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    Basket, Milano abbraccia Datome: “Voglio vincere con una squadra italiana e l'Olimpia è la scelta giusta”

    MILANO – Una nuova sfida sportiva per Gigi Datome, che dopo cinque stagioni in Turchia, al Fenerbahce, indossa la maglia dell’Olimpia Milano. A consegnarli la canotta biancorossa numero 10, nella presentazione ufficiale svoltasi all’Armani Teatro del capoluogo lombardo, è stato il general manager Christos Stravopoulos: “Oggi è un giorno importante per l’Olimpia, ricominciamo ufficialmente la stagione. Voglio dare il benvenuto a Gigi Datome: ha tutte le caratteristiche di leadership, esperienza e atletismo che potranno servire alla nostra squadra e che cercavamo, e lui del resto è venuto con grande entusiasmo”. Un concetto ribadito fin da subito dallo stesso cestista azzurro: “Sono veramente felice di essere qui, anche se il più è da farsi. Tante le motivazioni che mi hanno portato qui, adesso sotto con il lavoro. Milano in questi anni è cresciuta molto, sotto tutti i punti di vista come società, ambizioni, struttura. Avevo sempre dentro di me la voglia di vincere con una squadra italiana: Armani, Olimpia, Milano, rischio magari di andare sul retorico. C’è Ettore Messina come coach, ci sono compagni di squadra di altissimo livello, insomma i motivi sono tanti. Dobbiamo essere pronti per tutto, dobbiamo saper gestire, il roster doveva essere di 15 giocatori viste le esigenze tra campionato ed Eurolega”.“Qui per competere per grandi obiettivi”Datome ha quindi parlato dell’attesa per la definizione della trattativa. “L’ho vissuta bene, ho aspettato di capire certe cose, volevo fare i passi giusti per lasciare un club a cui ero molto legato e che ringrazio, per uscire nel modo giusto. C’erano dei tempi da aspettare, sapevo che si sarebbe fatto perché c’era intenzione, non avevo alcuna fretta. Sono contento che tutto sia stato fatto nella maniera corretta. Un parallelo con il ritorno in Europa dalla Nba? Dopo l’esperienza Nba cercavo condizioni delle condizioni di gioco che mi consentissero di competere per grandi obiettivi e dopo la Turchia spero che questo avvenga anche qui. La scelta deriva dal fatto di voler vivere la quotidianità della palestra con determinati target”. E in tal senso il 32enne nato a Montebelluna sa quel che si porta dietro per alzare il livello delle ‘Scarpette Rosse’. “Penso che ogni giocatore deve portare al club il proprio bagaglio di esperienza. Sicuramente questi cinque anni al Fenerbahce mi hanno insegnato molto e spero di aiutare la squadra ad arrivare a certi livelli, dove è importante anche il vissuto di determinate partite”.“Cambiare è uno stimolo di crescita personale”Il trasferimento da Istanbul a Milano significa anche passaggio da Obradovic a Messina. “In passato ho avuto la fortuna di essere allenato da Messina in Nazionale, un po’ ci conoscevamo già e ci conosceremo meglio. Mi ha preso per essere me stesso, parlare di leadership è difficile dopo un solo allenamento, non sono cose che si stabiliscono a tavolino… Il mio utilizzo? Un giocatore vuole giocare sempre, stare in panchina non mi piace. Deciderà Ettore dove, come e quanto farmi giocare. Intanto spero che la prossima stagione si giochi e si finisca. Sono curioso di riprendere, sarà un’Eurolega di grandissimo livello perché tanti giocatori hanno avuto molto tempo per prepararsi al meglio. Per quel che riguarda Obradovic, abbiamo avuto un dialogo molto forte: gli ho comunicato la mia decisione, l’ho ringraziato per questi anni, sapevamo entrambi che questo giorno sarebbe arrivato, ho chiamato tutti. Era doveroso ringraziarlo, adesso però c’è una nuova sfida. Hines voleva uscire dalla sua confort zone, lo stesso discorso vale per me e il cambiamento fa sempre bene anche a livello di crescita personale: sono sicuro che Milano sia stata la scelta giusta”.“In questi mesi ho lavorato sul mio corpo come mai prima”Ricordando magari anche l’accoglienza ricevuta lo scorso anno dopo la gara col Fenerbahce quando tanti tifosi lo avevano acclamato fuori dal Forum di Assago. “I tifosi mi hanno sempre trattato bene, per certi versi i tifosi di Milano mi hanno sorpreso. Avendo individuato l’Olimpia come percorso tecnico, poi motivi extra hanno confermato una scelta che spero sia giusta”, riconosce l’ala, uno dei personaggi testimonial del basket italiano: “La responsabilità l’ho sempre sentita in vita mia, ho avuto la fortuna di giocare in Nazionale, di essere il capitano, ora vesto la maglia di Milano, un club storico. Personaggio non so, però, spero si parli di me per quello che faccio in campo, non perché leggo i libri…”. Datome spiega inoltre quale è stato l’impatto di questi mesi di stop sulla sua condizione fisica. “Ho visto in questa estate la possibilità di lavorare sul mio corpo come mai fatto prima visti gli impegni con la Nazionale. Ho sfruttato l’occasione per lavorare sul mio corpo, spero di avere dei benefici. Passato l’estate tra riposo e lavoro specifico, ora sono contento di allenarmi col gruppo perché ero stanco di allenarmi da solo”.“Italia? Viviamo una situazione storica particolare”Infine ad un atleta che non si limita a parlare solo di sport è normale chiedere quale immagine ha avuto dell’Italia, dall’estero, e se non sia preoccupato per alcuni aspetti del nostro Paese, legati non solo allo sport. “Viviamo una situazione storica particolare, la speranza è che la pallacanestro nel suo piccolo possa aiutare la gente a pensare ad altro e faccia divertire le persone. Da fuori come la vedevo? Un bellissimo posto, tutti adorano l’Italia, molti la adorano più da fuori che da dentro, io sono un privilegiato… Per quanto concerne la pallacanestro ho visto un campionato che aveva perso un po’ di vigore in termini di budget e appeal, dallo scorso anno il torneo però ha ripreso vigore e ancora di più credo sarà così quest’anno. La passione non è mai venuta meno – conclude Datome – e me la ricordo bene”. LEGGI TUTTO

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    Basket Nba, Toronto ferma i Lakers. I Clippers tornano alla vittoria

    ORLANDO – Toronto ridimensiona le ambizioni dei Los Angeles Lakers. Nella bolla di World Disney, i Raptors ricordano a tutti chi sono i campioni in carica stendendo LeBron James e compagni 107-92. Una lezione pesante per quella che prima del lockdown era considerata la favorita numero uno a succedere alla franchigia canadese, ma col ritorno in campo la squadra di coach Nurse si sta dimostrando in grandissima forma rientrando di diritto nel lotto delle pretendenti all’anello.Difesa impermeabile e Lowry da pauraI Raptors sono tornati ad essere la macchina perfetta dello scorso anno con la difesa capace di adattarsi a qualsiasi tipo di attacco e sigillare letteralmente la propria area in tutta la sua rotazione. Il Prescelto è stato limitato al massimo: 20 punti, 10 rimbalzi e 5 assist, con 4 palle perse e un plus-minus di -20. Non è andata meglio ad Anthony Davis, stoppato sui 14 punti dopo i 34 messi a segno contro i Clippers. Alla fine i canadesi hanno tenuto i californiani al loro minimo stagionale con il 35.4%, di cui 10/40 da tre. Il grande protagonista del match è stato un Kyle Lowry in versione vintage, con 33 punti, 14 rimbalzi e 6 assist. E’ stato lui a guidare il mega parziale di 21-5 nel quarto quarto che ha spaccato in due la partita e consegnato la vittoria ai detentori del titolo. Philadelphia-IndianaCondividi   LEGGI TUTTO

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    Basket, Nba: Antetokounmpo trascina Milwaukee. Isaac non si inginocchia durante l'inno

    ORLANDO – Pronta risposta dei Bucks ai Lakers nella seconda giornata di campionato Nba dopo la pandemia. La formazione di Milwaukee, trascinata da uno strepitoso Giannis Antetokounmpo, ha piegato i Boston Celtics con il punteggio di 119-112 ed ha replicato così al successo dei gialloviola sui Clippers: Bucks e Lakers avevano chiuso la fase prepandemia del campionato in vetta ai rispettivi gironi e sono entrambe candidate alla vittoria finale del torneo 2020. Il fuoriclasse greco dei Bucks ha messo a segno 36 punti, 15 rimbalzi e 7 assist e fatto la differenza con i rivali.Boom di punti, show di HardenNelle sei partite di questo secondo turno di campionato c’è stato un vero e proprio diluvio di punti, tutte le squadre hanno superato le 100 segnature. Grande prestazione del solito James Harden, che ha guidato i suoi Rockets al successo sui Mavericks firmando ben 49 punti. La gara si è conclusa all’overtime sul risultato di 153-149 per i texani. Vittoria anche per l’altra formazione texana, il San Antonio di Marco Belinelli che ha avuto la meglio sui Kings per 129-120, con 9 punti che portano il sigillo del campione azzurro (più un assist e un rimbalzo), oltre ai 27 di DeMar DeRozan e i 26 di Derrick White. Per Sacramento non sono bastati i 39 a referto di De’Aaron Fox, topscorer della gara. Oltre a Houston-Dallas, un’altra partita è finita all’extra-time: quella vinta dai Portland Trail Blazers sui Memphis Grizzlies (140-135, 33 punti di Josh Jackson). Bene Orlando che si è imposto per 128-118 sui Brooklyn Nets con 24 punti messi a segno dai francesi Evan Fournier e Timothé Luwawu-Cabarrot. Infine i Suns hanno piegato i Wizards 125-112.Isaac resta in piedi durante l’innoJonathan Isaac è rimasto in piedi durante l’inno nazionale prima della partita tra Orlando e Brooklyn, la terza giocata nella bolla di Orlando dove è ripresa l’Nba. Fin qui tutti i giocatori, a cominciare dalla stella LeBron James, avevano aderito, inginocchiandosi, alla protesta anti razzista legata al movimento ‘Black Lives Matter’, sviluppatosi negli Stati Uniti dopo l’uccisione di George Floyd. Il 22enne giocatore dei Magic non ha neanche indossato la maglia nera con la scritta “Black Lives Matter”, preferendo restare in piedi con la sua divisa di gioco. “Sapevo che sarebbe stata una decisione complicata – ha dichiarato a fine partita – e che la gente avrebbe messo in discussione la mia scelta, ma mi sono affidato a Dio. Ne ho parlato con i miei compagni, loro sanno chi sono e in che cosa credo e hanno capito. Non lo faccio per essere notato”. Sono rimasti in piedi, alimentando così qualche polemica, anche il coach di San Antonio Gregg Popovich e la sua assistente Becky Hammon prima della partita tra gli Spurs e i Kings. LEGGI TUTTO

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    Basket, l'Nba riparte nella “bolla” di Orlando: tutti in ginocchio per Black lives matter

    La Nba riparte in ginocchio contro il razzismo per ricordare la morte di George Floyd, l’afroamericano ucciso durante un fermo di polizia. La stagione del più importante campionato di basket del mondo è ricominciata dopo il lockdown nella “bolla” di Orlando, in Florida, il resort di Disney World riservata a giocatori e addetti ai lavori risultata negativa al test sul coronavirus.Subito una manifestazione importante prima di Utah Jazz-New Orleans Pelicans: durante l’inno americano i giocatori, insieme agli allenatori e agli arbitri, si sono inginocchiati contro il razzismo e l’uso eccessivo della forza da parte della polizia. Le maglie con i messaggi antirazzisti indossate dai New Orleans PelicansCondividi   LEGGI TUTTO

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    Basket, la ripartenza della Reyer Venezia. De Raffaele: “Felici di riprendere con questo roster”

    ROMA – Mentre nel basket italiano persiste la tendenza a montare e smontare anno dopo anno le squadre faticosamente costruite, c’è una mosca bianca che vince e convince limitandosi ai ritocchi, mantenendo il gruppo storico da rinforzare anno dopo anno. La Reyer Venezia che si presenta ai blocchi di partenza della stagione 2020-21 è praticamente identica a quella che, prima dello stop per il lockdown, si era aggiudicata la Coppa Italia ed era entrata nelle prime otto di Eurocup. Soltanto due i volti nuovi per la squadra ancora diretta da Walter De Raffaele, che si accinge a partire per il ritiro precampionato ad Alleghe: Lorenzo D’Ercole, vecchio bucaniere del campionato italiano, e Isaac Fotu, lungo versatile e dinamico, reduce da una buonissima stagione con Treviso e complemento perfetto per una formazione che ama cambiare pelle a gara in corso, sempre all’insegna di una grande applicazione difensiva.De Raffaele: “Mi mancava il parquet”Nella conferenza stampa prestagionale, coach De Raffaele fa il punto su una preparazione che sarà inevitabilmente anomala: “C’è grande desiderio di tornare al lavoro anche da parte mia, il campo è sempre il campo, mi mancava molto e questo sarà un guaio per i giocatori (ride, ndr). La parte fisica sarà importante, i ragazzi hanno lavorato anche durante la pausa per quanto possibile ma il rischio di infortuni è altissimo, dovremo stare veramente molto attenti alla ripresa dell’attività. La parte tecnica arriverà un pochino più avanti. La palla nei primi giorni, tranne alcuni spunti piccoli, si vedrà poco. Sarà importante la valutazione fisica e la ripresa graduale, anche se abbiamo un gruppo che si è presentato in buone condizioni. L’inattività agonistica però è la cosa più preoccupante”. All’orizzonte, a fine agosto, c’è la “maxi” Supercoppa, che si svolgerà un mese prima dell’inizio del campionato: “La prima parte del torneo per noi sarà inevitabilmente la fine della prestagione. Al di là che ci sia in palio la Supercoppa, giocoforza sarà una parte del precampionato: non vogliamo rischiare infortuni importanti. Il fatto di riconfermare il gruppo storico è legato anche ai risultati importanti che abbiamo ottenuto, non so se avremo dei vantaggi: parliamo una lingua comune ma molto dipenderà dalla situazione fisica, specialmente all’inizio la farà da padrona e noi proveremo a rischiare il meno possibile. Ci conosciamo bene e questo aiuterà l’inserimento dei nuovi”.La forza del gruppoVenezia ripartirà dunque con un roster molto simile a quello dello scorso anno. L’altro volto nuovo è il giovane Davide Casarin, figlio del presidente: classe 2003 e prospetto molto interessante. De Raffaele non vuole sottrarlo alle responsabilità, pur usando le cautele del caso: “Sono contento, anche se non è stato un mercato dove siamo impazziti sui nuovi: volevamo fare pochi innesti inserendo anche Davide in prima squadra. All’inizio avrà il ruolo di cambio della guardia, penso possa calzare bene. Si prenderà le responsabilità perché diventa un giocatore della prima squadra ma dovrà avere la possibilità di crescere, con un gruppo di giocatori che glielo permetterà. Quanto ai nuovi, conosco D’Ercole da tanti anni e so che sa stare in un gruppo importante e capisce il ruolo, pur avendo un alto senso di competizione. Fotu lo seguivo da cinque anni, lo conosco molto bene, è quel tipo di giocatore che riesce a dare una doppia dimensione che nelle mie squadre è fondamentale: può giocare con chiunque, avrò anche variabili con Daye da 3”. Pur rimanendo fedele al roster, la Reyer cercherà di reinventarsi: “Quando riproponi un gruppo con tanti giocatori importanti il rischio è di continuare a seguire lo stesso solco, noi dovremo essere bravi, pur cercando almeno all’inizio di essere simili a noi stessi, a proporre situazioni diverse. Quando vinci ti piace riprovarci ogni anno, vogliamo proporre qualche soluzione diversa”.Le avversarieDe Raffaele non si nega una panoramica sulle rivali: “Milano e Bologna si sono rinforzate e credo che sia un vantaggio per tutti che arrivino giocatori importanti in Italia. Credo che Brescia abbia allestito una squadra ai livelli delle contender, così come la Fortitudo che ha preso giocatori come Banks, conto anche Sassari. Queste sono squadre che possono lottare fino alla fine, e ci sarà una formazione sorprendente come al solito. Attendiamo di capire come Trento e Brindisi completeranno il roster”. Non solo Italia, però, ma anche Europa, con la voglia di fare bene in Eurocup: “L’amaro in bocca per non aver concluso l’Eurocup mi è rimasto, il percorso era stato splendido, eravamo arrivati con grande spinta e volevamo vedere dove arrivare. Per noi rappresenta l’unico modo per entrare in EL. Il nuovo girone è molto difficile, molto duro, con squadre che hanno preso giocatori di altissimo livello. Non vogliamo mettere le mani avanti, sono curioso di vedere come gestiranno la situazione sugli spostamenti, gli esami e tutto il resto. La vedo una situazione un po’ complicata ma fortunatamente non spetta a me decidere. Sarà dura e stimolante, proveremo a fare il massimo come al solito”. Il coach si sofferma anche sul protocollo anti-Covid: “Una volta che tutto il team sarà ‘tamponato’ sul discorso del lavoro di contatto non ci saranno grandi problemi, inizialmente magari si dovrà attendere i risultati soprattutto degli americani che hanno un protocollo a parte. Ho già detto allo staff che è talmente alto il desiderio di ripartire che dovremo far diventare questa una nuova normalità”.Tonut: “Siamo carichi, voglio la Nazionale”Alla sesta stagione da “reyerino”, Stefano Tonut ha le idee chiarissime sulla stagione. La guardia sogna un’altra annata da ricordare con la maglia della Reyer e spera, grazie alle prestazioni con Venezia, di guadagnarsi la convocazione per il Preolimpico con la Nazionale: “Siamo tutti molto carichi, non vediamo l’ora di stare insieme dopo tanto tempo, il basket è lo sport che amiamo. Lo scorso anno è un capitolo finito, ora siamo qui per ripartire con lo stesso atteggiamento con cui abbiamo concluso. Dobbiamo essere bravi a riprendere con gradualità, anche perché non tutti i giocatori hanno lavorato allo stesso modo, c’è chi è riuscito ad allenarsi in casa e chi no. Faremo il possibile, vedremo come staremo già in Supercoppa. Con tutto il rispetto delle altre squadre, io non seguo il mercato: mi piace focalizzarmi sulla mia squadra, sono contento di essere qui in un gruppo che si conosce molto bene. A livello personale mi piacerebbe essere parte del roster della Nazionale a fine anno, ci sono degli obiettivi molto importanti in ballo e far parte del Preolimpico sarebbe bello”. LEGGI TUTTO

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    Basket, Nba; test Orlando: Harden è subito super, vince anche Gallinari

    ORLANDO – Era la più attesa delle amichevoli Nba in programma nella notte italiana fra domenica e lunedì e c’è da dire che il confronto tra Memphis Grizzlies e Houston Rockets non ha deluso le aspettative. James Harden infatti è tornato a dare spettacolo: il ‘Barba’ ha segnato 31 punti, realizzando ben 5 triple, e ha sfiorato la ‘tripla doppia’ (8 rimbalzi e 9 assist) così da guidare il team texano alla vittoria in rimonta (119-104), senza nemmeno giocare tutta la gara. Grande serata anche di Ben McLemore, che entra dalla panchina e segna 26 punti.Oklahoma piega Philadelphia, 5 punti GallinariIl Disney World Resort di Orlando, ‘bolla’ che ospita tutti i team in vista dell’imminente ripresa del campionato di basket professionistico dopo il lockdown per la pandemia di Covid-19, ha ospitato altre partite amichevoli precampionato, utili a testare la condizione delle squadre e a far riprendere confidenza con il parquet. Gli Oklahoma City Thunder di Danilo Gallinari hanno superato per 102-97 i Philadelphia 76ers, con 16 punti del canadese Shai Gilgeous-Alexander, top scorer dell’incontro, e 13 a testa per Bazley e Dort (14 di Simmons nei Sixers). Per l’azzurro 5 punti (con 7 rimbalzi e 1 assist) in poco più di 21 minuti di impiego. Affermazione anche di Boston su Phoenix per 117-103, con la soddisfazione in casa Celtics di aver ritrovato Kemba Walker dopo i problemi al ginocchio: per lui solo pochi minuti di presenza in campo, il tempo di segnare sei punti e ritrovare il sorriso.Doncic sfiora la tripla doppia, Porzingis dimentica il test CovidVittoria convincente, la seconda consecutiva nel precampionato, per gli Indiana Pacers sui Dallas Mavericks, con il punteggio di 118-111 e ben quattro giocatori in doppia cifra. Fra i Mavs sfiora la ‘tripla doppia’ Luka Doncic (20 punti, 11 rimbalzi e 9 assist) ma il lettone Kristaps Porzingis dimentica di sottoporsi al test e viene messo in quarantena per un giorno. Infine da segnalare il successo dei Toronto Raptors sui Portland Trail Blazers (110-104), però fra i canadesi si ferma Fred Van Vleet per una botta al ginocchio. LEGGI TUTTO

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    Basket, Nba: foto in strip club, aperta inchiesta su Lou Williams

    ORLANDO – Guai in vista per Lou Williams. Il giocatore dei Los Angeles Clippers l’ha davvero combinata grossa. Autorizzato ad uscire dalla “bolla” di Orlando, dove la Nba sta provando a tornare alla normalità, per andare al funerale del padre di un caro amico, il forte cestista statunitense si è ritrovato in uno strip club. Le foto pubblicate su Instagram dal rapper Jack Harlow hanno così spinto la Lega ad aprire un’inchiesta. Nelle immagini, infatti, i due sono in un night club di Atlanta anche se poi lo stesso Harlow ha cancellato tutto spiegando che si trattava di foto vecchie. Ma Williams indossava una mascherina fornita dalla Nba a Orlando, il che ha aggravato la posizione del giocatore. La guardia dei Clippers sarebbe stata già sentita dalla Lega e avrebbe confermato di essere andato solo a cenare dopo il funerale.Melli e Belinelli in mostraIntanto al Wide World of Sports Complex di Orlando le squadre Nba continuano la preparazione in attesa del via ufficiale previsto per il 30 luglio. Sei le amichevoli giocate nella notte e due gli italiani in campo. Nicolò Melli firma 6 punti, due rimbalzi e una stoppata, oltre a una palla recuperata, durante i 13′ spesi sul parquet nel successo dei New Orleans Pelicans sui Denver Nuggets per 119-104. Aspettando Zion Williamson, in quarantena fino a martedì, si prende la scena Alexander-Walker con 21 punti, 28 quelli di Troy Daniels nelle fila di Denver dove è in crescita anche Jokic (11 punti e 10 rimbalzi). San Antonio cede, invece, contro Brooklyn per 124-119, ma Marco Belinelli è fra i più positivi negli Spurs (14 punti, due rimbalzi e tre assist). Fra gli uomini di Popovich in evidenza Derrick White (22 punti), LeVert (27 punti) il trascinatore dei Nets.Bene Lakers, Clippers e UtahKuzma (25 punti) più di LeBron James (20 pt) mette la firma sulla vittoria dei Los Angeles Lakers su Orlando (119-112), mentre Antetokounmpo (15 punti), Korver (22 punti) e Lopez (21 punti) sono i protagonisti nel 131-123 con cui Milwaukee ha la meglio su Sacramento. Utah di misura su Miami (101-99), i Clippers la spuntano 105-100 su Washington. Fuori dalla bolla, intanto, le altre squadre preparano la prossima stagione: in dirittura d’arrivo l’accordo che farà di Tom Thibodeau il nuovo allenatore dei New York Knicks con contratto quinquennale. LEGGI TUTTO

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    Basket, a Orlando prove tecniche di Nba: tra mascherine e distanze sociali

    ORLANDO – Dopo 133 giorni di stop è ripartito il grande basket in Usa. Distanze sociali in panchina, con gli assistenti rigorosamente in mascherina. Coach che non devono alzare più di tanto la voce per farsi sentire dagli arbitri. Ma anche il silenzio degli spalti vuoti, l’assenza di cheerleaders e mascotte, una bottiglietta d’acqua per ciascun giocatore e cinque sedie attorno alle panchine durante i time-out. Nella ‘bolla’ di Orlando la Nba torna in campo per la prima volta dopo oltre quattro mesi.Clippers e Magic hanno inaugurato la “bolla” di OrlandoLa ripresa ufficiale della regular season, sebbene con un format ridotto, è fissata per il 30 luglio, ma da ieri sera si è iniziato a giocare al Walt Disney World Resort che nei prossimi mesi ospiterà 22 delle 30 franchigie della lega statunitense. Clippers e Magic hanno inaugurato la settimana di scrimmage che precederà la ripartenza vera e propria, in un’atmosfera inedita alla quale però le stelle Nba dovranno presto abituarsi, visto che sarà per un po’ la nuova normalità. “Alla fine è andata bene”, ammette Lou Williams, protagonista con 22 punti del successo dei Clippers per 99-90. “Quando la partita inizia, è pur sempre basket”, commenta con filosofia coach Rivers anche se, “visto il silenzio, sta a te tirare fuori le energie che hai dentro”, rivela Aaron Gordon, ala dei Magic. “È stato un po’ strano, ma la Nba ha fatto un grande lavoro”, il parere di Vucevic, il migliore nella fila di Orlando con 18 punti e 10 rimbalzi.Melli in campo con vittoriaA seguire, all’Arena del Wide World Of Sports Complex, altre tre amichevoli, tutte giocate su un parquet che riportava la scritta “Black Lives Matter”. Denver ha avuto la meglio su Washington per 89-82 e ha impressionato Bol Bol, figlio dell’indimenticato Manute: 18 punti, 10 rimbalzi e 6 stoppate. Dei tre italiani impegnati a Orlando il primo a riassaporare il campo è stato Niccolò Melli nel successo di New Orleans su Brooklyn per 99-68: 7 punti, 4 rimbalzi e due assist il suo score in 17 minuti. Nell’ultimo test giocato nella notte, infine, vittoria Miami su Sacramento per 104-98: a trascinare gli Heat Duncan Robinson con 18 punti, 19 quelli firmati da Buddy Hield per i Kings. “Ci sarebbe piaciuto stare più vicini in panchina – racconta quest’ultimo -, ma capisco i protocolli della Nba e quello che stanno facendo e lo rispetto”. E così, dopo lo stop dell’11 marzo a causa del lockdown e i test negativi al coronavirus effettuati sui 346 giocatori presenti a Orlando, il basket a stelle e strisce prova a ripartire: non è il solito show, ma da qualche parte bisogna pur cominciare. LEGGI TUTTO