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    Grinta Musetti! Domina il primo set, poi va sotto ma vince annullando un match point a Korda. Ora una super finale ad Atene contro Djokovic, e il “match point” per un posto a Torino

    Lorenzo Musetti ad Atene

    Chi ancora mette in dubbio tenuta mentale e “attributi” di Lorenzo Musetti, ha una discreta risposta dalla tremenda e bellissima vittoria del toscano nella seconda semifinale dell’ATP 250 di Atene contro Sebastian Korda. Ha visto sportivamente la morte in faccia “Muso” in un otto volante impazzito di emozioni e qualità piuttosto alta, con un set vinto 6-0 e poi l’avversario che si accende ma poi va sotto. Con un break di vantaggio nel secondo parziale, Lorenzo serve sul 4-3, a due passi dalla vittoria ma proprio la battuta lo abbandona, rallenta troppo tagliando la palla e Sebastian si fa minaccioso, entra di brutto e serve come un treno, prendendosi il set e sbattendo fuori dal campo il toscano. Nel terzo set traballa Lorenzo, è sotto alla maggior spinta dell’avversario ora centratissimo e davvero offensivo, e rincorre, arrivando pure ad annullargli un match point sul 5-4, in un game rocambolesco e ricco di qualità dove serve ben 4 Ace. Fino alla zampata sul 5 pari, un game con troppi errori di Korda e strappato da Musetti con una risposta vincente di rovescio da cineteca, bellissima. Che fatica, ma una vittoria spettacolare di classe e forza mentale, per 6-0 5-7 7-5 che gli apre le porte della finale, dove c’è Mr Djokovic. In palio non solo il titolo in Grecia, ma i punti per staccare il pass per le Finals sorpassando Auger-Aliassime. Se non è un match importante questo…
    Un Musetti coraggioso, partito come un treno e poi bravo a reggere il rientro dell’americano, ma improvvisamente inceppatosi una volta avanti di un break nel secondo, smarrendo le due qualità che l’avevano portato a comandare: una prima palla efficace e continua e un colpo pesante di scambio per mandare in difesa Korda. Nel secondo parziale Lorenzo ha rallentato fin troppo con i tagli: corretto idealmente non affrontare uno come l’americano sulle geometrie in progressione, ma contro un tennista così bravo a colpire la palla, rallentare troppo è un rischio enorme perché concedi all’altro il tempo di sbracciare e Sebastian ha tanta di quella mano da poter cogliere la classica monetina nell’angolo. Infatti, salendo al servizio e nell’energia generale dopo un primo set inaccettabile, Korda si è preso il centro del campo, il tempo di gioco e una posizione ottima per spingere, sbattendo molto dietro Musetti. La partita è cambiata, la lotta è diventata intensa, ma Musetti ha retto, con gamba e determinazione, trovando punti importantissimi col servizio quando era indispensabile trovarli. Una vittoria difficile, ma rotonda e importantissima per come è arrivata.
    Sarebbe stato un doppio boccone al veleno perdere così, e nemmeno potersi giocare contro sua Maestà Djokovic un posto alle Finals. Stavolta Lorenzo ha fatto la faccia cattiva, è rimasto lì con le gambe e tantissima testa, pronto a rincorrere, a sporcarsi le mani, ma anche bravissimo ad alzare la qualità e trovare giocate davvero notevoli, anche in condizioni di punteggio tutt’altro che comode. Quando domini un set perdendo solo 5 punti, è difficile accettare mentalmente la rimonta dell’altro, andare sotto sul piano del gioco e dello score senza smarrirsi. È una situazione scomodissima che il toscano ha vissuto più volte, ma non stavolta. Ed è molto importante che il successo per Lorenzo sia arrivato non per gli errori dell’altro ma per la sua tenuta, ritrovando nei passaggi chiave del terzo set punti con la battuta. Come ha salvato il game sul 5-4 è un segnale di forza evidentissimo, ma anche il servizio preciso per annullare una chance del contro break che avrebbe forzato l’incontro al tiebreak decisivo. Huevos.
    Musetti ha portato in campo energia e per una volta anche lucida pazienza, per non farsi scoraggiare da molte accelerazioni notevoli del rivale, pronto a ripartire con convinzione nel punto successivo. Semmai la considerazione da fare è il rischio troppo alto preso per come sia andato sotto quando Korda ha alzato il livello. Solo a tratti Lorenzo è riuscito a tornare sopra all’avversario, mentre il costruire rallentando e poi cambiando ritmo non sempre è stato efficace. All’avvio del terzo set il rischio di crollare è stato concreto, ma ha retto e questo, pur nella difficoltà tecnica, è un grande merito. Il primo diritto di scambio dopo il servizio resta decisivo per Musetti, insieme ad un’alta percentuale di prime. La fase di sofferenza è arrivata esattamente per un calo della prima palla e per un primo colpo di scambio meno ficcante e offensivo. Ha retto, ha lottato e ce l’ha fatta, ma contro Djokovic in finale non si potrà minimamente permettere di scendere nel rendimento di quest’architrave, sennò tutto crollerà.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La seconda semifinale in quel di Atene scatta con Korda al servizio, ma è Musetti a salire subito in cattedra. La risposta di Lorenzo è profonda, attacca sul secondo punto e se lo prende, e poi sullo 0-30 tira un passante di rovescio lungo linea dei suoi che fulmina lo statunitense. Bassi i giri nelle gambe e braccio di Korda, con un erroraccio banale col diritto cede il game a zero, BREAK immediato per Musetti, bravo a vincere il suo primo turno di servizio con ben due Ace e un altro bel servizio al centro, 2-0. Bel piglio del toscano, mentre l’americano è impalpabile… Inizia il terzo game con un altro diritto out, poi di volo non è preciso a campo aperto. Poca l’energia nel suo tennis, fa tutto al rallentatore e lo paga con un doppio fallo che gli costa il 15-40. Niente, altro errore grave di volo per Sebastian, crolla sotto 3-0 con un altro BREAK. Musetti consistente, ma oggettivamente ha fatto tutto Korda, in negativo. Senza alcuna pressione del rivale, Musetti veleggia col vento in poppa, smistando bene palle col diritto, carico e discretamente profondo ma con buon margine, tanto ci pensa l’altro a sbagliare e portargli il punto. La prima palla funziona, Lorenzo vola 4-0 con un parziale di 16 punti 3 dopo solo 11 minuti. In campo c’è una differenza di energia allucinante tra l’italiano e lo statunitense… Korda non serve nemmeno bene e gioca con flemma, pure corto, così che è Musetti ha tutto il tempo per entrare forte con i suoi colpi e prendersi il punto. E “Lori” non si fa pregare ovviamente, vista l’altissima posta in palio per lui. Con un bel passante cross, pur tirato da molto lontano, Musetti scappa sullo 0-40 nel quinto game. Finalmente Sebastian si scuote, tira un paio di diritti più veloci e aggressivi, ma è un lampo nel buio di un set terribile. Sul 15-40 Musetti è pronto ad aggredire col diritto e sotto rete taglia la palla con delicatezza. BREAK, il terzo di fila, per il 5-0. Lorenzo inizia il game con un doppio fallo, lancio palla un po’ basso. Poco male, rimedia subito con un paio di prime palle potenti e angolate, poi pure la smorzata a punire il macchinoso avanzare di Korda, zero reattivo finora. Lorenzo chiude al primo set point con un rovescio dei suoi. 6-0 in 20 minuti. Assolo del nostro top 10, ma oggettivamente Korda non pervenuto.
    Secondo set. Korda riparte con un servizio più performante e anche un po’ più di energia. Musetti sul 40-15 trova una risposta inside out spettacolare, gesto bellissimo, ma la palla dell’americano non era affatto ficcante. Poi Lorenzo trova un passante di diritto in corsa clamoroso, pizzica un lembo di riga, quanto basta a portare il game ai vantaggi. Arriva il punto più bello del match, per una volta Korda si difende, corre e trova traiettorie di qualità, tanto da passare al contrattacco e prendersi un punto importante anche mentalmente. Infatti ora il diritto di Sebastian è più interessante, entra con più forza nella palla e Lorenzo non ha tutto il tempo di fare quel che vuole. Game Korda, lancia anche un C’mon. 1-0. Si è svegliato il figlio d’arte: vince anche uno scambio di tocco e tagli, dove di solito è Lorenzo a prevalere. Korda trova un buon impatto col rovescio con i piedi sulla riga, Musetti va sotto 15-30, primo momento di difficoltà nella partita. Si affida ad una seconda palla molto veloce, scelta coraggiosa e che funziona. Ma sul 30 pari una risposta col turbo di Korda lo porta a palla break. Bravo Musetti a tirare un servizio esterno potente e salvare la chance. 1 pari. Korda è finalmente entrato in partita ma ancora non è continuo, infatti concede una nuova palla break nel terzo game con un errore di rovescio in rete. Se la gioca con la seconda di servizio ma Musetti non trova la risposta, cercando un forte anticipo (2-1). Il set si sposta sui binari dei turni di servizio, con l’americano totalmente in partita, attivo negli scambi e più ficcante negli affondi. Su 3 pari Korda sbaglia due rovesci di fila, di poco, ma out. 0-30. Lorenzo prova a rallentare per proporre palle basse e con poco peso, che il rivale non ama, ma l’attendismo non paga. Meglio il diritto pesante sul 30 pari che vale a Musetti una palla break importantissima. Malissimo Korda! Musetti risponde arrampicandosi su di un servizio con molto effetto, e poi ci pensa Sebastian a sbagliare l’ennesimo diritto lungo linea in corridoio. BREAK e 4-3 Musetti, a due passi dalla finale. Lorenzo mette poche prime e l’americano ha una buona reazione, impone un bel ritmo dalla riga di fondo, anche pronto a correre avanti per chiudere. Sebastian vola 15-40, due chance per rientrare. Non entra più il servizio all’italiano e gioca più corto, così c’è lo spazio per Korda per entrare, e lo fa bene. Con un diritto preciso in accelerazione, con Lorenzo troppo dietro in difesa, Korda strappa il Contro BREAK, 4 pari e poi 5-4 avanti l’americano. Palpabile la tensione in Musetti, forse con in testa il vantaggio sprecato. La battuta non lo aiuta più, pure un doppio fallo che gli costa lo 0-30. Sotto massima difficoltà, Musetti si affida alla sua mano, un diritto quasi al salto e poi la smorzata. Ai vantaggi, soffrendo, impatta 5 pari. L’americano ora vola, controlla bene i suoi game mentre l’italiano è sotto scacco anche servendo sotto 6-5, ha rallentato troppo e lo slice non funziona per mettere fuori ritmo l’avversario. 0-30. Con una mazzata col diritto cross eccellente Sebastian si prende tre Set Point sullo 0-40. Basta il primo: il servizio di Lorenzo non fa più differenza e con un diritto pesante dal centro Korda si prende il BREAK a zero, e il set. 7-5, si va al terzo.
    L’americano ha il vantaggio di ripartire col servizio, braccio “caldo” e forte dell’inerzia positiva. Si prende rapido i primi tre punti (sono 11 di fila…) poi la serie si interrompe con due errori. Col servizio, 1-0 Korda. Invece rispetto alla prima fase del match è proprio il servizio a non sostenere più il gioco di Musetti, spesso in difficoltà sulle risposte veloci del rivale. Dopo un errore col back affiora il nervosismo di Lorenzo, 30 pari. È aiutato da Korda che affossa a mezza rete una risposta non difficile. La prima palla torna a far capolino, Musetti impatta 1 pari. L’inerzia ormai è tutta dalla parte di Sebastian, piedi vicino alla riga di fondo, piedi più rapidi e affondi in progressione molto precisi, con Lorenzo dietro a rimettere. Anche quando è al servizio, tanto che il quarto game va ai vantaggi dopo uno splendido attacco di Korda. Dal 3 pari del secondo parziale ogni turno dell’italiano è tosto, c’è lotta. Musetti soffre ma si porta 2 pari. Purtroppo è assai meno incisivo in risposta, con le battute di Korda che aprono lo spazio per l’affondo successivo, e anche la seconda palla è veloce e sicura. “Spingi!?!” urla a se stesso Lorenzo, alludendo a risposte troppo centrali, bloccati, fanno il solletico a un colpitore ora in ritmo come Korda, che infatti con un bel diritto cross si porta 3-2. L’italiano ritrova un po’ di aiuto dal servizio, non tanto come punti diretti ma almeno per aprirsi il campo per un affondo successivo, il set avanza sui turni di servizio con scambi piuttosto rapidi e buona qualità. Appena Lorenzo rallenta troppo, Sebastian entra forte. Evidente la tensione, ma l’equilibrio regge. Musetti serve sotto 5-4 sotto massima pressione. Korda è un fulmine nell’avanzare e prendersi di volo il 30 pari. Lorenzo spara un gran servizio quando ne aveva disperatamente bisogno. Poi Sebastian risale bene su di un taglio troppo lento di Musetti, vantaggi. È a due punti l’americano… Con coraggio Musetti entra forte su di una risposta cross di Korda, e trova un vincente di diritto per niente banale. Classe. Ma poi sbaglia la volée. Vantaggi e il pubblico si fa sentire. Con un gran diritto in risposta l’americano arriva a Match Point. Ace! Bravo Lorenzo, ma anche “Sebi” che lob per punire l’attacco niente male dell’italiano. Lotta durissima, e c’è qualità. Con 4 Ace nel game, Musetti impatta 5 pari. Improvvisamente Korda sbaglia due diritti e poi scende a rete con troppa irruenza e sbaglia una volée non facile. C’è una palla break per Musetti sul 30-40. Come se la gioca! Entra con timing perfetto in risposta, rovescio lungo linea imperiale e vincente. BREAK Musetti, 6-5, serve per un posto in finale. Inizia male, doppio fallo, poi ci pensa Sebastian a regalare col diritto. Korda si prende un gran punto comandando e poi smorzata, 30 pari. Grande spettacolo, da parte di entrambi. No!?! Musetti cerca l’uscita in lungo linea per scappare da uno scambio pesante, ma il diritto termina in corridoio. Palla break. Gran servizio esterno, la battuta àncora di salvezza. Con una seconda palla molto vivace, ecco il Match Point Musetti!!! Vola via la risposta di Korda, VINCE LORENZO! Che fatica, ma meritatissima! C’è Djokovic domani, ultimo passo, difficilissimo, per un posto a Torino. Quanto piace un Musetti così tosto. BRAVO!

    Korda – Musetti ATP Athens Sebastian Korda075 Lorenzo Musetti [2]657 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 3L. Musetti 0-15 df 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 A-405-6 → 5-7S. Korda 15-0 15-15 15-30 30-30 30-405-5 → 5-6L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 ace 40-40 A-405-4 → 5-5S. Korda 0-15 df 15-15 30-15 40-154-4 → 5-4L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-154-3 → 4-4S. Korda 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 ace3-3 → 4-3L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3S. Korda 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-2 → 3-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-402-1 → 2-2S. Korda 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-401-0 → 1-1S. Korda 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 df 40-30 40-40 A-40 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 0-15 0-30 0-406-5 → 7-5S. Korda 15-0 30-0 ace 40-05-5 → 6-5L. Musetti 0-15 0-30 df 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-4 → 5-5S. Korda 15-0 30-0 40-0 ace4-4 → 5-4L. Musetti 0-15 15-15 15-30 15-403-4 → 4-4S. Korda 0-15 0-30 15-30 30-30 30-403-3 → 3-4L. Musetti 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3S. Korda 15-0 ace 30-0 40-02-2 → 3-2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 ace2-1 → 2-2S. Korda 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 2-1L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace1-0 → 1-1S. Korda 15-0 ace 30-0 30-15 df 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 0-15 df 15-15 30-15 40-150-5 → 0-6S. Korda 0-15 0-30 0-40 15-400-4 → 0-5L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-150-3 → 0-4S. Korda 0-15 15-15 15-30 15-40 df0-2 → 0-3L. Musetti 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace0-1 → 0-2S. Korda 0-15 0-30 0-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Korda di nuovo K.O., niente Wimbledon per l’americano

    Korda nella storia Instagram

    Talento e pulizia all’impatto da campione, ma un fisico troppo, troppo fragile. Sebastian Korda è di nuovo K.O., stavolta a fermalo una piccola frattura da stress alla tibia della gamba destra che l’ha costretto all’ennesimo stop e l’amara conclusione di saltare l’edizione 2025 di Wimbledon. Il figlio dell’ex campione Slam Petr ha annunciato il problema fisico attraverso una storia Instagram, corredata da una foto con una vistosa fasciatura rigida alla gamba destra e il breve messaggio che riportiamo.
    “Sfortunatamente niente Wimbledon per me quest’anno: frattura da stress alla tibia durante la stagione su terra battuta. Sono stati 12 mesi duri ma ci saranno giorni migliori in futuro”.
    Questo per Korda solo l’ultimo di una lunghissima serie di infortuni sofferti nonostante la giovane età: polso (problema piuttosto serio per un tennista), ma anche spalla, schiena e fastidi alle ginocchia. Un giocatore con un timing sulla palla eccezionale ma una resistenza davvero modesta, che spiega la sua difficoltà nel raggiungere risultati consistenti e adeguati alle sue possibilità tecniche.
    Il 24enne di Bradenton, attualmente n.26 ATP, aveva iniziato molto bene la stagione con la finale ad Adelaide (battuto da Auger-Aliassime), quindi dopo una sconfitta in rimonta patita da Vekic agli Australian Open al secondo turno aveva ritrovato un buon tennis a Miami, stoppato nei quarti da Djokovic. Poca gloria invece sulla terra battuta, con solo tre partite vinte prima di Roland Garros, dove si è arreso al terzo turno a Tiafoe, già con i problemi alla gamba che l’hanno costretto a saltare tutti gli eventi su erba. Probabilmente lo rivedremo in campo nel suo paese nei tornei estivi sul cemento all’aperto.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Korda potrebbe ritirarsi da Miami per un dolore al polso

    Sebastian Korda a Miami

    Arrivano notizie allarmanti da Miami sulla condizione di Sebastian Korda. Lo statunitense, figlio “d’arte” di Petr, ieri ha concluso la partita contro Monfils con un dolore al polso che potrebbe forzarlo a gettare la spugna e così lasciare via libera a Novak Djokovic. L’incontro di quarti di finale tra i due è previsto per la sessione serale a Miami (non prima dell’1.30 di questa notte, orario italiano). Sicuramente Sebastian svolgerà il riscaldamento nel pomeriggio e vedrà se le sue condizioni gli permettono o meno di sfidare il serbo, apparso ieri in grande spolvero contro Lorenzo Musetti.
    “Ho il polso piuttosto dolorante in questo momento, vedremo come andrà domani” ha dichiarato Korda nella serata di ieri. “Farò molto lavoro con il mio fisioterapista, vedremo come mi sentirò. Devo ammettere di non essere molto ottimista dopo l’infortunio. Ho dovuto semplicemente riconcentrarmi e cercare di tornare ad essere positivo. È fantastico essere nei quarti di finale del Masters 1000 di Miami. Non ho giocato molti tornei quest’anno, spero di poter giocare un po’ di più e del buon tennis, e vedere dove mi porterà”.
    Parole amare quelle di Korda, vittima di frequenti infortuni in particolare alle articolazioni, problemi che gli stanno costando grosse difficoltà a giocare con continuità e far valere il suo indubbio talento. A Miami ha mostrato una buona condizione di gioco e questo nuovo infortunio proprio non ci voleva. Il problema pare essersi riacutizzato dopo il match contro Tsitsipas, anche se ieri contro Monfils ha giocato apparentemente piuttosto sciolto.
    Non resta che attendere la sua decisione in giornata. Djokovic potrebbe ritrovarsi in semifinale senza giocare, aspettando il vincente del quarto di finale che oppone Cerundolo e Dimitrov, incontro in programma oggi sul Centrale dell’Hard Rock Stadium come terzo match.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sebastian Korda si ferma: Intervento al gomito per il talento americano

    Sebastian Korda nella foto

    Sebastian Korda stava vivendo i migliori mesi della sua carriera dopo aver ottenuto grandi risultati nella seconda metà dell’anno che gli hanno permesso di consolidarsi nella top-20. Tuttavia, i problemi al gomito destro che da settimane stavano compromettendo il suo livello sono peggiorati, cosicché l’americano ha optato per sottoporsi a un intervento chirurgico.
    Il giovane talento statunitense, figlio dell’ex tennista Petr Korda, aveva dimostrato un notevole progresso nel suo gioco, scalando le classifiche mondiali con buone prestazioni. La sua ascesa era stata particolarmente notevole nella seconda parte della stagione, permettendogli di stabilirsi saldamente tra i primi 20 giocatori del mondo.
    Purtroppo, questo periodo di successo è stato offuscato da persistenti problemi al gomito destro. Queste difficoltà fisiche, che lo hanno afflitto per diverse settimane, hanno iniziato a influenzare significativamente le sue prestazioni in campo. Nonostante i tentativi di gestire il problema con trattamenti conservativi, la situazione non ha mostrato segni di miglioramento.
    Di fronte al peggioramento delle condizioni del gomito e al rischio di compromettere ulteriormente la sua carriera, Korda e il suo team hanno preso la difficile decisione di ricorrere all’intervento chirurgico. Questa scelta, sebbene possa comportare una pausa forzata dal circuito, è vista come necessaria per garantire una completa guarigione e permettere a Korda di tornare al suo massimo livello competitivo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Korda, quando la purezza di gioco (ancora) non basta

    Sebastian Korda (foto ATP site)

    Colpi di eleganza superiore, accelerazioni che lasciano senza fiato per pulizia d’impatto e precisione. Poi…, quando meno te l’aspetti… “clic”, interruttore si sposta sull’off. Capita che si spegne la luce, spesso in fasi calde degli incontri, e Sebastian Korda resta ancora un diamante tanto splendente quanto incompiuto. Il talentoso figlio d’arte del grande Petr ha vissuto forse le due migliori settimane in carriera, con la vittoria all’ATP 500 Washington e poi la cavalcata a Montreal, con la bellissima vittoria nei quarti contro uno Zverev tutt’altro che dimesso. Ma, arrivato ad un passo dallo sbarcare per la prima volta in finale in un 1000, forte di una forma tecnica eccezionale e grande fiducia, è incappato in una sconfitta “evitabile” contro Popyrin. Niente finale, niente avvicinamento concreto alla top10, dove per qualità di gioco potrebbe ampiamente starci. L’australiano ha giocato una bellissima partita, concreta e offensiva, ma la sensazione dal campo è stata che Sebastian abbia giocato con più qualità, che fosse più forte del rivale, ma.. alla fine ha perso.
    Korda ha sprecato per due volte un break di vantaggio nel primo set, gravissimo quello 6-5  restituito con un turno di battuta povero, difensivo, chiuso con un doppio fallo terribile alla seconda chance concessa al rivale. Ancor più grave come è entrato nel tiebreak, con il macigno dell’occasione sprecata che ha fatto diventare i suoi piedi due blocchi di cemento, e il braccio teso come una corda di violino. Alexei è andato a prendersi il primo punto con coraggio a rete (e un pizzico di buona sorte nella rocambolesca schermaglia) e poi ha continuato a spingere con precisione e coprire bene il campo, senza fare niente di incredibile, solo un tennis lineare, prevedibile ma ben eseguito. Per questo è stata troppo flebile la risposta agonistica dello statunitense, incapace di trovare una reazione veemente, di rabbia, e riportarsi avanti. Al contrario ha giocato sette punti uno più dimesso dell’altro, come il diritto malamente sparacchiato via e poi un back di rovescio pessimo, regali che hanno permesso a Popyrin di vincere il “decider” addirittura per 7 punti a 0. Per come era andato il parziale, ai punti l’aveva condotto Sebastian, più efficace in risposta e maggiormente in controllo dei tempi di gioco ma alla fine… gli è andata male. Molto male. Korda ha subito un break immediato all’avvio del secondo set, la sua partita di fatto è terminata lì. Enorme il gap di consistenza, intensità e “fuoco” rispetto all’australiano, bravo a continuare a spingere con il suo diritto pesante e servire bene. Un successo alla fine meritato per Popyrin, ma quanti rimpianti per Korda.
    Questa partita è lo specchio dei motivi che ancora impediscono a Sebastian di spiccare il volo e far fruttare un talento tecnico troppo importante per restare impantanato nelle posizioni di rincalzo. Non sono molti i tennisti capace di impattare la palla tanto bene quanto “Sebi”, e senza grandi difetti tecnici. Al servizio può prendere ritmo e sparare Ace, prime e seconde palle precise con ogni angolo e taglio; il diritto è un colpo assolutamente di livello, movimento composto e preciso, impatto in anticipo ben davanti al corpo e la palla gli esce dalle corde come telecomandata, spesso a flirtare con le righe, imprendibile. Il rovescio è di una bellezza disarmante, impatto sontuoso talmente corto che non riesci minimamente a capire dove tira. La super coppia Agassi – Graf l’ha spesso ospitato a casa loro a Las Vegas per delle sessioni di allenamento insieme, e più volte Andre ha raccontato di esser rimasto basito per la velocità dei colpi del figlio d’arte, e la sensazione di disarmo quando non capisci dove te la piazzerà. Korda è un tennista costruito benissimo fin da piccolo, ha un gioco naturale veramente bello, è forse il tennista più elegante su piazza. Ma… qualcosa manca. Eccome se manca.
    In carriera ha subito già alcuni stop importanti per infortunio, e la flessibilità delle gambe non esattamente quella di Sinner o dei migliori corridori del tour. È molto alto, e può apparire lento con le sue movenze; in realtà legge piuttosto bene il gioco e parte con il tempo giusto, pur restando assai più forte quando comanda rispetto a quando è costretto a difendere. La tecnica è sopraffina, la parte atletica è in miglioramento. Gli manca forse un po’ di gioco con spin di controllo quando di pura accelerazione non riesce a prendersi il punto, ci si può lavorare. Quel che ancora lo penalizza duramente è l’aspetto agonistico, un mix di carenza d’impeto e autostima. “Sebi” non sarà mai l’Alcaraz che sprizza energia da tutti i pori, ma in certe fasi dell’incontro, quelle più dure, è indispensabile che Korda tiri fuori altra energia, per il suo gioco ma anche per dare un messaggio all’avversario. Popyrin ieri notte, e tanti altri competitor, vengono messi sotto dai suoi colpi, mai dalla sua intensità ed agonismo. Se vuoi issarti nella top10 e restarci, battagliando ad armi pari non solo a furia di accelerazioni balisticamente sopraffine, serve altro piglio, una vivacità e pugnacità che oggi manca a Sebastian. Magari dentro la sente, ma fa ancora enorme fatica a tirarla fuori e portarla nei suoi colpi. Anzi, troppe volte tira i remi in barca per quei 10 minuti decisivi, finendo in balia delle ondate rivali.
    La sensazione è che giochi il primo punto del match come quello sul 5 pari 40 pari allo stesso modo, sia per energia che schemi, e nel tennis di vertice non funziona affatto così. Il tennis è un bellissimo e maledetto sport di situazione, spesso non vince quello con colpi migliori ma il giocatore più abile nel fare giocare male l’altro, portandolo in posizione scomoda o capace di alzare l’asticella oltre i suoi limiti, con qualche sorpresa. Korda sembra ancora fin troppo ancorato a un tennis raffinato, elegante e se vogliamo fuori dal tempo, ma poco flessibile e incapace di far un salto di qualità nei momenti cruciali. Ha bisogno di un lavoro importante nell’autostima, nella visione dei momenti, nella flessibilità di scelte e colpi. Solo riuscendo a gestire con più determinazione quest’impostori, solo aizzando i tizzoni del suo fuoco interiore potrà fare un salto di qualità importante. Navratilova poco più di un anno fa scrisse che Korda sarà il prossimo tennista statunitense a vincere uno Slam. Come tennis, è una previsione assolutamente condivisibile. Ma la mitica Martina sa benissimo che per alzare un Major non bastano colpi dal centro del campo mortali quanto una cartella dell’agenzia delle entrate… serve una mentalità e durezza che Korda fa fatica ad esplodere. Ci riuscirà?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Korda vince ma denuncia il comportamento del pubblico romano

    Sebastian Korda nella foto – Foto Getty Images

    Dopo una difficile battaglia, Sebastian Korda è riuscito a prevalere sul tennista di casa Flavio Cobolli nel torneo di Roma. Nonostante la soddisfazione per la vittoria, l’americano ha espresso il suo disappunto per l’atteggiamento di una parte del pubblico durante il match.Attraverso i suoi profili social, Korda ha infatti denunciato il comportamento scorretto di alcuni spettatori presenti sugli spalti: “Un saluto ai tifosi che erano dietro di me e che hanno parlato in modo inappropriato della mia fidanzata, della mia famiglia e del mio team per 2 ore e mezza. Grazie per la motivazione extra”.
    Queste parole mettono in luce un episodio spiacevole che ha caratterizzato l’incontro, con una frangia del pubblico romano che avrebbe oltrepassato i limiti del tifo sportivo, rivolgendo commenti offensivi e irrispettosi nei confronti dell’entourage di Korda.

    Shoutout to the fans behind me for talking inappropriately about my girlfriend, family and team for 2.5hrs. Thank you for the extra motivation 🙏💪
    Still love yall🇮🇹❤️ https://t.co/sJxT2KmsT1
    — Sebastian Korda (@SebiKorda) May 10, 2024

    Il tennista statunitense, pur rammaricato per l’accaduto, ha saputo trasformare questa situazione negativa in uno stimolo ulteriore per portare a casa la vittoria. Un atteggiamento maturo e professionale che dimostra la sua capacità di concentrarsi sul gioco nonostante le difficoltà ambientali.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sebastian Korda, un torneo di Monte Carlo da dimenticare: derubato del suo orologio di lusso

    Sebastian Korda nella foto – Foto Getty Images

    Il tennista americano Sebastian Korda ha vissuto un ATP 1000 di Monte Carlo da incubo, e non solo per la pesante sconfitta subita al secondo turno contro Jannik Sinner. Secondo quanto riportato da France Blue, Korda è stato vittima di una rapina a pochi metri dal club, dove due uomini in moto lo hanno avvicinato e derubato.L’episodio si è verificato a pochi giorni dall’inizio del primo Masters 1000 della stagione, e i rapinatori si sono impossessati dell’orologio che Korda portava al polso, il cui valore si aggira intorno ai 300.000 euro (era un Rolex).
    Questa spiacevole vicenda dimostra come, nonostante Monte Carlo sia una delle città più lussuose d’Europa, nemmeno qui si sia al riparo dalla criminalità. Un’esperienza sicuramente da dimenticare per Korda, che oltre alla delusione per la sconfitta nel torneo, si trova ora a fare i conti con la perdita di un oggetto di grande valore, sia economico che affettivo.
    Resta da capire se le autorità locali riusciranno a individuare i responsabili della rapina e a recuperare l’orologio sottratto al giovane tennista americano. Nel frattempo, Korda dovrà cercare di lasciarsi alle spalle questa spiacevole disavventura e concentrarsi sui prossimi impegni sportivi, sperando in un pronto riscatto sul campo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Korda e i problemi al polso: “Ho passato mesi duri, è come se avessi dovuto imparare di nuovo a giocare”

    Sebastian Korda (foto Getty Images)

    Gli infortuni sono lo spauracchio di ogni atleta, ancor più in un’epoca in cui il tennis è diventato estremamente fisico e assai dipendente dalla condizione. Se chiedi a un tennista quale sia il problema che più teme e che si augura di evitare assolutamente, questo è l’infortunio al polso. È un’articolazione molto complessa, che in caso di un “crack” o anche infiammazione necessita di totale attenzione e un lungo recupero. Ma l’influenza più nefasta è quella tecnica, sul gioco. Col polso accompagni l’impatto, dosi la forza, l’angolo e rotazione che imprimi sulla palla, è l’anello di congiunzione tra l’attrezzo e il braccio. Quando perdi la totale sicurezza e libertà nell’uso del polso, il gioco ne risente terribilmente. Il recupero può essere un vero calvario anche perché rischi di portarti dietro per molto tempo scorie e incertezze, fino al rischio di perdere i riferimenti acquisiti in anni di lavoro. Ne sa qualcosa Sebastian Korda, che ha attraversato una prima parte del 2023 complicatissima per un problema al polso che l’ha prima bloccato per alcuni mesi dopo un promettente Australian Open (aveva demolito Medvedev, prima di andare k.o.), quindi costretto ad un rientro incerto, con dolore persistente e risultati scadenti.
    Korda sta entusiasmando al Masters 1000 di Shanghai, dove il suo gioco elegante, geometrico e offensivo l’ha portato in semifinale. Con accelerazioni straordinarie ha ribaltato la partita contro il connazionale Ben Shelton, prima volta di una sfida che potrebbe diventare un classico. Dopo questa bella vittoria ha parlato alla stampa, soffermandosi sui mesi bui nei quali ha sofferto tanto.

    “One of the cleanest returns he’s hit all afternoon” 😚
    Korda with the SWEETEST winner off Shelton’s 222kmh serve 🚀#RolexShanghaiMasters pic.twitter.com/jQdb8zsWW8
    — Tennis TV (@TennisTV) October 12, 2023

    “Il mio infortunio in realtà è iniziato alla fine dell’anno scorso, probabilmente in questo periodo dodici mesi fa” racconta Korda. “Avevo difficoltà con il polso, ma in certi momenti sembrava tutto a posto quindi non mi sono allarmato; poi è peggiorato sempre di più, soprattutto durante gli allenamenti prima degli Australian Open. Ho giocato ad Adelaide, tutto sembrava ok. Quando ho iniziato a giocare partite al meglio dei cinque set a Melbourne, partite contro grandi servitori che cercavano principalmente il mio diritto, ha iniziato a farmi molto male. Da allora è stata una strada molto lunga e faticosa. Sono stato fermo totalmente per tre mesi: praticamente ho dovuto reimparare tutto quello che facevo prima, soprattutto a livello del polso. In ogni allenamento, ogni volta che colpivo un dritto, praticamente pregavo che il polso non mi facesse più male… e invece non smetteva di farmi male. Ad oggi ho ancora qualche problema occasionalmente. Come avete visto è con il diritto che ho fallito al tie-break, non ho ancora la sicurezza che vorrei con in colpi da quel lato, il diritto, la risposta, la volée di diritto. È qualcosa che tornerà man mano che giocherò, più sessioni di allenamento mi aiuteranno e spero che tutto torni presto alla normalità”.
    “Ho perso tre mesi di circuito, ma oggi posso dire che aver perso altri quattro mesi mentre mi adattavo di nuovo a tutto, mentre imparavo di nuovo a fare tutto. Quest’anno è stato orribile, sì, ma in questo momento ho ritrovato fiducia in me stesso per giocare ad alto livello, e confido che i risultati saranno di nuovo con me.”
    Sebastian afferma di non sentire affatto la pressione di aver un padre così importante, anzi reputa la sua famiglia uno dei suoi punti di forza, decisiva nella sua crescita da giovane ma anche nel quotidiano. “Una delle cose più belle che ti dà avere un padre come lui è che ti aiuta a capire come comportarti in certi momenti. Mi hanno insegnato a credere sempre in me stesso, a farcela, qualunque sia la situazione. Pressioni? Nessuna. In fin dei conti, tutti facciamo ciò che amiamo. Adoro giocare a tennis, amo questo sport, se non gioco passo tutto il giorno a guardare il tennis, e la stessa cosa succede con le mie sorelle. Fanno ciò che amano. Non credo che ci sia pressione, anche se, ovviamente, mi piacerebbe superare mio padre. Il mio obiettivo più grande in questo sport è vincere due Slam, uno in più di lui” conclude l’americano.
    Tra Korda e la prima finale in un Masters 1000 c’è l’ostacolo Hurkacz. Gli head to head recitano una vittoria a testa, con l’ultimo scontro avvenuto all’Australian Open dello scorso gennaio, terminato con la vittoria di “Sebi” al super tiebreak del quinto set. Ci sono tutti gli ingredienti per assistere ad un’altra grande partita.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO