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    Francia: Bernardinho nuovo Ct. Staffetta con Tillie dopo Tokyo

    Bernardinho con la Francia a caccia dell’oro olimpico di Parigi 2024

    PARIGI – E’ ufficiale, Bernardinho sarà il nuovo Ct della nazionale francese maschile. Il qualificato tecnico verdeoro prenderà la guida de Blues al termine delle Olimpiadi che la nazionale transalpina affronterà con Laurent Tillie. La notizia è stata rilanciata da L’Equipe.Primo appuntamento per l’allenatore brasiliano sarà quindi il campionato Europeo di Settembre.“Sono molto onorato che la Federazione abbia accettato la mia candidatura. Questa decisione non è stata facile perché richiede alcuni sacrifici personali, ma quando guardo a questa nazionale francese e alla sua evoluzione, sono molto entusiasta all’idea di poter portare la mia esperienza per puntare insieme verso un singolo obiettivo comune: la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi. È una vera sfida che ci attende. Questa squadra ha un potenziale e vorrei sottolineare l’ammirevole lavoro che Laurent Tillie ha svolto con i suoi giocatori negli ultimi nove anni. Voglio continuare questo lavoro, andare oltre i limiti e le capacità di ciascuno, per continuare a farli crescere come atleti e come esseri umani. È un passaggio necessario. Ma per ora, può esserci un solo obiettivo: le Olimpiadi di Tokyo. Quindi lascerò che Laurent, la sua squadra e i suoi giocatori lavorino per dare il meglio in Giappone. Hanno la capacità e il talento” ha detto Bernardinho.

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    Olimpiadi: Covid, Tokyo chiede al governo di dichiarare stato ‘pre-emergenza’

    TOKYO – (Agenzia Dire) Il governo metropolitano di Tokyo, guidato dalla governatrice Yuriko Koike, ha chiesto al governo centrale di estendere le misure dello stato di pre-emergenza alla capitale.Immediata la risposta da parte del primo ministro Yoshihide Suga che, in conferenza stampa, ha dichiarato: “il governo prenderà le misure necessarie a contenere la rapida crescita delle infezioni nella capitale e prenderà una decisione sulla dichiarazione dello stato di pre-emergenza dopo aver ascoltato la task force di esperti”.Il bollettino aggiornato a ieri ha riportato nuovamente l’attenzione sulla capitale che, per la prima volta dopo due mesi, ha visto risalire il numero dei contagi giornalieri a oltre 500, a ormai meno di quattro mesi dalle Olimpiadi.
    Fukuoka – Dopo il record del numero giornaliero di nuove infezioni registrato ieri con 878 casi, il governo della prefettura di Osaka, nel Giappone centrale, ha dichiarato formalmente lo stato di emergenza sanitaria a causa del rapido aumento dei nuovi casi di coronavirus che ha messo sotto pressione il sistema sanitario locale.Motivi di maggiore preoccupazione al momento sono lo stress a cui sono sottoposte le strutture ospedaliere della prefettura, I cui posti disponibili di terapia intensiva sono vicini all’80%, e la diffusione delle nuove varianti del virus, che costituiscono il 50% dei nuovi casi.“Ridurre anche solo di una persona il numero dei pazienti ricoverati sarebbe un aiuto prezioso per il sistema sanitario in questo momento. Mi appello alla collaborazione della popolazione affinché tutti seguano rigorosamente le misure anti-virus e si astengano da ogni tipo di uscita non indispensabile”, ha dichiarato il governatore Hirofumi Yoshimura in conferenza stampa.

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    Olimpidi: Partito da Fukushima il tour della Fiaccola Olimpica

    TOKYO – E’ iniziato ieri notte il grande viaggio della fiaccola olimpica in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo. Il tour durerà 4 mesi e attraverserà le 47 prefetture del Giappone. La staffetta partirà dal National Training Center J-Village di Fukushima, alle ore 9 locali (l’una di notte in Italia).A causa delle restrizioni COVID-19, non sarà consentita la presenza degli spettatori, ma l’evento sarà trasmesso in live streaming sul sito Web di Tokyo 2020.Saranno le calciatrici della Nazionale giapponese di calcio femminile “Nadeshiko Japan” le tedofore che apriranno l’evento: le prime cinque prefetture che accoglieranno la fiaccola saranno Fukushima (25-27 marzo), Tochigi, (28-29 marzo), Gunma (30-31 marzo), Nagano (1-2 aprile) e Gifu (3-4 aprile). La torcia attraverserà il 98% del Giappone, prima di raggiungere la sua destinazione finale nello Stadio Olimpico di Tokyo il 23 luglio 2021, il giorno della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020.
    Il claim alla base della staffetta della torcia olimpica di Tokyo 2020 è “Hope Lights Our Way”, che unisce i giapponesi attorno a messaggi sul sostegno, l’accettazione e l’incoraggiamento a vicenda. La fiamma olimpica non solo simboleggerà l’alba di una nuova era diffondendo la speranza che illuminerà la nostra strada, ma servirà anche a diffondere la gioia e la passione dei giapponesi intorno al Movimento Olimpico mentre i Giochi si avvicinano. Il tour coinvolgerà circa 10.000 tedofori. (Foto Tokyo2020)

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    Verso Tokyo 2020(21): I possibili palleggiatori dell’Italvolley

    MODENA – Dopo aver analizzato i possibili posti quattro in predicato di vestire la maglia azzurra alle prossime Olimpiadi di Tokio e i possibili liberi, puntiamo ora i riflettori su chi sarà il Riccardo Muti dell’Italvolley. Chi avrà quindi l’onore di guidare, dirigere e coordinare dal campo l’orchestra azzurra, smistando palloni d’oro per le nostre bocche di fuoco.
    Partiamo da Simone Giannelli, titolare indiscusso della cabina di regia azzurra. Il palleggiatore del Trentino Volley, nato a Bolzano il 9 agosto 1996, che divide lo scettro del miglior palleggiatore al mondo con l’argentino De Cecco, il brasiliano Bruno e lo statunitense di Modena Micah Christenson, è un’assoluta garanzia nel ruolo. Regia di lusso condita da una straordinaria completezza in tutti gli altri fondamentali: formidabile battitore, solidissimo a muro, ottimo difensore, grande sensibilità ed intelligenza tattica e, ciliegina sulla torta, una personalità da vendere. Titolare nell’argento di Rio 2016, volerà a Tokyo non solo per consacrarsi come il numero uno al mondo nel ruolo, ma anche per migliorare il risultato di quattro anni fa, puntando quindi al gradino più alto del podio.
    Dietro di lui, il giocatore più accreditato per fargli da secondo, è il milanese Riccardo Sbertoli. Ventidue anni, 190 centimetri di altezza, le ottime mani e il cervello fino sono le qualità che più di ogni altra fanno di questo atleta uno dei registi più apprezzati della nostra Superlega. A dispetto della giovane età, Riccardo già da diversi anni calca i parquet del nostro massimo campionato fornendo prestazioni di grande qualità e continuità. Performance ulteriormente migliorare nelle ultime due stagioni dove, sotto la guida dell’ottimo Coach Roberto Piazza, ha fatto registrare quel salto di qualità che gli ha consentito di tenere il campo con grande disinvoltura sia in ambito nazionale che internazionale.
    In netto rialzo le quotazioni di Dragan Travica, esperto trentaquattrenne che dopo tre ottime annate a Padova è partito a mille nel Perugia di Vital Heynen del dopo De Cecco. Due metri, palleggiatore moderno, è stato uno dei grandi “epurati” dalla nazionale di Berruto dopo il brutto episodio nella famosa notte di Rio dell’estate 2015. Leader carismatico sia in campo che nello spogliatoio, si è sempre contraddistinto come un importante punto di riferimento nelle squadre da lui dirette. Dragan, garantisce inoltre una rilevante esperienza sia a livello di club (Modena, Milano, Macerata, Belgorod, solo per citarne alcuni) che di nazionale, essendo atleta azzurro dall’anno 2007, con alle spalle un bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012 e un argento all’Europeo 2013.
    Stando a quanto evidenziato dalla attuale Superlega, Davide Saitta, regista trentatreenne quasi dimenticato dalla nostra pallavolo negli ultimi anni, sta ampiamente dimostrando di essere un palleggiatore più che affidabile e dal rendimento assicurato. Acquistato a soli diciassette anni dall’allora Sisley Treviso come il palleggiatore emergente della pallavolo italiana, non riesce a far esplodere per intero il proprio valore e nella stagione 2014-15 si trasferisce in Francia, in Ligue A. Campionato, quello transalpino, dove Saitta rimane quattro anni , conquistando anche uno scudetto. Nella stagione 2018/2019 fa ritorno in Italia accasandosi a Ravenna e da quest’anno, con le proprie alzate, guida dal campo il sestetto di Vibo Valentia, vera e propria sorpresa della Superlega 2020/2021. Precisione, regolarità e senso tattico sono le caratteristiche principali di questo palleggiatore catanese che porta in dote nel proprio palmares anche una medaglia d’argento al campionato europeo 2013, conquistata con la nazionale azzurra.
    Il talento per andare a Tokyo non manca neppure a Michele Baranowicz. Anzi, se la pallavolo fosse solo talento, probabilmente la sua carriera sarebbe stata ancor più luminosa di quanto sia comunque stata. Un carattere forte e a volte un po’ “spigoloso” ha invece leggermente frenato i successi professionali di questo estroso alzatore dalle mani d’oro nato a Mondovì il 5 agosto 1989. Genialità, fantasia, uscita velocissima della palla dalle mani sono le qualità che Baranowicz ha mostrato a Modena, Macerata (dove ha vinto scudetto e Supercoppa) Verona e Piacenza. Queste le tappe italiane più significative della sua carriera, che negli anni lo ha portato a destreggiarsi anche nei campionati di Polonia e Turchia. Dal 2011 in maglia azzurra, di cui è stato il vice Giannelli all’ultima rassegna iridata del 2018, e con  la quale ha conquistato il bronzo alla Grand Champions Cup 2013 e alla World League 2014
    In fine, ma non ultimo, Luca Spirito. Ventisette anni, 199 centimetri d’altezza, bronzo ai mondiali under 23 del 2015, dopo essersi formato nel Club Italia ed esperienze a Cantù, Molfetta e Ravenna, da anni palleggia come titolare a Verona. Buone mani, palleggio eseguito ad altezze importanti, ottimo servizio (primo tra gli italiani nella media ponderata di questo fondamentale dalle statistiche di Lega) e una buona capacità di lettura della partita, rappresentano le doti principali di questo ragazzone di Savona. Non a caso un grande tecnico come il bulgaro Radostin Stoytchev ha puntato proprio sulla sua regia per portare la NBV Verona a livelli sempre più alti di classifica. Spirito, ha peraltro già maturato significative esperienze con la maglia azzurra, conquistando la medaglia d’argento alla Grand Champions Cup 2017. LEGGI TUTTO

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    Verso Tokyo2020(21): I possibili liberi dell’Italvolley

    Balaso, Colaci, Rossini…

    MODENA – Per tutto il secolo scorso il libero è stato un ruolo ad esclusivo appannaggio del calcio: l’ultimo difensore della squadra prima del portiere. Dal 1998 il libero è invece diventato anche un ruolo pallavolistico, identificandosi in un atleta specializzato nei fondamentali di seconda linea. Ricezione, difesa, copertura e capacità di palleggio d’alzata sono le caratteristiche che nel corso dell’ultimo ventennio lo hanno portato ad assumere un peso specifico sempre più elevato nell’economia di ogni squadra. 

    Inizialmente, e così per tutti i primi anni 2000, nessun pallavolista nasceva libero. I liberi erano ex schiacciatori – ricevitori abili in ricezione e difesa, non particolarmente dotati fisicamente, che grazie a queste loro caratteristiche venivano “riciclati” nel ruolo di libero. Mirko Corsano, Damiano Pippi, Andrea Bari, sono solo alcuni dei grandi nomi che, da ex schiacciatori, hanno fatto grandi cose in maglia azzurra in questo ruolo.

    Oggi invece liberi si nasce fin dall’attività giovanile. Approccio mentale, perfetta interpretazione tecnica dei fondamentali di terra, sono le caratteristiche peculiari di un ruolo che via, via, sta assumendo sempre maggior importanza nella pallavolo moderna essendo diventando la colonna portante della linea di ricezione e il vero e proprio regista del sistema difensivo di ogni squadra.

    Il principale candidato a portare i galloni di libero azzurro ai prossimi giochi olimpici è Massimo Colaci. Trentacinque anni, alla sua quarta stagione a Perugia dopo un settennato passato a ricevere e difendere a Trento, è atleta maturo, esperto e presumibilmente alla sua ultima stagione in azzurro considerata la carta d’identità. Serietà, affidabilità, carattere e personalità lo rendono un grande uomo spogliatoio, così come le grandi capacità tecnico – tattiche sono ciò che lo hanno condotto ai massimi vertici mondiali nel ruolo di libero. Quattro titoli italiani, quattro Coppe Italia, cinque Supercoppe Italiane, tre Mondiali per Club e una Champions League, rappresentano il suo invidiabile palmares a livello di Club. Non di meno lustro la sua carriera internazionale, iniziata nel 2014 quando l’allora CT Berruto lo convocò per giocare la World League  e proseguita con svariate partecipazioni ad altre grandi manifestazioni internazionali quali Mondiali, Coppe del Mondo, Europei e giochi olimpici.

    Il giocatore che ha diviso con Colaci il ruolo di libero nelle ultime manifestazioni internazionali della nostra nazionale è stato Fabio Balaso. Venticinquenne di scuola Padova e oggi a Civitanova con cui ha vinto scudetto e Champions League nella stagione 2018-19, il campionato mondiale per club 2019 e la Coppa Italia nella stagione 2019 -2020, Balaso è stato il libero prescelto dal Blengini in tutte quelle occasioni in cui il nostro CT  ha deciso di puntare sul modulo con doppio libero. Giocatore che ha nella determinazione, nell’agonismo, e nella grande propensione alla difesa le peculiarità principali, dalle statistiche di Lega emerge avere i migliori numeri dell’attuale Superlega sia per quanto riguarda le ricezioni doppio positive del campionato (32%), che per l’efficienza nel fondamentale della ricezione.
    Altro libero di spessore internazionale è sicuramente Salvatore Rossini. Cresciuto pallavolisticamente a Latina, capisce rapidamente che per arrivare a giocare in serie A avrebbe dovuto fare il libero. Si getta anima e corpo nel ruolo, e questo suo impegno viene ripagato con l’esordio nella massima serie nella stagione 2011-2012 a Monza. Torna a Latina ma il grande salto lo compie nella stagione 2014-15 quando il suo grande estimatore Angelo Lorenzetti lo vuole a ricevere e difendere a Modena, club nel quale rimarrà per ben sei stagioni colme di grandi successi quali Coppe Italia, Supercoppe italiane e uno scudetto. Anche in nazionale Totò regala ottime prestazioni a partire dal 2012, ottenendo medaglie in grandi manifestazioni quali World League, Grand Champions Cup, Campionati Europei, Coppa del Mondo per concludere con l’argento ai Giochi della XXXI Olimpiade. Dalla stagione 2020-21 è a Trento dove la sua classe e l’abitudine a giocare ad alti livelli lo mantengono fra i migliori liberi della Superlega.

    In senso orario… Pesaresi, Scanferla, Federici, Bonami e Rizzo
    Un altro atleta presente al preolimpico di Bari dell’estate 2019, con qualche possibilità di convocazione è Nicola Pesaresi. 190 centimetri, non pochi per un libero, scuola Lube con esperienze nel Club Italia, Verona, e prima squadra Lube (con cui vince Coppa Italia e scudetto) è oggi un libero di ottima affidabilità nella Milano del presidente Lucio Fusaro.
    Dal momento che sognare non costa nulla e non è vietato, possono fare un pensierino a Tokyo 2021 (pur con chance ridotte) anche altri ottimi liberi che si stanno facendo onore nella nostra Superlega. A partire da Scanferla, oggi titolare a Piacenza e libero con il più alto numero di ricezioni perfette del campionato (105 in 19 partite disputate), proseguendo con Bonami, Federici e Rizzo, liberi rispettivamente a Verona, Monza e Vibo Valentia.    LEGGI TUTTO

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    Olimpiadi 2032: Emilia Romagna e Toscana unite per la candidatura

    BOLGOA – Un’intesa strategica, che da Bologna e Firenze si allarga all’Emilia-Romagna e alla Toscana. Due Regioni per un presente e un futuro di collaborazione, nell’ottica della sostenibilità e dell’innovazione. In tutti i settori.

    Oggi a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, si sono incontrati i presidenti delle due Regioni, Stefano Bonaccini ed Eugenio Giani, e il sindaco e presidente della Città Metropolitana di Firenze, Dario Nardella. Preceduto, in Comune a Bologna, da quello fra gli stessi Giani e Nardella e il sindaco e presidente della Città Metropolitana di Bologna, Virginio Merola.Tutti e quattro hanno deciso che l’attuale protocollo di collaborazione che lega le due Città Metropolitane, in scadenza, venga superato da una nuova intesa a quattro, più ampia, che veda insieme le due aree metropolitane e le due Regioni. Per rafforzare tutte le iniziative che già ora vedono un lavoro comune e allargare il campo d’azione ad altri settori che interessano i due sistemi regionali.

    Un percorso condiviso che veda subito risultati concreti rispetto alla valorizzazione dei territori e alla crescita delle comunità locali in un’ottica di sostenibilità economica e sociale, basti pensare alle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante, che vede in Firenze e Ravenna le due città principali nella vita del sommo poeta, fino al progetto delle Olimpiadi 2032 in Emilia-Romagna e Toscana.

    In mezzo tanti ambiti nei quali sviluppare sinergie strutturali e strategiche: cultura, turismo, Appennino, i due mari, Adriatico e Tirreno, e le Città d’arte; saperi e alta formazione, con le università e i centri di ricerca; le infrastrutture, con opere a cavallo fra le due regioni di importanza fondamentale per la mobilità delle persone e la competitività dei territori come la Pontremolese, o la Ciclovia del Sole, così come assi ferroviari, stradali e autostradali fondamentali per l’intero Paese. Ancora: la sanità e i sistemi di welfare; l’innovazione, il digitale e le nuove tecnologie. Quindi, una fortissima attenzione per le aree montane; i servizi, a partire dalla gestione dei rifiuti. Fino allo sport, altrettanto importante: con l’obiettivo confermato di avere il Tour de France nel 2024 fra Firenze e Bologna e, appunto, il traguardo più suggestivo, le Olimpiadi 2032, che diventerebbero davvero un grande progetto per l’Italia intera.

    I presidenti Bonaccini e Giani, d’intesa con i sindaci Merola e Nardella, hanno quindi dato mandato ai rispettivi uffici di definire il nuovo protocollo di collaborazione allargato. Un’alleanza fra Emilia-Romagna e Toscana, per un sistema territoriale coeso in grado di uscire meglio di ogni altro dalla crisi attuale e di gettare le basi per una ripartenza partecipata, che guardi prima di ogni altra cosa alle persone. LEGGI TUTTO

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    Stati Uniti: Appendicite per Anderson. “Tempo per pensare a cosa fare per essere un marito, un padre, un compagno di squadra, un amico e un cittadino del mondo migliore”

    STATI UNITI – Anderson si è operato di appendicite. Molto umano il suo post su Instagram ne quale il campione statunitense fa sapere le priorità della sua vita.

    di Matt Anderson su InstagramChe anno. Dopo un po’ di tempo in Cina, ho deciso di tornare a casa dalla mia famiglia e iniziare a prestare maggiore attenzione alla mia serenità mentale. Qualcosa che mi è caro come la mia famiglia e la carriera di pallavolo, ma che ho anche lasciato cadere nel dimenticatoio. Quando sono partito per la mia stagione professionistica questo era evidente. Immediatamente dopo essere tornato a casa, siamo andati in un posto sulla spiaggia per riflettere e parlare a fondo su ciò che ci rende più felici e rivolgere le nostre attenzione a quello. Il giorno precedente al ritorno, “bam” sono stato colpito da un’appendicite! Un’appendicectomia d’emergenza, una acconciatura pazzesca e qualche cicatrice in più (piccola)!!! Sono cambiati i nostri piani. Questo mi dà più tempo per pensare a cosa devo fare per essere un marito, un padre, un compagno di squadra, un amico e un cittadino del mondo migliore. Spero che tutti abbiano un fantastico fine settimana e Go Bills! #buffaloboy #billsmafia #weeverywhere

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    Road to Tokyo 2020/21: I posti quattro dell’Italvolley. Veterani, emergenti e outsider

    MODENA – I Giochi della XXXII Olimpiade, che si terranno a Tokyo 2020 dal 23 luglio all’8 agosto 2021, non vedranno la nostra nazionale maschile di pallavolo come la favorita assoluta della manifestazione, ma nello stesso tempo ci presenteremo in bella mostra. A partire dal CT Chicco Blengini c’è infatti l’assoluta convinzione di poter lottare quanto meno per una medaglia, dopo l’argento conquistato nell’ultima edizione, quella di Rio 2016.

    A sette mesi abbondanti dall’inizio della manifestazione a Cinque Cerchi, il nostro tecnico starà certamente vagliando con la massima accuratezza  tutte le possibili candidature per diramare la lista dei 12 atleti che si imbarcheranno per il paese del Sol Levante.Si, proprio dodici, perché alle Olimpiadi a differenza delle altre grandi manifestazioni internazionali, le squadre di pallavolo sono composte da dodici atleti anziché da quattordici. La prima analisi a cui sarà chiamato Blengini riguarderà quindi l’architettura della rosa. Il dilemma è: convocare due liberi a discapito di un giocatore in altri ruoli, oppure propendere per una costruzione di squadra più classica formata da 2 palleggiatori, 2 opposti, 4 schiacciatori, 3 centrali ed 1 solo libero? 

    La nostra Superlega, dall’alto del suo enorme valore tecnico, fornirà al nostro selezionatore preziose indicazioni sul valore dei singoli giocatori italiani e quindi, tra certezze e novità offerte dalla nostra massima serie, non mancheranno certamente i ballottaggi per i dodici posti disponibili.Quello che pare piuttosto certo è che il reparto degli schiacciatori – ricevitori sarà composto da quattro atleti. Diamo quindi uno sguardo ai possibili convocati in questo ruolo, classificandoli tra: veterani, emergenti ed outsider.

    La stella di Osmany Juantorena con Lanza, Antonov, Randazzo e Kooy
    I VETERANI
    Osmany Juantorena: il fuoriclasse di origine caraibica si candida come indiscusso titolare del ruolo. Il vero e proprio baluardo su cui Blengini imposterà il sistema di ricezione – attacco degli azzurri. Grande esperienza internazionale, solido ricettore e attaccante di classe cristallina, Osmany è l’atleta con il maggior peso specifico dell’intera squadra. Miglior battitore italiano dell’attuale campionato con 20 ace in 14 gare e primo in classifica fra i martelli della nostra Superlega per quanto riguarda l’indice di rendimento, l’indicatore che determina l’impatto del singolo atleta sulla gara, decretandone spesso e volentieri le probabilità di vittoria.Oleg Antonov: trentaduenne schiacciatore, figlio del bombardiere sovietico Jaroslav Antonov, argento olimpico a Seul 1988. Oleg è un giocatore esperto, con oltre cento magliette azzurre indossate in carriera e già medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio 2016. Pur essendo un buon attaccante così come un ricettore più che affidabile e con diverse esperienze anche in campionati stranieri, nell’attuale stagione sta trovando poco spazio a Piacenza, dove viene utilizzato soltanto come primo cambio del reparto schiacciatori. A suo vantaggio potrebbe giocare la capacità di sapersi destreggiare con buona efficacia anche come opposto, ruolo già ricoperto in carriera.

    Filippo Lanza: Atleta del 1991, nelle ultime Olimpiadi ha rappresentato, con Juantorena, la coppia titolare del posto quattro azzurro. Di scuola Trentino Volley, ha alle spalle due stagioni trascorse tra alti e bassi a Perugia. Ora riceve e schiaccia al Vero Volley Monza dove, sotto la guida del tecnico Eccheli, sta ritrovando la fiducia e la condizione degli anni migliori. 
    Luigi Randazzo: Ventiseienne, ex golden boy della nostra pallavolo. Scuola Lube, nell’anno 2014 conquista il premio per il miglior under 23 della nostra serie A1, senza però poi riuscire a far esplodere completamente l’importante potenziale fisico e tecnico di cui dispone. Per lui esperienze a Macerata, Vibo Valentia, Molfetta, Verona, Padova. Da quest’anno a Cisterna, dove, nonostante la pessima stagione dei pontini risulta essere il secondo miglior ricettore tra i posti quattro italiani, così come il primo posto quattro italiano per numero di attacchi vincenti (159 in 16 gare disputate)

    Dick Kooy: Trentatreenne di Amsterdam, nipote di un grande ex della pallavolo olandese, quel Ron Zwerwer che tanto male ci fece ad Atlanta 1996. Kooy è atleta con doppio passaporto e quindi utilizzabile a tutti gli effetti in maglia azzurra, anche se le regole sugli atleti naturalizzati lo penalizzano (ogni nazionale può schierare un solo atleta che ha cambiato nazionalità sportiva). 202 centimetri di altezza, arriva per la prima volta in Italia nella stagione 2009/2010 a Modena dove schiaccia per quattro stagioni per poi trasferirsi un solo anno a Macerata e proseguire la propria carriera tra Polonia, Turchia e Russia. Nel 2019 torna in Italia, a Piacenza, e da quest’anno riceve e schiaccia a Trento nella band di Angelo Lorenzetti. Grandi doti di salto e braccio al fulmicotone, lo rendono un battitore ed un attaccante potentissimo, difficilmente marcabile dai muri e dalle difese avversarie. Se il gioco della pallavolo fosse fatto solo di attacco, Dick sarebbe titolare in qualsiasi nazionale del mondo, ma siccome un posto quattro deve anche ricevere ecco che iniziano le difficoltà del martello di Amsterdam, che ha spesso palesato qualche limite a livello di continuità in questo importante fondamentale.
    Emergenti azzurri di posto4… Michieletto, Lavia, Recine e Cavuto
    GLI EMERGENTI 
    Daniele Lavia: ventunenne neo acquisto di Modena dopo due ottime stagioni trascorse alla Porto Robur Costa di Ravenna sotto le grinfie di Coach Bonitta, abile come pochi nel forgiare giovani pallavolisti. Nel 2019 veste la maglia della nostra rappresentativa nazionale Under 21 conquistando non solo la medaglia d’argento al campionato mondiale, ma anche il premio come miglior schiacciatore della manifestazione. Nello stesso anno ottiene le sue prime convocazioni nella nazionale maggiore dove mostra di possedere doti importati sia in ricezione che in attacco. Fondamentale, quest’ultimo, in cui deve compiere un ulteriore step riguardo la potenza dei colpi per poter reggere l’urto delle grandi manifestazioni internazionali. Due infortuni importanti lo hanno tenuto lontano dal terreno di gioco per buona parte dell’attuale stagione, consentendogli soltanto in queste ultime settimane di mettere in mostra il proprio valore. 
    Francesco Recine: Ventunenne figlio di Stefano “Cisco” Recine, uno dei principali pallavolisti italiani degli anni 80 del secolo scorso, e oggi apprezzato dirigente sportivo. 185 centimetri d’altezza non sono certamente tanti per un martello, ma Francesco li compensa ampiamente con straordinarie doti di salto, che gli consentono di colpire il pallone ad altezze paragonabili a schiacciatori di due metri, abbinate ad esplosività e ad una grinta da vendere. Formatosi nel Club Italia ha disputato ultime due stagioni in casa Ravenna, dove da quest’anno ricopre il ruolo di titolare fisso in posto quattro.  Nelle statistiche di Lega Recine risulta essere il secondo miglior posto quattro italiano per ricezione perfette così come il migliore per muri vincenti (16 in 12 partite)
    Alessandro Michieletto: Altro figlio d’arte. Figlio di Riccardo, Team Manager di Trento, è con ogni probabilità il talento più puro della nostra pallavolo. Atleta del 2001, 205 centimetri d’altezza, mancino, grande sensibilità nel fondamentale della ricezione, così come attaccante e battitore alquanto pericoloso grazie alle sue lunghe leve e al potente colpo sulla palla. Nel suo palmares figurano già una medaglia di bronzo al Campionato europeo Under18 del 2018, una medaglia d’oro al Campionato mondiale Under19 del 2019, e una medaglia d’argento al Campionato europeo Under-20 del 2020, dove si è aggiudicato anche il premio come miglior giocatore della manifestazione.
    Oreste Cavuto: Nato a Lanciano il 5 dicembre 1996. Due metri di scuola Trentino Volley, in questa stagione schiaccia per la maglia della Top Volley Cisterna. Miglior giocatore italiano nella Junior League 2015 così come miglior giocatore italiano Under 23 di Serie A2 nell’anno 2016, è uno schiacciatore non potentissimo ma di ottima tecnica individuale, sia nei colpi d’attacco che nel fondamentale della ricezione. In questa stagione non è però sempre riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel proprio club.
    Bottolo e Gardini
    GLI OUTSIDER
    Mattia Bottolo: Atleta del 2000, Bottolo cresce nel settore giovanile della Kioene Padova. Ottimo giocatore di beach volley, specialità in cui da diciassettenne ottiene ottimi risultati, cresce molto rapidamente anche nella pallavolo indoor, ottenendo convocazioni in maglia azzurra Under 20. Dopo aver disputato due stagioni nelle serie minori (serie C e serie B) con la Kioene Padova da questa stagione viene promosso in prima squadra dove il coraggioso tecnico Jacopo Cuttini lo lancia come titolare del posto quattro patavino. Ruolo che Mattia si conquista domenica dopo domenica grazie a prestazioni importanti dal punto di vista tecnico, ma ancor più sul versante della personalità, dal momento che calca il parquet con le movenze di un veterano. Ventesimo nella classifica assoluta dei bomber della nostra Superlega con 175 punti realizzati, preceduto solo dagli opposti Pinali e Vettori e dai navigati Juantorena e Randazzo, per quanto riguarda i giocatori italiani. E’ inoltre il primo italiano tra gli schiacciatori e il quinto in assoluto di tutta la Superlega per gli attacchi punto e per finire le novanta ricezioni perfette in sedici gare lo collocano al comando tra i posti quattro italiani in questa particolare classifica. Dopo Juantorena è lo schiacciatore italiano con l’indice di rendimento più elevato della nostra Superlega.
    Davide Gardini: Figlio di Andrea, monumento della nostra pallavolo è uno schiacciatore di 203 centimetri, cresciuto nel Club Italia. Una volta conseguito il diploma ha deciso di trasferirsi negli States per giocare e studiare nello Utah e precisamente alla Brigham University, il college dei mormoni in cui si è formato un altro grandissimo schiacciatore USA, Taylor Sander. Davide ha già avuto modo di mettere in mostra anche nel campionato NCAA le sue importanti doti di ricezione e attacco, al punto tale da essere nominato miglior ricevitore – attaccante dell’importante campionato universitario.
    Nel prossimo articolo andremo ad analizzare i possibili candidati in cabina di regia della futura squadra olimpica azzurra.  LEGGI TUTTO