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    La Polizia esaurisce i fondi, benzina troppo cara: “Guidate il meno possibile!”

    Dall’Italia agli Stati Uniti, l’aumento del prezzo dei carburanti coinvolge gli automobilisti di tutto il mondo, e non solo i comuni cittadini, ma anche la polizia. Il caso più eclatante si è registrato in Michigan, dove il prezzo medio di un gallone di benzina (circa 3,5 litri) è di ben 5,214 dollari (quasi 5 euro). Questo drastico aumento dei prezzi si ripercuote su tutti, compreso l’Ufficio dello Sceriffo della Contea di Isabella, che ha rivelato di aver esaurito i fondi messi a bilancio per il carburante.
    Prezzi dei carburanti alle stelle: anche l’Italia sta pagando la guerra in Ucraina
    “Non ci sono più soldi per il carburante”
    Michael Main, Sceriffo della Contea di Isabella, ha infatti dichiarato di essere stato costretto a dare istruzioni agli agenti di “cercare di gestire tutte le chiamate accessibili al telefono”: in pratica, rispondere alle chiamate di persona per evitare così il più possibile di guidare. Main ha comunque aggiunto che, nonostante le mosse per risparmiare sul budget, la sicurezza dei cittadini rimarrà l’obiettivo primario.
    Lavorare con una Dodge Charger non aiuta…
    Ma nonostante le rassicurazioni, sembra che l’Ufficio dello Sceriffo sia stato sommerso da commenti negativi sui social, dato che la sua pagina Facebook è stata apparentemente cancellata. I cittadini sono senz’altro preoccupati. Anche perché i poliziotti di Isabella non guidano esattamente un’utilitaria, bensì una Dodge Charger Pursuit, una berlina “cattivissima” con un motore V6 da 3,6 litri. Si capisce come, al giorno d’oggi, mettere benzina a quell’auto rappresenta un vero e proprio investimento economico. 
    Addio auto benzina, Diesel e GPL entro il 2035, la protesta dei Costruttori: “Troppo presto” LEGGI TUTTO

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    Genova, beccato con 47 auto fantasma: la truffa di un 30enne finisce malissimo

    Aprire una partita può comportare spese onerose, ma può essere una mossa utile per molteplici scopi. Per esempio la si può utilizzare per farsi intestare fittiziamente 47 auto fantasma, come ha fatto quest’uomo di 30 anni denunciato dalla Polizia Stradale di Genova.
    Veicoli intestati per attività criminali
    L’uomo, nel 2016, aveva aperto una partita Iva per il commercio di veicoli usati, attività mai esercitata. La sede della società era infatti un fondo non attrezzato, sito in val Polcevera, e che in tutti questi anni non risultava aver venduto alcun veicolo. Il trentenne comunque acquistava auto sfruttando le agevolazioni fiscali previste per i commercianti di tali veicoli. In seguito le cedeva in maniera fittizia a soggetti dediti ad attività criminali. Auto che, oltretutto, erano prive di copertura assicurativa e non erano state mai sottoposte a revisione.
    La Stradale ha così eseguito 47 sequestri e denunciato l’uomo, segnalato anche al PRA di Genova per il blocco anagrafico e alla Camera di Commercio per la cancellazione della partita Iva. In tal modo, non potrà più intestarsi in futuro altri veicoli. Si tratta di un episodio che ha più di un precedente tra Liguria e Piemonte negli ultimi anni, anche se in questi casi non sempre i mezzi venivano utilizzati per svolgere attività delittuose, bensì per agevolazioni fiscali anche da comuni cittadini.
    Per 25 anni finge che gli abbiano rubato la Ferrari: denunciato LEGGI TUTTO

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    A bordo di una Ferrari F8 Tributo senza assicurazione: fermato 32enne tedesco

    Quando i super ricchi si metteranno in testa che i loro bolidi sgargianti sono spesso prede perfette per gli agenti ai posti di blocco sarà sempre troppo tardi. Questo 32enne di Mettmann, in Germania, avrà ormai imparato la lezione: è stato infatti fermato a bordo della sua Ferrari F8 Tributo da 300mila euro senza assicurazione.
    Francia, l’originale soluzione al limite di velocità infranto

    Dalla Ferrari…al carroattrezzi
    La polizia di Mettmann città della Renania Settentrionale-Vestfalia, ha recentemente pubblicato un post sulla propria pagina Facebook in cui era ritratta la supercar ferma accanto alla vettura della polizia. Come raccontato dagli agenti, l’automobile è stata immatricolata ad inizio 2022 ma mai assicurata, dati raccolti grazie alle indagini delle Forze dell’Ordine che hanno fermato il 32enne alla guida per un normale controllo di routine. Per questi motivi è stata revocata la targa dell’automobile, all’uomo è stata tolta la patente di guida ed è stato anche costretto a pagare lui stesso il carro attrezzi per portare a casa il suo bolide ormai inutilizzabile.
    Prova la Ferrari da 2 milioni, ma invece di comprarla la ruba e scappa via! LEGGI TUTTO

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    Perugia, fermato a 86 anni in moto: i poliziotti chiedono un selfie

    Le moto sono una passione senza tempo, almeno così è per chi pensa che l’età anagrafica sia solo un numero. Ciononostante è normale stupirsi incontrando una persona molto avanti con gli anni che sfreccia (entro i limiti consentiti) sulle due ruote. È quanto successo a Perugia, dove gli agenti delle volanti della questura hanno inconsapevolmente fermato a un posto di blocco, per un controllo di routine, un uomo di 86 anni sul suo “bolide”.
    Sulla moto a 86 anni
    Il signor Giampiero, classe 1936, ha suscitato lo stupore dei poliziotti una volta toltosi il casco (e fornito i documenti) per l’identificazione, a causa dell’età considerevole per trovarsi da solo a bordo di una moto. L’uomo ha superato con successo tutti i controlli, risultando in piena regola, e per soddisfare la curiosità degli agenti ha raccontato loro la sua smisurata passione per il mondo delle due ruote. Non deve essere stata una giornata molto impegnativa per le pattuglie, che oltre al racconto hanno anche chiesto al signor Giampiero un selfie per immortalare l’insolito incontro. Lo scatto, che ritrae l’anziano in un outfit che sembra molto poco tecnico, è stato in seguito condiviso sulla pagina Facebook della questura di Perugia. Chissà che cosa ne pensano eventuali figli e nipoti…
    Countdown ai semafori per moto e auto: ecco da quando LEGGI TUTTO

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    Milano, Polizia insegue l'auto di due giovani con una pistola: scatta l'arresto

    Avete presente “Roma violenta” (1975), il poliziesco in cui il commissario Betti (interpretato da Maurizio Merli) con un’Alfa Romeo Giulia Super inseguiva a tutto gas una BMW 2000 per le strade della Capitale? La scena si è (quasi) ripetuta nella realtà. Non a Roma, bensì a Milano, dove la protagonista è un’altra BMW. Non sappiamo se la Polizia ha impiegato delle Giulia, ma di certo sono serviti più uomini di un solo commissario per catturare i due fuggitivi. Ed è anche spuntata un’arma.
    Via all’inseguimento dopo un incidente
    L’episodio è avvenuto venerdì scorso, 25 marzo, quando alle 18 in via Bagarotti una volante della Polizia ha intimato l’alt a una BMW per un semplice controllo. All’interno della berlina vi erano tre ragazzi, di cui due 21enni di nazionalità italiana. Il guidatore però non si è fermato e ha deciso di premere l’acceleratore e darsi alla fuga. Neanche tempo di partire a tutto gas che la BMW ha subito travolto una Fiat 500 che stava attraversando la strada in quel momento. Dopo lo schianto, la corsa è subito ripartita, dando il via all’inseguimento.
    Le Pantere bloccano la BMW a Settimo Torinese
    Le Pantere della Polizia hanno inseguito la BMW fino a Settimo Milanese. La macchina in fuga infatti è stata bloccata in via Cusago, all’angolo con via Torricelli. Uno dei tre passeggeri è riuscito a scappare, ma i due 21enni sono stati immobilizati. Dopo la perquisizione, a uno di loro è stata rinvenuta una pistola nella cinta. L’arma è risultata detenuta illegalmente ed è stata sequestrata. I due 21enni, che avevano già numerosi precedenti, sono stati arrestati con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e porto di arma clandestina.
    Inseguimento a 180 km/h e contromano: la BMW dei ladri evita il tir e la Polizia LEGGI TUTTO

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    Torino, fugge dalla polizia ma si becca 17 multe e -74 punti sulla patente

    Una denuncia, 17 multe per un totale di 1.500 euro e 74 punti in meno sulla patente. Ecco l’incredibile bilancio riservato a un 35enne automobilista che, a Torino, ha cercato di evitare un controllo della polizia municipale. Prima ha tentato la fuga, percorrendo tratti contromano tra accelerate improvvise e velocità oltre i limiti consentiti, poi alla fine il blocco da parte delle forze dell’ordine. Ma perché tutto questo?
    L’uomo si è rifiutato di fare l’alcoltest
    L’uomo si trovava a bordo di un fuoristrada Toyota e stava sostando in una posizione pericolosa su una strada ad alta percorrenza. Notandolo, gli agenti si sono avvicinati per chiedergli di spostarsi e liberare la carreggiata. Alla loro vista, l’uomo non ha ci pensato due volte e si è dato alla fuga, rischiando – con le sue manovre alquanto pericolose – di causare parecchi incidenti. L’inseguimento, per fortuna, è durato solo un paio di chilometri e nessun altro veicolo è rimasto coinvolto a causa della guida spericolata dell’uomo, che ha spinto sull’acceleratore fino a raggiungere i 100 km/h. Bloccato e fermato dalla polizia, l’uomo si è poi rifiutato di sottoporsi all’alcol test, ma le sue infrazioni (tra velocità pericolosa, passaggio con il semaforo rosso e altre) e i suoi comportamenti che hanno violato il codice della strada gli sono costate care, tra multe, punti persi e addirittura una denuncia.
    A 89 anni contromano in autostrada senza patente né assicurazione: la multa è clamorosa! LEGGI TUTTO

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    Inseguimento a 180 km/h e contromano: la BMW dei ladri evita il tir e la Polizia

    “Fast & Furious” ha così tanto influenzato l’immaginario collettivo che ogni volta che si parla di un inseguimento d’auto, la celebre saga cinematografica con Vin Diesel viene subito citata. Ci sono però delle eccezioni, perché la vicenda avvenuta lo scorso venerdì 21 gennaio in Lombardia è così piena di avvenimenti, colpi di scena e adrenalina che sembra invece la sceneggiatura di un thriller d’azione ben scritto, con protagonisti dei ladri, una BMW e la Polizia. Ecco quello che è accaduto, scena dopo scena, tensione dopo tensione.

    Torino, tre giovanissimi arrestati: rubavano i volanti delle Bmw

    La BMW Serie 3 Station Wagon e i ladri

    Venerdì 21 gennaio. Ci troviamo a Canzo, comune in provincia di Como. Un agente di polizia in quel momento non in servizio si accorge di due individui incappucciati e con un passamontagna che salgono a bordo di una BMW Serie 3 Touring. L’agente dà l’allarme ai colleghi della vicina Peschiera Borromeo (provincia di Milano).

    Il furto commesso

    Nel frattempo, i due della BMW si recano a Bustighera, frazione di Mediglia (MI), dove rubano una borsa che si trovava incustodita all’interno di un’auto parcheggiata, a cui spaccano il vetro. Subito dopo il furto, si danno alla fuga via auto.

    La Polizia insegue la BMW

    Durante il furto, la Polizia di Peschiera allertata dall’agente a Canzo, invia un’auto civetta sulla SS 415 Paullese – strada statale che collega Milano a Cremona – nel tentativo di cogliere in flagrante la BMW. Cosa che è puntualmente avvenuta. La volante ha infatti intercettato i due malviventi e ha cominciato a inseguirli a distanza. Non appena la BMW se n’è accorta, è tornata indietro a tutto gas, facendo scattare l’inseguimento. Le auto sono così ritornate nel territorio di Mediglia, provocando la reazione della polizia locale, che a sua volta ha inviato un’altra pattuglia all’inseguimento. La Polizia di Peschiera e le Pantere di Mediglia contro i ladri sulla BMW. Le ruote hanno cominciato a mordere l’asfalto della strada provinciale che collega i comuni di Sordio e Bettola, teatro di un furioso inseguimento.

    La soluzione estrema: il tir di traverso

    A un certo punto, due colpi scena. Il primo: i ladri cambiano idea, girano bruscamente contromano e tornano verso Peschiera. A quel punto, ecco la trovata della Polizia: le forze dell’ordine hanno infatti messo un tir di traverso in mezzo alla strada per spingere i delinquenti a fermarsi.

    Tir evitato, fuga contromano sulla Paullese

    Ma i ladri, forti dei numerosi cavalli di potenza della loro BMW, non si sono dati per vinti e decidono di “dribblare” l’autocarro proseguendo fuoristrada, passando atotrno al mezzo pesante e tornando così sulla Paullese contromano, senza curarsi delle auto che marciavano in senso opposto.

    Polizia seminata a 180 km/h di velocità

    Con un rischio così elevato d’incidenti, la Polizia ha deciso di proseguire l’inseguimento a distanza, tallonando la BMW fino a che i ladri hanno deciso di rimettersi nel corretto ordine di marcia. Ma a quel punto la Station Wagon aveva ormai preso il largo. A oltre 180 km/h, senza mai alzare il piede dall’acceleratore, hanno imboccato la tangeziale est e sono riusciti a seminare definitivamente le autorità.

    Presa la targa della BMW

    Tutto finito? No. Perché le forze dell’ordine individuano la targa della BMW, scoprendo che si tratta di un’auto rubata già protagonista di altri furti nel territorio. Le indagini sono ancora in corso. Ma quei territori non dimenticheranno facilmente il giorno in cui le loro strade si sono trasformate in un set hollywoodiano.

    Come in GTA: ruba il furgone e poi scappa gettandosi dal ponte LEGGI TUTTO

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    Torino, la polizia lasciata a piedi dalle auto di servizio

    A chi non è mai capitato di dover armeggiare con i cavi perché la batteria dell’auto ha dato un po’ di problemi? Difficile che qualcuno non si sia trovato in questa situazione, ma se gli sfortunati sono gli agenti della polizia stradale di Torino allora la faccenda si fa più complessa. Così complessa che il sindacato Siulp si è dovuto rivolgere al direttore centrale e alla questura. I motori di due modelli in dotazione alle forze dell’ordine, Volkswagen Passat e Skoda Octavia, si spengono più spesso di quanto dovrebbero e costringono gli agenti a girare con i cavi. Questo, inevitabilmente, comporta un grave rallentamento alle operazioni quotidiane, senza contare che in alcuni casi le auto non ripartono proprio più.
    Qual è il problema?
    “Se si spegne il motore, spesso e volentieri non ripartono più perché la batteria si scarica”, ha spiegato Eugenio Bravo, segretario provinciale Siulp. “Gli agenti girano con i cavi in macchina e se ne sono sprovvisti chiedono aiuto a qualche utente in transito. Ogni tanto i conducenti dei carri-attrezzi si rifiutano di prendere a bordo gli operatori perché essendo armati, sostengono, costituirebbero un potenziale pericolo per l’incolumità del conducente”.
    Ma qual è la causa del problema? I tecnici sono al lavoro, ma ancora non hanno trovato una soluzione. Ipotesi dicono che il motivo potrebbe essere l’etilometro: dato che le pattuglie lo lasciano acceso per tutto il servizio, questo scaricherebbe la batteria dell’auto. D’altra parte, spiega sempre Bravo, l’etilometro è uno strumento che deve essere pronto all’uso e considerato che ci vogliono circa 20-30 minuti per attivarlo, serve sempre tenerlo collegato.
    Va a prendere le pizze e lascia l’auto accesa: ladro flash colpisce a Livorno LEGGI TUTTO