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    Sinner segna un altro record straordinario che lo avvicina ai “big three”

    Jannik Sinner (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner nel 2024 ha stabilito primati storici per il tennis italiano e non solo. Con la vittoria su De Minaur in semifinale in Davis Cup, il nostro straordinario n.1 ha aggiunto un’altra perla statistica al suo palmares, sempre più impressionante. Infatti questo successo che ha regalato all’Italia l’accesso alla finale della Coppa Davis è stato il n.18 in stagione contro un top 10. Dal 1990, solo i “big three” Federer, Nadal e Djokovic sono riusciti in una singola annata a vincere 18 o più match contro un top ten.
    Federer c’è riuscito in carriera due volte (2004 e 2006), Nadal una (2013), Djokovic ben sei volte (2011-2016, striscia incredibile!) e quindi quest’anno Sinner. Un vero parterre de roi, e rilievo numerico che conferma la qualità del tennis del giocatore in quell’annata contro i rivali più forti.
    Un dato statistico davvero significativo che avvicina ulteriormente Jannik alla forza dei tre campioni che hanno dominato gli ultimi lustri della disciplina, e che certifica ancor più il suo 2024 come annata strabiliante. 2 Titoli Slam, le ATP Finals (senza perdere un set), 3 Masters 1000, 8 tornei in totale e un margine enorme in classifica sul secondo (Zverev). A tutto questo oggi potrebbe aggiungere anche la Davis Cup, dopo il successo del 2023 nel quale il suo apporto alla squadra italiana fu decisivo. Sinner sempre più dominante.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Tennis da record: l’Italia regala un’impresa storica tra uomini e donne

    Jannik Sinner nella foto – (foto Brigitte Grassotti)

    Il tennis italiano sta vivendo un momento magico senza precedenti. Dopo il trionfo delle azzurre in Billie Jean King Cup, anche la squadra maschile ha raggiunto la finale di Coppa Davis, eguagliando diversi record storici.
    L’Italia è diventata la prima nazione dal 1991 a raggiungere le finali di entrambe le competizioni a squadre in anni consecutivi. Un’impresa che nella storia era riuscita solo a due superpotenze del tennis mondiale: Stati Uniti e Australia.
    Questo doppio risultato certifica il momento straordinario del tennis italiano, che si conferma ai vertici sia nel settore maschile che in quello femminile. Una crescita globale del movimento che porta l’Italia nell’olimpo del tennis mondiale, al fianco di nazioni storicamente dominanti in questo sport.Un momento storico che conferma come il tennis italiano stia vivendo una vera e propria età dell’oro, con risultati eccezionali in tutte le competizioni e in entrambi i settori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Il record di Sinner e Zverev alle ATP Finals

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Percorso netto. Jannik Sinner e Alexander Zverev hanno rispettato il loro ruolo di favoriti alle ATP Finals vincendo i rispettivi gironi e qualificandosi per le semifinali. Entrambi hanno vinto i loro tre match, e l’hanno fatto senza perdere un set. È un evento assai raro, vista l’altissima competizione di un torneo diverso dal resto dell’anno, dove si affrontano i migliori otto della stagione. Infatti è solo la terza volta nella storia delle ATP Finals che due tennisti riescono a vincere le tre partite del round robin senza cedere nemmeno un set.
    La prima volta accadde nel 1978, al leggendario Madison Square Garden di New York, con gli statunitensi John McEnroe e Brian Gottfried vincitori dei due gironi senza lasciare per strada ai rivali un solo set. Alla fine il torneo lo vinse un giovane McEnroe, battendo in finale Arthur Ashe
    Le seconda volta è più recente: siamo a Londra, presso la la O2 Arena, nel 2014. Novak Djokovic e Roger Federer dominano i gironi senza cedere un set, ma purtroppo il torneo finirà in modo amaro visto che lo svizzero va k.o. alla schiena al termine di una semifinale durissima contro il connazionale Stan Wawrinka (la spunta solo al tiebreak del terzo set)  ed è costretto a non giocare la finale contro Djokovic, campione senza sudare un goccia.
    Siamo all’attuabilità, ATP Finals 2024: è la terza volta nella storia che i due vincitori dei gironi non cedono nemmeno set nelle tre partite disputate. Jannik Sinner, n.1 del mondo, batte De Minaur, Fritz e Medvedev, mentre il n.2 Alexander Zverev si sbarazza di Rublev, Ruud e Alcaraz, vincendo i rispettivi gironi. Sono i due grandi favoriti per il titolo. Oggi in campo le due semifinali: Zverev affronta Fritz nella partita pomeridiana, Sinner se la vedrà con Ruud in quella serale.
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner nella storia: un 2024 da leggenda al fianco del Big Three

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Il 2024 di Jannik Sinner, indipendentemente da quanto accadrà alle ATP Finals e in Coppa Davis, è già entrato nella storia del tennis. La conclusione dei tornei “regolari” lo vede saldamente al numero uno del ranking mondiale, con due Slam in bacheca e la sensazione che servano prestazioni straordinarie per batterlo in campo.
    Se dovessimo individuare una qualità distintiva del tennista di San Candido, sarebbe la sua regolarità. La sua consistenza. La capacità di mantenere un livello altissimo settimana dopo settimana. Negli ultimi due decenni, questa solidità sovrumana è stata una caratteristica esclusiva del Big Three, la qualità che li distingueva dagli altri: la capacità di non abbassare mai il livello, indipendentemente dal cambio di scenario, superficie o continente.
    Nel 2024 Sinner è entrato in un club esclusivissimo che finora includeva solo Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer. È il quarto giocatore dalla creazione dell’ATP Tour nel 1990 ad aver raggiunto i quarti di finale in tutti i tornei disputati in un anno solare.
    – Roger Federer 2005 (14/14): Vittorie a Doha, Rotterdam, Dubai, Indian Wells, Miami, Amburgo, Halle, Wimbledon, Cincinnati, US Open e Bangkok; semifinali all’Australian Open e Roland Garros, quarti a Montecarlo
    – Novak Djokovic 2011 (14/14): Vittorie all’Australian Open, Dubai, Indian Wells, Miami, Belgrado, Madrid, Roma, Wimbledon, Canada e US Open; finale a Cincinnati; semifinali al Roland Garros e Basilea, quarti a Parigi-Bercy
    – Novak Djokovic 2015 (15/15): Vittorie all’Australian Open, Indian Wells, Miami, Montecarlo, Roma, Wimbledon, US Open, Pechino, Shanghai e Parigi-Bercy; finali a Dubai, Roland Garros, Canada e Cincinnati, quarti a Doha
    – Rafael Nadal 2018 (9/9): Vittorie a Montecarlo, Barcellona, Roma, Roland Garros e Canada; semifinali a Wimbledon e US Open, quarti all’Australian Open e Madrid
    – Jannik Sinner 2024 (14/14): Vittorie all’Australian Open, Rotterdam, Miami, Halle, Cincinnati, US Open e Shanghai; finale a Pechino; semifinali a Indian Wells, Montecarlo e Roland Garros, quarti a Madrid, Wimbledon e Canada
    La grande domanda è se Sinner sia pronto a mantenere questa progressione. I suoi livelli di concentrazione, nonostante l’attenzione mediatica crescente, potrebbero permettergli di avvicinare record storici di regolarità. L’ombra dei tre grandi resta lunga, e una singola stagione non fa una leggenda, ma è innegabile che Jannik stia facendo tutto il possibile per scrivere una pagina d’oro nella storia di questo sport, alzando l’asticella per chiunque voglia fermarlo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Zvererv, una stagione da record

    Alexander Zverev (foto Getty Images)

    Sasha Zverev “semplicemente ingiocabile”. Così l’account social dell’ATP ha commentato ieri la bella e convincente vittoria del tedesco su Marcos Giron al 500 di Vienna, successo che gli ha aperto la porta per i quarti di finale del torneo austriaco. Venerdì sarà grande tennis tra il n.3 del mondo e Lorenzo Musetti, in palio un posto in semifinale. Anche l’azzurro ci arriva molto bene, “fresco” dopo il forfait di Monfils e sulla scia dell’eccellente prestazione contro Lorenzo Sonego, dove ha convinto su tutta linea con un tennis completo e super aggressivo. Sarà il terzo confronto diretto tra Zverev e Musetti: 1 pari finora il bilancio, con l’azzurro bravissimo a trionfare la scorsa estate nei quarti del torneo Olimpico. Tuttavia stavolta si giocherà sul veloce indoor, condizione che potrebbe favorire il tedesco, apparso in grande spolvero col servizio.
    Zverev battendo Giron a Vienna ha ottenuto la vittoria n.61 in stagione, è il suo record personale di partite vinte in un anno. E non finisce qua: in Austria il tedesco ha raggiunto i quarti di finale per la 14esima volta nel 2024, altro primato personale, che uguaglia la cifra toccata da anche Jannik Sinner.
    Questi due dati confermano quanto Zverev sia stato continuo e vincente in questa stagione. Ha vinto “solo” il Masters 1000 di Roma (per la seconda volta in carriera), ma se escludiamo la brutta sconfitta ad Acapulco all’esordio per il resto dell’anno è stato sempre un osso duro da battere e ha fatto strada in ogni evento disputato. È tornato in finale in uno Slam a Roland Garros, battuto da Alcaraz al termine di una battaglia feroce, e la vera macchia della sua annata sono le tre sconfitte patite negli altri Slam. Infatti a Melbourne si è fatto rimontare da Medvedev quando aveva la partita in pugno, mentre Fritz l’ha battuto sia a Wimbledon che US Open, con la partita di New York che proprio non gli andò giù arrivando a commentare a caldo di non aver “mai giocato così male di rovescio in vita sua”. Una consistenza e continuità di risultati che l’hanno riportato al n.2 del mondo per tre settimane lo scorso settembre, dopo esserlo stato nel giugno del 2022 (quando si fracassò la caviglia in campo a Roland Garros, probabilmente nel picco massimo di rendimento in carriera).
    Fortissimo per potenza nei colpi, resistenza e spirito combattivo, Sasha quando prende ritmo con la prima di servizio può diventare a tratti ingiocabile. Lo ricordiamo ad esempio nell’edizione delle Finals vinta a Torino, dove si sbarazzò uno dopo l’altro di Djokovic e Medvedev con una furia di bordate irresistibili dopo una prima di battuta micidiale. Ma… resta sempre un tarlo nel suo tennis: quell’attitudine un po’ troppo difensiva e attendista che torna fuori sotto pressione e lo fatalmente penalizza nelle fasi “calde” delle sfide contro i big. Una tendenza perversa che ha pagato a caro prezzo in molte occasioni, inclusa l’ultima finale di Parigi dove Alcaraz andò a prendersi con più coraggio i punti risultati decisivi, meritando il successo.
    A 27 compiuti, Zverev è tornato al suo miglior tennis in carriera, totalmente recuperato dal terribile infortunio alla caviglia (che gli ha fatto perdere quasi due anni al massimo livello, è corretto sottolinearlo) e in fiducia. Resta ancora quel mesto zero alla casella titoli Slam vinti, con solo due finali disputate (rilievo statistico questo ancor più singolare e negativo). Con Sinner e Alcaraz arrivati a questo livello, ce la farà a trionfare in un Major?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Record storico: a Sinner il montepremi più alto del tennis mondiale

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Il Six Kings Slam 2024 entra nella storia del tennis non solo per il cast stellare dei partecipanti, ma anche per il montepremi senza precedenti. Il torneo di esibizione in Arabia Saudita, che ha visto la partecipazione di sei tra i più grandi campioni del circuito – Jannik Sinner, Carlos Alcaraz, Novak Djokovic, Rafael Nadal, Daniil Medvedev e Holger Rune – ha stabilito un nuovo record per quanto riguarda il premio in denaro.
    Sinner, trionfatore dell’evento, si è aggiudicato un premio di 6 milioni di dollari, la cifra più alta mai assegnata in un torneo di tennis. Questo montepremi straordinario sottolinea l’importanza strategica dell’evento per l’Arabia Saudita, decisa a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama tennistico mondiale.
    Il successo del Six Kings Slam potrebbe rappresentare un punto di svolta per il tennis in Medio Oriente, aprendo nuovi scenari per il futuro del circuito professionistico in questa regione.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Incredibile Tomic: perde la finale del Challenger di Fairfield in 39 minuti

    Bernard Tomic

    Bernard Tomic, ex promessa del tennis mondiale, torna a far parlare di sé, ma non in termini idilliaci. Il discusso 31enne australiano, che vanta un best ranking di n.17 al mondo nel 2016, da molto tempo si trascina senza lampi nei tornei Challenger (è n.207 nell’ultima classifica), e la scorsa settimana è tornato a giocare un buon tennis, arrivando in finale a Fairfield. È stato sconfitto dal talentoso Learner Tien, 18enne statunitense in grande ascesa (n.124 nel ranking aggiornato stamattina), una battuta d’arresto che ci sta visto il valore e ottimo momento del californiano, che era anche testa di serie n.1 del torneo. Ma è a dir poco singolare che Tomic si sia arreso in soli 39 minuti, perdendo per 6-0 -6-1.
    Tomic ha commesso 6 doppi falli a fronte di 2 Ace, vincendo complessivamente solo 21 punti, contro i 50 dell’americano. È stato il miglior risultato di Bernard dal 2018, ma il suo torneo si è concluso davvero male. La durata della partita è stata di quattro minuti più veloce della vittoria di Jo-Wilfried Tsonga su Dudi Sela nel 2019 a Cassis, in Francia, diventando la più breve a livello Challenger.

    🚨 HISTORY-MAKER 🚨
    Learner Tien is the champion in Fairfield as he defeats Tomic 6-0, 6-1 in just 39 minutes, making it the shortest final in Challenger history ❕#ATPChallenger | @usta pic.twitter.com/KtFmgKx1em
    — ATP Challenger Tour (@ATPChallenger) October 13, 2024

    “Dopo aver perso i primi due o tre game, è stato difficile mentalmente restare in carreggiata”, ha detto Tomic dopo la partita. “Mi dispiace di non essere riuscito a reggere di più”.
    Tomic non è nuovo a prestazioni del genere. Nel lontano 2014, l’australiano perse a Miami in soli 28 minuti contro il finlandese Nieminen, un 6-0 6-1 che divenne un match record per la breve durata.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    L’incredibile record di Sinner contro Djokovic (e altre statistiche di Jannik dopo il successo a Shanghai)

    Jannik Sinner celebra il successo a Shanghai 2024

    Il mondo del tennis celebra l’ennesima bellissima vittoria di Jannik Sinner, dominante anche al Masters 1000 di Shanghai, suo settimo titolo nel 2024 e terzo nella categoria massima a livello ATP. Con il successo agli Australian Open e US Open e il netto dominio nella classifica ATP, che lo vedrà chiudere la stagione da n.1, nessuno mette in dubbio il suo ruolo di miglior tennista al mondo in questa fase storica. Bellissime le parole spese da Novak nel corso della premiazione a Shanghai, dove ha affermato si rivedersi in Sinner per molti aspetti. Un’investitura che vale quanto un grande torneo o l’ennesimo record. Proprio un nuovo record segnato da Sinner con il trionfo in Cina merita di essere sottolineato, e riguarda proprio le sfide contro il serbo, il giocatore più vincente dell’era moderna del gioco.
    Infatti Jannik ha sconfitto il 24 volte campione Slam nella finale di Shanghai senza concedere alcuna palla break al fortissimo avversario, dato straordinario vista la qualità in risposta – e valore generale – di Novak. Non è la prima volta che accade: Sinner infatti ha sconfitto Djokovic anche all’Australian Open 2024 (in un match 3 su 5) senza concedere alcuna palla break. È un record assoluto: il campione azzurro infatti è diventato il primo giocatore a non aver concesso nemmeno una palla break in due partite consecutive contro Novak Djokovic (fonte Opta). Un dato singolare ed eccezionale, che conferma quanto Jannik sia migliorato al servizio, nella gestione dei suoi turni di battuta e a livello di concentrazione. Può sembrare una cosa piccola, ma non lo è affatto. Djokovic in carriera ha giocato la bellezza di 1346 partite ufficiali a livello ATP. Nessuno era mai riuscito a lasciarlo a secco di chance di break in due head to head consecutivi. Incredibile.
    Oltre a questa curiosità, ci sono altre statistiche notevoli segnate da Sinner.
    – Jannik è il terzo giocatore a vincere Australian Open, US Open e 3 o più ATP Masters 1000 su campi in cemento in una singola stagione, dopo Roger Federer (2006) e Novak Djokovic (2011, 15). Sinner è il più giovane dei tre.
    – Dominante su hard court: Sinner è solo il quinto giocatore di età pari o inferiore a 23 anni nell’era Open a vincere 6 o più titoli ATP su campi in cemento in un anno solare, dopo Jimmy Connors (1973), Ivan Lendl (1981), Pete Sampras (1994) e Roger Federer (2004).
    – Con i suoi 23 anni e 58 giorni, Sinner è il giocatore più giovane ad aver vinto il Masters 1000 di Shanghai
    – È anche il più giovane ad aver vinto 3 titoli ATP Masters 1000 in un anno solare da Rafael Nadal nel 2009 (lo spagnolo ci riuscì a 22 anni e 334 giorni).
    Sinner spaziale, il libro dei suoi primati si aggiorna continuamente. È bellissimo vedere come Jannik stia, torneo dopo torneo, seguendo le orme di campioni epocali come Djokovic, Federer, Nadal, Sampras, Lendl… tennisti eccezionali che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del nostro sport. Bravissimo Jannik!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO