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    Sofuoglu: “La Yamaha vuole Razgatlioglu per un futuro in MotoGp”

    ROMA – “Il contratto di Razgatlioglu con la Yamaha è fino al 2023. C’era un progetto solo destinato alla Superbike all’inizio, ma ora lo vorrebbero in MotoGp. Perciò si stanno organizzando i test”. Solo le parole dell’agente di Toprak Razgatlioglu, Kenan Sofuoglu, che ai microfoni di “Motorsport” ha parlato così del futuro del suo assistito. Si parla infatti da tempo di un possibile approdo del campione del mondo WorldSBK in MotoGp, ma le parole del manager di Fabio Quartararo e il flop della Yamaha al Gran Premio del Qatar stanno rendendo probabile questo cambio di categoria.
    Le parole di Sofoglu
    I paletti di Sofuoglu però sono chiari: “Ci hanno fatto un’offerta per il team cliente, ma non siamo interessati”. Parole confermate qualche tempo fa dallo stesso manager turco. O la M1 o niente, insomma. Con il manager del pilota turco della Yamaha che suggerisce persino una soluzione contrattuale alla casa di Iwata: “Si può scegliere dove competere. Il biennale può essere speso sia nel team ufficiale Superbike che nella scuderia factory in MotoGp. Penso che il prossimo anno vedremo Razgatlioglu in classe regina. Ci credo davvero”. La WorldSBK 2022 può dunque essere un crocevia per il pilota turco, che deve convincere i dirigenti Yamaha di meritare una sella nel massimo campionato a due ruote. LEGGI TUTTO

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    SBK, Bautista: “In Honda non mi sono divertito, in Ducati ho bei ricordi”

    ROMA – La WorldSBK 2022 vedrà il ritorno di Alvaro Bautista in Ducati. La sfida al campione del mondo Ragzatlioglu e al sei volte campione del mondo Jonathan Rea è dunque lanciata. Tuttavia l’ex MotoGp non si fissa alcun obiettivo specifico. “Sono tornato in Ducati – ha raccontato Bautista al sito ufficiale della Superbike – e ne sono felice perché ho dei bei ricordi della mia prima stagione nel WorldSBK. Ho vinto un sacco di gare con la Ducati, ma soprattutto l’atmosfera era fantastica e c’era un buon feeling con la moto. Ora voglio divertirmi, cosa che non sono riuscito a fare con la Honda”.
    Flop Honda
    Mentre infatti nel 2019 in Ducati Bautista è arrivato secondo in WorldSBK al suo anno d’esordio, inanellando 10 vittorie consecutive nei primi quattro weekend, con la Honda non ha mai vinto alcun round, nonostante le grandi premesse. “Ho deciso di tornare dopo due anni con la Honda, ho sofferto molto perché la moto era piuttosto nuova e aveva bisogno di molto sviluppo. Ora penso di avere più esperienza in questo Campionato. Conosco meglio le gomme, le gare, i circuiti. Dagli ultimi due anni ho imparato molto. Cercavo sempre di ottenere il massimo in tutte le condizioni e mi sento un pilota più esperto, sicuramente”, ha chiosato il campione del mondo 2006 in classe 125. LEGGI TUTTO

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    SBK, Bautista: “Nel 2022 voglio solo divertirmi, in Honda non l'ho fatto”

    ROMA – Il ritorno di Alvaro Bautista sulla Ducati sarà sicuramente uno dei temi più discussi di questa WorldSBK 2022, che si preannuncia una lotta a tre per il titolo. Insieme al campione del mondo Ragzatlioglu e al pluriiridato Jonathan Rea, l’ex MotoGp si candida dunque a un ruolo da protagonista. “Sono tornato in Ducati – ha raccontato Bautista al sito ufficiale della Superbike – e ne sono felice perché ho dei bei ricordi della mia prima stagione nel WorldSBK. Ho vinto un sacco di gare con la Ducati, ma soprattutto l’atmosfera era fantastica e mi c’era un buon feeling con la moto. Ora voglio divertirmi, cosa che non sono riuscito a fare con la Honda”.
    Sulla Honda
    Mentre infatti nel 2019 in Ducati Bautista è arrivato secondo in WorldSBK al suo anno d’esordio, inanellando 10 vittorie consecutive nei primi quattro weekend, con la Honda non ha mai vinto alcun round, nonostante le grandi premesse. “Ho deciso di tornare dopo due anni con la Honda, ho sofferto molto perché la moto era piuttosto nuova e aveva bisogno di molto sviluppo. Ora penso di avere più esperienza in questo Campionato. Conosco meglio le gomme, le gare, i circuiti. Ho imparato molto nelle ultime due stagioni perché ho cercato di ottenere il massimo in tutte le situazioni e, sicuramente, ora mi sento un pilota più esperto”, ha concluso il 37enne spagnolo. LEGGI TUTTO

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    SBK, Rea punta il 2022: “Il calendario ci sorride, lotteremo per il titolo”

    ROMA – Per Jonathan Rea il 2021 è stato l’anno della fine della sua egemonia in Superbike. Dal 2015, infatti, il titolo di campione del mondo è sempre stato affare del nordirlandere, spodestato da Toprak Razgatlioglu, pilota turco della Yamaha. Con la stagione 2022 che si avvicina, Rea prova ora a cancellare la lavagna, con l’incognita Covid sempre dietro l’angolo: “L’anno scorso – ha detto il pilota della Kawasaki al giornale inglese News Letter – ci sono state anomalie all’inizio e verso il finale. Il calendario sembrerebbe favorevole per noi e sono lieto di questo: a Jerez e Navarra (GP fuori dalla WorldSBK 2022, ndr) non ho mai brillato. Se faccio quello che so, allora per il titolo ci saremo anche noi”. 
    I limiti della Kawasaki
    Lo stile di guida portato da Toprak Razgatlioglu, 26 anni, ha stupito lo stesso Jonathan Rea, chiamato ora alle contromisure: “Ho osservato le sue manovre a lungo e viene fuori che fa cose con la moto che io non riesco ancora a fare. Come frenare e curvare con la ruota posteriore sollevata”. La Yamaha del campione del mondo sembra avere qualcosa in più anche sul dritto, con una velocità massima che in Kawasaki fatica a emergere: “La potenza – ha concluso Rea – non si può trovare così, magicamente. Ci stiamo lavorando già in questi test invernali, ma ci sono tante aree in cui possiamo migliorare”. LEGGI TUTTO

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    SBK, Rea: “Per il titolo ci saremo, calendario a noi favorevole”

    ROMA – Un impero durato dal 2015 al 2020, poi Jonathan Rea si è dovuto arrendere. La corona da campione del mondo in Superbike è infatti ora di Toprak Razgatlioglu, pilota turco, capace di interrompere le sei vittorie consecutive del nordirlandese classe 1987. Ora però che la stagione 2022 si avvicina, Rea prova a cancellare la lavagna, con l’incognita Covid sempre dietro l’angolo: “L’anno scorso – ha detto il pilota della Kawasaki al giornale inglese News Letter – ci sono state anomalie all’inizio e verso il finale. Il calendario sembrerebbe favorevole per noi e sono lieto di questo: a Jerez e Navarra (GP fuori dalla WorldSBK 2022, ndr) non ho mai brillato. Se faccio quello che so, allora per il titolo ci saremo anche noi”. 
    Duello in frenata
    Lo stile di guida portato da Toprak Razgatlioglu, 26 anni, ha stupito lo stesso Jonathan Rea, chiamato ora alle contromisure: “Ho osservato le sue manovre a lungo e viene fuori che fa cose con la moto che io non riesco ancora a fare. Come frenare e curvare con la ruota posteriore sollevata”. Il turco sembra poi avere una marcia in più anche sul rettilineo, merito soprattutto della Yamaha. Una velocità massima che però in Kawasaki è spesso difficile da sviluppare: “La potenza non si può trovare così, magicamente. Ci stiamo lavorando già in questi test invernali, ma ci sono tante aree in cui possiamo migliorare”, ha concluso Rea. LEGGI TUTTO

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    SBK, Bautista torna in Ducati: “Prima impressione più che eccellente”

    ROMA – Con Alvaro Bautista di nuovo in Ducati la Superbike si arricchisce di una variante in più per il titolo finale. Il castigliano, archiviato il biennio in Honda, torna così a correre con la Panigale V4R. “Oggi – ha detto il 37enne a SpeedWeek – è il mio primo giorno di lavoro dopo le vacanze. Prima dei testi avevo un po’ paura, perché ho guidato per due anni una moto diversa e non sapevo cosa aspettarmi”. I timori iniziali però si sono trasformati in sicurezza e ora Bautista si sente fiducioso: “La sensazione è la stessa di allora. La prima impressione è stata più che eccellente: era come tornare a casa”, ha detto.
    Titolo sfiorato nel 2019
    In sella alla Honda nel 2020 e nel 2021, Bautista non ha raccolto quanto sperato: solo nono e decimo nella classifica finale. Ecco perché c’è curiosità nel vederlo di nuovo all’opera con la scuderia di Borgo Panigale, con la quale ha quasi messo le mani sul titolo mondiale nel 2019, arrendendosi solo a Jonathan Rea. “Non ho notato grandi differenze – ha detto lo spagnolo, che nel 2006 ha trionfato nella classe 125. Ma la moto sembra più equilibrata. È più facile da guidare e non ha più punti deboli. Hanno lavorato bene sulla base di due anni fa”. Così Bautista, che nel 2022 cercherà di inserirsi nel duello fra Razgatlioglu e Rea, con Alex Lowes che lo annovera fra i candidati al prossimo titolo iridato. LEGGI TUTTO

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    SBK, Bautista: “Guidare la Panigale è come tornare a casa”

    ROMA – Il ritorno in Ducati di Alvaro Bautista sarà uno dei temi della WorldSBK 2022. Il castigliano, archiviato il biennio in Honda, torna così a correre con la Panigale V4R. “Oggi – ha detto il 37enne a “Speedweek” – è il mio primo giorno di lavoro dopo le vacanze. Prima dei testi avevo un po’ paura, perché ho guidato per due anni una moto diversa e non sapevo cosa aspettarmi”. I timori iniziali però si sono trasformati in sicurezza e ora Bautista si sente fiducioso: “La sensazione è la stessa di allora. La prima impressione è stata più che eccellente: era come tornare a casa”, ha detto.
    Secondo solo a Rea
    In sella alla Honda nel 2020 e nel 2021, Bautista non ha raccolto quanto sperato: solo nono e decimo nella classifica finale. Ecco perché c’è curiosità nel vederlo di nuovo all’opera con la scuderia di Borgo Panigale, con la quale ha sfiorato il titolo mondiale nel 2019, arrendendosi solo a Jonathan Rea. “Non ho notato grandi differenze – ha detto lo spagnolo, campione del mondo in 125 nel 2006. Ma la moto sembra più equilibrata. È più facile da guidare e non ha più punti deboli. Hanno lavorato bene sulla base di due anni fa”, ha concluso Bautista, che Alex Lowes inserisce fra i pretendenti al prossimo titolo mondiale. LEGGI TUTTO