Focus e obiettivi 2025: Jannik Sinner
Jannik Sinner (foto Brigitte Grassotti)
“Penso che un sogno così non ritorni mai piùMi dipingevo le mani e la faccia di bluPoi d’improvviso venivo dal vento rapitoE incominciavo a volare nel cielo infinito”
Non trovo parole migliori del capolavoro di Domenico Modugno per raccontare le emozioni, i brividi, i sogni diventati realtà grazie alle imprese straordinarie di Jannik Sinner nel 2024. Dopo l’eccezionale rush conclusivo del 2023, culminato con la finale al “Masters” di Torino e la vittoria in Davis Cup, ci aspettavamo un Sinner da corsa, forte, vincente. Ma così… oggettivamente no. Jannik ha realizzato in campo quel che ogni tennista sogna nella propria cameretta da bambino, quel che ogni Pro visualizza nella propria testa negli allenamenti e prima di scendere in campo in un match ufficiale. La palla che arriva, il corpo che reagisce in un millisecondo e i piedi che ti portano nel punto ideale per l’impatto, con la racchetta che mulina nell’aria uno swing perfetto e… boom! La palla colpita piena, potente, a disegnare una traiettoria che flirta con le righe. Vincente. Migliaia di questi colpi perfetti, potenti e bellissimi, hanno segnato il 2024 di Jannik, trasformandolo da grande giocatore in Leggenda. Il più forte di tutti, il più tosto, il più continuo. Il più vincente. Lo scorso anno Sinner ha vissuto una stagione clamorosa per risultati e continuità di gioco, diventando una delle migliori di sempre nell’era moderna del gioco. Inutile ripercorrere ora i titoli, li conosciamo tutti a memoria, vissuti match dopo match, palla dopo palla, vincente dopo vincente. Non possiamo che ringraziare il nostro magnifico campione per i successi che nemmeno osavamo immaginare, tanto era ardito farlo. Cosa aspettarci nel 2025 da Jannik? Lasciando totalmente perdere la questione appello della WADA, confidando nell’onestà della giuria, restiamo al gioco, al campo, al fisico e alla testa del nostro azzurro, provando ad immaginare cosa proverà a fare per continuare a vincere e restare lassù, seduto sul trono del tennis maschile. Con qualche paura, per la sentenza e non solo.
Condizione atletica e spinta continua al miglioramento
Sinner nel 2024 ha dominato il tennis maschile completando molto del lavoro impostato già da Riccardo Piatti prima e poi con il suo nuovo team, “tailor made”: un vero “maestro” di tecnica come Vagnozzi, il più grande ammiraglio e motivatore dei nostri tempi, Darren Cahill, un rinnovato settore di preparatori atletici e fisio di massimo profilo. Si è lavorato sul fisico, per renderlo più resistente agli sforzi enormi che la spinta dei suoi colpi richiede, confidando nell’innata elasticità e coordinazione, con le quali genera potenza e si muove in equilibrio; si è lavorato in modo spettacolare sul servizio, abbiamo ancora negli occhi le prestazioni a Torino e non solo… ogni volta che il punto scotta o ne ha davvero bisogno, una prima palla di battuta ficcante esce magicamente dalle sue corde. Si è potenziato il diritto, migliorato la posizione in campo sugli attacchi e pure il gioco di volo, non più accessorio o orpello. Risposta top, rovesci chirurgici, bordate di diritto imprendibili, la “macchina” Sinner ha performato come le migliori F1, imprendibili nei rettilinei e stabili in curva. Top. È andato a prendersi grandi tornei e tantissime vittorie contro i migliori, e l’ha fatto non solo imponendo il suo gioco di pressione e potenza, ma cambiando nel corso dei tornei e spesso anche all’interno dei singoli match, segnale di forza, flessibilità, lucidità tecnica e tattica. Due i capolavori di Melbourne, come ha “schiantato” Djokovic in casa sua, e poi come ha rimontato Medvedev, soffrendo e cambiando in corsa, fino al trionfo meritatissimo. Sono tanti i momenti eccezionali del suo 2024, e abbiamo avuto non poca paura in due momenti. Primavera, il k.o. all’anca. Per anni anni abbiamo penato dietro ai problemi fisici di Jannik, ora che tutto pareva sotto controllo, ecco che arriva questo stop, in una parte del corpo delicatissima, ancor più per un ragazzo con una struttura tutto sommato esile e con una tecnica di impatto del diritto non esattamente morbida per quell’articolazione. Brividi veri… Il ricordo di carriere spazzate via di grandi ex ha fulminato le nostre teste. Per fortuna si è ripreso bene, e la situazione sembra al momento sotto controllo. Poi appena prima di US Open, la brutta faccenda Clostebol, sulla quale non voglio ora tornare. Vincere uno Slam, con un peso del genere, con gli occhi di tutti puntati contro, con orde di stolti colpevolisti pronti alla pugna pur di buttarlo giù dal trono, è stata l’impresa nell’impresa, il metro della sua forza mentale. “Ho avuto dubbi e notti insonni, poi mi sono detto… non ho fatto niente di male”. Questa la sua forza, lucida gestione di un qualcosa che ancora pende sulla sua testa e grava sulle sue spalle, ma che con la forza chi sa di essere pulito e innocente riesce in qualche modo a controllare. Non si è N.1 per niente, non si diventa n.1 solo con un gran diritto o due gambe velocissime. Si è il migliore perché si è diversi dentro, nella testa e nel cuore. E Jannik lo è. Ha costruito il suo tennis pezzo dopo pezzo, assecondando un talento naturale con Straordinaria Normalità, forte della cultura del lavoro. “Sono destinato al lavoro”, disse. Niente è più vero. “Devo Migliorare” la locuzione più usata nelle 6500 parole circa che usa nella sua vita. Con questi input, forza morale e volontà, ecco spiegati i risultati.
A historic season
Enjoy @janniksin‘s crazy 2024 highlight reel pic.twitter.com/xJ1jCCKisu
— Tennis TV (@TennisTV) November 26, 2024
2025: obiettivi tecnici
Può sembrare assurdo parlare di obiettivi tecnici per un tennista così forte. Invece ce ne sono eccome, e di importanti. Il servizio di Sinner è diventato fortissimo, ma ancora in qualche giornata la percentuale di prime non è costante, mentre sulla seconda palla è stato fatto un lavoro clamoroso, qua serve mantenere il livello raggiunto. Per detta del “Vagno” il back di rovescio non sarà mai una delle armi di Jan, ma certamente insistere nella fiducia nel colpo e rafforzare la combinazione di precisione nella lunghezza e velocità sarà una bella sfida. Un gran bel taglio sotto alla palla da sinistra può essere assai utile quando vuole rallentare per guadagnare tempo e spezzare il ritmo al rivale, per poi girarsi sul diritto ed esplodere una pallata ingestibile sia inside-out che lungo linea da sinistra, schema che ha iniziato ad usare con sapienza e può (e deve) diventare sicuro. Di sicurezza si parla anche sul net, dove Sinner è migliorato, ma c’è tanto spazio per arrivare nei pressi della rete con tempi migliori e toccare la palla non solo forte a chiudere ma anche corto o in contro piede. Dettagli, quelli che fanno la differenza. Lui lo sa benissimo, il suo mantra al miglioramento continuo ci farà certamente vedere qualcosa di nuovo e diverso nel 2025. Lui è l’uomo da battere, tutti lo studiano e cercano di metterlo in difficoltà. Guai a stare fermi.
2025: Wimbledon e oltre
“Penso che un sogno così non ritorni mai più”. Sinner è fortissimo, il migliore, ma guai a chiedergli di ripetere o addirittura migliorare i risultati del 2024. Sarebbe troppo, ingiusto anche per un campione come lui. Andiamo un passo alla volta, consapevoli che sul duro e indoor è oggettivamente l’uomo da battere se sano e in forma. L’anno inizierà cercando di confermare il titolo a Melbourne, e non sarà una passeggiata perché Zverev si fa sempre più minaccioso, e Alcaraz ha posto AO25 come obiettivo massimo del suo anno, essendo l’unico Slam che ancora gli manca. Oltre al restare sano e sereno, se devo scegliere un obiettivo per il 2025 metto al primo posto Wimbledon. Jannik ha dimostrato di poter giocare molto bene e vincere anche su erba (Halle); è in questa fase storica il più forte, non v’è mai certezza del futuro… quindi è importante cavalcare il momento e provare a vincere, a partire dal torneo più nobile, dove tutto è nato. Sinner può farcela, la speranza è di arrivare in ottima forma fisica e giocando un bel torneo in preparazione. La sensazione è che non giocherà a Bologna in Davis a novembre, vedremo. Molto dipenderà da come andrà la nuova stagione e sua parte finale. Sinner ha un bel margine nel ranking sui rivale. Anche confermare il n.1 a fine 2025 sarebbe importantissimo. Vista la sua qualità generale e l’abilità nel giocare bene in ogni condizione, è un obiettivo possibile, a patto che le stelle non si mettano di traverso per fattori extra campo.
Le insidie…
Due su tutte. Inutile prenderci in giro: il rischio di uno stop per la nota vicenda c’è. Ci auguriamo che prevalga il buon senso, la ragione, una corretta interpretazione della parola “administration”, tutto ruoterà sembra su queste maledette quattordici lettere. Incrociamo le dita. La seconda insidia è il dover difendere moltissimi grandi risultati, cosa nuova anche per lui. Vista la sua testa, serenità e ambizione, non dovrebbe essere un peso insostenibile, ma anche un tipo tosto come Jannik camminerà in territori inesplorati, con una concorrenza sempre più agguerrita per batterlo e una pressione costante. Quindi non dobbiamo dare scontato le strisce vincenti, i titoli, i record. Tutto questo è arrivato per suo enorme merito, il lavoro, il talento, la voglia di vincere. Prendiamo nel 2025 ogni vittoria di Sinner come una gioia purissima; e se invece di vincere 73 partite (con solo 6 sconfitte) come nel 2024 fosse in grado di realizzarne “solo” 50, o 60, sarà bellissimo lo stesso se affronterà il futuro con la sua solita classe, purezza e qualità. Jannik sta scrivendo un nuovo linguaggio del vivere lo sport, basato su rispetto, sul comunicare il valore del lavoro e dell’impegno. Se non vinci, impari. Questo è il messaggio che deve arrivare. Se ci saranno anche altri Slam, magari i Championships, avremo ancor più di che gioire. Già poter assistere alle imprese, partite, colpi straordinari e condotta di Sinner è qualcosa di talmente bello che dobbiamo tenercelo stretto stretto. È un dono. Forza e GRAZIE Jannik!
Buon 2025 tennistico a tutti.
Marco Mazzoni LEGGI TUTTO