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    Zverev: “Il ranking attuale è un disastro”

    Sasha Zverev tuona contro l’attuale (complicato) sistema di calcolo della classifica ATP, che continuando a tenere conto di tornei assai datati pre-pandemia finisce per alternare il ranking rispetto ai risultati più recenti, e quindi ai valori del campo. Il tedesco è tornato in Messico dopo il bagno di folla dell’esibizione di fine 2019 con Federer, […] LEGGI TUTTO

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    Roger Federer: “Devo pianificare il mio calendario fino a Wimbledon molto attentamente”

    Roger Federer nella foto

    L’attuale numero sei del mondo Roger Federer, che recentemente è tornato al tennis dopo più di un anno di assenza, ha dichiarato oggi che lui e il suo team stanno ancora decidendo i suoi prossimi tornei. Il 39enne svizzero vuole giocare la stagione sulla terra battuta, ma l’attenzione rimane sull’edizione 2021 del torneo di Wimbledon, che è a questo punto il suo primo grande obiettivo per la stagione.

    “Devo pianificare molto attentamente i prossimi mesi fino al torneo di Wimbledon, compreso il lavoro che farò con Pierre Paganini, il mio preparatore atletico. Mi sto preparando per essere al meglio e nella condizione ideale per competere. Voglio sentirmi in forma”, ha detto al giornale svizzero Tages-Anzeiger.
    Lo scenario più probabile è che Federer giochi il Masters 1000 di Madrid e il Roland Garros, ma la conferma sul programma è prevista solo nelle prossime settimane LEGGI TUTTO

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    Il re è tornato, viva il Re!

    Ad un certo punto tutti noi amanti dello sport della racchetta abbiamo temuto che la seconda operazione avuta durante lo scorso anno, in piena pandemia, potesse significare pietra tombale sulla carriera del più forte tennista di sempre. Invece, dopo 14 mesi, nel torneo ATP di Doha in corso in questa settimana, il ritorno in campo di Roger Federer è stato realtà. Poco importa se sia uscito anzitempo ai quarti di finale contro un modesto Basilashvili. Quello che conta è averlo visto di nuovo calcare il terreno e dispensare colpi da sogno come ha sempre saputo fare.

    Il torneo di Doha di King Roger
    In Qatar le difficoltà sono state palesi sin da subito, come d’altronde era lecito attendersi dopo due interventi e 14 mesi di inattività. Dopo il bye al primo turno è arrivato l’energico Evans agli ottavi, con lo svizzero costretto a battagliare per due ore e mezza prima di avere la meglio per 7-5 al terzo set. Era comprensibile che una simile battaglia come prima gara dal rientro potesse debilitare oltremodo l’elvetico. Infatti nel secondo incontro consecutivo, il quarto di finale contro il georgiano, ad avere la meglio è stata proprio la maggior freschezza fisica del suo rivale. Federer non si è tirato indietro lottando come un leone nel primo e nel terzo parziale. Purtroppo ha dovuto soccombere ad una stanchezza inevitabile, nonostante il tentativo di tenersi parte delle energie regalando il secondo set per 6-1 quando ormai gli era scivolato dalle mani.

    Leggi anche:  Federer batte Evans al suo ritorno, ma che fatica!

    Quali prospettive per la stagione?
    Adesso che il Re è tornato tutti si chiedono quale sarà il suo approccio alla stagione che porta dritto verso Tokyo 2021. Sicuramente quello a cinque cerchi è l’appuntamento più importante nella scaletta del rossocrociato, passando prima dallo slam più amato, quel Wimbledon che torna a disputarsi in estate dopo l’annullamento della scorsa edizione. Quel che è certo è il totale disimpegno dalla terra rossa, superficie mai amata fino in fondo da Roger, ma resta ancora il dubbio sul piano di rinascita che attuerà in termini di impegni. Sarà protagonista sul cemento americano? Oppure si concentrerà solo su tornei minori europei? LEGGI TUTTO

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    Roger Federer ha avuto almeno un match point in 7 delle sue 27 sconfitte dal 2017

    Roger Federer, classe 1981 e n.6 ATP

    L’ex numero uno del mondo Roger Federer (310 settimane in vetta) ha perso solo 27 partite dal suo ritorno al tennis nel 2017 dopo la sua prima assenza per un intervento chirurgico al ginocchio sinistro. Dal 2017, Federer ha vinto tre Grand Slam e sei Masters 1000 e in molte delle sue sconfitte ha avuto la possibilità di vincere.
    Questo è stato il caso ancora una volta ieri, quando ha avuto un match point contro Nikoloz Basilashvili prima di essere eliminato nei “quarti” dell’ATP 250 di Doha.

    In tutto, Federer ha avuto almeno un match point in sette dei 27 incontri che ha perso negli ultimi quattro anni – il 25 per cento:
    – Dubai 2017 contro Evegeny Donskoy – 3 match point– Stoccarda 2017 contro Tommy Haas – 1 match point– Indian Wells 2018 contro Juan Martín Del Potro – 3 match point– Wimbledon 2018 contro Kevin Anderson – 1 match point– Madrid 2019 contro Dominic Thiem – 2 match point– Wimbledon 2019 contro Novak Djokovic – 2 match point– Doha 2021 contro Nikoloz Basilashvili – 1 match point LEGGI TUTTO

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    Roger Federer punta tutto sulla stagione su erba. Forfait a Dubai

    Roger Federer nella foto

    Il ritorno di Roger Federer (ATP 6) dopo 13 mesi di assenza e due operazioni al ginocchio si è risolto in due dure battaglie al torneo di Doha.
    La prima vinta in 2h24′, la seconda, ovviamente, persa in 1h52′ per un totale di permanenza in campo di 4 ore abbondanti nel giro di due giorni. Niente male per un 39enne.

    “Arrivo da talmente lontano che posso essere felice di aver combattuto punto su punto in questi due match andati al terzo set – ha spiegato il basilese in conferenza stampa – L’obiettivo è arrivare in piena forma per la stagione sull’erba.Non sono ancora al 100%. Lo vedo e lo sento”.
    In serata è arrivato intanto anche il forfait dal torneo ATP 500 di Dubai in programma la prossima settimana. LEGGI TUTTO

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    Nikoloz Basilashvili: “Bellissimo battere Federer, il mio idolo e uno dei migliori di tutti i tempi”

    Nikoloz Basilashvili nella foto

    Nikoloz Basilashvili ricorderà per sempre la giornata di oggi visto il successo ai quarti di finale del torneo ATP  di Doha contro Roger Federer, che è ripartito dal Qatar ExxonMobil Open 2021 dopo oltre un anno di inattività. Il tennista georgiano, che ha ottenuto la quinta vittoria della sua carriera contro un Top-10, si è così espresso a caldo al termine dell’incontro con l’elvetico: “E’ stato bellissimo battere Federer, il mio idolo. Giocare contro di lui, che sia in partita o in allenamento, è fantastico perché lo considero uno dei migliori tennisti di tutti i tempi. Vincere significa tanto per me, sono contento di essere in semifinale: ho passato otto mesi terribili, sono molto contento per come sta andando la settimana e per come ho gestito le tre partite che ho disputato“.

    L’ex numero 16 ATP sarà il prossimo avversario di Taylor Fritz in semifinale: “Mi hanno detto che ci siamo già affrontati qualche anno fa ma non ricordo chi vinse. E’ un ottimo giocatore e sta passando un buon periodo di forma, sarà una sfida interessante“. LEGGI TUTTO

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    ATP Doha: Federer vince il primo set poi cede alla distanza contro un ottimo Basilashvili

    Roger Federer nella foto

    Dopo un 2020 a dir poco disastroso sotto il profilo dei risultati conseguiti nel circuito professionistico, Nikoloz Basilashvili si è preso quest’oggi una grandissima soddisfazione sconfiggendo Roger Federer ai quarti di finale del torneo ATP 250 di Doha. Il tennista di Tbilisi, attuale numero 42 della classifica ATP in singolare, si è imposto sul rientrante elvetico (accreditato della seconda testa di serie) con il punteggio di 3-6 6-1 7-5 in un’ora e 50 minuti di gioco: sarà dunque il georgiano, a sorpresa, il prossimo avversario di Taylor Fritz in semifinale al Qatar ExxonMobil Open 2021.
    Federer, tornato a competere in Qatar dopo oltre un anno di inattività, è stato costretto nuovamente al terzo set, dopo quanto accaduto ieri con Daniel Evans, ma questa volta si è dovuto inchinare di fronte alla maggior freschezza e lucidità di Basilashvili, che dopo un primo set di ambientamento ha preso il largo riuscendo a giocare con assoluta tranquillità nei momenti più importanti dell’incontro. Il tennista di Basilea, n.6 del ranking ATP, saluta dunque prematuramente il torneo di Doha mentre prosegue l’avventura di Basilashvili, che ha ottenuto la quinta affermazione in carriera contro un Top-10 (quella odierna non è la vittoria più importante in termini di classifica dell’avversario battuto, visto che nell’ottobre 2018 sconfisse l’allora n.4 ATP Del Potro in finale nel torneo di Pechino).
    PRIMO SET – Inizio di partita più complicato del previsto per Federer, chiamato subito a fronteggiare una palla break nel primo gioco dell’incontro: lo svizzero riesce ad annullarla e, aiutato da un Basilashvili piuttosto frettoloso (tantissimi errori, in avvio, da parte del georgiano ancor prima di far partire gli scambi), può dire la sua anche in risposta. Pur senza fare la differenza con la battuta a disposizione, Federer respinge gli attacchi di Basilashvili dimostrando poi grande lucidità nel quarto gioco nel turno di risposta: il nativo di Tbilisi commette un pesantissimo doppio fallo sulla parità, Federer si procura così la prima palla break della serata e la sfrutta trovando un meraviglioso rovescio lungolinea vincente in contropiede. La reazione del classe ’92, uno dei giocatori ad aver vinto meno incontri nel circuito ATP nell’ultimo anno, non si fa attendere: il georgiano ha due occasioni per il controbreak immediato, la prima sfugge a causa di un winner col dritto da parte di Federer mentre la seconda viene sciupata da una pessima risposta di rovescio da sinistra. Chiuso il game ai vantaggi (4-1), Federer mantiene agevolmente il viso avanti nel primo parziale fino ad arrivare al definitivo 6-3.

    SECONDO SET – Come accaduto nella frazione d’apertura, anche qui è sorprendentemente Federer a concedere le prime opportunità di break al suo avversario: se nel primo gioco del primo set lo svizzero era riuscito ad annullarne una, lo stesso non si può dire per il primo turno di servizio del secondo parziale. Da 15-40, infatti, il giocatore di Basilea non riesce nell’impresa di trascinare il game ai vantaggi e, dopo aver quantomeno accorciato lo svantaggio, viene infilato dal passante di Basilashvili che allunga così sul 2-0. Costretto, per ovvi motivi, a confermare il break appena ottenuto, l’attuale n.42 ATP si fa cogliere di sorpresa e si ritrova in un attimo sullo 0-40: quando sembrava ormai fatta per il recupero di Federer, però, ecco la reazione d’orgoglio di Basilashvili, che mette a referto cinque punti consecutivi portandosi sul 3-0. Cresciuto notevolmente col passare dei minuti, Basilashvili limita in maniera impressionante il numero degli errori prendendo il comando delle iniziative contro un Federer impotente di fronte alle bordate di dritto che fuoriescono dalla racchetta dell’ex Top-20: dopo aver ottenuto il doppio break nel sesto gioco (Federer rimontato da 30-15), Basilashvili manda in archivio il set con un pesantissimo 6-1 in meno di 30 minuti.
    TERZO SET – Dopo sei giochi praticamente a senso unico in favore del giocatore al servizio, il primo a tremare è Roger Federer: sul 3-3, lo svizzero si trova a fronteggiare ben tre palle break ma il suo avversario non riesce a trasformarne nemmeno una. Il tennista di Basilea, che sembra fare discreta fatica negli spostamenti laterali e negli scambi prolungati, riesce dunque, quasi per miracolo, a mantenersi in vantaggio nella frazione decisiva, graziato da un Basilashvili che ha tanto da recriminare in tutte e tre le circostanze.Si continua a viaggiare a “folate” in questo terzo set: sul 5-4 in favore di Federer, una scelta sciagurata rischia di costare carissima a Basilashvili. Avanti 30-15, il georgiano si ferma nel corso di uno scambio dopo un colpo profondo di Federer ma l’hawk-eye gli dà torto, consegnando il punto allo svizzero e successivamente il primo match point, annullato però in maniera pressoché perfetta. Nel gioco successivo, l’undicesimo, si assiste ad un breve ma significativo passaggio a vuoto di Federer: nel giro di una manciata di minuti, Basilashvili si ritrova dall’aver annullato una palla match ad operare il break a quindici e condurre per 6-5 nel parziale decisivo. Chiamato a servire per chiudere, il georgiano non si fa cogliere impreparato e con uno straordinario contropiede mette fine al match. Vittoria più importante della carriera per l’ex numero 16 ATP.
    RISULTATO FINALENikoloz Basilashvili (GEO) b. Roger Federer (2,SUI) 3-6 6-1 7-5 LEGGI TUTTO

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    Bentornato, Roger (di Marco Mazzoni)

    Roger Federer, tornato in campo dopo 405 giorni

    Roger Federer ieri è tornato in campo a Doha in un match ufficiale dopo 405 giorni, con una vittoria molto sofferta contro il britannico Evans. Non gli si poteva chiedere niente di più di sprazzi del suo tennis elegante ed offensivo, in mezzo a pause ed incertezze. Soprattutto all’avvio lo svizzero correva con circospezione, sprintava molto attento agli appoggi, cercando una trazione moderata e frenate composte, per saggiare la stabilità del suo ginocchio. Via via si è sciolto, mostrando una mobilità interessante ed una discreta velocità nei recuperi. Agli occhi di molti sono balzate “le stecche”, soprattutto in risposta e quando ha cercato di spingere allontanandosi dalla palla. Un classico errore quando ti manca il ritmo partita, il feeling con lo scambio ad alta velocità che non ti permette di trovare l’esatta distanza dalla palla per l’impatto, insieme alla miglior reattività. Ma è stato assai incoraggiante vederlo incedere con discreta forza ed equilibrio, trovando molti rovesci vincenti impattati con un timing e forza notevole. Questo è stato l’aspetto tecnico più interessante. Ritrovare Federer così sicuro e “centrato” col colpo meno forte è il segnale di come abbia lavorato nella lunga fase di riabilitazione e che la sua mobilità è tornata molto buona, perché per eseguire quel tipo di esecuzione (spesso in corsa o non da fermo) è necessaria sicurezza, forza e stabilità. Un segnale simile al suo (clamoroso) rientro nel 2017, quando si presentò gli Australian Open con un rovescio tutto nuovo per il timing di impatto più avanzato, con la spalla più bassa ed uno swing cortissimo e aggressivo dentro la palla, a trovare accelerazioni fulminanti. Staremo a vedere nei prossimi incontri se questi segnali saranno confermati, è davvero troppo presto per valutazioni più profonde. Dopo un solo match, dopo oltre un anno d’assenza, sarebbe insensato spingersi oltre in analisi che sarebbero pure congetture.

    Valutare il tennis di Roger non è affatto l’aspetto più importante della cover story della settimana. Ci sarà tempo per farlo. La foto più bella di ieri è stato il suo sorriso. All’ingresso in campo, durante il match dopo alcuni dei suoi colpi straordinari e pure dopo una manciata d’erroracci; a fine partita, quando con semplicità ha dichiarato: “Questa è una piccolissima cosa rispetto a quello che tutti noi stiamo affrontando dall’anno scorso, ma per me è stato un sollievo tornare a giocare dopo tanto tempo e spero sia stato un momento di divertimento e gioia per tutti voi”. Parole pronunciate col sorriso, col cuore di una persona che ama con tutto se stesso quello sport che gli ha regalato una vita meravigliosa, e regalato a chi ama il nostro sport infiniti momenti di piacere tennistico.
    Attenzione, in questa pagina di vita sportiva scritta ieri non c’entra niente il tifo, l’amare o meno il personaggio Federer. Qua si parla di emozioni, e di tennis. Si può amare o meno Roger, è una pura inclinazione personale, ed è giusto così. Ma è giusto anche sottolineare come il ritorno in campo di Federer sia una bellissima notizia per lo sport, ed il suo sport in particolare. Non era affatto scontato che un quasi quarantenne che ha vinto tutto avesse la voglia e la determinazione per recuperare da una doppia operazione e provarci ancora. Cercando di vincere, ovvio, ma soprattutto per ritrovare l’emozione pura di giocare, di impattare quella palla che scappa via e piegare la sua traiettoria al proprio pensiero, alla propria fantasia.
    Il ritorno di Federer è visto da alcuni come un’opportunità commerciale. Niente di più sbagliato. Chiunque lo conosce ed ha la straordinaria possibilità di frequentarlo, racconta il suo amore viscerale per il gioco, per l’allenamento, per la sensazione di stare in campo e divertirsi colpendo la palla, trovando giocate, provando schermi, inventando tennis, che sia nel giardino di casa contro quel grosso muro verde o sul Centre Court di Wimbledon. Roger a 40 anni ci prova ancora perché ama il tennis, ama sentire la racchetta che fende l’aria e trova la palla, si nutre della purezza del gioco.
    Questa è l’eredità più importante dello svizzero, assai più importante dei 20 Slam, dei mille record, delle vittorie. Roger incarna la passione per il tennis ed un stile di gioco che va oltre al suo personaggio e alla sua epoca, diventando anello di congiunzione tra passato, presente e futuro del gioco stesso. Lo si può amare o odiare, ma è innegabile che sia un patrimonio del nostro sport, e il solo fatto che si sia rimesso in gioco e riesca ancora a regalare emozioni e bel tennis a milioni di appassionati nel mondo è un regalo a chiunque ami davvero il nostro sport.
    Tutto il mondo della racchetta si è unito nel salutarne il rientro, da Rod Laver (vedi il tweet) ai tantissimi colleghi che ieri non si sono persi il suo match sugli spalti a Doha. A chi ama veramente il tennis andando oltre il “tifo” personale, non importa più tanto che d’ora in avanti Federer vinca o perda; importa il piacere di vederlo di nuovo giocare quel suo tennis così divertente e diverso. Bentornato, Roger.

    Marco Mazzoni

    Great to see you back on court @rogerfederer. 🚀 https://t.co/G7YFQgz9Il
    — Rod Laver (@rodlaver) March 10, 2021 LEGGI TUTTO