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    Lutto per la scomparsa di Rolando Cimaz, ex palleggiatore della Gonzaga Milano

    Di Redazione La pallavolo milanese piange Rolando Cimaz, improvvisamente mancato questa mattina. Secondo di tre fratelli, tutti pallavolisti, con il padre appassionato dirigente dell’allora nascente Gonzaga Milano, è cresciuto nelle giovanili della Scuola Gonzaga, dove ha militato sin da ragazzo. E’ diventato poi palleggiatore della Milano di serie A negli anni ottanta con Casio Gonzaga (poi Enermix). Anche in età matura la sua passione verso il volley è rimasta immutata. Specializzato in pediatria, dal 2007 è stato professore associato in Pediatria all’Università degli Studi di Firenze e ha diretto la struttura di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer di Firenze. A partire dal 2019 dirigeva la Struttura Complessa di Reumatologia Clinica Pediatrica presso l’ASST Gaetano Pini-CTO. “Amico, tifoso e da anni nostro sostenitore con il gruppo delle Old Stars Milano, resterà per sempre nella memoria nella memoria della pallavolo milanese” il messaggio di cordoglio della Powervolley Milano. La redazione di Volley NEWS si unisce al cordoglio di familiari, amici e conoscenti. (fonte: Facebook Powervolley Milano) LEGGI TUTTO

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    Stop al caos: approvato dal Ministero della Salute il protocollo ‘Return to play’

    Di Redazione Stop alla confusione, ecco la buona notizia che tutte le società sportive aspettavano ormai da diversi giorni: è stato approvato infatti con circolare del Ministero della Salute 3566 del 18 gennaio il Protocolo “Return to Play” della Federazione Medico Sportiva Italiana, per la ripresa dell’attività sportiva per gli atleti risultati positivi e guariti dal Covid-19. Il protocollo è stato aggiornato in base alle più recenti evidenze medico-scientifiche in relazione all’infezione da SARS-CoV-2, che dimostrano come le complicanze cardiache (in particolare, la mio-pericardite) siano rare nei giovani atleti e si risolvano in genere favorevolmente in tempi relativamente brevi, anche in considerazione del fatto che gli atleti sono soggetti sani, essendo stati sottoposti periodicamente a screening per idoneità agonistica ai sensi della legislazione italiana. Il documento, in linea con le più recenti decisioni assunte dal Governo contro la diffusione dei contagi da Covid-19, tiene conto del mutato contesto sanitario nazionale e dell’avanzamento della campagna vaccinale. L’obiettivo è quello di favorire la ripresa dell’attività sportiva dopo infezione da SARS-CoV-2 in condizioni di sicurezza per l’atleta, senza ulteriore aggravio del Sistema Sanitario Nazionale -già molto impegnato nella gestione dell’emergenza pandemica- e limitando gli esami diagnostici necessari e, di conseguenza, i costi a carico delle famiglie. Sono stati, perciò, identificati i soli approfondimenti diagnostici essenziali, circoscritti in relazione all’età, alla presenza o meno di patologie individuate come fattori di rischio, allo status vaccinale, oltreché allo stadio clinico della malattia, nel massimo rispetto della tutela della salute degli atleti. Il presente documento ha valenza scientifica, in quanto position statement della FMSI, società scientifica riconosciuta per la Medicina dello Sport dal Ministero della Salute. L’aspetto legislativo rimane di competenza del Ministero della Salute, a cui tale documento è stato inoltrato, unitamente al Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Comitato Olimpico Nazionale Italiano. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Addio ad Adolfo Bonfantini, fondatore delle società pallavolistiche Altiora e Rosaltiora

    Di Redazione E’ mancato questa notte, all’età di 96 anni, Adolfo Bonfantini, fondatore di Altiora e Rosaltiora. In un comunicato congiunto le società della pallavolo verbanese esprimono il loro cordoglio: “Un personaggio di quelli che la Verbania sportiva non dovrà commettere l’errore di dimenticare per i tanti ed ancora tanti anni che ha speso al servizio dei giovani, delle giovani, dello sport ed in particolare della pallavolo. In questi casi cosa si fa? Beh, si declama il ‘cursus honorum’, si rammentano le tante e tante cose fatte ed allora è impossibile non ricordare che insieme all’altrettanto indimenticabile amico e coetaneo Prof. Lorenzo De Felici è stato fondatore di Altiora Pallavolo, che se De Felici ha creato dal punto di vista tecnico, Bonfantini ha plasmato e fatto crescere a livello dirigenziale. Col passare di annate e stagioni era sempre li: ha organizzato, ha creato, ha progettato, ha sviluppato, ha smussato angoli, conciliato posizioni differenti, ha tessuto tele diplomatiche, ha consolidato rapporti ad alti livelli con la pallavolo che contava. “E’ riuscito a portare a Verbania, nella palestra del Collegio Santa Maria, culla del nostro movimento sottorete, nientemeno che la nazionale italiana per due volte, addirittura nel 1981 organizzando una amichevole con gli azzurri a sfidare la rappresentativa dell’Unione Sovietica, che a quei tempi era imbattibile nei grandi cimenti europei, mondiali ed olimpici. Qualcosa che oggi, lasciatecelo dire, è impossibile; lui ci ha creduto e lo ha fatto. E poi l’uomo, una persona buona, affabile, che mai faceva mancare una parola altrettanto buona, un gesto di sostegno per giocatori e giocatrici e tutti coloro che lo hanno incontrato, che in un modo o nell’altro vi hanno avuto a che fare. Essi non potranno che serbare un ricordo di tanti momenti belli ed indimenticabili. Ora lassù, ne siamo certi, sarà insieme al suo amico fraterno Prof Lorenzo De Felici ed altrettanto certamente ‘il Bonfa’ ed ‘il Defo’ avranno già montato i pali e tirato la rete. Alla moglie Graziella, ai figli Maurizio, Marco, Elena e Raffaela ed a tutti i famigliari le nostre più sincere condoglianze“.    La redazione di Volley News si unisce al cordoglio della famiglia e degli amici. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il CTS approva il protocollo anti-Covid per gli sport di squadra

    Di Redazione Il Comitato Tecnico-Scientifico incaricato dal Governo ha approvato la bozza del protocollo anti-Covid per gli sport di squadra elaborato dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso 12 gennaio. Tra le misure principali inserite nel testo approvato dal CTS, secondo quanto riportato dall’agenzia AGI, l’introduzione della soglia del 35% dei positivi tra gli atleti, al di sopra della quale le gare verranno rinviate: una norma che sostanzialmente non si discosta da quella già in vigore nella pallavolo (stop dai 4 positivi in su). Confermate anche le regole che più preoccupano la Federazione Italiana Pallavolo, come sottolineato ieri in una nota dal presidente Giuseppe Manfredi: l’obbligo di tamponi antigenici per 5 giorni consecutivi per tutti i “contatti stretti” dei soggetti risultati positivi (quelli “a basso rischio” osserveranno le indicazioni valide per tutta la cittadinanza) e l’utilizzo obbligatorio di mascherina Ffp2 in tutti i contesti in cui non viene effettuata attività sportiva. 4 ore prima della gara, inoltre, dovrà essere effettuato un ulteriore test antigenico con risultato negativo. Misure che, come sottolineato dalla Fipav, rischiano di essere incompatibili per costi e tempistiche con il regolare svolgimento dei campionati minori, ed è per questo che sarà cruciale definire il campo di applicazione del nuovo protocollo. A farlo sarà una circolare del Ministero della Salute, che potrebbe essere emanata già nella giornata di domani e che determinerà anche in quali serie e categorie sarà necessario osservare le nuove norme. (fonte: AGI) LEGGI TUTTO

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    Return to Play, il nuovo protocollo resta “ai box” in attesa dell’ok dal Ministero

    Di Redazione Doccia fredda per le tante società sportive che, in base alla nuova versione del protocollo “Return to Play” approvato dalla Federazione Medico Sportiva Italiana, speravano di poter riportare in palestra un po’ più velocemente i propri tesserati risultati positivi al Covid (finora costretti a stop di oltre un mese). Nelle scorse ore è circolata infatti una lettera indirizzata dalla FMSI agli associati, in cui si evidenzia che il nuovo protocollo non ha valore legale e che, prima di poter essere applicato, dovrà essere approvato con un’apposita circolare ministeriale. Fino a quel momento, i centri medici che effettuano le visite di ritorno all’attività dovranno attenersi alle norme previste dal vecchio protocollo, per non rischiare di incorrere in gravi conseguenze legali. Una precisazione che ha portato ulteriore confusione in un quadro già piuttosto complicato: alcuni centri avevano già cominciato ad applicare le nuove norme (e ora stanno tornando sui propri passi annullando gli appuntamenti già presi), altri continuavano a utilizzare quelle tuttora in vigore. Il presidente della FMSI, Maurizio Casasco, ha comunque assicurato di essersi personalmente attivato con il Ministro della Salute Roberto Speranza e con la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero, affinché il documento possa essere velocemente verificato dal Comitato Tecnico-Scientifico e poi approvato dal Ministero stesso. La speranza è che già entro la prossima settimana il nuovo “Return to Play” possa entrare definitivamente in vigore. (fonte: FMSI) LEGGI TUTTO

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    Protocollo Covid, preoccupazione dalla Fipav: le nuove norme penalizzano l’attività di base

    Di Redazione Si preannuncia un nuovo protocollo anti-Covid per gli sport di squadra: la Conferenza Stato-Regioni di ieri ha delineato, con l’obiettivo di garantire il regolare svolgimento dei campionati, una serie di norme che dovranno essere approvate dal Comitato Tecnico-Scientifico incaricato dal governo. Tra queste ci sarebbero, a quanto si è appreso, il rinvio delle partite solo in caso di positività di oltre il 35% del gruppo squadra (in linea con quanto già previsto nel protocollo Fipav) e nuove regole per i contatti stretti dei soggetti positivi, come l’obbligo di eseguire tamponi per 5 giorni consecutivi e di utilizzare mascherine Ffp2 anche in campo per chi non svolge attività. Sono soprattutto queste ultime disposizioni a lasciare perplessa la Federazione Italiana Pallavolo: il presidente Giuseppe Manfredi ha espresso in una nota la sua preoccupazione per le nuove norme che dovrebbero entrare in vigore. “In base alle informazioni che abbiamo ricevuto – dice Manfredi – con il nuovo protocollo dovremmo riuscire a scongiurare il rischio di fermare i campionati di serie A. Questo è sicuramente un fatto positivo, però il nostro mondo non è composto solo dalle società di vertice. In merito alla ripresa dell’attività di base voglio esprimere tutte la mie preoccupazioni, che sono poi quelle condivise da tutto il movimento della pallavolo. Le migliaia di società che disputano i campionati di serie B, di categoria e quelli giovanili non possono contare, ovviamente, sui mezzi e le risorse delle squadre che militano nei massimi campionati“. “Per questo motivo – continua il presidente – se verranno approvate le regole previste nel protocollo (dover effettuare cinque tamponi in cinque giorni per tutto il gruppo squadra, uno 4 ore prima della gara, e l’uso obbligatorio della mascherina in campo) tutta l’attività di base della pallavolo verrà fortemente penalizzata. La Fipav, sin dall’inizio della pandemia è sempre stata molto attenta a garantire le massime condizioni di sicurezza a tutte le componenti che fanno parte del mondo del volley, però oltre a questo si è sempre battuta per salvaguardare l’attività delle migliaia di società affiliate, che rappresentano il cuore del movimento pallavolistico italiano“. “Tutelare lo svolgimento dei massimi campionati è doveroso – conclude la nota della Fipav – però non si può lasciare indietro chi si adopera per portare avanti l’attività di base. Anche in questo momento molto complicato la Fipav garantirà il massimo impegno per permettere  a tutte le sue società di continuare a svolgere l’attività in sicurezza, tutelando sempre la salute degli atleti, dei tecnici e dei dirigenti, ai quali voglio esprimere grande gratitudine. Speriamo che le autorità governative e la sottosegretaria Valentina Vezzali, che ringrazio per il suo lavoro, trovino la soluzione migliore anche per l’attività di base“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Mascherine in partita, Cisolla e Da Lozzo: “Se è l’unica soluzione, ci adegueremo”

    Di Redazione Qualche giorno fa ha fatto clamore la notizia che la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia abbia scelto di scendere in campo con la mascherina per “Non correre rischi“. Una scelta discussa ma che non rappresenta l’unico caso. Seppur Vibo sia stata la prima e unica, finora, squadra a scendere in campo quasi completamente provvista di mascherina, anche Alberto Cisolla aveva deciso di indossarla nella sua Gruppo Consoli McDonald’s Brescia. E’ proprio Alberto Cisolla che, nelle dichiarazioni riportate da Il Gazzettino Treviso, decide di tornare sull’argomento precisando che la sua scelta “Non voleva essere assolutamente un gesto polemico, solo una precauzione per evitare problemi a me, famiglia e compagni di squadra”. Mascherina che lo stesso schiacciatore di Brescia ha indossato talvolta anche in allenamento: “Adesso che è rientrata l’emergenza in squadra non la utilizziamo più, ma siamo disposti a fare di tutto per continuare a giocare. Le ffp2 non sono facili da usare, sarei curioso di sapere quali abbia utilizzato Vibo, forse quella sportiva”. Una soluzione di cui si parlava da tempo, anche nel dibattito interno ad AIP – Associazione Italiana Pallavolisti: “Al momento sono tante le ipotesi al vaglio, tra mascherine e altro. Poi ripeto, qualora la mascherina dovesse essere l’unica opzione siamo più che disposti ad adattarci. Inoltre, le direttive devono arrivare dal Comitato Tecnico Scientifico”. Il pensiero che queste scelte debbano arrivare dalle autorità competenti è condiviso anche da Marco Da Lozzo, preparatore atletico dell’Imoco Conegliano, che, sempre a Il Gazzettino Treviso, afferma: “Sinceramente non abbiamo mai valutato questa ipotesi, aspettiamo studi al riguardo. Se l’obiettivo e andare avanti con il regolare svolgimento delle competizioni tutto è ben accetto, ma al momento forse sono sufficienti le misure che stiamo adottando”. “Ho visto Vibo utilizzarla e anche alcune giocatrici nelle leghe americane, ma non so dire sinceramente se possa essere una strada percorribile sul lungo termine. Potrebbe essere più semplice per una schiacciatrice indossarla rispetto a un centrale o un palleggiatore, oltre a poter rappresentare un piccolo blocco psicologico per alcune giocatrici. Vediamo come si evolverà la situazione” chiosa Da Lozzo. Pareri contrapposti anche tra Gioiella Prisma Taranto, che sta pensando di scendere in campo con le mascherine come Vibo, e Allianz Milano che non è daccordo “Almeno fino a quando, ma spero davvero di no, qualcuno non ce la imponga dall’alto“. LEGGI TUTTO

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    Fipav e Leghe parteciperanno alla Conferenza Stato-Regioni sullo sport

    Di Redazione Ci saranno anche i rappresentanti della Federazione Italiana Pallavolo, della Lega Pallavolo Serie A e della Lega Pallavolo Serie A Femminile alla Conferenza Stato-Regioni prevista per mercoledì 12 gennaio, un appuntamento cruciale per definire il futuro dello sport italiano alle prese con una nuova ondata della pandemia di coronavirus. L’annuncio è stato dato in una nota dalla sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali: “Ho chiesto al ministro Gelmini di estendere ai presidenti federali di calcio, basket e volley e ai rappresentanti delle Leghe la Conferenza. Ritengo necessario condividere ogni possibile decisione anche con i vertici di Figc, Gabriele Gravina, della Fip, Gianni Petrucci, e della Fipav, Giuseppe Manfredi, e con le Leghe, che sono il punto di riferimento per l’organizzazione dei campionati e nei cui confronti si dispiegherebbero gli eventuali effetti negativi, non soltanto economici. È il momento dell’unità. Lo sport deve essere compatto, mettendo al sicuro la salute di atleti e tifosi e garantendo la regolarità dei campionati“. Questo il commento del presidente federale Giuseppe Manfredi: “Ringrazio la sottosegretaria Vezzali per l’ennesima dimostrazione di attenzione nei confronti del nostro movimento. Sono perfettamente d’accordo sul fatto che lo sport, ora più che mai, debba fare fronte comune e fornire alle istituzioni il proprio contributo per superare questo difficile momento“. Anche il Comitato 4.0, formato dai presidenti delle principali Leghe, ha accolto “molto positivamente” l’invito. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO