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    Wilander: “Nadal ama la competizione, Federer il gioco”

    Mats Wilander ai microfoni di Eurosport

    Il sette volte campione Slam Mats Wilander, oggi opinionista di Eurosport, ha detto la sua sul ritorno in campo di Roger Federer. Sulle colonne del quotidiano francese L’Equipe ha parlato delle prospettive del rientro dello svizzero e anche fatto un piccolo paragone tra le due icone del tennis dei nostri giorni, Rafa e Roger. Ecco le parole dello svedese.
    “Il fatto che Federer abbia deciso di tornare in campo a quasi 40 anni dimostra l’incredibile passione che lo spinge a continuare. Dopo un’infortunio del genere alla sua età, in pochi avrebbero deciso di continuare. Non ho mai visto nessuno che ami il tennis tanto quanto Roger Federer. C’è una differenza sostanziale tra lui e Rafa: Nadal ama la competizione, ma Federer ama il gioco in se stesso. Questo ritorno mostra che Roger ha coraggio, nonostante la sua storia non ha paura di rimettersi in gioco, ripartire rischiando di perdere 6-1 6-1 contro un giocatore mediocre e rischiare di “danneggiare la sua immagine”; molti campioni penserebbero questo, mentre Federer pensa solo a risolvere i suoi problemi e giocare, proprio perché ama il tennis”.

    Wilander si sofferma sul primo rientro, quello fortunatissimo del 2017 dopo il primo lungo stop nel 2016. Un rientro che lo portò a vincere due Slam, Masters 1000, tornare all’inizio del 2018 n.1 in classifica e sconfiggere in molte occasioni proprio il rivale di sempre Nadal. In quell’occasione Federer – insieme a Ljubicic – si inventò un tennis molto più rapido, offensivo da fondo campo, sostenuto da un rovescio mai così pronto ad impattare con grande anticipo e così annullare quel gap che l’aveva penalizzato in varie occasioni contro i rivali più forti.
    Che anche stavolta, nella lunga pausa, abbia studiato delle novità? Ecco il parere di Mats: “Al suo primo rientro, nel 2017, aveva reinventato il suo modo di giocare, fu una grande sorpresa. Aveva deciso di rimanere sulla linea di fondo, il che significava giocare meno dritti (per mancanza di tempo per aggirare il rovescio) e colpire più rovesci, senza colpirli con molto taglio, ma in spinta. È stata una novità straordinaria visto che l’ha portato a dominare anche con il rovescio a una mano. C’era una strategia chiara: abbreviare la durata degli scambi, reggere a sinistra e conquistare la rete per mettere in difficoltà l’avversario. Tuttavia non so se questa volta abbia inventato ancora un nuovo concetto, ma suppongo che segua la stessa logica. Per il suo ritorno, la questione principale ruoterà attorno alla sua velocità negli spostamenti. Avrà le gambe per difendersi ed anticipare i colpi come in passato?”
    Un’ottima domanda. Infatti per giocare un tennis così rapido ed offensivo come quello straordinario prodotto nel 2017, è necessario possedere una velocità di gambe importante, per arrivare sulla palla in anticipo e “domare”anche le rotazioni più aggressive. Vedremo il responso del campo, la sensazione è che stavolta – e non solo per l’età – il rientro sarà molto graduale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Federer: “Fastidi? Sotto controllo. Djokovic a US Open ha avuto una sfortuna incredibile. Ritiro? Dipende dal ginocchio, ora non ci penso”

    Roger Federer tornerà in campo mercoledì prossimo a Doha nel suo esordio stagionale, contro il vincente di Chardy – Evans. Proprio contro il britannico si è allenato ultimanente, cercando di ritrovare una buona forma e le sensazioni smarrite in uno stop lungo un anno intero, con due delicate operazioni allo stesso punto del ginocchio. Roger […] LEGGI TUTTO

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    Tabellone Atp Doha: torna in campo Roger Federer, al via anche Sonego

    Da lunedì 8 fino a sabato 13 marzo sul cemento outdoor di Doha (Qatar) sarà  in programma il torneo Atp 250 (montepremi $890,920) che di solito si disputa ad inizio anno e che l’emergenza Coronavirus ha fatto slittare di due mesi; l’ottima notizia per gli appassionati di tennis è quella che vedrà il ritorno in campo dello svizzero Roger Federer, fermo dal gennaio dello scorso anno per problemi fisici.Al via saranno ventotto giocatori con le prime quattro teste di serie (Thiem, Federer, Rublev e Shapovalov) che grazie al Bye a loro disposizione inizieranno il loro percorso dal secondo turno (ottavi di finale); nella scorsa stagione la vittoria del torneo andò al russo Rublev che in finale sconfisse il francese Moutet per 6-2, 7-6.

    Sarà presente anche l’azzurro Sonego che esordirà contro lo statunitense Fritz (1-1 i precedenti), mentre Federer aspetterà il vincente del match tra Chardy-Evans e dunque un ritorno in campo da prendere con le molle, mentre per l’austriaco Thiem (numero 1 del seeding) sorteggio più soft (Zayid o Karatsev).Tra gli incontri principali del primo turno vanno menzionati Opelka-Bautista Agut, Lajovic-Fucsovics e Basilashvili-Millman.
    Tabellone Atp Doha
    (1) Thiem bye(WC) Zayid vs KaratsevQ vs BublikOpelka vs (5) Bautista Agut
    (3) Rublev byeGasquet vs QLajovic vs FucsovicsQ vs (7) Wawrinka
    (6) Goffin vs KrajinovicSonego vs FritzQ vs Pospisil(4) Shapovalov bye
    (8) Coric vs (WC) JaziriBasilashvili vs MillmanChardy vs Evans(2) Federer bye LEGGI TUTTO

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    ATP annuncia misure di supporto e novità nel ranking, protetto con nuove modalità fino al 15 agosto

    Il centrale di Monte Carlo, nel 2021 non ci sarà pubblico

    L’ATP ha annunciato oggi una serie di misure di sostegno per tennisti e tornei, ed anche importanti modifiche sul calcolo della classifica mondiale. Andiamo per ordine, partendo proprio dalle novità relative al ranking.

    Ranking
    L’ATP prevede di tornare al ranking “tradizionale” per tutti (ossia il calcolo dei punti accumulati nelle ultime 52 settimane, tra tornei obbligatori e opzionali) il prossimo 16 agosto 2021. Fino ad allora ci sarà una protezione che è stata così strutturata. Resta in vigore fino al Masters 1000 canadese (9 agosto 2021) il sistema “Best Of” per le classifiche. I risultati di tutti gli eventi disputati tra il 4 marzo e il 5 agosto 2019, che non sono stati giocati nel 2020 per colpa della pandemia, verranno estesi di ulteriori 52 settimane ma solo al 50% dei punti accumulati. La riduzione entrerà nel calcolo del ranking di ogni tennista alla data di rilascio originariamente designata per ogni evento, e grazie al sistema “Best Of” conterà solo il migliore dei due punteggi di un giocatore dallo stesso evento, 2019 o 2021. Esempio: per il Masters 1000 di Madrid (non disputato nel 2020), i tennisti vedranno nel proprio ranking o il 100% dei punti raccolti nell’edizione 2021 o il 50% di quelli ottenuti nell’edizione 2019, a seconda di quale dei due sia migliore per il tennista stesso.I risultati degli eventi riprogrammati del 2020 (Kitzbuhel, Amburgo, Roma e Roland Garros) saranno inclusi anche per ulteriori 52 settimane al 50% dalla data di rilascio originariamente programmata e saranno confrontati con l’evento del 2021 sempre secondo il sistema “Best Of”. L’edizione 2019 di questi quattro eventi scalerà dalle classifiche in base alla data di rilascio attualmente programmata. Nel 2021, tutti i risultati prima di Wimbledon verranno conteggiati come “Best of Other” nella ripartizione delle classifiche di un giocatore, con una revisione degli eventi successivi a seguire.A condizione che non vengano apportate ulteriori modifiche al calendario, una classifica tradizionale, che incorpora solo i risultati delle 52 settimane precedenti, verrà nuovamente applicata il 16 agosto 2022.La decisione di trattenere il 50% dei punti guadagnati nel 2019 durante il periodo corrispondente alla sospensione del 2020, mira a fornire ai giocatori una misura di sicurezza nei mesi a venire, mentre continuano ad essere applicate restrizioni di viaggio e rigorose misure di salute e sicurezza.

    Ranking protetto Covid
    L’Atp introduce un sistema di protezione nel ranking per i tennisti che hanno dovuto interrompere l’attività per colpa di un contagio Covid-19. Potranno usufruirne i giocatori costretti ad uno stop di 4 settimane consecutive, da usare per iscriversi 4 eventi (Olimpiadi e Slam esclusi).

    Sostegno ai tornei per misure sanitarie anti-Covid
    L’ATP ha stanziato $ 10.000 per ogni evento ATP Tour e ATP Challenger Tour nella stagione in corso per coprire i costi di alloggio che possono derivare da ulteriori periodi di isolamento o quarantena, richiesti in caso di risultati positivi del test Covid-19 o situazioni di contatto ravvicinato. Con questa misura l’ATP spera di coprire le spese dei tornei e giocatori dai costi imprevisti legati alla salute e alla sicurezza.

    Innalzamento dei Prize Money per ATP 250 e 500 e utilizzo del Bonus Pool ATPTra l’Australian Open e Wimbledon, i livelli minimi di prize money per i tornei ATP 250 e ATP 500 saranno aumentati rispettivamente dell’80% e del 60%. Questi incrementi, che equivalgono a una spesa massima di 5,2 milioni di dollari, saranno principalmente finanziati attraverso una ridistribuzione del Bonus Pool ATP, normalmente assegnato ai primi 12 giocatori alla fine della stagione. La ridistribuzione di questo fondo – sottolinea l’ATP – è avvenuta con il supporto dell’ATP Player Council, con l’avallo dei rappresentanti dei top10 Roger Federer e Rafael Nadal.Andrea Gaudenzi, Presidente dell’ATP, ha dichiarato in merito: “I ricavi dei nostri tornei continuano a essere fortemente influenzati dalle restrizioni sulla vendita dei biglietti, e un sostanziale miglioramento su questo fronte sembra improbabile prima di metà anno. Il nostro obiettivo è garantire che il Tour continui a supportare il maggior numero di giocatori possibile e vorrei ringraziare i migliori giocatori e il Player Council per il supporto di questa misura, che contribuirà a migliorare le condizioni per il gruppo di giocatori più ampio nei prossimi mesi “.

    Una serie di misure concrete, in risposta alle tante critiche che l’ATP ha ricevuto nelle ultime settimane visto il cospicuo taglio dei prize money dei prossimi tornei e la richiesta di protezione visto che la situazione non sembra migliorare sul lato contagi. Il fatto che siano stati menzionati esplicitamente Roger e Rafa come promotori di questa importante ridistribuzione di risorse, è forse anche un segnale ai promotori della PTPA (in primis Djokovic), che hanno fatto leva sulla carenza di attenzione verso i tennisti da parte dell’ATP per raccogliere adesioni al loro progetto. Politica tennistica a parte, è importante questa mossa dell’ATP per sostenere giocatori e tornei, in difficoltà per le limitazioni causate dall’onda lunga di una pandemia tanto complessa da arginare.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Roger Federer non giocherà il torneo di Miami

    Roger Federer (ATP 5) non difenderà il titolo conquistato due anni fa al torneo di Miami. Roger ha infatti deciso di non intraprendere la trasferta in Florida per il primo Masters 1000 stagionale, in programma dal 24 marzo al 4 aprile, per continuare il rientro nel circuito a piccoli passi. Il 39enne sarà in campo […] LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic eguaglia Roger Federer come numero settimane da n.1 del mondo. La prossima settimana sarà in vetta assoluta

    Ora è ufficiale: come previsto, il 1° marzo 2021 segna la data in cui Novak Djokovic eguaglia il record d numero di settimane di Roger Federer in cima alla classifica ATP. Il serbo 33enne, n.1 del mondo, ha già garantito che batterà questo record la prossima settimana (8 marzo), un record che Federer deteneva dal […] LEGGI TUTTO

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    Il ritorno di Roger Federer nel circuito con pochi o nessun spettatore presente

    Roger Federer, classe 1981 e n.5 ATP

    L’attenzione del mondo del tennis nelle prossime settimane sarà sul ritorno in campo di Roger Federer. Il 39enne svizzero tornerà per giocare i tornei di Doha e Dubai ma dovrà farlo davanti a pochi o nessun fan sugli spalti. Tutto, ovviamente, a causa delle restrizioni causate dalla pandemia di Covid-19.
    Doha avrà solo il 10 per cento della capacità di pubblico sia per il torneo femminile che per quello maschile, quindi gli spettatori saranno notevolmente ridotti durante le due settimane di competizione. La distanza sociale sarà obbligatoria e ci saranno test rapidi all’ingresso dello stadio, con i bambini non ammessi.

    Già a Dubai, il torneo ATP e WTA 500 si gicherà addirittura a porte chiuse, quindi non sarà permesso al pubblico di guardare i tornei che presenteranno grandi campioni a l via:“Stiamo prendendo ogni precauzione per garantire un ambiente sicuro per tutti i partecipanti”, ha detto Salah Tahlak, il direttore del torneo di Dubai. LEGGI TUTTO

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    Paganini (prep. fisico di Federer): “Il pieno recupero di Roger richiede più tempo”

    Pierre Paganini insieme a Federer

    Pierre Paganini, storico preparatore atletico di Roger Federer, ha rilasciato una lunga intervista al magazine svizzero The Tages Anzeiger, in cui racconta il lungo recupero del campione elvetico dopo i due interventi al ginocchio. Paganini è una figura importantissima nel team-Federer, visto che Roger è riuscito ad avere una carriera così lunga anche grazie all’eccellente lavoro svolto per preservare il suo fisico dagli infortuni. Ad inizio 2020 il fastidio al ginocchio si era aggravato a tal punto da spingere Federer all’intervento chirurgico, rivelatosi poi non del tutto risolutivo e forzandolo di nuovo sotto i ferri la scorsa estate. Ecco alcuni estratti del racconto del Paganini.

    “Come procede la preparazione di Roger? Adesso si allena normalmente. Se potessi vederlo diresti: non è infortunato, va tutto bene. Ma non dobbiamo dimenticare che solo quando tutte le tappe del recupero sono finite, la reattività torna a funzionare. Questo è molto importante nel tennis. Ci stiamo lavorando da molto tempo, ed è lì che puoi vedere se il puzzle si è completato in tutti i suoi tasselli. È lì che ci troviamo adesso. Ci è voluta una pazienza incredibile per arrivare a questo punto … È una follia a ripensare quanto è stato lungo il percorso. Parlando di forza, è tornato al livello precedente all’infortunio, ma non si tratta solo di volume della muscolatura, anche di versatilità. Il tennis non è uno sport di forza, ma di resistenza a continui stimoli di reattività. La forza si allena per raggiungere gli obiettivi in ​​campo. Stiamo lavorando molto sulla velocità perché sappiamo molto bene che questo sarà un punto importante”.
    “L’infortunio? Non rilascio mai informazioni specifiche sulle problematiche mediche. Posso dire che se un problema esiste da diversi anni, è chiaro che sarà complesso il recupero. Questo ginocchio gli causava problemi da diversi anni, ma poteva tenerli sotto controllo, con una pianificazione adeguata ed esercizi specifici. Lui e l’intero team ci stavano lavorando da molto tempo. Il fatto che un giocatore che ha giocato più di 1500 partite abbia diversi interventi chirurgici sul suo corpo fa parte della vita di un atleta longevo. Roger ha la forza di vedere il lato positivo delle cose. Finché è stato in grado di giocare e allenarsi liberamente, non è stato nemmeno un grosso problema. Quando ha deciso di sottoporsi a un intervento chirurgico, si è assunto la piena responsabilità”.
    “Il processo è stato lungo, era necessario avanzare lentamente, a passo di lumaca, per non rischiare di avere altre battute d’arresto. C’è stato bisogno di una seconda operazione perché l’articolazione era sovraccarica. La seconda operazione è avvenuta nello stesso punto della prima, questo spiega il perché sia stato necessario un tempo lungo di totale inattività, e quindi un periodo ampio con diverse fasi per iniziare il recupero. Il ginocchio era particolarmente fragile dopo due operazioni. Adesso siamo nel tratto finale per percorso, ma stiamo ancora lavorando “.

    “La grande differenza rispetto alla situazione vissuta nel 2016 (il primo intervento ad un ginocchio subito da Roger, ndr) è che quando si è preso una pausa dopo Wimbledon nel 2016, i suoi muscoli erano sempre tonici. Ora abbiamo avuto una pausa totale in cui i muscoli si sono notevolmente deteriorati. È passato molto tempo tra la prima operazione e il periodo di luglio, in cui avevamo stabilito che avremmo potuto ricominciare a lavorare gradualmente. I suoi muscoli non erano più nelle stesse condizioni, gli squilibri erano estremi. I suoi muscoli non potevano sopportare certi carichi di lavoro, avevano bisogno di più tempo. Quando abbiamo ripreso a lavorare, cerchi di fare tutto il possibile. Devi farlo più volte in modo graduale, in modo che il corpo impari a mantenere le ripetizioni a un certo livello; quindi devi fermarti e vedere come reagisce il corpo. Verso l’inizio di ottobre, siamo partiti dal livello più basso. Tuttavia, abbiamo cercato fin dall’inizio di incorporare aspetti di coordinazione. Dovevamo sempre sapere cosa era possibile fare, come il suo corpo reagiva a questo o quello, quante volte era possibile ripetere, e via di nuovo valutare l’intero processo, la fatica, ecc. Tutto, dal minimo movimento dopo l’operazione al punto attuale, per poter tornare giocare di nuovo il suo tennis. È una lunga strada da percorrere”.
    “Roger gioca solo quando sa di poter giocare bene. Ora dobbiamo vedere come reagisce il suo corpo. È importante proteggerlo. Non è paragonabile alla situazione del 2016. È già una grande vittoria poter tornare in campo, giocare e poter dire ‘Sto bene, non vedo l’ora che arrivi la prossima partita’. Al momento è sicuro che giocherà a Doha, poi vedremo se anche Dubai. Aspettiamo di valutare lo sforzo e la reazione del suo corpo dopo i primi incontri”.
    La domanda sul ritiro dal tennis Pro è immancabile. Ecco la risposta di Paganini: “Quando deciderà di fermarsi, si fermerà. Perché non puoi più, o non vuoi. Certo, c’è un limite. Ti stai allenando molto duramente in questo momento perché vuoi sapere: dov’è questo limite? E dove mi trovo in relazione a questo? Ed è Roger Federer che lo dice, non io. Stiamo parlando di una persona incredibile. Ciò che viene spesso sottovalutata è la sua pazienza. Senza questa pazienza, il suo ritiro sarebbe arrivato molto tempo fa. Devi avere qualità personali incredibili per continuare i duri allenamento con questa passione”.
    “Troppo vecchio per vincere ancora? Penso di no, ma tutto dipende da quanto sei sano. È un po’ presto per rispondere a questa domanda. È anche la quinta generazione contro cui giochi, gli avversari molto più giovani e forti. Penso che Roger sia stato decisivo nell’elevare il livello di tutti, è …quasi “colpa sua”. Quando ha deciso di operarsi, la prima domanda che ha fatto è stata ‘Voglio sapere se potrò giocare di nuovo’, era logico che non volesse pensare alla fine della sua carriera. Ha scelto un percorso che avrebbe richiesto diversi mesi puntando a tornare, non dire addio”.
    La passione di Federer per il tennis sorprende anche chi lo conosce da una vita e lo segue costantemente: “Io stesso sono sorpreso dalla sua passione, a volte mi chiedo: perché continua a fare tutto questo? È un fenomeno, non c’è molto altro da aggiungere. Quando abbiamo fatto la prima sessione di esercizi, con dei piccoli ostacoli da saltare, ha saltato il primo che gli abbiamo messo davanti con una certa titubanza… ma visto che andava tutto bene, è diventato euforico, era davvero orgoglioso di averlo saltato. Quando lo vedi queste cose, le emozioni spontanee che ancora prova per le cose più semplici, ti fa sentire giovane, è ricco di vita“.
    Piani per il 2022? “Ottima domanda… non voglio svicolare e non rispondere, posso dire oggi che abbiamo sempre un piano A e un piano B. Ma abbiamo ancora pochissime risposte ad alcune domande emerse durante gli allenamenti. Abbiamo bisogno di maggiori informazioni prima di sapere in quale direzione sta andando la pianificazione, e solo provando in campo avremo queste risposte. È presto per pensare ad un futuro così lontano”.

    Una intervista interessante (anche perché Paganini parla molto poco con la stampa…), che chiarisce moltissimi aspetti di questi mesi “off” di Roger. Ricordiamo che l’ultimo match ufficiale giocato dallo svizzero è stata la semifinale agli Australian Open 2020 persa contro Djokovic. Quindi il match dei record a Città del Capo con Rafa, con il più grande pubblico mai registrato per un match di tennis, anche se era solo un’esibizione. Da allora Roger non è più tornato in campo.
    Mancano pochi giorni al suo rientro. C’è enorme curiosità per vederlo di nuovo all’opera e capire se il lungo piano di recupero svolto insieme a Paganini ci restituirà quel giocatore tanto amato da milioni di appassionati in tutto il mondo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO