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    Petrucci a Portimao, test con la Panigale V4 in vista della MotoAmerica

    ROMA – Dalla sabbia della Dakar agli Stati Uniti, passando per Portimao. Questo inizio di 2022 si sta rivelando per Danilo Petrucci un periodo di nuovi stimoli e sperimentazioni in pista, che culmineranno con la MotoAmerica, campionato a stelle e strisce delle derivate di serie, al via il prossimo 10 marzo. Intanto, però, il pilota ternano si recherà in Portogallo, per prendere parte ai test della Superbike dell’8 e del 9 febbraio a bordo di una Ducati Panigale V4.
    Il ruolo in Ducati
    La vittoria nella quinta tappa della Dakar 2022 ha riempito d’orgoglio Danilo Petrucci, incoraggiato e celebrato dai suoi ex colleghi in MotoGp, ma non solo. Il classe 1990, dopo l’intervallo a Portimao, è pronto a fare le valigie e trasferirsi negli States. La MotoAmerica, che l’italiano affronterà con l’appoggio di Ducati, è organizzata dal 2014 da Wayne Rainey, tre volte campione del mondo per la classe 500, e partirà con la Daytona 200, per poi proseguire in tutto il Paese. Ciononostante, Danilo Petrucci potrebbe fare comodo alla Ducati, soprattutto qualora i suoi piloti in MotoGp, in tutto otto, dovvessero avere qualche problema lungo la stagione. La riserva ufficiale è Michele Pirro, ma avere a disposizione un pilota d’esperienza come “Petrux” potrebbe rivelarsi un asso da giocarsi nei momenti di difficoltà. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Petrucci: “Ho sbagliato, non dovevo scegliere Ducati e KTM”

    ROMA – Danilo Petrucci, ormai ex pilota di MotoGp, ha ancora qualche rimpianto per la sua carriera. Vincitore della quinta tappa della Dakar 2022, il ternano ha parlato del suo recente passato nella classe regina, dove non è riuscito a esprimere a pieno il suo potenziale. “Io e Iker (Lecuona, ndr) all’inizio del 2020 – ha detto Petrucci a Speedweek.com – abbiamo ricevuto ben altre garanzie da KTM. La moto non si è sviluppata durante l’anno, c’è stato solo qualche cambiamento al telaio per il Gran Premio del Sachsenring. Negli ultimi due anni, ho avuto come la sensazione di aver sbagliato squadra con Ducati e KTM. Se mi guardo indietro, avrei dovuto fare diversamente”.
    Due anni di sfortuna
    Petrucci ora si è lanciato in una nuova avventura, che gli sta regalando più di qualche soddisfazione. Il pensiero del pilota laziale è però sempre rivolto agli ultimi due anni della sua carriera, passati tra Ducati e KTM. “Nel 2020 la KTM era la moto migliore in griglia, ma nel 2021 sfortunatamente non era più così. Per due anni, quindi, non sono stato nel posto giusto”. Il passaggio di Francesco Guidotti, ex team manager di Ducati Pramac, alla KTM, non lascia però indifferente Petrucci “Mi sarebbe piaciuto – afferma – lavorare ancora con lui e Sterlacchini”. È infatti proprio in Ducati, con a fianco Guidotti e Sterlacchini, che l’italiano ha avuto le sue più grandi soddisfazioni, come il suo sesto posto nel 2019, ad oggi il suo miglior piazzamento in MotoGp. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Petrucci: “Ducati e KTM? Ho sbagliato io a sceglierle”

    ROMA – Qualche rimpianto nella mente di Danilo Petrucci, ex pilota di MotoGp, resta ancora. Vincitore della quinta tappa della Dakar 2022, il ternano ha parlato del suo recente passato nella classe regina, dove non è riuscito a esprimere a pieno il suo potenziale. “Io e Iker (Lecuona, ndr) all’inizio del 2020 – ha detto Petrucci a “Speedweek.com” – abbiamo ricevuto ben altre garanzie da KTM. La moto non si è sviluppata durante l’anno, c’è stato solo qualche cambiamento al telaio per il Gran Premio del Sachsenring. Negli ultimi due anni, ho avuto come la sensazione di aver sbagliato squadra con Ducati e KTM. Se mi guardo indietro, avrei dovuto fare diversamente”.
    Doppia sfortuna
    Petrucci ora si è lanciato in una nuova avventura, che gli sta regalando più di qualche soddisfazione. Il pensiero del pilota laziale è però sempre rivolto agli ultimi due anni della sua carriera, passati tra Ducati e KTM. “Nel 2020 la KTM era la moto migliore in griglia, ma nel 2021 sfortunatamente non era più così. Per due anni, quindi, non sono stato nel posto giusto”. Ora che Francesco Guidotti, ex team manager di Ducati Pramac, è il nuovo numero uno di KTM, Petrucci afferma: “Mi sarebbe piaciuto lavorare ancora con lui e Sterlacchini”. I tre hanno collaborato per anni in Ducati, dove il pilota italiano ha raccolto il suo miglior piazzamento il MotoGp, finendo la stagione 2019 al sesto posto.  LEGGI TUTTO

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    Dakar, Orioli: “Petrucci può puntare al successo il prossimo anno”

    ROMA – Non è da tutti vincere una gara di MotoGp e una tappa della Dakar. Ci è riuscito Danilo Petrucci, il primo italiano in assoluto a compiere tale impresa. Un’impresa sottolineata anche dal leggendario Edi Orioli, quattro volte campione del mondo con le moto (1988 con la Honda, 1990 e 1994 con la Cagiva e 1996 con la Yamaha): “Danilo è stato un grande e bravo nel ripartire dopo il guasto tecnico, grazie all’esperienza di questa edizione può pensare di vincere la Dakar il prossimo anno. Quando sei lì tra i primi vuol dire che hai un altro passo. Io devo fare dei paragoni con le mie corse e una tappa da 245 km non dico che era un prologo ma quasi. Va detto che la gara non è così dura anche se il deserto non perdona mai”, le sue parole. 
    Orioli sorpreso da Danilo
    “Mi sto guardando la Dakar sul divano – prosegue Edi Orioli in un videomessaggio per Sky Sport – e sono rimasto molto sorpreso dalle sue prestazioni, credo che nessuno avrebbe puntato su di lui. Vi assicuro che arrivare sul podio nella classifica di tappa è speciale. Non sapevo che potesse andare così forte, ma la base del fuoristrada lui già ce l’aveva”.  LEGGI TUTTO

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    Dakar, Petrucci nella storia: “Ho pianto come un bambino”

    La vita a volte restituisce qualcosa di quello che toglie. Non tutto, non subito, con i suoi tempi, ma se si ha la pazienza, la costanza di andare avanti onestamente per la propria strada, il conto alla fine torna. Anche se bisogna superare ostacoli imprevisti, come quello di dribblare un cammello… Già, se c’era una maniera perché Danilo Petrucci venisse ricompensato delle delusioni degli ultimi anni, come degli ultimi giorni, beh quella di ieri alla Dakar è una bella riga tirata tra il prima e l’adesso. Singolare, infatti, che a regalare al pilota ternano e alla sua KTM Tech 3 la prima vittoria di tappa (la quinta) alla Dakar sia stata la stessa infrazione – superamento dei limiti di velocità – che ieri ha dovuto pagare Toby Price, arrivato primo sul traguardo del circuito-anello a sud di Riyadh con oltre 4 minuti di vantaggio, svaniti di fronte ai 6′ ricevuti di penalità che fanno entrare Danilo dalla porta principale della storia della Dakar.
    Petrucci scrive la storia
    Per due motivi, intanto perché è il primo pilota di MotoGP a vincere tra le dune del raid più famoso al mondo. E poi restituisce all’Italia la dignità di un podio che mancava dal 14 gennaio 2013 con il terzo posto di Alessandro Botturi a Cordoba. E anche quella della vittoria, dove il tricolore era assente da 16 anni, dal successo di Giovanni Sala nel 2006. “Ho pianto come un bambino – ha detto Petrucci – perchè ho rivissuto dentro di me tutto quello che ho passato negli ultimi tempi. E ci mancava il cammello, nero, ovviamente. Era in un gruppo di 10 animali, avevamo da poco superato il 60° chilometro e all’improvviso dopo una piccola duna, mi ha puntato per venirmi addosso. Ho deciso di evitarlo scegliendo di andare dall’altra parte, verso i dossi. Morale: mi sono cappottato…”.
    Ma non poteva finire così: c’era da cancellare la maledizione che inseguiva “Petrux” dal 2 giugno del 2019 quando trionfò al Mugello. Da quel momento solo problemi, fino alla chiusura della storia con la MotoGP e l’inizio dell’avventura Dakar.
    La rivincita personale
    Costellata anche questa da una serie impressionante di contrattempi, dalle piccole fratture patite in allenamento, alla disavventura della seconda tappa con tanto di perdita di cellulare, passaporto, soldi e carta di credito, fino all’illusione del terzo posto di martedì sottratto sempre a causa di una penalità per eccesso di velocità in un villaggio. “Per fortuna sono riuscito a rialzarmi senza danni – racconta sempre Danilo. Ho incrociato Sanders e insieme abbiamo recuperato molti di quelli che erano davanti. Purtroppo, dopo un waypoint ci siamo persi addirittura in sei. Anche qui mentre tornavo indietro ho ritrovato il percorso corretto e ripreso a spingere forte”.
    Vittoria con brivido
    Quando c’è Danilo Petrucci in gara non poteva mancare il brivido finale: «In una tappa di 345 chilometri molto veloce, gli ultimi 60-80 chilometri erano di dune e ho sfiorato una piccola voragine che si era creata. Mentre scartavo il pericolo ho sentito una botta alla caviglia e ho pensato “un altra volta, no, per favore”. E devo dire che alla fine posso considerarmi fortunato. Sanno tutti che non sono qui alla Dakar per cercare il risultato ma per fare esperienza, per imparare come si guida su questi terreni. Ma mi trovo bene, sto andando veloce, più di quanto molti si immaginassero. E me la voglio godere tutta, perchè è davvero divertente». Pronti i complimenti di Marc Marquez, via twitter con un simpatico “Grande Petrux”. Per la cronaca, poi la gara delle moto è stata sospesa per motivi di sicurezza. Sì, la vita a volte restituisce qualcosa di quello che ci toglie. LEGGI TUTTO

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    Dakar 2022, Petrucci a sorpresa: la quinta tappa è sua

    ROMA – Danilo Petrucci trionfa nella tappa numero cinque della Dakar 2022! Il pilota di Terni vede la sua posizione in classifica cambiare dopo che la Direzione di Gara ha penalizzato il due volte campione Toby Price. L’australiano avrebbe infatti commesso un’infrazione legata all'”eccesso di velocità”, che gli è costata sei minuti. L’italiano, arrivato sul traguardo dopo soli quattro minuti, si vede dunque assegnare la vittoria, dopo il terzo posto sfumato ieri. “Sto piangendo come un bambino non riesco a scrivere”, ha detto su Instagram, dove ha ricevuto i complimenti, tra gli altri, di Johann Zarco, Joan Mir e Jonathan Rea.
    Fattore spensieratezza
    Petrucci era partito in Arabia Saudita portandosi in valigia anche una microfrattura alla caviglia, cosa che non gli ha impedito di prendere prima confidenza con la sabbia imprevedibile del deserto e di sfoderare poi prestazioni convincenti. Vale infatti la pena ricordare che “Petrux” è un esordiente non solo alla Dakar, ma, in generale, in questo tipo di competizioni, cosa che rende ancora più preziosa la sua vittoria. “Non pensiamo al risultato”, ha spesso sottolineato il laziale, che sembra quasi sospinto dalla spensieratezza e dall’assenza di aspettative, cosa che starebbe contribuendo alle sue prestazioni in una competizione pericolosa ed estenuante. LEGGI TUTTO

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    Dakar 2022, Petrucci vince la quinta tappa: penalizzato Toby Price

    ROMA – Danilo Petrucci vince la quinta tappa della Dakar 2022. Il pilota di Terni vede la sua posizione in classifica cambiare dopo che la Direzione di Gara ha penalizzato il due volte campione Toby Price. L’australiano avrebbe infatti commesso un’infrazione legata all'”eccesso di velocità”, che gli è costata sei minuti. L’italiano, arrivato sul traguardo dopo soli quattro minuti, si vede dunque assegnare la vittoria, dopo il terzo posto sfumato ieri. “Sto piangendo come un bambino non riesco a scrivere”, ha detto su Instagram, dove ha ricevuto i complimenti di Johann Zarco, Joan Mir e Jonathan Rea, solo per citarne alcuni.
    Caviglia dolorante
    Petrucci era partito in Arabia Saudita portandosi in valigia anche una microfrattura alla caviglia, cosa che non gli ha impedito di prendere prima confidenza con la sabbia imprevedibile del deserto e di sfoderare poi prestazioni convincenti. Vale infatti la pena ricordare che “Petrux” è un esordiente non solo alla Dakar, ma, in generale, in questo tipo di competizioni, cosa che rende ancora più preziosa la sua vittoria. “Non pensiamo al risultato”, ci ha tenuto a precisare più volte l’italiano, che sembra spinto da un genuino desiderio di divertirsi e di dare il massimo in una competizione prestigiosa e complicata. LEGGI TUTTO

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    Dakar 2022: Petrucci si ferma nella terza tappa, ma potrà ripartire nella quarta

    ROMA – Danilo Petrucci si è fermato nel corso della terza tappa della Dakar 2022. Il pilota italiano, che ha lasciato la MotoGp lo scorso novembre, ha riscontrato problemi alla moto durante la tappa del 3 gennaio da Ha’Il ad Al Qaisumah. Al chilometro 115, la KTM del nativo di Terni ha presentato un problema tecnico che non ha permesso a Petrucci di continuare la tappa odierna, nonostante i suoi tentativi di ripartire.
    Le parole del meccanico
    Da quest’anno, chi è costretto a fermarsi per un problema tecnico non deve abbandonare la corsa, ma può riprenderla dalla tappa successiva. “Stiamo andando a recuperare la moto così che possa ripartire domani – ha detto il meccanico Davide Cotimbo – ma non sappiamo di preciso che problema abbia avuto perché non siamo riusciti a parlargli”. LEGGI TUTTO