More stories

  • in

    Wawrinka non si ferma: “La passione è energia, avanti per il 2025”

    Stan Wawrinka nella foto – Foto Getty Images

    Nonostante una stagione 2024 difficile, Stan Wawrinka ha messo a tacere le voci di un possibile ritiro, confermando la sua determinazione a continuare nel 2025, anno in cui compirà 40 anni.
    Il campione svizzero, che ha faticato per gran parte dell’anno a inanellare vittorie consecutive fino al torneo di Stoccolma, ha condiviso sui social la sua determinazione. In un post su Instagram che lo ritrae durante gli allenamenti, Wawrinka ha dichiarato: “Andiamo avanti a pieno ritmo con una nuova preseason! La passione è energia.”
    Un messaggio che non lascia spazio a dubbi sulla sua volontà di proseguire la carriera, nonostante l’età avanzata e una stagione non all’altezza delle aspettative. La determinazione del tre volte campione Slam dimostra come la passione per il tennis possa superare ogni ostacolo, incluso quello anagrafico.
    La notizia è stata accolta con entusiasmo dai fan del tennis, che potranno continuare a godere del tennis spettacolare e del rovescio a una mano che hanno reso Wawrinka uno dei giocatori più amati del circuito.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Jannik Sinner: “Non gioco per i soldi,”. Wawrinka lo deride sui social

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    L’attuale numero 1 del mondo Jannik Sinner è arrivato a Parigi per il suo debutto al Rolex Paris Masters dopo aver trionfato nel torneo di esibizione “Six Kings Slam” a Riad, dove ha incassato il più grande premio in denaro nella storia del tennis: 6 milioni di dollari.In un’intervista a Eurosport, l’altoatesino ha parlato del suo scarso interesse per il denaro: “Non gioco per i soldi, è molto semplice. Certo, 6 milioni sono un premio importante, ma sono andato a Riad perché probabilmente c’erano i sei migliori giocatori del mondo e puoi misurarti con loro.”
    “Era anche un bell’evento, era la mia prima volta a Riad ed è stata un’esperienza molto piacevole. Quando sono tornato vincitore, per me è stato più come: ‘ok, ho giocato le partite nel modo giusto e questo spero possa migliorarmi come giocatore per il futuro’. Ovviamente i soldi sono importanti, ma non così tanto. Vivo una bella vita anche senza quei soldi. È molto più importante la salute che ho, la famiglia che ho e essere circondato dalle persone giuste. Il denaro è semplicemente un extra.”
    La reazione di WawrinkaLe parole dell’italiano hanno scatenato diverse reazioni sui social media, dato l’innegabile peso che l’offerta economica ha avuto nella sua partecipazione. Stan Wawrinka non ha esitato a prendersi gioco di queste dichiarazioni attraverso il suo account X, lasciando intendere di non credere affatto alle parole del giovane campione italiano con una risata virtuale.

    😂
    — Stanislas Wawrinka (@stanwawrinka) October 27, 2024

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Masters 1000 Shanghai: Cobolli ribalta Wawrinka e si regala un terzo turno vs. Djokovic

    Flavio Cobolli (foto Getty Images)

