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    Iacopo Botto ritrova Cuneo: “Torno dove tutto è iniziato”

    Di Roberto Zucca Il suo arrivo alla BAM Acqua S.Bernardo Cuneo è stato accolto da un mix di sorpresa ed entusiasmo. Iacopo Botto torna nel luogo in cui, poco più che maggiorenne, esordì nella massima serie, in una piazza sempre viva nella memoria di tutti gli appassionati di pallavolo: “Sono contento di ritornare qui perché da qui è iniziato tutto. Cuneo ha rappresentato l’inizio di un percorso che poi mi ha portato in altre piazze a cui sono legato. L’esordio in A è avvenuto in una squadra che ricordo molto bene“. Chi ricorda più di tutti? “Forse Giba e Wijsmans, due grandi campioni. Qualcuno diceva che avevo gli stessi gesti tecnici di Giba, e sicuramente per il personaggio che ha rappresentato è un bel complimento. Ricordo anche tutto il periodo delle giovanili, passate con Parusso, Parodi, Baranowicz. E ora sono qui per scrivere un’altra pagina della mia carriera“. Da lei si aspettano molto. Torna qui da capitano. “Sicuramente è una responsabilità che cercherò di onorare al meglio. La squadra mi piace, si respira una bella atmosfera e abbiamo tutti fame di fare bene quest’anno“. Foto Cuneo Volley A Cuneo per? “Giocare e vincere. Ho deciso di scendere di categoria perché ho chiesto fortemente di giocare. Gabriele Costamagna mi ha parlato di questo progetto e ho accettato subito quando me lo ha proposto. Nelle ultime stagioni ho sofferto un po’ il non poter entrare in campo quando serviva“. Cosa mancava a Piacenza? “Tante volte ero pronto, ma mi rendevo conto che non venivo mai opzionato per sostituire magari qualcuno che aveva un po’ di difficoltà in determinati incontri. Onestamente mi è spiaciuto. Col senno di poi ho la presunzione di pensare che avrei potuto giocarmela in tante gare lo scorso anno“. Tanti ottimi anni a Monza. Mi dica se è pentito di averla lasciata. “No, era un percorso che, dopo tanti belli anni trascorsi con persone che col tempo sono diventate amiche, era da considerarsi concluso. Avevo bisogno di stimoli nuovi e di fare delle esperienze diverse“. Foto Instagram Iacopo Botto Si parlò di lei per Perugia. “Quell’anno non mi lasciarono andare. È un rimpianto, perché avrei potuto giocare in una società così prestigiosa e così vincente. Mi sarebbe piaciuto. Ora però voglio guardare avanti, e qui a Cuneo vorrei davvero vincere“. Le manca? “Non sono uno che ha vinto così tanto in carriera, quindi non mi dispiacerebbe giocare questi anni per cercare di ottenere qualcosa di soddisfacente dalla pallavolo. Per il resto sono contento. Le soddisfazioni sono arrivate anche da altro“. La sua famiglia, Martina. Il suo mondo si è riempito di molte cose. “La mia famiglia mi è sempre stata accanto e ho cercato dagli scorsi anni di poter stare in ogni momento libero a casa. Martina, poi, sulla felicità ha sicuramente inciso e quest’anno mi spiace essere un pochino lontano da lei. Rimedieremo incontrandoci a La Spezia, dove abbiamo casa e dove mi piacerebbe vivere in futuro. Sassuolo e Cuneo sono esattamente a metà strada da lì…“. LEGGI TUTTO

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    Jacopo Larizza riparte da Bergamo: “Adesso voglio giocarmela fino in fondo”

    Di Roberto Zucca Il suo arrivederci a Civitanova è figlio di una volontà di avviare un percorso di maturazione professionale che nel campo e nell’esperienza vede la sua massima espressione. Jacopo Larizza ha chiesto proprio questo all’Agnelli Tipiesse Bergamo, l’ambiziosa formazione di Serie A2 che ha deciso di avvalersi delle prestazioni del centrale marchigiano: “I presupposti per fare una buona stagione ci sono tutti. Bergamo è una bellissima società, nella quale già da questi primi giorni ho percepito una grande professionalità e un forte entusiasmo per il campionato che ci accingiamo a disputare“. Lo scorso anno Bergamo ha vinto tanto. Quest’anno? “Troppo presto per sbilanciarsi, ma una società così ambiziosa ha puntato su nomi come Padura Diaz come opposto e Finoli al palleggio solo per fare un esempio. È inoltre una squadra che lo scorso ha ottenuto la Coppa Italia e la Supercoppa. Quindi proveremo sicuramente a fare ancora meglio“. Foto Ufficio Stampa Cucine Lube Civitanova Lei arriva a Bergamo da campione d’Italia. “Lo scudetto cucito sulla maglia di Civitanova è una bella responsabilità, ma sogno di poter arrivare a un traguardo del genere giocandomelo in campo. È per questo che ho scelto Bergamo, perché voglio iniziare a fare il mio percorso in campo e giocarmela fino in fondo“. Le mancherà più Civitanova o casa? “Civitanova era praticamente a pochi passi da casa. Ed è stata casa per tanti anni, perché pallavolisticamente sono nato alla Lube. Ma sono davvero felice di essere qui, anche perché ho lasciato la società con un arrivederci e con la promessa di portare il buon nome della Lube nel mio gioco e nella mia persona. Poi certo, casa mi mancherà molto“. Foto Ufficio Stampa Cucine Lube Civitanova È stato un anno molto particolare per lei. Come si sente? “Ho trascorso l’estate a casa perché sapevo di dover mancare per molti mesi. Tornerò quando posso, ma la scomparsa di papà a marzo ha portato con sé delle responsabilità da assumersi e alcune cose da sistemare. In più volevo stare vicino alla mia famiglia e godermi gli amici. Era giusto così. Ora sono pronto per un nuovo inizio“. LEGGI TUTTO

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    Leonardo Puliti torna in Serie A: “La pallavolo non è mai uscita dalla mia vita”

    Di Roberto Zucca “Non so cosa farò il prossimo anno“. Era il 2016 e Leonardo Puliti aveva giocato una stagione non proprio esaltante dal punto di vista dei risultati. Capita, nella vita di tanti atleti, di non girare per una stagione o di affidare al fato la propria carriera in attesa di una telefonata, che, nel suo caso, è arrivata qualche anno dopo. Non si fa tanto caso ad una dichiarazione del genere a fine campionato, ma per risentire la sua voce e per capire cosa ne è stato di quell’eccellente schiacciatore che tanto aveva lasciato il segno qualche anno prima a Monza, ho atteso ben cinque anni: “Vuole sapere cosa è successo? Sono tornato a casa, a Terni, avevo bisogno di dedicarmi ad altro che non fosse la pallavolo di alto livello. Mi sono messo in testa anni fa di completare gli studi in giurisprudenza e ho utilizzato il tempo che avevo per lo studio. Tra qualche settimana avrò 30 anni, ho una laurea in tasca e il progetto di frequentare un Master a Milano. Oltre all’obiettivo di giocare una bella stagione in Serie A“. Torniamo al 2016, Leonardo. Cosa non è andato? “Diciamo che non è tanto quello che è andato, ma una questione di scelte, di priorità. Ho scelto di darla allo studio. Ma la pallavolo non è mai uscita dalla mia vita perché non sarei mai stato in grado di rinunciare ad essa. Ho giocato a Terni, a San Giustino, in serie B, e sono state delle stagioni stupende, che mi porterò sempre nel cuore“. Foto Pallavolo San Giustino Ha sempre avuto una famiglia molto presente. Sono stati loro a guidarla nella scelta? “Sono stati a loro a non giudicarla e a riaprirmi la porta di casa. Mi hanno lasciato libero, dandomi il tempo per completare gli studi e seguendomi sempre durante le partite in serie B. Papà ora sarà contento di poter tornare allo stadio a vedere la Juve di sabato e poi la domenica venire a vedere la partita a Garlasco!“ Posso chiederle cosa le hanno dato quegli anni? “Una laurea, un sacco di amici a cui voglio molto bene. E la gioia pallavolistica di giocare in un ambiente che mi piaceva. Mi sono sentito utile alla squadra e responsabile tante volte della buona riuscita di una gara. Sono state stagioni emozionalmente forti dal punto di vista dei risultati. Quest’anno ho lasciato per andare a Garlasco“. Ritorna in Serie A. Dopo cinque stagioni. Paura? “No, intanto tengo molto a raccontare che il contatto è avvenuto grazie a Claudio Bonati del Vero Volley, che saputa la mia esigenza di trovare squadra al nord ha subito diffuso la voce. Marco Fumagalli, con cui per anni ho lavorato a Monza, mi ha chiesto assieme a Mario Motta, che è stato mio allenatore in Svizzera, di giocare a Garlasco“. Foto Lega Pallavolo Serie A Squadra neopromossa in A3. Con quale obiettivo? “Siamo una squadra giovane e ci daremo da fare per poter dire la nostra in questo campionato. Per me è un’esperienza totalmente nuova in un campionato in cui non ho mai giocato. Ma sono molto carico per questo nuovo impegno“. Oltre al campionato, è vero che si specializzerà nell’ambito del management sportivo? “Farò un master alla Business School del Sole 24 ore in Sport Business and Management. Il progetto è quello di aprire un’agenzia che tuteli gli atleti nel loro percorso di vita sportivo. Ho avuto modo di studiare legge e con una specializzazione nel mondo dello sport penso potrei essere utile alla causa“. Foto Pallavolo San Giustino Cosa le è mancato di più dei suoi anni passati? “L’adrenalina delle partite che giocavo in A. Oltre a questo tanti amici che ho trovato sul campo. A Monza stavo veramente bene. Ricordo gli anni assieme a Iacopo Botto, Thomas Beretta, Alberto Elia, Simone Tiberti. Anni belli dal punto di vista dei risultati, anni divertenti dal punto di vista della squadra che avevamo formato. Abbiamo ancora una chat in cui scriviamo praticamente ogni giorno“. A Garlasco tornerà schiacciatore dopo anni da opposto. “Dovrò scordarmi i punti che mettevo a segno in B! Ma sono nato schiacciatore, sarà bello tornare al primo ruolo“. LEGGI TUTTO

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    Filippo Vedovotto torna a casa: “Dopo tanti anni, ne avevo bisogno”

    Di Roberto Zucca Il ritorno (quasi) vicino a casa è una notizia che soddisfa tutti: sia Filippo Vedovotto sia la Delta Volley Porto Viro. L’ambiziosa società veneta ha deciso di annoverare l’esperto schiacciatore tra le sue conquiste di mercato in vista del suo primo campionato di Serie A2: “Torno a casa, in Veneto. E sono molto felice di farlo dopo tanti anni trascorsi in lungo e in largo in giro per l’Italia. Ne avevo bisogno e sono rimasto piacevolmente colpito dal progetto che mi ha presentato Porto Viro“ Come ha conosciuto Porto Viro? “Il mio gancio è stato Matteo Sperandio, compagno di squadra di tanti anni e amico. Mi ha parlato molto bene di questa realtà. È una società ambiziosa al punto giusto, con degli ottimi elementi e potrà fare una A2 dignitosa, nonostante sia una neopromossa“. Foto Delta Volley Porto Viro Mi dica, per ciò che ha visto finora, chi le piace della nuova A2? “Le dico che rispetto ai soliti nomi che si sentono, che per carità hanno allestito degli ottimi organici, mi sta piacendo il mercato di Santa Croce. Hanno un ottimo opposto, che farà sicuramente molto bene, e in generale la squadra ha un bell’organico. Loro secondo me potrebbero fare la differenza“. Del mercato di Porto Viro cosa pensa? “La società ha fatto e sta facendo molti sforzi per allestire una squadra competitiva. Sono felice ad esempio di ritrovare Marco Fabroni, che è un giocatore di grande esperienza e che sarà un elemento in grado di far ruotare bene il gioco in attacco. Anche l’acquisto di Barone è il sintomo che vogliamo ritagliarci il nostro ruolo nel prossimo campionato“. So che per lei la prossima stagione sarà una stagione di rinascita. “Non nego che le ultime vicissitudini mi hanno spinto a cercare un contesto nel quale ritornare ad esprimermi in un certo modo. Sull’inizio dello scorso campionato a Castellana è meglio non parlare. Il mio arrivo a Lagonegro è stato, da un lato, un modo di liberarmi da una scelta di carriera sbagliata. Ma la situazione era già abbastanza compromessa e, pur con l’impegno della società e della squadra, i risultati non sono arrivati“. Foto Lega Pallavolo Serie A Ha superato lo scoglio dei 30 anni. Pensa di avere ancora qualcosa da dimostrare nel mondo della pallavolo? “Mah, non penso. Sono un atleta che si è fatto conoscere negli anni per il suo impegno e ho sempre cercato di fare il mio in ogni società in cui mi sono ritrovato a cercare. A Porto Viro penso solo di voler dare il mio contributo perché la società e la squadra lo meritano“. Negli scorsi giorni l’abbiamo vista al matrimonio di Cester. Il prossimo sarà lei? “Quello di Enrico è stato un bellissimo matrimonio. Ci conosciamo da molti anni ed è stato un ritrovo di amici. Io per ora sono felicemente fidanzato con Brenda e stiamo bene così. Poi chissà, nel caso ci risentiamo per l’annuncio! (ride, n.d.r.)”. LEGGI TUTTO

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    Riccardo Giumelli torna sulla sabbia: “Voglio portare la famiglia con me”

    Di Roberto Zucca Se potessimo affrontare a tutto tondo il personaggio Riccardo Giumelli, sceglieremo sicuramente di narrare il suo lato umano più di quello professionale. Perché raccontare un’anima bella dello sport è sempre una grande fortuna. Detto questo, sarebbe però ingeneroso non focalizzarsi sulle gesta di questo ragazzone di quasi 41 anni che è tornato prepotentemente ad occuparsi di ciò che più ama oltre la sua famiglia, ovvero il Beach Volley: “Volevo riprendere a coniugare l’impegno con la mia famiglia e il Beach Volley. Ne ho parlato con Francesca (Mari, n.d.r.) e lei mi ha detto di buttarmi in questa stagione, nella quale giocherò con Sergio Seregni. Sto bene fisicamente, il mio allenatore Alessandro Francesconi, che è una persona eccezionale mi dice lo stesso. Quest’anno sarà un anno di rodaggio, poi con Sergio ci siamo fissati degli obiettivi da centrare nei prossimi due o tre anni“. Lei, a 41 anni, salta e gioca come quando ne aveva 20. Ci sarà un segreto, Giumelli? “(ride, n.d.r.) Stare bene fisicamente. Allenarsi, stare bene mentalmente e lavorare in palestra in un certo modo“. Veniamo al presente. Podio a Bibione e podio sfiorato a Sanremo al campionato italiano, arrivando dalle qualifiche. “Parto da Bibione perché ho potuto portare Emma, mia figlia, come avevo fatto nel 2015, e Lisa, la più piccolina, per la prima volta, sul podio con me e Sergio. Ero molto emozionato, soprattutto di vedere mia figlia Emma lì con me, dopo anni in cui ha lottato come una leonessa“. Sua figlia Emma, lo dico per dovere di cronaca, ha superato una malattia che ha portato lei ad allontanarsi per un po’ dal Beach. Come risposta però, ci sono state persone che sono state molto vicine a lei e Francesca Mari. “Alcune si sono allontanate ma va bene così. Voglio parlare delle persone che ci sono state. Voglio parlare di Riccardo Fenili, che è più di un fratello, e di sua moglie Natalia, che ogni mercoledì prendevano la macchina e si facevano un centinaio di chilometri solo per venire fuori dall’ospedale per chiedere come stavamo e se c’era bisogno di qualcosa. Voglio parlare di Alessandro Francesconi e della sua compagna Mariel Vezzani, presidentessa della Beach Volley Modena Eventi, e di Vladimir Tchernichov, che sono stati come una famiglia. Mi sento di dire che sono stato fortunato, siamo stati fortunati a circondarci delle persone giuste“. Con loro avete organizzato una raccolta fondi. Giocando a Beach per il sociale. “Una raccolta fondi per l’Associazione Giocamico, che si occupa da oltre 20 anni di giocare con i bambini all’interno degli ospedali. La raccolta è stata fatta all’interno della tre giorni del Clinic Galli-Fenili e che ripeteremo come ogni anno l’ultimo weekend di settembre. Vedere il Beach che si coniuga con la beneficienza mi emoziona parecchio“. Proseguiamo con Sanremo. Il podio sfiorato l’ha amareggiata? “No, come ho detto, è un anno di rodaggio. Con Sergio non siamo riusciti ad allenarci tanto quanto avremmo voluto. Ma ci stiamo rimettendo in pari su molte cose e adesso faremo le prossime tappe del campionato, cercando di migliorare la posizione in classifica. Stiamo pianificando se partecipare a Montesilvano e Bellaria o anche a Cordenons. Non voglio strafare nel ritornare e cominciare a viaggiare come un matto tutti i weekend. Vorrei che Francesca e le bimbe venissero con me perché mi piace da morire che Emma e Lisa respirino l’aria del Beach Volley e dello sport in generale“. Alle tappe dicono che siete non una famiglia, ma un torpedone! “È una famiglia molto allargata, che si muove e che mi piace vedere sempre assieme. Cito anche Gabriele Biancardi e Serena Fornier, che fanno parte di tutte quelle persone che ho nominato e che ci seguono in questo grande gruppo familiare. Tutto questo però è stato possibile grazie a Francesca, che è una persona di un altro pianeta. Senza di lei io non sarei quello che sono e tutto questo non sarebbe mai stato possibile“. So che in estate si trasferirà in Versilia. Il progetto della Fenili-Giumelli Beach Volley School proseguirà? “Certo! Sono felice perché andremo a vivere al mare e sarò più vicino agli amici che in questi anni hanno seguito con più costanza il progetto. Ora sarà anche più semplice poter dare il mio contributo e lavorarci anche con il supporto di Francesca. Abbiamo in cantiere una serie di progetti, che spero possano realizzarsi il prima possibile“. LEGGI TUTTO

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    Marco Caminati, no alle polemiche: “Nel Beach cambiare coppia è normale”

    Di Roberto Zucca Marco Caminati è uno di quei giocatori di Beach Volley che sai dove inizia ma non sai dove finisce. È immensamente schietto, dotato di quella maturità che ti permette di poter dire e fare tutto. E con una gran voglia di riprendere le fila del campo da Beach, tanto da arrivare già a medaglia alla prima tappa del Campionato Italiano con il suo nuovo compagno Francesco Vanni: “Peccato per la semifinale, nella quale ci siamo ritrovati contro Ranghieri e Manni. È stata una bella gara, che ci ha permesso forse di giocare con il giusto affiatamento la finale per il bronzo contro Andreatta e Abbiati“. Il nuovo sodalizio con Vanni è visto da molti come quello da battere. “Sono molto contento di giocare con Francesco quest’anno. È un sodalizio nel quale credo molto, perché da subito è scattata una bella alchimia tra noi. Con Gianluca Casadei poi abbiamo modo di fare un lavoro straordinario, e proprio nei prossimi giorni Francesco verrà qualche settimana a Cesenatico per allenarsi e per preparare le prossime tappe“. Foto Instagram Marco Caminati Chi si aspettava scintille tra lei e Ranghieri in semifinale sarà rimasto deluso. “È un giocatore fortissimo, al quale auguro tutto il meglio. Avere delle divergenze in una squadra capita in ogni sport, è importante mantenere il rispetto per ciò che si è stati e il giusto rispetto per gli avversari che si hanno davanti. Ho avuto compagni come Enrico Rossi con cui ci sentiamo spessissimo e anche con Alex capita di scambiarsi dei pareri e delle opinioni“. Rispetto a ciò che qualcuno ha scritto, le polemiche sembrano dunque dissolte. “Scrivere è un conto. Vivere la quotidianità di una coppia che fa un percorso assieme è un altro. Cambiare compagno in uno sport come il Beach è all’ordine del giorno in certe nazioni. Pensi al Brasile ad esempio, con coppie che vincono le medaglie olimpiche e si separano un mese dopo. È una questione di mentalità. L’importante è non vedere sempre il marcio dove non c’è. Con Alex sarà sempre interessante ritrovarsi a giocare anche se in due campi diversi“. Mi racconta cosa ha fatto in questi anni? “Mi sono allenato e mi sono dedicato molto alla famiglia. Ora ho ripreso il Beach e con Francesco puntiamo a fare bene quest’anno“. Non le chiedo una pagella, ma mi dica chi e cosa le è piaciuto della tappa di Terracina. “Ho stima per diversi atleti. Ne menziono due. Mi piace Davide Benzi, perché è un mio pari ruolo e ho molta stima professionale nei suoi confronti. È un ragazzo in gamba che farà molta strada. Poi le menziono Carlo Bonifazi, con il quale giocherò a Sanremo e che con Fabrizio Manni ha lavorato molto bene in questi anni, diventando una coppia importante che fa sempre molto bene“. LEGGI TUTTO

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    Edgardo Ceccoli punta in alto: “Con Carucci vogliamo fare un gran Campionato Italiano”

    Di Roberto Zucca La nuova avventura sui campi da Beach Volley, quella in coppia con Alessandro Carucci, ha una toponomastica ben precisa: Terracina. È da qui che Edgardo Ceccoli è ripartito con un nuovo compagno, sotto il segno di Open Beach, alla conquista di quella che definisce una stagione in cui cerca delle risposte: “Ed è partita alla grande, perché con Alessandro abbiamo vinto la tappa B1 nazionale, mentre alla prima tappa del Campionato Italiano Assoluto ci siamo classificati settimi. Il rodaggio c’è stato e vogliamo raccogliere tutti i frutti possibili da questa nuova stagione“. Una cosa non cambia mai, Ceccoli. Il suo sodalizio con coach Simone Di Tommaso. “Gli voglio davvero bene. È una persona che mi ha dato tanto, di cui mi fido al 100% e che è stata sempre presente nelle mie scelte, sia quando giocavo a pallavolo indoor, sia quando ho scelto di dedicarmi completamente al Beach Volley“. Lo scorso anno con Cottarelli è andata bene. Quest’anno punta più in alto? “È inevitabile farlo. Quest’anno a Milano ho iniziato a dedicarmi completamente al Beach Volley, e con Alessandro negli scorsi mesi abbiamo scelto di fare la stagione estiva assieme, pianificandola con l’obiettivo di fare un buon Campionato Italiano“. Foto Instagram Edgardo Ceccoli Ritorna a Pescara. E Di Tommaso piazza due primi posti, maschile e femminile, nel B1 di Terracina. “Abbiamo giocato bene. Siamo stati molto bravi ad affrontare i momenti topici della tappa e in campo ci siamo trovati meglio di come pensavo. Per me tornare a Pescara, ad allenarmi e allenare all’Antoniana Beach Volley Club, ha significato risentire l’aria di casa. È questa serenità che ti porta la struttura che ti crei come giocatore con lo staff, il luogo che ti scegli e gli amici te la porti anche in campo“. Lei è uno che in campo fa sentire il suo carattere e la presenza, sbaglio? “Lo è anche Alessandro. Infatti nessuno dei due, come si suol dire, ha perso la brocca, anzi, ci siamo aiutati molto durante il torneo. Ora puntiamo ad arrivare alla tappa di Sanremo per toglierci qualche soddisfazione in più e andare al di là del settimo posto“. Parallelamente ha iniziato a lavorare nel mondo della pubblicità. La ricordo diciottenne con la voglia di occuparsi di cinema. “È sempre stato un mio pallino. Mi sono divertito molto a girare uno spot e spero di poterlo fare ancora. Col cinema o la televisione chi lo sa, non mi precludo nulla. Ora, in estate, la testa è però focalizzata al Beach Volley. Vogliamo vincere il Campionato Italiano“. LEGGI TUTTO

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    Matteo Sperandio: “Ora proviamo a giocarcela anche per la Superlega”

    Di Roberto Zucca Era solo una questione di tempo, soprattutto perché lo scorso anno la promozione della Delta Group Rico Carni Porto Viro era stata ingiustamente cancellata dal Covid dopo una stagione in cui la squadra veneta aveva dominato il proprio girone. Delle ultime due stagioni, Matteo Sperandio è stato non solo il portavoce, bensì una bandiera issata nel punto più alto in occasione del passaggio in A2: “È stato un momento molto emozionante e meritato, per una società che ha creduto dal primo giorno in cui sono arrivato a Porto Viro che si potesse lavorare bene e cercare di ottenere la serie A2. Lo scorso anno è stato sfortunato perché la pandemia ha bloccato le promozioni. Quest’anno la società ha continuato il suo investimento e finalmente siamo riusciti ad ottenere la promozione“. Possiamo dire che Sperandio è confermato a Porto Viro in A2? “Sì, stiamo definendo gli ultimi dettagli ma posso dire tranquillamente che l’avventura a Porto Viro per me continuerà anche il prossimo anno. Mi sono trovato molto bene, ho ricominciato un percorso personale e professionale in cui mi sono ritrovato al centro di un progetto e speravo di poter disputare anche la A2, per la quale la società si sta attrezzando bene“. Foto Ufficio Stampa Delta Group Rico Carni Porto Viro Ci dia qualche nome. “(ride, n.d.r.) Per ora bocche cucite su alcuni nomi, ma sicuramente posso dire che ritroverò Marco Fabroni, un amico con cui ho giocato due stagioni a Sora e a Corigliano e che arricchirà il collettivo di Porto Viro. E poi Giacomo Bellei da Reggio Emilia. La squadra che si sta costruendo, devo dire la verità, è ambiziosa“. Assalto alla Superlega? “Diciamo che subito dopo squadre come Siena e Castellana, possiamo dire che ce la giocheremo alla pari. La A2 è un campionato tosto ma il collettivo può fare molto per disputare un bel torneo“. Foto Ufficio Stampa Marini Delta Volley Due anni fa arrivava a Porto Viro con uno spirito diverso. Possiamo dire che Sperandio ha rimesso la pallavolo al centro della propria carriera? “Decisamente sì. Venivo da esperienze preziose in cui però non trovavo gli spazi che volevo. L’ambiente che ho respirato qui mi ha permesso non solo di apprezzarlo, ma di ritrovare una continuità nel gioco e un’importanza nel mio ruolo che mi ha portato a ricavare più spazio per la pallavolo“. In più la società l’ha coinvolta dal punto di vista della comunicazione. “Sì. La società ha capito che volevo anche portare avanti gli studi e la passione per il marketing e la comunicazione. Da qui è nata una collaborazione per cui ho modo di lavorare durante l’anno ad alcuni progetti per la società. Credo che il bello di questa società sia il senso comunitario che ha saputo creare nel tempo, coinvolgendo istituzioni, cittadinanza e imprenditoria. È un modello vincente e sono contento di farne parte“. LEGGI TUTTO