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    Djokovic: “Formato della Davis? Ideale una via di mezzo tra il vecchio e il nuovo. Voglio il record di Connors e posso fare il Golden Slam”

    Novak Djokovic continua a dominare, ovunque, Davis inclusa. Con la sua vittoria di ieri contro Norrie, decisiva al successo della Serbia sulla Gran Bretagna, il n.1 del mondo è diventato il tennista con più vittorie in Coppa Davis del suo paese, 44 per l’esattezza, sorpassando lo storico doppista Nenad Zimonjic. Novak non ha preso parte alla Davis ogni anno, ma è incredibile pensare che sia imbattuto dal 2011, quando si ritirò contro Del Porto. Da allora Djokovic ha infilato una serie di 20 vittorie consecutive in singolare, con gli ultimi 18 set di fila vinti. Non esattamente un biglietto da visita “rassicurante” per il nostro Jannik Sinner, che dopo i due match contro “Nole” alle Finals di Torino sfiderà di nuovo il campione serbo sabato pomeriggio nel match tra i due numeri uno di Italia e Serbia. In palio la finale della Davis 2023, contro la vincente di Australia – Finlandia.
    Dopo il successo Djokovic ha parlato alla stampa, dicendosi molto soddisfatto per come sia arrivato all’appuntamento di Malaga, suo obiettivo n.1 dopo il successo a US Open. Ha anche parlato del momento “caldo” col pubblico britannico, che l’ha coperto con un baccano incredibile nel dopo partita, quasi impedendogli di parlare. “È stata una mancanza di rispetto, ma ormai è qualcosa per cui devo essere preparato. In Coppa Davis è normale che i tifosi a volte oltrepassino il limite, ma nella foga del momento anche tu reagisci e, in un certo senso, dimostri che non permetterai quel tipo di comportamento. Questo è quello che è successo. Stavo solo cercando di parlare e loro hanno iniziato deliberatamente a battere i tamburi per non consentirmelo, hanno cercato di disturbarmi per tutta la partita”.
    Così Novak sul prossimo match, il terzo in pochi giorni, contro Sinner: “Sarà fantastico per i tifosi italiani e serbi e anche qui a Malaga. Ultimamente stiamo sviluppando una bella rivalità, lo rispetto molto. Si potrebbe dire che contro di me ha giocato il tennis della sua vita. Ho guardato un po’ del singolo e del doppio che ha vinto oggi, ed è stato fantastico. Ha giocato davvero ad alto livello e ho visto che era entusiasta di giocare per il suo paese. È stato impressionante il modo in cui sono riusciti a ribaltare lo 0-1. So cosa mi aspetta e che lui è molto fiducioso. Nemmeno io sto giocando male, quindi penso che sarà una bella partita”.
    Prima del match contro la Gran Bretagna, Djokovic aveva rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano AS, parlando in particolare del tanto discusso formato della Coppa Davis. A suo dire la nuova formula non è totalmente da buttare, ma sarebbe meglio recuperare qualcosa del vecchio format. “Personalmente penso che il formato migliore per la Davis sarebbe qualcosa a metà tra quello vecchio e questo. Penso che non aver giocato in Serbia per tanti anni non sia l’ideale. Giocare lì fa bene alla nostra federazione e ai giovani tennisti. Non ho in mente un format perfetto, sarebbe bene discuterne. Ma con i giocatori, le squadre… Tutti dovrebbero avere voce in capitolo. Siamo parte integrante dell’evento e potremmo fornire informazioni preziose. Che un paese come la Spagna giochi in casa da quattro o cinque anni è troppo. Questa è una competizione mondiale e forse almeno dalle semifinali bisognerebbe giocarla in casa e in trasferta, come prima“.
    Djokovic rivela anche di aver parlato con il Presidente ATP Gaudenzi dello scottante tema delle palle in quel di Parigi Bercy: “Si è discusso molto sugli effetti delle diverse palle. Qualcuno mi ha detto che quest’anno abbiamo avuto molti più infortuni rispetto agli altri proprio per le palle. Sono assolutamente d’accordo che se ne dovrebbe discutere. Ne ho parlato a Parigi a Gaudenzi e stanno pensando a diverse opzioni per migliorare questo aspetto e fare in modo che i giocatori si infortunino meno. Anche per quanto riguarda il calendario ci sono state molte critiche da parte dei giocatori. È qualcosa che dovrebbe essere affrontato. Ci sono diversi organi di governo, molti interessi. A decidere però sono le televisioni, nel bene e nel male”.
    Una battuta in merito all’ingresso dei sauditi nel tennis, qualcosa che Djokovic ormai reputa come inevitabile: “Penso che saranno coinvolti, anzi già lo sono. Tra pochi giorni ospiteranno le NextGen Finals e l’anno scorso hanno organizzato una grande esibizione con i migliori giocatori. Che penso? È inevitabile, succederà. È un’economia forte e in crescita. Amano lo sport e vogliono investire, quindi il tennis ne farà parte. Come? Vedremo…”.
    L’uomo dei record ha sempre più fame. Il prossimo? Vincere più tornei di tutti e chissà, cercare nel 2024 di infrangere l’ultima barriera… “Voglio vincere quanti più tornei possibile e superare Connors. Ci sono sempre dei record all’orizzonte che possono essere battuti. Allo stesso modo, voglio avere i miei successi e la mia storia, questa è la cosa più importante. Realistico pensare al ”Golden Slam” a 37 anni? Era realistico pensare che avrei vinto tre dei quattro Slam quest’anno? Cinque anni fa o anche un anno o due fa, non credo che la gente pensasse che ciò fosse possibile. Mi conosco e so che se mi sento bene fisicamente e mentalmente sono capace di farcela. Non voglio che sembri irrispettoso nei confronti dei miei rivali. So che ci sono migliaia di giocatori che lottano per lo stesso obiettivo, ma so chi sono e credo in me stesso”.
    Parole da leader, da n.1. Nel maggio del 2024 Novak toccherà i 37 anni, ma a vederlo in campo queste settimane è veloce e potente come un giovane nel picco della sua carriera… Solo qualcuno baciato dagli Dei del tennis può arrivare a tanto.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Le 10 cose che resteranno delle ATP Finals 2023

    Il Pala Alpitour di Torino (foto Marco Mazzoni)

    Le ATP Finals 2023 sono andate in archivio con il successo dell’immenso Novak Djokovic, in un’edizione che resterà legata per sempre al nome e alle imprese di Jannik Sinner. Di seguito le 10 cose che non potremo dimenticare di quest’avventura incredibile.
    1 – Non è più un sogno, è realtà. Per troppo tempo ipotizzare che un tennista italiano potesse entrare nel Gotha del tennis internazionale a giocarsi i titoli più ambiti o addirittura il vertice del ranking è stato solo un sogno, troppo ardito per rischiare di diventare realtà, quasi peccato anche il solo sussurrarlo… Il 2023 di Jannik Sinner e la chiusura della sua straordinaria stagione spazzano via ogni indugio. Sinner merita il suo posto tra i migliori, ha tutto quel che serve per restarci e migliorare ancora, andando a vincere i più grandi appuntamenti della disciplina. Non è riuscito nell’impresa di trionfare nella terza edizione delle Finals a Torino, ma ha battuto 4 top10 nel torneo, 8 di fila dallo scorso settembre. Ha battuto tutti gli attuali top 10, andando a stanarli con un tennis di altissima qualità, adattandolo anche alle esigenze. Troppo bravo. Jannik Sinner dal 2024 scenderà in campo in ogni appuntamento con l’obiettivo di arrivare fino in fondo. Non gli manca niente. Quando hai un talento come il suo puntare al massimo non è arroganza, è la normalità.
    2 – Djokovic infinito. Mai commettere l’errore di dare per morto il più grande vincente e lottatore dello sport. Jannik l’ha battuto nel girone. Quella sconfitta è stata un detonatore, ha fatto esplodere dentro di lui ancor più voglia di vincere, di rivincita. La correttezza di Sinner l’ha portato in semifinale – poteva esser eliminato se l’azzurro avesse mollato nel terzo set vs. Rune… – e negli ultimi due incontri Novak ha alzato il livello in modo fantastico, battendo il futuro della disciplina, prima Carlos, poi Jannik. Gli anni passano, per suo stesso dire saranno Alcaraz e Sinner portare avanti lo sport nei prossimi anni, ma al momento questo fantastico tiranno non ancora alcuna voglia di abdicare. Enorme.
    3 – Un torneo di qualità totale, destinato a proseguire. Le ATP Finals, giunte al terzo anno a Torino, sono una scommessa ampiamente vinta ma il Presidente Binaghi ha dichiarato che nel 2025 quest’avventura non finirà. Gaudenzi è stato più cauto sull’argomento “futuro”, pur riconoscendo che mai come a Torino le Finals sono state “abbracciate” dalla città, dal paese, da quell’amore italico che travolge e sorprende. Spalti pieni, atmosfera incredibile, una città bella come Torino che si è tirata a lucido e ha accolto tutto e tutti con una precisione e qualità assolute. Chi ha vissuto almeno una giornata delle Finals torna a casa arricchito. Speriamo che Binaghi vinca anche quest’ennesima scommessa, perché a noi il masters in Italia piace da matti…
    4 – Alcaraz col fiato “corto”. Carlos ha Torino ha esordito alle Finals e come era “classico” per il suo più noto connazionale Nadal è arrivato a fine stagione piuttosto scarico, fisicamente e mentalmente. Le similitudini tra i due grandi spagnoli non sono poi così tante, giocando un tennis completamente diverso, ma entrambi chiedono il massimo a corpo e testa, tanto che dopo US Open le loro prestazioni sono calate. Ferrero, coach di Alcaraz, ha affermato un concetto molto chiaro: “Se vuoi essere il migliore devi comportarti come il migliore ed essere professionale tutto l’anno. È quello che è e dobbiamo accettarlo. Questo è il calendario che abbiamo”. Carlos aveva parlato di una certa stanchezza dopo mesi intensi di grandi battaglie. Probabilmente nel team dell’iberico ci saranno alcuni ripensamenti e aggiustamenti, per migliorare la gestione delle energie di Alcaraz.
    5 – Occhio a Rune in salute. Ha penato per mesi con una schiena mal messa Holger Rune, ma appena è tornato a posto si è rivisto subito quell’acerrimo lottatore che può diventare una vera spina nel fianco. È servito il miglior Sinner per scrollarselo di dosso, in una partita che non valeva più niente per Jannik e che, col senno di poi, forse sarebbe stato “meglio” aver lasciato correr via. E non solo per eliminare Djokovic, ma soprattutto per risparmiare energie che in finale sono mancate. Col senno di poi non si scrivono le pagine di storia, quindi inutile continuare con altre congetture. Quel che è certo è che Rune ha dato segnali importanti di ripresa. Vedremo se il lavoro con Boris Becker porterà benefici al suo tennis, ancora un po’ grezzo in varie situazioni. Nel 2024 il danese potrebbe essere l’outsider di lusso in ogni grande torneo.
    6 – Tsitsipas, così non va. Non è uscito “benissimo” dalle ATP Finals Stefanos Tsitsipas. Che sia una persona complessa è risaputo, ma affermare nel giro di due giorni “Sto benissimo, sono pronto a competere, chi mette in giro certe voci?” e poi “Ho fatto molte visite, ho malissimo alla schiena, è un dolore che non potevo gestire” è alquanto singolare. Ma c’è qualcosa di assai ben più grave della sua brutta uscita dal torneo… Visto dal vivo, la sua palla “non va”. Non va più come nel recente passato. Diamogli il beneficio del dubbio per condizioni fisiche non al meglio, ma sono mesi e mesi che il suo tennis langue, ormai messo in crisi da moltissimi avversari, non solo dai big. Confrontato alla velocità di palla e intensità di Sinner, il gioco del greco pareva non una ma due categorie indietro. Urge ritrovare la miglior forma fisica, ma anche qualcosa di nuovo, altrimenti la carriera di Tsitsipas rischia di entrare in un crepuscolo anticipato, e sarebbe un vero peccato.
    7 – Campo veloce, spettacolo assicurato. Tutti i giocatori sono stati concordi: il campo di Torino è stato il più rapido dell’anno, anche più dell’erba. Che qualità media c’è stata nei match delle Finals? Altissima. Ci sono state partite disumane dominate solo da Ace? Nessuna. È l’ennesima conferma che le condizioni medie sul tour sono troppo, troppo lente. Velocizzare di nuovo il gioco deve essere il primo obiettivo dal 2024. Basta pantani.
    8 – Ascolti tv, il tennis “tira”. 6 milioni e 686mila spettatori per Sinner in finale. Numeri altissimi anche per gli altri match trasmessi dalla Rai nel torneo. Abbiamo il personaggio, certo, ma è forse il momento di capitalizzare tutto ciò riportando un po’ più di tennis sulla tv pubblica. Abbiamo Supertennis, che è stato uno strumento indispensabile a costruire il nuovo “boom” della disciplina in Italia, ma averlo sulla tv di stato è oggettivamente un’altra cosa. Oltretutto pare che dal 2024 quasi tutto il tennis sarà su Sky Sport, vedremo che accordi verrano trovati per la distribuzione dei tornei. Ma forse avere almeno parte degli Slam in chiaro su “mamma Rai” potrebbe essere un ritorno terribilmente gradito e importante.
    9 – Via il doppio, dentro le ragazze? È stato uno degli argomenti di discussione a Torino nelle pause tra i vari match delle Finals. Viste le disastrose condizioni affrontate dalle migliori al mondo a Cancun per le WTA Finals, e la scintillante organizzazione del Masters maschile, beh, ipotizzare una pronta fusione dei due tornei potrebbe essere un’ancora di salvataggio per il tour femminile. I doppisti potrebbero farsene una ragione, ma c’è un rischio concreto: sarebbe brutto se l’evento femminile, una volta integrato a quello maschile, passasse parimenti in secondo piano. Il pubblico probabilmente apprezzerebbe, e anche i cari biglietti per sedersi nel Pala Alpitour avrebbero un valore maggiore. Pro e Contro, ce ne sono tanti. Gaudenzi continua a parlare di maggior integrazione tra i due circuiti. Vedremo.
    10 – Voto 10 al pubblico. Sinner è stato portato per mano, con un calore indescrivibile, sino alla finale. Ma rispetto alle “medie” e tristezze a cui abbiamo assistito in passato, pochi sono stati i momenti di scorrettezza a danno degli altri giocatori con l’italiano in campo. Lo stesso Rune ha ringraziato gli spettatori a Torino, e detto da uno che praticamente ha sempre da ridire col pubblico… La speranza è che l’esempio di Sinner, la correttezza fatta persona, possa essere un veicolo per gli stessi tifosi, per vivere la disciplina con vero spirito sportivo. Calore sì, cattiveria no. Sarebbe un’altra super vittoria targata Jannik.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Parla Goran Ivanisevic dopo il successo di Novak Djokovic: “Quando il vero Novak Djokovic entra in campo, non c’è nessuno che possa competere con lui. Sinner e Alcaraz destinati a guidare il futuro del tennis mondiale”

    Goran Ivanisevic con Novak Djokovic nella foto – Foto Getty Images

    Nella conferenza stampa di ieri ha parlato anche, Goran Ivanisevic, allenatore di Novak Djokovic, ha condiviso il suo entusiasmo per le prestazioni straordinarie del suo allievo. Ivanisevic ha riconosciuto il contributo di Jannik Sinner, che ha aperto la strada a Djokovic per raggiungere la semifinale, ma ha sottolineato che, una volta raggiunta quella fase, era convinto che Djokovic avrebbe vinto il torneo. “Quando il vero Novak Djokovic entra in campo, non c’è nessuno che possa competere con lui,” ha affermato Ivanisevic.
    Durante l’intervista, Ivanisevic ha evidenziato i miglioramenti di Djokovic, in particolare nel gioco a rete e nella posizione in campo. Ha lodato l’audacia di Djokovic nel suo gioco, sottolineando la sua crescente sicurezza in situazioni di gioco critiche, come dimostrato nella finale dell’US Open contro Daniil Medvedev.
    Ivanisevic ha anche espresso ammirazione per Jannik Sinner, descrivendolo come uno dei due giovani talenti, insieme a Carlos Alcaraz, destinati a guidare il futuro del tennis mondiale. Secondo lui, Sinner ha mostrato un netto miglioramento, specialmente nel servizio e nel gioco a rete.
    Riguardo alla trasformazione di Djokovic da “vecchio” a “nuovo”, Ivanisevic ha rivelato di aver notato un cambiamento nell’atteggiamento e nell’intensità di Djokovic, particolarmente evidente durante il riscaldamento e l’ingresso in campo.La discussione si è poi spostata sulle sfide di allenare un campione come Djokovic, soprattutto nei momenti di vittoria e sconfitta. Ivanisevic ha condiviso che gestire le emozioni e le reazioni di Djokovic non è sempre facile, ma riconosce l’importanza di rimanere paziente e supportivo.Infine, Ivanisevic ha parlato dell’impatto di giocatori come Alcaraz e Sinner sul tennis e ha espresso entusiasmo per il possibile ritorno di Rafael Nadal nel 2024, definendolo una notizia eccellente per il mondo del tennis.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic: Tra il bilancio di una stagione record e sfide future. Con elogi alla nuova generazione e con gli occhi puntati su Parigi 2024

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Dopo una vittoria esaltante nelle finale delle ATP Finals, Novak Djokovic ha condiviso riflessioni profonde sulla sua straordinaria stagione e su ciò che lo attende. La sua performance contro Jannik Sinner, in particolare, è stata un punto culminante, segnando la conclusione di un anno di successi senza precedenti.
    “Queste ultime due partite, contro Alcaraz e Sinner, sono state probabilmente le migliori della stagione, considerate le circostanze,” ha dichiarato Djokovic. “Affrontare Sinner davanti al suo pubblico e concludere il torneo e la stagione in questo modo è stato incredibile. Sono molto orgoglioso.Vincere un match così importante è sempre una sensazione fantastica e un grande sollievo. Stavo giocando un ottimo tennis, poi ho iniziato a mettere qualche prima in meno ed è entrato in gioco il pubblico. Sinner ha sbagliato quel dritto sulla parità del 4-3. Ho sentito fin dall’inizio che sia io che lui avevamo energie diverse rispetto alla partita di mercoledì, forse lui non è stato così libero e in fiducia rispetto alle altre quattro partite precedenti. Mi sono detto che dovevo essere io a comandare e a decidere il mio destino. È stato quello credo il cambiamento più importante, mi dispiace che lui abbia chiuso con il doppio fallo”.
    Djokovic ha anche riconosciuto che, dopo aver assicurato il primo posto nel ranking mondiale, ha avuto momenti di calo mentale, ma è stato in grado di riaccendere la sua determinazione per le semifinali. “Dopo aver raggiunto la semifinale grazie a Sinner, ho alzato il livello del mio gioco,” ha aggiunto Djokovic.Riguardo alle emozioni provate nel momento della vittoria, Djokovic ha evidenziato l’importanza della sua famiglia. “Vincere una partita di questa importanza è sempre un’incredibile sensazione, ma le vere gioie sono sempre legate ai miei figli,” ha detto Djokovic, sottolineando la gioia di abbracciare i suoi bambini dopo la vittoria.
    Parlando dei suoi obiettivi futuri, Djokovic ha ammesso che, nonostante le numerose vittorie, c’è sempre spazio per migliorare. “Potrei vincere tutti e quattro i Grand Slam e l’oro olimpico,” ha scherzato Djokovic, indicando altresì che la sua motivazione rimane intatta.
    Per Djokovic, il 2024 sarà un altro anno di ambizioni elevate, con una particolare attenzione ai Giochi Olimpici, l’unico grande titolo che ancora gli manca. “Le Olimpiadi sono sicuramente uno degli obiettivi principali per il prossimo anno,” ha affermato.
    Rispondendo alla domanda su chi sarebbe il più forte tra il Novak di dieci anni fa e quello attuale, Djokovic ha risposto: “Direi il Novak di oggi.” Ha poi riflettuto sul suo percorso di crescita sia come giocatore che come persona, enfatizzando l’importanza di trovare il giusto equilibrio tra la vita professionale e quella privata.
    Infine, Djokovic ha elogiato i giovani talenti come Sinner, Alcaraz e Rune, definendoli i futuri portabandiera del tennis mondiale. “Finché sarò in grado di vincere contro di loro nei grandi tornei, continuerò a giocare.Voglio che chiunque mi affronti senta la pressione quando scende in campo contro di me e che sappia che avrà bisogno del suo miglior tennis per battermi. Più vinco e più questa aura cresce, per me è un’ottima cosa. Quanto a Sinner, sarei molto sorpreso se Jannik non vincesse Slam e non diventasse n°1, ciò che ho detto in campo sul suo conto lo penso davvero. Lui, Alcaraz e Rune saranno i nuovi big3 se così volete chiamarli, credo che andrò avanti almeno fino a quando riuscirò a batterli. Il tennis italiano è in ottime mani, lui è molto professionale e ama il suo paese. È fantastico che ci sia un torneo così importante in un paese che ama il tennis così tanto. Non c’è solo Sinner, anche Berrettini ha raggiunto grandi risultati, prima di lui Fognini, c’è anche Musetti e molti altri talenti”. ha concluso Djokovic, con uno sguardo fiducioso al futuro e un senso di gratitudine per il sostegno ricevuto.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Djokovic implacabile, doma Sinner con una prestazione da n.1 e vince per la settima volta le ATP Finals

    Novak Djokovic (foto Getty Images)

    Altro che “maledizione” del Masters… Il campo ha parlato chiarissimo: quando hai di fronte un campione così grande, così pronto a sprigionare fin dai primissimi punti tutta la propria classe, lucidità e intensità di gioco, tutto diventa maledettamente difficile, anche se sei un giocatore formidabile come il Sinner ammirato in tutto il torneo. La legge del più forte oggi è stata una sentenza: Novak Djokovic si è preso una sontuosa rivincita contro Jannik Sinner, dominando l’azzurro anche più del 6-3 6-3 conclusivo dopo 1 ora e 43 minuti di gioco, vincendo per la settima volta in carriera le ATP Finals, record assoluto (stacca Roger Federer a quota sei). Si ipotizzava che sarebbe andato in scena un match un po’ diverso da quello ammirato martedì scorso, perché Sinner aveva tanta fatica fisica e mentale nelle gambe e nella testa, e perché la semifinale vinta ieri sera da Nole vs. Alcaraz aveva discretamente impressionato. Djokovic oggi pomeriggio al Pala Alpitour ha giocato ancor meglio, con un focus mostruoso in ogni momento cruciale del gioco, scavando fin da subito un solco importante sull’azzurro, prendendosi un vantaggio che non ha mollato più, fino al meritato successo. Sinner è parso un po’ sotto tono fisicamente, c’ha messo un’ora ad entrare in moto con la massima – o quasi – velocità dei colpi, ma mai davvero è riuscito ad avvicinare la qualità e intensità delle prestazioni prodotte nei giorni scorsi. Non c’è riuscito perché probabilmente era un po’ provato, ma soprattutto per gli enormi meriti di Novak, impeccabile, perfetto. Fortissimo.
    Questa finale è la foto esatta della forza incredibile di Djokovic, delle qualità superiori che gli hanno permesso di vincere tutto ed elevarsi sopra ad ogni avversario, scrivendo nuovi record storici. Novak ha analizzato freddamente i motivi della sconfitta patita contro Jannik martedì scorso e ha trovato le contro mosse più efficaci per neutralizzare i punti di forza di Sinner e spiccare il volo, fin dai punti punti. Sinner nella partita di round robin aveva vinto perché era riuscito a tenere mentalmente e fisicamente ritmi spettacolari, una velocità di palla superiore al serbo, con grande rischio e intensità, comandando. Per questo Djokovic fin dai primi colpi ha imposto i suoi ritmi, ha dominato i tempi di gioco non finendo mai sotto, ha servito così bene da disinnescare la risposta di Jannik che tanto aveva sofferto. Novak ha chiuso la partita con il 70% di prime palle in campo, vincendo il 91% dei punti, ma il dato fino al 2-0 del secondo parziale è ancor più straordinario: ha perso solo due punti al servizio. Due. In pratica, nei suoi game non c’è stato match.
    Jannik è stato meno esplosivo con le gambe per scattare sulla palla e trovare quelle risponde favolose che tanti punti e situazioni favorevoli gli hanno portato nel torneo, ma la precisione e continuità della battuta del n.1 è stata implacabile. 7 Ace nel primo set e 13 in totale, numeri davvero straordinari, che gli hanno permesso di tenere a distanza il rivale, e quindi in risposta pungere, incidere subito e mettere Jannik in difesa. Martedì scorso Sinner ha servito bene, ha colpito dalla riga di fondo un primo colpo sulla risposta di Nole così potente e profondo da dargli il tempo di gioco. Aveva tirato due, tre palle al centro davvero potenti Jannik, allontanando il rivale dalla riga fondo e via l’accelerazione col diritto lungo linea, o il rovescio cross, o l’attacco. Grandissima velocità dei colpi e di copertura del campo, che gli permetteva di comandare. Oggi il pallino del gioco l’ha sempre tenuto Novak, troppo bravo a rispondere al centro, profondo, e quindi aprire subito l’angolo mandando Jannik a rincorrere. Non è nemmeno retrocesso così tanto all’indietro l’azzurro, ma poche volte ha avuto la forza nelle gambe per entrare a tutta sui colpi cadenzati e precisi del rivale e così ribaltare l’inerzia a suo favore. C’è riuscito solo nel secondo set quando era già sotto di break, dopo aver subito un parziale micidiale di 14 punti di fila che hanno di fatto dato la partita al n.1.
    Solo dal 2-0 Sinner si è finalmente messo in moto. È stata una reazione più emotiva che tecnica, sospinto dalla sua grinta e dal pubblico. Il diritto è tornato a tratti potentissimo, ma non sempre costante; col rovescio ha rischiato qualche lungo linea, e pure delle variazioni tra smorzate e attacchi, ma tutto in modo estemporaneo e mai stabile. Non gli è mancata la lucidità, piuttosto la forza per fare il primo passo e imporsi. Il primo passo di Djokovic è stato uno scatto da centometrista, ha bruciato Jannik costretto a rincorrere, a giocare in posizioni scomode, sempre in affanno. Del resto martedì sera avevamo celebrato una prestazione sublime di Sinner, oltre le migliori aspettative. Era riuscito a produrre un tennis di una potenza, anticipo e continuità sbalorditive visto l’altissimo coefficiente di rischio. Un tennis che per stare in piedi necessita di qualità massima, tutto deve funzionare, colpi testa e gambe. Oggi Djokovic è stato troppo bravo nel pungere e rendere tutto questo impossibile.
    Ci sarebbero anche altri aspetti da analizzare, ma fermiamoci qua. Celebriamo l’immenso Campione chiamato Novak “Nole” Djokovic, il più vincente e forte. Ringraziamo Jannik Sinner per le enormi emozioni che ha regalato in questa settimana. Una settimana che conferma quanto sia diventato forte, ormai al pari di tutti i migliori giocatori. L’edizione 2023 delle Finals si chiude con una sconfitta per Sinner, ma con la consapevolezza che dal 2024, in ogni grande torneo, Jannik sarà da corsa per arrivare sino in fondo. Una settimana che ha riscritto la storia del tennis italiano che è stata un privlegio raccontare e vivere a bordo campo a Torino. Grazie Jannik.
    Marco Mazzoni

    [4] Jannik Sinner vs [1] Novak Djokovic ATP Nitto ATP Finals Jannik Sinner [4]33 Novak Djokovic [1]66 Vincitore: Djokovic ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 30-403-5 → 3-6N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace3-4 → 3-5J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 ace2-4 → 3-4N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-402-3 → 2-4J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-151-3 → 2-3N. Djokovic 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace1-2 → 1-3J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 ace A-400-2 → 1-2N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-1 → 0-2J. Sinner 0-15 0-30 0-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-03-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace ace2-5 → 3-5N. Djokovic 15-0 ace 30-0 40-02-4 → 2-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-151-4 → 2-4N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 ace1-3 → 1-4J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A1-2 → 1-3N. Djokovic 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-0 → 0-1
    !DOCTYPE html >Statistiche Tennis: Sinner vs Djokovic

    Statistiche
    🇮🇹 Sinner
    🇷🇸 Djokovic

    Aces
    8
    13

    Double Faults
    1
    0

    First Serve (%)
    49/74 (66%)
    32/46 (70%)

    1st Serve Points Won
    28/49 (57%)
    29/32 (91%)

    2nd Serve Points Won
    12/25 (48%)
    9/14 (64%)

    Break Points Saved
    5/8 (63%)
    2/2 (100%)

    Service Games Played
    9
    9

    Return Rating
    45
    166

    1st Serve Return Points Won
    3/32 (9%)
    21/49 (43%)

    2nd Serve Return Points Won
    5/14 (36%)
    13/25 (52%)

    Break Points Converted
    0/2 (0%)
    3/8 (38%)

    Return Games Played
    9
    9

    Net Points Won
    3/8 (38%)
    4/8 (50%)

    Winners
    19
    20

    Unforced Errors
    12
    5

    Service Points Won
    40/74 (54%)
    38/46 (83%)

    Return Points Won
    8/46 (17%)
    34/74 (46%)

    Total Points Won
    48/120 (40%)
    72/120 (60%)

    Max Speed
    212 km/h
    210 km/h

    1st Serve Average Speed
    199 km/h
    195 km/h

    2nd Serve Average Speed
    166 km/h
    155 km/h LEGGI TUTTO

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    Sinner e la… “maledizione” del Masters

    Jannik e Novak, di nuovo di fronte oggi pomeriggio

    Non solo Novak Djokovic… Jannik Sinner nella sua prima finale alle ATP Finals (0re 18) dovrà affrontare di nuovo il n.1 del mondo, in grandissimo spolvero ieri sera in semifinale contro Alcaraz, ma anche un altro scomodissimo “avversario”: la temuta “maledizione del Masters”. Nella storia della manifestazione infatti è capitato ben 20 volte che all’atto conclusivo si siano affrontati due tennisti che già si erano sfidati nel girone, e i numeri parlano chiaro. Solo in 8 occasioni chi ha vinto il match del round Robin si è ripetuto anche in finale, mentre per 12 volte chi è stato sconfitto si è preso la rivincita in finale, alzando la coppa del “Maestro”.
    Vediamole nel dettaglio.
    8 vittorie sia nel round robin che in finale:
    1978 – McEnroe su Ashe
    1981 – Lendl su Gerulaitis
    2001 – Hewitt su Grosjean
    2003 – Federer su Agassi
    2004 – Federer su Hewitt
    2008 – Djokovic su Davydenko
    2011 – Federer su Tsonga
    2017 – Dimitrov su Goffin

    Queste invece le 12 finali nelle quali il vincitore si è preso una bella rivincita dopo esser stato battuto nel round robin:
    1976 – Orantes su Fibak
    1987 – Wilander su Edberg
    1989 – Edberg su Becker
    1990 – Agassi su Edberg
    1994 – Sampras su Becker
    1996 – Sampras su Becker
    1999 – Sampras su Agassi
    2000 – Kuerten su Agassi
    2005 – Nalbandian su Federer
    2015 – Djokovic su Federer
    2018 – Zverev su Djokovic
    2021 – Zverev su Medvedev

    Sinner avrà una doppia montagna da scalare, un fortissimo Djokovic e pure la cabala. Le ATP Finals sono un torneo estremamente affascinante, l’unico con i gironi che consentono questa anomalia. Non è facile per un tennista, abituato alla regola secolare “chi vince avanza, chi perde va a casa”, ritrovarsi di fronte proprio all’atto decisivo un giocatore battuto pochi giorni prima. È qualcosa di davvero complicato da gestire mentalmente, oltre alla difficoltà del valore degli avversari, i migliori otto dell’anno. Se Jannik riuscirà a vincere la quinta partita del torneo – tutte! – e battere per la seconda volta Djokovic in una settimana, non solo alzerà la coppa delle Finals, suo più grande successo in carriera, ma avrà compiuto un autentico capolavoro.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Atp Finals, è di nuovo Sinner-Djokovic: le quote premiano il serbo, ma Jannik può sognare il titolo

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    Cinque giorni dopo, è ancora Jannik Sinner contro Novak Djokovic: dopo aver avuto la meglio nel round robin delle Atp Finals, infatti, l’altoatesino ritrova il serbo nel match che vale il titolo. Il pronostico vede “Nole” avanti nelle quote, dopo la prova di forza in semifinale contro Carlos Alcaraz, ma Sinner ha tutte le carte in regola per stupire di nuovo tutti: gli esperti, infatti, vedono il successo di Djokovic tra 1,52 e 1,56, mentre per il colpaccio di Sinner si sale tra 2,37 e 2,48. Battere Djokovic una volta, infatti, è difficilissimo; farlo due volte consecutivamente sarebbe un’impresa leggendaria, per un atleta, Sinner, che ha già riscritto la storia del tennis italiano, arrivando così avanti nella competizione.
    Occhi puntati, poi, sul set betting, in cui comanda lo 0-2 a favore di Djokovic, a 2,45, mentre si sale a 3,55 per l’1-2. Pagano rispettivamente 4,40 e 4,90, invece, il 2-0 e il 2-1 a favore di Sinner.
    – 🕕 **Orario**: TODAY, 18:00– 🎾 **Partita di Tennis**: Djokovic vs Sinner– 📊 **Scontri diretti**: 3-1– 📈 **Quota Djokovic**: 1.55– 📈 **Quota Sinner**: 2.49 LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2023: I risultati completi delle Finali. LIVE Jannik Sinner vs Novak Djokovic (LIVE e sondaggio)

    Comunque vada l’epico re-match di stasera con il GOAT, voglio pubblicamente ringraziare una serie di persone coinvolte a vario titolo nella nascita del nostro fenomeno tennistico.1- Papà e mamma che quella sera non sono andati al cinema e che lo nacquero al Polo Nord dove la neve alla fine lo ha costretto a diventare un fenomeno indoor
    2- il maestro di tennis a me sconosciuto che per primo gli ha messo una racchetta in mano e soprattutto nelle testa
    3-Jannik bambino che ha deciso che prendeva troppo freddo a sciare
    4-Max Sartori che ha segnalato il giovane Jedi Jannik a Yoda Piatti e che ancora si sta mangiando le mani
    5- Piatti e la sua accademia per aver creato un schiacciasassi da fondocampo
    6-Ancora Piatti che non ha voluto concedere spazio e voce in capitolo al suo allievo e che ancora si sta mangiando le mani
    7-Jannik ragazzo con la testa da Einstein che si è creato un team mozzafiato con i soldi della Nike, Nike che ringraziamo pure lei tanto ma tanto…vi avanzasse qualcosa, allego IBAN
    8-San Cahill e San Vagnozzi che hanno trasformato uno schiacciasassi da fondocampo in giocatore all-court in un paio d’anni, compiendo un vero miracolo tennistico
    8 bis- Naldi e Ferrara che si prendono cura del nostro Jannik, quasi fosse un bebè, che ora vola in campo instancabile e sembra fatto di caucciù arancione
    9-Le palle quadrate d’acciaio di Jannik che probabilmente sono più di due. Non è che per caso Jannik sia originario di Trepalle vicino a Livigno, cosa che certificherebbe il suo status di fenomeno?
    10- La vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale che ha attribuito San Candido a noi, perché sennò ci fregavano pure a ‘sto giro
    Jannik, sei unico! Mi rendi un po’ più scioccamente felice! LEGGI TUTTO