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    Sinner n.1 nel 2024: anche la rilevazione del rendimento dei suoi colpi lo conferma

    Il rovescio maestoso di Jannik Sinner (foto Getty Images)

    “Ricordo benissimo il primo allenamento che abbiamo fatto insieme. La prima cosa che mi ha colpito è stato il suono dei suoi impatti. Impressionante!” Così Darren Cahill, membro fondamentale – ancor più in questo periodo di “tempesta” – del team Sinner aveva risposto ad una domanda sulla prima fase della loro collaborazione. Il coach australiano conosce e sente il gioco come pochi altri. Quella sensazione uditiva non era altro che una conferma della bontà dei colpi di Jannik, potenti, presici, devastanti per gli avversari. Con 9 mesi di tour alle spalle, le statistiche della stagione sono assai probanti, tanto che un’ulteriore conferma della leadership del nostro campione nel 2024 arriva dai dati Tennis Data Innovations (in collaborazione con TennisViz), che analizza ogni singolo colpo dei tennisti sul tour ATP fornendo un indice di rendimento e la relativa classifica generale. Sinner ha 4105 punti di vantaggio sul n.2 Zverev (9000 nella race, + 2885 sul secondo), e domina anche nelle principali categorie che sezionano la prestazione: è il migliore dell’anno finora per qualità ed efficacia del diritto, del rovescio, della risposta e della “Conversion”, ossia vincere il punto quando si trova in una posizione d’attacco. C’è invece molta strada da fare per quanto riguarda il rendimento al servizio, dove Sinner si piazza solo al 38° posto.

    The Champ @usopen 🎾👑@janniksin is dominating the Race to Turin leaderboard with an impressive 9⃣0⃣0⃣0⃣points🔥
    Take a look at his standout #Insights numbers for the 2024 season so far👇#TennisInsights | @atptour pic.twitter.com/S0R5xGHhIB
    — Tennis Insights (@tennis_insights) September 9, 2024

    Impressionanti anche i dati relativi a velocità e spin dei suoi colpi, ben sopra la media del tour, in particolare col rovescio che resta forse il colpo più solido e concreto dell’azzurro:
    Velocità del diritto: 78 mph (media sul tour: 73 mph)Velocità del rovescio: 73 mph (media sul tour: 66 mph)Spin del diritto: 3,049 rpm (media sul tour: 2,708 rpm)Spin del rovescio: 2,235 rpm (media sul tour: 1,977 rpm)
    Rotazione notevole, quando serve, ma ancor più impressionanti le sue traiettorie raso rate e velocissime per i suoi attacchi e colpi a tutta per spaccare lo scambio a suo favore. In questo Jannik sta diventando imprendibile, l’abilità nel passare da fasi di costruzione e pressione all’accelerazione definitiva. Quando spinge a tutta i suoi colpi da fondo campo, il diritto di Sinner mediamente è registrato due centimetri più in basso sopra la rete rispetto a tutti gli altri, e il rovescio cinque centimetri più in basso della media. Numeri spaziali.
    Visto il suo dominio nello scambio da fondo campo, non c’è da stupirsi che Sinner sia in cima alla classifica in un’altra categoria chiave: la conversione. Quando è in posizione di attacco nello scambio, il due volte campione Slam vince il 73% dei punti, nessuno come lui nel 2024. Tutto nasce anche dalla sua qualità in risposta, altra categoria nella quale è primo per rendimento. Il migliore quando comanda, ma molto forte anche quando è costretto in difesa: per le rilevazioni dei colpi, è decimo quando staziona ben dietro la riga di fondo in rimessa, dove riesce a portare a casa il 37,5% dei punti.
    Normale che non sia tra i migliori nell’attacco “classico”, essendo Sinner un costruttore di gioco di pressione dalla riga di fondo. Il dato peggiore è quello al servizio: 8.03, che lo piazza al 38esimo posto, molto indietro. L’abbiamo visto anche all’ultima cavalcata vincente a US Open, dove la battuta è stata la fase di gioco più altalenante e che meno ha sostenuto la sua prestazione. “Devo migliorare” resta il mantra di Sinner. I numeri confermano dove è necessario intervenire.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’incredibile record di Richard Gasquet che potrebbe terminare lunedì prossimo

    Richard Gasquet

    Nello sport le statistiche hanno sempre una maggior rilevanza, per analizzare i dati di gioco, per valutare la grandezza o qualità di un tennista, o semplicemente come curiosità di vario tipo. Ne riportiamo una di un certo interesse.
    Richard Gasquet, classe ’86 come Rafael Nadal, è stato uno dei tennisti più precoci degli ultimi anni. Già da piccolissimo le riviste francesi lo lanciavano come potenziale nuovo campione, incantate dal suo rovescio ad una mano e dalla precisione dei suoi colpi. A soli 15 anni (2002) ebbe una wild card per le qualificazioni a Monte Carlo. Le superò, stabilendo il primato di più giovane tennista della storia a qualificarsi per un torneo Master Series. Non si fermò qua: vincendo il primo turno contro Franco Squillari, divenne all’epoca il giocatore più giovane a vincere un match nel tabellone principale di un torneo ATP.
    Gasquet entrò per la prima volta nella top 100 ATP il 29 settembre 2003 (n.95), e quindi dopo un anno e mezzo di saliscendi, si è attestato stabilmente tra i migliori cento della disciplina il 18 aprile 2005. Il dato incredibile è che da quella data, non è più uscito dalla top 100! Sono esattamente 6840 giorni, 977 settimane.
    Perché questo dato assume un significato particolare proprio questa settimana? Poiché Gasquet rischia di interrompere la sua striscia record di permanenza tra i migliori 100 al mondo lunedì prossimo. Infatti il talentoso tennista di Beziers deve difendere i punti della vittoria ottenuta lo scorso anno nel torneo Atp 250 di Auckland. Se non riuscirà ad arrivare almeno in finale, uscirà dalla top 100.
    Attualmente Gasquet è il tennista in attività con più settimane consecutive in top 100, 11 più di Novak Djokovic (come rileva il collega Damian Kust). Davvero un dato statistico prestigioso, che sottolinea il talento e la longevità del francese. Vedremo se riuscirà nell’impresa e allungherà ancora il suo record personale.
    Richard ha regalato agli appassionati momenti di puro divertimento con la sua tecnica raffinata e un po’ d’antan, ma penalizzato da un fisico tutt’altro che eccelso e dall’incapacità di evolvere il suo tennis su tempi di gioco più rapidi e con un anticipo che non lo costringesse a retrocedere troppo dietro la riga di fondo, non è mai riuscito ad arrivare in finale in uno Slam (vanta tre semifinali, due a Wimbledon e una a US Open) o vincere una finale 1000 (ha perso vs. Federer quella dell’Open del Canada nel 2006). Complessivamente ha trionfato in 16 tornei in singolare, su tutte le superfici (9 sul cemento,di cui 6 indoor, 3 su erba, 3 su terra battuta e una su tappeto indoor).
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner solo dietro a Djokovic nella classifica 2023 ATP “Under Pressure”

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    “PressurePushing down on mePushing down on you, no man ask forUnder pressureThat burns a building downSplits a family in twoPuts people on streets”
    Già, la pressione. David Bowie e i Queen dedicarono una hit negli anni ’80 a chi vive “under pressure”, alle difficoltà che incontriamo ogni giorno e proviamo a superare. È quel che aspetta i tennisti in campo. Ogni punto è una sfida, da giocare e vincere mentalmente e fisicamente contro l’avversario. Chi riesce a gestire la pressione, domarla e trovare i migliori colpi nei momenti chiave, vince le partite e alza i trofei. Non è un caso che nella statistica ATP “Under Pressure” spicca il migliore al mondo nella stagione, Novak Djokovic, seguito dal nostro Jannik Sinner, protagonista di un 2023 stellare, soprattutto negli ultimi mesi. Il serbo comanda in questa particolare e importantissima classifica di prestazione con 258,6 punti, seguito dall’azzurro con 244,1 punti. Terzo, a sorpresa, l’austriaco Sebastian Ofner (243,6), seguito da Carlos Alcaraz (242,1) e Daniil Medvedev (238,3) a completare la top 5.
    Come si calcola questo dato? È la somma della percentuale di palle break convertite e salvate, più la percentuale di tiebreak vinti e la percentuale di set decisivi vinti, ossia di quattro fasi decisive delle partite, esattamente i momenti di massima pressione. È pertanto un dato assai indicativo della qualità di prestazione nei momenti in cui è necessario dare il meglio per vincere.
    Andando a vedere i quattro elementi su cui è calcolato il dato, Djokovic è praticamente pari a Sinner per percentuale di palle break convertite (solo 0,1 di differenza a favore dal serbo, 42,4 a 42,3); Sinner ha un dato migliore per palle break salvate, 69,3% contro 67% di Novak; per tiebreak vinti, Djokovic è nettamente avanti, 77,8% contro il 58,6% di Sinner. Meglio Jannik invece per set decisivi vinti, 73,9% contro 71,4%. Da notare come sia Sinner che Djokovic siano davanti ad Alcaraz in ognuna delle singole percentuali, e praticamente anche davanti a Medvedev. Il russo supera Novak ed è appena dietro a Jannik per percentuale di set decisivi vinti (73,7%).
    Andando a vedere i migliori delle ultime 52 settimane nelle singole componenti, Sinner è leader assoluto per percentuale di palle break salvate, col 69,3%, alla pari con lo sfortunatissimo Thanasi Kokkinakis, di nuovo KO ad un ginocchio, ne avrà per molti mesi. Un dato questo fondamentale nella prestazione in campo, indice di come gestisce bene la pressione del momento più delicato visto che subire un break spesso equivale a perdere un set. Rileviamo con grande piacere Matteo Arnaldi al terzo posto assoluto, con un eccellente 68,7%, che conferma come il ligure sia tennista freddo e mentalmente pronto a giocare benissimo sotto pressione.
    Il migliore per palle break convertite nelle ultime 52 settimane è Adrian Mannarino con il 47,3%, seguito da Medvedev (46,3%). Al settimo posto troviamo col 43% Lorenzo Musetti, un dato che conferma come il carrarino abbia qualità per giocarsi punti importanti.
    Per i tiebreak vinti, Djokovic domina con uno stellare 77,8%, nettamente davanti al secondo nella specialità, Alex Molcan (72,7%). Anche in questo settore molto bene Arnaldi, quarto col 71,4%. Per percentuale di set decisivi vinti, il leader nelle ultime 52 settimane è Sasha Zverev, al comando con un eccellente 77,3%, davanti a Sinner col 73,9%.
    Stabiliti i migliori, …chi sono i peggiori? L’ATP riporta i dati statistici per i primi 78 giocatori in questa classifica. Complessivamente il peggior Under Pressure rating è quello di Max Purcell, con 138,2 punti. Il peggiore del lotto per palle break convertite è Auger-Aliassime, solo il 32,3% di successo, mentre per palle break salvate in fondo al ranking c’è Yoshihito Nishioka con il 52,8%. Incredibile il dato negativo di Max Purcell per percentuale di tiebreak vinti, solo il 9,1%! Davanti a lui in penultima posizione Albert Ramos, con il 21,4%, davvero terribile il dato dell’australiano. Molto male Arthur Rinderknech per percentuale di set decisivi vinti, solo il 16,7%.
    Un’ultima curiosità. Nel 2022 com’era andata? Il miglior rating “Under Pressure” era di Alexander Zverev (che però giocò solo metà stagione, fino al bruttissimo infortunio a Parigi) con 252,1 punti, davanti a Djokovic con 245,6. Sinner era ottavo con 238,6 punti, altro dato che conferma quanto sia cresciuto Jannik rispetto allo scorso anno. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La curiosa statistica che accomuna Djokovic e Hurkacz nel 2023

    Hubert Hurkacz

    Vincere un torneo da “sopravvissuti”. Nel tennis accade, quando un giocatore finisce per vincere un torneo avendo annullato un match point, un singolo punto che poteva decretare la fine della sua avventura. Non è un fatto frequente ma succede, con alcuni casi diventati storici. Gli appassionati meno giovani ricorderanno il nastro “benedetto” che permise a Boris Becker di annullare una palla match contro Derrik Rostagno e US Open e quindi continuare la sua cavalcata sino al primo successo a New York.
    Quest’anno sono stati finora 8 i tornei ATP nei quali il vincitore ha dovuto annullare un match point. Curioso che sia accaduto ben due volte sia a Novak Djokovic che a Hubert Hurkacz. Il polacco, fresco vincitore del Masters 1000 di Shanghai, è riuscito a salvare il match al tiebreak decisivo del terzo set ad Andrey Rublev, tornando così prepotentemente in corsa per un posto alla Finals di Torino (è adesso 11esimo nella Race, a 335 dall’ottavo Holger Rune). Il n.1 del mondo Djokovic invece ha vinto il primo titolo del 2023 ad Adelaide, salvando un match point a Korda, e quindi al Masters 1000 di Cincinnati, salvando palla match ad Alcaraz.
    Ecco la lista completa dei tornei 2023 nei quali il vincitore ha salvato un match point.
    Adelaide (250): Djokovic
    Dallas (250): Yibing Wu
    Marsiglia (250): Hurkacz
    Monaco (250): Rune
    Stoccarda (250): Tiafoe
    Maiorca (250): Eubanks
    Cincinnati (1000): Djokovic
    Shanghai (1000): Hurkacz.

    .@HubertHurkacz and @DjokerNole have won 2 titles in 2023 after saving match point:* @DjokerNole, Adelaide-1* Yibing Wu, Dallas* #Hurkacz, Marseille* @holgerrune2003, Munich* @FTiafoe, Stuttgart* @chris_eubanks96, Mallorca* @DjokerNole, Cincinnati* #Hurkacz, Shanghai
    — ATP Media Info (@ATPMediaInfo) October 15, 2023

    Grazie ai 1000 punti conquistati a Shanghai, Hurkacz ha strappato un +6 posti nel ranking, piazzandosi al n.11, e Rublev è risalito al n.5 (+2). In queste ultime settimane di tour la lotta per gli ultimi 4 posti disponibili per Torino sarà molto accesa. LEGGI TUTTO

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    Statistiche ATP: i leader del 2023 in risposta. Sinner il migliore contro la seconda palla, bene Musetti

    Jannik Sinner (foto getty Images)

    Dopo la prima parte pubblicata ieri su di una serie di statistiche relative ai migliori giocatori del 2023 per rendimento al servizio e sulle palle break, continuiamo l’analisi statistica sui leader ATP nei primi sette mesi dell’anno focalizzando l’attenzione sulla risposta. A detta della maggior parte dei coach ed esperti, la capacità di rispondere con efficacia e prendere una posizione di vantaggio nello scambio è diventata ancor più cruciale dello stesso rendimento al servizio. In fin dei conti, le due fasi di gioco sono direttamente connesse: chi prevale nel confronto tra efficacia con la battuta ed efficacia in risposta, tende a vincere la partita.
    Per questo forse non è un caso che nei primi 4 posti della classifica di qualità in risposta alla prima di servizio troviamo i primi 3 giocatori del ranking: Alcaraz, Djokovic e Medvedev. Sinner è nella top10 in tutte le statistiche in risposta e il migliore finora nel 2023 per punti vinti contro la seconda battuta dell’avversario. Top10 anche per Musetti, con un’eccellente quinta posizione vs. la prima palla e decimo vs. la seconda, un dato che ribalta una critica piuttosto comune che viene rivolta all’azzurro sulla propria efficacia in risposta. Andiamo a vedere un po’ di numeri.

    Punti vinti in risposta contro la prima di servizio
    1 – Alcaraz – 36.87% (924 punti vinti su 2,506 giocati rispondendo alla prima palla dell’avversario)
    2 – Djokovic – 34.47% (760 su 2,205)
    3 – F.Cerundolo – 34.36% (847 su 2,465)
    4 – Medvedev – 34.22% (884 su 2,583)
    5 – Musetti – 33.77% (690 su 2,043)
    6 – De Minaur – 33.44% (625 su 1,869)
    7 – Sinner – 33.15% (791 su 2,386)
    8 – Hanfmann – 33.09% (586 su 1,771)
    9 – Van de Zandschulp – 32.04% (512 su 1,598)
    10 – Khachanov – 31.89% (561 su 1,759)
    In questa categoria, male Tstisipas, che in stagione è solo 27esimo col 27.76% di punti vinti contro la prima di servizio.

    Punti vinti in risposta contro la seconda di servizio
    1 – Sinner – 55.33% (836 punti vinti rispondendo alla seconda palla dell’avversario su 1,511 punti giocati)
    2 – Alcaraz – 54.33% (821 su 1,511) – curiosamente Jannik e Carlos hanno affrontato lo stesso numero di seconde!
    3 – Medvedev – 54.10% (819 su 1,514)
    4 – Dimitrov – 53.37% (594 su 1,113)
    5 – Zverev – 53.09% (765 su 1,441)
    6 – Fritz – 52.94% (855 su 1,615)
    7 – Davidovich Fokina – 52.94% (666 su 1,258)
    8 – Djokovic – 52.90% (729 su 1,378)
    9 – Rublev – 52.24% (932 su 1,784)
    10 – Musetti – 52.19% (631 su 1,209)
    Anche in questa categoria, Tsitsipas è 27esimo, confermando le difficoltà del greco (n.5 del mondo) nel rendimento in risposta in stagione

    Game vinti in risposta
    1 – Alcaraz – 34.67% (207 giochi vinti in risposta su 597 disputati in stagione)
    2 – Medvedev – 32.25% (208 su 645)
    3 – Sinner – 30.49% (179 su 587)
    4 – F.Cerundolo – 29.14% (169 su 580)
    5 – Djokovic – 29.12% (152 su 522)
    6 – Musetti – 28.74% (144 su 501)
    7 – Norrie – 27.22% (150 su 551)
    8 – De Minaur – 27.21% (123 su 452)
    9 – Dimitrov – 25.68% (113 su 440)
    10 – Ruud – 25.05% (138 su 551)

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Statistiche ATP: i migliori del 2023 in alcune situazioni di gioco

    Jannik Sinner (foto Antonio Fraioli)

    Dopo il picco toccato con i Championships di Wimbledon, la stagione 2023 svolta verso la sua seconda parte, con i tornei sul rosso nel vecchio continente, la “calda” estate sul sintetico in Nord America e quindi il rush finale in autunno, tra Asia ed Europa, per terminare la corsa con le ATP Finals di Torino.
    Tiriamo le somme di metà stagione, andando a vedere chi sono i leader ATP in alcuni colpi e situazioni di gioco. Numeri interessanti per capire dinamiche e qualità finora espresse nei primi sette mesi di tour maschile. Molte conferme, ma anche qualche sorpresa. Tra gli italiani, Jannik Sinner è complessivamente il migliore, fuori dalla top10 per Ace e percentuale di punti vinti con la prima, ma secondo in assoluto per percentuale di punti vinti con la seconda di servizio e nella top10 per rendimento su palle break, convertite e salvate.

    ACE
    1 – Hurkacz – 643 (in 40 partite)
    2 – Fritz – 482 (54)
    3 – Rublev – 450 (55)
    4 – Bublik – 417 (34)
    5 – Cressy – 403 (28)
    6 – Eubanks – 382 (30)
    7 – Halys – 382 (28)
    8 – Medvedev – 376 (55)
    9 – Isner – 375 (18)
    10 – Zverev – 367 (49)
    In questa classifica, il miglior italiano è Jannik Sinner, al 19esimo posto con 271 Ace in 49 match disputati.

    Percentuale di punti vinti con la prima di servizio
    1 – Hurkacz – 80,24% (1965 punti su 2449 punti giocati con la prima palla in campo)
    2 – Fritz – 79,12% (1933 su 2443)
    3 – Bublik – 78.93% (1311 su 1661)
    4 – Auger-Aliassime – 78.76% (949 su 1,205)
    5 – Dimitrov – 77.88% (1303 su 1673)
    6 – Tsitsipas – 77.69% (1974 su 2541)
    7 – Tiafoe – 76.85% (1471 su 1914)
    8 – Jarry – 76.35% (1375 su 1801)
    9 – Shelton – 76.14% (1190 su 1563)
    10 – Djokovic – 76.10% (1653 su 2172)
    In questa classifica, il miglior italiano è Jannik Sinner, 12esimo con il 75.88% (1582 su 2085).

    Percentuale di Punti vinti con la seconda di servizio
    1 – Djokovic – 57.20% (671 su 1,173)
    2 – Sinner – 56.65% (826 su 1,458)
    3 – Alcaraz – 55.95% (719 su 1,285)
    4 – Bautista Agut – 55.87% (528 su 945)
    5 – Hanfmann – 55.79% (458 su 821)
    6 – Fritz – 55.46% (919 su 1,657)
    7 – Khachanov – 55.32% (556 su 1,005)
    8 – Nishioka – 55.27% (409 su 740)
    9 – Tsitsipas – 54.82% (774 su 1,412)
    10 – Ruud – 54.79% (720 su 1,314)
    In questa situazione di gioco nel 2023, Musetti è 21esimo, Sonego 27esimo e incredibilmente Medvedev è solo 33esimo.

    Palle Break Convertite
    1 – Wolf – 48.77% (79 convertite su 162 ottenute)
    2 – Medvedev – 47.82 (208 su 435)
    3 – Mannarino – 46.74% (122 su 261)
    4 – Struff – 44.16% (68 su 154)
    5 – Alcaraz – 43.76% (207 su 473)
    6 – Musetti – 42.73% (144 su 337)
    7 – Sinner – 42.52% (179 su 421)
    8 – Davidovich Fokina – 41.86% (126 su 301)
    9 – Dimitrov – 41.54% (113 su 272)
    10 – Griekspoor – 41.49% (78 su 188)
    In questa classifica Djokovic è 15esimo col 40.32% di trasformazione (152 su 377)

    Palle Break salvate
    1 – Struff – 69.77% (120 vinte su 172 concesse)
    2 – Djokovic – 68.02% (134 su 197)
    3 – Jarry – 67.82% (118 su 174)
    4 – Wolf – 67.02% (128 su 191)
    5 – Tiafoe – 66.99% (138 su 206)
    6 – Sonego – 66.96% (154 su 230)
    7 – Tsitsipas – 66.67% (148 su 222)
    8 – Sinner – 66.26% (163 su 246)
    9 – Davidovich Fokina – 66.12% (203 su 307)
    10 – Alcaraz – 65.98% (161 su 244) LEGGI TUTTO

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    Le prime 4 teste di serie in semifinale a Cincinnati, non accadeva in un 1000 dal 2012. E negli Slam?

    Andrey Rublev oggi a caccia del primo successo su Medvedev

    Medvedev vs. Rublev, Tsitsipas vs. Zverev. Questo il responso dei quarti di finale al Masters 1000 di Cincinnati. Ci aspetta un altro episodio del derby moscovita, con la ghiotta occasione per Andrey di riscattarsi sull’amico Daniil, contro il quale non ha mai vinto sul ATP Tour (4-0 per Medvedev); e l’interessante sfida tra il tedesco e il greco, con Stefanos avanti 6-2 negli head to head. Il loro ultimo match è stato lottassimo, 5 set nella semifinale di Roland Garros, con vittoria per Tsitsipas.
    Vedremo in campo stasera la testa di serie n.1 (Medvedev) affrontare la n.4 (Rublev), e la n.2 (Tsitsipas) contro la 3 (Zverev), i quattro favoriti della vigilia sfidarsi tra di loro. Tutto secondo pronostico quindi? In teoria sì, ma … in realtà questa situazione che dovrebbe essere “la più probabile” non accadeva in un Masters 1000 addirittura dal 2012!
    Dobbiamo tornare al torneo di Shanghai di nove anni fa, quando si affrontarono i quattro favoriti del seeding: Federer (1) che affrontò Murray (3) e Djokovic (2) che sfidò Berdych (4). In quel torneo lo scozzese superò lo svizzero, ed il serbo il ceco, con il titolo che andò poi a Novak in un durissima finale terminata 5-7 7-6 (11) 6-3.
    Erano quindi ben nove anni che i primi quattro del seeding non arrivavano indenni alle semifinali di un Masters 1000. Nel torneo di “Cincy” questo non accadeva dal 2009 (Federer, Nadal, Murray, Djokovic). Cosa ci dice questo dato? In parte è frutto del caso, la bellezza dello sport in cui – per fortuna – i risultati non sono scontati. Dall’altra parte, indica che a livello M1000 c’è un discreto movimento e continui inserimenti verso l’alto di vari giocatori.
    E negli Slam? Quando è accaduto che le prime 4 tds sono arrivate tutte in fondo?
    A Wimbledon dobbiamo tornare al lontano 1995: Agassi (1) vs. Becker (3) e Sampras (2) vs. Ivanisevic (4). Vinse Pete su Boris.
    A Roland Garros invece accadde nel vicino 2019, quando le semifinali furono Djokovic (1) vs. Thiem (4) e Nadal (2) vs. Federer (3). La Coppa dei Moschettieri andò a Rafa, vincitore su Dominic.
    A US Open i 4 favoriti in semifinale arrivano nel 2011. Djokovic (1) vs. Federer (3) e Nadal (2) vs. Murray (4). Novak vinse il terzo Slam della sua annata top, in quattro set su Rafa.
    Agli Australian Open le prime 4 teste di serie si affrontarono nel 2013. Djokovic (1) vs. Ferrer (4) e Federer (2) vs. Murray. Alla domenica Novak superò Andy in quattro set.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO