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    ATP 500 Dubai: Il Tabellone Principale. Ritorna in campo Novak Djokovic che sfiderà subito il nostro Lorenzo Musetti, wild card. Sinner all’esame spagnolo

    Lorenzo Musetti nella foto

    ATP 500 Dubai (Emirati Arabi) – Tabellone Principale, cemento(1) Djokovic, Novak vs (WC) Musetti, Lorenzo Khachanov, Karen vs de Minaur, Alex Qualifier vs Cilic, Marin Rinderknech, Arthur vs (8) Bautista Agut, Roberto
    (3) Auger-Aliassime, Felix vs Basilashvili, Nikoloz Struff, Jan-Lennard vs QualifierGoffin, David vs QualifierFucsovics, Marton vs (6) Shapovalov, Denis
    (5) Hurkacz, Hubert vs Bublik, Alexander van de Zandschulp, Botic vs Harris, Lloyd (WC) Murray, Andy vs QualifierDavidovich Fokina, Alejandro vs (4) Sinner, Jannik
    (7) Karatsev, Aslan vs McDonald, Mackenzie Krajinovic, Filip vs (WC) Jaziri, Malek Ivashka, Ilya vs Kwon, Soonwoo Evans, Daniel vs (2) Rublev, Andrey LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic parla di tantissimi argomenti: “È stata un errore quell’intervista all’Equipe. Capisco che non tutte le persone mi perdoneranno e comprendo le critiche”

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Novak Djokovic alla rete pubblica serba RTS ha parlato di tanti argomenti.Dichiara il serbo: “Mi chiamano Novaxx? Nel corso della mia carriera mi sono abituato ad essere chiamato in molti modi, alcuni anche peggiori. Ci sono sempre persone che mi sostengono e altre a cui non piaccio. Lo affronto bene, è tutto quello che posso dire”.
    Djokovic è anche tornato a spiegare perché non accetta di vaccinarsi per il covid-19. “Come atleta d’élite, controllo almeno tre volte tutto ciò che entra nel mio corpo. Se qualcosa cambia lo 0,5% del mio corpo, lo sento subito. Sono solo prudente prima di prendere qualsiasi decisione. Vivrò con le conseguenze e con la mia decisione di non farmi iniettare il vaccino”.Preferisco concentrarmi su tutto ciò che ho già raggiunto e non pensare troppo a ciò che ho fallito o fallirò”.
    “Ricorderò sempre tutte le cose belle che mi sono successe a Melbourne. Lì ho vissuto molti bei momenti professionali e personali. Nonostante tutto quello che è successo, ho un ottimo legame con l’Australia. I risultati raggiunti a Melbourne mostrano come mi sento quando gioco lì. Tutto quello che è successo quest’anno è stato del tutto inaspettato. Sarà difficile da dimenticare, ma voglio tornare in Australia in futuro e giocare di nuovo sulla Rod Laver Arena. Non è stato facile per me guardare la finale, ho dovuto farlo perché mia moglie e mio figlio la stavano guardando, anche se non volevo guardarla. Non ho visto tutta la partita, abbiamo fatto anche altre cose in casa.”Daniil Medvedev è un bravissimo ragazzo, abbiamo un rapporto fantastico e ci rispettiamo l’un l’altro. Penso che apprezzi il fatto che mi sono allenato molto con lui e l’ho aiutato quando era giovane, dandogli consigli e rispondendo alle sue domande. Il nostro rapporto continua a crescere. Mi ha scritto 45 minuti dopo la finale, una cosa che mi ha sorpreso molto. Il contenuto del messaggio è privato, ma è stato di supporto. È molto autentico e dice sempre ciò che pensa. Non è sempre politicamente corretto, una cosa che a molte persone non piacerà, ma in questo senso mi ricorda me stesso”.
    Olimpiadi: “Una medaglia olimpica, soprattutto d’oro, rimane il mio desiderio principale. Purtroppo non sono ancora riuscito a giocare nemmeno una finale, ma non mi sono arreso. Penso di andare a Parigi 2024,” ha assicurato Djokovic, che ancora pensa alla semifinale persa con Alexander Zverev in Giappone. Non so cosa sia andato storto. Ho rivisto quella partita più volte. Ho giocato superbamente fino ad un certo punto e poi tutto è cambiato. Sono completamente esploso, fisicamente e mentalmente”.
    Djokovic ora punta al ritorno la prossima settimana a Dubai, ammettendo che non sarà facile: “Tutto quello che è successo influenzerà il mio ritorno a Dubai. Cercherò di incanalare tutta questa energia, di trasformarla in carburante mentale e fisico. C’è una motivazione in più, ovviamente”.“È stata un errore quell’intervista all’Equipe. Rispetto Franck Ramella (gionalista dell’Equipe). È nel mondo del tennis da più tempo di me. Abbiamo rimandato l’intervista per qualche tempo e ho scoperto di essere positivo dopo il suo atterraggio a Belgrado. Ho indossato la mascherina per tutta l’intervista, ho mantenuto il distanziamento. Ho rimosso la mascherina solo per il servizio fotografico, ma sia Franck che il fotografo erano a pochi metri da me. Ammetto che quello che ho fatto è stato egoistico, è stato un errore. Capisco che non tutte le persone mi perdoneranno e comprendo le critiche”.
    Riguardo al post su Instagram dopo la partenza per l’Australia: “Sapevo che il mio nome era su tutti i media da due o tre mesi prima dell’Australian Open. Basandomi sui valori che tengo molto nella vita, volevo essere trasparente, non me ne pento. Non so se le cose sarebbero andate diversamente se non l’avessi pubblicato. Non avrei mai pensato che avrei dovuto parlare delle mie cartelle cliniche per poter giocare a tennis”.“Nulla nella vita è garantito, ma considerando tutto, avrei avuto le mie possibilità in Australia quest’anno. La Rod Laver Arena è come se fosse il mio cortile di casa. Per rispetto a Rafael Nadal che ha vinto e a tutti gli altri giocatori, non oso dire che avrei vinto, ma penso che avrei avuto buone possibilità. Rispetto i miei colleghi e capisco che alcuni di loro non hanno voluto parlare. Altri, invece, mi hanno criticato o non hanno gradito le mie modalità di ingresso in Australia. Vorrei solo che ascoltassero la mia versione della storia. Ma la loro posizione non era facile, c’era tanta attenzione su tutta la vicenda, e comprensibilmente volevano parlare di sé e del torneo.”
    “Sono stato piacevolmente sorpreso da quello che Nick Kyrgios ha detto di me. L’ho ringraziato. Ho anche ringraziato tutti i giocatori che mi hanno sostenuto, che erano molti. Alizé Cornet, Medvedev che mi ha mandato un messaggio 45 minuti dopo la finale e altri che hanno preferito non farlo pubblicamente. La situazione era complicata e capisco che alcuni hanno preferito pensare al torneo”. LEGGI TUTTO

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    Circuito ATP: Novak Djokovic è l’unico giocatore top 100 ad non essere ancora vaccinato

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Novak Djokovic ha confermato questo martedì in una lunga e interessante intervista con il canale britannico BBC che non è ancora vaccinato e non ha intenzione di farlo, indipendentemente da ciò che potrebbe significare per la sua carriera. Il 34enne serbo è disposto a rinunciare ai tornei per rimanere fedele ai suoi principi, anche se insiste che non è un ‘anti-vaccino’ ma solo qualcuno che difende la libertà di scelta su ciò che mette nel proprio corpo.
    Secondo la conferma che l’ATP Tour ha dato alla BBC, Djokovic è anche ora l’unico tennista nella top 100 mondiale ad non essere ancora vaccinato, anche dopo essere stato espulso dall’Australia cosa che gli ha impedito di lottare per il suo 21° titolo del Grand Slam – e 10° a Melbourne – proprio perché non vaccinato.
    “Come sportivo d’élite, sono sempre stato particolarmente attento a ciò che metto nel mio corpo, come gli integratori, il cibo, anche l’acqua che bevo. Ecco perché ho deciso di non farmi vaccinare contro il Covid. Tengo la mente aperta perché a livello collettivo dovremmo cercare una soluzione. Nessuno vuole trovarsi in questa situazione. Questo è uno sport globale che viene giocato in un paese ogni settimana. Conosco le conseguenze della mia decisione e le capisco”, ha confessato nell’intervista alla BBC. LEGGI TUTTO

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    Nota compagnia aerea ironizza su posizione antivaccino di Djokovic

    Il tweet di stamattina che lanciava la intervista di Novak

    Ironia? Abile mossa pubblicitaria? Probabilmente entrambe… È curioso che una notissima compagnia aerea low cost, famosa anche per i propri arguti commenti social e campagne promozionali aggressive, abbia deciso oggi di occuparsi di tennis.
    In un tweet a dir poco sorprendente, il vettore ironizza sull’intervista rilasciata alla BBC da Novak Djokovic, della quale abbiamo riportato stamattina. Un tweet che, sicuramente, non passerà inosservato.

    We’re not an airline but we do fly planes #Djokovic pic.twitter.com/ynYkvQu10z
    — Ryanair (@Ryanair) February 15, 2022 LEGGI TUTTO

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    Djokovic alla BBC: “Piuttosto che vaccinarmi, perderò altri trofei”

    Novak nella intervista alla BBC

    Novak Djokovic ha rotto il silenzio. Dopo l’incredibile vicenda che l’ha visto protagonista in Australia, il serbo è tornato a parlare in esclusiva ai microfoni della BBC, affermando di non essere un paladino dei “no-vax”, ma di sentirsi fermamente convinto della libertà di scelta in tema di salute. Ha tuttavia confermato di non essersi vaccinato e non volerlo al momento. Un’affermazione che smentisce le voci circolate le scorse settimane.
    “Non sono mai stato contrario alle vaccinazioni”, ha detto Novak alla BBC, confermando di aver fatto i vaccini da bambino, “ma ho sempre sostenuto la libertà di scegliere cosa mettere nel proprio corpo”.
    Parlando al collega britannico Amol Rajan, ha affermato di sperare che molti eventi possano consentire di giocare anche da non vaccinato, in modo da “poter prolungare la mia carriera per altri anni. Roland Garros e Wimbledon saranno solo per vaccinati? Li sacrificherei sì, questo è il prezzo che sono disposto a pagare. Perché? I principi del processo decisionale sul mio corpo sono più importanti di qualsiasi titolo o altro. Sto cercando di essere in sintonia con il mio corpo il più possibile”.
    “Sono sempre stato un grande studioso di benessere, salute, nutrizione, la mia decisione è stata influenzata dall’impatto positivo che fattori come il cambiamento della dieta e degli schemi del sonno hanno avuto sulle capacità come atleta”.
    Ha anche affermato di “tenere la mente aperta sulla possibilità di essere vaccinato in futuro, perché stiamo tutti cercando di trovare collettivamente la migliore soluzione possibile per porre fine al Covid. Non sono mai stato contrario alla vaccinazione. Capisco che a livello globale, tutti stanno cercando di fare un grande sforzo per gestire questo virus e vedere, si spera, una fine presto a questo virus”.
    Quindi è tornato allo scorso gennaio, alla vicenda che l’ha visto protagonista in Australia. La sua posizione resta ferma: “Capisco che ci siano molte critiche e capisco che le persone escono con teorie diverse su quanto sia stato fortunato o quanto sia conveniente… Ma nessuno è fortunato quando contrae il Covid e nemmeno è conveniente a contrarlo. Milioni di persone hanno e stanno ancora lottando con il Covid in tutto il mondo. Quindi lo prendo molto sul serio, non mi piace davvero che qualcuno pensi di aver abusato di qualcosa o nel mio proprio favore, al fine di ottenere un test PCR positivo e alla fine andare in Australia”.
    Alla domanda se fosse a conoscenza di qualsiasi tentativo di manomettere uno dei test che aveva fatto per Covid, ha risposto in modo categorico con un semplice “no”.
    Ecco il passaggio in cui afferma di esser stato vittima di un pregiudizio e quindi espulso dall’Australia, confermando di non aver infranto – a suo dire – alcuna norma: “Ero davvero triste e deluso dal modo in cui tutto è finito per me in Australia. Non è stato facile. L’errore nella dichiarazione del visto non è stato commesso deliberatamente. È stato accettato e confermato dalla Corte federale e dallo stesso ministro del Ministero dell’Immigrazione in Australia. Quindi, in realtà, quello che probabilmente la gente non sa è che non sono stato espulso dall’Australia perché non sono stato vaccinato, o ho infranto qualsiasi regola o ho commesso un errore nella mia dichiarazione del visto. Tutto ciò è stato effettivamente approvato e convalidato dalla Corte Federale d’Australia e dal Ministro dell’Immigrazione. Il motivo per cui sono stato espulso dall’Australia è perché il ministro dell’Immigrazione ha usato la sua discrezione per annullare il mio visto in base alla sua percezione che avrei potuto creare un sentimento anti-vax nel paese o a Melbourne, cosa con cui non sono completamente d’accordo“.
    Dichiarazioni che certamente faranno molto discutere, e che, a questo punto, pongono dubbi su come sarà l’annata 2022 del serbo, poiché molti eventi e paesi stanno andando verso l’obbligo vaccinale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Il torneo di Monte Carlo annuncia le restrizioni Covid-19. Porte aperte per Novak Djokovic

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Sono poche le certezze sui tornei che Novak Djokovic potrà disputare durante questa stagione, soprattutto se continuerà a non essere vaccinato contro il Covid-19. Al numero uno del mondo, però, sono rimaste speranze di poter competere nel torneo Masters 1000 di Monte-Carlo, anche se questo scenario è tutt’altro che garantito. In ogni caso, l’annuncio dei protocolli sanitari mantiene, almeno, tale possibilità.
    Ora, come ha ufficializzato il torneo monegasco, sarà necessario presentare un passaporto vaccinale, ma ciò non implica necessariamente la vaccinazione stessa. Per avere la possibilità di partecipare al torneo, si avrà bisogno di una di queste tre cose: un certificato di vaccinazione, un certificato di guarigione valido o un certificato medico di controindicazione al vaccino.
    Il problema è che le regole sono soggette a cambiamenti fino al 17 aprile e c’è poca chiarezza riguardo al certificato di guarigione. Può fare la differenza per quanto tempo è considerato valido, se sarà di sei mesi allora Djokovic soddisferà i requisiti per giocare nel torneo che si gioca nel paese in cui vive.
    Tuttavia, Djokovic dovrebbe chiarire le cose nelle prossime settimane per quanto riguarda il suo calendario 2022. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic ed il dubbio Indian Wells

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Novak Djokovic potrebbe partecipare al Masters 1000 di Indian Wells ma la sua partecipazione dipenderà dalle misure che ci saranno in occasione del primo Masters 1000 della stagione 2022.Il n.1 del mondo si è iscritto al torneo in programma dal prossimo 07 marzo ma la stessa organizzazione del torneo dichiara sul proprio sito ufficiale che per partecipare sarà richiesta una prova di vaccinazione.
    Il serbo era stato espulso dall’Australia il mese scorso dopo la revoca del visto che in un primo momento gli era stato concesso per partecipare agli Australian Open. LEGGI TUTTO