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    Sorteggio Roland Garros maschile: ottimo per Sinner, con i favoriti tutti nella parta alta

    Jannik Sinner

    Provare a giocare uno Slam partendo dal sorteggio ipotizzando vittorie e sconfitte sino alla finale è uno degli passatempi più noti per gli appassionati di tennis. Un vecchio adagio afferma che “non ci sono sorteggi facili”, o che “i sorteggi vanno presi con le molle”. Verissimo. Altrimenti che divertimento ci sarebbe se tutto filasse sempre liscio, con i favoriti che avanzano spediti verso i match decisivi. Nel tennis la faccenda è spesso più complicata. Per fortuna. Di sicuro il draw maschile sorteggiato a Parigi ieri è stato sorprendente e molto particolare.
    Partendo da casa azzurri, inutile negare che Jannik Sinner e Lorenzo Musetti siano davvero i due lati della medaglia. Sfortunatissimo “Muso”, un percorso potenzialmente allettante per “Jan”. Non facile, ma allettante si per l’altoatesino. Nel suo slot c’è Basilashvili, tennista potente e assai adatto a giocare su terra battuta, ma è un tennista che tira forte e non ha grandi variazioni, esattamente il tipo di giocatore sul quale Sinner può entrare e scatenare la sua progressione. Poi dalla sua parte c’è Rublev, tennista contro il quale ha già dimostrato di poter fare molto bene, e Medvedev, che a Parigi probabilmente farà poco più di una scampagnata, troppo indietro di condizione e mai amante di questi campi. Tanto che alla fine i tennisti più pericolosi sulla strada di Sinner potrebbero essere Carreno e un Kecmanovic in netta ascesa. Tirando le somme, per Sinner aver evitato incroci pericolosissimi con Nadal, Djokovic, Alacarz e Tsitsipas è già un bel passo avanti.
    L’altra faccia della medaglia è il “povero” Musetti, a cui è andata malissimo. Come sopra: da evitare c’erano assolutamente Nadal, Djokovic, Alacarz e Tsitsipas… e chi trova il toscano? Il finalista di Roma, di Parigi dello scorso anno e due volte vincitore a Monte Carlo. Davvero uno di quelli da evitare. Musetti l’anno scorso fece paura a Djokovic, ma quest’anno arriva a Parigi appena recuperato da un problema fisico e senza match sulle gambe. Era auspicabile non un primo turno facile ma almeno uno giocabile. È andata davvero male.
    Cecchinato se la giocherà contro lo specialista Andujar, match in cui parte sfavorito, mentre Sonego può sperare in un buon ingresso nel torneo contro Gojowczyk, uno che sul rosso non è al top. Ma tutto dipende dalla fiducia e condizione del piemontese. Fognini è nella parte alta, dopo Popyrin (non facilissimo come esordio) potrebbe trovare Van de zandschulp, tennista caldo nelle ultime settimane, e poi eventualmente Nadal. Non proprio la posizione di tabellone che sogni prima dell’avvio insomma.
    A livello generale, impossibile non notare un terribile squilibrio tra parte alta e parte bassa. Tutti i grandi favoriti sono di sopra! Incredibile come Djokovic – Nadal potrebbe essere un quarto di finale, memorie del 2015, quando il serbo distrusse lo spagnolo (non al massimo) proprio nei quarti, non riuscendo però ad alzare la coppa, stoppato in finale da un monumentale Wawrinka. Di sopra anche Alcaraz, che potrebbe ritrovare nei quarti Zverev. Ma di mine vaganti ce ne sono eccome, da Korda a Norrie, passando per Davidovich Fokina. Anche nel primo settore del tabellone troviamo giocatori di primissimo livello: Dimitrov, Schwartzman, Krajinovic e soprattutto Auger-Aliassime, che a Roma ha convinto con tennis molto interessante anche su terra battuta. Come sopra: la parte alta è la più qualificata, nettamente. Nadal? Dipende da come starà. Djokovic? è tornato in grande forma, può difendere il titolo dell’anno scorso, potrebbe essere un quarto infuocato con Nadal. Alcaraz? È atteso a conferme 3 su 5, ma sembra già pronto a volare in semifinale contro il vincente della super-sfida.
    I tabelloni devono essere presi con le molle, ma la sensazione è che il vincitore uscirà dalla parte alta, e che Sinner abbia un’occasione ghiotta per entrare bene nel torneo, crescere di forma e volare nella seconda settimana.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Roma: Novak Djokovic vince il suo primo torneo del 2022 al Foro Italico. Battuto Tsitsipas dopo aver dato un bagel e rimontato nel secondo set

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    Novak Djokovic ha conquistato questo pomeriggio il torneo Masters 1000 di Roma, prova generale in vista dell’ormai imminente Roland Garros.Nella finale del Foro Italico il serbo ha sconfitto 6-0 7-6 (7/5) il greco Stefanos Tsitsipas, portando così sul 7-2 in suo favore il bilancio delle sfide dirette fra i due.Per Nole, al primo trionfo nel 2022 dopo aver raggiunto ieri il traguardo delle 1000 partite vinte, si tratta del 38o successo in carriera in un Masters 1000.Novak è arrivato con la vittoria di oggi al 87° titolo in carriera, ma il primo da quando vinse a Parigi Bercy, nel novembre dello scorso anno.
    Nel primo set dominio assoluto del n.1 del mondo che brekkava il greco in tre occasioni e concedendo solo tre punti nei tre turni di battuta conquistava la frazione con un eloquente 6 a 0.Nel secondo parziale la musica cambiava con Tsitsipas che si portava sul 5 a 2, 15-30 con Nole alla battuta e quindi a due punti dal set.Ma proprio da quel momento il serbo inseriva il turbo e piazzava un parziale di 10 punti a 2 impattando così sul 5 pari.Si andava al tiebreak e qui Novak avanti per 5 a 2 si faceva recuperare sul 5 pari ma poi ritornava lucido e conquistava gli ultimi due punti vincendo l’incontro per 7 punti a 5.
    ATP Rome Novak Djokovic [1]67 Stefanos Tsitsipas [4]06 Vincitore: Djokovic ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 2-2* 3*-2 4*-2 ace 5-2* 5-3* 5*-4 5*-5 6-5*6-6 → 7-6N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace5-6 → 6-6S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-154-5 → 5-5S. Tsitsipas 15-0 15-15 15-30 15-403-5 → 4-5N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-5 → 3-5S. Tsitsipas 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-4 → 2-5N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 ace1-4 → 2-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 40-15 ace1-3 → 1-4N. Djokovic 0-15 df 15-15 15-30 15-401-2 → 1-3S. Tsitsipas 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-155-0 → 6-0S. Tsitsipas 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A4-0 → 5-0N. Djokovic 15-0 ace 15-15 30-15 40-153-0 → 4-0S. Tsitsipas 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A df2-0 → 3-0N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-151-0 → 2-0S. Tsitsipas 0-15 0-30 0-400-0 → 1-0
    6 ACES 11 DOUBLE FAULTS 137/53 (70%) FIRST SERVE 39/59 (66%)30/37 (81%) 1ST SERVE POINTS WON 25/39 (64%)9/16 (56%) 2ND SERVE POINTS WON 7/20 (35%)1/2 (50%) BREAK POINTS SAVED 2/6 (33%)9 SERVICE GAMES PLAYED 914/39 (36%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 7/37 (19%)13/20 (65%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 7/16 (44%)4/6 (67%) BREAK POINTS CONVERTED 1/2 (50%)9 RETURN GAMES PLAYED 98/8 (100%) NET POINTS WON 7/13 (54%)31 WINNERS 1139/53 (74%) SERVICE POINTS WON 32/59 (54%)27/59 (46%) RETURN POINTS WON 14/53 (26%)66/112 (59%) TOTAL POINTS WON 46/112 (41%)206 km/h MAX SPEED 217 km/h188 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 206 km/h142 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 162 km/h LEGGI TUTTO

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    Sinner ritrova Tsitsipas e affronta se stesso

    Jannik Sinner, prima volta ai quarti a Roma

    Non tutte le partite sono uguali. Ci sono degli incontri che rievocano ricordi, momenti di passaggio. Rotture. Quando ti ritrovi di fronte lo stesso avversario, qualcosa dentro si scatena e può darti una forza incredibile come far salire la tensione alle stelle e bloccarti. Qua sta la forza del giocatore nell’affrontare la situazione, prenderla di petto e superarla. Sboccia un fiore in quel momento: è la crescita. Tutto questo potrebbe accadere oggi a Jannik Sinner, opposto nei quarti di finale degli IBI22 (sua prima volta) a Stefanos Tsitsipas.
    Lo scorso gennaio in Australia, Jannik si trovò al di là della rete uno Stefanos indiavolato. Nella notte italiana arrivarono immagini sconfortanti, il “dio greco” dominò il campo e la partita. Servì in modo impeccabile, super aggressivo al primo colpo dopo la battuta col diritto a prendersi l’angolo e via avanti in campo a chiudere. Una velocità nei tempi di gioco per lui non usuale che stritolò il game plan di Sinner. Jannik voleva sfidare il forte rivale portando sul ritmo, sulla progressione soprattutto sul lato sinistro, dove il rovescio di Stef è bellissimo dal punto di vista estetico ma non così incisivo perché colpito con poco anticipo. Voleva spingerlo a giocare molte palle, tanti scambi, e stritolarlo palla dopo palla. Purtroppo la velocità di esecuzione e aggressività di Tsitsipas furono superiori e l’azzurro non riuscì non solo a girare la partita, ma nemmeno ad entrarci. Dominato.
    Quella secca sconfitta lasciò strascichi infausti, scorie pesanti come macigni. Sinner si sentì probabilmente impotente. Quel che era stato preparato nel pre-partita non funzionò; non trovò la contromossa per girare la partita. Quella sconfitta fu probabilmente la goccia che fece traboccare il vaso, andando a guastare definitivamente il rapporto tecnico con Riccardo Piatti. Da lì a poco, arrivò la clamorosa rottura, la svolta con Vagnozzi, tanti dubbi e nuove prospettive.
    È una nostra intuizione che sia stata proprio quella sconfitta netta a provocare il cambio di rotta, la dolorosa separazione, ma è ben fondata da più fonti. Problemi e dubbi che già aleggiavano nella testa di Jannik divennero più chiari e lo spinsero all’addio.
    Da allora sono passati alcuni mesi, vissuti tra il Covid, il recupero, un nuovo corso da costruire. Serve pazienza e lavoro per vedere i risultati con Vagnozzi. È evidente che Sinner stia provando cose diverse, ne abbiamo parlato ieri. Un gioco più offensivo, qualche variazione, un tennis meno ancorato sulla progressione, più libero se vogliamo. “Se potessi scegliere chi essere per un giorno in campo, sarebbe Federer”. Beh, grazie… a chi non piacerebbe quella manina, la sua velocità di intuizione e creazione di gioco, per dar libero sfogo a creatività ed emozioni. Emozionarsi giocando per emozionare gli altri. Jannik crescendo sta iniziando ad esternare sempre più pensieri e sensazioni, forse anche per questo ha voluto svincolarsi da un piano tennistico efficace ma piuttosto rigido per trovare, anche in campo, se stesso.
    Oggi troverà di fronte un tennista in grande forma, che sul “rosso” gioca benissimo e che gli provocherà una tempesta di emozioni, e ricordi. Vedremo come giocherà la partita. La sensazione è che sarà una partita totalmente diversa da quella di gennaio. Non so se vincerà o meno, ma di sicuro proverà a sfidare Stefanos su altri piani, forse per dimostrare a se stesso di aver fatto la scelta giusta nel cambiare rotta, indipendentemente dalla vittoria o sconfitta oggi. Buona partita a tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas e l’altitudine di Madrid: “Non sembra nemmeno che sia un torneo su terra battuta”

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-1999 – Foto Getty Images

    Stefanos Tsitsipas ha iniziato la fase europea sulla terra battuta con il titolo al Masters 1000 di Monte-Carlo, prima di perdere nei quarti di finale a Barcellona contro Carlos Alcaraz. Ora torna a Madrid, dove va alla ricerca di un altro grande risultato sulla terra battuta, anche se le condizioni sono troppo diverse dall’abituale terra rossa.
    “Questo è diverso dal tennis sulla terra battuta. Non sembra un torneo su terra battuta, perché si ha a che fare più con l’altitudine che con la terra stessa. È un problema su cui bisogna lavorare. È molto più difficile aprirsi il campo. Le palle rimbalzano di più e sono più pesanti”.
    Eppure, il greco arriva nella capitale spagnola fiducioso riguardo ai risultati che ha ottenuto. “Ho avuto buoni risultati. Ho acquisito più esperienza e ho giocato più partite. Sta a me usare questo momento positivo nel miglior modo possibile”. LEGGI TUTTO