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    Nuova Fiat 500 elettrica La Prima, il test drive esclusivo a Torino

    Siamo stati tra i primi in assoluto a guidare su strada la nuovissima Fiat 500 elettrica. La nuova, brillante, city car della Fiat. Un test breve, in città, ma sufficiente a rendersi conto delle caratteristiche e delle qualità di questa rivoluzionaria city car cittadina.
    La 500 elettrica è anche la prima auto a propulsore completamente elettrico del gruppo FCA. Marchionne l’aveva annunciata nel giugno di due anni fa nell’ultima apparizione pubblica prima della morte e adesso quest’auto è realtà. Non verrà costruita in Polonia, come l’attuale 500 ma tornerà ad essere in tutto e per tutto italiana come la prima 500 del 1957: sarà realizzata negli stabilimenti torinesi di Mirafiori dove è stata allestita la nuova linea di montaggio che potenzialmente potrebbe sfornare fino a 700 auto al giorno qualora le richieste fossero molto elevate.

    È tutta nuova
    Non fatevi ingannare dall’aspetto: la 500 elettrica è un’auto completamente nuova; non ha niente a che spartire con la 500 nata nel 2007 e che dopo numerosi restyling è ancora regolarmente in vendita con il motore termico, a benzina o diesel oppure ibrido. La 500e invece si identifica subito dal frontale, dove è scomparso il classico logo rosso trapezoidale Fiat ed è stato sostituito dalla scritta “500” da cui partono i due “baffi” che trasmettono l’immancabile identità della 500. Anche se le forme sono quelle senza tempo della 500 perché il design non è stato stravolto, la nuova 500e spicca per le maggiori dimensioni: è più lunga e più larga. La lunghezza totale è salita a 3,63 m, quindi è aumentata di 61 mm ed è anche 56 mm più larga del modello tradizionale. Anche l’interasse, cioè la distanza tra ruote anteriori e posteriori, è stato accresciuto di 22 millimetri.
    Le dimensioni maggiori tradiscono il fatto che la 500 elettrica è basata su una piattaforma nuova, ben diversa da quella della precedente 500. Una piattaforma costruita appositamente per ospitare le batterie agli ioni di litio collocate sotto ai sedili. Le batterie (di produzione Samsung) hanno una capacità di 42 kWh, e permettono quindi un autonomia – secondo quanto dichiarato da FCA – di circa 320 km. Più che adatti per l’utilizzo cittadino.
    Il motore elettrico è collocato anteriormente ed eroga una potenza di 87 kW che corrispondono a  118 cavalli. Il blocco motore è molto compatto e combinato in un pezzo unico con l’inverter, cioè quel dispositivo che si occupa di commutare l’energia elettrica fra batteria e motore.
    L’abitacolo è più spazioso
    Una volta saliti a bordo la prima cosa che si nota subito è come questa 500 elettrica non abbia nulla in comune con il precedente modello. La maggiore lunghezza e l’aumentato interasse hanno consentito di cambiare drasticamente la posizione di guida. Ora il guidatore non è più seduto come su una sedia con le gambe ripiegate – l’aspetto più criticato della vecchia 500 – ma può assumere una posizione di guida più confortevole e distesa. Non essendoci più un cambio e relativa leva, lo spazio tra i due sedili è maggiore. L’abitacolo più spazioso va a tutto vantaggio del comfort di chi siede davanti. La sensazione di maggiore conodità è palpabile: i passeggeri anteriori hanno oltre 4 cm di spazio laterale in più per le spalle, 5 cm in più a livello delle anche nella seduta e 10 mm di spazio in più per la testa. Ora il volante prevede anche la doppia regolazione in lunghezza ed altezza E sono aumentati I vani nell’abitacolo per riporre oggetti di varie dimensioni. L’omologazione però resta per quattro persone perché lo spazio posteriore non è cambiato. I vantaggi dei centimetri in più sono andati tutti a vantaggio di guidatore e passeggero anteriore.
    Come va su strada

    La guida cittadina risulta davvero facile e brillante. Il motore elettrico che eroga 220 Nm di coppia è sempre prontissimo all’accelerazione quando si schiaccia il gas; la compattezza dell’auto il nuovo servosterzo elettrico rendono la 500 maneggevolissima nel traffico cittadino, negli incroci e nelle rotonde. L’accelerazione è notevole nonostante la potenza tutto sommato contenuta in 118 cavalli perché la 500 elettrica raggiunge i 50 km/h in appena 3,1 secondi e impiega 9” per lo scatto 0-100. La velocità massima è limitata a 150 km/h.
    Una delle grandi novità della 500e è il fatto di disporre dei sistemi di assistenza alla guida di secondo livello: ovvero cruise control, adattativo, sensori che mantengono l’auto allineata nelle corsie di marcia, frenata di emergenza per ostacoli improvvisi e così via. È la prima volta che un costruttore propone Adas di secondo livello su una city car.
    La plancia è dominata da un grande schermo orizzontale touch da 10,25 pollici divisibile in settori come hanno le auto di lusso per personalizzarsi le informazioni (mappe, funzionalità motore, autonomia, musica). Come su tutte le elettriche il cambio è ad una sola marcia e si aziona tramite una pulsantiera sul tunnel. Tre invece sono le modalità di guida che si selezionano con un pomello rotante sempre collocato sul tunnel: Normal, Range e Sherpa. La prima è la mappatura di guida tradizionale; la seconda introduce la modalità di guida con un solo pedale che permette di rallentare anche drasticamente sollevando il piede dall’acceleratore facendo meno di azionare il pedale del freno; la terza modalità è consigliabile usarla soltanto in caso d’emergenza, quando si è ai ferri corti con l’energia nella batteria. Perché aumenta al massimo l’autonomia di marcia per raggiungere il punto di ricarica più vicino riducendo però gli sprechi energetici: niente climatizzatore o riscaldamento, potenza ridotta a 77 cv e velocità limitata a 80 km/h.
    Tempi di ricarica e autonomia
    L’autonomia, croce e delizia di ogni elettrica, sulla carta sembra eccellente: la 500 elettrica dichiara una percorrenza di 320 km con un pieno di energia. I tempi di ricarica invece, come per tutte le auto elettriche, dipendono dal punto di ricarica cui si collega il cavo: i 42 kWh della batteria si possono ricaricare in circa 15 ore alla presa casalinga, in 4 ore e 15 minuti ad una colonnina da 11 kWh e in meno di un’ora nelle colonnine più veloci diffuse in Italia: quelle da 50 kWh. Ma il sistema di ricarica della 500 e arriva fino a 85 kWh quindi quando si diffonderanno colonnine più veloci l’auto potrà ricaricarsi anche in mezz’ora.
    Prezzo di lancio
    La 500 elettrica sarà consegnata ai primi clienti a partire dal 24 ottobre. Il suo prezzo partirà da 34.900 euro nell’allestimento “La Prima”, già ricchissimo di optional (fra cui il cavo di ricarica per le colonnine pubbliche che in molte city car elettriche non fa parte delle dotazioni standard). Ma sommando gli incentivi governativi per l’elettrico, che arrivano a 10mila euro in caso di rottamazione, e aggiungendo eventuali incentivi regionali che ogni Regione stabilisce a discrezione, si potrebbe arrivare a pagarla complessivamente poco più di 20mila euro. FCA ha costruito anche un’intrigante versione cabriolet della 500e dotata di tetto in tela retrattile elettricamente che costerà 3.000 euro di più. LEGGI TUTTO

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    Vespa PX by Polini, la prova: vado al massimo!

    Quanti ricordi legano tutti noi alla Vespa. “Chi Vespa mangia le mele” è uno dei claim pubblicitari divenuti col tempo un modo di dire comune. Se non avevi la Vespa, caro mio, andavi in bianco. Lo cantava anche Vasco nella canzone “Bollicine”, ricordate? In qualche regione d’Italia ci si è spinti addirittura oltre: “Vespare” ha assunto il significato di viaggiare, di solito in vacanza, ma anche di prodigarsi in quella pratica che oggi viene chiamata petting… ci siamo capiti: chi aveva la Vespa era tra quelli giusti, gli altri eran fuori.
    Da allora però sono cambiate tante cose, forse in meglio o forse in peggio, ma la Vespa è ancora un modello venduto e apprezzato. Rispetto alla PX di una volta è quasi irriconoscibile. Ha il controllo di trazione, un motore 4 tempi ecologico e silenzioso, il variatore, una carrozzeria stondata…oggi però non guideremo nulla di tutto ciò.
    Un giorno di gloria
    Test, Vespa PX by Polini: vado al massimo! | le immagini Abbiamo a disposizione una fiammante Vespa PX anni 70 elaborata in ogni bullone da Polini. Giusto per anticiparvi qualcosa: il monocilindro due tempi ha una cilindrata di 187 cc, carburatore da 30 mm…
    Polini è un’azienda con sede ad Alzano Lombardo (BG) che fin dalla sua nascita progetta e produce kit di elaborazioni per mezzi a due ruote, specialmente scooter. Cilindri, marmitte, variatori, impianti frenanti…ce n’è per tutti. Ed ecco che arriviamo alla Vespa PX. Piaggio ne ha venduti milioni di esemplari in tutto il mondo e Polini ne ha elaborate una buona parte. Nel loro catalogo ci sono un’incredibile quantità di componenti dedicati alla Vespa PX 125 e 150.
    Polini e il suo kit
    Abbiamo cilindro/testa in alluminio disponibile in due cilindrate, con testa a doppia candela e 8 punti di fissaggio. Il kit è disponibile con corsa standard (57 mm, cilindrata 178 cc) oppure aumentata fino a 60 mm (cilindrata 187 cc: cambia l’albero motore). Il cilindro è raffreddato ad aria ma grazie all’alluminio e al disegno delle alette, la temperatura del motore rimane più bassa rispetto al motore di serie. L’alettatura è maggiorata per avere una miglior dispersione del calore e la guarnizione della testa è in acciaio siliconato.

    Il costo del gruppo termico da 60 mm è di 378,75 euro + IVA. Come nei motori da gara, la biella è ricavata dal pieno al fine di migliorare la resistenza alle sollecitazioni. Non può mancare il carburatore da 30 mm (fuso in lega d’alluminio, con valvola piatta in lega cromata) con relativo collettore lamellare, venduto a un prezzo di 290 euro + IVA. A completare la parte termica c’è la marmitta, rivista nella conformazione del collettore e delle paratie interne. È realizzata a mano con saldature a gas inerte e costa 123,81 euro + IVA. Per quanto riguarda l’accensione invece, Polini ne propone di due tipi: digitale o analogica. Il modello digitale è composto da uno statore a due poli, volano a magneti, centralina, bobina, ventola di raffreddamento e pick-up ed è estremamente semplice da regolare. Offre quattro mappature per adattarsi ai diversi tipi di motore. Non manca nemmeno il kit per la trasmissione, che comprende una crociera rinforzata (indispensabile su motori Vespa preparati) e ingranaggi del cambio più lunghi, in particolare i due rapporti primari per aumentare la velocità massima.
    Piccola “bestia”
    Giro di chiave, avviamento a pedale e il piccolo mostro prende vita. La nostra Vespa di oggi è equipaggiata con tutti i kit a disposizione: il monocilindro due tempi da quasi 200 cc (187 a esser precisi) scalpita dalla voglia di scatenarsi. Il minimo vagamente irregolare è un presagio di prestazioni tremende e manco a farlo apposta è esattamente ciò che ci aspetta. Ma prima, va detto che pur con un motore così spinto ed elaborato, la Vespa è rimasta trattabile. Ai bassi regimi infatti ha un’erogazione fluida e lineare, non trasmette strattoni imprevisti. Ma superata una certa soglia è meglio tenersi forte.

    Il rumore si fa via via più minaccioso e il regime sale sempre più rapidamente, proprio come la spinta. C’è un deciso cambio passo a metà del range di giri utile, e anche se siete abituati all’accelerazione di un maxiscooter, rimarrete sorpresi. La piccola Vespa PX, equipaggiata anche con pneumatici sportivi, volta in un fazzoletto, aiutata anche dal peso contenutissimo. Un animale indomito, che però grazie ai dischi maggiorati è anche sicura: la frenata è decisa e intensa, al pari di un moderno scooter sportivo. Se avete sempre desiderato più verve dalla vostra vecchia Vepsa, Polini ha ciò che fa per voi.
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