    Vittoria forse più sofferta del previsto per Flavio Cobolli nel secondo turno del Masters 1000 di Shanghai, ma Stan Wawrinka ha venduto carissima la pelle, giocando due set di grande livello al servizio e anche discretamente pimpante sul piano fisico, sfruttando a suo favore le condizioni piuttosto rapide (e campo indoor) del torneo ospitato nella grande città cinese. Cobolli la spunta sulla lunga distanza per 6-7(6) 7-6(4) 6-3 in due ore e mezzo di gioco, regalandosi un terzo turno da sogno contro il suo campione di riferimento, Novak Djokovic (domani, non prima delle 12.30). Flavio ha vinto grazie alla sua maggiore energia ed intensità, lucido a reggere in un match dominato totalmente dai servizi nei primi due set, con le prime palle break arrivate a suo favore sul 5 pari, ma ottimamente annullate dallo svizzero. Cobolli è stato bravo mentalmente a restare molto focalizzato nei suoi game di servizio, visto che l’avversario ha servito come un treno e non ha lasciato spazio alla risposta del romano, mai davvero pericolosa sino alla fase finale del secondo set. Inoltre Flavio ha retto bene la delusione di non aver sfruttato due set point sul 6 punti a 4 del tiebreak del primo set, si è preso un rischio ma non è andata bene e Stan ha vinto il set. Contro un avversario di questa esperienza e in grande spolvero con la battuta e i suoi colpi pesanti da fondo, il rischio di crollare nel secondo parziale era concreto, invece l’azzurro ha ripreso con bel piglio, ha cancellato subito la frustrazione per non aver strappato il break nella parte finale del secondo set e quindi ha giocato un tiebreak eccellente, velocissimo e offensivo. Nel terzo set Wawrinka ha pagato la fatica, bravo Cobolli a spostarlo il più possibile e farlo giocare in posizioni scomode, provocandone gli errori e tirando una risposta bellissima che gli è valsa il primo e unico break di tutto il match. Una volta avanti, Cobolli ha rimontato un delicato 0-40 servendo sul 4-2, chiudendo poi il match in sicurezza.
    La difficoltà nell’affrontare un Wawrinka così centrato ed efficace alla battuta è stata nel restare calmo, focalizzato, senza farsi prendere dalla smania per il non riuscire ad imporsi e scappare in vantaggio, servendo con continuità e senza pause. Chiaro che se fai giocare Stan da fermo può ancora spaccare la palla e prendersi bei punti; bene Cobolli nel lavorare gli scambi e aprire l’angolo, con i suoi colpi vivaci e in grande spinta. Ma più che sul lato tecnico, oggi è stata importante la sua prestazione mentale ed agonistica.
    L’incontro parte col dominio assoluto del servizio. Il primo punto in risposta lo vince Cobolli nel quarto game, ma Wawrinka porta a casa il turno di battuta a 30, con un Ace. Flavio è bravo a giocare con energia e spostare Stan, provocandone gli errori; la potenza dello svizzero è difficile da arginare quando è al servizio, e serve di brutto, ben 3 ace nel sesto game, per il 3 pari. Il romano risponde con la sua velocità nella copertura del campo, e serve bene, due prime in gioco su tre nei suoi primi quattro turni (ha ceduto solo due punti). Campo e palle rapide, non è facile incidere in risposta. Sul 4 pari Wawrinka vince uno scambio favoloso con una bordata di rovescio delle sue, colpita da fermo (cosa che non deve permettere Flavio). Un errore in scambio costa a Cobolli lo 0-30, primo momento difficile del match. Ci prova Stan, ma sbaglia e l’azzurro rimonta, 5-4. Più nervoso Cobolli sul 5 pari, cerca di spingere alla massima velocità ma non fa altro che mettere l’avversario nelle migliori condizioni per incidere invece di spostarlo e portarlo a sbagliare. Il game va ai vantaggi, ed è bravo Flavio a ribaltare e chiudere di volo uno scambio molto duro con svizzero molto pericoloso. 6-5 Cobolli. Wawrinka forza il set al tiebreak, dove è il primo a cedere un punto al servizio grazie ad un passante di diritto super dell’italiano (2-0). Si prende bei rischi Cobolli, ma colpisce un pizzico di riga e poi un diritto mal centrato diventa vincente, 4 punti a 1. Con un gran rovescio lungo linea lo svizzero si riprende il punto in risposta, 4 pari. Cobolli è bravo a reggere un duro scambio sulla diagonale di rovescio e strappa il punto del 6-4, e due set point. Rischia una risposta a tutta l’azzurro, è chiamata out e il “falco” conferma, appena in corridoio. Wawrinka è bravo a pizzicare la riga con un diritto lungo linea molto pesante, rimette lo score in equilibrio sul 6 punti pari. Purtroppo Cobolli commette il primo doppio fallo del match, situazione ribaltata, e con una risposta out l’azzurro cede il set, 8 punti a 6.
    Il secondo set copia lo svolgimento del primo, entrambi dominano i propri turni di battuta. Il grande spolvero il servizio di Wawrinka, ben 13 ace sul 3-2, poco di Flavio in risposta (e nessuna palla break ottenuta, ma nemmeno concessa). Nel sesto game Cobolli è in difficoltà alla battuta. Stan avanza e chiude di rete di prepotenza, quindi con un diritto d’attacco in rete termina in rete, un po’ di fretta, 0-30. Rimonta con qualità, anche buttandosi a rete con ottimo timing. Un bel rovescio vincente, ai vantaggi, gli vale il 3 pari. Si torna a seguire i turni di battuta, fino al 5 pari. Wawrinka al servizio inizia male sbagliando un diritto banale, poi è Cobolli a costruire bene lo scambio di pressione e portarsi 0-30. Poche prime palle e più pesanti le gambe dello svizzero. Con un’ottima risposta Flavio si prende di forza tre palle break (0-40). Minimo rimpianto di Flavio sulla prima, poi se le gioca bene Stan, pazzesco il rovescio vincente sul 30-40, solo lui e pochi altri riescono a trovare quella potenza. 5 punti di fila per Wawrinka, 6-5. Nessun break, tiebreak anche nel secondo parziale. Cobolli inizia con una risposta splendida, poi un ace, 2-0, e un diritto vincente. Tutto bello, 3-0. Wawrinka da 1-4 si rifà sotto sul 5-4. Cobolli è bravo ad attaccare col diritto e prendersi due set point sul 6-4, come nel primo set. Stavolta chiude col servizio, 7 punti a 4.
    Cobolli è molto più fresco fisicamente del rivale, e finalmente nel secondo game del set scappa in vantaggio strappando il primo break del match, grazie ad una splendida smorzata, un bel diritto vincente dopo una gran risposta e sfruttando la chance sul 15-40 ancora con una risposta molto profonda. 2-0 Cobolli. Wawrinka addirittura spezza in due la sua racchetta con la gamba dopo aver sbagliato un rovescio nel terzo game, gli costa pure il penalty point e 3-0 Cobolli. Wawrinka nonostante la frustrazione non cede di schianto, vince il quarto game al servizio (1-3); Cobolli continua a spingere con intensità e consolida il suo vantaggio sul 4-1. Cobolli perde improvvisamente sicurezza servendo sul 4-2, due errore gravi e crolla sotto 0-40, sono le prime chance che concede in tutto il match. Trova la riga su di un diritto inside out, 15-40, poi viene avanti con coraggio e sfida il passante del rivale, chiudendo con una doppia volée spericolata, 30-40. Un bel servizio lo salva, chance annullate. 5 punti di fila e 5-2. Cobolli serve per il match sul 5-3 e gioca un game solido, chiudendo con uno splendido rovescio vincente lungo linea. Una vittoria importante, in rimonta, che lo porta a sfidare il più vincente dell’era moderna, Djokovic. Il suo modello e idolo.
    Marco Mazzoni
    Cobolli – Wawrinka ATP Shanghai Flavio Cobolli [28]676 Stan Wawrinka763 Vincitore: Cobolli ServizioSvolgimentoSet 3F. Cobolli 15-0 30-0 40-05-3 → 6-3S. Wawrinka 15-0 30-0 30-15 df 40-15 40-30 40-40 A-40 ace5-2 → 5-3F. Cobolli 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-404-2 → 5-2S. Wawrinka 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-304-1 → 4-2F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-153-1 → 4-1S. Wawrinka 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 ace3-0 → 3-1F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-0 → 3-0S. Wawrinka 0-30 15-30 15-401-0 → 2-0F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 ace 3-0* 4-0* 4*-1 4*-2 5-2* 5-3* 5*-4 6*-46-6 → 7-6F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-155-6 → 6-6S. Wawrinka 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-405-5 → 5-6F. Cobolli 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5S. Wawrinka 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5F. Cobolli 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4S. Wawrinka 15-0 30-0 30-15 40-15 ace3-3 → 3-4F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace2-3 → 3-3S. Wawrinka2-2 → 2-3F. Cobolli 15-0 30-0 40-0 ace 40-151-2 → 2-2S. Wawrinka 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 ace1-1 → 1-2F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-400-1 → 1-1S. Wawrinka 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 2*-1 3*-1 4-1* 4-2* ace 4*-3 ace 4*-4 5-4* 6-4* 6*-5 6*-6 6-7* df6-6 → 6-7S. Wawrinka 15-0 30-0 ace 40-0 ace6-5 → 6-6F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-405-5 → 6-5S. Wawrinka 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-4 → 5-5F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-304-4 → 5-4S. Wawrinka 15-0 30-0 ace 30-15 df 40-154-3 → 4-4F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-153-3 → 4-3S. Wawrinka 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace3-2 → 3-3F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 ace 40-152-2 → 3-2S. Wawrinka 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace2-1 → 2-2F. Cobolli 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1S. Wawrinka 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1F. Cobolli 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0

