Di Redazione
In occasione del 39° appuntamento con #SportLabLive la redazione ha intervistato Davide Saitta, capitano della Tonno Callipo Volley di Vibo Valentia. Il giocatore è stato premiato con gli #SportLabAwards 2020 come “miglior pallavolista italiano”.
“Ringrazio la redazione e ringrazio Giovanni Vignati (caporedattore della sezione ‘Pallavolo’ di sport-lab.it, ndr) per avermi assegnato questo premio”, spiega Davide Saitta all’inizio dell’intervista. “Diciamo che sei stato anche “fortunato” visto che non guardo mai le statistiche nel ruolo del palleggiatore. Un ruolo che sta al servizio della squadra, quindi la mia statistica è vedere Vibo Valentia al quarto posto. Non sono uno che appare molto, anzi. Il mio obiettivo è che a fine partita si sia fatto di tutto per vincere”.
Quali sono i segreti di questa Tonno Callipo Volley? “Il lavoro che si fa ogni settimana insieme al gruppo. Cerchiamo di oltrepassare sempre i nostri limiti tecnici e tattici. L’importante è saper risolvere i problemi in squadra, senza aggirarli ma affrontandoli. Con gli anni ho l’esperienza per capire alcune cose, cerco di sfruttarla per sopperire a qualche limite tecnico che ho. Di certo questa è una delle migliori stagioni, ma dobbiamo lavorare molto per confermarci e magari stupire”.
Vero che davanti ci sono Perugia, Lube e Trentino, ma voi volete essere solo una sorpresa oppure qualcosa di più? “Non ci vogliamo porre dei limiti, anche se quando c’è una predominanza in campo alla lunga vince il più forte. Sulla carta non abbiamo i campionissimi ma abbiamo dimostrato di poter valere il quarto posto, presentandoci ai play off in una posizione che ci permetta una griglia migliore. Non vogliamo fermarci, vogliamo provare il tutto per tutto per andare più avanti possibile. Bisogna andare passo per passo, credendo in questo sogno sportivo. Sognare non fa mai male”.
La notizia è che i play off saranno estesi a 11 squadre e ci sarà il blocco delle retrocessioni. “Allora, nessuno me ne voglia ma io non sono d’accordo. Capisco che l’annata è particolare, capisco che la retrocessione può essere un bene bloccarle per le problematiche economiche, ma l’allargamento a 11 squadre dei play off non lo comprendo. Avrei dato più vantaggio alle squadre meglio piazzate, così invece si riassume un’intera stagione nel fattore campo. Vanno troppo a invalidare la regular season. Dall’ultima di campionato ai quarti passerà un mese, quelli agli ottavi avranno partite nelle gambe. Tuttavia, si va”.
Quindi il segreto è arrivare undicesimi… “Eh ci ridiamo ma c’era anche l’ipotesi di estenderli alla dodicesima. Ora, ho amici a Cisterna, ma era come dare due mesi alla dodicesima per preparare i play off. Anche ora chi è undicesimo può fare questo ragionamento. Due anni fa in A2 la meglio piazzata partiva da 1-0 di vittoria. Avrei anche messo due partite in casa della prima classificata, perché così mi sembra un sistema riduttivo”.
Sempre per gli #SportLabAwards 2020, sono stati premiati Abdel-Aziz come miglior pallavolista e la Egonu come migliore italiana. “Concordo. La Egonu è scontata. Nimir sta continuando la sua crescita nel ruolo di opposto dopo essere nato come palleggiatore; la sua evoluzione è grandissima. Trento ha pescato bene, sono i favoriti per me allo Scudetto. Leon? Lui è l’alieno, come statistiche (ace in primis) sono molto simili”.
E ora dove ti vedi con la maglia azzurra, alle Olimpiadi o agli Europei? “La maglia azzurra è sempre un sogno. Almeno per me è sempre stato tale, anche quando la indossavo durante le giovanili. Coach Chicco Blengini mi conosce, io ho sempre voglia di vestirla. Il mio compito è dargli dei grattacapi, di non avere la scelta facile. Io voglio esserci, sono un po’ indietro nelle graduatorie, ma ci spero tanto. Se arriverà la chiamata sarò contento di andare anche in bicicletta in Giappone…”
(Fonte: SportLab) LEGGI TUTTO