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    Basket Nba: la 'bolla' funziona, nessun giocatore positivo al coronavirus

    NEW YORK (Stati Uniti) – La ‘bolla’ di Orlando sta funzionando, forse anche oltre ogni legittima aspettativa. L’Nba e l’associazione giocatori (Nbpa) hanno infatti comunicato che i test per la ricerca del Covid-19 effettuati sui 346 giocatori presenti nel complesso di Disney World dallo scorso 13 luglio non hanno prodotto risultati positivi. Una notizia a suo modo straordinaria, che dimostra come l’idea di isolare i protagonisti del massimo campionato nordamericano si stia rivelando più che vincente. E che potrebbe rappresentare un grande passo in avanti per la ripresa del campionato, che dopo lo stop dell’11 marzo per l’emergenza sanitaria legata alla pandemia di Coronavirus dovrebbe ricominciare il prossimo 30 luglio, anche se a partire da mercoledì ognuna delle 22 squadre disputerà tre gare di pre-season.Basket LEGGI TUTTO

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    Basket Wnba, il caso Elena Delle Donne: ''Sono malata, ma mi obbligano a giocare''

    WASHINGTON – “Se non giochi, non prenderai lo stipendio”. Ma giocare in queste condizioni, per Elena Delle Donne, significa mettere in serio pericolo la propria vita. Negli Stati Uniti è scoppiato il caso sulla forzatura della WNBA (la Lega di pallacanestro femminile) nei confronti di una delle migliori giocatrici, mvp dell’ultima stagione, che però da 12 anni è affetta dalla malattia di Lyme e che ha scritto una lettera aperta su “Players Tribune” in cui racconta tutta la paradossale e drammatica situazione.Costretta a giocareIl campionato femminile inizierà il prossimo 25 luglio, in versione ridotta con 22 partite in calendario e in condizioni simili alla Nba maschile, precisamente nella bolla di Bradenton, in Florida. Negli Stati Uniti la situazione legata alla pandemia è ancora negativa e così Elena Delle Donne, da anni in lotta contro la brutta malattia di Lyme (i sintomi spaziano da febbre e raffreddore a perdita di memoria e paralisi facciale), non vorrebbe correre pericolosi rischi considerando le difese immunitarie pressoché nulle. Peccato che la WNBA non la pensi allo stesso modo, avendo di fatto messo la 30enne italoamericana (la famiglia ha origini abruzzesi) di fronte a un bivio: o giochi o non verrai pagata. Se infatti si rifiuterà di scendere in campo, Elena non avrà diritto allo stipendio. Da qui la scelta della campionessa, che nel 2017 ha sposato la compagna Amanda Clifton, di sfogarsi scrivendo una lunga lettera a “Players Tribune”.The league I’ve given my blood, sweat and tears to has basically told me that my doctors are wrong and I’m wrong for believing them. So I wrote this. https://t.co/R9ABh9v73n— Elena Delle Donne (@De11eDonne) July 15, 2020″Prendo 64 pillole al giorno”Le parole di Delle Donne mettono i brividi: “Prendo 64 pillole al giorno. E’ l’unico modo per continuare a fare quello che amo, giocare a basket, e provare a vivere una vita normale”. Con il coronavirus però non si scherza: “Mi è sempre stato detto che, nella mia condizione, anche un raffreddore può essere pericoloso. Quando il Covid ha iniziato a diffondersi, ho iniziato a prendere tutte le precauzioni possibili (che altre persone malate come me non possono avere). Io amo giocare a basket, ma adesso è una questione di vita o di morte”. Una storia che tuttavia non ha toccato i responsabili della Lega: “Quando ho saputo che i medici federali hanno respinto la mia richiesta di fermarmi onestamente sono stata male. I soldi dello stipendio mi servono per pagare le medicine e per vivere. Il mondo dove per anni ho dato sangue, sudore e lacrime è come se mi avesse tradito”. Fortunatamente la sua squadra, i Washington Mystics, ha fatto sapere che Elena verrà pagata anche se decidesse di non giocare. Una lezione di sensibilità alla Wnba. LEGGI TUTTO

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    Basket, l'allarme di Gandini: “Non abbiamo ricevuto indicazioni sulla ripresa”

    Il basket italiano alza la voce. Umberto Gandini, presidente della Lega di A, ha chiesto al Governo di intervenire e fare presto: “Non abbiamo ancora ricevuto comunicazione dalle autorità sulla ripresa degli allenamenti collettivi”. Nella nota, pubblicata sul sito della Legabasket, Gandini inoltra un vero e proprio appello: “Ci rivolgiamo ai Ministri della Salute e dello Sport per evidenziare come, allo stato attuale, non sia ancora consentito in alcun modo ai club di Serie A  di programmare la ripresa degli allenamenti con le necessarie prescrizioni in vista dell’apertura delle competizioni nelle date definite dalla Assemblea della LBA (Supercoppa a partire dal 29 agosto e del Campionato dal 27 settembre). Pur essendo il secondo sport professionistico di squadra in Italia, il basket non ha ancora ricevuto alcuna indicazione dalle autorità sanitarie nazionali preposte in merito alla completa ripresa degli allenamenti collettivi che consentano il contatto tra gli atleti. Questo  nonostante la Federazione Italiana Pallacanestro abbia sottoposto da qualche tempo alla attenzione del Comitato Tecnico Scientifico un preciso e dettagliato protocollo sanitario per la ripresa della preparazione in vista dell’inizio della attività agonistica ufficiale”.”Non sappiamo se potremo ospitare il pubblico nei palazzetti”Gandini poi si interroga sulla possibilità di avere pubblico nei palazzetti: “Manca ancora indicazione di misure da parte delle autorità riguardo la possibilità di consentire agli appassionati una presenza nei palasport già a partire dalla Supercoppa, nei limiti stabiliti dalle norme per il distanziamento in vigore ed in linea con quanto è già avvenuto per altri settori della nostra vita quotidiana. Questo provoca ulteriori pesanti ricadute economiche ai club, impossibilitati a prevedere qualsivoglia introito dalla vendita di abbonamenti e biglietti che rappresentano una delle fonti principali di ricavo. A questo si aggiunge la problematica relativa all’arrivo in Italia dei giocatori stranieri provenienti da paesi al di fuori dell’Unione Europea, in particolare, fra gli altri, dagli Stati Uniti: si tratta di professionisti con un regolare contratto di lavoro subordinato ai quali viene oggi  pesantemente complicato l’ingresso in Italia a causa delle modalità di ritiro dei visti di ingresso, regolati dalle procedure definite dai Consolati Italiani dei singoli Stati e ulteriormente complicato dall’obbligo di quarantena attualmente previsto all’arrivo nel nostro paese. Questo impedimento  potrebbe essere superato grazie alle norme contenute nel protocollo presentato dalla Fip al CTS che prevede adeguate procedure come già applicato in altri paesi europei,  ed al calcio professionistico nel nostro . Auspichiamo quindi una sollecita risposta dalle Autorità competenti e chiediamo un fattivo intervento in tal senso da parte del Ministro dello Sport , On.le Spadafora , affinché anche per il basket si possa parlare di ripartenza , nella massima sicurezza possibile per atleti e spettatori”.Spadafora: “Sì al provvedimento sul credito d’imposta sulle sponsorizzazioni”Intanto il governo si è impegnato a inserire il provvedimento relativo al credito d’imposta sulle sponsorizzazioni delle società sportive nello scostamento di bilancio”. Lo ha affermato Spadafora, rispondendo al question time al Senato. L’approvazione di un emendamento in materia, escluso poi dal ministero dell’Economia, era stato sollecitato da varie leghe sportive, dal calcio, alla pallavolo, al basket, quale necessario sostegno alla attività delle società.Basket LEGGI TUTTO

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    Basket, Champions: girone di ferro per Sassari, Bologna pesca il Darussafaka

    ROMA – Sorteggiati in diretta streaming i gruppi della prima fase della Champions League 2020/2021 di basket. Girone di ferro per il Banco di Sardegna Sassari, ma non va meglio a Brindisi e alla Fortitudo. Urna sfortunata per le italiane, soprattutto per la Dinamo che nella fase a gironi dovrà vedersela con squadre del calibro di Tenerife, Strasburgo, Galatasaray e Rytas Vilnius. Non va meglio all’Happy Casa Brindisi che, oltre alla corazzata Darussafaka, affronterà formazioni temibili come  Hapoel Gerusalemme e Burgos. Può sorridere un po’ di più la Fortitudo Bologna inserita nel girone di Bamberg, Aek Atene e Bilbao. Le altre squadre si scopriranno dopo i turni di qualificazione. LEGGI TUTTO

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    Basket, Nba: due positivi dopo primi test

    La Florida segna il record di casi di Covid-19, ma la Nba continua ad andare avanti per la sua strada con qualche intoppo. Dopo i primi test anche il basket a stelle e strisce che dal 30 luglio partirà con la nuova versione della regular season nella “bolla” di Disney World deve fare i conti col virus. Ci sono, infatti, altri due giocatori positivi tra i 322 arrivati a Orlando e testati in questi primi giorni di convivenza da parte delle 22 franchigie. Dopo le partenze scaglionate e la quarantena obbligatoria di 36-48 ore (in base all’attesa per il doppio esito negativo ai primi tamponi), in due sono stati costretti a non uscire mai dalla propria stanza, a lasciare il campo di Orlando e a isolarsi sotto il controllo e la supervisione medica.Salgono a 21 i positiviPer rientrare nella bolla dovranno non solo aspettare l’esito del doppio tampone negativo, ma sottoporsi poi a diversi test medici – tra cui quello cardiaco – prima ancora di ripartire con la quarantena. Un lungo iter che dovranno seguire anche gli altri 19 giocatori attualmente positivi, scoperti tra il primo e il 7 di luglio e rimasti per questo a casa, senza partire per la Florida. Tra di loro c’è Russell Westbrook, che nelle scorse ore ha reso nota via social la sua positività e che ha sottolineato la sua volontà di essere a Orlando con i compagni non appena sarà riuscito a lasciarsi alle spalle la malattia.Ancora tante assenzePer ragioni di privacy, le franchigie Nba non hanno ufficialmente comunicato la lista dei giocatori arrivati a Orlando, in modo tale da non rendere noti i nomi di chi è risultato positivo. Sono diversi però gli interrogativi che accompagnano l’assenza a Disney World di James Harden ad esempio, mentre in casa Nuggets è sempre più lunga la lista dei giocatori indisponibili: oltre a Nikola Jokic – risultato positivo in Serbia – mancano all’appello Michael Porter Jr., Gary Harris e Torrey Craig. Una lunga lista che la Nba spera di ridurre il più possibile nelle prossime settimane.I Lakers ritrovano LeonardI Los Angeles Lakers tirano un sospiro di sollievo. Kawhi Leonard è arrivato a Orlando dopo l’assenza dei giorni scorsi che aveva fatto pensare a una sua positività. Da sempre lontano dai social e dal mondo della comunicazione, l’Mvp delle Finali Nba 2019 ha fugato ogni dubbio nella sua prima intervista dall’interno della bolla (dove è arrivato lo scorso weekend), subito dopo aver portato a termine il periodo di quarantena obbligatoria: ”Quanto tempo siamo stati fermi, quattro mesi? Così sono riuscito a prepararmi, a lavorare per farmi trovare pronto nel momento della ripartenza. Sto bene”. Talmente in forma che i medici hanno sottolineato come non ci saranno limiti alla sua gestione nel momento del rientro in campo. LEGGI TUTTO

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    Basket: in società entra il turco Ataman, Torino torna a sognare la serie A

    TORINO – Ergin Ataman è l’uomo nuovo del basket torinese. Il tecnico dell’Anadolou Efes di Istanbul è il punto di riferimento del gruppo di finanziatori che rileverà le quote societarie del sodalizio torinese da Stefano Sardara, presidente della Dinamo Sassari. Un processo che sarà obbligatorio, e che subirà quindi un’accelerata, in caso di ripescaggio di Torino in serie A, ma che di contro sarà graduale, con l’acquisizione del 50% delle quote da parte della cordata turca, in caso di conferma in Serie A2. Un progetto ambizioso che può contare sulle finanze e le competenze del gruppo Possible, agenzia di sport management turca che cura gli interessi e l’immagine di diversi protagonisti del mondo professionistico turco: “Conosco Sardara da tanti anni – ha racontato in diretta da Istanbul -. Negli ultimi anni abbiamo spesso parlato di fare business nello sport insieme e quando due mesi fa mi ha accennato alla storia di Torino, chiedendomi se io fossi interessato, mi ha fatto molto piacere. Ho due soci molto importanti: uno è la Possible, l’altro lo presenteremo la prossima settimana e sarà un grande nome che darà grande emozione a tutti a Torino”.”Puntiamo a competere con i grandi club italiani”Punta in alto Ataman, sia in compagnia di Sardara in A2 sia nel caso di partenza dalla Serie A. L’obiettivo è ambizioso, l’Europa dei canestri: “Continuerò al 100% il mio lavoro di head coach, ma di sicuro vogliamo portare Torino ai massimi livelli, a competere con le grandi squadre italiane. Il movimento tricolore, dopo anni di difficoltà, è in crescita: la Virtus, Venezia, Sassari e Milano sono realtà consolidate in grande crescita. In caso di Serie A prenderò il club io e i nuovi soci”. Ataman continuerà a guidare l’Efes, che resta la sua attività principale, ma farà “business” a Torino, puntando in alto a un ritorno in Europa per la piazza piemontese: “Continuerò al 100% il mio lavoro di head coach, ma di sicuro vogliamo portare Torino ai massimi livelli, a competere con le grandi squadre italiane. Il movimento tricolore, dopo anni di difficoltà, è in crescita: la Virtus, Venezia, Sassari e Milano sono realtà consolidate in grande crescita. In caso di Serie A prenderò il club io e i nuovi soci”. Resta l’incognita della categoria: “Non sappiamo ancora che campionato faremo, ma se ci fosse la possibilità di giocare in Serie A ne saremo felici anche se sarà un problema enorme e avremo bisogno di tempo”. LEGGI TUTTO

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    Nba: “Ho la barba grigia da quarantena”. Anche LeBron invecchia…

    Tanta fame di basket ma anche tante preoccupazioni: “A star lontani dall’agonismo s’invecchia prima”, disse un giorno LeBron James. Aveva ragione. Tanto che quando si è ripresentato in Florida, al Walt Disney World poco fuori Orlando (dove con i suoi Lakers potrebbe restare anche per mesi perché prima c’è da concludere la regular season, mentre i playoff inizieranno solo a metà agosto), per cominciare a preparare il ritorno in pista dell’inconfondibile circo dell’Nba (i Lakers debutteranno nel derby contro i Clippers il 30 luglio), dopo una delle più lunghe pause dall’agonismo della sua carriera, la gente ha scoperto qualcosa di impensabile: LeBron aveva la barba imbiancata dall’età! Una cosa mai vista, forse neppure mai immaginata. Anche sul corpo, apparentemente inattaccabile, del più emblematico personaggio dello sport americano contemporaneo, il tempo può dunque farsi strada come in tutti gli altri, i semplici corpi delle persone normali. Ma quell’improvviso sale e pepe non è soltanto, dice LeBron, l’esito cromatico di una lunga privazione (la partita in sé e per sé): bensì la prova tangibile di aspettative e inquietudini, pubbliche e private.Basket LEGGI TUTTO

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    Basket, Cremona getta la spugna: niente serie A

    CREMONA – Dopo Pistoia, anche Cremona rinuncia alla serie A. Ma se il club toscano ha scelto di autoretrocedersi in serie A2, quello lombardo (ormai fuori tempo massimo per scivolare nella categoria inferiore) ha alzato definitivamente bandiera bianca decidendo di andare avanti al momento solo con il settore giovanile. La Vanoli, vincitrice lo scorso anno di una storica coppa Italia, ha diffuso in mattinata una nota in cui si spiega che “il Consiglio di Amministrazione riunitosi in data odierna dopo attenta analisi dei budget preventivi stilati per la stagione 2020/2021 ha preso atto della mancanza di coperture economiche e garanzie per lo svolgimento del prossimo campionato di serie A. L’intero Cda ha pertanto rimesso il proprio mandato all’assemblea dei soci che valuteranno eventuali proposte di subentro nella compagine societaria o in alternativa l’avvio delle pratiche di liquidazione della società”. Il club lombardo aveva tempo fino al 31 luglio per regolarizzare la sua posizione ma già oggi ha comunicato di non essere in grado di presentarsi alla griglia di partenza fissata per l’autunno.Roma corre contro il tempo, si rischia una A a 14 squadreLa LBA torna quindi ad avere un numero dispari di squadre, attualmente 15, in attesa della decisione della Virtus Roma, il cui completamento dell’iscrizione è ancora senza certezza. La società capitolina è attualmente in cerca di nuovi compratori e sembra che qualche novità in merito possa arrivare nei prossimi giorni. Nella giornata di lunedì, inoltre, si terrà anche una conferenza stampa che svelerà il futuro di Torino, il cui ripescaggio nella massima serie era stato prima approvato e poi congelato dall’assemblea di lega. Anche in questo caso è necessario un passaggio di proprietà visto che l’attuale presidente, Stefano Sardara, proprietario anche del Banco di Sardegna Sassari, per statuto deve cedere il club in caso di promozione. LEGGI TUTTO