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    Sei anni dopo Novak Djokovic perde un match in Australia. Il serbo soffre di un problema al polso destro

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    Sei anni dopo, Novak Djokovic ha subito una sconfitta in Australia. Ma più che la sconfitta, il numero uno al mondo esce dal confronto con Alex de Minaur con un carico di preoccupazioni, dato che il dolore al polso destro è aumentato e le sofferenze sono peggiorate man mano che il match procedeva. L’australiano ne ha approfittato, offrendo una performance tatticamente vicina alla perfezione e confermando la vittoria più importante della sua carriera, dando il vantaggio all’Australia nei quarti di finale della United Cup.
    Con il punteggio di 6-4, 6-4, il ‘Demon’ ha infranto quella serie di vittorie di Djokovic che durava da incredibili 43 partite sul suolo australiano. L’ultima volta che aveva perso era stata nei ottavi di finale dell’Australian Open contro Hyeon Chung nel 2018, ma De Minaur ha offerto una performance impeccabile, sfruttando le opportunità per fare la differenza. Il tennista locale si è lasciato scappare un 40-0 nell’ultimo gioco di servizio, ma ha dissipato i dubbi al quarto match point. Gli allarmi suonano definitivamente per Novak Djokovic. Con l’Australian Open a meno di due settimane di distanza, il numero uno al mondo aveva già espresso preoccupazioni per il dolore provato al polso destro durante il match con Jiri Lehecka, nella United Cup, e ora ha rinnovato questi dubbi in modo ancora più significativo.
    Quando era già sotto per 5-4 contro Alex de Minaur nei quarti di finale della competizione per squadre, Djokovic ha ricevuto la visita del fisioterapista dell’ATP, che si sarebbe rifiutato di concedere il medical time out perché si trattava di un problema ricorrente. Di fronte a questa situazione, Nole è andato via in modo incredulo andando a rispondere.‘Quello che ho detto era che mi sentivo meglio durante il riscaldamento. Ma ora questo sta peggiorando man mano che gioco di più’, ha detto il serbo, non riuscendo a nascondere l’espressione di dolore ogni volta che veniva massaggiato in quella zona del braccio destro.”
    ATP United Cup Alex de Minaur [15]66 Novak Djokovic [13]44 Vincitore: de Minaur ServizioSvolgimentoSet 2A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-405-4 → 6-4N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-3 → 5-4A. de Minaur 15-0 ace 30-0 40-0 ace4-3 → 5-3N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A df3-3 → 4-3A. de Minaur 15-0 30-0 ace 40-02-3 → 3-3N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-2 → 2-3A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 ace1-2 → 2-2N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2A. de Minaur0-1 → 1-1ServizioSvolgimentoSet 1
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Notizie dal Mondo (29 Dicembre 2023). Rafael Nadal batte Thiem per 6-3 in allenamento. Interessanti dichiarazioni di Noval Djokovic, Rafael Nadal e Carlos Alcaraz

    Novak Djokovic e Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz attende con entusiasmo e motivazione l’inizio di una nuova stagione. Il tennista di Murcia affronta il 2024 con un obiettivo ben chiaro: consolidarsi nell’élite mondiale e ritornare a competere per i titoli più importanti. Al termine dell’esibizione contro Roberto Bautista, Alcaraz è stato interrogato sui suoi principali obiettivi per il 2024 e la sua risposta è stata molto chiara. Qual è la sua più grande aspirazione? “Il mio obiettivo per il 2024 è vincere un altro Grande Slam e una medaglia ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Se dovessi scegliere solo uno, opterei per la medaglia d’oro a Parigi”, ha affermato Carlos, visibilmente entusiasta della sua prima partecipazione ai Giochi.
    Novak Djokovic, profondo conoscitore del proprio corpo e di ciò di cui ha bisogno in preparazione per la nuova stagione, sta combinando perfettamente allenamenti intensi e condizionamento fisico con momenti di relax e distacco a Perth. Tanto è vero che è stato visto trascorrere del tempo in spiaggia, pochi giorni prima dell’inizio della sua stagione, debuttando contro Zheng nella United Cup 2024.In un’intervista rilasciata al quotidiano L’Equipe, Novak Djokovic poi ha condiviso alcuni frammenti molto interessanti. Uno di questi riguarda il stretto rapporto che il tennista serbo aveva con Kobe Bryant, leggenda del basket scomparso quasi tre anni fa. “È sempre stato lì quando ne avevo più bisogno. Ho passato momenti molto difficili quando mi sono operato al gomito, ho persino pensato di ritirarmi dal tennis. Lui mi ha incoraggiato a continuare, mi ha aiutato a superare quel momento difficile, condividendo la sua esperienza e dandomi ottimi consigli”, ha commentato.
    Rafael Nadal ha avuto una sessione di allenamento molto speciale questo venerdì a Brisbane, poche ore prima di conoscere il suo programma nel torneo australiano. Lo spagnolo si è confrontato con Dominic Thiem, che ha bisogno di ritrovare il ritmo presto essendo impegnato nelle qualificazioni dell’evento. Entrambi hanno mostrato scambi di grande intensità e qualità, con il risultato finale favorevole a Nadal, per 6-3. Sarà interessante seguire l’evoluzione di entrambiParole forti quelle emerse dall’intervista di Rafael Nadal a ElPais Semanal che verrà pubblicata domenica prossima, 31 dicembre. Il supplemento domenicale del giornale più importante di Spagna ha tenuto una conversazione con lo spagnolo e la frase usata per promuovere l’intervista preannuncia riflessioni molto interessanti e funge da richiamo efficace per i lettori. Rafa ritiene che il tennis sia evoluto verso uno stile basato sulla potenza, in cui la tattica ha perso molta rilevanza e tutti i tennisti hanno uno stile omogeneo. Tanto è vero che Rafa afferma di non gradire l’attuale tennis.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    10 sogni per un 2024 indimenticabile

    Jannik Sinner, n.4 al mondo (foto Getty Images)

    Ci siamo, il countdown per la stagione 2024 si è concluso. Con la United Cup sono scattati i primi match del nuovo anno, anche se il calendario è ancora quello “vecchio”, ancora per poco. Dopo un 2023 scoppiettante, con un finale di stagione a fortissime tinte azzurre grazie a un Jannik Sinner stellare, l’attesa per la nuova stagione è enorme. Aspettative? Altissime. Speranze? Altrettante. Speranza di vincere, soprattutto di passare ore e ore di puro godimento ammirando e cavalcando la nostra viscerale passione per il tennis. Meglio se dal vivo nelle Arene più affascinanti al mondo. Ci lanciamo in alcuni sogni per il 2024, giusto una decina. Badate bene, non previsioni, sogni. Arditi, sì, ma tanto sognare non costa nulla. E del resto, come scriveva Arthur Schopenhauer, “La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare”.
    1) Jannik Sinner vince i Championships di WimbledonSe sognare non costa nulla, allora puntiamo al massimo possibile. Vincere sulla sacra erba – anche se un po’ sbiadita rispetto ai tempi d’oro del S&V – di Wimbledon è l’impresa massima dello sport, quella che ti consacra all’immortalità, quella che praticamente tutti sognano. Jannik ha fatto semifinale nel 2023; il tennis mostrato dall’azzurro negli ultimi tre mesi dell’anno che sta per chiudersi sembra proiettato ad eccellere sull’erba, con un servizio più efficace, una risposta clamorosa, tempi di gioco più rapidi, una maggior propensione a venire avanti. Vengono i brividi anche solo a pensarlo, ma vedere Sinner alzare LA coppa del tennis ormai non è più solo una Chimera…
    2) Un nuovo calendario più “razionale e funzionale”Amiamo il tennis come poche altre cose, ma la struttura della stagione è ormai incancrenita da anni e non funziona. Sappiamo che ci sono in ballo mille problemi, interessi e via dicendo. Qua siamo quasi al miracolo, ma se mai il prossimo anno – magari anche grazie all’intervento dei tanto famigerati fondi sauditi… – si riuscisse a provocare una vera rivoluzione, dando un colpo di spugna alle tante storture del calendario e costruire un’annata con più qualità, magari meno tornei ma con un posizionamento più logico e che aiuti i giocatori a presentarsi al meglio, sarebbe un passo in avanti gigantesco. A volte, per costruire è necessario prima abbattere.
    3) Musetti in Top10Lorenzo viene da un 2023 a tinte grigie, è inutile girarci intorno. E valutate le tante cose che gli sono accadute in campo e fuori, il ’24 rischia di essere una stagione di passaggio, speriamo non di delusioni. Il sogno è che la prossima paternità possa rappresentare una scossa positiva, un qualcosa che lo renda più consapevole e maturo, facendo così esplodere il potenziale enorme del suo gioco e ritrovare quel tennis che nell’autunno del 2022 aveva esaltato tutti. È già stato n.15, adesso è un po’ sceso. Per arrivare tra i 10, è necessario eccellere, sul rosso e non solo. Magari vincendo un 1000 su terra, e fare bene anche altrove. Il suo bel tennis merita di stare tra i migliori.
    4) 12 mesi di Berrettini “sano”Non chiedo titoli o grandissimi risultati, ma solo, semplicemente, banalmente, dodici mesi di salute e continuità di prestazioni in campo per Berrettini. Il “Matteo-Nazionale” ha dimostrato ampiamente, anche allo scorso Wimbledon, che quando può giocare libero da infortuni ha ancora la dinamite nel braccio e la testa da grande giocatore. Che gli Dei del tennis lo tengano al riparo da infortuni, il resto verrebbe da solo.
    5) Un Masters 1000 su erbaAlla fine è una postilla del punto 2, il calendario. L’avvicinamento ideale agli Slam sarebbe: 250, 500, 250, 1000, 250, Slam. Dopo il periodo “nero” dei super battitori dei ’90s che avevano reso quasi disumano il gioco sui prati, ora si è rallentato tutto a tal punto che il tennis su erba è diventato il più interessante della stagione (insieme a quello indoor). Se è molto complicato distanziare molto RG e Wimbledon, almeno un’altra settimana di spazio per poter disputare un M1000 sulla superficie più antica sarebbe molto, molto intrigante…
    6) Davis Cup di nuovo centrale dell’annataNon è solo perché l’abbiamo riportata a casa dopo 47 anni, grazie a tutti i nostri ragazzi trascinati da un Sinner incredibile. La Coppa Davis alla fine intriga, affascina e coinvolge gli appassionati come poche cose. Una meravigliosa e un filo anacronistica competizione nata nel 1900 che, nonostante mille crepe, meriterebbe altro rispetto, formula e valore. La soluzione ci sarebbe, basta volerlo: darle spazio, rimetterla al centro dell’annata, con una formula che ripresenti le sfide casa-trasferta (almeno fino alle semifinali) e regali agli appassionati qualche settimana di magia. Yes, we can.
    7) Qualche altro torneo in ItaliaIl Masters 1000 di Roma è da anni un torneo favoloso, e abbiamo il gioiello delle Finals, che speriamo possano restare a Torino per altri 5 anni. Ma quanto è piaciuto il 250 di Firenze 2022, e pure quello di Napoli se fosse stato organizzato un filo meglio… Almeno altri due tornei (un indoor e magari uno su terra) sarebbero un premio al nostro movimento, all’apice nella storia della disciplina. AAA imprenditori cercasi…
    8) Fognini vince la DavisPersonalmente mi è spiaciuto molto che Fabio Fognini non abbia partecipato vittoriosa alla campagna Davis a Malaga. Non è mia intenzione ritornare su polemiche inutili, ma umanamente “Fogna” meritava il premio di esser parte del team, visto che per anni ha tirato la carretta della maglia azzurra, in stagioni complicatissime, e l’ha fatto sempre a testa alta e senza farsi pregare. Per questo, sogno un Fabio che alza l’Insalatiera, sarebbe un gran premio alla carriera.
    9) Un prepotente ritorno del Serve and VolleyPalle più leggere, corde che magari aiutano meno in risposta, superfici che premiano lo slice e quindi gli attacchi a rete. Ritrovare le mitiche schermaglie tra chi attacca e chi cerca il passante, tra chi gioca la “prima” (sic) volée e chi tocca un lob millimetrico. Ormai questo vive solo in polverose VHS… rivederlo in campo, almeno in una parte di stagione, sarebbe l’apoteosi…
    10) Djokovic e Nadal lasciano spazio ai giovaniQuesto sogno non piacerà a molti, ma… pur inchinandomi di fronte alla grandezza di Novak e Rafa, i giovani hanno ampiamente dimostrato che hanno talento, carattere e personalità per non far rimpiangere i grandissimi campioni dell’epoca attuale. I fan a livello globale hanno scelto Jannik come tennista preferito, e tutti attendono nuovi capitoli della saga Alcaraz-Sinner. Il nuovo è giusto che si prenda definitivamente la scena.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic elogia Carlos Alcaraz: “sarà una figura di primo piano nei prossimi dieci o quindici anni”. “Ho avuto la fortuna di essere parte di questa generazione (Federer, Nadal e Murray) che ha elevato il tennis a un livello globale

    Novak Djokovic e Carlos Alcaraz nella foto

    Nello scenario della Tennis Cup a Riyadh, Novak Djokovic non è riuscito a trionfare contro Carlos Alcaraz, ma il suo volto al termine del match trasmetteva un’immensa soddisfazione. Nonostante fosse un incontro di esibizione, il serbo ha vissuto un duello di alto livello, un perfetto preludio prima di partire per l’Australia e iniziare la sua stagione 2024.La rivalità tra Djokovic e Alcaraz, sempre ricca di momenti indimenticabili, non ha deluso nemmeno questa volta. Nonostante la natura amichevole dell’incontro, i due tennisti hanno offerto scambi spettacolari, culminando in una sessione di allenamento di altissimo livello, ideale per affinare le loro abilità in vista del nuovo anno. Nell’intervista post-partita, un Djokovic radioso non ha risparmiato elogi verso Alcaraz, che è diventato il suo avversario più complesso e con cui ha condiviso quattro memorabili sfide durante il 2023.
    Ricordando il suo primo incontro con “Carlitos” attraverso Internet, Djokovic, già allora una figura di spicco nel tennis mondiale, non solo ha sottolineato l’etica lavorativa del giovane spagnolo, ma anche la maturità e i valori familiari che lo caratterizzano. “Ciò che ha raggiunto alla sua giovane età è straordinario. Carlos è un ragazzo estremamente umile e simpatico. La sua famiglia e il suo team sono esemplari, pieni di solidi valori. È un piacere averlo nel nostro sport, è un leader attuale del tennis mondiale e, senza dubbio, sarà una figura di primo piano nei prossimi dieci o quindici anni. Il tennis è in buone mani con lui”, ha affermato Djokovic.
    Oltre al suo apprezzamento per Alcaraz, Djokovic ha anche parlato di un altro grande rivale, lo spagnolo Rafael Nadal, il cui ritorno alla competizione nel 2024 è atteso con grande entusiasmo. Riconoscendo Nadal come uno dei suoi principali avversari nel corso della sua carriera, Djokovic ha espresso il suo entusiasmo per il ritorno del campione spagnolo”Il ritorno di Rafa è una notizia eccellente per il tennis. Dopo un anno fuori, il suo rientro è fondamentale; è una delle leggende di questo sport. Speriamo di affrontarlo in grandi partite, sia io che Carlos. Sarebbe fantastico per noi e per il tennis”.
    Collegando le sue riflessioni su Nadal, Djokovic ha parlato dell’impatto del Big Four sulla prominente presenza globale del tennis. Ha evidenziato l’eredità di figure come Roger Federer, Andy Murray e lo stesso Nadal, sottolineando come la sua generazione abbia contribuito alla crescita esponenziale del tennis negli ultimi vent’anni. “Ho avuto la fortuna di essere parte di questa generazione che ha elevato il tennis a un livello globale. Anche se i giovani giocatori mi fanno sentire sempre più stanco, non ho intenzione di arrendermi. Sono ansioso di continuare a competere al massimo livello”, ha concluso un Djokovic pieno di entusiasmo, pronto per la sua prossima avventura nella United Cup in Australia questo 31 dicembre.Federico Di Miele LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz sconfigge Novak Djokovic alla Riyadh Season Cup

    Carlos Alcaraz nella foto con Novak Djokovic

    In una serata caratterizzata da intensi scambi, il giovane talento spagnolo Carlos Alcaraz ha superato il numero 1 del mondo Novak Djokovic alla Riyadh Season Cup. Il match, che ha visto Alcaraz prevalere con il punteggio di 4-6, 6-4, 6-4, è stata un’esibizione di alto livello di tennis.
    Il primo set ha visto Djokovic imporsi con esperienza e precisione, ma Alcaraz non si è lasciato intimidire e ha ribattuto con una serie di colpi impressionanti che gli hanno consentito di aggiudicarsi il secondo set. La determinazione di Alcaraz è emersa soprattutto nel terzo set, dove entrambi i giocatori hanno lottato per ogni punto. È stato sul 4 pari che Alcaraz ha realizzato il break decisivo (dal 40-15), guadagnandosi la possibilità di servire per il match. Con un gioco di servizio solido, ha chiuso l’incontro, assicurandosi la vittoria.
    Questa vittoria in esibizione non aggiungerà punti al ranking ATP di Alcaraz, ma fornisce un indicatore del suo crescente livello di gioco e della capacità di competere con i migliori nel circuito. Per Djokovic, nonostante la sconfitta, l’esibizione è stata un’importante opportunità per affinare il suo gioco in vista delle prossime sfide ufficiali.
    Carlos Alcaraz 🇪🇸 b. Novak Djokovic 🇷🇸 4-6, 6-4, 6-4
    Francesco Paolo VIllarico LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic Atleta Europeo 2023. Il serbo è vertice della classifica con cinque successi in coppia con Roger Federer

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    Novak Djokovic è stato riconosciuto come il miglior Sportivo Europeo dell’Anno 2023, aggiungendo così il suo quinto trofeo di questa tipologia. Questo premio viene assegnato dalle votazione di 26 agenzie di stampa internazionali, con il serbo che si è posizionato davanti a Max Verstappen e Armand Duplantis. In questo modo, la grande stagione del numero 1 del mondo riceve ancora una volta il giusto riconoscimento, eguagliando l’atleta che aveva vinto più volte questo premio: Roger Federer.
    Miglior Sportivo Europeo dell’Anno 2023,1. 🇷🇸 Novak Djokovic – 1782. 🇳🇱 Max Verstappen – 1503. 🇸🇪 Armand Duplantis – 864. 🇳🇴 Erling Haaland – 805. 🇷🇸 Nikola Jokic – 746. 🇵🇱 Iga Swiatek – 727. 🇳🇴 Johannes Thingnes Bø – 518. 🇳🇱 Femke Bol – 499. 🇨🇭 Marco Odermatt – 4410. 🇩🇰 Jonas Vingegaard – 40 LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic: disciplina e dieta, i segreti del successo a 36 Anni

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    In un mondo dove l’età è spesso un fattore limitante, Novak Djokovic sfida ogni norma. A 36 anni, il serbo, attualmente numero uno del mondo, continua a dominare sul campo grazie a una combinazione di dieta rigorosa, allenamenti intensi e abitudini salutari. La sua dedizione e disciplina sono stati recentemente svelati da Filip Krajinovic, suo compagno di squadra nella selezione serba, durante un’intervista nel podcast Alesto.
    Krajinovic rivela che Djokovic segue una dieta speciale, soprattutto quando si trova in ritiro con la nazionale serba. “È molto disciplinato,” dice Krajinovic. Djokovic spesso consuma cibi diversi rispetto ai suoi compagni di squadra, a seconda delle sue esigenze nutrizionali di quel giorno. Tuttavia, non è raro che condivida i pasti con il resto della squadra quando le circostanze lo permettono. Questa flessibilità, unita alla rigorosità, è una delle chiavi del suo successo sostenuto.
    L’atleta non si limita solo alla dieta. Il suo approccio al riposo e al recupero è altrettanto metodico. Nonostante le numerose responsabilità e impegni, Djokovic sa come gestire il suo tempo e il suo corpo. “Novak non è un mattiniero, ama dormire,” confessa Krajinovic. Le sue giornate sono lunghe e piene, ma riesce a mantenersi fresco e concentrato.
    La determinazione e la convinzione di Djokovic nel suo metodo sono evidenti. Krajinovic, con ammirazione e forse un pizzico d’incredulità, aggiunge: “Non so dove sia il suo limite. Se mi dicessi che giocherà fino a 40 anni, direi di sì. È incredibile!”
    Il caso di Djokovic è un esempio luminoso di come la disciplina, abbinata a un’attenta gestione della dieta e del riposo, possa estendere la longevità di un atleta d’élite. Nel tennis, dove i riflessi e la resistenza fisica sono cruciali, la sua continua supremazia non è solo un tributo al suo talento, ma anche alla sua intransigente dedizione al benessere personale. Djokovic continua a stupire e a ispirare, dimostrando che l’età è solo un numero, e che i veri campioni sanno come adattarsi e prosperare, indipendentemente dagli anni.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Il record di Rafael Nadal che solo Novak Djokovic potrebbe battere

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Rafael Nadal vanta record impressionanti in molti aspetti e alcuni di questi sono la longevità e la regolarità. La prova di ciò è che è l’unico giocatore dell’Era Open in grado di accumulare dieci stagioni consecutive vincendo, almeno, un titolo del Grande Slam. Ha raggiunto questo traguardo tra il 2005 e il 2014, superando il record che avevano Björn Borg, Pete Sampras e Roger Federer, con otto anni consecutivi a conseguirlo. Novak Djokovic ha in corso una serie di sei stagioni consecutive vincendo, almeno, un major, che potrebbe estendere in questo 2024.
    🎾 Tennisti con più stagioni consecutive conquistando un Titolo del Grande Slam (Era Open/Singolare Maschile):🇪🇸 Nadal | 10 (2005-2014)🇸🇪 Borg | 8 (1974-1981)🇺🇸 Sampras | 8 (1993-2000)🇨🇭 Federer | 8 (2003-2010)🇷🇸 Djokovic | 6 (2011-2016)🇷🇸 Djokovic | 6 (2018-2023)
    Marco Rossi LEGGI TUTTO