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    Rafael Nadal ha già stabilito un record personale per i doppi falli in un torneo ATP Tour

    Rafael Nadal nella foto

    Rafael Nadal ha iniziato in maniera perfetta il 2022, con 19 vittorie in altrettante partite. Il campione spagnolo continua a superare gli ostacoli in modo impressionante, l’ultimo giocatore che ha battuto è stato Nick Kyrgios che era intenzionato a fare una sorpresa. Il prossimo è Carlos Alcaraz nelle semifinali del Masters 1000 di Indian Wells, un altro test difficile per il 35enne.
    Nadal che ha fatto anche lui la storia del tennis, ha un record personale che ha già battuto e non per le migliori ragioni in questo torneo. Rafa ha già commesso ad Indian Wells ben 23 doppi falli, superando con un ampio margine il suo numero massimo di doppi falli in un torneo ATP Tour negli incontri giocati al meglio dei tre set.
    Per darvi un’idea, Nadal non aveva mai commesso più di 20 doppi falli in un torneo di questo tipo, va però notato che il tabellone di Indian Wells è più lungo del solito, anche se lo spagnolo è ancora solo in semifinale. Tuttavia, la verità è che i 23 doppi falli hanno già lasciato alle spalle i 16 che aveva “sparato” all’ ATP Cup nel 2020. LEGGI TUTTO

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    Nadal vs. Alcaraz, l’evoluzione della specie

