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    Tokyo2020: Le pagelle di Polonia-Italia. Sbertoli e Galassi i migliori. Ivan & Osmany da 5,5

    TOKYO – Le pagelle di Polonia – Italia 3-0. Il commento sulla partita – il tabellino
    SBERTOLI voto 6,5: Inizia impreciso al centro, ma con un’idea di gioco e soprattutto senza paura, dote non comune per un esordiente a cinque cerchi. Purtroppo non riesce a completare la sua idea di match per una ricezione troppo ballerina, ma merita la sufficienza piena per l’atteggiamento.
    ZAYTSEV voto 5,5: Rispetto al match col Canada un passo avanti, anche per la qualità degli avversari esponenzialmente superiore. È l’unico degli azzurri a cavar fuori qualcosa dai turni al servizio, ma non è ancora al top, si vede. Lo ha detto lui, «se la qualità non c’è, arriverà» e noi siamo sicuri che abbia ragione. Avanti così, in campo, anche contro il Giappone.
    JUANTORENA voto 5,5: Percentuali alte in attacco, decisamente più basse in ricezione davanti all’intenso bombardamento polacco. Anche lui ha una vistosa fasciatura sulla spalla destra: c’è da preoccuparsi, Osmany?
    MICHIELETTO voto 6: Cala alla distanza, ma il duello che ingaggia con Leon tra primo e secondo set è di assoluta qualità e un attacco nello scatolino di posto 5 nel secondo fa brillare gli occhi, perché noi tanta Bellezza la vorremmo vedere sempre.
    GALASSI voto 6,5: Sei su sei in attacco, in una straordinaria intesa con Sbertoli, un solo muro ma è quello che dona speranze agli azzurri per il 23-23 del secondo set. Stecca soltanto in battuta, per questo mezzo voto in meno.
    ANZANI voto 5,5: Dopo i primi due tentativi andati a vuoto si riprende in attacco ma a muro fa tantissima fatica, poco aiutato da una battuta azzurra che nella maggior parte dei casi fa il solletico ai polacchi.
    COLACI voto 5,5: Di fatto è quello che tiene meglio in seconda, ma subisce un paio di ace di troppo, soprattutto quando Kurek lo va a cercare in zona di conflitto e un paio di difese sfuggono.
    LAVIA voto 6: Buon ingresso, a match però già concluso virtualmente.
    VETTORI, PIANO, KOVAR sv.
    BLENGINI voto 5,5: Che è il voto medio a uno squadra che nonostante la prestazione ottima di Sbertoli ha patito l’assenza di Giannelli e non è riuscita a rispondere al bombardamento polacco dai 9 metri. Sulla questione della tenuta fisica dei suoi ostenta sicurezza, speriamo abbia davvero ragione. LEGGI TUTTO

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    Tokyo2020: Azzurri, condizione da rivedere. Giannelli out fino a quando? Polonia: troppo in battuta per lasciarci giocare

    Vince la Polonia, Kurek 12 punti
    POOL APOLONIA – ITALIA 3-0 (25-20, 26-24, 25-20) – il tabellino
    TOKYO – La notizia che scuote il pre-partita di Italia-Polonia è una piccola mazzata per la formazione azzurra, che ancora non sa per quanto dovrà fare a meno di Giannelli, forse anche per il prossimo match contro il Giappone. “Una situazione che va monitorata ora per ora” racconta il ct Blengini, che inserisce uno Sbertoli comunque positivo ma non riesce a evitare una sconfitta dura. A farla da padrone la battuta dei polacchi, efficiente e pungente: otto ace contro uno soltanto, ma soprattutto ricezione sempre staccata degli azzurri. Juantorena e soci provano a resistere e soprattutto nei primi due set avrebbero anche le occasioni per mettere la testa fuori: non ci riescono, soprattutto in un finale tirato del parziale di mezzo dove la Polonia usa l’arma del muro-difesa per uscire vincente e si invola verso un terzo set comodo.
    FORMAZIONE – La notizia dell’ultima ora cambia i piani: Giannelli è fermo, per un risentimento al quadricipite patito durante il match col Canada. Gioca Sbertoli allora, con Zaytev di nuovo nello starting six e Anzani confermato in campo al posto di Piano. Sbertoli-Zaytsev, Juantorena-Michieletto, Anzani-Galassi e Colaci libero, questo il sei più uno di Blengini. Anche tra i polacchi un’assenza che pesa, quella di Kubiak che per i dolori alla schiena potrebbe addirittura saltare tutto il girone.
    I PIÙ – Un match difficile, dove le cose positive si sono viste molto a sprazzi. La prestazione individuale migliore è senza dubbio quella di Galassi, che sta fugando ogni dubbio sulla bontà della sua convocazione. Per il resto Ivan Zaytsev è parso in leggera crescita rispetto a sabato scorso, ma lo ‘Zar’ avrebbe bisogno di match più lunghi di questo per carburare definitivamente. Una menzione la merita Sbertoli, che dal punto di vista emotivo non ha patito l’esordio olimpico.
    Sbertoli, debutto da “maratoneta” per una ricezione imprecisa sul forte servizio polacco
    I MENO – Troppa differenza tra la qualità della devastante battuta polacca e quella degli azzurri, molto poco incisivi, con l’unico ace di Sbertoli che arriva a partita praticamente finita. Nei fatti la differenza è quasi tutta lì, oltre che nell’incapacità (dovuta anche alla tenuta della seconda linea rivale) di contenere Leon, Bieniek e soprattutto Kurek e le pipe di Sliwka, quasi mai letti dal muro-difesa azzurro. Il meno più lampante però è quello della condizione fisica: fuori Giannelli, Zaytsev ancora convalescente, Juantorena con una vistosa fasciatura alla spalla. Speriamo bene.
    LA PARTITA – Il match comincia e Leon e Michieletto si rispondono subito, Sbertoli insiste tanto al centro e alla terza occasione Galassi gli dà il 3-2. Nella Polonia Drzysga cerca solo Leon, poi Kurek fa male per la prima volta dal servizio e la squadra di Heynen vola 4-8. Si scuote Zaytsev ma è la battuta polacca però a fare la differenza: l’ace di Leon vale il 13-17, quello di Bieniek chiude virtualmente il set sul 18-23, alla fine ci pensa Leon: 20-25L’Italia continua a faticare in cambiopalla nel secondo (2-5) ma Michieletto però è in stato di grazia, il resto lo fa l’errore di Sliwka per il 6-6. Gli azzurri passano avanti con Anzani sul 10-9. La Polonia torna sotto, un attacco di Michieletto ‘in the box’ vale il 15-15 poi Zaytsev fa 17-16 ma la differenza è ancora e tutta al servizio: 18-19 di Leon dopo una bordata di Kurek che bissa con l’ace del +2 polacco che diventa +3 con Sliwka in pipe. Gli azzurri non mollano e col muraccio di Galassi su Sliwka fanno 23-23. Lo stesso Galassi annulla il primo set ball ma Kurek chiude al secondo per il 24-26.Il match di fatto termina quando il primo arbitro fischia un dubbio fallo di accompagnata a Michieletto e Leon gli mette in sequenza l’ace: 9-13. Entrano Lavia per Juantorena e Piano per Anzani, poi Vettori per Zaytsev sul 12-18: gli azzurri schierano solo Michieletto, Galassi e Colaci del sei più uno ipotizzato alla vigilia. Il 25-20 e il conseguente 3-0 arrivano in fretta e senza più reazioni. LEGGI TUTTO

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    Tokyo2020: La Russia torna a fare la voce grossa. 3-1 agli USA “spreconi”

    Maksim Mikhaylov

    2 GIORNATA – POOL BSTATI UNITI – ROC (Russia) 1-3 (23-25, 25-27, 25-21, 23-25)Stati Uniti: Defalco 8, Holt 8, Christenson 4, Sander 17, Smith6, Anderson 6, E.Shoji (L); Ensing, Stahl 5, K.Shoji, Jaeschke, Muagututia 1. All. Speraw.ROC (Russia): Kliuka 14, Volvich 6, Mikhaylov 11, Volkov 16, Iakovlev 10, Kobzar 1, Golubev (L); Pankov 4, Poletaev 1, Podlesnykh, Bodgan. N.e.: Kurkaev. All. Sammelvuo.Arbitri: Mokry (SVK), Liu Jiang (CHN)Note: durata set: 34′, 36′, 30′, 35′. Tot.: 2h15.Stati Uniti: attacchi 53/119, muri 6, ace 5/97, errori avversari 32ROC: attacchi 46/107, muri 10, ace 7/97, errori avversari 35Best Scorer: Sander 17, Volkov 16Battuta più veloce: Anderson 117 km/h; Pankov 119 km/h
    di Simone Serafini
    TOKYO – Viste le contendenti e quello che avevano messo in mostra nella prima giornata, era lecito aspettarsi qualcosa in più dal punto di vista prettamente “estetico” del volley. Invece di emozionante c’è stato solo l’andamento dei set, sempre in equilibrio, anzi con gli Stati Uniti che sia nel secondo ma soprattutto nel quarto parziale avevano dato l’impressione di poterli condurre in porto. Russi e americani hanno dato vita a un match intenso senza dubbio, ma farcito di tanti errori e imprecisioni. Quarantotto (48) gli errori complessivi al servizio delle due formazioni, dato che da solo spiega una partita a strappi. L’ha spuntata il sestetto di Sammuelvo, bravo soprattutto nei finali di set, nonostante un Kliuka a corrente alternata e l’avvicendamento in regia tra Kozbar e Pankov. Dall’altra parte della rete gli Stati Uniti sono meno “alieni” rispetto alla partita con la Francia. Vero che i russi hanno dimostrato altro valore, però alcune imprecisioni nella metà campo a stelle e strisce sono solamente proprie responsabilità.
    I PIU’ – Volkov e Iakovlev senza dubbio i migliori per costanza tra i russi. Per il primo 16 punti in totale, primi due set di altissimo livello e un muro praticamente decisivo su Anderson nel finale di quarto set. Il centrale con l’80% in attacco su dieci palloni, numeri che parlano da soli. Kliuka è apparso e scomparso. Il primo punto lo ha siglato a metà del primo set, per poi caricarsi sulle spalle i compagni e chiudere in attacco il primo parziale. Seconda frazione da “Chi l’ha visto?” con zero (0) punti a referto, per poi tornare protagonista nel terzo e nel quarto parziale. Menzione per Poletaev, che entra al servizio ed è decisivo sia nel finale di primo set con un ace diretto, sia nel finale di partita con la sua serie che ribalta il parziale. Nell’altra metà campo Sander è il migliore senza dubbio dei suoi, e un buon ingresso di Sthal al centro.
    I MENO – Stati Uniti sottotono rispetto alla gara con la Francia, eppure hanno avuto le loro occasioni per vincere. Christenson non ha ripetuto la gara perfetta della prima giornata con qualche imprecisione di troppo, Anderson ha faticato chiudendo con l’11% di efficienza in attacco. Defalco poco coinvolto e poi finito in panchina. Tra i russi non hanno destato particolare impressione i due registi. Però nei momenti cruciali Kobzar si è affidato agli uomini giusti.
    LA PARTITA – Sestetti annunciati sia per Sparew che per Sammuelvo. La partita sembra decollare con qualche scambio spettacolare infarcito di buone difese, ma poi gli errori al servizio si susseguono e il punteggio si trascina avanti con gli Stati Uniti sopra ma mai più di un paio di lunghezze. Il primo set lo decide l’ingresso di Poletaev che trova il punto diretto in battuta per il break decisivo, confermato da Kliuka in attacco per il 25-23. Secondo set sulla falsariga del primo, le due squadre viaggiano appaiate, Volkov trascina i suoi ma sono gli Stati Uniti ad avere due set point. Che non giocano neanche, perché entrambi volano via per due errori in battuta. Così Mikhaylov alla prima occasione abbatte Anderson e i russi sono avanti di due set: 27-25.Nonostante torni in partita Kliuka, gli Stati Uniti approfittano di qualche errore di troppo in attacco dei russi e prendono vantaggio a metà set, con Sander sugli scudi. Sammuelvo cambia la diagonale ma Team Usa, con Muagututia e Sthal in campo, chiude agevolmente 25-21.Il quarto set torna in equilibrio ma l’inerzia sembra a favore degli uomini di Sparew. Quando Holt sigla dai nove metri il 17-14 il quinto set sembra la conclusione più logica. Invece il COR come una brava formichina rientra in partita piano piano. Prima Kliuka stoppa a muro Anderson per il 18-20. La parità la firma Volkov ancora a muro. Il vantaggio è un regalo a stelle e strisce, la conclusione è un attacco out di Sander dopo una gran battuta di Mikhaylov: 25-23. LEGGI TUTTO

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    Mancinelli: «L'Italbasket da medaglia»

    MILANO – “Impossibile esordire meglio alle Olimpiadi”. All’interno di un lungo weekend di svago e divertimento in famiglia trascorso a Gardaland, Stefano Mancinelli non poteva perdere in tv la gara tra la Germania e l’Italia stamattina e alla fine ne ha parlato con grande soddisfazione e trasporto: “E’ stato un grande esordio – ha continuato – e sono contento perché partire bene fa bene al morale, i ragazzi si caricano. Siamo partiti sotto nel punteggio, ma poi l’abbiamo recuperata e quindi tutto ottimo, tutto perfetto. Dopo 17 anni di assenza dalle Olimpiadi la squadra la vedo  molto unita, un bel gruppo di ragazzi carichi, tutti molto giovani a parte qualcuno come Gallinari, Fontecchio e Polonara, che anche se non sono vecchi hanno esperienza di Nba (Gallinari, ndr) ed Eurolega”.NIENTE OBIETTIVI – Mancinelli, che ha trovato refrigerio in questo caldo week end a Legoland Water Park Gardaland, il primo parco acquatico interamente tematizzato Lego d’Europa, però non ha voluto parlare di obiettivi: “Non so dove possono arrivare gli azzurri: dipende secondo me da loro, però hanno tutte le carte in regola per conquistare una medaglia. Io ci spero! Però l’importante è fare una bella Olimpiade, poi molte volte in queste competizioni ci vuole anche un pizzico di fortuna. I favoriti per la vittoria finale restano gli Stati Uniti che sono sempre gli Stati Uniti… e poi c’è l’Argentina … Anche le squadre che sono con l’Italia – l’Australia e la Nigeria – hanno fatto un grandissimo pre-olimpico. L’Australia è fortissima, ha tanti giocatori in NBA, la Nigeria ne ha 10 in NBA. Se abbassiamo la guardia, possiamo perdere con tutti, ma se giochiamo come l’Italia sa giocare, possiamo arrivare lontano”. LEGGI TUTTO