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    Lutto in casa Lube: scomparso il papà di Jacopo Larizza

    Di Redazione Proprietà, dirigenti, collaboratori, squadra e staff della A.S. Volley Lube si stringono attorno all’atleta Jacopo Larizza e ai suoi cari per la scomparsa del padre Umberto. Alla famiglia Larizza vanno le più sentite condoglianze anche da parte dei tifosi biancorossi, di cui il Club si fa portavoce. Anche la Redazione di Volley News si stringe attorno alla famiglia di Jacopo Larizza e porge le più sentite condoglianze. LEGGI TUTTO

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    Fipav, cordoglio per la scomparsa di Marco Bogarelli

    Di Redazione ll presidente Giuseppe Manfredi, i vice presidenti Adriano Bilato e Luciano Cecchi, il segretario generale Alberto Rabiti e tutto il consiglio federale esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di Marco Bogarelli, manager di assoluto livello e in molte occasioni al fianco della Fipav nell’organizziazione di grandi eventi come i Mondiali 2010 e 2014. La redazione di Volley NEWS si unisce al cordoglio degli amici e dei famigliari. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Giocatori “incinti” per sostenere Lara Lugli e i diritti delle atlete in gravidanza

    Di Redazione
    Il pallone sotto la maglia a simulare una gravidanza, al momento dello schieramento in campo e delle foto di rito: questa l’iniziativa silenziosa ma efficace che molti giocatori e giocatrici di Serie A aderenti all’AIP-Associazione Italiana Pallavolisti hanno scelto per manifestare il loro sostegno a Lara Lugli, protagonista di una vicenda ormai rimbalzata su tutti i media nazionali e non solo, e più in generale alla lotta per la tutela delle atlete in gravidanza.
    Lo hanno fatto a Rimini Alessia Midriano e Ilenia Peretti, capitane delle squadre protagoniste della finale di Coppa Italia di Serie A2 femminile, ma i colleghi uomini non sono stati da meno: “incinti” anche gli atleti scesi in campo per Mondovì-Cantù, Reggio Emilia-Siena e Santa Croce-Ortona di Serie A2 maschile.
    L’iniziativa si è sviluppata nel quadro della campagna social #IOLOSO lanciata da Assist – Associazione Nazionale Atlete, in collaborazione appunto con AIP per quanto riguarda il volley. Il significato dell’hashtag è esplicito: “tutti sanno che le atlete di qualunque disciplina sportiva, se sono pagate e sono incinta, perdono tutto. Lo sanno tutti, da sempre“. Tra i tanti atleti che hanno aderito anche le giocatrici dell’Igor Gorgonzola Novara, protagonista della finale di Coppa Italia nel corso della quale proprio Lara Lugli è intervenuta alla cerimonia di premiazione. LEGGI TUTTO

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    La versione del Volley Pordenone sul caso di Lara Lugli

    Di Redazione
    È diventata un vero e proprio caso mediatico nazionale la vicenda di Lara Lugli, pubblicata ieri da Volley NEWS e oggi in prima pagina su tutti i principali quotidiani italiani.
    L’Assist, associazione nazionale delle atlete, è intervenuta a difesa della pallavolista a cui è stato richiesto il rimborso di un danno (a compensazione di uno stipendio non saldato) per aver interrotto l’attività a causa della gravidanza: “Non esistendo il diritto a vedere riconosciuto il lavoro sportivo, se non esclusivamente quando accordato in modo unilaterale dai datori di lavoro, le atlete di tutti gli sport e gli atleti delle discipline non professionistiche sono condannati a rapporti di lavoro nero e alla complicità forzata, in una logica di economia sommersa” ha detto all’Ansa la presidente Luisa Garribba Rizzitelli, che ha annunciato una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi e a quello del Coni Giovanni Malagò per chiedere un incontro in materia.
    L’agenzia Adnkronos riporta invece la versione del Volley Pordenone, la società protagonista del caso: “Visto il polverone sollevatosi negli ultimi giorni in merito alla vicenda che ci vede chiamati in causa dalla nostra ex atleta, ci corre l’obbligo di fare alcune necessarie precisazioni. Abbiamo letto in vari media pesanti accuse di insensibilità, sessismo e discriminazione ai danni delle donne lavoratrici. Purtroppo pochi hanno pensato di chiederci quale fosse la nostra posizione in merito. Cerchiamo di riassumere i fatti. Nel campionato 2018-2019 Lara Lugli era il capitano della nostra squadra e anche la giocatrice di punta. Ad inizio marzo ci ha comunicato di essere rimasta incinta. Dispiaciuti per la perdita sportiva, ma felici per l’avvenimento familiare ci siamo salutati. Infatti come da contratto, che ricordiamo essere stato predisposto dall’atleta stessa e dal suo agente, si prevedeva l’immediata cessazione del rapporto in caso di gravidanza“.
    “Lo stesso contratto, che ribadiamo essere stato predisposto dalla stessa atleta – continua la società – aveva al suo interno clausole che prevedevano addirittura delle penali in caso di cessazione del rapporto. Clausole che non abbiamo voluto esercitare perché non pareva opportuno farlo. Ora nessuno ha citato per danni Lara Lugli. È stata la stessa atleta a chiedere e ottenere un decreto ingiuntivo perché ritiene di avere dei crediti. Ci siamo sentiti traditi dall’atleta e abbiamo fatto l’unica cosa possibile: difenderci avvalendoci delle clausole contrattuali predisposte da lei stessa e dal suo procuratore. Vorremo ribadire con forza che non crediamo che la gravidanza sia un danno e che soprattutto non è mai stata avanzata richiesta di danni“.
    (fonte: Ansa, Adnkronos) LEGGI TUTTO

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    Lara Lugli denuncia: “Ero incinta, la mia società mi ha chiesto i danni”

    Di Redazione
    Ha scelto un giorno simbolico Lara Lugli per denunciare la brutta vicenda che l’ha vista protagonista: l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna. Proprio perché l’episodio denunciato dalla pallavolista, con lunghi trascorsi in Serie A tra Ravenna, Soliera, Mazzano, Firenze, Sassuolo e Casalmaggiore e tuttora in attività, fa capire come debba passare ancora tanta acqua sotto i ponti prima che questa data possa essere definita una “festa”, superando le discriminazioni e gli ostacoli ancora in atto.
    I fatti – esposti dalla giocatrice sulla sua pagina Facebook – sono semplici quanto agghiaccianti: nella stagione 2018-2019 la schiacciatrice venne ingaggiata da una squadra di B1 (che non viene mai nominata, ma che è facile riconoscere nel Volley Pordenone) ma nel mese di marzo comunicò alla società che avrebbe interrotto l’attività perché incinta. La gravidanza non venne purtroppo portata a termine a causa di un aborto spontaneo. Oggi la società, a seguito della richiesta di Lugli di saldare il compenso mai corrisposto del mese di febbraio 2019, ha deciso di citare per danni la giocatrice per non aver onorato il contratto.
    Il post dell’atleta riporta integralmente l’atto di citazione del giudice di pace in cui si spiega che “successivamente al ritiro della giocatrice, la squadra ha accusato un calo di risultati, posizionandosi al termine del campionato ben lontana dall’obiettivo che la società e gli sponsor si erano prefissati. Questo ha determinato l’allontanamento degli sponsor, che non hanno più corrisposto quanto promesso (…) e tale comportamento ha creato grave danno alla società“.
    Ma il passaggio più discutibile è sicuramente il successivo: “La sig.ra Lugli, che all’epoca dell’ingaggio aveva 38 anni compiuti, ha taciuto al momento della trattativa contrattuale la sua intenzione di avere dei figli, puntando ad un ingaggio sproporzionato, quasi del doppio rispetto ai normali ingaggi per il campionato di B1 e per l’età, ‘vendendo’ la sua esperienza sapendo che la sua presenza poteva risultare indispensabile“. Un comportamento che, secondo la società, “configura un grave inadempimento pre-contrattuale e contrattuale che ha comportato un ingente danno per la società“, e per questo richiederebbe una compensazione che di fatto andrebbe ad annullare il debito esistente.
    “Non ero a conoscenza – commenta Lugli sulla sua pagina – del fatto che il mio procuratore usasse puntare un’arma da fuoco alle tempie dei presidenti per firmare un qualsiasi contratto, stupida io che credevo che inviasse semplicemente una mail con le condizioni e qualora venissero accettate seguisse una firma. (…) Inoltre… chi dice che una donna a 38 anni, o dopo una certa età stabilita da non so chi, debba avere il desiderio o il progetto di avere un figlio? Che mi prenda un colpo…non è che per non adempiere ai vincoli contrattuali stiano calpestando i Diritti delle donne, l’etica e la moralità?“.
    La conclusione è emblematica: “Anche se non sono una giocatrice di fama mondiale, questo non può essere un precedente per le atlete future che si troveranno in questa situazione, perché una donna se rimane incinta non può conferire un danno a nessuno e non deve risarcire nessuno per questo. L’unico danno lo abbiamo avuto io e il mio compagno per la nostra perdita e tutto il resto è noia e bassezza d’animo“. E non a caso la vicenda è stata citata ieri anche da Alessia Lanzini, candidata al ruolo di rappresentante atlete nel Consiglio Federale, durante il suo intervento all’assemblea nazionale della Fipav.
    (fonte: Facebook Lara Lugli) LEGGI TUTTO

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    Aimone Alletti, Paolo Cozzi e Fosco Cicola ospiti di “Volley Club” su Mondo Rossoblù

    Di Redazione
    Debutta stasera con un grande parterre di ospiti “Volley Club“, la nuova trasmissione in streaming del portale di sport tarantino MondoRossoBlù che andrà in onda ogni venerdì alle 19.30, fino al termine della stagione agonistica, sulla pagina Facebook ufficiale della testata. Il programma, condotto dal giornalista e collaboratore di Volley NEWS Giovanni Saracino, ha come obiettivo quello di riavvicinare, sia pur a distanza,  gli sportivi in un momento in cui il Covid-19 ha “distanziato” anche la loro passione.
    La prima puntata, come anticipato, potrà contare su ospiti di grande prestigio: il centrale della Prisma Taranto di Serie A2 Aimone Alletti, l’ex giocatore indoor e beach Fosco Cicola, che a Taranto è stato protagonista della storica promozione in A1 nel 2000, e un’altra conoscenza dei lettori di Volley NEWS, l’ex campione azzurro Paolo Cozzi.
    (fonte: MondoRossoBlù) LEGGI TUTTO

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    Lettera a Draghi del Comitato 4.0: “Lo sport può contribuire alla crescita”

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione
    Il Comitato 4.0, espressione delle principali Leghe sportive nazionali (pallavolo, basket e Lega Pro nel calcio) per un totale di 289 società sportive, ha inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio Mario Draghi, pubblicata oggi dal Corriere della Sera in abbinamento a una mappa che mostra graficamente la presenza sul territorio dello sport di vertice, che impegna 9mila addetti in 199 comuni per un bacino d’utenza di 18,5 milioni di sportivi e un volume di affari di 472 milioni di euro.
    “Lo sport sia prima di tutto sociale – esordisce il documento – strumento con il quale ricucire le ferite prodotte dalla pandemia, veicolo di inclusione, partecipazione e aggregazione, strumento di prevenzione e di benessere psicofisico. Sia un punto di riferimento per i giovani, attraverso il quale crescere nel campo e nella vita. Lo sport può contribuire alla crescita sociale, culturale, educativa del paese. Non è solo agonismo, ha un valore ben superiore“.
    “Il Comitato 4.0 – prosegue la lettera – ha usato il tempo della pandemia per progettare contributi per il Recovery Fund. Lo sport è pronto per essere parte della (ri)costruzione del paese per le prossime generazioni, come previsto dal Next Generation EU: digitalizzazione ed innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale”
    Una dichiarazione d’intenti così esplicitata: “I club del Comitato 4.0 possono inserirsi in questa opera di rigenerazione degli impianti sportivi esistenti, intraprendendo interventi di portata finanziaria e strutturale contenuta ma capaci di generare una moltiplicazione di posti di lavoro, prevalentemente per giovani professionalmente qualificati. Possono coinvolgere il territorio e i diversi comparti produttivi, oltre che imprimere una sollecitazione all’adeguamento del sistema formativo scolastico nazionale. Lo sport del Comitato 4.0, con la rete dei suoi club, è a disposizione per essere parte attiva di un processo di sviluppo e rinnovamento“.
    (fonte: Corriere della Sera) LEGGI TUTTO

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    Addio ad Andrea Nannini, colonna di Modena e della nazionale

    Foto Hall of Fame Federvolley

    Di Redazione
    La pallavolo italiana piange la scomparsa di Andrea Nannini, grande campione del passato che ha militato in Serie A per 16 stagioni e con la maglia della nazionale ha vinto la medaglia d’oro alle Universiadi 1970. Nannini ha partecipato a due edizioni dei Campionati Mondiali (Mosca 1962 e Bulgaria 1970) e tre dei Campionati Europei (Bucarest 1963, Milano 1971 e Skopije-Belgrado 1975) ed era stato inserito nella Hall of Fame Fipav. La sua carriera di club è indissolubilmente legata alla Panini Modena, la squadra della sua città, con cui ha vinto tre scudetti.
    Nato a Modena nel dicembre 1944, Nannini aveva iniziato la sua carriera in Serie A nella Minelli per poi trasferirsi nel 1965 a Firenze, restandovi fino al 1968, anno del suo primo scudetto. Tornato a Modena con la Panini, ha conquistato altri tre titoli nazionali (1970, 1972 e 1974), prima di passare alla Klippan Torino e al Gonzaga Milano. In azzurro ha esordito nel 1962, contro la Polonia a Lucca, collezionando 193 presenze. Il suo ruolo era quello di universale: giocava schiacciatore, ma anche centrale, in un volley dai ruoli non così definiti come oggi.
    Negli anni Ottanta e Novanta è stato poi allenatore, anche in Serie A1 a Milano, Santa Croce, Mantova e nella sua Modena (nelle stagioni dal 1983 al 1985), dove aveva vinto due Coppe CEV e una Coppa Italia. Negli ultimi anni, fino al 2016, era stato responsabile del settore giovanile di Modena.
    La redazione di Volley NEWS si unisce alle condoglianze della Federazione Italiana Pallavolo e della Lega Pallavolo Serie A ed è vicina nel dolore a familiari e amici.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO