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    I numeri di Fognini: 17 Anni tra i primi 100. Bopanna e la longevità nel Tennis: 18 Anni Consecutivi nella Top 100

    Fabio Fognini nella foto – Foto Patrick Boren

    Tra i numerosi record stabiliti dal tennis italiano nel 2024, spicca un primato particolare che vede protagonista Fabio Fognini. Il campione ligure ha concluso la sua 17esima stagione tra i top 100, collocandosi all’undicesimo posto in una speciale classifica che comprende 1051 tennisti.Fognini ha accumulato 810 settimane nei top 100, con una presenza quasi continua dal novembre 2007. Roger Federer detiene il record assoluto con 1167 settimane, seguito da Nadal (1029) e Djokovic (995). Il serbo potrebbe superare Nadal entro agosto 2025 e Federer all’inizio del 2028, se manterrà la sua posizione.Questo record straordinario conferma Fognini come uno dei tennisti più costanti e longevi nella storia del tennis professionistico, capace di mantenere un livello altissimo per quasi due decenni.
    La Classifica delle Leggende1. Roger Federer: 23 stagioni consecutive (1999-2021)2. A pari merito con 20 stagioni:– Rafael Nadal (2003-2022)– Richard Gasquet (2002-2023)– Gaël Monfils (2005-2024)– Novak Djokovic (2005-2024)6. Con 19 stagioni:– Jimmy Connors (1973-1992)– Andre Agassi (1986-2005)– Fabrice Santoro (1990-2009)– Feliciano Lopez (2002-2020)10. Stan Wawrinka (2005-2023)11. Con 17 stagioni:– Fabio Fognini– Ivan Lendl (1978-1994)– Philipp Kohlschreiber (2004-2020)– Fernando Verdasco (2004-2020)
    Bopanna e la Longevità nel Tennis: 18 Anni consecutivi nella Top 100In un’epoca in cui le carriere tennistiche tendono ad abbreviarsi, Rohan Bopanna continua a sfidare il tempo. Il giocatore indiano, che compirà 45 anni il prossimo marzo, sta vivendo uno dei momenti migliori della sua carriera, chiudendo la stagione nella top 15 e stabilendo un record notevole.Bopanna ha raggiunto un traguardo impressionante: 18 anni consecutivi tra i primi 100 del mondo. Una costanza incredibile che testimonia non solo il suo talento, ma anche la sua professionalità e dedizione allo sport.Solo un altro tennista indiano è riuscito a fare meglio: il leggendario Leander Paes, che ha accumulato ben 24 stagioni nella top 100. Un record che sottolinea come il tennis indiano abbia una particolare tradizione di longevità ai massimi livelli nel doppio.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Bopanna, 44 anni e non sentirli: “Non vedo perché dovrei smettere”

    Rohan Bopanna

    L’età a volte è solo un numero. Lo dimostra l’indiano Rohan Bopanna che tra pochi giorni sarà ancora una dei protagonisti alle ATP Finals in doppio (insieme all’australiano Ebden) alla veneranda età di 44 anni. Atleta naturale, il doppio si addice alla perfezione al suo tocco di palla, visione di gioco e servizio, tanto da esser diventato n.1 della specialità non a venti anni ma solo lo scorso gennaio, premio meritatissimo ad una carriera assai longeva, a suo modo unica. Gran sorriso, tanto impegno per i giovani del suo paese anche se mai sbandierato, l’indiano ha rilasciato una bella intervista al collega Varela di Clay, della quale riportiamo alcuni passaggi significativi per conoscere questo colto signore della racchetta, che non alcuna voglia di lasciare l’attività Pro.
    “Sono felicissimo del mio presente. Sono diventato n.1 quest’anno, vado in giro sul tour con mia moglie e mia figlia (di 5 anni, ndr), e sono sicurissimo che oggi, a 44 anni, batterei la versione di me stesso a 22”, afferma Rohan. “Sono il CEO della mia azienda, mi alleno, gioco, viaggio, non potrei essere più felice e non vorrei essere da nessun’altra parte”.
    “Il giorno della partita sono completamente pronto a giocare, non vedo l’ora. Mi piace scendere in campo, competere. Non è più una questione di soldi, è solo una questione di sensazioni, di gioia. Fai così tanti sacrifici quando sei giovane e nel tennis hai una carriera breve rispetto a lavori che puoi fare anche per 40 anni, quindi visto che gioco ancora al top, mi diverto il più possibile. Finché vinco tornei, i grandi titoli, non vedo il motivo per farmi da parte. Penso che sia una cosa meravigliosa e ispiro molte persone a casa, specialmente nella mia accademia. Quando torno e parlo con i bambini, sono così felici. È bello vedere che possono guardarmi giocare in TV e che posso condividere le mie esperienze con loro. Abbiamo appena avviato un fantastico programma in India per bambini in difficoltà”.
    Con la sua fama ed esperienza, Bopanna spera di poter avviare al tennis Pro un gruppo di ragazzi disagiati che ha portato nella sua Academy e che segue personalmente: “Abbiamo scelto 25 bambini su un gruppo 300 dal nord-est dell’India, a 3000 chilometri da Bangalore. 16 ragazze e 9 ragazzi. Stiamo fornendo loro vitto, alloggio, istruzione e lezioni di tennis. Tutto! Non avevano mai visto un campo da tennis o tenuto in mano una racchetta prima. Sto restituendo un po’ di ciò che il tennis mi ha dato. È stato davvero bello e una gioia vederli felici di giocare”.
    44 anni non sono pochi, ma lui non ci pensa: “Non penso mai all’età, perché quando scendo in campo siamo tutti lì solo per giocare a tennis nello stesso torneo. Se gli altri sono più vecchi o più giovani di me, non fa differenza. Siamo entrambi lì per vincere la partita. Non importa quanti anni hai. Giocare per sempre? Beh… non posso dire per quanto giocherò ancora, ma finché mi diverto con la competizione e i viaggi perché no? E la mia famiglia è qui che mi segue nei grandi tornei. Non avrei mai pensato che mia figlia mi avrebbe visto giocare dal vivo. Se mi fossi fermato a 35 anni, questo non sarebbe successo. Lei avrebbe detto, oh, mio ​​padre giocava a tennis. Oggi può dire che suo padre è un tennista”.

    Nel 2019 c’è stato un momento nel quale ha pensato, per l’unica volta al ritiro: “Fu nel 2019 perché non avevo più cartilagini nelle ginocchia. Avevo molto dolore! Volevo smettere alla fine di quell’anno. Durante la pandemia, in realtà, ho scoperto l’Iyengar Yoga. E questo ha cambiato tutto il mio percorso. Prendevo quasi due, tre antidolorifici al giorno perché le mie ginocchia mi torturavano. Non potendo giocare a tennis a causa dei lockdown, ho iniziato a fare queste sessioni di yoga quattro volte a settimana, sessioni da 90 minuti. E ha davvero rafforzato molti dei miei muscoli e tutto il resto. E sono passato da due, tre antidolorifici al giorno a nessun antidolorifico. Dal dolore a nessun dolore. Giocare col dolore è dura, diventa qualcosa da gestire ogni singolo giorno. Non vuoi svegliarti e avere dolore… Invece grazie all’Iyengar Yoga e l’aiuto di un bravo fisioterapista sono riuscito a fare un importante rafforzamento. È stato incredibile”.
    Fanno notare a Bopanna che l’India non più nel calendario ATP. “È triste, perché sono cresciuto guardando i migliori giocatori venire in India. Mi dispiace che abbiamo perso quell’ATP 250. In un modo o nell’altro, è un’opportunità per i giovani di guardare giocatori locali e internazionali. Guardare qualsiasi sport dal vivo, penso sia vera ispirazione. Ci sono così tante persone che sfortunatamente non possono viaggiare. Spero che torni presto, ma non so quanto tempo ci vorrà prima che torni di nuovo un torneo”.
    “Se potessi cambiare una cosa nel tennis, direi senza dubbio di tornare al normale terzo set per i doppi. Niente super tiebreak! Penso che sia più divertente, come nei Grand Slam”.
    “Cosa amo e odio dell’India? Amo di sicuro l’ospitalità, quando qualcuno arriva nel mio Paese non può dimenticare come è accolto, la nostra cultura si basa sull’accoglienza. Odio il traffico, ci sono troppe auto da tutte le parti, passi sempre ore e ore in fila, questo è terribile!”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Rohan Bopanna ed il sogno esaudito di uno Slam: “Il primo pensiero è che non ci sono limiti. A volte, siamo noi stessi a imporceli”

    Rohan Bopanna nella foto – Foto Getty Images

    In una giornata storica per il tennis mondiale, Rohan Bopanna, a 43 anni, ha ridefinito i limiti dello sport conquistando il titolo nel doppio maschile dell’Open di Australia 2024, insieme a Matthew Ebden. Con questo trionfo, il giocatore indiano si è affermato come il campione di Grand Slam più anziano nella storia, segnando un capitolo indimenticabile nel libro del tennis.
    Bopanna, iniziando a giocare a tennis all’età di 11 anni per volontà del padre, che desiderava che il figlio si dedicasse a uno sport individuale, ha trovato paradossalmente il suo maggiore successo nelle competizioni di doppio. La sua carriera, costellata di momenti significativi, raggiunge l’apice proprio ora, con la conquista del suo primo trofeo di Grand Slam e l’ascesa al numero uno del mondo nel doppio dopo il torneo di Melbourne. Questo successo arriva dopo due finali disputate all’US Open, l’ultima proprio nell’anno precedente, e Bopanna descrive il momento come il più alto della sua carriera: “È un sentimento incredibile, la mia testa sta quasi per esplodere. Non sono mai stato da questa parte prima, quindi è bello finalmente viverlo”.
    Circa sette anni fa, Rohan inaugurava la sua accademia di tennis a Bangalore, rafforzando il suo ruolo di figura pubblica in India, dove è adorato dalle masse. Dopo la vittoria, il messaggio di Bopanna è stato chiaro: “Il primo pensiero è che non ci sono limiti. A volte, siamo noi stessi a imporceli. È importante parlare di come ci si sente, anche solo con se stessi”.Bopanna, che diventerà il numero uno del mondo nel doppio, conosce bene queste sfide: “Ricordo di essere stato a Estoril, dopo non aver vinto nemmeno un incontro negli ultimi quattro mesi. Ho pensato di fermarmi, ma ho resistito e ho imparato a godermi il gioco”.
    Le difficoltà del passato ora sono alle spalle, e Bopanna confessa il sollievo provato concludendo il match point decisivo: “È stato un grande sollievo, specialmente per me che ho cercato di raggiungere questo traguardo per molti anni”.Rohan trova il suo miglior tennis senza l’uso eccessivo del fisico: “Gestisco il mio corpo in modo intelligente, concentrandomi su yoga e meditazione, piuttosto che sull’allenamento in palestra”, afferma Bopanna, dimostrando che la passione e la dedizione possono trascendere i confini dell’età nel mondo dello sport.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rohan Bopanna tornerà a giocare un singolare a livello ATP ad otto anni dall’ultima volta

    Rohan Bopanna nella foto

    Approfittando dei tantissimi ritiri dalle qualificazioni del torneo ATP 250 di Singapore, diversi doppisti già presenti in loco hanno deciso di firmare per provare ad entrare come “alternates” visti i quattro posti rimasti vacanti.
    Uno dei giocatori più conosciuti, tra coloro che sono inseriti nel tabellone cadetto, è l’indiano Rohan Bopanna, classe 1980 ed attuale n.38 del ranking mondiale in doppio (è stato n.3 nel 2013). Dopo aver perso all’esordio agli Australian Open sia nel torneo di doppio maschile (contro i sudcoreani Nam/Song), sia nel doppio misto (ha giocato al fianco della cinese Duan, perdendo in due set da Murray/Mattek Sands), il tennista di Bangalore ha deciso di sobbarcarsi la trasferta in quel di Singapore dove disputerà il torneo di coppia assieme al giapponese Ben McLachlan: accortosi delle numerose cancellazioni dell’ultimo minuto dal singolare a causa delle stringenti normative legate al Covid-19 (a Singapore è prevista una lunga quarantena in caso di positività), Bopanna ha deciso di tentare anche la strada del torneo di singolare.

    Nelle qualificazioni, al via nella giornata di domani, se la vedrà al primo turno con lo statunitense Christopher Eubanks, numero tre del seeding. Rohan Bopanna, che in generale non gioca un incontro di singolare dal luglio 2016 (in Coppa Davis perse per 6-4 al terzo set contro il sudcoreano Hong Chung), tornerà a disputare un match a livello ATP ad otto anni dall’ultima volta (nel 2013, sull’erba del Queen’s, entrò in tabellone principale come lucky loser dopo aver perso al turno decisivo delle qualificazioni e, grazie ad un bye all’esordio, giunse al secondo turno, nel quale venne sconfitto dal francese Kenny De Schepper). LEGGI TUTTO

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    Rohan Bopanna pessimista sulla ripresa del tennis nel 2020 e annuncia la nascita dei Campionati nazionali Indiani

    Rohan Bopanna ha espresso tutta la sua perplessità riguardo alla possibilità di rivedere tennis quest’anno. “Se un giocatore deve volare per arrivare nel luogo del torneo e lì deve essere messo in quarantena per 14 giorni, allora è molto più difficile, sia per noi che per gli organizzatori. “I giocatori che provengono da paesi diversi […] LEGGI TUTTO