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    Djokovic dopo il ko con Berrettini: “Nessuna scusa, è stato semplicemente più forte”

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    Novak Djokovic incassa con sportività la sconfitta contro Matteo Berrettini all’ATP 500 di Doha, la sua prima al turno d’esordio dal 2022. Il serbo, al rientro dopo l’infortunio agli Australian Open che lo aveva costretto al ritiro in semifinale contro Zverev, non cerca alibi e riconosce la superiorità dell’avversario in una giornata dove il suo tennis non è stato all’altezza delle aspettative.
    “Non ho avuto alcun dolore o fastidio. Sono stato semplicemente battuto da un giocatore migliore oggi”, ha dichiarato Djokovic in conferenza stampa. “Sì, non ero al livello che desideravo e forse non mi muovo ancora come vorrei, ma ho giocato senza dolore, quindi non ci sono scuse. Berrettini ha giocato una partita magistrale, tatticamente perfetta e ha servito molto bene. Una vittoria meritatissima da parte sua.”
    Il bilancio negli scontri diretti tra i due rimane comunque nettamente a favore del serbo, che conduce per 4-1, ma questa sconfitta evidenzia un momento di forma non ottimale per il 24 volte campione Slam. Il campione serbo, che la scorsa stagione ha vinto l’oro olimpico a Parigi ma per la prima volta dal 2017 non ha conquistato uno Slam, ha anche parlato del suo futuro e di come sta evolvendo il suo approccio al tennis.
    “Sto cercando di migliorare il mio gioco, come tutti. Ma il mio tennis non cambierà drasticamente ora. Non giocherò serve and volley, forse ogni tanto, ma il mio gioco è quello che è, il nucleo rimarrà lo stesso. Cerco di adattarmi a seconda della superficie su cui gioco e delle condizioni.”
    A 37 anni, Djokovic ammette che la gestione fisica è diventata più complessa e richiede maggiore attenzione: “Ci sono più infortuni. Le cose non sono le stesse di 10-15 anni fa. Cerco ancora di prendermi cura del mio corpo quotidianamente, ed è più impegnativo ora, senza dubbio. Ma continuo a dare il massimo, date le circostanze.”
    Il sette volte numero 1 del mondo, che ha annunciato di lavorare con Andy Murray almeno fino alla fine della stagione sulla terra battuta, tornerà in campo al Masters 1000 di Indian Wells, torneo che ha vinto cinque volte in carriera. Con un record stagionale di 7 vittorie e 3 sconfitte nel 2025, Djokovic cercherà di ritrovare il suo miglior tennis in California, dove ha sempre mostrato un feeling particolare con i campi del Tennis Garden.
    La sconfitta contro Berrettini, per quanto inattesa, non sembra preoccupare eccessivamente il serbo, che mantiene la sua proverbiale fiducia e determinazione nel continuare a competere ai massimi livelli, consapevole che il processo di adattamento alle nuove sfide dell’età richiede pazienza e una gestione sempre più accurata del proprio corpo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    MATTEO! Berrettini martella col diritto e sovrasta fisicamente Djokovic, battendo l’ex n.1 in due set all’ATP 500 Doha

    Matteo Berrettini (foto Getty Images)

    Devastante, fisicamente straripante, perfetto nei punti importanti. No, non stiamo parlando di Mr. Record Novak Djokovic, ma del suo avversario all’esordio dell’ATP 500 di Doha, il nostro fantastico Matteo Berrettini che con una prestazione clamorosa per qualità tecnica, determinazione e potenza fisica sbaraglia il forte rivale per 7-6(4) 6-2, battendo per la prima volta in carriera il grande rivale, con il quale ha condiviso il Centre Court di Wimbledon nella storica finale 2021. Un Matteo stratosferico per come ha servito (13 Ace, 75% di prime palle in gioco vincendo l’85% di punti), ma oggi la meritatissima vittoria se l’è conquistata a tutto tondo, non solo con la battuta, anzi per una volta è bellissimo scrivere che il servizio è stato sì importantissimo ma non decisivo come in tantissime sue altre vittorie. Matteo oggi sprizzava energia e positività da tutti i pori. Sono bastate le prime inquadrature del match, quella spallata col diritto nel primissimo punto e come ha guardato il suo angolo per farci capire che oggi ci sarebbe stato da divertirsi, anche perché quel diritto assassino è andato a colpirlo con un forza nelle gambe, velocità e capacità di trasferire il peso di palla dei giorni migliori.
    Infatti quel che ha sorpreso ed esaltato della prestazione eccezionale di Berrettini è stata la sua fisicità, come ha dominato la partita spingendo con una forza brutale di gambe e di braccio, reggendo incredibilmente da fondo campo anche sulla diagonale di rovescio, dove il gap a favore del serbo è storicamente importante. Nei 4 precedenti vinti da “Nole” proprio il dominio sulla sinistra ha spostato l’equilibrio dalla parte del balcanico; oggi ben poco perché Djokovic non è praticamente mai riuscito a bloccare l’azzurro a sinistra e stroncarlo col suo ritmo, oppure farlo correre poi a destra a provocarne un errore in recupero o palla più corta, facilmente attaccabile. Sul Centrale di Doha, nel fresco della serata desertica, le gambe di Berrettini hanno funzionato come un V12 Ferrari campione del Mondo, potenti, agili, reattive. Che gran bel lavoro sta facendo Umberto Ferrara (sì, proprio lui… gran preparatore se cancelliamo per un attimo dai ricordi quella “faccenda lì”), Berrettini è tirato a lucido, sprinta e corre agile e potente, e si vede per come porta tutti i colpi con sicurezza, difende con mano e testa ed è prontissimo a prendersi possesso dello scambio con una bordata improvvisa di diritto. Piedi leggeri, braccio pesantissimo, con un diritto bello fluido e più largo per come aggredisce la palla (bene sta lavorando Matteo con Bega per strappare di meno e accompagnare di più il gesto, in ottica meno infortuni).
    Berrettini super, impossibile trovargli una pecca. È stato freddo nell’unico momento di difficoltà al servizio nel primo set, e bravissimo a reagire sul 4-2 del secondo quando il game si era messo male con lo 0-30 per due errori. Lì, in quel frangente, ha mostrato la sua durezza competitiva: non ha tirato a tutta, ha scelto di giocare forte ma con controllo perché l’imperativo era non regalare più, sentendo di avere in mano il pallino del gioco. Sembra incredibile scriverlo, ma Matteo ha fatto correre Novak, non è quasi mai andato in difficoltà anche quando il serbo ha aperto l’angolo con i suoi colpi in anticipo, pronto a contrattaccare con forza e sbagliando davvero poco.
    Matteo da 10, Djokovic… un po’ meno. Sempre la cattiva prestazione dello sconfitto dipende dalla qualità di chi ha vinto, ma oggettivamente il serbo è parso poco brillante dal punto di vista fisico (ricordiamo era al rientro dopo il guaio muscolare pure sventolato sui social…). Ci sta che fosse ancora a corto di preparazione, ma è stato palese come la sua palla abbia corso decisamente di meno rispetto ai “bei tempi”, e tantissimo meno rispetto a quella dell’italiano. Per dirla all’inglese, Berrettini è andato “over-power” su Djokovic, troppo più potente. Solo con grandissimo anticipo e appoggiandosi alla perfezione alle bordate del nostro, Novak poteva provare a girare il match, ma non c’è riuscito perché l’intensità di Matteo è stata tanto superiore a quella del rivale, tanto da annullare il suo timing d’impatto, più volte in ritardo con le gambe o mal posto, anche sul rovescio.Una sconfitta così secca sul piano dell’atletismo, potenza e velocità che ha fatto sembrare Djokovic di colpo irrimediabilmente “vecchio”. Avrà modo di recuperare nell’anno, ritrovando una miglior condizione, o almeno questo sarà il suo principale obiettivo.
    Per Berrettini il torneo di Doha continua, forte di una vittoria meritatissima frutto di una prestazione di altissimo livello, in tutti i colpi, esuberante e vincente. Al secondo turno trova Tallon Griekspoor, sarà la rivincita della durissima partita di pochi giorni fa a Rotterdam, vinta dall’Orange. Questo Matteo può farcela, anzi non teme nessuno o quasi. Che meraviglia aver ritrovato il nostro Capitano, così forte, tosto, se mi passate il termine “cazzuto”.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Djokovic scatta il match al servizio, ma il primissimo punto se lo prende Berrettini con un diritto vincente sulla riga. Poi Novak prende ritmo con servizio e diritto, sposta Matteo nell’angolo e chiude il game a 15. Evidente come Nole cerchi di far correre lateralmente Berrettini con la risposta, per mandarlo subito in difesa, per questo è importantissimo il rendimento del servizio. Pur senza punti diretti con la battuta, l’italiano vince un buon game, con spinta calibrata. Fila liscio il tennis del serbo, entrato in campo ben centrato e molto deciso. La prima scossa del match arriva sul 2 pari. Djokovic inizia col doppio fallo, poi Berrettini regge in difesa e si porta 0-30. Di nuovo! Matteo regge col rovescio e al primo diritto spara una mazzata lungo linea talmente veloce e precisa che il serbo nemmeno ci prova. 0-40! Tre palle break improvvise, e consecutive. Djokovic ritrova compattezza, ottimo attacco, poi un Ace e quindi un altro, chance annullate senza che Matteo potesse far nulla. Ai vantaggi Nole si porta 3-2, quindi punge in risposta, nessuno come lui agile e reattivo nel contrattacco. Berrettini ci mette del suo tirando a metà corridoio un diritto aggressivo, poi esagera con la palla corta, vista la rapidità del rivale nel correre avanti e frenare da campione. 15-40, due palle break per il campionissimo. Ace da destra, servizio e diritto sul 30-40, perfetto Berrettini. Poi commette doppio fallo e arriva la PB #3… ACE! Lucidità ed efficacia. Si salva anche l’azzurro, con “The Hammer in action”. 3 pari. Difficile per Berrettini incidere in risposta, Djokovic spara addirittura 3 Ace nel settimo game. Fantastico game anche per Matteo, chiuso a zero con un attacco col taglio sotto di grane eleganza, oltre che efficacia. 4 pari. Bel livello di gioco, con l’italiano che regge piuttosto bene anche nello scambio quando è costretto a rincorrere, ed è pronto a tirare una bordata clamorosa col diritto, palla p-e-s-a-n-t-i-s-s-i-m-a! Come l’accelerazione in corsa sul 30-15, perfetto l’impatto e che precisione. Caccia un urlaccio dei suoi il serbo dopo aver chiuso uno schema d’attacco, sente la pressione, sente che il livello dell’italiano è pari al suo, e c’è partita (5-4). Sotto 0-15, rischio totale di Berrettini con una smorzata che quasi sfiora il nastro tanto è corta… va bene, anche perché la rimessa di Djokovic esce di un niente. Poi servizio e via, 5 pari. In risposta le briciole (ben 8 Ace per Berrettini), il set si decide al Tiebreak. Inizia male Djokovic: diritto di scambio vola via, errore banalissimo. Benissimo Matteo, sfonda con servizio e diritto, 3-0. Si gira 4-2, dopo un brutto rovescio tirato in rete dal serbo quando era in controllo dello scambio, ma che gran tenuta del romano, davvero solido. Poi è Matteo a sbagliare il tempo dell’attacco, e la volée era troppo difficile perché giocata da lontano. 4-3. Berrettini si riprende subito il mini-break con un solido doppio passante, bravo ad avanzare e prendersi il punto. 5-3. Con un bel diritto potente Matteo sfonda il rivale e si prende 2 Set Point (6-4). Larga la risposta di Nole, SET BERRETTINI! Meritatissimo. Ha servito bene, ma la differenza è venuta dalla consistenza da fondo campo, sia in attacco che in difesa. Molto bene.
    Secondo set, Berrettini to serve. Djokovic cerca un’immediata reazione per invertire l’inerzia. Spinge duro in risposta, 15-30, poi non è fortunato con un nastro, la traiettoria molto corta avrebbe messo in difficoltà l’azzurro. Il diritto c’è, 1-0 Berrettini. Quanto esce bene dalle corde di Matteo la bordata lungo linea di diritto, imprendibile, soluzione eccellente per risolvere la situazione quando Djokovic lo porta a correre a tutta a destra. Djokovic fa fatica quando si gioca dritto al centro, perché la maggior potenza di diritto col diritto lo mette in grave difficoltà, è evidente quanto viaggi di più la palla dell’azzurro. Ancora regge Matteo, anche col rovescio, e tira così consistente che sovrasta fisicamente il rivale. Ai vantaggi palla break Berrettini, da 40-15! La prima di Nole vola via 2 metri… con una progressione clamorosa da difesa ad attacco Berrettini comanda a sfonda, sfonda con un diritto pesantissimo! BREAK Berrettini, 2-0. Che prestazione fisica e mentale di Matteo, il suo sguardo potrebbe incendiare tutto nel raggio di km! Berrettini On Fire, game a zero dirompente al servizio, 3-0. Ormai il diritto di Berrettini è incontenibile, appena la palla gli passa da quelle parti tira delle bordate clamorose… In qualche modo, più di esperienza che di tecnica, Djokovic vince un game (3-1). Berrettini resta solido, senza problemi si porta 4-1. Sul 4-2 il game dell’azzurro inizia male, con un tentativo di smorzata che non passa. Poi c’è uno scambio tutto sul rovescio e il back di Matteo non passa la rete. 0-30. Attenzione, la prima palla non c’è… ma un’ottima seconda al corpo gli apre il campo (15-30), poi un gran servizio e quindi l’Ace esterno! Come si è cavato dal buco… ma il game va ai vantaggi, esagera col diritto. Non trema MB, servizio e diritto d’attacco in contro piede. Fa il pugno Matteo, la sua presenza è gigantesca, come la potenza del diritto, che porta a spasso Djokovic e gli vale un meritatissimo 5-2. Matteo arriva a Match Point in risposta, giocando benissimo. Novak si butta a rete e trova una stop volley troppo prefetto per essere voluta… infatti ride in modo sarcastico il campionissimo. Berrettini vuole chiuderla subito, per non rischiare niente: trova un lob di diritto micidiale (morbido però l’attacco di Novak), gli vale un secondo Match Point e… è quello buono! Seconda palla…Matteo tira una pallata e Djokovic non regge. Game Set Match, batte per la prima volta Djokovic, e lo fa DOMINANDO! Che partita, che soddisfazione!!! BRAVO!

    Novak Djokovic vs Matteo Berrettini ATP Doha Novak Djokovic [3]62 Matteo Berrettini76 Vincitore: Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A2-5 → 2-6M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-402-4 → 2-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-01-4 → 2-4M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-3 → 1-4N. Djokovic 15-0 ace 15-15 30-15 40-150-3 → 1-3M. Berrettini 15-0 ace 40-0 ace ace0-2 → 0-3N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A0-1 → 0-2M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 1*-3 2-3* 2-4* 3*-4 3*-5 4-5* 4-6*6-6 → 6-7M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 6-6N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace5-5 → 6-5M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace5-4 → 5-5N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-4 → 5-4M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-04-3 → 4-4N. Djokovic 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace3-3 → 4-3M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 40-A df 40-40 ace A-403-2 → 3-3N. Djokovic 0-15 df 0-30 0-40 15-40 30-40 ace 40-40 ace A-40 40-40 A-402-2 → 3-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 2-1M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-0 → 1-1N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0

    Statistica
    Djokovic 🇷🇸
    Berrettini 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    268
    316

    Ace
    9
    13

    Doppi falli
    1
    1

    Prima di servizio
    45/65 (69%)
    47/63 (75%)

    Punti vinti sulla prima
    38/45 (84%)
    40/47 (85%)

    Punti vinti sulla seconda
    6/20 (30%)
    8/16 (50%)

    Palle break salvate
    4/6 (67%)
    3/3 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    65
    139

    Punti vinti sulla prima di servizio
    7/47 (15%)
    7/45 (16%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    8/16 (50%)
    14/20 (70%)

    Palle break convertite
    0/3 (0%)
    2/6 (33%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    44/65 (68%)
    48/63 (76%)

    Punti vinti in risposta
    15/63 (24%)
    21/65 (32%)

    Totale punti vinti
    59/128 (46%)
    69/128 (54%) LEGGI TUTTO

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    Djokovic sul caso Sinner: “La maggioranza dei giocatori non sono contenti di come è stato gestito il procedimento, è ora di cambiare”

    Novak Djokovic

    Novak Djokovic parla da Doha poco prima di tornare in campo (domani nel pomeriggio, contro Berrettini) e lo fa tuonando contro il sistema, e anche attaccando Sinner per “favoritismo”. Per il serbo è tempo di cambiare perché il tennis ne esce male come immagine dopo i casi di Swiatek e Sinner, e i procedimenti che hanno portato ai brevi stop per i due numeri uno hanno  scontentato tutti. Questi o passaggi più salienti del pensiero di Djokovic.
    “I casi doping di Jannik Sinner e Iga Swiatek, due numeri uno del mondo, hanno attirato moltissima attenzione: non è una bella immagine per il tennis” afferma Djokovic. “In spogliatoio parlo con tutti e la maggioranza dei giocatori con cui mi sono confrontato negli ultimi mesi non sono contenti della gestione di tutto il procedimento. La maggioranza pensa che non sia giusto, che ci sia stato del favoritismo. Il messaggio che passa è che se sei un top player che può permettersi avvocati di grido puoi quasi condizionare la sentenza“.
    Una frase quest’ultima piuttosto pesante, ma discutibile: in realtà la unica sentenza è stata quella del tribunale indipendente dopo il procedimento della ITIA, e che la WADA è arrivata alla stessa conclusione (non c’è doping e dolo per Sinner), quindi pare difficile sostenere le parole di Djokovic. Altro discorso quello della responsabilità oggettiva, prevista dal regolamento e sul quale WADA si è aggrappata, arrivando ad una transazione con Sinner, si badi bene, non sentenza. È una differenza enorme. Inoltre, parlando di accordo, questo si stipula tra le parti e quindi parlare di uniformità in questa fattispecie è molto difficile se non impossibile, visto che i casi sono tra loro naturalmente diversi.
    Djokovic continua: “Swiatek e Sinner sono innocenti, è stato dimostrato fino a prova contraria. Sinner è stato sospeso per tre mesi per colpa di errori e negligenza dei membri del suo team, ma stanno lavorando nel circuito, questo è qualcosa che molti giocatori, anche io, troviamo molto strano“. In realtà è solo uno, Umberto Ferrara, ancora attivo sul tour, insieme a Matteo Berrettini, non Giacomo Naldi.
    “C’è davvero poca uniformità tra i diversi casi” afferma Novak. “Abbiamo visto come Simona Halep, Tara Moore e altri giocatori meno conosciuti hanno lottato per molto tempo, anni, per risolvere il proprio caso, o hanno ricevuto sospensioni per molto tempo”.
    Per il serbo è tempo di voltare pagina: “Ritengo che questo sia proprio il momento migliore per affrontare il problema e cambiare il sistema, è chiaro che il sistema e la sua struttura non funzionano come tutti noi vorremmo. Nel futuro deve esser trovato un modo migliore per gestire i procedimenti. Dobbiamo ricordare che Swiatek e Sinner erano i numeri uno al mondo quando sono state annunciate le loro positività, non è una cosa buona per il nostro sport, per questo è necessario che tutti insieme possiamo trovare una strategia migliore per il futuro”.
    “La poca coerenza porta frustrazione tra i giocatori: quando ogni caso viene trattato a suo modo, non ci sono né trasparenza né coerenza. Alcuni casi sono trasparenti, altri no. Sappiamo che c’è una regola poco chiara in merito al tempo nel quale si deve dare informazioni quando si è in possesso di una sostanza contaminata, un tempo ragionevole, ma qual è questo tempo ragionevole? In un caso la contaminazione può essere maggiore, in altri casi di meno. Il problema adesso è la carenza di fiducia tra i giocatori, sia uomini che donne, nei confronti della WADA, dell’ITIA e dell’intero processo” conclude il serbo.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Djokovic contrattacca da Doha: “Ho mostrato la risonanza come risposta alle accuse”

    Novak Djokovic

    Ricordate l’attacco frontale di John McEnroe a Novak Djokovic nel corso del match contro Alcaraz agli ultimi Australian Open? Se n’è ricordato molto bene il serbo che, parlando da Doha alla stampa del suo paese appena prima del rientro in competizione, ha sferrato un contrattacco all’ex campione newyorkese, senza in realtà nominarlo ma con riferimenti chiari.
    McEnroe stava commentando in diretta la partita di Djokovic contro Alcaraz. Quando il serbo ha mostrato dei problemi muscolari nel primo set, uscendo dal campo alla fine del set, John ha affermato in modo perentorio “Non è la prima volta che vediamo questa routine. Non fatevi ingannare”, ipotesi poi confermata dalla rimonta e vittoria di “Nole” contro lo spagnolo.
    Il serbo si ritirò in semifinale contro Zverev, dopo un set giocato tutto sommato piuttosto bene, quindi nei giorni successi postò sui propri canali social la foto di una risonanza magnetica con l’evidenza dell’infortunio patito, una risposta a tutti coloro – tantissimi sul web – che avevano messo in dubbio le sue condizioni. Adesso in quel di Doha ecco che il 24 volte campione Slam ha risposto a quella faccenda, con un chiaro riferimento alle parole di McEnroe e sul perché abbia deciso di pubblicare l’esame medico sui social, con un messaggio polemico a corredo.
    “Sono stato provocato dal fatto che diverse volte in Australia mi sono infortunato, nel ’21 e ’23”, afferma il numero 7 del mondo ai giornalisti serbi. “Non posso dire tutti, ma ho sentito che un gruppo abbastanza nutrito di persone pensava che tutto questo non fosse vero e che i miei infortuni fossero in realtà una sorta di provocazione da parte mia o per giocare in modo strategico con la testa dei miei avversari. Non avrei reagito se alcune leggende del nostro sport non avessero affermato questo”. Ecco il riferimento a McEnroe.
    Continua poi Novak: “Penso che quando queste cose rimangono sui social, va bene; ma quando la faccenda si intensifica al punto che le persone arrivano a mettere in dubbio la mia integrità e la credibilità di ciò che ho detto, e soprattutto quando tutto nasce da persone che sono davvero leggende dello sport e che hanno un pubblico di milioni di ascoltatori in diretta nel corso delle partite, allora ho sentito il bisogno di reagire, di mostrare l’esito della risonanza magnetica”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Doha: Sorteggiato il tabellone, subito Djokovic-Berrettini al primo turno

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    È stato sorteggiato il tabellone principale dell’ATP 500 di Doha, che presenta un campo partecipanti di altissimo livello con diversi giocatori della top 20 mondiale. Spicca subito il primo turno tra Novak Djokovic, testa di serie numero 3, e Matteo Berrettini.Carlos Alcaraz, numero 1 del seeding dopo l’assenza forzata di Sinner, inizierà il suo percorso contro il croato Marin Cilic, che sta rientrando nel circuito grazie al ranking protetto. Nella stessa parte del tabellone troviamo Grigor Dimitrov, che affronterà il ceco Jiri Lehecka in uno dei match più interessanti del primo turno.
    Nella parte bassa, Alex de Minaur, seconda testa di serie, debutterà contro il russo Roman Safiullin. Percorso insidioso per Daniil Medvedev, quarta testa di serie, che trova subito il connazionale Karen Khachanov.Stefanos Tsitsipas, numero 6 del seeding, se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic, mentre Andrey Rublev aprirà contro il sempre imprevedibile Alexander Bublik.Completano il quadro delle teste di serie Jack Draper, ottavo favorito del torneo, che affronterà l’australiano Alexei Popyrin.
    Da segnalare anche la presenza di tre wild card assegnate al tunisino Aziz Dougaz, al libanese Hady Habib e al giordano Abdullah Shelbayh, a testimonianza dell’attenzione del torneo verso il tennis mediorientale.Il tabellone attende ancora l’inserimento di quattro qualificati che completeranno il quadro dei partecipanti in quello che si preannuncia come uno dei tornei più interessanti di questa parte di stagione.

    🇶🇦 ATP 500 Doha – Tabellone Principale – hard(1) Carlos Alcaraz vs (PR) Marin Cilic Zhizhen Zhang vs QualifierFabian Marozsan vs (WC) Aziz Dougaz Jiri Lehecka vs (7) Grigor Dimitrov
    (3) Novak Djokovic vs Matteo Berrettini Jan-Lennard Struff vs Tallon Griekspoor Qualifier vs (WC) Hady Habib Alexei Popyrin vs (8) Jack Draper
    (6) Stefanos Tsitsipas vs (SE) Hamad Medjedovic Qualifier vs Felix Auger-Aliassime Zizou Bergs vs Roberto Bautista Agut Karen Khachanov vs (4) Daniil Medvedev
    (5) Andrey Rublev vs Alexander Bublik Ugo Humbert vs Nuno Borges Qualifier vs (WC) Abdullah Shelbayh Roman Safiullin vs (2) Alex de Minaur LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “In partita provo un milione di emozioni, a volte il mio comportamento mi imbarazza”

    Djokovic nell’instervista a Vijesti (foto: Boris Pejović)

    Novak Djokovic confessa l’infinito amore per il tennis e la voglia di continuare la propria carriera nonostante l’età che avanza perché le tante emozioni che prova nel corso delle partite sono un’energia ineguagliabile e restano la strada per migliorarsi come persona. Tuttavia è consapevole che a volte tutto questo lo porta ad esagerare nelle sue reazioni in campo, provando un certo imbarazzo per alcuni suoi comportamenti. Il campionissimo ne ha parlato in una lunga intervista rilasciata al magazine montenegrino Vijesti, che si apre proprio con il suo rapporto col paese balcanico, quello dei suoi nonni.
    “Ho trascorso molto tempo in Montenegro negli ultimi quattro anni, soprattutto in estate o in primavera, quando sulla costa fa più caldo perché ho la possibilità di unire in qualche modo le vacanze e iniziare i preparativi per i tornei” racconta Djokovic. “Il tennis è uno sport che si gioca quasi tutto all’aperto, “inseguendo il sole”, come piace dire a noi tennisti, e quindi ho bisogno di queste condizioni. Sulla costa montenegrina mi trovo bene, sarò felice di ritornare quest’anno in quel periodo”.
    Il legame col Montenegro viene da lontano: “Le mie radici sono di qui, mio ​​nonno, il mio bisnonno, da Čevo sono scesi a Jasenovo Polje, Nikšić, e poi sono andati a Kosovska Mitrovica, e alla fine a Belgrado. Sono molto orgoglioso delle mie radici, cerco di mantenere i contatti con la famiglia allargata, ero anche ad un incontro a Jasenovo Polje qualche anno fa. Poi a un matrimonio a Sveti Stefan nel 2014: questi sono i ricordi più belli per me, non solo del Montenegro ma in generale della mia vita. Abbiamo chiamato i nostri due figli pensando anche al Montenegro: Stefan come Santo Stefano, Tara come il fiume Tara. Ci sono molte belle connessioni. Ho trascorso qui parte della mia infanzia, soprattutto perché abbiamo legami familiari ma anche perché il mare montenegrino è quello più vicino e più bello per tutti noi che veniamo dalla Serbia. Non sono venuto in Montenegro per un lungo periodo della mia carriera, quindi ho iniziato a tornarci di nuovo nel 2019 e ora non mi perdo nemmeno un’estate”.
    Novak afferma di aver recuperato dall’infortunio muscolare sofferto agli Australian Open: “Ho recuperato quasi al 100% dall’infortunio e sono pronto per nuove vittorie. Ho il via libera dall’équipe medica, posso allenarmi bene in visto del torneo di Doha. Ho avuto qualche infortunio in più ultimamente rispetto ai primi 15 anni della mia carriera. Probabilmente questo deriva dall’età, ma il mio corpo mi “ascolta” ancora, ho ancora una fiamma ardente dentro e la voglia di raggiungere altri risultati importanti“.
    Djokovic ricordiamo è a caccia del titolo n.100 in carriera. “Spero che il centesimo trofeo possa arrivare a Doha, in qualche modo lo inseguo da molto tempo. Grazie a Dio so che arriverà, vedremo quando e dove. Per quanto riguarda i tornei del Grande Slam, è una sfida più grande, un’impresa più difficile, ma credo di poter vincere ancora: se non credessi di poter competere a quel livello con i migliori tennisti del mondo, smetterei. Con la vittoria contro Alcaraz agli Australian Open penso di aver dimostrato di poter ancora competere per i trofei più importanti”.
    Djokovic ha spiegato in quale fase della sua carriera si trova attualmente, dal punto di vista mentale e psicologico. “In questo momento sono, come dire, a metà tra il desiderio e il bisogno di godermi i risultati raggiunti e mi avvicino alle partite e ai tornei un po’ più rilassato rispetto a quello a cui ero abituato; ma dall’altro lato non abbandono la mentalità di vincere e pensare che solo alzare il trofeo è un successo, il resto no. In qualche modo mi sono abituato a questo, il che forse è un bel “problema” da avere in questa fase della mia vita e carriera… Diciamo che sono rimasto un po’ sorpreso da quante persone hanno visto il mio piazzamento in semifinale agli Australian Open come un successo: forse suona un po’ stupido dirlo, ma per me quando qualcuno dice ‘hai fatto la semifinale…’ considerando quello che ho ottenuto nella mia carriera, non è quello che mi rende felice, non mi accontento. Queste sono tutte le emozioni e i pensieri che mi attraversano la testa, ma ho ancora la passione e l’amore per lo sport e la competizione e sono grato per il sostegno che ricevo. Quelle persone e quel supporto mi incoraggiano a continuare a viaggiare e a competere, mi danno la motivazione per nuove vittorie”.
    Novak così risponde alla domanda su dove trova la motivazione per andare avanti: “Per l’amore per il tennis e per lo sport. In secondo luogo, penso che attraverso il tennis cresco di più come persona, per quanto strano possa sembrare. Sul campo da tennis durante una partita provo un milione di emozioni, alcune delle più belle, altre terribili, e provo anche molti dubbi. È vortice di estasi, piacere, rabbia, tutto il resto… E in quelle occasioni, a volte mi imbarazzo anche per quello che sto passando e per come mi comporto… In ogni caso sono orgoglioso di poter affrontare tutto questo in modo umano e sportivo. Penso che questi siano i valori che lo sport trasmette e il motivo per cui le persone si identificano con gli atleti. Soprattutto negli sport individuali, dove devi prima battere te stesso per battere chi sta al di là della rete. Queste sono tutte le lezioni di vita che sto imparando e, in secondo luogo, sento davvero che con il mio gioco posso ispirare le generazioni più giovani a prendere in mano una racchetta, non solo nel nostro paese, ma anche nel mondo. Questo è ciò che mi motiva, mi dà davvero la forza”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Da rivale a coach: Murray racconta il suo metodo con Djokovic

    Andy Murray – Foto Getty Images

    Andy Murray ha rivelato i dettagli del suo approccio come coach di Novak Djokovic, in un’interessante intervista al podcast Sporting Misadventures. L’ex numero uno del mondo, che continuerà a collaborare con il serbo fino a Wimbledon, ha spiegato la sua filosofia di allenamento basata sulla valorizzazione dei punti di forza piuttosto che sulla correzione degli errori.
    “Non si tratta di dire ‘questo è quello che hai fatto male’, ma ‘questo è quello che fai bene’”, ha spiegato Murray. “Mi concentro sul sottolineare gli aspetti positivi quando gioca bene. Gli dico ‘questo è quello che si prova a giocare contro di te, questo è quello che disturba del tuo tennis quando sei dall’altra parte della rete’.”
    L’esperienza diretta di Murray come ex rivale di Djokovic si sta rivelando preziosa: “I possibili difetti che posso avere come allenatore, dovuti alla mia inesperienza, possono essere compensati dal fatto che ho giocato contro di lui nei più grandi palcoscenici del circuito per dieci, dodici anni. Questo mi dà una prospettiva unica sul suo gioco.”
    Il britannico ha anche rivelato che avrebbe voluto allenare Roger Federer: “Sarebbe stato divertente allenare Roger, perché tutto quello che faceva sembrava naturale. Non mi piace dirlo, perché c’è un enorme lavoro dietro, ma aveva tutti i colpi. Gli avresti chiesto qualsiasi cosa e lui sarebbe stato in grado di farla.”La collaborazione tra Murray e Djokovic, iniziata quest’anno, ha già dato i suoi frutti agli Australian Open, dove il serbo si è detto molto soddisfatto dei progressi nel suo gioco grazie alla presenza dello scozzese nel suo angolo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Doha si prepara al grande tennis: Sinner, Alcaraz e Djokovic nel nuovo ATP 500

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Il torneo di Doha 2025 si prepara a vivere una settimana storica dal 17 al 22 febbraio, con un’edizione che segna il passaggio alla categoria ATP 500 e un field di partecipanti eccezionale, che include i primi due giocatori del mondo ed un ex n.1: Jannik Sinner, Carlos Alcaraz e Novak Djokovic.Il nuovo status e i considerevoli premi in denaro hanno attirato sei giocatori della top 10, inclusi anche Daniil Medvedev, Alex de Minaur e Andrey Rublev, in quello che si preannuncia come uno dei tornei 500 più competitivi della stagione.
    Sinner è già a Doha: ieri primo allenamento sui campi del torneoJannik Sinner è già arrivato a Doha per preparare il suo debutto nel nuovo ATP 500 qatariota. Il numero 1 del seeding ha svolto il suo primo allenamento ieri sui campi del torneo.Per il campione degli Australian Open si tratta del primo torneo dopo il trionfo di Melbourne, avendo scelto di saltare l’appuntamento a Rotterdam. La prima testa di serie del torneo cercherà di confermare il suo ottimo momento di forma in un evento che vedrà la presenza di altri campioni come Carlos Alcaraz e Novak Djokovic.
    Format e montepremiIl torneo prevede un tabellone a 32 giocatori senza bye per le teste di serie, che dovranno quindi vincere cinque partite per conquistare il titolo. Il montepremi è significativo: 516.165$ per il vincitore, 277.715$ per il finalista, con 500 punti ATP in palio per chi trionfa.
    Vittoria: 516.165$ e 500 punti ATPFinale: 277.715$ e 330 puntiSemifinale: 148.005$ e 200 puntiQuarti: 75.615$ e 100 puntiSecondo turno: 40.365$ e 50 puntiPrimo turno: 21.525$ e 0 punti
    Programma e orariI match si disputeranno dalle 12:30 (ora italiana) dal lunedì al giovedì, con l’incontro principale programmato per le 15:30. Le semifinali si giocheranno venerdì (12:00 e 16:00), mentre la finale è prevista per sabato 22 febbraio alle 16:00.
    Le teste di serieIl sorteggio del tabellone principale, previsto per sabato 15 febbraio alle ore 10 italiana, determinerà il cammino dei favoriti. Sinner e Alcaraz potranno incontrarsi solo in finale, mentre Djokovic sarà potenziale avversario in semifinale per uno dei due. Le altre teste di serie sono Medvedev, Rublev, Tsitsipas e Dimitrov.
    1) Jannik Sinner 🇮🇹2) Carlos Alcaraz 🇪🇸3) Álex de Miñaur 🇦🇺4) Novak Djokovic 🇷🇸5) Daniil Medvedev 🇷🇺6) Andrey Rublev 🇷🇺7) Stefanos Tsitsipas 🇬🇷8) Grigor Dimitrov 🇧🇬
    I favori del pronostico sono per Sinner, ma Alcaraz arriva carico dopo il successo a Rotterdam, mentre Djokovic cerca il riscatto dopo l’Australian Open. Da non sottovalutare De Minaur, in ottima forma, e possibili sorprese da parte di Medvedev, Rublev, Tsitsipas o Dimitrov.
    (Clicca per vedere l’entry list) ATP 500 Doha (MD) Inizio torneo: 17/02/2025 | Ultimo agg.: 12/02/2025 12:26Main Draw (cut off: 43 – Data entry list: 20/01/25 – Special Exempts: 0/0)

    Alternates LEGGI TUTTO