Novak in allenamento a Melbourne. Riuscirà a giocare il torneo?
Il destino di Novak Djokovic sembra segnato, si va verso la cancellazione del visto e la conseguente espulsione dal paese. Questa la conclusione che si attende la stampa australiana, dopo aver appreso da fonti governative che il caso si sta avviando alla conclusione dopo un’attenta valutazione di tutte le carte in tavola.
Secondo il Daily Telegraph (e anche altri autorevoli organi di stampa), il governo federale nella notte di mercoledì sta ancora lavorando sul caso, per ultimare i dettagli che porteranno alla revoca del visto di Djokovic, che gli costerà ovviamente l’Australian Open. Non ci sono conferme invece sull’applicazione della norma che prevede anche un ban dal paese per tre anni, dopo aver cercato di entrare in modo irregolare.
Fonti accreditate affermano che il ministro degli interni Alex Hawke ha ritardato la decisione finale sull’opportunità o meno di invocare il suo potere discrezionale e annullare il visto di Djokovic perché il caso ha gravi implicazioni per le politiche di protezione delle frontiere imposte dal governo. Si ritiene che qualsiasi mossa per allentare le regole governative sull’immigrazione Covid e consentire al tennista numero uno al mondo di rimanere in Australia creerebbe un pericoloso precedente.
La fonte ha affermato che il governo è pronto a resistere al contraccolpo internazionale che la decisione provocherà perché è nell’interesse nazionale e coerente con gli “sforzi in corso da due anni per controllare la diffusione del Covid”. È confermato tuttavia che ancora non è stata presa la decisione definitiva, sembra che sia prevista per domani (giovedì).
La posizione di Djokovic si è aggravata anche per via delle sue dichiarazioni – riportare direttamente sui social – in cui si è scusato, confermando che il suo entourage ha commesso un errore sui suoi moduli di dichiarazione di viaggio. Ha anche usato il post per chiarire i tempi dei suoi test Covid positivi e le successive apparizioni pubbliche, confermando di aver incontrato persone nonostante fosse a conoscenza di esser positivo al virus.
Questo post è stato probabilmente un autogol per la vicenda legale in corso: il team di Djokovic sperava che le parole del n.1 avrebbero tolto un po’ astio dalla questione, facendo risaltare il lato umano della vicenda, ma invece ha apparentemente evidenziato nette incongruenze nel caso legale di Djokovic e nelle dichiarazioni pubbliche del suo team. Un sondaggio online di News Corp ha raccolto oltre 35.000 voti con oltre l’80% degli australiani che sono a favore di una mossa del governo per rispedire a casa il serbo. Anche le dichiarazioni di alcuni colleghi, ed i tanti like posti da altri tennisti a chi ha esternato il proprio disappunto, fornisce un quadro di come il mondo del tennis stia vivendo dal di dentro questo caso.
Comunque vada a finire la faccenda, l’immagine di Djokovic ha certamente subito un brutto colpo.
Marco Mazzoni LEGGI TUTTO