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    Gaudenzi: “A fine novembre parlermo con tutti, anche con Djokovic”

    Andrea Gaudenzi, Presidente dell’ATP

    In un’intervista concessa al quotidiano francese Le Figaro, Andrea Gaudenzi ha parlato delle gravi difficoltà che il mondo della racchetta ha dovuto affrontare in questo 2020 così travagliato. La situazione è ancora molto complessa, basti pensare alle concrete difficoltà che stanno sperimentando in Australia (uno dei paesi più “tranquilli” per il contagio da Covid-19) per organizzare ATP Cup ed Australian Open 2021. Per non parlare della trasferta in America latina appena dopo, in paesi massacrati dalla pandemia e con economie in ginocchio.
    Gaudenzi s’è soffermato soprattutto sul tema “caldo” della divisione in atto tra i giocatori dopo il battesimo della neonata PTPA lo scorso agosto. Per affrontare un 2021 che si preannuncia complicato, serve unità. Questo il concetto espresso a chiare lettere dal Presidente dell’ATP. Ecco alcuni estratti delle sue parole
    “Ovviamente il periodo è stato molto complicato per i giocatori. Siamo rimasti bloccati per tanti mesi, all’oscuro del nostro destino fino alla fine di luglio. C’era frustrazione, anch’io sono stato un giocatore e capisco il loro stato d’animo. Abbiamo ascoltato le loro lamentele, abbiamo cercato di agire per il bene di tutti, dello sport e di tutte le persone che vivono del tour”.

    “Il futuro è incerto, ma stiamo lavorando per programmare al meglio la prossima stagione. Ci incontreremo tutti alla fine di novembre e dicembre. Siamo aperti alle discussioni (con Djokovic e PTPA, ndr), ma è giunto il momento dell’unità e non dei conflitti. Dividerci adesso non funzionerebbe e tutti perderebbero. I tornei hanno bisogno dei giocatori e i giocatori hanno bisogno dei tornei. Non possiamo apportare i cambiamenti necessari se ci sono divisioni. Dobbiamo combattere insieme per difendere gli interessi più importanti, del tennis soprattutto”.
    Vasek Pospisil, vero braccio destro di Djokovic nella creazione della PTPA e molto attivo tra i giocatori, recentemente aveva parlato della prossima stagione, dicendosi aperto ad ogni possibilità, a parlare con l’ATP e prendere insieme decisioni importanti, ma è rimasto molto fermo sulle posizioni sbandierate al momento dell’annuncio del nuovo “sindacato”. Diversa suddivisione dei premi, con una fetta assai più cospicua per i tennisti, revisione del calendario e molto altro, questo il programma della PTPA, con qualche velata minaccia di possibile spaccatura e chissà, anche rottura. Gaudenzi di par suo aveva annunciato lo scorso settembre un nuovo piano che prevede una piccola rivoluzione su aspetti basilari della stagione, includendo anche una suddivisione degli introiti assai più favorevole per i tennisti. La sensazione è che presto vedremo molte novità nel mondo della racchetta, sperando non si arrivi ad un conflitto così duro che porti ad una divisione. Di sicuro ci aspetta un inverno molto “caldo”…

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Martina Navratilova critica duramente Djokovic e la nuova associazione dei giocatori

    Intervistata dal giornale The Irish Times, l’ex campionessa Martina Navratilova ha parlato di molti temi di attualità. Il suo punto di vista è sempre molto interessante visto il suo grande impegno per i diritti civili, soprattutto nella lotta per l’uguaglianza razziale e sessuale degli sportivi e non. “Considero la lotta per l’uguaglianza delle donne nello […] LEGGI TUTTO

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    Pospisil: “ATP e PTPA possono coesistere”

    Alcuni giorni fa Vasek Pospisil ha rilasciato al collega britannico Simon Cambers una lunga ed interessante intervista (pubblicata su Tennis Majors), in cui il canadese parla diffusamente della tanta discussa Professional Tennis Players Association, lanciata a New York appena prima dell’ultimo US Open. Pospisil, diventato braccio destro di Djokovic nel difendere “gli interessi dei giocatori” crede che […] LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas: “L’assenza di Roger e Rafa a US Open è pesante. La nuova associazione? Non ho niente a che fare con questo”

    Il greco Stefanos Tsitsipas è uno dei tennisti più attesi allo US Open 2020, al via oggi nella “bolla” (…a quanto pare, non così ermetica…) di Flushing Meadows. Nel giorno dedicato alla stampa, Tsitsipas ha risposto ad alcune domande. Ecco alcuni passaggi delle sue dichiarazioni. Da sottolineare come abbia tagliato corto alla domanda sulla nuova […] LEGGI TUTTO

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    Djokovic e la nuova associazione: “Nessun boicottaggio o tour parallelo. Vorrei che Roger e Rafa si unissero a noi”

    Djokovic, vince il 1000 di Cincinnati e parla della PTPA

    Dopo aver alzato il 35esimo titolo Masters 1000 in carriera nella “bolla” di Flushing Meadows, Novak Djokovic ha parlato diffusamente del progetto lanciato ufficialmente insieme a molti colleghi, la neonata PTPA (Professional Tennis Players Association).
    “Sono stato parte del Player Council per molti anni, e considero questa esperienza molto importante” dichiara il n.1 del mondo. “Il gruppo di giocatori con cui mi sono ritrovato adesso è probabilmente il migliore degli ultimi anni. La comunicazione è assai migliore, anche se è chiarissimo che ci sono diverse cose di questo sistema e di questa struttura che sono molto complicate, è un sistema molto complesso.
    Per quanto riguarda la nuova associazione dei giocatori, per prima cosa dico che questa non è una idea nuova, non nasce dal niente. Questo è stato un progetto di molti giocatori e di molte generazioni. Per esempio nella sua epoca Andy Roddick fu una delle voci principali e più forti tra i tennisti per un cambiamento. Siamo uno dei pochi sport a livello globale che non ha una associazione dei giocatori formata unicamente dai giocatori. Di questo abbiamo discusso da moltissimo tempo, direi decenni.

    Così che ora non vengo a sedermi qua con voi e dirvi che questa associazione è una mia idea, o di Vasek (Pospisil, ndr). Credo assolutamente che questo sia un passo adeguato, perché unifica i giocatori. Ci permette di avere una piattaforma, una associazione in cui possiamo esprimere le nostre idee ed opinioni. Ho letto nella lettera degli altri membri del consiglio che loro credono che la ATP non possa coesistere con questa nuova associazione. Con tutto il rispetto, non sono d’accordo.

    Dal punto di vista legale, siamo sicuro al 100% di poter formare questa nuova associazione. Non è un sindacato, è una unione di giocatori. Non andremo a spingere per alcun tipo di boicottaggio e nemmeno a formare un circuito parallelo. Ho visto molte speculazioni perché questo è qualcosa di grande, però ripeto che non è affatto una nuova idea. Semplicemente questa generazione ha la possibilità di fare l’ultimo passo, questo spero. Andremo a riunirci oggi con i giocatori e il nostro obiettivo è vedere che ci sia l’appoggio da parte degli altri.

    Non abbiamo un numero minimo di giocatori che firmeranno l’ingresso nella associazione. Noi ci rivolgiamo ai top 500 del ranking individuale e nei top 200 del doppio, e spero che potremo unire a noi la maggior parte dei colleghi. Sappiamo che la cosa più probabile è che questo non succeda oggi (ieri sera, ndr), ma lasceremo passare del tempo per le decisioni di ognuno. Dobbiamo iniziare da qualche parte. La stampa dice che questo sarà positivo solo per i giocatori, non sono d’accordo. Sarà positivo per tutto il tennis, se una associazione come la nostra è stata un passo avanti in altri sport.
    Sarei felice se Roger e Rafa fossero dei nostri, chiaramente. Vorrei poter contare su tutti. Però capisco che ci sono opinioni diverse, pensano che questo non sia il momento giusto. Io credo che questo invece sia il momento. Sempre è il momento. E’ come quando hai un figlio, o mai è il momento oppure lo è sempre. Questa associazione è qualcosa che sta bollendo in pentola da più di 20 anni. Non abbiamo le risposte ad ogni domanda, non sappiamo ancora quali saranno i rappresentanti dei giocatori, anche se abbiamo una idea ampia di come sarà la associazione. Avremo i nostri amministratori legali e riunioni annuali. In questo momento stiamo cercando di farci una idea di quanti tennisti pensano di unirsi all’iniziativa. Partiamo adesso da qua”.
    Djokovic quindi tira dritto, insieme a molti colleghi (tra cui Matteo Berrettini, che ha firmato il proprio ingresso nella neonata associazione), con parole ferme ma chiare. L’idea pare quella di rafforzare il potere contrattuale dei giocatori verso l’ATP, i tornei (inclusi gli Slam), sponsor e media. Nega totalmente la possibilità di uno strappo, ma quando si apre un fronte del genere, lo sviluppo di una “guerra” (perché in fin dei conti, lo è) diventa spesso imprevedibile; ancor più vista la netta chiusura dell’ATP e diversi altri top players. La pentola bolliva a fuoco medio da molto tempo. Djokovic & compagni hanno messo il fuoco a tutta…

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    E’ ufficiale: è stata creata una nuova associazione di giocatori e ha già una foto di famiglia. C’è anche Matteo Berrettini

    E’ ufficiale: è stata creata una nuova associazione di giocatori e ha già una foto di famiglia. C’è anche Matteo Berrettini

    È un momento storico per il tennis mondiale. Per la prima volta dal 1972, un gruppo di giocatori si è riunito per creare un’associazione di tennis. La PTPA – Professional Tennis Players Association – è nata questo sabato 29 agosto 2020, e conta quasi un centinaio di nomi in questo primo gruppo di firmatari, di cui 65 compaiono nella prima fotografia di famiglia.
    Novak Djokovic e Vasek Pospisil sono i leader, ma il gruppo ha volti noti come Diego Schwartzman, Matteo Berrettini, Oliver Marach, Ryan Harrison, Christian Harrison, Ivo Karlovic, Nikola Mektic, Andrej Martin, Franko Skugor, Aisam Qhreshi, Mate Pavic, Ivan Dodig, Hugo Dellien, Guido Pella, (entrambi assenti), Rohan Boppana, Aljaz Bedene, Filip Krajinovic, Damir Dzumhur, Taylor Fritz, Hubert Hurzkacz, Cristian Garín, Sumit Nagal, Jozef Kovalik, Leonardo Mayer, Taro Daniel Marton Fucsovics, Corentin Moutet o Tommy Paul.

    Il messaggio è stato inizialmente condiviso da Novak Djokovic e Vasek Pospisil sui social network, seguito da una serie di condivisioni con molti dei tennisti che hanno scelto di firmare questa prima lettera di principi. “La Professional Tennis Players Association (PTPA) non è nata per combattere, disturbare o causare problemi all’interno o all’esterno del tour. Esiste semplicemente per unificare i giocatori, far sentire la nostra voce e avere un impatto sulle decisioni che vengono prese e che influenzano le nostre vite e i nostri mezzi di sussistenza”.
    Ricordiamo che Roger Federer, Rafael Nadal, Kevin Anderson e Bruno Soares erano contrari a questa decisione. LEGGI TUTTO