More stories

  • in

    Sinner in semifinale a Cincinnati tappa l’ultimo “buco” per i tennisti italiani nei maggiori tornei stagionali

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Ha sofferto e lottato contro una giornata negativa, ma alla fine Jannik Sinner è riuscito a prendersi una bella rivincita contro Andrey Rublev dopo la sconfitta di Montreal di pochi giorni fa ed issarsi in semifinale al Masters 1000 di Cincinnati. È un risultato ottimo per il pusterese, mai così competitivo in Ohio finora, e in ottica Ranking ATP con punti pesanti per confermare il suo ruolo di n.1 ATP anche dopo US Open. Ma la “semi” del nostro campione a Cincy è un traguardo storico anche per il tennis maschile italiano. Il torneo di Cincinnati infatti era l’ultimo tra i big tournament in singolare (Slam, Masters 1000 e Finals) a non vantare nessun nostro tennista almeno in semifinale. Adesso il quadro è completo, e in ben sei di questi è stato proprio Jannik ad ottenere il risultato migliore in assoluto.
    Questo il quadro completo del miglior piazzamento di un tennista italiano nell’Era Open nei 14 maggiori tornei in stagione.

    Australian Open: vittoria di Jannik Sinner (2024)
    M1000 Indian Wells: semifinale di Jannik Sinner (2023, e poi 2024)
    M1000 Miami: vittoria di Jannik Sinner (2024)
    M1000 Monte Carlo: vittoria di Fabio Fognini (2019)
    M1000 Madrid: finale di Matteo Berrettini (2021)
    M1000 Roma: vittoria di Adriano Panatta (1976)
    Roland Garros: vittoria di Adriano Panatta (1976)
    Wimbledon: finale di Matteo Berrettini (2021)
    M1000 Canada: vittoria di Jannik Sinner (2023)
    M1000 Cincinnati: semifinale di Jannik Sinner (2024)
    US Open: semifinale di Matteo Berrettini (2019)
    M1000 Shanghai: semifinale di Matteo Berrettini (2019)
    M1000 Paris-Bercy: vittoria di Corrado Barazzutti (1977)
    Masters/Finals: finale di Jannik Sinner (2023)

    Sinner ovviamente può ancora migliorare il risultato a Cincinnati vincendo la semifinale di stasera (non prima delle 21) contro Alexander Zverev. Un tennista spesso “ostico” per Sinner, contro il quale vanta un bilancio piuttosto negativo di 1 vittoria e 4 sconfitte. L’azzurro ha vinto il primo match, disputato a Roland Garros 2020, quindi quattro vittorie consecutive per il tedesco, l’ultima in 5 set a US Open su di un campo piuttosto simile a quello del torneo di Cincinnati. Sarà certamente una grande sfida per Sinner, contro un tennista che ha potenza, colpi e servizio per metterlo in difficoltà.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Un “Career Golden Slam” da record per Sara Errani

    Sara Errani

    Mai smettere di sognare, nemmeno a 37 anni. Sara Errani con la splendida vittoria dell’Oro Olimpico in doppio ai giochi di Parigi 2024 insieme a Jasmine Paolini ha ottenuto uno dei suoi successi più prestigiosi in carriera, che le consente di completare un personale e prestigiosissimo Golden Slam nella specialità, ossia il successo in tutti i tornei dello Slam e pure alle Olimpiadi.
    La tennista azzurra infatti nella lunga e fortunata attività Pro è riuscita a vincere gli Australian Open (2013, 2014), Roland Garros (2012), Wimbledon (2014) e US Open (2012) insieme a Roberta Vinci (coppia che è stata a lungo anche n.1 WTA della specialità), quindi ieri l’Oro alle Olimpiadi in coppia con Paolini.
    È un successo storico per il tennis azzurro e non solo: infatti Sara diventa la settima tennista capace di completare il Grande Slam “dorato” in doppio. Ecco la lista completa delle “doppiste” che hanno vinto i cinque titoli più importanti.
    Pam Shriver – 1988
    Gigi Fernandez – 1993
    Serena Williams – 2001
    Venus Williams – 2001
    Barbora Krejcikova – 2022
    Katerina Siniakova – 2022
    Sara Errani – 2024

    Errani in doppio sul tour WTA vanta un ben 30 titoli, con un bilancio di 407 vittorie e 234 sconfitte. Questa la splendida lista dei suoi successi:
    2024 – Rome, Linz (w/Paolini)
    2023 – Monastir (w/Paolini)
    2018 – Auckland (w/Schoofs)
    2017 – Tianjin (w/Begu)
    2015 – Auckland (w/Vinci)
    2014 – Australian Open, Stoccarda, Madrid, Wimbledon, Montréal (w/Vinci)
    2013 – Australian Open, Parigi [Indoor], Doha (w/Vinci)
    2012 – Monterrey, Acapulco, Barcellona, Madrid, Rome, Roland Garros, ‘s-Hertogenbosch, US Open (w/Vinci)
    2011 – Hobart, Pattaya City, Palermo (w/Vinci)
    2010 – Marbella, Barcelona (w/Vinci); Palermo (w/Brianti)
    2009 – ‘s-Hertogenbosch (w/Pennetta)
    2008 – Palermo (w/Llagostera Vives)

    Non resta che applaudire la nostra azzurra, irriducibile lottatrice e vera specialista di una disciplina che gioca con una lucidità e sagacia tattica superiori. I risultati, straordinari, lo dimostrano pienamente. Brava!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Barone, la sesta meraviglia: è l’uomo più veloce al mondo a bordo di una nave. Un record tutto made in Italy

    Un capolavoro di coraggio e abilità necessario per abbattere di ben 7 km/h il precedente limite detenuto dal 3 settembre del 2019 da Shea Holbrook, pilota americana che a bordo di un’altra portaerei, la USS Hornet era riuscita a raggiungere la velocità massima di 145 km/h (90,58 miglia orarie) guidando una Porsche Taycan, la berlina elettrica tedesca. La Holbrook era riuscita a percorrere 128,62 metri in 10”7, fermandosi ad appena 30 metri dalla fine del ponte.
    Il pilota romano, da 25 anni Presidente del club “Passione Rossa”, ha così conquistato il primo dei suoi 6 record mondiali in Italia (dopo quelli in Cina, sulla Tianmen Mountain Road; in Romania sulla Transfagarasan, in Marocco nella Valle del Dades, a Capo Nord, quando fece meglio anche del tempo indicato Google partendo da Roma e in Grecia, al Santuario di Meteora) unendo le forze migliori del made in Italy. Dalla Ferrari SF90 Stradale, vettura ibrida dotata di trazione integrale e di un V8 biturbo coadiuvato da tre motori elettrici, al ponte della mitica Garibaldi, autentico gioiello della nostra Marina Militare.
    Ma per comprendere meglio le dimensioni dell’impresa realizzata da Barone in un palcoscenico quasi naturale, per quanto suggestivo, originale e prestigioso bisogna considerare la differenza di lunghezza tra il ponte della Garibaldi che si ferma a 174 metri, e quello della portaerei americana USS Hornet che invece raggiunge i 270 metri.
    Questo significa che Barone per battere la Holbrook e arrivare ai 152 km/h del record appena stabilito ha potuto sfruttare ben 96 metri in meno di ponte, fermandosi giusto in tempo per arrestare la sua corsa. Insomma, un coefficiente di rischio molto alto, per quanto calcolato e gestito in maniera impeccabile da tutto il team di Barone, coadiuvato per l’occasione da un personaggio incredibile come Modesto Menabue, 40 anni di lavoro in Ferrari (dal 1978 al 2019), 520 GP di Formula 1 e un’esperienza mostruosa da motorista con quasi tutti i piloti più grandi del Circus da Prost a Berger, fino a Irvine e Raikkonen e soprattutto la triade Schumacher, Alonso, Vettel.
    Un record che ha richiesto un grande lavoro di preparazione e allenamenti specifici. Menabue, Barone e tutti i tecnici hanno lavorato per quasi un anno al record per concentrare attenzione nei soli due giorni di test effettuati al molo 8 del Porto di Civitavecchia, sempre grazie alla disponibilità della Marina Militare. Test poi ultimati solo alla vigilia del tentativo con il primo e unico contatto sull’incredibile proving ground della pista di lancio della Garibaldi nella giornata di venerdì. Tutto indispensabile per mettere a punto gli ultimi delicatissimi dettagli della messa a punto della vettura e di ogni singolo dettaglio. Perché allenarsi a gestire i 1.000 cv della Ferrari SF90, con l’imperativo correre meno rischi possibili, in così poco spazio è davvero impresa complessa in considerazione della potenza a disposizione. Non puoi sbagliare una mossa, una scelta. Alla fine le competenze dei singoli, unite al sangue freddissimo di Barone sono riuscite a trovare il compromesso ideale per raggiungere l’obiettivo azzerando i potenziali rischi, trovando tempo e punto ideali di frenata.
    Compromesso ricercato e individuato grazie alla flessibilità tecnologica della Ferrari SF90 Stradale con l’e-manettino che garantisce l’extra boost, quello che serviva per battere il record. E infatti la “sesta bellezza” è stato centrata con un assetto motoristico così congegnato: modalità automatica per dare modo a Barone di concentrarsi completamente sulla frenata; partenza in launch control per la prima, clamorosa accelerazione, poi modalità Qualify e Race per portare la stessa accelerazione a toccare i 2G, infine il… piede di Barone. Prima quello sull’acceleratore, poi entrambe per la “botta” decisiva su quello del freno.
    Ma le emozioni non sono finite qui, perché prima di procedere al tentativo di record, il team di Barone ha avuto la collaborazione di una squadra speciale, legata a un’iniziativa di inclusione sociale realizzata in collaborazione con l’Associazione “Abilmente Insieme Onlus” di Galatina (Lecce) e intitolata “Meccanici per un giorno”. Ragazzi e ragazze diversamente abili sono intervenuti sulla vettura prelevata dall’hangar, togliendole il velo davanti a tutti gli ospiti, tra l’orgoglio generale. Un modo intelligente per aiutare persone meno fortunate con quella che viene definita la Ferrari Therapy.
    Il record è stato certificato dalla Federazione Italiana Cronometristi, precisamente dall’ A.S.D. Cronometristi Roma grazie alla presenza del giudice di gara Roberto Paolino.
    Auto è anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella LEGGI TUTTO

  • in

    Raonic da record: 47 ace nella vittoria al Queen’s

    Milos Raonic da record al Queen’s

    Incredibile prestazione al servizio per Milos Raonic. Il gigante canadese sull’erba del Queen’s di Londra ha vinto il suo match di esordio battendo Cameron Norrie per  6-7(6), 6-3, 7-6(9) realizzando la cifra record di 47 ace! È il maggior numero di ace realizzati in un match disputato sulla distanza di due set su tre (dal 1991, quando è tenuta la statistica), che supera il precedente record detenuto fino a ieri da Ivo Karlovic, 45 ace sull’erba di Halle (quarti di finale 2015, contro Berdych). Il 42,7% dei punti vinti da Milos nel match sono stati ace, pazzesco.

    A HUGE win 💪@milosraonic serves a record-breaking 47 aces as he defeats Norrie in the first round at @QueensTennis! pic.twitter.com/TIEgabiBxH
    — Tennis TV (@TennisTV) June 17, 2024

    Il canadese, da poco rientrato sul tour dopo un lunghissimo stop che aveva fatto ipotizzare un ritiro definitivo, non è nuovo a prestazioni del genere, visto che il suo servizio è il colpo principale del suo repertorio.
    “Con il punteggio e la necessità di salvare i match point, avevo bisogno di ognuno di questi ace”, ha detto Raonic a fine partita. “Ma il servizio è sempre stato il colpo più importante per me. Questo piccolo record è qualcosa di speciale, qualcosa di significativo. Sono contento che dietro a questo ci sia anche una vittoria perché forse mi sentirei diversamente o forse un po’ più amareggiato se avessi perso la partita nonostante questi ace. È una statistica divertente di cui essere orgogliosi”.
    Karlovic aveva realizzato 44 ace anche nel 2014 a Zagabria. Altri incontri con incredibile numero di ace: Philippoussis a Kuala Lumpur (1995), 44 ace; Kyrgios 44 a Brisbane (2019); Isner 44 ace a Dallas (2023) e poi 43 al Queen’s (2016); Fish 43 a Lione (2007); Opelka 43 a New York (2019).
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

  • in

    Il record di Zverev nei Masters 1000, importante ma…

    Alexander Zverev (foto Getty Images)

    Alexander Zverev a Roma 2024 ha ritrovato il successo in uno dei tornei maggiori dopo il gravissimo infortunio patito a Roland Garros 2022, la rottura di ben sette tendini della caviglia. C’ha messo mesi a rientrare e buona parte del 2023 a ritrovare un’ottima forma. Sul rosso del Foro Italico  quest’anno il tedesco è stato il più forte, alzando il 22esimo trofeo in carriera e secondo agli Internazionali dopo quello vinto nel 2017 a soli 20 anni.
    Per Zverev il titolo romano è il sesto Masters 1000 in carriera (da quando esiste la categoria, 1990). Questo successo gli vale un primato eccellente ma… non totalmente invidiabile. Infatti Sasha diventa il tennista aver vinto più tornei Masters 1000 senza aver ancora vinto uno Slam. In questa speciale classifica con 6 M1000 supera Marcelo Rios (5), Andrei Medvedev (4), Thomas Enqvist, Stefanos Tsitsipas e Nikolay Davydenko a quota 3.

    📊 Les joueurs qui ont remporté le plus de titres en Masters 1000 sans avoir remporté de Grand Chelem :🇩🇪 Alexander Zverev – 6 titres ⬆️🇨🇱 Marcelo Rios – 5 titres🇺🇦 Andrei Medvedev – 4 titres🇸🇪 Thomas Enqvist – 3 titres🇷🇺 Nikolay Davydenko – 3 titres🇬🇷 Stefanos Tsitsipas -… https://t.co/Vb7WGVRudB
    — Jeu, Set et Maths (@JeuSetMaths) May 19, 2024

    Questa la lista dei Masters 1000 vinti dal tedesco in carriera:
    Roma (2017)
    Open del Canada (2017)
    Madrid (2018)
    Madrid (2021)
    Cincinnati (2021)
    Roma (2024)
    A questi trofei vanno aggiunte anche due edizioni delle ATP Finals, 2018 (Londra) e 2021 (Torino). Tuttavia manca ancora lo Slam. Una sola finale disputata da Zverev, US Open 2020, rimontato clamorosamente da Thiem dopo esser stato avanti due set a zero. Per uno Zverev recuperato fisicamente, sarà il 2024 l’anno buono per alzare il primo Major e… togliersi da questa lista di prestigio ma un po’ scomoda?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Nuovo record per Jannik Sinner

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Jannik Sinner a suon di vittorie continua scrivere pagine di storia e segnare nuovi record per il tennis italiano, e non solo. La semifinale raggiunta al Masters 1000 di Monte Carlo battendo Holger Rune è la terza consecutiva in tornei mille nel 2024, stagione finora straordinaria per lui con una sola sconfitta (e 25 vittorie!). Come riporta l’account ufficiale del torneo monegasco, Jannik è il quarto giocatore nella storia capace di arrivare in semifinale nei primi 4 grandi appuntamenti stagionali: Australian Open, Indian Wells, Miami e Monte Carlo. Il club ristretto in cui Sinner entra è della massima qualità: Roger Federer, Rafael Nadal, Novak Djokovic gli altri membri. Il massimo.
    Infatti prima di lui Roger è riuscito in quest’impresa nel 2006, Rafael per due volte (2008 e 2012), Novak altre due (2012 e 2015). Ora è toccato a Jannik nel 2024.

    Players to reach semi-finals at the Australian Open, Indian Wells, Miami, and Monte Carlo to start the year:
    Roger Federer (2006)Rafael Nadal (2008, 2012)Novak Djokovic (2012, 2015)Jannik Sinner (2024)
    🌟 @janniksin #RolexMonteCarloMasters pic.twitter.com/heMxTro3GP
    — Rolex Monte-Carlo Masters (@ROLEXMCMASTERS) April 12, 2024

    Numeri, statistiche, come tante altre che rendono l’azzurro sempre più forte e dominante. La vittoria su Rune è stata la sua 14esima negli ultimi 16 match disputati contro top10. È la vittoria n.28 negli ultimi 29 incontri disputati e allargando il tiro la n.45 sulle ultime 48 partite giocate.
    Nell’era Open sono soltanto 7 i tennisti capaci di vincere 25 delle prime 26 partite disputate in una stagione: Jimmy Connors, Bjorn Borg, Ivan Lendl, John McEnroe, Roger Federer, Novak Djokovic, Jannik Sinner.
    Chiudiamo con un altro primato di precocità: è il terzo giocatore a raggiungere i quarti di finale nei primi 4 grandi eventi dell’anno prima dei 23 anni, prima di lui solo Nadal e Djokovic. Numeri da capogiro…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Sinner tocca 17 vittorie di fila, è il nuovo record storico per un tennista italiano

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    La netta e convincente vittoria di Jannik Sinner su Jan Lennard Struff nel terzo turno del Masters 1000 di Indian Wells segna un nuovo impressionante record del n.3 al mondo per il tennis italiano. Jannik infatti è ancora imbattuto nel 2024, dopo i successi agli Australian Open e Rotterdam, con una striscia di 14 vittorie e zero sconfitte. La striscia complessiva di vittorie tuttavia, includendo anche il 2023, è di 17 match consecutivi, visti i tre singolari vinti da Jannik a Malaga nella Final 8 di Davis Cup. Con 17 successi consecutivi, Sinner stabilisce la più lunga striscia vincente per un tennista italiano dall’Era Open, superando le 16 vittorie ottenute da Adriano Panatta nel 1976.
    Curiosamente anche Panatta aveva dato il via alla sua striscia magica di imbattibilità in Coppa Davis, nel marzo del 1976, con un successo con la maglia azzurra contro l’allora Jugoslavia in singolare, e non perdendo più sino al primo turno del torneo di Nottingham. Nel mezzo, riportò la vittoria agli Internazionali d’Italia e soprattutto a Roland Garros, in quel che era l’ultimo successo Slam per un tennista italiano fino al magico Australian Open di Sinner lo scorso gennaio.
    Sono passati ben 48 anni dal record di Panatta, ora superato da Sinner. Erano stati 47 gli anni di attesa per riportare la Davis in Italia, sempre grazie a Jannik trascinatore del team azzurro in finale, tra vittorie in singolare e in doppio. Jannik Sinner a furia di successi e prestazioni magistrali sta letteralmente riscrivendo la storia del tennis italiano. Tra le tante statistiche, una perla assoluta è quella del suo attuale best ranking di n.3 ATP, posizione più alta mai raggiunta da un azzurro da quando la classifica è calcolata al computer (e lunedì prossimo potrebbe teoricamente scalare ancora un gradino al n.2 se nel torneo farà meglio di Alcaraz, essendo appunto Jannik n.2 nel Live Ranking).
    Molto sereno Jannik dopo la vittoria su Struff, è totalmente focalizzato sul suo tennis: “Sento di avere fiducia nei miei colpi.“Ecco perché lavoro duro, cercando di avere buone sensazioni. Ci sono giorni buoni e giorni peggiori. Oggi mi sono sentito davvero bene in campo. Vediamo cosa succederà nel prossimo round”. Per allungare la striscia a 18 vittorie e continuare la corsa nel torneo californiano, dovrà superare Ben Shelton.
    Queste le 17 le vittorie consecutive di Sinner:
    Davis Cup 20231. Tallon Griekspoor 7-6 (7-3) 6-12. Novak Djokovic 6-2 2-6 7-53. Alex de Minaur 6-3 6-0
    Australian Open 20244. Botic van de Zandschulp 6-4 7-5 6-35. Jesper de Jong 6-2 6-2 6-26. Sebastian Baez 6-0 6-1 6-37. Karen Khachanov 6-4 7-5 6-38. Andrey Rublev 6-4 7-5 (7-5) 6-39. Novak Djokovic 6-1 6-2 6-7 (6-7) 6-310. Daniil Medvedev 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3
    ATP 500 Rotterdam Open 202411. Botic van de de Zandschulp 6-3 6-312. Gael Monfils 6-3 3-6 6-313. Milos Raonic 7-6 (7-4) 1-1 ret14. Tallon Griekspoor 6-2 6-415. Alex de Minaur 7-5 6-4
    Masters 1000 Indian Wells 202416. Thanasi Kokkinakis 6-3 6-017. Jan-Lennard Struff 6-3 6-4

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Indian Wells: al via tutti i primi 32 del ranking ATP, è solo la sesta volta che accade in un Masters 1000

    Il centrale di Indian Wells

    Stanno per scattare gli incontri di primo turno al Masters 1000 di Indian Wells. Riportiamo una piccola curiosità statistica: se non ci saranno ritiri last minute, tutti i primi 32 tennisti nel ranking ATP (e quindi tutte le teste di serie) saranno al via del torneo californiano. Dalla creazione dell’ATP Tour nel 1990, è solo la sesta volta che in un torneo 1000 tutti i primi trentadue giocatori sono presenti in un torneo della categoria.

    📊 Si pas de forfait dans les prochains jours, cela serait la 6ème fois que les 32 meilleurs joueurs mondiaux seraient présents dans le tableau d’un Masters 1000, une première depuis plus de 10 ans !🇫🇷 Paris 1996🇺🇸 Indian Wells 2001 🏜️🇺🇸 Miami 2001🇺🇸 Indian Wells 2008 🏜️🇺🇸… https://t.co/NjSdqZ8JDd pic.twitter.com/7Wep2wgNJo
    — Jeu, Set et Maths (@JeuSetMaths) March 5, 2024

    È proprio il torneo di Indian Wells quello a vantare più presenze contemporanee dei migliori: infatti è già accaduto tre volte, nel 2001, nel 2008 e nel 2013. Il primo 1000 a presentare al via tutti i migliori 32 è stato Paris Bercy nel lontano ’96, quindi un’edizione di Miami nel 2001. Non resta che attendere il completamento degli incontri di primo turno per certificare che l’edizione 2024 è diventata la sesta in assoluto in piccolo record statistico.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO