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    Andrea Torta: giovane scoutman e aiuto allenatore del Monge-Gerbaudo Savigliano!

    A uno staff tecnico che voglia essere professionale non può mancare un valido scoutman “live”, colui che elabora i dati a partita in corso. Per il campionato di A3, il Volley Savigliano griffato Monge-Gerbaudo continuerà ad avvalersi del prezioso contributo di Andrea Torta, anche come assistente in palestra durante le sedute di allenamento.
    È stato il vice coach Brignone, suo primo allenatore Fipav a Villanova Mondovì in Under 15, a tirarlo dentro sfruttando al volo una concomitanza: il Savigliano impegnato in casa sul campo A per una partita di campionato, Andrea sul campo B alla guida di una squadra femminile.
    Di Bene Vagienna, neo dottore in Scienze Motorie, Andrea Torta è munito del patentino da allenatore di primo grado, con la prospettiva di conseguire quello di secondo grado. Perché in lui, ragazzo impeccabile e a modo, la dirigenza vede ben oltre l’addetto a stilare i tabellini: una risorsa tecnica sempre più addentro al progetto. LEGGI TUTTO

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    Il vice di Bonifetto sarà per la quarta stagione consecutiva Matteo Brignone: ecco formata la B&B del Monge-Gerbaudo Savigliano!

    Per la “B&B”, Bonifetto e Brignone, il campionato di A3 sarà il quarto sulla panchina del Volley Savigliano ora griffato Monge-Gerbaudo. Pescando dalla cultura pop, Batman e Robin è il paragone più immediato e calzante. Siamo arrivati al punto che parlare di uno inevitabilmente tira in ballo l’altro. Uno, Boni, è di Pinerolo; l’altro, Brigna, di Mondovì. I loro destini non potevano che saldarsi a metà strada esatta, vale a dire a Savigliano. Ma è al torneo giovanile estivo di Acqui Terme che si sono conosciuti, per il tramite di Lele Bosio.
    Reduce da una stagione in B a Cuneo divisa tra Pezzoli (andata) e Serniotti (ritorno), e impossibilitato a proseguire in A per via del lavoro, dopo un tentativo di ubriacatura che gli si è ritorto contro Matteo Brignone si è sentito domandare da Bonifetto: “Che fai a settembre?”.
    La risposta va attualizzata: “Lui ha scoperto quanto sia bello avere un secondo, io quanto lo sia essere il vice di un allenatore del suo calibro. Roberto se ne intende davvero tanto di pallavolo, a volte sembra non rendersene conto, si sottovaluta. Ci troviamo benissimo”.
    Ex giocatore (banda o libero) senza pretese come dice di sé, Brignone ha iniziato ad allenare a Villanova Mondovì, dove ha vinto una prima divisione maschile.
    Dei due, l’ottimista per indole è lui: “Roby tende a cedere al pessimismo, che ha raggiunto il culmine per la doppia finale play-off con Trento. Ma alla vigilia lui pure si era spostato su posizioni più fiduciose”.
    Nella rituale telefonata post gara alle 8 di ogni sacrosanto lunedì, il pensiero di entrambi corre al prossimo avversario: “Contro cosa giochiamo?”.
    Studieranno, si documenteranno, analizzeranno e si confronteranno più di quanto (ed è tanto) abbiano fatto finora, per trovare la soluzione vincente. Il segreto delle coppie durature, è noto, sta nell’affrontare sfide sempre nuove e impegnative. LEGGI TUTTO

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    Sarà ancora coach Roberto Bonifetto a guidare il Monge-Gerbaudo Savigliano nella sua prima stagione in A3!

    Di Roberto Bonifetto, coach del Monge-Gerbaudo Savigliano, il tratto distintivo è senza dubbio la permanenza da record in una stessa società. Dalla serie D alla Super Lega, trovate un altro allenatore che si appresta a iniziare la stagione numero 12 sulla medesima panchina: ricerca infruttuosa. Da giocatore – opposto nel tempo convertitosi in banda per necessità fisiche, puntualizza lui – Bonifetto ha sempre vestito la maglia del Pinerolo eccetto l’ultimo anno a Busca, una carriera costantemente a cavallo tra B1 e (a metà) B2. A 30 anni si è messo a fare l’allenatore, subito una C maschile (stagione 2002/3) nella sua Pinerolo dove è rimasto 8 stagioni.
    Sia da giocatore che da allenatore “Boni” riconosce in Silvano Cristini, anche docente Fipav, il proprio maestro: “Non mi perdonava niente, tra noi erano scintille. Ma è una persona di grande competenza che mi ha insegnato tanto”.
    A sua volta marcata è la sua di impronta sul Volley Savigliano, guidato dalla C alla A3 attraverso due promozioni sul campo, l’ultima conquistata con tutte vittorie da tre punti nei play-off: un primato in esclusiva su scala nazionale.
    “Definire è limitare”, ammoniva il grande Oscar Wilde, ma certo la correlazione muro-difesa è sempre stata uno dei capisaldi della filosofia bonifettiana, che nel tempo ha affinato la strategia di gara, facendo del Savigliano un cliente indigesto (e ferale) per squadroni sulla carta più attrezzati.
    Quella in A3 sarà la sua quarta stagione con Matteo Brignone alias “Brigna” come fidato braccio destro:“L’ho preso a scatola chiusa – racconta divertito -. Mai acquisto al buio fu più azzeccato”. Propiziatore della B&B, Lele Bosio a un’edizione del torneo giovanile di Acqui Terme. Per il divertente retroscena aneddotico si rimanda al profilo di “Brigna”. LEGGI TUTTO

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    Bomba di mercato per il Monge-Gerbaudo Savigliano: arriva Andrea Galaverna!

    Congiunzioni astrali. Sono quelle ad aver propiziato il matrimonio tra il Monge-Gerbaudo Savigliano e Andrea Galaverna. Non pecchiamo di prosopopea nel definirlo il vero colpo di mercato dell’A3.Schiacciatore di 195 cm (così su Wikipedia), 27 anni compiuti, in forza al Cuneo nelle ultime quattro stagioni (ma cartellino della Powervolley Milano), è come se Andrea fosse stato al piano di sopra ad attendere la matricola saviglianese, lui che di recente è arrivato a giocarsi una finala di Coppa Italia contro Trapani, pur non alzandola.
    Il valore è indiscutibilmente da top player per la serie cadetta, con 1.066 punti tra A2 e A3: non per niente era stato cercato per un campionato di vertice. La sintesi tra la pallavolo di un certo livello e il lavoro di chimico, però, “Gala” l’ha  trovata nella città di Santorre di Santorosa.
    Per dirla ancora in metafora, la sua forza d’urto offensiva e la sua esperienza non potranno che produrre positive trasformazioni nel corpo organico griffato Monge-Gerbaudo. LEGGI TUTTO

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    Altro nuovo acquisto per il Monge-Gerbaudo Savigliano: Emanuele Bosio!

    L’aria frizzante della A3 lo ha riportato a quella casa che aveva lasciato per andare in A2 a Mondovì, 4 anni fa, con una parentesi poi al Sant’Anna Tomcar.
    Il Monge-Gerbaudo Savigliano riaccoglie il figliol prodigo Emanuele Lele Bosio, un altro ragazzo del vivaio che arriva a preservarne e rafforzarne l’identità saviglianese.
    Classe 1997, 198 cm di altezza, Lele gioca da opposto come suo cugino Jack Ghibaudo, ma è destro in ruolo
    Ha già detto che i capelli non se li tingerà più, è finita l’epoca dei look stravaganti.
    Una nuova ne sta per iniziare e lui vuole fare la propria parte. LEGGI TUTTO

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    Prima il Covid, poi l’infortunio: Gionchetti riparte da Belluno

    L’impegno e il sacrificio, lo spirito di adattamento e il desiderio di migliorarsi sempre. Ad ogni partita, ad ogni allenamento. La carriera di un atleta dipende da una serie di componenti. Ma c’è una variabile legata al fato. Alla casualità. Al destino. Alla dea bendata, che a volte purtroppo ci vede benissimo. 
    RINASCITA – Come nel caso di Alberto Gionchetti: classe 1998, è una delle novità in casa Da Rold Logistics. E Belluno, per lo schiacciatore di Conegliano, rappresenta una meta che ha il sapore della rinascita. E i contorni della ripartenza: «Prima di tutto – spiega Alberto – vorrei ritrovare la confidenza col campo perché le ultime due annate non sono state facilissime, anzi. Prima il Covid con l’interruzione del campionato, poi, lo scorso anno, un brutto infortunio al ginocchio, in seguito alla rottura del crociato: in sostanza, ho potuto dare il mio contributo solo in tre partite. Tanto è vero che sono ancora in fase di riabilitazione. Spero di tornare in forma il prima possibile. E a quel punto mi auguro di aiutare il collettivo, se e quando verrò chiamato in causa».
    SUD – Le strade del volley lo hanno portato pure al Sud. E, in particolare, in Campania. Nella Penisola sorrentina, alla Folgore Massa: «Quest’anno, però, cercavo qualcosa di più vicino a casa, essendo io di Conegliano. Anche perché ho tutte le intenzioni di riprendere gli studi: nel mese di settembre proverò il test di Fisioterapia. In questo senso, Belluno è un’ottima soluzione: mi permetterà di conciliare studio e sport ad alto livello».  
    COESIONE – All’ombra delle Dolomiti è stato spesso: «Nel Bellunese ho pure giocato più volte, a livello giovanile. Conosco la società pallavolistica, alcuni amici mi hanno parlato bene dell’ambiente. So che il club è serio, ha obiettivi importanti e il gruppo di ragazzi è molto unito: questa coesione potrà fare la differenza durante l’annata sotto rete». 
    Un’annata in cui vuole essere protagonista anche Alberto Gionchetti. LEGGI TUTTO

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    Leonardo Lugli: “Non dobbiamo porci limiti: la forza del gruppo può fare la differenza”

    Leonardo Lugli
    Una riconferma che ha tutti i crismi del colpo di mercato: per il terzo anno consecutivo, in posto 2 ci sarà il bombardiere di Monzambano Leonardo Lugli. Una sassata a incrociare di inumana potenza è valsa il punto decisivo per festeggiare la promozione in A3, ed ora c’è tanta ambizione in vista di una stagione nuova con tanti roster attrezzati per vender cara la pelle.
    Terzo anno di fila a difesa dei colori della Folgore. Tempo fa dicesti di non essere abituato a lasciare un percorso a metà strada: ora che hai mantenuto la promessa, quali obiettivi ti poni per la stagione che sta per iniziare?
    “Sicuramente ambiziosi. Non bisogna porsi limiti: d’altra parte l’ultimo campionato ha dimostrato come sia la forza del gruppo a fare la differenza sulla lunga distanza. Siamo una matricola, per cui è inevitabile che ci saranno alti e bassi durante la stagione. La chiave sarà restare sempre uniti, perché attraverso la compattezza si superano anche i momenti più delicati. Sono certo che ci divertiremo, avendo tutte le carte in regola per fare bene”.
    Una promozione storica, raggiunta grazie al tuo punto a chiudere il terzo set in quel di Palermo. Qual è stato il primo flash che ti è passato per la mente?
    “In quell’attimo mi sono girato, e guardando le facce raggianti di tutti, ho realizzato che avevamo finalmente raggiunto qualcosa di straordinario. La promozione non è giunta per caso, ma attraverso il tempo, i sacrifici ed il sudore speso in palestra giorno dopo giorno. Abbiamo superato insieme qualche piccolo momento di difficoltà, ed alla fine la vittoria finale è stata la ciliegina sulla torta”.
    Il calore dei tifosi, i caroselli lungo l’intera Penisola Sorrentina: quanto hanno influito sulla tua scelta di restare, e quanta voglia c’è di tornare ad esultare insieme a loro?
    “Spero vivamente che questa stagione si apra con meno restrizioni, con i supporters che pian piano possano riappropriarsi degli spazi all’interno del palazzetto. Abbiamo la fortuna di avere una tifoseria straordinaria, che ci è stata vicina pur essendo fisicamente lontana nelle gare ufficiali: passavano a salutarci a fine allenamento, ci caricavano continuamente, e non potremo mai ringraziarli abbastanza per il loro affetto incondizionato”.
    Quest’anno si ritorna finalmente a viaggiare: subito derby ad Aversa, poi esordio casalingo contro Lecce. Quali sono le tue impressioni sul calendario?
    “Sicuramente ci sono squadre molto attrezzate nel nostro girone. Inutile dire quale roster sia meglio affrontare prima o dopo, perché comunque bisogna sfidare tutti. Sarà per tutti noi un’esperienza nuova: dovremo concentrarci principalmente su noi stessi, su quel che dobbiamo fare in campo, piuttosto che sul nome del rivale di turno. L’importante sarà giocare al meglio delle nostre possibilità, e poi alla fine tireremo le somme”.
    Ti appresti a vivere una stagione in A3 da protagonista. Quant’è importante la fiducia del mister, il feeling con i compagni, per essere decisivo anche in categoria superiore?
    “Ovviamente la fiducia del ds Ruggiero e del mister Esposito sono fondamentali, e cercherò di ricambiare sul campo tutta la loro stima. Per quanto riguarda il gruppo, non siamo solo compagni di squadra ma amici anche fuori dal campo, e questo può essere un valore aggiunto nel corso della stagione”. LEGGI TUTTO

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    Gianpio Aprea: “Per noi sarà un campionato nuovo: dovremo accrescere man mano la consapevolezza nei nostri mezzi”

    Gianpio Aprea
    Dalla B2 alla A: questa la storia di Gianpio Aprea, sorrentino doc, che nel 2015 ha scelto di lasciare la massima serie in nome di un progetto diventato poi scelta di vita. Per portare la Penisola Sorrentina nel gotha del volley, il capitano si è preso la regia della squadra, portandola ciak dopo ciak a vette inimmaginabili.Nel 2015 hai fatto una scelta di cuore: scendere in B2 per portare in alto, da capitano, i colori della squadra della tua terra. 6 anni dopo, a conclusione di una cavalcata da sogno, la Folgore si ritrova in Serie A. Che effetto di fa, e avresti messo la firma per un risultato simile in così poco tempo?
    “Ho deciso di giocare nuovamente a casa, perché colpito dall’entusiasmo del mister Nicola Esposito e del ds Fabrizio Ruggiero. Ero certo che avremmo risposto presente all’appuntamento con la storia: era già nell’aria da qualche anno, ed ora finalmente siamo riusciti a completare la scalata verso la Serie A. Ovviamente la gioia e tanta, e non vedo l’ora di iniziare”.
    La doppia sfida con Palermo, il pullman scoperto per le strade della Penisola: quali i ricordi più belli di un’annata storica?
    “Sono tanti i ricordi relativi alle finali play-off: l’emozione nel pre-gara, la voglia di scendere in campo… Vedere tanti tifosi al nostro seguito in quel di Palermo è stato bellissimo, così come l’affetto che ci ha accompagnato nei festeggiamenti sul pullman scoperto. Sono tanti bei ricordi che custodisco gelosamente”.
    4 derby, di cui già uno all’esordio sul campo di Aversa, e tante trasferte dal Lazio fino alla Sicilia. Che campionato ti aspetti?
    “Ci sono tante campane nel prossimo campionato, che apriremo con un affascinante derby contro Aversa. Mi aspetto un campionato equilibrato, con tanti viaggi lunghi che non eravamo più abituati a fare. Ma sarà elettrizzante cimentarsi con una realtà per noi nuova, e quindi mi aspetto grande entusiasmo”.
    Resettare, e calarsi in una nuova dimensione in cui l’imperativo è volare bassi. L’obiettivo dichiarato è la salvezza: quanto deve essere importante pensare partita per partita, senza lasciarsi travolgere dall’emotività di un risultato positivo o negativo?
    “Per noi sarà un campionato nuovo. Bisognerà lavorare tanto, facendo crescere pian piano la consapevolezza nei nostri mezzi. La chiave sarà guardare partita dopo partita, con il giusto entusiasmo dopo ogni vittoria, ed imparare dalle sconfitte per migliorarci e crescere”.
    In finale play-off un piccolo assaggio di normalità: quanto sarebbe importante sentire  nuovamente suoni e tamburi sugli spalti?
    “È stato bellissimo ritrovare i tifosi sugli spalti, ma è stato ancora più emozionante vedere tanti nostri supporters che non son voluti mancare nella lunghissima trasferta siciliana. Anche se lontani dal Palatigliana, ci hanno dato tanta carica in più. Spero che il palazzetto possa accogliere quanti più tifosi possibile, per vivere insieme le emozioni che ci regalerà questo campionato”. LEGGI TUTTO