche mentale, che deve essere migliorato nella testa di ognuno di noi. È la continuità che porta i risultati positivi e in questo momento non siamo ancora in grado di metterla in campo».
    Manca un leader alla squadra? «Può darsi che in questo momento manchi e proprio per questo ognuno di noi deve fare qualcosa in più. Le vittorie portano morale, mentre le sconfitte portano aria pesante, ma è così per tutti. Se in un’azienda, ad esempio, un anno si fa un fatturato minore dell’anno precedente inizia a tirare aria pesante e in famiglia sono tutti felici se tutti stanno bene. Dobbiamo prendere tutti consapevolezza che alcuni giocatori devono prendersi più responsabilità in campo».
    Domani si gioca a Milano: che partita si aspetta? «Difficile e lunga, come del resto ci aspettavamo lo fosse quella con Monza. Dobbiamo aspettarci una partita che finirà sul filo di lana, vorrà dire che le due squadre sono molto vicine nei punteggi, dovremo essere consapevoli e aver voglia di giocare anche in queste situazioni e cioè senza grandi margini di vantaggio nel punteggio». LEGGI TUTTO