    Rafael Nadal, imbattuto nel 2022

    Che weekend per gli appassionati iberici. Domenica sera arriva il superclassico Real Madrid – Barcellona, partita di football che è molto più di una semplice sfida sportiva. Stasera un antipasto tennistico eccezionale, con Carlos Alcaraz che sfida El Rey Rafael Nadal.
    Gli ingredienti per una partita clamorosa ci sono tutti. Rafa, beh, non ha ancora perso un match nel 2022. Sbarcò in Australia dicendo “chissà se potrò giocare decentemente…”. Il resto è storia. Una rimonta pazzesca su Medvedev a Melbourne, una marcia fin qua inarrestabile. Un tennis non sempre così convincente, ma lui ci mette il resto, quella grinta e capacità di tirare fuori la giocata al momento giusto che è sempre stata il suo marchio di fabbrica e che lo ha elevato tra i più grandi di sempre.
    A sfidarlo Carlitos Alcaraz, classe 2003, giovane che sta riscrivendo record di precocità. L’allievo di JC Ferrero sta crescendo in modo esponenziale, addirittura superiore alle tabelle di marcia ideali stilate nel team valenciano. L’estate scorsa si pensava che Alcaraz potesse arrivare presto tra i migliori, ma non che riuscisse a diventare così competitivo nell’arco di pochi mesi.
    Ha messo a puntino il fisico, ha lavorato su schemi offensivi provati sul finire della scorsa stagione, incluse le NextGen Finals in cui ero presente e nelle quali è stato straripante. Quelle novità sono diventate certezze nel giro di poche settimane, tanto che il suo tennis è arrivato a picchi di qualità assoluti. Chiedere al “povero” Bautista Agut, non proprio l’ultimo arrivato, brutalizzato a furia di pallate di un’intensità e qualità clamorose.
    Per l’appassionato medio è stato fin troppo facile bollare Alcaraz come il “nuovo Nadal”. Mai affermazione è stata tanto fuori strada. Rafa e Carlos si possono assimilare per il passaporto, per la passione per il gioco, per la correttezza in campo, e ora pure per l’iconico smanicato dello sponsor. Stop. I due tennisti sono diversissimi dal punto di vista tecnico e tattico. Hanno una fame incredibile, il giovane Carlos sta diventando sempre più lucido in campo e pronto a difese importanti, ma non è affatto costruito a-la-Nadal. Alcaraz è un formidabile attaccante da fondo, sempre più pronto a venir avanti a prendersi il punto sospinto dalle sue accelerazioni. Rafa è stato costretto a diventare più offensivo perché alla sua veneranda età di sole difese non avrebbe più vinto, la grandezza del Campione capace di costruirsi anno dopo anno, reinventarsi.
    La differenza più grande tra i due giocatori è la gestione del tempo di gioco. Rafa è sempre stato un maestro nel governare in campo il tempo, un po’ come in passato lo era Ivan Lendl, con colpi molti diversi ovviamente. Nessuno come lui riesce a passare da una ragnatela viscida di pallettoni veloci e arrotatissimi che ti sbattono sui teloni e ti fanno sbagliare ad improvvise bordate col diritto appena c’è uno spazio, o rovesci cross che tagliano il campo e le gambe del rivale. Pause tra un punto e l’altro, scambi infiniti e poi all’improvviso veloci. Alcaraz invece sta imponendo un tennis totalmente diverso, modernissimo: tempi di gioco praticamente azzerati. Non un momento tattico, non una pausa. Ti travolge con un anticipo incredibile abbinato a colpi profondi, ficcanti. Non c’è attesa, non c’è tempo di rifiatare. Quando comanda lui ed è intenso – e lo sta diventando sempre di più – sei travolto. Solo con un tennis di grandissima potenza riesci a contenerlo, oppure sporcandogli molto la palla, in modo che non riesca ad entrare subito con i suoi affondi. Vista la giovane età, tende ancora a perdere la pazienza ed esagerare. Esuberanza che appena riuscirà a contenere ed invogliare in un piano tattico positivo lo renderà molto difficile da battere, se non quasi imbattibile.
    Per questo Alcaraz non è il nuovo Nadal, semmai è l’evoluzione della specie. Colpi pesanti ma assai più netti, un modo di stare in campo terribilmente rapido ed offensivo costruiti su di un gran fisico, una testa “giusta”, una voglia di vincere lottare degna del suo predecessore. 
    Stasera probabilmente vincerà Rafa, troppo più esperto e capace di pungolare il giovane rivale nel pertugio ideale a mettergli dubbi e problemi. La palla salta altissima su questi campi e non è così veloce, proprio quel che il maiorchino ama. Sporcherà moltissimo la traiettoria con tutto lo spin possibile per mandarlo fuori giri, quindi Alcaraz avrà di fronte non solo il più grande lottatore del tour ma quello che ha le armi per farlo giocare male. Ma non sarebbe una sorpresa clamorosa una vittoria di Alcaraz, se riuscisse a servire bene e soprattutto rispondere con profondità tale da allontanare il rivale dalla riga di fondo, metterlo a rincorrere senza dargli il tempo di imbastire scambi arrotati e difese efficaci.
    Il tempo sarà la chiave: chi avrà in mano il tempo di gioco, vincerà. Il tempo è dalla parte di Alcaraz, il futuro è suo. Ma forse ancora il suo tempo non è arrivato, perché Rafa di mollare non vuol sapere. Beati spagnoli…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal è il quarto giocatore con più titoli vinti oltre i 30 anni

    Rafael Nadal nella foto

    Per valutare ogni nuovo successo di Rafael Nadal come merita, è necessario analizzare poco a poco l’impatto statistico che hanno e l’enorme merito di essere stato uno dei grandi talenti precoci nella storia del tennis mondiale e ora come uno dei migliori veterani di tutti i tempi.
    Lo spagnolo ha già vinto 22 dei suoi 91 titoli totali dopo il suo 30° compleanno. È una cifra davvero notevole, soprattutto se la contestualizziamo e ci rendiamo conto che solo tre giocatori hanno vinto più titoli di lui a trent’anni: Rod Laver e Ken Rosewall, in un tennis molto diverso da quello attuale, e anche Roger Federer, che è ancora davanti a lui con 14 trofei in più.
    Successi dopo i 30 anni🇦🇺 Rod Laver | 64🇦🇺 Ken Rosewall | 39🇨🇭 Roger Federer | 36🇪🇸 Rafa Nadal | 22🇺🇸 Arthur Ashe | 20🇷🇸 Novak Djokovic | 19🇺🇸 Andre Agassi | 15 LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Acapulco e Dubai e ATP 250 Santiago: I risultati con il dettaglio delle Finali e Semifinali (Santiago) – LIVE

    Rafael Nadal nella foto

    ATP 500 Acapulco – Finali – hard

    ESTADIO – Ora italiana: 02:00 (ora locale: 7:00 pm)1. [4] Marcelo Arevalo / Jean-Julien Rojer vs [WC] Feliciano Lopez / Stefanos Tsitsipas Il match deve ancora iniziare
    2. [4] Rafael Nadal vs [6] Cameron Norrie (non prima ore: 04:00)Il match deve ancora iniziare

    ATP 500 Dubai (Emirati Arabi) – Finali, cemento

    Centre Court – Ora italiana: 13:30 (ora locale: 4:30 pm)1. [1] Nikola Mektic / Mate Pavic vs [4] Tim Puetz / Michael Venus Il match deve ancora iniziare
    2. [Q] Jiri Vesely vs [2] Andrey Rublev (non prima ore: 16:00)Il match deve ancora iniziare

    ATP 250 Santiago – Semifinali – terra

    Central – Ora italiana: 17:00 (ora locale: 1:00 pm)1. [1] Rafael Matos / Felipe Meligeni Rodrigues Alves vs [3] Andre Goransson / Nathaniel Lammons Il match deve ancora iniziare
    2. [7] Sebastian Baez vs [2] Albert Ramos-Vinolas (non prima ore: 20:00)Il match deve ancora iniziare
    3. [WC] Alejandro Tabilo vs [4] Pedro Martinez Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Acapulco e ATP 250 Santiago: I risultati con il dettaglio del Day 5. Ad Acapulco semifinale tra Medvedev e Nadal (LIVE)

    Rafael Nadal nella foto

    ATP 500 Acapulco – Semifinali – hard

    ESTADIO – Ora italiana: 01:00 (ora locale: 6:00 pm)1. [WC] Hans Hach Verdugo / John Isner vs [4] Marcelo Arevalo / Jean-Julien Rojer Il match deve ancora iniziare
    2. [3] Stefanos Tsitsipas vs [6] Cameron Norrie (non prima ore: 03:00)Il match deve ancora iniziare
    3. [1] Daniil Medvedev vs [4] Rafael Nadal (non prima ore: 05:00)Il match deve ancora iniziare

    GRANDSTAND CALIENTE.MX – Ora italiana: 04:00 (ora locale: 9:00 pm)1. [LL] Lloyd Glasspool / Harri Heliovaara vs [WC] Feliciano Lopez / Stefanos Tsitsipas Il match deve ancora iniziare

    ATP 250 Santiago – Quarti di Finale – terra

    Central – Ora italiana: 15:30 (ora locale: 11:30 am)1. [7] Sebastian Baez vs Thiago Monteiro Il match deve ancora iniziare
    2. [8] Facundo Bagnis vs [2] Albert Ramos-Vinolas (non prima ore: 18:00)Il match deve ancora iniziare
    3. [4] Pedro Martinez vs [PR] Yannick Hanfmann (non prima ore: 23:00)Il match deve ancora iniziare
    4. [WC] Alejandro Tabilo vs [6] Miomir Kecmanovic (non prima ore: 01:00)Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    Il direttore del torneo di Monte Carlo parla di Rafael Nadal: “Ho visto la partita di Nadal in Australia e la verità è che dovrebbe essere la sceneggiatura di un film su Netflix”

    Rafael Nadal nella foto – Foto ATPTour

    Uno dei tornei che Rafael Nadal giocherà per preparare il suo assalto al Roland Garros è stato trovato. Non è esattamente una grande sorpresa, ma il numero cinque del mondo si recherà nel Principato per cercare il 12° titolo in carriera al Monte Carlo Masters 1000. La conferma è arrivata tramite Zeljko Franulovich, direttore dell’apprezzato torneo, che conta sulla presenza del campione spagnolo.
    “Ho visto la partita di Nadal in Australia e la verità è che dovrebbe essere la sceneggiatura di un film su Netflix. È soprannaturale. Nadal ha una forza d’animo straordinaria. Medvedev ha giocato ad un grande livello e non ha potuto sconfiggere la bestia competitiva che è Rafa. Non ho nemmeno bisogno di annunciare che Rafa giocherà a Montecarlo. Sono sicuro che verrà. È uno dei suoi tornei preferiti e serve a preparare il Roland Garros”, ha detto.
    Vale la pena ricordare che l’anno scorso Nadal ha raggiunto solo i quarti di finale a Monaco, perdendo sorprendentemente contro Andrey Rublev. Lo spagnolo non vince il torneo dal 2018, quando vinse la competizione senza perdere un set. LEGGI TUTTO

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    La grandezza di Nadal non è nei numeri (di Marco Mazzoni)

    Rafael Nadal

    Nadal. Ventuno. GOAT. Questi gli # che stanno imperversando su tutti i media e social da domenica pomeriggio. Il mondo del tennis (e non solo) si è stretto intorno a Rafael Nadal, che con la vittoria agli Australian Open torna a vincere il primo Slam dell’anno e soprattutto stacca i grandi rivali nella corsa al più vincente negli Slam. Un successo epocale per mille motivi, che abbiamo già ben analizzato e sviscerato. Una vittoria che consacra (…se mai ce ne fosse stato bisogno) un tennista ed atleta straordinario, uno dei migliori che lo sport – all sport – abbia mai prodotto. Era impensabile poche settimane fa pensarlo capace di giocare di nuovo un tennis di altissimo livello ed intensità. Ha alzato il suo livello strada facendo, imponendo la sua classe, testa e potenza su rivali più giovani, ricchi di talento ma ancora acerbi, con limiti tecnico tattici, non così irriducibili di fronte alla lotta e alle difficoltà. Mancava Djokovic, è giusto sottolinearlo, ma il successo di Nadal è chiaro, forte, meritato. È cresciuto nel torneo, ha ritrovato quella infinita voglia di vincere, ha annusato che la chance c’era. È andato a prendersela, “a la Nadal”, di forza, con tanta “garra”, con quella testa micidiale che non lo fa mollare mai. Anche se tutti i bookies lo davano piuttosto sfavorito contro Medvedev, e il campo nei primi due set e mezzo davano loro ragione, avevo lanciato un pronostico a lui favorevole perché i numeri non possono misurare la grandezza del cuore di un Campione.
    Quindi è Nadal il famoso “più grande di sempre”? Personalmente sono convinto che l’annosa questione del GOAT sia come il sesso degli angeli. Non esiste. Il tennis ha attraversato tante epoche diverse, troppi i cambiamenti. C’è un gruppo ristretto di grandissimi campioni che hanno vinto tanto, dominato, apportato qualcosa di nuovo e spettacolare alla disciplina. Questo è il Club del GOAT, i migliori. Rafa ne è uno dei principali protagonisti, spicca e si distingue anche tra di loro.
    Questo è quel che mi preme sottolineare. Per comodità e tendenza a razionalizzare tutto, creiamo categorie grazie alla comodità dei numeri. I numeri sono importanti. Ci sono aspetti sui quali i numeri non mentono. Anche pro-Nadal, come il mitico “21” alla casella Slam, record epocale, enorme. Ma la grandezza di Nadal a mio avviso è superiore a qualsiasi categoria e/o numero, si fonda in altri aspetti meno tangibili ma ancor più significativi.
    L’impatto di Rafael Nadal Parera sul mondo della racchetta è stato rivoluzionario. Prima di lui non c’era mai stato un tennista così potente, efficace, atleticamente superiore. Una macchina da gioco micidiale, che ha imposto un nuovo ed unico modello di gioco. Poche volte un tennista ha avuto il suo istinto killer, quello che gli ha permesso di scappare via verso il successo in tantissime fasi critiche. Nessuno come lui eccelle nella lotta, sul punto-a-punto, quando la testa conta più di qualsiasi colpo. Nessuno come lui riesce a crederci sino alla fine, ribaltare situazioni che paiono disperate. Vedi la finale di domenica, ma quante ne ha vinte soffrendo, lottando, sprintando, correndo, tirando colpi assurdi sotto totale pressione e fatica. Nessuno come lui riesce a cavarsi da situazioni difficili, a trovare uno spiraglio anche quando la porta sembra chiusa. Unico. Ci riesce grazie a sue qualità innate, e per come Zio Toni l’ha costruito da piccolo. Facendolo giocare in condizioni orribili, con palle sgonfie, con campi pieni di buche, con sessioni folli per fatica e durata. “Devi imparare a cavartela da solo”. Il ragazzo ha imparato come nessuno.
    E c’è molto, molto di più che lo rende superiore a tutti gli altri della sua epoca. Se qualcuno ha voglia di andarsi a rivedere un match del Nadal 2005-2008, quando atleticamente era davvero diverse spanne superiore a tutti, troverà un tennista completamente diverso da quello attuale. Era il più formidabile contrattaccante dell’era moderna, con quel “dirittaccio” così arrotato che diventava ingestibile, con due piedi capaci di rimettere tutto, con una risposta aggressiva e una fame famelica di vittoria su ogni singolo punto. La grandezza di Nadal sta anche nel non essersi fermato mai. Ha continuamente cesellato il suo gioco, con un’evoluzione che ha del sorprendente. Ha capito che doveva muoversi in avanti, che quel gioco lo stava massacrando sul piano fisico e che doveva diventare sempre più costruttore di gioco prima, più attaccante poi. Il Nadal che ha vinto gli Australian Open 2022 non è più il più grande difensore al mondo, quello semmai è Medvedev oggi. Rafa attacca, ha tempi di gioco molto più rapidi. Ha migliorato moltissimo il servizio e la risposta. È prontissimo ad aggredire la palla e pure venire a rete. È diventato un tennista assai più offensivo, con colpi più rapidi e schemi anche assai più gradevoli dal punto di vista meramente spettacolare. Nadal va prendersi il punto, domina, ti stritola non a furia di rincorse ma di pallate giocate con potenza e qualità tattica. Ha rivoltato il suo tennis e ne ha fatto un capolavoro. La sua intelligenza e duttilità è quindi superiore.
    Non è finita qua. La grandezza di Nadal è soprattutto nella sua qualità mentale e morale. La dignità con la quale ha saputo accettare tante sconfitte, traendone forza per ripartire e cambiare, con umiltà e coraggio. La voglia di ripartire dopo tanti problemi fisici – misterioso come dopo tutta questa usura, sia ancora lì, contro gente di 15 anni più giovane! – è un esempio per tutti. Soprattutto per questa nuova generazione di tennisti, dotati di grande talento tecnico ma assai lontana a Nadal per abnegazione e voglia di andare oltre ai propri limiti, oltre alla fatica, oltre al dolore. Rafa non è mai domo. Ci crede sempre. Lavora con un’intensità e qualità straordinarie, con una disciplina e dedizione inarrivabili. È l’esempio vivente di come massimizzare le proprie qualità e talento per diventare una leggenda. 
    Rafael Nadal è diventato il tennista con più titoli dello Slam vinti in singolare, 21. Ma non esiste un numero che possa misurarne la grandezza come persona ed atleta. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO