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    Preoccupazione per Djokovic: Problemi fisici alla vigilia dello US Open

    Novak Djokovic classe 1987, n.2 del mondo – Foto Getty Images

    A poche ore dall’inizio dello US Open 2024, il mondo del tennis parla delle condizioni fisiche di Novak Djokovic. Il campione serbo, numero due del ranking mondiale, sembra essere alle prese con un problema alla schiena che potrebbe compromettere il suo debutto nel torneo.
    L’allarme è scattato venerdì, quando Djokovic ha interrotto bruscamente la sua sessione di allenamento presso l’Arthur Ashe Stadium. Il serbo aveva in programma due ore di pratica, la prima dalle 12:00 alle 13:00 e la seconda dalle 13:00 alle 14:00, quest’ultima prevista sul campo centrale davanti al pubblico insieme al giovane talento danese Holger Rune.
    Tuttavia, Djokovic non si è presentato per la seconda sessione, lasciando Rune ad allenarsi da solo. Secondo quanto riportato da TV2, il team di Djokovic ha informato Rune che il campione serbo necessitava di trattamenti medici urgenti, sollevando dubbi sulla sua capacità di continuare l’allenamento.
    “Si crede che Djokovic soffra di qualche tipo di infortunio, ma la causa esatta è ancora sconosciuta”, riporta il media danese. Questa situazione getta un’ombra sull’imminente partecipazione di Djokovic allo US Open, dove è considerato uno dei grandi favoriti.Il debutto di Djokovic è previsto per lunedì sera, nell’ultima partita di gioco. Questo timing potrebbe rivelarsi cruciale, offrendo al campione serbo qualche ora in più per recuperare e sottoporsi a eventuali trattamenti. Tuttavia, resta da vedere se questi giorni saranno sufficienti per risolvere il problema e permettergli di competere al suo massimo livello.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Us Open: Lunedì giocherà Novak Djokovic. Martedì Jannik Sinner

    Novak Djokovic classe 1987, n.2 del mondo – Foto Getty Images

    Jannik Sinner inizierà il suo percorso agli US Open 2024 contro Mackenzie McDonald, attualmente al 140 posto nel ranking mondiale all’età di 29 anni. Il tennista americano aveva raggiunto la posizione numero 37 nel ranking ATP nel 2023 e, nonostante alcune recenti difficoltà, rimane un avversario temibile sui campi veloci. I due si sono già affrontati tre volte in passato, con tre successi di Sinner. La partita si preannuncia impegnativa per il giocatore italiano, soprattutto per i risvolti mentali dopo la vicenda di questa settimana.Il match tra Jannik Sinner e Mackenzie McDonald, valido per il primo turno degli US Open 2024, si disputerà martedì 27 agosto, con orario ancora da confermare.
    Novak Djokovic inizierà il suo percorso agli US Open 2024 contro Radu Albot, attualmente al 138° posto nel ranking mondiale all’età di 34 anni. Il tennista moldavo aveva raggiunto la posizione numero 39 nel ranking ATP nel 2019 e, sebbene non sia ora al suo meglio, è riuscito a superare le qualificazioni del Grande Slam newyorkese. I due non si sono mai affrontati prima e l’incontro dovrebbe essere una comoda vittoria per il giocatore serbo, che avrà un avversario capace di dargli ritmo dal fondo campo.Il match tra Novak Djokovic e Radu Albot, valido per il primo turno degli US Open 2024, si disputerà lunedì 26 agosto, con orario ancora da confermare.
    Lunedì si disputeranno, infatti, gl incontri della parte bassa del tabellone, invece il giorno dopo si giocheranno quelli della parte alta.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    US Open 2024: analisi del tabellone maschile. Percorso accidentato per Sinner, assai meno per Djokovic e Alcaraz

    US Open, Arthur Ashe Stadium

    Ingresso nel torneo discreto, poi la strada di Jannik Sinner a US Open si farà molto, molto accidentata. E il sorteggio per gli azzurri al quarto Slam stagionale è interessante, ma impegnativo con più di un’insidia.
    Partiamo dal nostro miglior giocatore, il n.1 del mondo e tra i favoriti a New York. In attesa di capire come reagirà in campo alla tempesta mediatica che sta attraversando per le “note” ragioni, Jannik esordirà contro McDonald, ovviamente favorito, poi potrebbe esserci un qualificato o la potenza del giovane yankee Michelsen. Magari Jarry o O’Connell al terzo turno, poi arriva… Tommy Paul, che dopo la foto postata sui social non sarà esattamente ben visto dalle nostre parti… Ruggine extra campo a parte, Paul sul cemento indoor è un tennista molto pericoloso, tra quel che poteva capitare agli ottavi era uno dei possibili avversari “da evitare”, visto che i tennisti di casa tendono ad esaltare di fronte al rumoroso pubblico dell’Ashe e diventare ancor più tosti. Nei quarti ipoteticamente ci sarà la rivincita con Medvedev (o Tsitsipas/Auger-Aliassime/Mensik). Daniil non sta attraversando un bel momento, ma US è il torneo a lui più caro, dove si è rivelato al mondo, l’unico Slam che ha vinto, dove ha fatto finale lo scorso anno. Quindi: era da evitare. E invece… eccolo. In semifinale non c’è Zverev ma Alcaraz. Idem come sopra. La dea bendata continua ad impedire una finale ipotetica tra Carlos e Jannik, che tutto il mondo della racchetta aspetta. Pazienza, prima o poi, accadrà. Ricapitolando: Sinner avrà un ingresso nel torneo discreto, poi c’è da pedalare di brutto se si vuol puntare alla coppa. Più dell’attenzione all’extra campo che sarà comunque pesante, il mio personale pensiero va all’anca. Sinner ha vinto a Cincy di testa e agonismo, non di atletismo e di tecnica. Quella è ferma da un po’, e non va bene. US è uno degli Slam più duri per le mutevoli condizioni, umidità, dure battaglie; solo un Sinner al 100% delle sue possibilità atletiche ce la può fare. La speranza è possa esserlo, ma solo strada facendo potremo saperlo. Ancor più di sempre, FORZA JANNIK, fai parlare la tua racchetta.
    Nella parte bassa del draw ci saranno Djokovic (2), Zverev (4), Ruud, Rune, Shelton e Berrettini, come possibile spauracchio per tutti. Matteo esordisce contro Ramos-Vinolas, poi potrebbe esserci Fritz, sfida molto difficile. Ma tra i forti, Fritz è forse il meno continuo e quello che risponde peggio, quindi la speranza è che Berrettini arrivi a NYC bello cattivo, spacchi la palla col servizio e diritto e possa puntare a sorprendere. Se passa l’esame-Fritz, vederlo nei quarti vs. Zverev potrebbe esser più di un sogno…
    Djokovic, come gli capita di frequente, ha pescato davvero bene. Non sappiamo in che condizione arriverà, quanto si è davvero allenato, ma i primi turni saranno sulla carta allenamenti agonistici, il suo torneo inizierà negli ottavi vs. Shelton, o Tiafoe. Difficile che i vari Rublev, Dimitrov e compagnia possano esser un ostacolo davvero tosto, lo immaginiamo già in “semi” vs. Zverev, e lì sarà partita vera. Il tedesco ha qualche insidia in più: Cerundolo, il servizio di Perricard, e soprattutto Rune, che pur nella bassa di questo 2024 resta un tosto agonista, e potrebbe riaccendersi all’improvviso e diventare dura.
    Non ci siamo dimenticati di Alcaraz, quello che molti vedono come il primo o secondo favorito, dietro a Djokovic (o Sinner). Ingresso nel torneo tranquillo per Carlos, poi al terzo turno potrebbe esserci Draper, tennista scomodo, in rampa di lancio. Servirà un bel livello. Poi forse Korda, tanta eleganza, ma… la sostanza? Ha anche la fortuna Alcaraz di affrontare potenzialmente nei quarti uno tra De Minaur, Hurkacz o Khachanov, tutti un po’ mal messi fisicamente. Diciamolo netto: Carlito ha pescato proprio bene, quanto Nole.
    Capitolo italiani: tantissimi! E questa è già l’ottima notizia. Alcuni non hanno pescato male, e si spera possano avanzare e divertire. Sonego è tra quelli che ha avuto meno fortuna: esordio con Paul, una testa di serie forte e che sa giocare al top su questi campi. Difficilissima. Molto meglio Cobolli, che contro Duckworth può far valere la sua maggior completezza di gioco ed energia. Se passa c’è forse Kotov (occhio al suo diritto killer, ma 3 su 5 fa fatica fisicamente) e poi eventualmente Medvedev. Sarebbe una gran partita, che speriamo di vedere.Fognini, bravo ad esser ancor lì in lotta, pesca maluccio con Machac. Il ceco è tennista solido, difficilmente regala, e farà correre tanto Fabio. Se il ligure riesce ad incasinare i ritmi, potrebbe esserci partita, ma Tomas è oggettivamente favorito. Arnaldi (n.30 del draw) è nell’ultimo slot della parte alta. Non facile: Svajda è tennista poco noto ma ottimo sul piano del gioco, poi Safiullin, uno che può giocare molto bene. Al terzo turno eventualmente Hurkacz, e lì è da vedere come starà fisicamente. Matteo ha insidie, ma potrebbe anche far saltare il banco se gioca al suo meglio, e magari sognare una bella sfida negli ottavi a De Minaur (in brutte condizioni) o Khachanov. Chissà..
    Parte bassa. Già detto di Berrettini, Musetti è nello slot appena sotto, da testa di serie n.18. Molto – o tutto – dipenderà da lui. La sensazione è che sul ritmo e rimbalzi alti del duro sarà ancora un po’ meno efficace rispetto all’erba o alla natia terra, ma speriamo di vedere lo spirito offensivo e l’aggressività degli ultimi tempi. Contro Opelka all’esordio dovrà avere enorme pazienza, e la sua risposta sarà un filo “sotto tiro”; se passa l’esame col bombardiere americano, potrebbe esser favorito nel secondo match, con prospettiva di sfidare Rune. Sarebbe un gran match, per mille motivi, e lì preparate i popcorn…
    Darderi, appena fuori dal seeding, pesca benino con Baez. Sarà una garra tutta latina, con corse assassine, sperando che Luciano stia bene e possa servire alla grande, per tener fermo la vivacità del rivale. Se vince, contro Griekspoor sarà match piuttosto complicato, anche se l’orange non gioca bene tutti i giorni (se lo facesse, sarebbe top15 fisso!). Resta Nardi, ultimo azzurro, esordio contro Bautista Agut. Lo spagnolo è un laureato su questi campi, ma oggettivamente in fase calante. Se Luca si accende e trova un gran match, al secondo turno potrebbe esserci Shelton, e magari il Centrale o Armstrong, un match da vivere.
    US Open è il quarto Slam dell’anno, e negli anni recenti quello che ha regalato più sorprese e lanciato nuovi campioni Slam. La speranza è che Sinner possa farcela, anche se è molto difficile viste le sue condizioni fisiche non al meglio. Che possa essere la volta buona per Zverev? Ha già fatto una finale qua, praticamente buttata via nel 2020… Buon US Open a tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner penalizzato: il ranking ATP riflette la sanzione. Da decidere se Novak Djokovic abbia guadagnato una settimana in più da n.1 del mondo

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    La punizione per Jannik Sinner è ora ufficiale e visibile nel ranking ATP. Il numero uno del mondo ha subito la sottrazione dei 400 punti conquistati al Masters 1000 di Indian Wells, oltre alla perdita del relativo montepremi.Questo aggiustamento ha portato il totale di punti di Sinner a 9.360, riducendo significativamente il suo vantaggio su Novak Djokovic, che ora si trova a 7.460 punti. Carlos Alcaraz completa il podio con 7.360 punti, chiudendo così un terzetto di vertice più ravvicinato che mai.
    La sanzione, legata al caso di positività al Clostebol da cui Sinner è stato poi scagionato, ha riaperto i giochi per la vetta del ranking mondiale. Nonostante l’assoluzione del tennista italiano da ogni accusa di doping intenzionale, la perdita dei punti rimane una conseguenza tangibile della vicenda.Un elemento di incertezza riguarda l’eventuale applicazione retroattiva della penalità. Se così fosse, Djokovic potrebbe vedersi attribuita un’ulteriore settimana come numero uno del mondo, aggiungendo un altro capitolo alla sua già leggendaria permanenza in vetta al ranking.Infatti ciò significherebbe che Novak Djokovic potrebbe vedersi offrire una settimana in più al rango di numero uno mondiale, portando il suo record a 429 settimane.Infatti, se la deduzione retroattiva dei punti fosse avvenuta, Sinner avrebbe avuto 8.370 punti e non 8.770. Djokovic, invece, avrebbe avuto 8.460 punti quella settimana e sarebbe quindi stato numero 1 mondiale per un’altra settimana.
    Questa situazione mette in luce la delicatezza e la complessità del sistema di punti nel tennis, dove anche decisioni prese fuori dal campo possono avere un impatto significativo sulle classifiche e sulle carriere dei giocatori.Per Sinner, questa penalizzazione rappresenta una sfida aggiuntiva nella sua corsa per mantenere la prima posizione mondiale. Il giovane italiano dovrà ora dimostrare ancora una volta la sua forza mentale, cercando di recuperare i punti persi nei prossimi tornei.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    US Open Fun Week: Alcaraz e Agassi sfidano Djokovic e McEnroe in un’esibizione stellare

    Novak Djokovic classe 1987, n.2 del mondo – Foto Getty Images

    La prossima settimana si terrà la “US Open Fun Week“, proprio prima dell’inizio del Grand Slam statunitense, che includerà grandi eventi per gli appassionati che si avvicineranno alle strutture dell’USTA Billie Jean King National Tennis Center dal 19 al 25 agosto. Uno di questi eventi sarà chiamato “The Stars of the Open”, una serie di partite di esibizione con protagoniste grandi stelle del passato e del presente.
    Così, sarà da sottolineare in agenda il prossimo mercoledì 21, giorno in cui Carlos Alcaraz e Andre Agassi affronteranno Novak Djokovic e John McEnroe. Sarà uno spettacolo completo come anteprima della competizione, con partite che uniranno anche Juan Martín del Potro e Gabriela Sabatini contro Venus Williams e Andy Roddick.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Djokovic: il divario generazionale secondo Pilic “Novak, il vecchio maestro, è semplicemente di un altro livello rispetto ad Alcaraz e Sinner”

    Nikola Pilic nella foto

    Il tennis maschile ha un Re indiscusso: Novak Djokovic. Con la recente vittoria olimpica, il campione serbo ha consolidato il suo status di più grande tennista di tutti i tempi, avendo conquistato tutti i maggiori titoli possibili nel circuito.Ma quanto è ampio il divario tra Djokovic e la nuova generazione di campioni emergenti? Nikola Pilic, ex allenatore del serbo, non ha usato mezzi termini nel confrontare il suo ex pupillo con i giovani talenti Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.
    In un’intervista rilasciata a Tennis Magazin, Pilic ha espresso un giudizio netto: “Novak, il vecchio maestro, è semplicemente di un altro livello rispetto ad Alcaraz e Sinner.” L’ex coach ha poi sottolineato come questa non sia una mera opinione personale, ma un fatto supportato da riconoscimenti oggettivi: “È stato nominato sportivo mondiale dell’anno per ben cinque volte. Questa non è la mia opinione soggettiva, ma una decisione presa da comitati indipendenti. Questo parla da sé ed è qualcosa di molto speciale.”
    Tuttavia, Pilic non nega l’inevitabile passaggio generazionale che si sta delineando nel tennis mondiale. “Sinner, Alcaraz e altri prenderanno sicuramente il testimone della nuova generazione tra uno o due anni,” ha affermato. “Novak avrà allora 39 anni e non tutto sarà come quando ne aveva 29. Questa evoluzione è molto interessante per me.”
    Le parole di Pilic evidenziano un aspetto cruciale del tennis contemporaneo: il confronto tra l’esperienza e la classe cristallina di un campione maturo come Djokovic e l’energia e il talento grezzo dei giovani emergenti.Resta da vedere quanto ancora Djokovic riuscirà a mantenere il suo livello straordinario di gioco e quanto velocemente la nuova generazione riuscirà a colmare il gap che si è visto a Parigi.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Henman su Djokovic: “Ritiro dopo Oro olimpico? Quel successo lo farà giocare ancor più libero”

    Tim Henman

    Tim Henman ritiene che le voci che vedono Djokovic demotivato dopo l’Oro olimpico e un passo dal ritiro sono totalmente errate, arrivando ad ipotizzare uno scenario totalmente opposto: l’aver vinto l’ultimo trofeo mancante nel suo palmares lo riporterà in campo totalmente libero da pressioni e quindi ancor più pericoloso e vincente. Il britannico ha analizzato il post Olimpiadi del serbo in una chiacchierata con il portale tennis365, fiducioso per il prossimo US Open di Novak.
    “Conoscendo il modo in cui pensa e lavora, non credo che l’aver vinto la medaglia d’Oro per Djokovic significhi che d’ora in poi penserà a dire basta” dichiara Henman, “Ha ancora un’enorme passione per il gioco. Ama ciò che fa e potrebbe andare diversamente da quello che molti ipotizzano. Vincere le Olimpiadi potrebbe liberarlo. Potrebbe pensare di aver spuntato tutte le caselle e che ora sta giocando solo per la passione e divertimento. Potrebbe uscire là fuori e non sentire alcuna pressione mentre cerca di vincere un altro torneo, magari già il prossimo US Open”.
    Novak è il campione in carica a New York. “Potrebbe essere ancor più pericoloso per il resto dei rivali perché dopo la vittoria alle Olimpiadi giocherà con libertà totale e finché è in forma e in salute penso che possa vincere altri titoli importanti”.
    Henman ritiene che la vittoria di Djokovic contro Alcaraz nella finale di Parigi 2024 è stata uno dei suoi più grandi successi, poiché ha conquistato il suo primo titolo del 2024 nell’evento che voleva vincere più di ogni altro quest’anno. “Guardate cosa ha fatto Novak a Parigi, penso che sia stato assolutamente incredibile”, continua Henman. “Quello che ha fatto in finale contro Alcaraz è stata una delle migliori performance della sua carriera. La pressione era massima per lui, ma Djokovic era consapevole di quanto quella medaglia d’oro significasse per lui e realisticamente, persino per i suoi incredibili standard, quella era la sua ultima possibilità visti i suoi 37 anni. Battere Alcaraz, che era il campione del Roland Garros e di Wimbledon, è stato assolutamente fenomenale.”
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Djokovic: Nuove sfide all’orizzonte per il campione senza limiti

    Novak Djokovic classe 1987, n.2 del mondo – Foto Getty Images

    Novak Djokovic, il fenomeno serbo che ha riscritto la storia del tennis, si trova ora di fronte a un interrogativo che molti si pongono: cosa resta da conquistare per un atleta che ha vinto tutto? La recente medaglia d’oro olimpica, l’unico grande trofeo che mancava nella sua bacheca, ha completato un palmarès da sogno. Tuttavia, chi conosce Djokovic sa che la sua fame di vittorie è insaziabile.A 37 anni, con tutti i record più prestigiosi già infranti, il campione di Belgrado ha recentemente dichiarato che la sua motivazione principale rimane l’amore per il tennis e il desiderio di costruire un’eredità che trascenda i meri risultati. Ma conoscendo la sua mentalità competitiva, è lecito pensare che ci siano ancora obiettivi statistici capaci di stimolare la sua proverbiale determinazione.
    Tra le sfide che potrebbero spingere Djokovic a prolungare la sua carriera, spicca la possibilità di diventare il giocatore con più partite vinte in tutti e quattro gli Slam. Attualmente, il serbo insegue Roger Federer in Australia e a Wimbledon (8 vittorie di distanza), Jimmy Connors agli US Open (10 vittorie) e Rafael Nadal al Roland Garros (16 vittorie). Un traguardo che richiederebbe almeno altri tre anni ai massimi livelli.Un altro record a portata di mano è quello di diventare il campione Slam più anziano nell’Era Open. Basterebbe un trionfo allo US Open 2024 per raggiungere questo obiettivo, coronando una carriera caratterizzata da una longevità e una costanza straordinarie.
    Non meno affascinante è la prospettiva di vincere tutti i tornei Masters 1000 per tre volte ciascuno. Djokovic è già l’unico ad averli vinti tutti almeno due volte, e gli manca solo il trofeo di Montecarlo per completare il triplete in ogni evento.
    Sul fronte delle vittorie totali in carriera, il serbo punta a diventare il terzo giocatore della storia a raggiungere quota 1200 partite vinte (attualmente ne conta 1116). Un traguardo che, sebbene impegnativo considerando la riduzione dei suoi impegni, non sembra irraggiungibile per un atleta del suo calibro.
    Infine, c’è il record assoluto di titoli vinti in carriera. Con 99 trofei all’attivo, Djokovic è a un passo dal diventare il terzo giocatore a raggiungere la tripla cifra. Il primato di Jimmy Connors (109) sembra lontano, ma mai dire mai con un campione come Nole.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO