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    Il Pagellone di Paolo Cozzi: l’ex Rossini si fa rimpiangere, Lavia in difficoltà

    Di Paolo Cozzi
    E’ da anni una delle classiche del volley italiano, un match che tante volte è stato sinonimo di Spettacolo, Emozioni e Tifo, di coppe e medaglie in palio. Modena – Trento è sempre un match affascinante, ma mai come quest’anno il divario fra le due squadre pare enorme, con i padroni di casa che seppur in fiducia dopo le vittorie di Champions non riescono mai a dare la sensazione di poter portare a casa la vittoria.
    Bene i trentini, che pur non giocando la loro miglior pallavolo continuano una striscia di risultati positivi sempre più lunga e si dimostrano la squadra più in palla del momento dopo il burrascoso e complicato inizio di stagione.La dimostrazione ancora una volta che nelle difficoltà le squadre con un DNA vincente trovano le risorse per resuscitare e gli anticorpi per non fermarsi più!
    Trento domina in tutti i fondamentali, ma è soprattutto al servizio che fa la differenza aprendo come burro la linea di ricezione modenese. Modena fatica molto, troppo anche a muro, dove più di una volta Mazzone e Stankovic vanno nel pallone.
    Ma veniamo alle pagelle del match
    NIMIR (voto 8,5) sempre più leader, sempre più trascinatore, sempre più maturo. La crescita di questo ragazzo è inarrestabile, e la guida di Lorenzetti gli ha fatto fare l’ultimo step di crescita, il più importante. Dieci anni fa lo affrontavo in Serie A ed era(senza offesa) un modesto palleggiatore con poco futuro. Complimenti a chi ha creduto in lui come attaccante e a Luca Monti per averlo portato a Milano 5 anni fa quando era una autentica scommessa.
    LUCARELLI (voto 7,5) l’arrivo del freddo non ferma la voglia del brasiliano di dimostrare tutto il suo valore, qualche difficoltà in ricezione ma per il resto la prova è solida e di spessore sia al servizio che in prima linea.
    GIANNELLI (voto 7) qualche imprecisione e la sensazione di una condizione fisica non perfetta, ma il palleggiatore della Nazionale è bravo a cambiare più volte schemi di gioco e a lasciare nel “balordone totale” il muro modenese. Adesso fategli tirare un pò il fiato!!!
    MICHIELETTO (voto 7) mezzo voto in meno perché i tre errori in attacco diretti pesano, ma il lungagnone trentino gioca al PalaPanini come un veterano chiudendo con 13 punti 3 ace e una discreta prova in ricezione.  Non è il futuro della Superlega, ma un bellissimo presente!
    PODRASCANIN (voto 5,5) partita incolore per il Potke che a muro non trova grossi guizzi vincenti, in attacco chiude con un modesto 50% e al servizio sbaglia ben 4 battute a fronte di zero ace.
    LISINAC (voto 7) Anche lui in attacco non sfonda quota 50, ma a differenza del compagno di reparto legge e anticipa il gioco di Christenson trovando 3 muri e anche due ace al servizio.
    ROSSINI (voto 8) Modena cerca di affondarlo in ricezione, ma lui da buon ex sfodera una super prestazione e per una sera Grebennikov prende nettamente la paga!
    VETTORI (voto 6) Il suo lo fa anche,non è un opposto da 40 palloni a partita, però Modena ha bisogno di numeri più importanti da lui se vuole puntare al 4 posto.  Troppo falloso in battuta e il muro continua ad essere un fondamentale dove ci azzecca poco.
    PETRIC (voto 6) In ricezione è l’unico dei suoi a non prendere l’ace diretto, però fatica molto ed è l’obiettivo numero uno dei battitori trentini che alla lunga gli tolgono lucidità in attacco. Bravo a limitare il numero di errori gratuiti, ma non basta contro le Big.
    LAVIA (voto 4,5) Giornata da dimenticare per il giovane martello gialloblu che stenta in attacco e subisce 3 ace prima di lasciare mestamente il campo
    KARLITZEK (voto 5,5) prova a portare un po di energia in attacco, ma le sue volontà si infrangono contro il muro dolomitico. Anche in ricezione non riesce a dare lo scossone che servirebbe alla sua squadra per tenere aperta la partita.
    STANKOVIC (voto 4,5) come spesso accade nelle partite di cartello, il suo palleggiatore si dimentica del gioco al centro e lui resta ai margini del match anche a muro dove più di una volta Giannelli lo fa correre a vuoto
    MAZZONE (voto 5,5) bene in attacco, ma a muro non trova mai il modo per fermare o quantomeno rallentare l’attacco avversario. Un passo indietro dopo alcune prove di buona fattura.
    CHRISTENSON (voto 5) La ricezione non gli permette di sviluppare e portare avanti una strategia di gioco precisa, ma come spesso gli accade nei match di livello dimentica i centrali e perde precisone e tensione di palla nei momenti chiave.
    GREBENNIKOV (voto 4,5) il tabellino recita 6 ace subiti…. E già questo dato lascia sbalorditi e increduli. In grossa difficoltà in ricezione per tutta la partita, in difesa è sempre strepitoso, ma questa volta non basta LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Devastante Solé, Randazzo non basta

    Di Paolo Cozzi
    Continua a ritmo sostenuto la Superlega maschile, che già prima del weekend natalizio si trova a giocare la quarta giornata di ritorno. Mancano le partite che coinvolgono le due lombarde, ancora in convalescenza dopo i casi di positività al Covid-19, ma per il resto è lotta aperta, con le prime della classe che sgomitano per la posizione migliore in vista dei play off, mentre sul fondo arriva il guizzo di Ravenna che condanna quasi sicuramente Cisterna all’ultimo posto in classifica.
    Nell’anticipo del sabato Perugia fatica contro una Verona apparsa finalmente più concreta e solida, anche se poi i tre punti bussano alla porta della capolista umbra. Leon (voto 7,5) è il best scorer, ma appare un po’ più macchinoso del solito in attacco e in netta difficoltà in ricezione. Meglio al servizio, dove scava sempre break importanti. Fatica il bomber serbo Atanasijevic (voto 5) a trovare ritmo in attacco, mentre è Solé (voto 9) che si prende il palcoscenico a suon di attacchi e muri, davvero devastante l’argentino.
    Per Verona una buona prova in ricezione e battuta, mentre l’attacco fatica, con Spirito (voto 5,5) che trova le giuste palle per i suoi laterali ma non riesce a tenere in partita l’opposto Jensen (voto 4,5), che chiude una partita al di sotto delle aspettative con solo 7 punti a referto. Chi non si arrende alla carta d’identità e continua a macinare punti è sua maestà Matej Kaziyski (voto 7,5) che chiude sì con un modesto 44% in attacco, ma a 36 anni dimostra che potenza e prestanza fisica sono ancora di ottima fattura!
    Supera a pieni voto anche lo scoglio Piacenza una Itas Trentino sempre più in rimonta: da quando si è trovata spalle al muro con un gioco che stentava a decollare e problemi di formazione, la squadra di Lorenzetti ha saputo chiudersi a testuggine romana e respingere gli assalti al fortino da parte degli avversari. Nimir (voto 9) è semplicemente infermabile e dimostra di aver fatto quel salto di qualità soprattutto di testa che gli mancava per diventare un top a tutti gli effetti. Bene l’azzurro Giannelli (voto 8,5), che regala chicche ai suoi attaccanti facendo divertire tutti a turno, davvero un ottimo segnale in chiave Olimpiadi. Chi fatica un po’ più del previsto è il giovane Michieletto (voto 6) che in attacco non incide, ma in ricezione si dimostra solido e si prenota un posto sul volo per Tokyo…
    Male Piacenza, che al di là di 6 muri-punto è sempre in ritardo nel raddoppiare a muro e passa la partita ad inseguire le scelte di Giannelli. Se Finger (voto 6) fatica a trovare il ritmo soprattutto da seconda linea, è Russell (voto 5) a rimanere sotto tono, bersagliato in ricezione e molto falloso in attacco. Delude anche l’iraniano Mousavi (voto 4), impalpabile in attacco e letteralmente sfasato a muro.
    Non ci sono più parole per descrivere la bella storia di Vibo Valentia, non più rivelazione ma ormai solida realtà della nostra Superlega. Padova è un avversario tosto  e vende cara la pelle, l’attacco è sottotono ma una gran battuta e un muro organizzato traghettano la squadra di Baldovin (voto 10 con lode) ai 3 punti. Rossard (voto 9) è l’uomo faro di questa squadra, preciso in ricezione, positivo a muro e in attacco, chirurgico in battuta, ma anche Chinenyeze (voto 8) al centro è una continua spina nel fianco per i patavini. Manca all’appello per una volta Defalco (voto 4), completamente fuori partita in prima linea, mentre riesce a essere un po’ più di aiuto in seconda.
    Padova parte come al solito da una buona ricezione, ma a muro non trova mai le contromisure giuste e le manca il guizzo nei finali di set, soprattutto con il suo opposto Stern (voto 5) che subisce ben 5 murate in 3 soli set. Anche il polacco Wlodarczyk (voto 4) esce con le ossa rotte dall’incontro, chiuso con un misero bottino di 3 punti. Chi ci prova fino alla fine è il giovane Bottolo (voto 7,5), nota sempre più spesso positiva in questa squadra, buono in attacco e questa volta anche in ricezione, fondamentale su cui però deve lavorare ancora molto.
    Ancora una sconfitta per Cisterna, che ormai langue sul fondo della classifica dopo una campagna acquisti che faceva presagire ben altre aspettative. Nel giorno in cui Randazzo (voto 8,5) finalmente sfodera una prestazione degna di nota fatta di tanti punti e pochi errori, manca soprattutto l’apporto di Sabbi (voto 5,5), che chiude sì con 18 punti, ma con ben 6 errori diretti in attacco e 4 murate subite, troppo per un giocatore che era tornato dalla Cina con l’intenzione di riprendersi la maglia azzurra.
    In casa ravennate l’eroe di giornata è Pinali (voto 8,5), che con 4 ace e 18 punti in attacco trascina i suoi giovani compagni ad una vittoria importantissima per la classifica. Bene anche l’esperto Mengozzi (voto 8), che si presenta con 5 murate, e Recine (voto 7) che, seppur in difficoltà in ricezione, riesce a restare lucido quando la palla scotta. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Leon semplicemente perfetto, Defalco lontano dal top

    Di Paolo Cozzi
    Weekend pallavolistico finalmente ricco di partite, con la sola Trento-Padova rimandata a data da destinarsi. Se il sabato le due favorite Civitanova e Piacenza avevano mantenuto alta l’attenzione e portano a casa la posta piena, sugli scontri di domenica c’era molta incertezza, e invece soprattutto le due squadre lombarde lanciano squilli di tromba importanti in attesa di un derby che mai come quest’anno si preannuncia di alta quota.
    Se Monza ormai non sorprende più, trascinata da un muro invalicabile e da un Holt pressoché perfetto, Milano invece era reduce da alcune brutte partite e dall’infortunio di Patry che ha messo a nudo una panchina corta, ma è scesa a Cisterna con il piglio giusto e non ha lasciato mai ai padroni di casa, ormai inguaiati in una posizione di classifica ad altissimo rischio, la sensazione di poter aprire il match. Chi crolla in maniera inaspettata e rumorosa è invece Modena, che davanti trova sicuramente una Monza rivitalizzata dalla cura Eccheli, ma che appare scarica e poco coesa, incapace di trovare soluzioni a muro al gioco spumeggiante di Orduna e in netta difficoltà nei fondamentali di seconda linea. Un brutto segnale per Giani che si trova con tutti i suoi laterali attaccare con percentuali sotto il 50%.
    Molto bello e intenso il match fra Vibo Valentia e Perugia, partita che solo qualche mese fa a bocce ferme  avremmo considerato un semplice testacoda del campionato. Invece i ragazzi di Baldovin continuano a stupire e, seppur sconfitti, dimostrano che un’ottimo sistema di squadra, con una correlazione muro e difesa ben impostata, può creare problemi a chiunque. E in più di una occasione Perugia ne esce grazie alle micidiali battute di Leon che scavano praterie nella ricezione calabra. Ma veniamo alle pagelle del match.
    SIR SAFETY CONAD PERUGIA
    Leon voto 10. Semplicemente perfetto, tutte le volte che i suoi sono sotto nel punteggio trova un ace o un attacco per rimetterli in carreggiata, come nel finale di primo set. E la sensazione è che quest’anno sia anche migliorato in ricezione… Un incubo per tutti gli avversari.
    Travica voto 7,5. Certo, avere un fuoriclasse come il cubano aiuta tanto, ma lui è bravo al rientro dopo il Covid-19 a portare in squadra la sua grinta e la sua voglia di vincere. Migliora anche l’intesa con Solé, e questo è un buon segno per tutta la squadra.
    Atanasijevic voto 7. Il bomber serbo deve ancora ritrovare il ritmo gara, soprattutto al servizio, ma già rivederlo in campo dopo i tanti problemi fisici fa piacere. Adesso ha solo bisogno di tempo per tornare il solito bomber di razza.
    Plotnytskyi voto 6,5. Buona partita per il martello ucraino, anche se forse gli manca lo spunto giusto al servizio. In attacco chiude con un discreto 50% in attacco, ma è in ricezione che può crescere ancora e dare un contributo maggiore.
    Solé voto 8. Prestazione di pura potenza al centro, dove migliora l’intesa con Travica, che gli permette di tirare più spesso verso posto 1. Adesso deve prendere le redini del muro e far crescere tutto il reparto in questo fondamentale.
    Ricci voto 6,5. Negli equilibri di gioco di Perugia è quello chiamato di meno ad attaccare, perciò mi aspetto molto di più a muro per lasciare un segno importante della sua presenza in partita.
    Colaci voto 7,5. In ricezione è il faro della squadra, bravo e preciso, copre anche i suoi compagni di reparto. Sempre bello ed elegante in difesa, da tranquillità alla squadra e palloni perfetti quando tocca a lui gestire il secondo tocco.
    TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA
    Rossard voto 7,5. Due ottimi set prima di un normale calo fisiologico. Se Vibo è lassù è soprattutto per merito suo: ci sta faticare un po’ contro i primi della classe, ma è bravo e lucido a non distrarsi anche in ricezione.
    Defalco voto 5. Fatica, e tanto, in attacco e ricezione, riuscendo a trovare il guizzo giusto solo al servizio. Non è una bocciatura perché sta facendo bene, ma se Vibo vuol rimanere nei piani alti ha bisogno di tutti i suoi uomini al top.
    Dramé Neto voto 6,5. Finalmente in attacco una partita attenta e lucida, ma al servizio è davvero un disastro. Un opposto però non può attaccare solo 25 palloni, serve molta più quantità, senza perdere qualità, se si vuol far sognare la Calabria!
    Cester voto 7. Rivitalizzato dalle ultime due partite, è finalmente più coinvolto in attacco e questo lo aiuta molto a restare concentrato e in partita. A muro fatica di più che a Civitanova, ma è sempre molto preciso e rapido a raddoppiare.
    Chinenyeze voto 7. In attacco è sempre devastante, trovando sia angoli chiusissimi che colpi in profondità. È a muro che sicuramente si concentrerà maggiormente il lavoro di Baldovin, perché alterna ottimi spunti a delle scelte che lasciano difficoltà di comprensione…
    Saitta voto 6,5. I primi due set Vibo viaggia con il motore a mille, merito tutto suo che trova la giusta sintonia con tutti gli attaccanti, provando anche primi tempi con palla staccata che non rientrano nelle sue caratteristiche base. Si perde un po’ dal terzo set in poi anche in difesa, ma c’è davvero tanto di suo in questo ”miracolo” Vibo.
    Rizzo voto 5,5. Fronteggiare i cannonieri umbri non è mai facile e anzi, pur essendo bersagliato, è bravo a tenere in ricezione, ma 4 ace diretti sono davvero tanti e soprattutto in difesa più di una volta da la sensazione di essere un po’ fuori posizione. LEGGI TUTTO

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    Massimo Eccheli a caccia di un nuovo exploit: “Vero Volley Monza da semifinale”

    Di Paolo Cozzi
    Per il grande pubblico è un carneade della serie A, un allenatore poco conosciuto che si è trovato catapultato alla guida della Vero Volley Monza dopo l’esonero di Fabio Soli. Ma per chi conosce la sua storia, soprattutto in Lombardia, il nome di Massimo Eccheli è sinonimo di qualità e di successi nel settore giovanile dagli anni ’90 ad oggi.
    Io lo conosco proprio da quel periodo in cui, da allenatore del Gonzaga, guidava i suoi ad epiche sfide contro il mio Vittorio Veneto. Poi mi ha allenato per un anno in una serie B2 vinta a mani basse, che ha dato il la alla epopea dell’Asystel Milano. Credo perciò che abbia le carte in regola per stupire anche i più scettici, come dimostrano anche le due vittorie in tre partite contro avversari blasonati come Trento e Piacenza. Questi ed altri i temi di cui abbiamo parlato alla vigilia di un altro big match contro Perugia.
    Hai sempre impostato la sua carriera sul lavoro con i giovani, creando a livello nazionale un marchio di fabbrica di qualità legato al suo nome. Avevi mai preso in considerazione l’idea allenare in Superlega?
    “Sicuramente quando ho iniziato ad allenare ero molto giovane, e come tutti i giovani che iniziano un percorso professionale, che sia sportivo o lavorativo, si hanno dei sogni che si vorrebbero realizzare. Non nascondo che ai tempi il fatto di poter allenare ad alto livello era sicuramente un sogno per me; poi la vita ti porta per strade che magari non hai programmato. Io mi sono trovato a lavorare con gruppi di giovani forti e quella è diventata un po’ la mia vocazione: ho riversato in tutte le stagioni il mio massimo impegno e la massima ricerca per giungere al miglior risultato possibile. Ho poi avuto la fortuna di allenare i miei ragazzi anche in campionati di categoria, avendo così la possibilità di conoscere campionati di livello come la serie B e la A2 nell’anno di Segrate, e trovandomi ad allenare anche squadre un po’ più ‘anzianotte’ e complesse“.
    Se ripenso a te negli anni ’90, penso ad un allenatore molto carico, focoso (sapevamo che in una finale un cartellino rosso te lo portavi a casa!)… e ancora oggi chi parla di te ti descrive come un sergente di ferro. Come è l’Eccheli di oggi? E soprattutto come si pone nella nuova veste di allenatore di Superlega?
    “Mi rivedo in quello che dici, ci sono un sacco di leggende metropolitane che gravitano sulla mia testa e che sicuramente hanno un po’ condizionato il giudizio su di me dall’esterno. Alcune cose sono vere, ma poi la gente su queste storie ci ricama su. È sicuramente cambiato il mio modo di gestire la tensione negli anni. Mi rendo conto che ho sempre avuto la fortuna di avere gruppi che dovevano fare risultato, e questo mi ha sempre spinto a dare il massimo e a chiedere il massimo ai miei atleti, non tanto perché ne avevo bisogno io, ma perché la mia priorità era gratificare con un risultato importante la società che mi metteva a disposizione un ottimo gruppo su cui lavorare“.
    Foto LVM
    Torniamo al presente, come è stato il passaggio dall’allenare i giovani al dover gestire campionissimi con esigenze e problematiche diverse da quelle cui eri abituato?
    “Fortunatamente la squadra di Monza è composta da giocatori intelligenti, con un giusto mix fra giovani e giocatori più navigati, quindi si può lavorare bene. Il gruppo mi ha dato subito la sua collaborazione e di questo ringrazio i ragazzi. La difficoltà semmai è più legata al dover gestire tanti giocatori stranieri che parlano poco l’italiano: devi riuscire ad entrare nel loro modo di pensare e di vedere. A volte do per scontate delle cose e sbaglio, perché una cosa che in Italia è data per assodata non lo è nella loro cultura di origine“.
    Per esperienza (ho cambiato allenatore in corsa, credo, 10 volte in 14 anni!) il primo discorso dell’allenatore nuovo è fondamentale per acquisire credibilità agli occhi della squadra. Che argomenti hai toccato per far capire che tu eri la persona giusta in quel momento?
    “Non ho detto niente di particolare: ho chiesto la collaborazione dei giocatori, ho spiegato loro che non avevo moltissima esperienza in Superlega e che quindi per poter lavorare bene insieme loro avrebbero dovuto in qualche modo aiutarmi, essere sempre collaborativi, partecipi, anche nei feedback che per me sono fondamentali, sia sul lavoro che facciamo in allenamento che sulle proposte“.
    Cosa ne pensi di questa Superlega e dell’andamento della tua squadra?
    “Sicuramente abbiamo ancora degli alti e bassi, manchiamo un po’ di continuità, ma i ragazzi lavorano tanto e anche la sconfitta di Vibo è arrivata per pochi palloni di differenza, quando abbiamo mancato occasioni per chiudere il set. Questo poi è un campionato in cui si naviga a vista per tante ragioni, e quindi farsi trovare pronti, avere un po’ di fortuna può essere molto importante“.
    Foto Vero Volley Monza
    A Piacenza sei partito con Holt e Lanza in panchina: non male per un allenatore alla terza presenza, una bella dimostrazione di carattere alla squadra!
    “La nostra squadra non ha 7 titolari inamovibili e 6 riserve di basso valore tecnico. È una squadra giovane,fresca, con molte possibilità di crescita. Noi in settimana facciamo un lavoro di monitoraggio abbastanza importante, nei lavori obiettivo e nei lavori tecnici dei ragazzi. Holt arrivava alla partita dopo qualche problema fisico che lo aveva un po’ debilitato, e pensavo non avesse tutto il match nelle gambe. E per quanto riguarda Lanza, in settimana avevo visto Sedlacek davvero in grande spolvero. Ripeto, il plus di questa squadra è avere tante risorse, devo essere bravo a capire quali a seconda delle situazioni possono aiutare di più, perché tutte le scelte le faccio per il bene della squadra che è il bene supremo. Tutti sanno che possono giocarsi le loro carte, e questo li spinge a dare sempre il massimo“.
    Tornando al tuo passato con le giovanili, sei stato l’allenatore che ha accompagnato la crescita di un grande talento della nostra pallavolo, Riccardo Sbertoli. Sei riuscito a ricreare lo stesso feeling con Orduna?
    “Con Riccardo a Segrate abbiamo vinto molto, l’ho allenato tanto e la cosa buffa è che un anno, ad un torneo giovanile a Padova, andammo a vedere giocare proprio Orduna per dargli un modello a livello tecnico, perché per certi versi hanno caratteristiche simili. Sono pragmatici, esemplari, precisi e carismatici in campo. Per me quindi è sempre stato importante creare un gran feeling con il palleggiatore, perché insieme al libero è la mano dell’allenatore in campo. Santi ha avuto da subito un atteggiamento e un modo di porsi fantastico e di grande aiuto. Si allena come un ragazzino e avere la sua collaborazione è per me fondamentale, è partito senza pregiudizi nei miei confronti ed è un piacere allenarlo“.
    Catapultato in serie A, hai vinto due partite su tre e adesso ti aspetta Perugia. Come stai vivendo questo periodo? Sembravi un “traghettatore” e invece stai dimostrando molto.
    “Io innanzitutto sono un allenatore del Consorzio Vero Volley a cui è stato chiesto di dare una mano in questo momento delicato. Ora sono concentrato solo sul presente: esattamente come due mesi fa mai avrei pensato di sedere sulla panchina della prima squadra, sinceramente ora non mi metto a pensare a quello che succederà dopo. Per me il presente è un sogno che ogni giorno si rinnova, un’esperienza che mi sta formando molto. Sono molto curioso di poterla affrontare con la massima dedizione e la massima energia, poi quando sarà il momento di tirare le somme lo faremo in massima serenità. Sono veramente focalizzato sul fare del mio meglio in questo momento, e questo mi dà un’enorme serenità, altrimenti penso che farei molta più fatica. Il mio obiettivo deve essere quello di far girare la squadra al meglio delle sue possibilità, per regalare alla società il miglior risultato possibile“.
    E allora, qual è secondo te l’obiettivo massimo a cui deve ambire il tuo gruppo? Un risultato per cui tu a bocce ferme diresti ”ho fatto un buon lavoro”?
    “Secondo me il potenziale di questa squadre è di profilo medio alto, soprattutto se saremo bravi e se la fortuna ci assisterà in questa stagione anomala. Io sono convinto che i ragazzi debbano darsi un obiettivo minimo come quello di arrivare alla semifinale scudetto, e lavoriamo ogni giorno per provare a raggiungerlo. Io sono convinto che questa squadra abbia in sé le risorse per poterci arrivare, poi è chiaro, un conto è avere le risorse e un conto è riuscire a fare il percorso giusto. Dovremo essere bravi a ragionare da squadra, a lavorare uniti in una stagione difficile, ma sono convinto che i ragazzi abbiano i mezzi per fare molto bene“. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Christenson quasi perfetto, Leal in difficoltà

    Di Redazione
    Ancora un weekend con tanti problemi di programmazione quello andato in porto in Superlega maschile, anche se la decisione di far giocare il più possibile le squadre disponibili ha permesso comunque agli appassionati di godersi delle belle partite. La classifica quindi passerà in secondo piano per qualche settimana, fino a che tutte le squadre torneranno a ritmo pieno e si potranno avere idee più chiare sui reali valori delle varie compagini.
    Proprio in quest’ottica, il primo match portato a termine è stato Modena-Padova, anticipo della settima giornata di ritorno, con i padroni di casa che faticano non poco contro una buona Kioene, che per due set lotta alla pari con i più quotati gialloblu. Uomo chiave del match il palleggiatore Christenson (voto 9,5), pressoché perfetto e che chiude con ben 9 punti. Non solo lo statunitense è preciso in battuta e a muro, ma si toglie anche lo sfizio di 4 punti in attacco, oltre ad alcune alzate davvero illeggibili per il muro avversario. Un vero piacere vederlo giocare cosi, lui che ogni tanto nei momenti cruciali del match perde fluidità di palleggio.
    Bene anche Vettori (voto 7), ieri chiamato spesso in causa anche nei momenti caldi del match, peccato per le 5 murate subite, troppe per un top player. Ottimo, come spesso accaduto in questa stagione, Karlitzek (voto 8), che con i suoi servizi più di una volta toglie le castagne dal fuoco ai suoi. Chi fatica un po’ è Petric (voto 5,5), ma in alcune situazioni il serbo ha stupito per dinamismo e potenza, non male per un “vecchietto”.
    Padova fatica in attacco e sbanda paurosamente in ricezione, ma con il muro riesce a rimanere a galla e a provarci. Stern (voto 7) è un ottimo terminale per il suo palleggiatore che sembra più preciso rispetto alle ultime uscite, anche se forse sono da rivedere alcune scelte nei finali di set. Il giovane Bottolo (voto 7,5) trova dei colpi d’autore, permettendosi di passare sopra il muro un paio di volte e presentandosi al PalaPanini con una diagonale nel metro e mezzo. Ora deve lavorare tanto in ricezione, dove è il bersaglio numero uno per tutti i battitori. Chi fatica tanto è invece il polacco Wlodarczyk (voto 5), che dovrebbe dare esperienza al reparto degli schiacciatori e invece risulta spesso in difficoltà e negativo al servizio.
    Sorprende invece il tonfo interno di Piacenza, in una stagione che finora è stata avara di soddisfazioni per una squadra che aveva ben altre ambizioni a bocce ferme. Solo Clevenot (voto 7) riesce a essere un punto di riferimento per Baranowicz, ma in compenso in ricezione offre una prestazione da notte horror. Manca anche l’apporto di Grozer (voto 5), che non solo si ferma ad un modesto 32% in attacco, ma lo condisce con 4 errori diretti e 4 murate. Bella prova al centro per Candellaro (voto 7,5), finalmente servito con continuità al centro e sempre rigoroso a muro, e segnali di continuità per Russell (voto 6,5), ma da un top player come lui Bernardi si aspetta sicuramente molto di più.
    Monza trova invece un altro scalpo importante in un campionato che però la vede ancora nelle zone basse della classifica. Il nuovo allenatore Eccheli non guarda in faccia nessuno e parte con Holt (voto 6,5) e Lanza (voto 6,5) in panchina, ma sarà proprio il loro ingresso a dare la scossa ai brianzoli. Un Orduna ispirato trova buone risposte dai suoi centrali, mentre i laterali faticano un po’, ma sono bravi a mettere giù i palloni che contano permettendo alla squadra monzese di trovare tre punti importantissimi.
    Partita fuori programma anche quella fra Civitanova e Vibo Valentia, con la squadra del presidentissimo Callipo capace di scrivere una bellissima pagina di sport e di imporsi 3-1, un risultato davvero storico per la compagine calabrese che si issa perentoriamente nelle zone nobili della classifica. E pensare che la Lube era partita forte nel primo set, con un De Cecco davvero ispirato che regalava perle di rara bellezza. In sé Civitanova non gioca male, chiude con il 55% in attacco e riceve meglio degli avversari, però gioca a sprazzi, sembra un gatto sornione che aspetta di mangiare la preda, ma la preda sfodera una prova tutto cuore e a suon di difese ed ace porta a casa la posta piena.
    Per il trio di palla alta è il solo Rychlicki (voto 6,5)  a superare il 50% e a dare continuità alla sua prova con 2 muri e anche delle buone ricezioni. Più in difficoltà il duo cubano Leal-Juantorena (voto 5,5), sotto pressione in ricezione e meno lucido del solito in attacco. Bene invece il gioco al centro, con Anzani (voto 7) cecchino implacabile dal centro rete e Simon (voto 7,5) come al solito mano pesante in attacco e in battuta.
    Vibo merita un 10 di squadra, per la grinta e l’atteggiamento messo in campo, per questo inizio di campionato davvero sorprendente. Stesso voto per coach Baldovin, un allenatore magari poco appariscente ma che sta dando un suo personale contributo alla crescita della squadra. Per quanto riguarda i giocatori, Rossard (voto 9) merita la standing ovation: potenza, colpi di precisione, solidità in ricezione e una battuta ingestibile. Ottimo anche Cester (voto 8), giocatore completo che mi piace moltissimo, che non spreca più energie a bisticciare con le alzate di Saitta (poche e basse) ma si mette a disposizione dei compagni e chiude con 5 muri tetto contro la sua ex squadra.
    Bravo anche Saitta (voto 9), che zitto zitto si sta togliendo delle gran belle soddisfazioni in questa stagione vibonese. Il gioco al centro è il suo tallone d’Achille, ma quest’anno è bravo ad andare oltre i suoi limiti e a sfruttare al meglio un attaccante puro come Chinenyeze (voto 8,5). Unica nota dolente Aboubacar, molto falloso e apparso il tassello debole di questa squadra partita per salvarsi e che sta raccogliendo consensi in ogni palazzetto d’Italia. LEGGI TUTTO

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    Il pagellone di Paolo Cozzi – De Cecco in forma super, Grebennikov c’è sempre

    Di Paolo Cozzi
    Chi si aspettava una partita combattuta, magari al quinto set, fra una Modena in crescita e una Civitanova rullo compressore si è dovuto ricredere. La Leo Shoes ha giocato bene, a tratti meglio della Lube, ma dal 20 in poi è mancata clamorosamente e soprattutto nel primo e nel terzo set ha messo in atto un vero e proprio harakiri sportivo immolandosi davanti ad una Lube tritasassi che ha chiuso con 8 muri e il 62% in attacco.
    È mancato l’apporto dei centrali ai canarini, con il duo di mezzo poco usato in attacco e decisamente in difficoltà a muro. Resta il rammarico per i padroni di casa di aver tremato nei momenti importanti, per i marchigiani invece un’altra prova importante e un ulteriore tassello di crescita nell’intesa fra squadra e De Cecco. Ma veniamo alle pagelle, partendo proprio dal palleggiatore argentino:
    CUCINE LUBE CIVITANOVA
    De Cecco voto 8,5. I suoi attaccanti volano, i suoi polsi spingono la palla alla perfezione alternando il gioco laterale al gioco al centro. Davvero un periodo di forma super per Luciano, che dimostra di poter essere il numero uno mondiale, anche se la prova del nove l’avremo quando arriverà a giocare partite con un altro peso specifico.
    Juantorena voto 8. Ha la capacità di far passare per banali giocate ad alto tasso tecnico. In attacco è concreto come sempre, è in ricezione che trova un’ottima prova chiudendo con il 69% fra positive e perfette, numeri da… grande libero!
    Leal voto 9. Sontuoso in attacco, chirurgico in battuta dove alterna più traiettorie, e per una volta anche positivo in ricezione… La versione più giovane e “deluxe” di Juantorena, uno strapotere fisico incredibile.
    Simon voto 8. Mezzo voto in meno perché in battuta litiga con il pallone, ma per il resto è letale, soprattutto in attacco dove fa vedere i sorci verdi agli avversari di reparto. Se poi è anche in giornata positiva a muro… sono guai per tutti.
    Anzani voto 7. Continuo a pensare che questa Lube punti molto sulla fisicità, ma grazie a Simone è anche molto forte sul muro sempre ben organizzato. Con De Cecco sembra essersi messo alle spalle un paio di stagioni non al top, molto bene anche in chiave azzurra.
    Rychlicki voto 8. Continua il processo di crescita per l’opposto lussemburghese, che piano piano comincia a essere sempre più presente nelle trame del gioco marchigiano. Manca ancora un po’ il suo apporto a muro, ma arriverà!
    Balaso voto 7. Ancora una buona prova per il libero azzurro, che in fase di ricezione dà tanta solidità e rimane estremamente lucido in difesa e nel gestire i secondi tocchi.
    LEO SHOES MODENA
    Petric voto 8. Che bello vedere il campione serbo esprimersi a questi livelli con continuità. Dopo un anno in chiaroscuro a Milano, lo schiacciatore è tornato su standard altissimi, alternando diagonali potenti a mani e fuori chirurgici. Soffre un po’ troppo in ricezione, ma contro i bombardieri Lube capita praticamente a tutti!
    Vettori voto 6,5. Torna a incartarsi con la battuta, sbagliandone quasi il 50%, ma per il resto sembra aver ritrovato fiducia e colpi. Ottimo segnale per una Modena che si dovrà appoggiare spesso ai suoi attacchi per provare a restare fra le “Big 4”.
    Karlitzek voto 6,5. La prova è buona, meriterebbe qualcosa di più anche perché a tratti Modena gioca proprio bene, ma forse nei momenti topici dei set manca un pelo di abitudine a giocare certi palloni con continuità.
    Micah Christenson voto 5. Per lunghi tratti gestisce la squadra al meglio, facendola viaggiare a gran velocità. Ma nei momenti chiave dà sempre la sensazione di perdere un po’ di precisione e fluidità nelle alzate, oltre a fare scelte tattiche non sempre condivisibili.
    Stankovic voto 5. Dal grande ex ci si aspettava una partita decisamente più concreta, invece in attacco viene usato con il contagocce e a muro non riesce mai a tamponare gli attacchi avversari e a leggere le alzate di de Cecco.
    Mazzone voto 4,5. Come il compagno di reparto, esce presto dalla partita, nella quale non riesce mai a lasciare il proprio segno.
    Grebennikov voto 7,5. Difende sui 5 metri una pipe di Leal senza muro come fosse la cosa più facile del mondo, dò sempre la sensazione di essere al posto giusto nel momento giusto. Che dire… un incredibile valore aggiunto per i canarini. LEGGI TUTTO

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    Monza – Trento: un pronostico aperto. Match clou quello tra Civitanova e Milano

    Di Paolo Cozzi
    Si apre oggi pomeriggio la settima giornata di Superlega, con il confronto fra la sorprendente Vibo di inizio stagione a cui fa da contraltare la deludente Piacenza, che in questo avvio di stagione tutto ha fatto tranne che impressionare positivamente.
    A bocce ferme, all’uscita dei calendari, avremmo detto che il roster piacentino si sarebbe mangiato in un boccone la Callipo. Invece i calabresi, sotto l’attenta guida di Baldovin, hanno inanellato una serie di risultati e scalpi importanti,  giocando una bella pallavolo che ha messo in difficoltà molte squadre.
    Piacenza, in attesa di poter schierare Baranowicz al palleggio, deve per forza fare risultato, perché un’altra sconfitta potrebbe davvero trasformare lo spogliatoio in una bomba a orologeria. Finora il gioco dei piacentini si è appoggiato molto sui laterali, ma tranne rari casi con poca fortuna, serve un gioco più corale alla squadra di Bernardi se vuole uscire dalle sabbie mobili in cui sta sprofondando.
    Match clou di domenica è invece Civitanova-Milano, con i padroni di casa apparsi la squadra più in forma e coesa in questo breve scorcio di campionato. L’inserimento di De Cecco prosegue alla grande, il trio cubano è una certezza e piano piano anche Rychliky sta conquistando fiducia e soprattutto palloni.
    Per Milano, un ottimo impatto sul campionato nonostante avesse cambiato i tre martelli titolari. Bene nei risultati, le manca ancora qualcosa per fare lo step di crescita definitivo, ma le mani di Sbertoli in regia sono una garanzia, e se Ishikawa saprà mantenere il livello mostrato finora, saranno guai per tutti. Da verificare la posizione dopo un trittico di partite che li può lanciare nel Gotha del volley o far perdere un treno importante.
    Molto più facile sulla carta sembra il compito della capolista Perugia, ma al momento in cui scrivo si parla della positività al Covid di due giocatori e questo potrebbe scompaginare completamente le cose, anche se gli umbri hanno i mezzi e le risorse in panchina per non guardare in faccia nessuno.
    Proibitivo il compito per la banda ravennate di Bonitta, che ha dimostrato di essere una squadra che sa soffrire e sa lottare senza mollare, ma ora è chiamata a crescere anche nei momenti chiave, senza dilapidare punti come successo domenica scorsa.
    A Padova in scena un bel match contro Modena, con i padroni di casa che dopo un buon avvio hanno sicuramente subito una brusca frenata nei risultati e hanno bisogno di punti soprattutto fra le mura amiche per risalire in classifica. Compito non facile con una squadra giovane che ha potenzialità ma deve ancora svilupparle con continuità.
    Per Modena trasferta in un palazzetto ostico, dove è sempre difficile uscire a testa alta, ma con la sensazione che la squadra di Giani abbia trovato la quadratura del cerchio e sia pronta ad inserire una marcia più alta. Se Vettori tiene i ritmi di domenica, Modena può tornare a bussare alla porta delle BIG, posto che da sempre le appartiene.
    Test molto importante quello per Verona contro una Latina che sembra essere uscita più forte dal cambio allenatore. Occasione importante per i padroni di casa per mettersi alle spalle le zone fonde della classifica e dimostrare quei progressi nel gioco apparsi evidenti nel match contro Milano di domenica scorsa.
    Per i pontini invece, occasione per dare un seguito alla loro prima vittoria e per cominciare ufficialmente il loro campionato!
    Altro match molto interessante e dal pronostico apertissimo è quello fra Monza e Trento, con i monzesi che arrivano dal cambio allenatore in settimana e devono dare subito segnali di riscossa, perché quella che occupano non è certo la loro posizione idonea, cosi come Trento è chiamata ad una vittoria da tre punti per non perdere il treno con la testa della classifica. Si sono visti segnali di crescita importanti nel gioco nel match con Perugia nel quale Trento fino a metà secondo set è stata perfetta, con Nimir meno sbaglione e Kooy più lucido anche in ricezione, ma è da Lucarelli che tutto l’ambiente si aspetta una crescita che al momento manca. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Piccinelli non sfigura, Sottile ultimo a mollare

    Di Paolo Cozzi
    Ancora un turno infrasettimanale per la Superlega, caratterizzato dai tanti tie break e dalla supremazia del duo Civitanova-Perugia, che al momento paiono essere le squadre più in palla nonostante il cambio di palleggiatore in estate. Al terzo posto svetta Milano, che però ancora una volta in casa fatica ad avere la meglio su una Ravenna sempre combattente e ottimamente guidata in regia dal brasiliano Redwitz (da valutare l’entità del suo infortunio).
    In attesa del match fra Trento e Modena, al quarto posto in maniera del tutto inaspettata si erge Vibo Valentia, che trova nell’allenatore Baldovin la giusta guida per provare a crescere e sorprendere. Lo sa bene Verona, che sogna i tre punti in terra calabra ma è poi costretta ad issare bandiera bianca al tie break. Segnali di crescita nel gioco ma ennesima sconfitta per Piacenza contro una Lube che non si concede distrazioni, mentre Padova non riesce a dare continuità a due set perfetti e subisce la rimonta monzese che rilancia le ambizioni di una squadra costruita per stare nella parte alta della classifica.
    Ma veniamo alle pagelle di Perugia-Cisterna, con i padroni di casa che partono lenti nelle fasi iniziali dei set per poi schiacciare sull’acceleratore e imporsi senza troppi patemi.
    SIR SAFETY CONAD PERUGIA
    Plotnytski voto 8,5. Mezzo voto in meno per i tre errori diretti, ma il ragazzo è in crescita sia al servizio che in attacco. Con Ter Horst spostato momentaneamente opposto gioca più sereno, visto che non deve fare più la staffetta, e diventa un terminale importante per Travica.
    Leon voto 8. Partita di ordinaria amministrazione per il potente martello cubano che, seppur cercatissimo dal servizio pontino, chiude con un ottimo 65% di ricezione fra positive e perfette. In attacco è la solita garanzia, anche se il 58% per un fenomeno come lui non è nulla di straordinario.
    Ter Horst voto 7,5. Piace molto in questa versione da opposto, sembra più concreto e lucido, e trova spesso punti importanti. Da rivedere assolutamente al servizio, dove incappa in una vera e propria giornata no.
    Solé voto 6,5. In attacco fatica molto di più del solito, ben controllato dal muro pontino che gli chiude spesso la zona 1. Meglio a muro dove piazza due punti e molte toccate.
    Russo voto 6,5. Anche lui fatica molto in attacco, ma è bravo a restare lucido e a coordinare i suoi compagni a muro, dove trova 4 murate personali.
    Travica voto 7. Continua l’inserimento di Dragan nei meccanismi della squadra. La sensazione è che non sia ancora al massimo della condizione, e che debba trovare ancora feeling su alcuni palloni, ma i progressi ci sono frutto del tanto lavoro in settimana.
    Piccinelli voto 7. Buona partita del giovane libero, che chiude con un solo ace subito e con una ottima prestazione in difesa e copertura.
    TOP VOLLEY CISTERNA
    Szwarc voto 7. È il sogno di ogni centrale poter giocare opposto: lui lo fa e lo fa anche discretamente bene. Peccato qualche murata di troppo subita, ma di più non si può chiedergli. Da rivedere sul muro di banda, dove avrebbe potuto essere più decisivo.
    Tillie voto 5,5. Giornata complicata per il forte e tecnico schiacciatore francese, che in attacco fatica a trovare colpi vincenti e in ricezione non riesce a dare quella precisione che da lui tutti si aspettano.
    Randazzo voto 6. Viene cambiato dopo due set in cui prova a trovare soluzioni in attacco, ma finisce spesso toccato o difeso. Tutto sommato discreto in ricezione, forse più che lui si sarebbe dovuto sostituire il francese.
    Krick voto 7. Perfetto in attacco, dove sfrutta l’ingresso di Sottile al palleggio, ma un “lungo” come  lui a muro deve essere molto più determinante e costante.
    Rossi voto 5,5. partita con poche luci e molte ombre per il centrale pontino, che per un paio di set fatica a contrastare il gioco degli schiacciatori perugini. Meglio nel terzo set, quando sporca bene alcune giocate veloci di Solé.
    Seganov voto 5,5. Se Cisterna latita in fondo alla classifica non è solo perché manca Sabbi… La sensazione è che al centro fatichi troppo, e che abbia un gioco facilmente leggibile dagli avversari.
    Cavaccini voto 5,5. giornata no anche per lui, che in ricezione soffre parecchio la linea di battuta avversaria. Meglio sicuramente in fase di difesa e coperture, in cui è sempre molto reattivo.
    Sottile voto 7. 42 anni e non sentirli… il veterano della Superlega entra e porta equilibrio, aumentando il gioco veloce al centro e smarcando bene il suo opposto. Ottimo ingresso, di più non si può chiedergli. LEGGI TUTTO