    Statistiche
    🇮🇹 F. Cobolli
    🇨🇭 S. Wawrinka

    Punteggio servizio
    307
    299

    Ace
    8
    17

    Doppi falli
    1
    2

    Percentuale prime di servizio
    58% (65/113)
    61% (60/98)

    Punti vinti con la prima
    78% (51/65)
    83% (50/60)

    Punti vinti con la seconda
    69% (33/48)
    55% (21/38)

    Palle break salvate
    100% (3/3)
    75% (3/4)

    Giochi di servizio giocati
    17
    16

    Punteggio risposta
    93
    53

    Punti vinti in risposta sulla prima
    17% (10/60)
    22% (14/65)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    45% (17/38)
    31% (15/48)

    Palle break convertite
    25% (1/4)
    0% (0/3)

    Giochi di risposta giocati
    16
    17

    Punti vinti a rete
    80% (12/15)
    55% (11/20)

    Vincenti
    35
    34

    Errori non forzati
    39
    45

    Punti vinti al servizio
    74% (84/113)
    72% (71/98)

    Punti vinti in risposta
    28% (27/98)
    26% (29/113)

    Punti totali vinti
    53% (111/211)
    47% (100/211)

    Velocità massima servizio
    212 km/h
    212 km/h

    Velocità media prima di servizio
    187 km/h
    210 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    154 km/h
    160 km/h LEGGI TUTTO

  • in

    L’incessante tennis dei più tenaci

    Andy Murray e Stan Wawrinka nella foto

    Wawrinka (39 anni), Nadal (38), Murray (37), Gasquet (37), Monfis (37) e lo stesso Djokovic (37): c’erano tutti, quest’anno al Roland Garros, i campioni, Grandi anche d’età, i decani del tennis. Un primo turno così al Roland Garros non si era mai visto, c’è da mordersi le mani per non aver comprato il biglietto per il Bois de Boulogne: la prima domenica Gasquet-Coric, Wawrinka-Murray e, a seguire, lunedì, Zverev-Nadal.
    La principale curiosità di tutti è se si tratti dell’ultima sfida. Sarebbe tuttavia più interessante chiedersi il motivo che porta questi Grandi a spingersi oltre l’età anagrafica, ad aver sui campi vita dura, spesso durissima, rischiando sconfitte e incidenti. Sono giunti al momento della scelta: andare avanti o fermarsi; sottoporsi ogni volta alla sconfitta amara e mortificante e al giudizio feroce o ricominciare un’altra vita lasciando il tennis, l’essenza; perseverare, continuare ad allenarsi con grande sforzo, nutrendo fiducia in sé stessi, o invece reinventarsi. Nessuno di loro, nelle interviste, nega la difficoltà, eppure restano tenacemente avvinti a quel tennis che li fa ancora sognare e impazzire, amare e logorarsi. Vivono per questi momenti, non importa a che prezzo. Li sognano incessantemente.
    Wawrinka, con la sua onesta schiettezza, ha dichiarato: “Io qui sono il più vecchio, non siamo più giovani e abbiamo cercato di dare il massimo. Più gli anni passano, più abbiamo bisogno di lavorare tanto per essere competitivi. Nella mia testa, tuttavia, sono ancora giovane, ragazzo”.
    Per gli atleti più tenaci, come dice Etienne Daho nella canzone divenuta spot Renault del RG, é oggi “le premier jour du rest de ta vie” e si vuol prendere la Luna, anche se si hanno già le stelle. Le parole del testo risuonano come un incitamento a dare tutto oggi, spingendosi oltre i limiti: è ciò che fanno questi Grandi sul campo. Pur fiaccati, quando stanno per essere soverchiati dalla stanchezza, quando l’ultimo rimasuglio di vigore sta per spegnersi, riprendono energia e fiducia, le richiamano dal profondo, scandagliano il proprio essere e, con l’imperiosità del campione, gli comandano di reggere, rinascendo come nel primo giorno del resto della loro vita. Di nuovo e per sempre ragazzi, giocano “à tout donner”, come ha detto Gasquet alla fine del suo match vincente.
    Certamente affrontare il ritiro rappresenta la sfida più difficile della loro carriera. È un nodo della vita di tutti, non riguarda solo loro, riguarda tutti noi in quanto uomini soggetti a dei limiti. Il momento della pensione è generalmente destabilizzante, e va preparato per poter essere accettato. Per gli atleti in generale, questo momento non arriva lentamente, dopo i sessant’anni. Arriva troppo presto. Con una velocità insospettata, li fulmina come una palla vincente non prevista, li coglie mentalmente impreparati. Per i campioni, smettere è ancora più difficile: flash back martellanti ritornano dall’altra parte della vita come palle che colpiscono al cuore. Tutte le palle dei colpi più belli, quelle a due punti dal match, quelle dei match point dei loro trionfi negli Slam, tutte le palle mancate, che non potranno più vincere, quelle dei rimpianti: tutte insieme arrivano violentemente nella loro testa e li lasciano fermi sul campo, logorati lentamente dal tarlo della irresolutezza. Hanno toccato il cielo con un dito, sono stati al centro del campo, circondati da una folla adorante che ancora li seduce e li ubriaca. Hanno perseguito e raggiunto record, in alcuni casi prima impensabili. Non si arrendono ora facilmente al limite imposto dalla vita, dopo essersi mentalmente formati ad affrontare tutte le sfide, ad essere resilienti. E noi che appassionatamente li seguiamo, viviamo di riflesso questo loro momento e lo alimentiamo di inganni. Li ricordiamo sempre vincenti e contribuiamo, col nostro canto di Sirene, coi nostri cori, a sedurli con le lusinghe di un’eterna vittoria e di un’eterna giovinezza. Celebriamo reiteratamente il loro trionfo, sul campo di Madrid o ammassati sotto il ponte del Foro Italico, mentre loro, di sopra, sfilano malinconicamente.
    È proprio ingiusta questa legge della vita: che quando hai passato tutta l’esistenza sui campi da tennis a migliorare i tuoi colpi, quando sei diventato un campione, arriva l’ora di lasciare perché il tuo corpo non ce la fa più a sostenere ritmi competitivi. La mente sa cosa fare ma il corpo, sempre meno, le sta dietro, le gambe non spingono più tanto, non sono scattanti, si infortunano. Hai imparato a reggere la tensione mentale, ma non puoi gestire tutta la stanchezza fisica. Eppure ti piace stare lì, sul campo che è la tua casa, col pubblico che ti dà adrenalina. Il suo supporto e il suo abbraccio ti stimolano a far cose sempre più strabilianti.
    È difficile per un 67enne andare in pensione, figuriamoci per uno che ha solo 37 anni! Non si arrendono -Rafa, Nole, Stan, Andy, Richard, Gaël- alla baby pensione! Fino a ieri il preparatore mentale consigliava strategie motivazionali per la resilienza; lo stesso oggi durerebbe fatica a convincerli a lasciare il campo. Hanno dedicato al tennis tutta la vita, spesso sacrificando affetti e vita privata, rischiando infortuni e ora, sulla soglia dei quarant’anni, hanno davanti il vuoto e la solitudine, devono imparare un altro mestiere che li renda felici. Magari quello di marito o padre, finora assenti.
    Resta indelebile nella nostra memoria l’addio di Federer a Londra nel settembre 2022, giunto non certo all’improvviso, e intriso di lacrime; le sue, quelle di Nadal che forse prefigurava il proprio, le nostre da casa.
    Nel RG dei ricordi legati ai più tenaci, al primo turno gioiamo e soffriamo anche noi con i campioni che al Bois de Boulogne giocano al Philippe Chatrier o al court Suzanne Lenglen. Quest’ultimo, anche in prospettiva dei prossimi Giochi Olimpici, a cui tutti aspirano partecipare, presenta un tetto nuovo, leggero ed elegante, ispirato al plissé della gonna della tennista da cui prende il nome, soprattutto realizzato nei tempi promessi e inaugurato con un emozionante balletto di danzatrici negli inconfondibili panni bianchi della divina ballerina del tennis. Ha la capienza, ma non i tempi, del nostro Centrale del Foro Italico, che resta ancora scoperto.
    Qui, in oltre 3 ore di gioco, Richard Gasquet e Borna Coric hanno disputato un match combattutissimo e davvero bello a vedersi. Lo diciamo non “sine ira et studio”, ma non siamo Tacito e avremmo cantato anche noi la marsigliese a squarciagola per incoraggiare Richard che ci regala sempre emozionanti “momenti Gasquet”.
    Tra lanci di perle di bellezza, alternati a rapidissimi e artigianali cambi del grip del fondo del manico rinforzato, tra cambi di magliette intrise di sudore e gesti scaramantici con la racchetta, stanco ma mai goffo, Gasquet non sembra voglia stare lí per vincere, ma per giocare quei tocchi che deliziano il pubblico che per lui fa la ola sul Suzanne Lenglen, sotto le bianche vele, gonfie di vento propizio. Al ritmo di “Ri-chard! Ri-chard”, il pubblico di casa sua è in delirio: è infatti la 21esima volta che l’ex enfant prodige, le petit Mozart du tennis français, gioca un RG.Nella sessione serale al Philippe-Chatrier i 2 campioni sul campo si conoscono molto bene, 6 Slam in 2, 3 a testa; sono giunti insieme nello stesso momento finale di carriera, che vede favoriti tanti ricordi. Murray, esempio di straordinaria perseveranza, è sempre alla ricerca di nuovi stimoli, ha cambiato dopo 20 anni la racchetta perché vuol essere ancora competitivo. Wawrinka, con i suoi 39 anni, a Parigi è il decano; sfodera magnifici rovesci e brekka subito Murray. È una bella competizione fra ex titani del bel tennis: non conta il ranking ma il bel tennis, la sensibilità e varietà di colpi, la creatività che sanno esprimere.
    Si soffre, coi Grandi. Nadal -su questa terra rossa ‘recordman’ per le sue14 vittorie- e Djokovic -l’atleta numero 1 per tutti i record conquistati- nel punto in cui pare stiano per crollare, resistono invece per ore, fino all’ultimo colpo, tirando fuori energie insospettabili: Nadal affrontando il “muro” di Zverev, che 2 anni prima era uscito dalla stessa partita sulla sedia a rotelle; Djokovic vincendo 2 partite, più notturne che serali, durate complessivamente più di 9 ore di gioco.Ammirevoli! Rispettosi del fair di play; grintosi ma senza cattiveria; signorili, applaudono al bel colpo dell’ avversario e chiedono scusa dopo un imperfetto colpo vincente, che tu ti chiedi perché. Cose d’altri tempi, che ricordano la nobile origine di questo sport.
    Dimostrano disciplina ed etica del lavoro. E lavorano con passione. Hanno grande rispetto l’uno per l’altro. Nole ha sempre bellissime e non poche parole per i suoi avversari, sia che vinca, sia che perda. Commovente l’abbraccio, a fine partita, tra Wawrinka e Murray, e il loro parlare intimo, oltre il solito: cose private, ha risposto Stan nell’intervista a un curioso Àlex Corretja.
    Anche Monfis al RG ha vibrato colpi di grande sensibilità di braccio e con un brillante Musetti, 16 anni di meno, si è battuto da campione, cercando di competere al massimo, applaudito anche dal presidente della Federazione francese Gilles Moretton, nelle vesti di fan: come non comprenderlo?
    In campo femminile, le atlete sembrano avere più chance e vivere meglio questa tappa della vita. A inizio torneo, martedì, si è ritirata Alizé Cornet (34 anni) con l’ultimo applauso del suo pubblico. Emozionatissima, dopo 20 anni di tennis e sacrifici, ha confessato di non sapere ancora bene come riempirà il vuoto, forse scriverà romanzi. A 37 anni, invece, Sara Errani vive una nuova giovinezza tennistica, proiettata verso le Olimpiadi, giocando in doppio con Paolini. Il doppio ha vita più lunga e, giocandolo, si può procrastinare la pensione.
    Il tempo tuttavia, quasi mai è un signore gentile e il più delle volte bisogna attraversare il dolore, come la consunzione di una lenta malattia, bisogna superare la tentazione, prima di convincersi a cambiare prospettiva. Noi, come Sirene, innalziamo il nostro canto al nostro campione senza cera nelle orecchie e senza funi legate all’albero maestro: vorremmo fermare il suo tempo, ricordandolo nel momento del suo massimo trionfo, lo vorremmo sempre in campo, lontano da un diverso futuro…
    Non vogliamo crederlo, ma forse quest’anno, al Roland Garros, è stata l’ultima volta che li abbiamo visti tutti insieme: eseguire, da veri artisti, una sinfonia sul campo, seguendo le note di uno spartito scritto nelle loro più intime corde. Ci hanno dato ancora una volta un grande, emozionante spettacolo, prima di chiudere, malinconicamente, un’ era a cui anche il futuro attingerà per ispirarsi.
    Immortali come i grandi sogni che, tenacemente, vivono dentro ognuno di noi.
    Gisella Bellantone LEGGI TUTTO

  • in

    Dal Foro Italico: Stan Wawrinka dà forfait. Al suo posto entra Moutet

    Stan Wawrinka nella foto

    Stan Wawrinka, il tre volte campione Slam, è stato costretto a dare forfait dal tabellone principale degli Internazionali BNL d’Italia 2024 a causa di un infortunio. La sua assenza è un duro colpo per gli appassionati di tennis considerando la sua esperienza e il suo talento sulla terra rossa ed i suoi bei colpi.
    Al suo posto, come lucky loser, entra nel main draw il francese Corentin Moutet, che avrà l’opportunità di dimostrare il suo valore su uno dei palcoscenici più importanti del tennis mondiale. Al primo turno sfiderà Safiullin.
    Md(1) Djokovic, Novak vs Bye(LL) Moutet, Corentin vs Safiullin, Roman Mensik, Jakub vs Hanfmann, Yannick Bye vs (29) Tabilo, Alejandro
    (20) Cerundolo, Francisco vs Bye(WC) Gigante, Matteo vs (WC) Zeppieri, Giulio Shevchenko, Alexander vs Marozsan, Fabian Bye vs (16) Khachanov, Karen
    (12) Shelton, Ben vs ByeKotov, Pavel vs Michelsen, Alex Zhang, Zhizhen vs Galan, Daniel Elahi Bye vs (19) Mannarino, Adrian
    (32) Thompson, Jordan vs Bye(Q) Monteiro, Thiago vs Monfils, Gael Kecmanovic, Miomir vs (Q) Nakashima, Brandon Bye vs (5) Ruud, Casper
    (3) Zverev, Alexander vs Bye(Q) Schwartzman, Diego vs Vukic, Aleksandar Darderi, Luciano vs (PR) Shapovalov, Denis Bye vs (28) Navone, Mariano
    (23) Griekspoor, Tallon vs ByeRinderknech, Arthur vs (Q) Passaro, Francesco Borges, Nuno vs Martinez, Pedro Bye vs (15) Bublik, Alexander
    (11) Fritz, Taylor vs ByeEvans, Daniel vs (WC) Fognini, Fabio (Q) Marterer, Maximilian vs Cobolli, Flavio Bye vs (24) Korda, Sebastian
    (26) Musetti, Lorenzo vs ByeEubanks, Christopher vs (Q) Atmane, Terence Nishioka, Yoshihito vs Ofner, Sebastian Bye vs (8) Dimitrov, Grigor
    (6) Tsitsipas, Stefanos vs ByeStruff, Jan-Lennard vs Cachin, Pedro Hijikata, Rinky vs Munar, Jaume Bye vs (27) Norrie, Cameron
    (18) Auger-Aliassime, Felix vs Bye(Q) Moreno De Alboran, Nicolas vs (Q) van de Zandschulp, Botic Carballes Baena, Roberto vs O’Connell, Christopher Bye vs (9) de Minaur, Alex
    (13) Humbert, Ugo vs Bye(WC) Napolitano, Stefano vs Berrettini, Matteo Machac, Tomas vs Arnaldi, Matteo Bye vs (21) Jarry, Nicolas
    (31) Fils, Arthur vs Bye(Q) Muller, Alexandre vs Fucsovics, Marton Ruusuvuori, Emil vs Giron, Marcos Bye vs (4) Rublev, Andrey
    (7) Hurkacz, Hubert vs Bye(Q) Bergs, Zizou vs (PR) Nadal, Rafael Seyboth Wild, Thiago vs (Q) Barrere, Gregoire Bye vs (25) Etcheverry, Tomas Martin
    (17) Baez, Sebastian vs ByeLajovic, Dusan vs Sonego, Lorenzo Altmaier, Daniel vs Nardi, Luca Bye vs (10) Rune, Holger
    (14) Paul, Tommy vs ByeMcDonald, Mackenzie vs Karatsev, Aslan Koepfer, Dominik vs (WC) Vavassori, Andrea Bye vs (22) Tiafoe, Frances
    (30) Davidovich Fokina, Alejandro vs ByePopyrin, Alexei vs (Q) Medjedovic, Hamad Draper, Jack vs Coric, Borna Bye vs (2) Medvedev, Daniil
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Wawrinka critica duramente l’ipotesi di tour Premium degli Slam: “Vogliono solo più potere e non c’è trasparenza. Il progetto degli Arabi è più interessante”

    Stan Wawrinka (foto Getty Images)

    Il mondo del tennis sembra a un bivio. Da un lato la strabiliante proposta economica dei fondi sauditi, per unire i tour ATP e WTA in un’unica entità, con “2 billion Dollar” sul tavolo, per quel che è trapelato; dall’altra l’ipotesi del tour Premium voluto dagli Slam (su tutti trainato dall’australiano Tiley) con i 1000 gestiti da questa nuova entità e tutti gli altri eventi regalati a una sorta di circuito minore, certamente più povero e poco visibile. La sensazione è che a breve qualcosa cambierà nel mondo della racchetta, e pochi sono i tennisti che escono allo scoperto con prese di posizione chiare. Forse gli stessi giocatori sono ancora poco informati o non sanno bene come muoversi.
    Non Stan Wawrinka, veterano svizzero ancora voglioso di giocare e provare forti emozioni in campo, nonostante risultati lontanissimi da quando se la giocava alla pari negli Slam con i big. L’elvetico ha rilasciato parole al veleno al quotidiano L’Equipe, nel quale si dice interessato alla proposta dei sauditi, che non stravolgerebbe completamente la stagione tennistica, mentre boccia senza mezzi termini l’ipotesi del tour guidato dagli Slam che, a suo dire, sono poco trasparenti con i loro ricavi e solo a caccia di un maggior potere. Riportiamo i passaggi più significativi del pensiero di Wawinka.
    “Dobbiamo guardare la realtà in questo momento. Oggi ci sono quattro i tornei, quelli del Grande Slam, che raccolgono la maggior parte dei profitti del tennis. Ma ridistribuiscono questi guadagni solo a pochi” afferma Stan. “La maggior parte dei profitti dei quattro grandi tornei dell’anno va direttamente a loro, alla loro federazione. Tutto inizia da lì, questo è il primo problema. Gli Slam non sono trasparenti sui conti, sui profitti che ottengono perché non li vogliono dividere con nessuno. Non lavorano per il futuro del tennis, non hanno voglia di lavorare nella gestione dei giocatori e dei giovani. Non hanno alcuna intenzione di condividere e nemmeno perdere potere”.
    “Circuito Premium voluto dagli Slam? Credo che l’obiettivo delle loro proposte sia solo il potere, averne abbastanza da sparire ATP e WTA, mantenere i Masters 1000 perché un’annata deve esserci ed eliminare i tornei attualmente 500 e 250. La loro idea è: vogliamo solo ciò che porta soldi e ce li fa aumentare. Ma perché nessuno si oppone e dice siete pazzi? Questo progetto crea vantaggi solo a loro. Per me è incredibile. Dobbiamo muoverci con unità perché il vero problema del tennis è la governance. Questi quattro tornei decidono per loro stessi. Sono anni che ne parliamo e loro non solo non ridistribuiscono i soldi ai giocatori, a nessuno, ma vogliono ancora più potere cancellando tutto il resto. Non vedo come possa funzionare, anche sapendo che non sono mai stati giusti nella ridistribuzione delle loro entrate”.
    Per Wawrinka è necessario un passo indietro degli Slam su questi giochi di potere: “Gli Slam dovranno cambiare direzione. Per il momento non vogliono fare alcun passo indietro ma devono cambiare mentalità, altrimenti sarà difficile andare avanti. Devono accettare la realtà. Sono essenziali, sono i tornei più importanti, ma dobbiamo muoverci tutti nella stessa direzione, non possono fare tutto di testa loro. Secondo me, l’obiettivo è quello di avere una governance che includa tutti, ATP, WTA, i quattro Grandi Slam e i giocatori. Tutte le parti coinvolte, tutti riuniti intorno allo stesso tavolo per avere finalmente decisioni comuni. Solo così possiamo andare avanti”.
    Stan apre ai sauditi, o almeno apprezza come si stano muovendo: “L’Arabia Saudita è entrata nel tennis attraverso la sponsorizzazione e l’organizzazione del torneo NextGen. Il tennis è diventato la loro massima priorità per i prossimi anni. Supportano i giocatori, vogliono far parte di questo mondo. Per ora da loro arrivano solo proposte positive. Probabilmente hanno imparato dai loro errori, come il fallimento con la Liv nel golf e vogliono fare le cose per bene unendosi al Tour attuale”.
    Wawrinka conclude con parole d’apprezzamento per le ultime mosse dell’ATP guidata da Gaudenzi: “Ognuno è libero di dire quel che vuole, ma è indubbio che l’ATP si stia muovendo bene, sta andando nella direzione giusta. L’idea di Andrea Gaudenzi è di voler far crescere i Masters 1000, accorciare un po’ il calendario e avviare una nuova modalità di governance. Oggi i Masters 1000 hanno totale trasparenza sui propri guadagni con noi giocatore e grande quantità di profitti è redistribuita, questo è un dato di fatto che nessuno può contestare. L’ATP sta andando sempre più dalla parte dei giocatori, gli Slam no. Se chiedi a uno Slam di farti vedere i conti, ti dice di no, da parte loro c’è chiusura e mancanza di trasparenza. Alla fine è soprattutto colpa loro se il processo di rinnovamento si è bloccato o non va avanti al meglio”.
    Parole molto chiare, in piena linea a quel che Wawrinka ha abituato nella propria carriera, e che gli sono costate anche una certa antipatia. A questo punto, visto che ormai quel che erano indiscrezioni sembrano esser state confermate, sarebbe interessante che la PTPA, la nuova associazione dei giocatori, prendesse parola in modo chiaro esponendo i fatti e il punto di vista dei giocatori se, come loro affermano, la stragrande maggioranza dei Pro si è affilata ai loro programmi. Non guasterebbe nemmeno una presa di posizione ufficiale degli Slam, magari Craig Tiley che sembra il principale promotore di questa possibile rivoluzione. Si è scritto in passato che i ricchi fondi arabi stessero cercando di strappare addirittura lo Slam all’Australia, e da qua è partita la reazione di Tiley, alzando l’asticella a un livello superiore. Poche certezze, orizzonte incerto. La guerra di potere nel tennis continua…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Wawrinka mastica amaro: “Non mi resta molta strada, ogni sconfitta fa male. Ma credo nel processo, voglio godermi tutto”

    Stan Wawrinka a Buenos Aires

    È uscito dal campo commosso per l’affetto degli spettatori, ma anche con tanta frustrazione per l’ennesima sconfitta al termine di una durissima battaglia. Sconfitte che pesano, poiché è consapevole che la sua carriera ormai è agli sgoccioli. Questo lo stato d’animo di Stan Wawrinka dopo la battuta d’arresto patita a Buenos Aires per mano di Nico Jarry nel match di secondo turno, sofferta al tiebreak decisivo del terzo set dopo aver condotto parti importanti della partita e arrivato a un passo dalla vittoria. Nella press conference dopo l’incontro, lo svizzero si è aperto ai giornalisti, non nascondendo quel che cova dentro di lui, grande passione per lo sport che gli ha dato tutto, dolore perché questo bellissimo viaggio è prossimo alla fine.
    “Parlare adesso è difficile” confessa Stan, “È stata una partita molto dura. È sempre difficile perdere così, soprattutto dopo una partita così dura e dopo aver servito per la vittoria. Ho avuto l’opportunità di chiudere il match più volte e non ci sono riuscito. Ho fatto tutto il possibile, ho dato il massimo in ogni momento. Mi è piaciuta molto l’atmosfera, il sostegno della gente. Apprezzo molto l’affetto delle persone, non lo dò per scontato. Per questo ho cercato di godermelo il più possibile. È difficile perdere una partita del genere”.

    Stan Wawrinka 🇨🇭 se presentó con lágrimas en los ojos tras su derrota en Buenos Aires. Le pregunté a qué se debe el llanto y esto dijo: “Siempre es difícil perder un partido así. Saqué para partido. Tuve oportunidades. Recibí el apoyo y disfruté muchísimo” pic.twitter.com/LZ15GZT3xB
    — Lautaro Miranda (@LuckyLoserArg) February 15, 2024

    “Ogni sconfitta è difficile da digerire. Sicuramente adesso sono un po’ più difficili perché so che non ho di fronte a me un cammino molto lungo. Questa partita è stata così emozionante per il tanto amore da parte della gente, mi sono spinto al limite per cercare di ottenere la vittoria. Ho cercato di rimanere positivo per tutta la partita, nel complesso il mio livello era buono. Ci sono molte cose positive che posso trarre da questo torneo, il mio livello era molto buono ed è solo il mio secondo torneo dell’anno. Mi sarebbe piaciuto restare ancora un po’ qui a Buenos Aires”.
    Tanti acciacchi, gli anni passano, ma Wawrinka è convinto di fare le cose giuste per chiudere alla grande una bella carriera: “Avere fiducia nel processo significa fare le cose nel modo giusto ogni giorno, consapevole che a volte hai bisogno di tempo perché le cose funzionino. Devi avere fiducia nel fatto che fai bene tutto ciò che puoi controllare, che dai il massimo per ciò che desideri. Forte di questo, prima o poi otterrai i risultati che desideri. Per me, avere fiducia nel processo è più un atteggiamento, una mentalità, soprattutto al punto in cui mi trovo nella mia carriera: fare bene le cose ogni giorno, continuare a lottare e rimanere positivi nonostante sconfitte come questa. Sono tranquillo perché so che mi sono spinto al limite per tutta la partita, che sono rimasto positivo e ho lottato fino alla fine”.
    Wawrinka ha parole al miele per il suo coach Magnus Norman. Con l’aiuto dello svedese, lo svizzero ha fatto il salto di qualità che l’ha portato a vincere tre Slam e battere tutti i migliori. Dopo alcuni anni di separazione, i due hanno convenuto che riprendere insieme il cammino fosse la miglior opzione. “Abbiamo la stessa mentalità, cerchiamo di essere sempre molto positivi, lui è una persona che mi motiva, mi spinge al limite. Una delle chiavi, non solo nel tennis, è che lui è una persona molto onesta con me. Il motivo per cui continuiamo a lavorare insieme è perché io continuo a cercare di essere onesto con me stesso e lo stesso fa lui, sia che le cose vadano bene o che vadano male. Abbiamo la stessa mentalità: controlliamo quello che possiamo controllare, cercheremo di vincere più partite e tornei nei prossimi mesi. I momenti migliori insieme? È difficile scegliere, davvero, ce ne sono stati molti. È difficile non pensare al primo Slam vinto, all’età di 29 anni, dopo tanto tempo sul circuito. Per me, in questo momento, la cosa più importante è continuare a godermi le grandi partite, giocando contro i migliori giocatori, dandomi l’opportunità di batterne alcuni e godendomi le emozioni che questo tipo di partite generano. Perdere è sempre difficile, ma mi allenerò più duramente possibile per restare lì” conclude Stan.
    Parole quelle di Wawrinka che trasudano un amore smisurato per il tennis e le forti emozioni che produce. È esemplare il modo in cui lo svizzero sta affrontando la fase conclusiva della sua carriera, giocando con grande determinazione e credendo ancora nelle sue possibilità. Visto lo spettacolo che regala ancora nei suoi incontri, non possiamo che continuare a tifare per lui.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Wawrinka critica gli Slam: “Non ridistribuiscono niente rispetto ai guadagni che generano. PTPA? Non serve un sindacato”

    Sta Wawrinka (foto Haute Living)

    Il 2023 si sta avviando alla conclusione con due dati di fatto: il dominio incredibile di Novak Djokovic e le pesanti critiche ricevute dagli organi di governo su moltissimi fronti, dai guadagni alle palle, passando per superfici, calendario, organizzazione e tanto altro ancora. Stavolta a finire nel ciclone mediatico non sono ATP e WTA ma i tornei dello Slam. Stan Wawrinka infatti non è stato affatto tenero con i 4 Major in un’intervista rilasciata all’autorevole quotidiano L’Equipe, nella quale punta il dito sullo strapotere dei quattro eventi più importanti della stagione. Secondo lo svizzero, i quattro Slam generano profitti enormi e non ridistribuiscono affatto questa ricchezza ai giocatori; non si parlano tra di loro, prendono decisioni in modo univoco senza mai sentire il parere di chi scende in campo e produce lo spettacolo. Uno Stan davvero pungente, riportiamo alcuni passaggi del suo pensiero.
    “Gli Slam non ridistribuiscono abbastanza al tennis rispetto ai guadagni enormi che generano“, afferma Wawrinka, “e hanno davvero troppo potere, tutto perché guadagnano così tanti soldi. Gli Slam sono i tornei dove si scrive la storia del tennis… Sono gestiti dalle federazioni più ricche, che non ridistribuiscono molto. Inoltre tra loro non c’è comunicazione… Gli introiti degli Slam oggi sono molto importanti, ma la percentuale restituita ai giocatori è ridicola rispetto al totale. Non è aumentata quasi per niente. Stiamo parlando di prize money, non della percentuale pagata. Allo stesso tempo, i ricavi sono aumentati in modo significativo. I tornei del Grande Slam sono focalizzati solo sui loro interessi, il proprio Paese e la propria Federazione. Oggi siamo bloccati, lo saremo fino al giorno in cui i giocatori diranno stop“.

    Stanislas Wawrinka milite pour que les tournois majeurs redistribuent plus d’argent au monde du tennis tout en souhaitant que les joueurs soient plus intégrés dans les processus de décisions. Avant d’en arriver à une situation de blocage > https://t.co/6byTbi18br pic.twitter.com/4ziqrfNDyn
    — L’ÉQUIPE (@lequipe) November 21, 2023

    Wawrinka ritiene di non aver visto alcun progresso dalla nascita della PTPA di Novak Djokovic, aggiungendo che non crede che i giocatori abbiano bisogno di un sindacato. “Non abbiamo bisogno di un sindacato dei giocatori, abbiamo bisogno della presenza dei giocatori sui tavoli decisionali. Un esempio? Tennis Australia si è svegliata una mattina e ha detto: ‘Inizieremo la prima domenica, è così, grazie e arrivederci’. Qualcuno ci ha chiesto cosa ne pensavamo? No. Tutto funziona così. Dall’esterno osservi e pensi che questo non è normale! Significa che non lavoriamo insieme. Il vero problema del tennis è che la maggior parte delle cose vengono fatte per reazione a qualcosa già deciso. Nessuno anticipa nulla. Dobbiamo coinvolgere i giocatori nelle discussioni per spiegare loro le ragioni di quel che si intende fare”.
    Stan parla di uno dei temi caldi, la palle tanto criticate quest’anno. “Pariamo delle palle, i tornei non vogliono mettersi d’accordo perché hanno tutti uno sponsor diverso, e allo stesso tempo dobbiamo ancora lottare per averne abbastanza con cui allenarci. È un circolo vizioso. Sono nel circuito da vent’anni e parliamo sempre degli stessi problemi. Il problema con il tennis è che ci sono troppe governance, troppe entità diverse (ITF, tornei del Grande Slam, ATP, WTA, ndr) che badano solo ai propri interessi. Non lo dice nessuno, ma oggi il vero problema del tennis sono gli Slam, hanno troppo potere” conclude lo svizzero.
    Wawrinka è noto per il suo tennis potente e la sua lingua pungente. Quest’intervista non passerà certo inosservata, visto che coinvolge gli Slam, considerati quasi intoccabili dagli stessi giocatori. Per un tennista (uomo o donna), riuscire anche solo a partecipare ai quattro Major significa chiudere l’annata abbondantemente in attivo sulle spese, visto che il prize money del primo turno di uno Slam è sostanzioso. Wawrinka invece spara alto, considerando quell’assegno solo come un “contentino”, briciole rispetto agli enormi introiti generati ogni anno da Wimbledon, Roland Garros, US Open e Australian Open. E interessante anche la “sparata” contro la PTPA di Djokovic: non un sindacato per protestare, quella non è la soluzione, ma la presenza fissa ai tavoli decisionali con il potere di dire e indirizzare le scelte. Che Stan stia già pensando ad un “dopo” da paladino dei diritti degli ex colleghi?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO