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    ATP Finals: De Minaur uno spettacolo, ma la potenza di Fritz alla fine prevale (e lo avvicina alla semifinale)

    Taylor Fritz (foto Getty Images)

    Chi temeva un incontro deludente, pure pagato a caro prezzo visti i biglietti non esattamente “economici” delle ATP Finals, ha tirato un gran bel sospiro di sollievo. Fritz – De Minaur, penultimo match del gruppo Nastase, è stata una partita assolutamente divertente e di buon livello tecnico, soprattutto per merito di un indomito Alex, bravissimo a crederci e spingere dalla prima all’ultima palla, anche se le sue chance di qualificarsi per le semifinali a Torino erano più teoriche che altro. De Minaur ha corso e spinto tantissimo, servendo bene ed appoggiandosi alla perfezione alla palla di Fritz, vincendo con pieno merito il primo set. Ha giocato “meglio” come colpi e copertura del campo anche il secondo set, ma purtroppo per lui servendo sotto sul 5-4 del secondo parziale è incappato in un brutto turno di battuta, condito da errori e incertezze che gli sono costati il break, il set, e hanno dato via libera al servizio e maggior potenza di Fritz, che alla fine ribalta tutto e chiude l’incontro per 5-7 6-4 6-3. Un successo molto importante per l’americano: con due vittorie nel girone è in ottima posizione per qualificarsi in semifinale. Attende l’esito di Sinner – Medvedev, e solo una vittoria in due set del russo lo estrometterebbe dal torneo.
    Fritz ha subito per buona parte dell’incontro la grande velocità di copertura del campo di De Minaur, bravissimo a proporre sempre una palla in più in difesa, mai banale, anzi assai difficile da spingere perché spesso negli angoli e con poco peso. Inoltre Alex si è messo la tuta da “Demon” rispondendo benissimo e contrattaccando con grande efficacia, sia volando a rete che trovando alcuni rovesci lungo linea spettacolari. Fritz è stato bravo a non scomporsi, quando spingeva tanto ma non riusciva a sfondare la resistenza del rivale poteva disunirsi. Bravo anche a non perdere focus al servizio pur non trovando l’Ace come suo solito. Paziente e risoluto, ha atteso il momento giusto per prendersi il break nel rush finale del secondo set, alla prima incertezza dell’avversario. Forte del set vinto, nel terzo ha scatenato tutta potenza dei suoi colpi, ha guadagnato campo e la battuta l’ha reso imprendibile o quasi nei suoi turni. Un break nel quarto game, ancora sfruttando incertezze di De Minaur, è bastato a vincere. Una vittoria non banale, contro un avversario tutt’altro che dimesso, che conferma come Taylor abbia raggiunto uno status importante anche mentalmente.
    De Minaur ha una remota possibilità di qualificazione ma inizia l’incontro con un bel piglio, spinge bene col suo rovescio lungo linea e rincorre con qualità sulle accelerazioni di diritto. Splendido il contrattacco e rovescio vincente nel primo punto del terzo game, non a caso è detto “Demon”. Fritz deve azionare il “cannone”, tirando fortissimo, per tenerlo fermo. E servire bene, indispensabile per la sua prestazione. Alex ha un ottimo timing in scambio sulla palla di Taylor, si avventa col rovescio cross non è facile per il californiano contenere. Nella prima fase dell’incontro si seguono i turni di battuta, fino al 3 pari quando lo show si accende. Fantastico lo scambio vinto da De Minaur in apertura del settimo game, si esplora tutto il campo, nessuno dei due concede campo ed è l’australiano a prendersi il punto con un improvvisa bordata lungo linea di rovescio che fa saltare in aria l’Inalpi Arena. Altrettanto bello il suo attacco in contro tempo, chiuso con una stop volley davvero “aussie”. 15-30, primo momento difficile per Fritz al servizio, senza punti “gratis” con la prima. PAZZESCO il game di Alex! Altra difesa estrema e chiusura vincente con un passantino di tocco col diritto. De Minaur sfrutta la palla break sul 30-40: risposta di rovescio lungo linea eccellente, su di una seconda palla non trascendentale di Taylor. De Minaur avanti 4-3, con pieno merito. Veemente la reazione di Fritz, tira a tutta col diritto e forza gli errori di De Minaur, che forse paga lo sforzo del game precedente e spreca con un rovescio troppo ambizioso sulla palla del contro break. 4 pari e comodo sorpasso Fritz, 5-4. Sul 5 pari l’americano va in crisi, non trova l’ace, non riesce a sfondare la resistenza difensiva di un De Minaur velocissimo, e scivola sotto 15-40 e subisce il break alla seconda chance, stecca un diritto correndo a destra dopo alcune ricorse. L’australiano chiude il set 7-5 con un ace esterno perfetto. Più attivo, grandi difese e bravo appoggiarsi sulla palla di Fritz, ricavandone magie. Fritz zero ace, e difficoltà nel fare la differenza col diritto.
    Non facile l’avvio del secondo set per Fritz: è ancora incerto col diritto e concede una palla break, ma si salva vincendo il game. Più fluido e rapido il tennis di De Minaur, molto puliti i suoi impatti e sostenuto dal servizio. Il californiano avanza nel set, si porta 3-2 ancora senza ace, evidente anche da questo la qualità in risposta di De Minaur, che continua a correre come un “demonio” trovando equilibrio e impatti puliti. E pure un altro ace, il quinto dell’incontro, che lo aiuta a impattare lo score 3 pari. Beffardo il sorriso di Taylor nel settimo game, dopo un nastro di ADM che devia la palla in modo ingiocabile. È sotto 0-30, finalmente trova il primo ace del match, e anche il primo gran punto difensivo, ribaltando tutto da difesa ad attacco. Col servizio Taylor annulla una palla break ai vantaggi, ancora di sicurezza per i momenti più difficili. Per dirla in gergo pugilistico, “ai punti” continua ad esser avanti l’australiano, bravissimo a chiudere il game #8 con una smorzata che più morbida non si può. Le cose cambiano all’improvviso sul 5-4. Alex inizia male, doppio fallo, poi arriva scarico con le gambe verso destra e il diritto non passa la rete. 0-30 e poi 0-40, out l’accelerazione di rovescio dell’australiano. Il diritto tradisce De Minaur sul terzo set point, la palla vola via ed è 6-4 Fritz. Un set ben condotto gli scivola via all’ultimo tuffo, come la minima speranza di strappare in extremis un posto in semifinale.
    Il set vinto fornisce slancio al servizio di Fritz, e anche in risposta col diritto guadagna spazio sul campo, per De Minaur è più difficile entrare pulito ed anticipo sulla palla dell’americano. Sul 2-1 per l’americano, Alex va sotto, commette due errori e scivola sotto 0-40. Fritz è bravissimo a prendersi il break sulla seconda chance: tira un rovescio di scambio lento ma nell’angolino, un’apertura di campo che sfrutta con un diritto potente successivo. 3-1. Taylor fin troppo esuberante dopo lo strappo, esagera col diritto e concede una chance del contro break sul 30-40, ma lo aiuta il servizio, ace imprendibile. 4-1 Fritz, è l’allungo decisivo. Libero da ogni tensione, il finalista di US Open trova pure il vincente di rovescio lungo linea, colpo meno sicuro del suo repertorio. Alex da grande fighter non molla, ma non riesce a riaprire l’incontro, per il 6-3 che mette Fritz in buona posizione per staccare un biglietto per le semifinali. Ha bisogno di una vittoria di Sinner nell’ultimo match del girono Nastase, oppure di quella di Medvedev in tre set. Se “Meddy” vince due, passa lui, addirittura come n.1 del gruppo.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    [5] Taylor Fritz vs [7] Alex de Minaur ATP Nitto ATP Finals Taylor Fritz [5]566 Alex de Minaur [7]743 Vincitore: Fritz ServizioSvolgimentoSet 3T. Fritz 15-0 30-0 40-05-3 → 6-3A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-155-2 → 5-3T. Fritz 15-0 ace 15-15 30-15 40-154-2 → 5-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-1 → 4-2T. Fritz 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 ace A-403-1 → 4-1A. de Minaur 0-15 0-30 0-40 15-402-1 → 3-1T. Fritz 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1A. de Minaur 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1T. Fritz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2A. de Minaur 0-15 df 0-30 0-40 15-40 30-405-4 → 6-4T. Fritz 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4A. de Minaur 15-0 30-0 ace 40-04-3 → 4-4T. Fritz 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-403-3 → 4-3A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 ace3-2 → 3-3T. Fritz 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-15 df2-1 → 2-2T. Fritz 0-15 df 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1A. de Minaur 15-0 ace 30-0 40-01-0 → 1-1T. Fritz 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1A. de Minaur 15-0 30-0 30-15 40-15 ace5-6 → 5-7T. Fritz 15-0 15-15 15-30 15-40 30-405-5 → 5-6A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace5-4 → 5-5T. Fritz 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 15-403-4 → 4-4T. Fritz 0-15 15-15 15-30 30-30 30-403-3 → 3-4A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 df3-2 → 3-3T. Fritz 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2T. Fritz 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-0 → 1-1T. Fritz 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0

    Statistica
    Fritz 🇺🇸
    De Minaur 🇦🇺

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    283
    272

    Ace
    6
    6

    Doppi falli
    1
    3

    Prima di servizio
    62/97 (64%)
    44/75 (59%)

    Punti vinti sulla prima
    52/62 (84%)
    37/44 (84%)

    Punti vinti sulla seconda
    16/35 (46%)
    15/31 (48%)

    Palle break salvate
    4/6 (67%)
    3/6 (50%)

    Giochi di servizio giocati
    16
    15

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    138
    116

    Punti vinti sulla prima di servizio
    7/44 (16%)
    10/62 (16%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    16/31 (52%)
    19/35 (54%)

    Palle break convertite
    3/6 (50%)
    2/6 (33%)

    Giochi di risposta giocati
    15
    16

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    17/19 (89%)
    7/7 (100%)

    Vincenti
    26
    27

    Errori non forzati
    33
    35

    Punti vinti al servizio
    68/97 (70%)
    52/75 (69%)

    Punti vinti in risposta
    23/75 (31%)
    29/97 (30%)

    Totale punti vinti
    91/172 (53%)
    81/172 (47%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    228km/h (141 mph)
    215km/h (133 mph)

    Velocità media prima
    203km/h (126 mph)
    195km/h (121 mph)

    Velocità media seconda
    155km/h (96 mph)
    167km/h (103 mph) LEGGI TUTTO

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    Zverev perfetto, supera Ruud in due set ed è quasi in semifinale alle ATP Finals

    Alexander Zverev (foto Getty Images)

    Con una grande prestazione, di qualità e sostanza, Alexander Zverev supera in due set Casper Ruud (7-6(3) 6-3 lo score) e si avvicina alle semifinali delle Nitto ATP Finals 2024 (gli basterà vincere un set nel prossimo incontro per la certezza). La partita è stata molto equilibrata, come dimostra il solo break ottenuto dal tedesco sul 4-3 del secondo parziale, dopo aver dominato il tiebreak del primo set, giocato anch’esso in modo impeccabile. Zverev ha servito con numeri eccellenti, pochi errori nonostante la grande spinta e ha meritato il successo, visto la sua attitudine più propositiva in campo. Ha convinto in particolare quanto Zverev sia stato dinamico per tutta la durata dell’incontro: poche o quasi nulle le fasi nelle quali ha aspettato la palla o si è affidato a un colpo interlocutorio non propedeutico all’offesa. Più discese a rete, più aperture di campo, ha convinto e giocato una partita di grande livello.
    Anche Ruud è stato autore di una prestazione molto buona, ha condotto i suoi game di servizio con molte prime palle in campo e comandando lo scambio col diritto, potente e continuo, ma nei momenti decisivi – il tiebreak in particolare – è andato sotto alla maggior qualità del rivale. Per decidere il secondo qualificato del gruppo Newcombe è necessario attendere l’esito degli ultimi incontri, previsti venerdì: Ruud vs. Rublev, e Alcaraz vs. Zverev.
    Il primo set è dominato dai giocatori al servizio. Ruud molto solido col diritto in spinta, davvero in gran spolvero questa settimana, mentre Zverev cerca qualche variazione e discesa a rete in più. Il norvegese si porta sul 5-4 con ben tre turni di servizio vinti a zero, ottima la sua prima palla e come aggredisce il colpo successivo. Quindi in risposta è rapido nel bloccare il colpo, avanzare sul campo e chiudere col diritto. Si ritrova avanti 15-30, a due punti dal set. Zverev  proprio il quel momento vince la partita: è costretto a chiedere il massimo al servizio (tira una bordata sulla riga a 224 km/h) e si porta 5 pari, uno slancio che lo porta ad alzare al massimo il suo livello. Il set va al tiebreak e Zverev scappa subito avanti di un mini-break, ben consolidato con una splendida difesa della rete. Perfetto Zverev nel passare da difesa ad attacco sul 3 punti a 1, scendere a rete e chiudere con un tocco sicuro, al termine di uno scambio da 20 colpi. Il tedesco chiude il tiebreak per 7 punti a 3, giocato da campione, più deciso e offensivo del norvegese. In tutto il primo set, solo due punti persi da Alexander con la prima di servizio in gioco, e 21 punti vincenti.
    In avvio di secondo set Ruud cerca di arginare il momento eccellente di Zverev, ma fa sempre più fatica nello scambio, e solo quando il servizio lo sostiene riesce a tenere testa al tedesco. Anche sulla diagonale di diritto Sasha trova profondità e Casper fa meno vincenti rispetto al primo set. Di break, o solo palle break, nemmeno l’ombra fino al 4-3 Zverev. Ruud sbaglia malamente un diritto d’attacco e si ritrova sotto 0-30, poi 15-40 con un altro colpo out. Ecco le due prime chance di break. Zverev strappa subito il break con il terzo errore col diritto del game di Ruud, passaggio a vuoto che paga con la sconfitta. Alexander serve sul 5-3 e chiude l’incontro  a zero, con un altro turno di battuta ineccepibile. Questo Zverev sembra il più in forma di tutti i giocatori ammirati a Torino finora. Solo se perdesse in due set da Alcaraz, e Ruud battesse in due set Rublev, allora si andrebbe a contare i game per stabilire chi passera in semifinale del terzetto. 
    Da Torino, Marco Mazzoni

    [2] Alexander Zverev vs [6] Casper Ruud ATP Nitto ATP Finals Alexander Zverev [2]76 Casper Ruud [6]63 Vincitore: Zverev ServizioSvolgimentoSet 2A. Zverev15-0 30-0 40-05-3 → 6-3C. Ruud 0-15 0-30 15-30 15-40 ace4-3 → 5-3A. Zverev 15-0 30-0 40-0 40-15 ace3-3 → 4-3C. Ruud 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3A. Zverev 15-0 30-0 ace 40-0 40-152-2 → 3-2C. Ruud 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-1 → 2-2A. Zverev 15-0 15-15 30-15 40-15 30-30 40-301-1 → 2-1C. Ruud 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1A. Zverev 15-0 ace 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 3-0* 3-1* 4*-1 5*-1 ace 6-1* ace 6-2* 6*-36-6 → 7-6A. Zverev 15-0 30-0 40-0 ace5-6 → 6-6C. Ruud 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-305-5 → 5-6A. Zverev 0-15 15-15 15-30 30-30 40-304-5 → 5-5C. Ruud 15-0 ace 30-0 40-04-4 → 4-5A. Zverev 0-15 15-15 ace 30-15 ace 40-15 40-30 df ace3-4 → 4-4C. Ruud 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4A. Zverev 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3C. Ruud 15-0 30-0 40-0 40-15 40-302-2 → 2-3A. Zverev 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2C. Ruud 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2A. Zverev 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace0-1 → 1-1C. Ruud 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1

    Statistica
    Zverev 🇩🇪
    Ruud 🇳🇴

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    334
    309

    Ace
    11
    3

    Doppi falli
    1
    0

    Prima di servizio
    47/61 (77%)
    45/56 (80%)

    Punti vinti sulla prima
    41/47 (87%)
    33/45 (73%)

    Punti vinti sulla seconda
    9/14 (64%)
    7/11 (64%)

    Palle break salvate
    0/0 (0%)
    0/1 (0%)

    Giochi di servizio giocati
    11
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    173
    48

    Punti vinti sulla prima di servizio
    12/45 (27%)
    6/47 (13%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    4/11 (36%)
    5/14 (36%)

    Palle break convertite
    1/1 (100%)
    0/0 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    11

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    12/12 (100%)
    10/11 (91%)

    Vincenti
    28
    13

    Errori non forzati
    11
    4

    Punti vinti al servizio
    50/61 (82%)
    40/56 (71%)

    Punti vinti in risposta
    16/56 (29%)
    11/61 (18%)

    Totale punti vinti
    66/117 (56%)
    51/117 (44%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    233km/h (144 mph)
    212km/h (131 mph)

    Velocità media prima
    219km/h (136 mph)
    193km/h (119 mph)

    Velocità media seconda
    172km/h (106 mph)
    161km/h (100 mph) LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: Bolelli – Vavassori cedono a Krawietz – Puetz. Serve una vittoria venerdì per entrare in semifinale

    Simone Bolelli e Andrea Vavassori a Torino

    Il doppio, ancor più con le nuove regole, spesso si decide su due – tre punti, un servizio che gira male, una risposta fulminante. È indispensabile saper cogliere l’attimo e prendersi un vantaggio, da difendere poi servendo bene e restando solidi. Simone Bolelli e Andrea Vavassori nel secondo incontro alle Nitto ATP Finals non sono riusciti a scappare avanti contro Kevin Krawietz e Tim Puetz nella fase iniziale dell’incontro, subendo quindi la crescita esponenziale del due tedesco in risposta, finendo per cedere per 7-5 6-4 ai campioni di US Open, che proprio a New York lo scorso settembre avevano battuto per la prima volta gli azzurri. I tedeschi con questa vittoria staccano il biglietto per le semifinali a Torino, mentre la coppia italiana dovrà vincere il terzo match contro Arevalo/Pavic, previsto venerdì prossimo.
    Vavassori è partito fortissimo, dominava sul net e al servizio è stato imprendibile; Bolelli è stato continuo e preciso, ma è curioso che Puetz, quello andato in difficoltà nei primi turni di battuta, si sia rivelato decisivo nel break nell’undicesimo game, e anche in quello nel secondo set, sul 5-4, che ha spostato l’equilibrio a favore dei tedeschi. Davvero importanti gli impatti in risposta di Tim, un gesto secco a trovare velocità d’incontro, e quella manciata di punti che hanno portato il duo tedesco alla vittoria, e alla qualificazione. I nostri nel secondo set non sono riusciti ad incidere in risposta, al contrario degli avversari, più consistenti e pericolosi, tanto da riuscire al foto finish a trovare lo spunto vincente. Puetz – Krawietz hanno salvato le 4 chance concesse, Bolelli e Vavassori invece concesse due, quanto basta a condannarli alla sconfitta.
    Iniziano bene al servizio i tedeschi, ma il primo big-point è del “Vava”, risposta di diritto inside out fulminante (sul 40-0), Puetz a rete non la vede proprio. Simone serve bene, Andrea chiude la porta sul net, “smooth as silk”. 1 pari. Anche Vavassori è decisivo nella prima vera schermaglia del match, trova un angolo col diritto perfetto. Con un’ottima risposta Andrea forza il terzo game sul 30 pari, poi Bolelli spara la risposta addosso a Krawietz. Doppio Palla break azzurri! Ottimo il servizio di Puetz. Ancora con la battuta i tedeschi vincono il primo deciding point. (2-1). Perfetto il turno di battuta del torinese, 2 pari. Poche le battaglie classico del doppio attacco-difesa, domina il servizio. Liscio il primo giro di turni di battuta, un fulmine “Wave” nel chiudere sotto rete. Sul 3 pari serve di nuovo Puetz, unico andato in difficoltà. Inizia col doppio fallo… Sembra la combinazione più debole in campo, e ancora Puetz sbaglia malamente un tocco sotto rete, su di un riflesso clamoroso (e un filo fortunato) di Andrea. 15-30. Di potenza Tim gestisce un diritto al volo, poi sul 30 pari Bolelli non rimette in campo una risposta di rovescio, era un’occasione vista la seconda di battuta. Rimedia il bolognese con un intervento perfetto, che forza il game al punto decisivo. Stavolta risponde Vavassori da sinistra: ancora seconda palla, ma che seconda… al T. 4-3. Ottimi gli incroci degli italiani, ma il servizio domina. Fino al 5-4. Bolelli al servizio, i tedeschi indovinano tre ottime risposte e chiudono tre punti. Doppio Set Point sul 30-40. Vavassori mette il punto esclamativo con un grande smash; risponde Puetz sul deciding, e Simone non mette la prima “in”… cerca il rovescio sulla seconda e funziona, in rete la risposta. Pericolo scampato e 5 pari. Bagarre nel game #11: sul 40-30 Vavassori trova un lob perfetto, c’è un deciding point con Puetz che serve su Vavassori. Rischia la pallata Andrea, ma non va. 6-5. Krawietz trova un gran tocco passante, vale ai tedeschi il 15-30. Stavolta i tedeschi sbagliano l’incrocio in contrattacco e Vavassori pizzica l’angolo aperto. Puetz sale in cattedra gestendo e vincendo un gran scambio da fondo (favoloso il passante stretto su Bolelli). 30-40, due Set point… Prepotente Vavassori sul primo; deciding point su Puetz a destra, Bravissimo Puetz: risposta, primo passante potente e chiusura con un lob perfetto. 7-5 Krawietz-Puetz, peccato per le chance non sfruttate dai nostri.
    La coppia tedesca inizia bene il secondo set, può fare corsa di testa. Buon turno anche per Bolelli, comanda la battuta. Il set avanza spedito senza scossoni, niente o quasi in risposta per entrambe le coppie, il gioco si risolve entro tre colpi, a volte quattro. Sul 3-2, serve Bolelli e commette un doppio fallo che costa agli azzurri un pericolosissimo 15-30. La prima non va, allarme rosso… Puetz cerca un diritto lungo linea a sorprendere Vavassori, la palla gli esce di pochissimo. Krawietz difende a tutta, ma il suo secondo lob è lungo. Pericolo scampato (3 pari), ma sul 4-3 Puetz fa la voce grossa in risposta. Ne trova due da destra una meglio dell’altra, di nuovo 15-30. Vavassori è costretto ad un doppio smash non banale, 30 pari. Andrea carica a tutta il “cannone” su Puetz da destra, e stavolta sfonda. Ancora Puetz da difesa passa Andrea sotto rete, e c’è un deciding point che definire cruciale è poco. “Wave” serve su Puetz (rischio?), ma trova una prima al centro precisa, Simone la chiude sul net. 4 pari. Nono game, finalmente gli azzurri salgono in cattedra in risposta, una a testa, vincenti. 0-30. Krawietz è spalle al muro, ma non si scompone, serve bene al centro, due ottime prime palle, poi un Ace di precisione. 5-4 avanti i tedeschi. Bolelli al servizio subisce l’aggressione dei rivali, 0-15, poi Puetz trova un altro rovescio clamoroso in risposta, Vavassori sul net non può far niente. 15-30. Segue un errore di Andrea: cerca lo smash arretrando ma forse era meglio lasciarla a Simone, tanto che dopo Krawietz lo passa con uno stretto. 15-40 e Tre Match Point per i tedeschi. Servizio e chiusura sul net di “Wave”, 30-40. Finisce qua, Bolelli tira in rete un diritto dopo una risposta bloccata di Puetz. Peccato, ma i tedeschi sono saliti moltissimo in risposta da metà del secondo set e complessivamente hanno meritato il successo.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    [4] Simone Bolelli / Andrea Vavassori vs [8] Kevin Krawietz / Tim Puetz ATP Nitto ATP Finals Simone Bolelli / Andrea Vavassori [4]54 Kevin Krawietz / Tim Puetz [8]76 Vincitore: Krawietz / Puetz ServizioSvolgimentoSet 2S. Bolelli / Vavassori 0-15 15-15 15-30 15-40 30-404-5 → 4-6K. Krawietz / Puetz 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace4-4 → 4-5S. Bolelli / Vavassori 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-403-4 → 4-4K. Krawietz / Puetz 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace3-3 → 3-4S. Bolelli / Vavassori 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-302-3 → 3-3K. Krawietz / Puetz 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2K. Krawietz / Puetz 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1K. Krawietz / Puetz 15-0 30-0 30-15 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1S. Bolelli / Vavassori 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-405-6 → 5-7K. Krawietz / Puetz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-405-5 → 5-6S. Bolelli / Vavassori 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 30-40 40-404-5 → 5-5K. Krawietz / Puetz 15-0 15-15 30-15 40-154-4 → 4-5S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 30-15 df 40-153-4 → 4-4K. Krawietz / Puetz 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-30 40-403-3 → 3-4S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3K. Krawietz / Puetz 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2K. Krawietz / Puetz 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-401-1 → 1-2S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1K. Krawietz / Puetz 15-0 30-0 40-0 ace 40-150-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    L’urlo di Alcaraz: ritrova smalto e batte Rublev alle ATP Finals. Decisiva la sfida con Zverev venerdì

    Carlos Alcaraz (foto Fraioli)

    “Non stavo così bene, ma… non c’ho pensato. Sono sceso in campo a giocare e dare tutto quel che avevo, cercando di vincere e divertire il pubblico”. Missione compiuta. Così Alcaraz ha parlato a caldo dopo aver battuto Rublev nel suo secondo match alle Nitto ATP Finals, un 6-3 7-6(8) al termine di una buona partita che ha visto lo spagnolo non al meglio ma nettamente in crescita rispetto alla versione abulica dell’esordio, battuto da Ruud. Il russo ha messo in campo tutto quel che aveva, ha spinto tanto e servito discretamente, ma le sue solite incertezze sotto pressione nella seconda parte del primo set gli sono costati i break che hanno rotto l’equilibrio. Molto tirato il secondo set, nessuna chance e tiebreak, dove il russo ha avuto anche due set point, ma come se li è giocati bene Carlos. Da campione.
    Il 21enne di Murcia ha servito davvero bene chiudendo l’incontro con 10 Ace, il 70% di prime palle in gioco vincendo l’84% dei punti, ed eccellente il 63% di trasformazione con la seconda; forte di una battuta così costante, ha condotto con totale agio i suoi game (non ha concesso alcuna palla break) e questo gli ha permesso di restare rilassato e focalizzato. E quando Alcaraz gioca sereno e libero dalla pressione son dolori per gli altri… Si concentrato sul contenere le sfuriate del rivale, cambiando marcia con alcune zampate bellissime che hanno esaltato il pubblico torinese e gli hanno dato la spinta per gli allunghi decisivi nel primo set e nel tiebreak. Alcuni diritti di Carlos hanno dell’incredibile per anticipo e controllo. Magistrali. Solido, centrato, ancora non il miglior Alcaraz, siamo lontani da quella furia travolgente e quell’anticipo che lo rende irresistibile, ma lo spagnolo si è mosso piuttosto bene per velocità degli spostamenti e tenuta nello scambio. I severi problemi di respirazione accusati nel primo incontro e negli allenamenti successivi sembrano superati. Dopo i dubbi di stamattina, gioca – non gioca, Carlito sembra deciso a spingere nel torneo ed affrontare Zverev venerdì in una partita che per lui sarà decisiva.
    Rublev non è dispiaciuto, se c’è stata una discreta partita con molti punti divertenti è soprattutto per merito suo. Ha forse fiutato l’occasione, con un Alcaraz non al meglio, memore di quel che era successo a Madrid lo scorso maggio, dove un Carlos non al meglio era crollato sotto il pressing del moscovita. Ha spinto tanto Andrey, reggendo discretamente bene anche sulla diagonale di rovescio, dove il gap con lo spagnolo a livello di sicurezza e spinta è ampio; anche lui ha messo in campo il 70% di prime, vincendo tre punti su quattro e più del 50% sulla seconda, ma il computo errori-vincenti è nettamente a favore di Alcaraz. Dove Rublev ha perso l’incontro è in risposta: pochissimo sulle prime dello spagnolo ma anche sulle seconde, dove poteva e doveva trovare punti importanti o almeno aperture per mettere più pressione al rivale. Per i suoi standard delle ultime settimane, dove hanno fatto il giro del mondo le sfuriate incontrollate di rabbia autodistruttiva, è stato bello tranquillo e focalizzato. Rublev ha giocato una buona partita, è stato Alcaraz a vincerla con la sua maggior qualità complessiva, non Andrey a buttarla via.
    La buona notizia per Alcaraz, oltre alla vittoria che lo tiene in vita nel torneo, è il miglioramento generale nella condizione atletica ed agonistica. Più vivo con le gambe e con piedi, è riuscito in più fasi ad aggredire la palla veloce del rivale entrando con forza e precisione. Molte accelerazioni col diritto hanno lasciato di sasso il rivale, ed esaltato il pubblico torinese. La sensazione è che contro lo Zverev ammirato nella prima partita del torneo servirà un Alcaraz ancora superiore. Sasha sta servendo molto bene, meglio di Rublev; rovescio contro rovescio il tedesco ha altra resistenza e potenza. Servirà un tennis ancor più efficace e continuo, sia come colpi e intensità fisica, perché la forza complessiva del tedesco è superiore a quella di “Rublo”. C’è un giorno di riposo per sentirsi meglio e ritrovare forza. Soprattutto, Alcaraz nel torneo c’è e sembra voler restarci il più a lungo possibile.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Veemente la partenza di Rublev: serve come un treno nel primo game, quindi in risposta entra forte col diritto e trova l’angolo. Alcaraz è costretto a chiedere il massimo al suo diritto sul 15-30. Scambi ridotti all’osso, entro una manciata di colpi il punto si decide. Con un Ace Carlos impatta 1 pari. Andrey è il primo a cedere sul primo vero lungo e duro scambio del match, ma serve bene. Non è un fulmine di guerra, ma Alcaraz sembra più vivo e pimpante rispetto alla prima partita, la palla gli esce più netta dalla racchetta ed è più rapido nello scattare lateralmente. 2 pari, Rublev inizia il game con un errore marchiano con lo smash, perde di vista il campo; poi un diritto in corsa in rete, per lui non impossibile, 0-30. Primo momento di stress nel match. Non è fortunato col nastro, ne approfitta Carlos con una smorzata perfetta. 15-40, prime due palle break del match. Solido Rublev, gran spinta col diritto con rischio calcolato. Bene Andrey, autorevole come si cava dal buco. 3-2. Nel sesto game Alcaraz scatena tutta la potenza del sul diritto sul 30-0, pallata incredibile anche perché su traiettoria verticale, senza peso. Esecuzione splendida. 3 pari. La lotta, e lo spettacolo, si accendono. Gran difesa di Rublev sul 15 pari, ricaccia dietro Alcaraz e si prende un bel punto. Il ritmo si è alzato molto, il moscovita regge anche sul lato del rovescio, poi commette un doppio fallo che forza il game ai vantaggi. Con grave errore col diritto inside out, Rublev concede una palla break. Non era la prima palla, la seconda non è abbastanza profonda… Alcaraz non si fa pregare: risposta aggressiva e quindi spara nell’angolo un diritto troppo veloce per esser difeso. Break, 4-3 Alcaraz. Rublev ha pagato a caro prezzo quel diritto errato e un calo al servizio. Rimedia da 0-30 Carlos, un ace e diritti aggressivi, 5-3. Alcaraz è paziente, lascia sfogare la furia col diritto di Rublev, con qualche errore di troppo, e sul 30 pari piazza una pallata che gli vale il set point. Se lo gioca malissimo il russo, con fretta cerca un diritto vincente dal centro che esce largo. Guarda il suo angolo smarrito Rublev, ha sprecato nei momenti decisivi, e mal gliene incolse… 6-3 Alcaraz, più solido e concreto.
    Lo spagnolo inizia il secondo set con un ottimo turno di battuta, 1-0. Il vantaggio gli permette di gioco molto rilassato, braccio sciolto e via, alterna bordate incisive a qualche tocco ottimo, come la smorzata in apertura del secondo game. Quando si scambia ora Rublev va in difficoltà, Alcaraz è piuttosto mobile e si difende con qualità. Ai vantaggi il russo torna a vincere uno duro e lungo scambio di ritmo, 1 pari. Alcaraz regala al pubblico due perle assolute nel terzo game, un diritto cross vincente raccogliendo la palla da cm dal suolo, che mano! E poi una smorzata millimetrica. Classe. Allarga le braccia Rublev, nemmeno il rischio in risposta lo aiuta, è come disarmato. Pandemonio nel quarto game! Carlos trova tre difese clamorose nello stesso scambio, l’ultima un passante che fa saltare in aria l’Inalpi Arena. Showtime! Rublev non ci sta e tira una mazzata di diritto delle sue, bella reazione emotiva, quel big-point del rivale poteva esser la spallata definitiva. 2 pari. Ma il suo problema è incidere in risposta: finora solo 7 punti vinti, e la miseria di 2 sulle seconde palle dello spagnolo. Niente. Quella pallata è come una scossa elettrica per Andrey, martella anche in risposta e si porta 0-30. Spreca poi malamente sotto rete nel quarto punto, era la chance per issarsi a palla break. Quattro punti di fila e 3-2 Alcaraz. Mazzata mentale per la già fragile psiche del russo… ma regge. 3 pari e forza tanto in risposta, ne trova una vincente spettacolare che smuove anche la severa maschera del suo coach Vicente. Non basta a strappare l’agognata PB, serve bene Carlito sul 30 pari, e si porta 4-3. Il servizio domina, alcuni big point sparsi qua e la, ma l’equilibrio regge. 5 pari e poi in un amen Tiebreak. Inizia bene Alcaraz, gran vincente col diritto; si prende il mini-break con una risposta profondissima nel terzo punto, 2-1. Si gira 4-2, bel ritmo complessivo. Bel rischio per il russo, una deviazione del nastro lo mette in difficoltà ma gestisce bene sotto rete, 4-3. Bellissimo punto vinto da Carlos!!! Attacchi, difese, si esplora tutto il campo e alla fine una volée alta di rovescio (difficile) di Rublo non è definitiva e il passante di rovescio di Carlito vincente. Applausi. 5-3. Doppio fallo! Paga lo sforzo del punto precedente lo spagnolo, restituisce il mini-break! 5-4. 5 pari con un bel servizio di Andrey. Attacca Alcaraz, ma la palla gli muore in corridoio. 6-5 e Set Point Rublev. Servizio al corpo e diritto vincente, ottimo Alcaraz. 6 punti pari. Ace! 7-6 e Match Point Alcaraz. Bel servizio del russo, 7 pari. Urka che errore!!! Attacca benissimo Carlos ma affossa una volée scolastica. 8-7 Rublev, SP #2. MMM, Carlos attacca col diritto e la palla gli resta in campo per un capello… si dispera Andrey. 8 pari. 9-8 Alcaraz, secondo Match Point. LA RISPOSTA di Carlos! La aggancia con la punta della racchetta, forse anche un po’ di buona sorte in una traiettoria così angolata che Rublev niente può. 10 punti a 8, Alcaraz vince. Bella partita, esce dal campo sotto un bell’applauso il russo, ma ancora sconfitto. Alcaraz è ancora in vita nel torneo, venerdì ci sarà una sfida super e decisiva contro Zverev, in campo stasera vs. Ruud (da favorito).

    [3] Carlos Alcaraz vs [8] Andrey RublevATP Nitto ATP Finals Carlos Alcaraz [3]67 Andrey Rublev [8]36 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 2*-1 3*-1 4-1* 4-2* 4*-3 5*-3 5-4* df 5-5* 5*-6 6*-6 7-6* ace 7-7* 7*-8 8*-8 9-8*6-6 → 7-6A. Rublev 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 6-6C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-155-5 → 6-5A. Rublev 15-0 30-0 40-05-4 → 5-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 df4-4 → 5-4A. Rublev 30-0 40-0 ace4-3 → 4-4C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace3-3 → 4-3A. Rublev 15-0 30-0 ace3-2 → 3-3C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-302-2 → 3-2A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2C. Alcaraz 15-0 15-15 df 30-15 40-151-1 → 2-1A. Rublev 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 ace1-0 → 1-1C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-0 ace ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1A. Rublev 15-0 30-0 30-15 30-30 30-405-3 → 6-3C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-304-3 → 5-3A. Rublev 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 df 40-A3-3 → 4-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3A. Rublev 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 2-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-151-2 → 2-2A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace0-1 → 1-1A. Rublev 15-0 15-15 30-15 ace 40-150-0 → 0-1

    Statistica
    Alcaraz 🇪🇸
    Rublev 🇷🇺

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    321
    282

    Ace
    10
    7

    Doppi falli
    3
    1

    Prima di servizio
    44/63 (70%)
    53/76 (70%)

    Punti vinti sulla prima
    37/44 (84%)
    40/53 (75%)

    Punti vinti sulla seconda
    12/19 (63%)
    12/23 (52%)

    Palle break salvate
    0/0 (0%)
    2/4 (50%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    11

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    141
    53

    Punti vinti sulla prima di servizio
    13/53 (25%)
    7/44 (16%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    11/23 (48%)
    7/19 (37%)

    Palle break convertite
    2/4 (50%)
    0/0 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    11
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    10/13 (77%)
    3/6 (50%)

    Vincenti
    33
    14

    Errori non forzati
    26
    23

    Punti vinti al servizio
    49/63 (78%)
    52/76 (68%)

    Punti vinti in risposta
    24/76 (32%)
    14/63 (22%)

    Totale punti vinti
    73/139 (53%)
    66/139 (47%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    220km/h (136 mph)
    214km/h (132 mph)

    Velocità media prima
    206km/h (128 mph)
    194km/h (120 mph)

    Velocità media seconda
    170km/h (105 mph)
    165km/h (102 mph) LEGGI TUTTO

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    Alcaraz al bivio: Torino o Malaga?

    Carlos Alcaraz in allenamento a Torino

    Insistere e spingere al massimo alle ATP Finals, cercando di staccare un biglietto per le semifinali nonostante una salute precaria, oppure curare i malanni e recuperare, visto l’appuntamento con la storia a Malaga per “l’ultimo ballo” di Rafa Nadal nella final 8 di Davis Cup? Chissà quanti dubbi e analisi frullano per la testa di Carlos Alcaraz e del suo team in queste ore, tutt’altro che facili per il n.3 del mondo. Carlos è sbarcato a Torino influenzato, un forte raffreddore e malessere che lo sta debilitando da giorni, aggravato da fastidi allo stomaco – forse anche per la tensione, che non sempre riesce a domare – ed un netta difficoltà a respirare sotto stress, che l’ha spinto ieri mattina a terminare il suo allenamento all’interno dell’Inalpi Arena dopo una manciata di minuti. Non recuperava ossigeno dopo gli scatti, con una sensazione opprimente al petto, inutile continuare oltre. Alcaraz dopo qualche parola col suo team prende il borsone e sa ne va, scusandosi addirittura con gli spettatori per il “mancato spettacolo”, fin troppo cortese il più giovane n.1 della storia con il pubblico torinese. Ferrero ha tagliato corto con la stampa nazionale: domani (ossia oggi) non sarà al 100%, ma al momento non siamo sul punto di abbandonare il torneo. Chissà come Alcaraz avrà passato il resto della giornata di ieri, riposo, medicine, terapia. Stamattina Alcaraz si è allenato sul campo principale. Ritmo molto blando, energia assai controllata, cercando di esplorare i vari colpi ma senza strappare, accelerare a tutta o provare a spingere sull’acceleratore per testare al massimo i giri del suo motore. È ancora molto raffreddato: molti i fazzoletti usati, è tutt’altro che libero nella respirazione, tanto che a metà allenamento il suo trainer gli ha applicato al petto una pomata per liberare le vie aeree, ma a livello di mobilità generale sembra più sciolto di ieri (ci voleva ben poco…).
    A meno di improvvisi ribaltoni, lo spagnolo giocherà regolarmente il suo match contro Rublev, indispensabile vincere per restare in vita nel torneo dei “maestri”. Ma… anche qualora Carlos batta il moscovita, è conveniente per lui spremersi in questo torneo viste le sue condizioni precarie con l’appuntamento già fissato a Malaga il 19 novembre in Davis Cup? Mancano solo 6 giorni al debutto alla Final 8, e non sarà un torneo come gli altri. In Spagna c’è un’attesa febbrile, tutti attendono l’ultima passerella del Rey, Rafael Nadal, che dopo la Davis appenderà la racchetta al chiodo. Ci sono le Finals in corso, ma in realtà sulla stampa iberica non si parla d’altro. All’esterno dell’Arena che ospiterà la finale di Davis Cup troneggia una scritta colossale di saluto a Rafa, campione e monumento dello sport nazionale e non solo. È un appuntamento con la storia, in tutti i sensi, nessuno vuole fallire. C’è un solo obiettivo: vincere, per regalare a Nadal quest’ultimo trofeo e chiudere la sua straordinaria carriera con una vittoria. Altri scenari non sono contemplati. La pressione sarà enorme perché la concorrenza è assai agguerrita, a partire dal team italiano campione in carica e assai competitivo, e non solo. Per farcela è indispensabile che Carlos giochi al suo meglio, “Da Alcaraz”, i suoi punti saranno fondamentali, anche perché il secondo singolarista del team di casa è un discreto rebus.
    Bautista Agut? Oppure lo stesso Nadal, che ha preparato con attenzione quest’ultimo ballo. “Giocherò solo se mi sentirò in grado di poter dare il mio meglio e contribuire alla squadra” affermava Rafael nelle scorse settimane. Considerando l’attesa e il contesto, pare difficile che capitan Ferrer possa tenerlo in panchina… Schierarlo in doppio? Nadal ha giocato ben poco la specialità, ma con la sua mano sotto rete ha vinto grandi partite in doppio e la sua risposta è sempre un gran bel colpo, è una possibilità. Ma si torna al punto di partenza: servono due punti su tre per avanzare, già dalla prima sfida vs. l’Olanda che non sarà una passeggiata, e il punto di Alcaraz non può essere in discussione.
    Per tutto questo, Alcaraz penserà più alla Davis che alle Finals? Se si riprenderà dall’influenza ritrovando vigore e arrivasse addirittura in finale a Torino, in pratica arriverebbe a Malaga lunedì mattina e avrebbe meno di 24 ore per preparare l’incontro con l’Olanda (Griekspoor), con palle, campo e condizioni totalmente diverse. Il tutto con una responsabilità enorme: vincere la sua partita. Carlos potrebbe paradossalmente giocare l’incontro odierno e quello di venerdì (contro un fortissimo Zverev) come una sorta di “preparazione” per la Final 8? Oppure la sua forza competitiva lo spingerà a cercare la sua miglior condizione per provare a vincere il torneo? La risposta la conosce solo lui. Non resta che vivere l’incontro di oggi contro Rublev e capire cosa lo spagnolo riuscirà a dare in campo.
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner di granito: supera un tostissimo Fritz alle ATP Finals giocando meglio i punti decisivi

    Jannik Sinner (foto Fraioli)

    La durezza e visione del campione viene fuori nei momenti importanti, quando la palla scotta e riesci a ritrovare anche i colpi che meno avevano performato, come il servizio e la profondità in risposta per costruire lo spazio all’affondo. Tutto questo e tanto, tanto di più è stato Jannik Sinner nel secondo incontro del gruppo Nastase alle Nitto ATP Finals. Il n.1 batte un tosto e determinato Taylor Frtiz con un duplice 6-4, superando più di un momento di difficoltà e andando a prendersi i punti decisivi nel rush finale dei due parziali. Come lui stesso ha dichiarato lucidamente nell’intervista flash in campo.
    “È stata una partita dura, potevo servire meglio ma da fondo campo abbiamo giocato ad un grande livello. Siamo vicini alla semifinale” afferma Jannik in campo, nel tripudio del pubblico. “Abbiamo giocato una grande finale, ci siamo conosciuti meglio. Sono contento di aver trovato un buon livello. Domani ho un giorno di riposo, mi farà bene, servirà un gran match anche contro Medvedev. Ho servito molto bene nei punti importanti, come sullo 0-30, se perdo quel che game lì poi si mette male… Sono contento di come ho gestito queste situazioni, mi è capitato più volte nell’anno”.
    Perfetto Jannik, con le parole come nei momenti cruciali. Era necessario alzare la pressione, la spinta e la qualità per scattare e superare un Fritz sceso in campo con grande potenza e il piglio di chi ci crede per davvero. Sinner ha vinto con pieno merito, ma non è stata affatto una passeggiata per il n.1 stasera all’Inalpi Arena. L’azzurro infatti ha litigato non poco col servizio, assai altalenante in più fasi dell’incontro, e pure col rovescio ha stranamente sbagliato vari colpi di scambio sulle diagonali, quelli che di solito gestisce ad occhi chiusi e per giunta contro un avversario in palla e assai deciso, ma non trascendentale su quel lato e complessivamente assai inferiore al nostro campione. Fritz c’era, ha spinto tanto con enorme potenza, spaccando letteralmente la palla in tante occasioni con quella frustata di diritto davvero temibile. Forse Sinner ha accusato questa situazione, diventando in alcuni passaggi un po’ attendista e persino corto, dando così spazio alle sfuriate prepotenti del rivale.
    E soprattutto Jannik non ha risposto con la sua solita qualità, stazionando ben dietro come posizione, anche per merito di una buona giornata con la prima palla dell’americano. Eppure, nonostante numeri inferiori in ogni settore di gioco, Jannik porta a casa il primo set. Non aveva sfruttato un goloso 0-40, ma sul 5-4 in risposta prende campo, tocca una palla corta spettacolare e poi risponde sul set point, andando a prendersi il set. Ha fatto meno della metà dei punti dell’avversario in risposta, ma il set lo vince lo perché una delle grandi leggi del tennis è che i punti non contano tutti uguali. E quelli pesanti, li ha vinti lui, il più duro, lucido e forte. Forte anche nel secondo set a servire bene per cavarsi da piccoli buchi che potevano diventare voragini mortali.

    SIMPLY SIN-SATIONAL @janniksin with a mind-blowing sliding backhand pass #NittoATPFinals pic.twitter.com/HFmo5EWIKr
    — Tennis TV (@TennisTV) November 12, 2024

    Si torna al punto di partenza: Sinner a volte falloso, a tratti un po’ corto nello scambio, incapace di ribaltare la spinta forsennata dell’avversario. Attendista, non titubante ma sicuramente circospetto, attento a far passare l’ondata storta restando in equilibrio, come il surfista che attende l’attimo per tirarsi su e cavalcare quella giusta. Quella che porta alla grande W. Sinner ormai ci sta abituando a questa versione pratica, asciutta e letale. Da spara palle a velocità superiori, quello più o meno ammirato in questo torneo l’anno scorso che travolgeva tutto e tutti sotto una pressione irresistibile, in questo benedetto 2024 Jannik si è sempre più tramutato in un “black mamba” risoluto, non va a tutta e alza il livello, la velocità e l’intensità dei colpi nel momento opportuno. È forse una dannata necessità: non si può pretendere di vincere sempre prosciugando ogni goccia del serbatoio per creare traiettorie a tutto braccio, il rischio è esagerato e soprattutto le energie limitate, quando affronti quasi 80 partite nell’anno; è meglio centellinare il massimo sforzo nei momenti chiave, e lì sì che il braccio torna magico, le traiettorie profondissime, i piedi con le ali per far due passi avanti e colpire la palla vincente.
    Nettissima oggi è stata la sensazione che Jannik abbia atteso e trattenuto, cambiando passo volutamente in certi momenti per sorprendere l’avversario con palle più rapide e quindi nuove e diverse. Riferimenti che non ha dato, non gli ha permesso di tarare i sui colpi sulle velocità a cui si è imposto nei momenti chiave. Come in risposta: non sempre è stato davvero aggressivo. Ha forse studiato, ha incassato tanti servizi perfetti, ma sotto lo stress massimo del punteggio, appena c’è stato lo spazio… ecco la magia di Jannik: due passi avanti, impatto in anticipo, risposta profonda, ruba lo spazio, entra e chiude. Scacco Matto. Non si è numeri 1 per caso.
    Con due vittorie, Sinner non è ancora matematicamente in semifinale: servirà almeno un set vs. Medvedev giovedì. Jannik è pronto.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner scatta dai blocchi come Usain Bolt: Ace, rovescio pesante, quattro punti e via, Fritz quasi non la vede. Si scambia invece sul servizio di Fritz, e Jannik sale in cattedra, due punti vinti di pressione, di ritmo, il suo pane prediletto. Taylor chiede il massimo al servizio, ben due Ace, ma il game va ai vantaggi. Risponde da lontanissimo Sinner, ben dietro la scritta “Torino”, poi avanza sulla seconda palla. Ottima la smorzata di Fritz, Jannik è sorpreso. 1 pari. Più laborioso il terzo game per Jannik, Taylor trova buona profondità ma sul ritmo l’azzurro è superiore, più stabile e costante. Funziona invece molto bene lo strappo col diritto lungo linea di Fritz, impatto con distreto anticipo ma soprattutto moltissima forza, quando lo tira con equilibrio è molto, molto temibile. Complesso il quinto game per Sinner: poche prime palle “in”, Fritz spinge tanto col diritto, mentre Jannik rischia e sbaglia una smorzata. Recupera da uno scivoloso 15-30 e, finalmente, con un buon servizio esterno si porta 3-2. Fritz è più offensivo, ha tempi perfetti per l’attacco e lascia correre a tutta il braccio, pure sul rovescio lungo linea, non esattamente il suo colpo, ci prova e fa bene. Bel livello. Lo score è 3 pari e Jannik ha vinto solo 4 punti in risposta. Si rivede il film del primo set vs. De Minaur: quando Sinner rischia l’affondo non è così preciso; quando riesce ad imporre consistenza e pressione, e fa correre il californiano, gli va sopra. Anche il game #7 va ai vantaggi. Male Jannik col rovescio, arriva un po’ scarico e la palla non passa la rete. Prima palla break del match. Se la gioca alla grandissima Sinner: prima palla sicura e poi angolo strettissimo col diritto, wow! Rischia poi la smorzata Jan, non eccellente ma l’effetto sorpresa paga. La lotta continua, stranamente falloso Sinner col rovescio cross. Torna l’Ace, boccata d’ossigeno… poi altra bordata di servizio. 4-3, si soffre. All’improvviso, Fritz si disunisce col diritto, due regalissimi dopo la battuta, classici unforced che lo mettono under pressure sullo 0-30. Disastro, sparacchia col rovescio, colpito con le game quasi incrociate sulla risposta discretamente profonda di Sinner, che ha tre palle break sullo 0-40. Si scambia sulla seconda, e di nuovo è Jannik a sbagliare di rovescio, e nemmeno di poco. 30-40. Si salva Taylor, non benissimo Sinner in queste chance. 5 punti di fila Fritz, e 4 pari. Una delle enormi qualità di Jannik è cancellare i momenti no e ripartire. Solido, finalmente, il suo turno di battuta seguente (eccetto una smorzata che non va), 5-4. Fritz inizia il game #10 con un tocco di volo terribile, poi Sinner impone il suo ritmo e l’altro sbaglia. 0-30. Jan a due punti dal set. UFFFFF! Che rischio! Dopo un Ace di Fritz, Sinner ribalta lo scambio e invece di spaccare la palla da tre quarti campo rischia la “smorza” che quasi bacia il net prima di cadere perfetta dall’altro lato. Due Set Point sul 15-40! La Zampata del campione: risposta bloccata, gaudagna campo e con un diritto potente lungo linea si prende il punto e il SET. 6-4, un parziale difficile, più gli errori dei vincenti. Sinner più errori che vincenti, ma nel momento clou, è fortissimo. Non si è n.1 per caso.
    Secondo set, Sinner to serve. Buon game, prima palla, passo in campo e via a chiudere. Una stecca, ma non importa, 1-0. Può fare corsa di testa e l’altro ha invece in testa il pessimo finale di set… ma il servizio dello yankee c’è e impatta 1 pari, nonostante una palla corta orribile, esecuzione totalmente scomposta. Sembra aver cambiato passo Jannik, la sua palla viaggia di più ed è anche più profonda, braccio complessivamente più sciolto. Pure Fritz carica a tutta, si rischia ma c’è anche spettacolo. Bravo Sinner a rimontare da un pericoloso 15-30, tostissimo in difesa sulla sfuriata del rivale che spreca un’apertura di campo interessante. Jannik inizia il sesto game con una risposta “doc”, fa un cenno di forza al suo angolo. È un telegramma di guerra, segue una palla corta favolosa, col diritto, taglio sulla palla magistrale. Guadagna campo col diritto e ne tira uno quasi sulla riga, impossibile per Fritz contenere col rovescio. 30-40, palla break, la prima del set. Taylor trova una prima palla salvifica, col diritto comodo a seguire. È bene che il californiano lasci perdere la palla corta, non trova delicatezza e sensibilità; meglio la mazzata a tutta col servizio, quella sì che funziona. Traballa, ma regge. 3 pari. Settimo game, il fatidico… Non facile per Jannik, che con due errori si ritrova sotto 0-30. Rimonta, con la sua pressione, e sul 30 pari trova il punto più bello del match, un passante di rovescio lungo linea in totale allungo difficilissimo, che trafigge l’attacco dell’avversario. Chiama il pubblico Jan, e viene giù tutto. 4-3 Sinner, pericolo scampato. L’atmosfera si è accesa, anche Fritz gioca gran bel turno di servizio, sotto la pressione dell’azzurro. 4 pari. Si entra nel rush finale, la palla “scotta” e Jannik da campione ritrova il servizio, due Ace. Con un diritto fulminante dalla tre quarti, 5-4 Sinner. Fritz si porta 30-0, ma Jannik non molla la presa, risponde avanza e chiude. 30 pari. E a due punti… e Jan entra in modalità Black Mamba: aggredisce la risposta, profonda quanto basta a provocare l’errore di Fritz. Match Point! La prima non va… altra risposta centrale, profonda, guadagna campo, lascia correre il diritto e si prende il match. Vittoria di sostanza e qualità. Si gioca meglio i punti vincenti, e si vince! Seconda vittoria nel girone, le Finals di Jannik continuano spedite.

    [1] Jannik Sinner vs [5] Taylor Fritz ATP Nitto ATP Finals Jannik Sinner [1]66 Taylor Fritz [5]44 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2T. Fritz 15-0 30-0 30-15 30-30 30-405-4 → 6-4J. Sinner 0-15 15-15 ace 30-15 ace 40-154-4 → 5-4T. Fritz 15-0 30-0 30-15 30-30 40-304-3 → 4-4J. Sinner 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-303-3 → 4-3T. Fritz 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-2 → 3-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-2 → 3-2T. Fritz 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1T. Fritz 15-0 30-15 40-301-0 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1T. Fritz 0-15 0-30 15-30 ace 15-405-4 → 6-4J. Sinner 15-0 30-0 ace 30-15 40-154-4 → 5-4T. Fritz 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-404-3 → 4-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-3 → 4-3T. Fritz 15-0 30-0 ace 40-03-2 → 3-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 3-2T. Fritz 15-0 30-0 30-15 40-152-1 → 2-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-1 → 2-1T. Fritz 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-401-0 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 1-0

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Fritz 🇺🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    298
    260

    Ace
    6
    7

    Doppi falli
    0
    0

    Prima di servizio
    39/66 (59%)
    38/64 (59%)

    Punti vinti sulla prima
    30/39 (77%)
    30/38 (79%)

    Punti vinti sulla seconda
    16/27 (59%)
    10/26 (38%)

    Palle break salvate
    1/1 (100%)
    4/6 (67%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    136
    64

    Punti vinti sulla prima di servizio
    8/38 (21%)
    9/39 (23%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    16/26 (62%)
    11/27 (41%)

    Palle break convertite
    2/6 (33%)
    0/1 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    9/10 (90%)
    11/14 (79%)

    Vincenti
    21
    20

    Errori non forzati
    22
    31

    Punti vinti al servizio
    46/66 (70%)
    40/64 (63%)

    Punti vinti in risposta
    24/64 (38%)
    20/66 (30%)

    Totale punti vinti
    70/130 (54%)
    60/130 (46%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    214km/h (132 mph)
    226km/h (140 mph)

    Velocità media prima
    202km/h (125 mph)
    208km/h (129 mph)

    Velocità media seconda
    169km/h (105 mph)
    167km/h (103 mph) LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: il “risveglio” di Medvedev. Buona prestazione e vittoria convincente su De Minaur

    Daniil Medvedev (foto Getty Images)

    Pochi applausi dal pubblico, ma tanti colpi vincenti e un tennis discretamente consistente, ineccepibile dal punto di vista tattico, e pure quell’attitudine un po’ litigiosa ed altezzosa che fa parte del personaggio e indica la sua presenza, la sua voglia di rivalsa e di non esser una mera comparsa in questo grande palcoscenico. Daniil Medvedev marca “presente”, ritrova un buon livello di gioco e regola senza particolari problemi Alex De Minaur nella seconda partita alle Nitto ATP Finals 2024, 6-2 6-4 lo score conclusivo per il moscovita. Troppo leggera la palla dell’australiano, il russo si è appoggiato alla perfezione negli scambi trovando ritmo e precisione col diritto, colpo migliore oggi nel repertorio dell’ex n.1, assieme alla battuta, tornata ad ottimo livello. Alex nel secondo set ha provato ad attaccare di più, ha chiesto il massimo al servizio ma sul 4 pari la risposta di Medvedev è salita in cattedra, come il passante a punire l’attacco non abbastanza profondo dell’australiano sul break che ha deciso la partita.
    Anche a livello di intensità, consistenza nello scambio e attitudine il russo ha mostrato una versione nettamente superiore a quella della sua prima apparizione nel torneo, e col servizio è tornato a fare la differenza: 84% di punti vinti con la prima palla e ben 73% con la seconda, dato questo notevolissimo vista la qualità in risposta di De Minaur. Non ha concesso nemmeno una palla break Daniil, con 25 vincenti complessivi a fronte di soli 10 errori. Non il miglior Medvedev, ma un’ottima versione. Del resto quello ammirato vs. Fritz era davvero troppo brutto per essere vero, e lui ha affermato di volersi dare una chance nel torneo, anche se siamo a fine stagione e tutti sono stanchi. Ha sentito molte critiche dopo la sconfitta contro l’americano, così ha scelto di festeggiare tappandosi le orecchie, come per spengere il rumore intorno…
    “Lo fanno molti calciatori quando esultano” afferma Medvedev in campo dopo il successo. “Dopo la mia prestazione con Taylor e alcuni dei miei commenti, ho cercato di usare di meno i social. Sono entrato in questa partita cercando di stoppare il rumore, anche da me stesso. Niente capricci. Ho solo cercato di giocare. È stata una bella sensazione. Le critiche? Più diventi popolare, più fan ottieni, ma anche gente che ti detesta. A volte anche troppe critiche positive possono farti perdere l’equilibrio. Vinci tutto e la gente dice che sei un Dio. Perdi due partite e la gente dice “La tua carriera è finita”. A volte è una buona cosa semplicemente bloccare tutto questo”.
    Certamente Medvedev ha affrontato il match contro De Minaur con altro piglio. Tecnicamente è corretto affermare che Alex non ha molte armi tecniche per sovrastare la difesa e i cambi di ritmo del russo, ma Daniil ultimamente era “bravissimo” a complicarsi la vita da solo, poco intenso, poco lucido, conflitti continui e zero stabilità. Nella partita odierna il moscovita invece ha condotto i suoi game di servizio in modo autorevole (ha ceduto solo 9 punti in tutto il match!), continuo e giocando schemi puliti, semplici ed efficaci. Ha scelto di giocare con profondità ma poco peso rovescio vs. rovescio, per non dare “punch” all’avversario, e senza sbagliare mai; e col diritto ha invece spinto molto, con uno schema tanto banale quanto efficace: un cambio col diritto cross che ha messo De Minaur a colpire in corsa verso destra, provocando così tanti errori del rivale. Per coprire l’angolo Alex ha stazionato più spesso sul centro destra, e bravo Daniil a sfruttare quel piccolo spazio per accelerazioni lungo linea di diritto perfette. Misura e precisione. Un bel Medvedev, anche se il gioco del “canguro” sembra fatto apposta per esaltarne le qualità. Contro Sinner giovedì sarà tutt’altra musica, dovrà affrontare un tennista assai più potente e che lo aggredirà. Ma la versione odierna di Daniil è più che discreta.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    La lotta si accende fin dai primi punti. Medvedev trova un gran passante di diritto, si procura una palla break ma De Minaur la cancella giocando aggressivo. È molto interessante ammirare le schermaglie rovescio vs. rovescio, siamo all’eccellenza del tour. Non si colpisce con massima potenza, c’è più fluidità e timing, lo si intuisce anche dal suono ovattato degli impatti. Daniil non parte bene col servizio, qualcosa nella sua dinamica non funziona come nei giorni migliori (anche un doppio fallo). Medvedev impatta 1 pari con un gran tocco sotto rete, tecnica personale e massima resa. Daniil nel terzo game cambia passo, è più intenso e incisivo col diritto, con due bei vincenti arriva a palla break ai vantaggi. De Minaur rischia una palla corta, gli esce lunga… e subisce il break dal russo, 2-1. Ancora un doppio fallo per il moscovita, ma consolida il vantaggio sul 3-1. Alex perde la misura col diritto negli scambi prolungati, non trova il “punch” sufficiente per appoggiarsi bene e la palla gli vola via per un eccesso “di swing”. Prova ad attaccare l’australiano, ma così solletica la parte più qualitativa del repertorio del rivale. Infatti i migliori punti di De Minaur nascono dal servizio; quando non entra, è dura. Fantastico lo scambio prolungato e condotto alla perfezione da Medvedev che gli vale la palla break. Doppio fallo… De Minaur teme la risposta del rivale e crolla sotto 4-1 “pesante”. Daniil non soffre la palla pulita e non così pesante del rivale, ci va proprio a nozze trovando alcuni impatti lungo linea splendidi. Il sesto game è un trattato di geometria applicata al tennis. Chapeau. 5-1. Chiude 6-2 senza problemi il russo, un set condotto con buona sostanza e qualità. De Minaur ha vinto meno del 50% dei punti con il primo servizio in gioco.
    Inefficace nel palleggio prolungato, De Minaur prova a verticalizzare appena possibile nel secondo set, massimo due colpi prima di un attacco. Medvedev lo segue a ruota, anche se il servizio non è quello dei giorni migliori lascia correre il diritto, oggi particolarmente ficcante in lungo linea. Con la solita indomita determinazione, l’australiano ci prova, ma sbaglia qualcosa di troppo (pessima una volée alta di rovescio…), il pubblico lo incoraggia, vuole più partita. Meglio quando Alex prova l’accelerazione di rovescio, ne tira una splendida sul 2 pari, 30 pari, forse il suo winner più bello del match. Poi rovina tutto con un altro tocco sotto rete troppo modesto. Sospinto dal pubblico vince il quinto game, ma il suo problema è l’incapacità di incidere in risposta (solo 8 punti vinti sul 3 pari del secondo set). Altro game a zero per il russo, 4 pari, si entra nel rush finale. Buon momento tecnico del match, ADM ha ridotto gli errori, Meddy di par suo passa da difesa a contrattacco. Sul 30 pari Daniil gioca uno schema perfetto: risposta cross, diritto lungo linea d’attacco. Ecco la prima palla break del set, 30-40. Come nel primo set, De Minaur rischia l’attacco ma sbaglia completamente la direzione perché Medvedev può colpire con equilibrio un rovescio passante lungo linea perfetto. Break, 5-4, manca un passo alla prima W nel torneo. Con passo sicuro Daniil completa l’opera servendo bene e spingendo col diritto, colpo migliore di giornata per lui. 6-4 e primo successo alle Finals. È ancora in corsa, ma l’avversario nel terzo match giovedì sarà… Jannik Sinner…

    [4] Daniil Medvedev vs [7] Alex de Minaur ATP Nitto ATP Finals Daniil Medvedev [4]66 Alex de Minaur [7]24 Vincitore: Medvedev ServizioSvolgimentoSet 2D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-155-4 → 6-4A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 30-404-4 → 5-4D. Medvedev 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4A. de Minaur3-3 → 3-4D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 3-3A. de Minaur 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-2 → 2-3D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 ace 40-151-2 → 2-2A. de Minaur 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 40-155-2 → 6-2A. de Minaur 15-0 30-0 40-05-1 → 5-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 ace4-1 → 5-1A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A df3-1 → 4-1D. Medvedev 0-15 df 15-15 30-15 30-30 df 40-302-1 → 3-1A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A1-1 → 2-1D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 df 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 0-1

    Statistica
    Medvedev 🇷🇺
    De Minaur 🇦🇺

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    326
    257

    Ace
    3
    1

    Doppi falli
    3
    1

    Prima di servizio
    32/47 (68%)
    42/62 (68%)

    Punti vinti sulla prima
    27/32 (84%)
    24/42 (57%)

    Punti vinti sulla seconda
    11/15 (73%)
    13/20 (65%)

    Palle break salvate
    0/0 (0%)
    1/4 (25%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    186
    42

    Punti vinti sulla prima di servizio
    18/42 (43%)
    5/32 (16%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    7/20 (35%)
    4/15 (27%)

    Palle break convertite
    3/4 (75%)
    0/0 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    8/11 (73%)
    8/14 (57%)

    Vincenti
    25
    9

    Errori non forzati
    10
    13

    Punti vinti al servizio
    38/47 (81%)
    37/62 (60%)

    Punti vinti in risposta
    25/62 (40%)
    9/47 (19%)

    Totale punti vinti
    63/109 (58%)
    46/109 (42%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    216km/h (134 mph)
    217km/h (134 mph)

    Velocità media prima
    197km/h (122 mph)
    195km/h (121 mph)

    Velocità media seconda
    160km/h (99 mph)
    160km/h (99 mph) LEGGI TUTTO

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    Medvedev, ultimo treno stagionale

    Daniil Medvedev (foto social Lacoste)

    Difficile togliersi dalla mente il sorriso beffardo, misto di ironia e delusione, “indossato” da Daniil Medvedev nella press conference post sconfitta alle ATP Finals. Contro Fritz il russo non è riuscito ad invertire la tendenza al ribasso delle sue ultime settimane, sconfitto piuttosto nettamente e pure autore di una serie di teatrini tutt’altro che edificanti… Non sta al 100% fisicamente, ma qualcosa si è rotto dentro di lui, è evidente, e non parlo di tendini o muscoli. Daniil sembra scivolato in un grigiore interiore profondo, un vortice che lo stra trascinando giù verso secche molto pericolose. Lui ha puntato il dito contro le palle, diventate oggetti misteriosi e di qualità talmente scadente da scontentare tutti. Ieri sera Zverev ha spiegato alla perfezione il problema, con dovizia di particolari degna di un tecnico del settore… Materiali diversi, più scadenti e meno performanti, rendono le palle quasi permeabili con una perdita di pressione pressoché immediata, agevolata dalla potenza degli impatti sulle corde dei giocatori, sempre più dediti a picchiare a tutta. E devono farlo, altrimenti ‘ste palle “non vanno”, si gonfiano, perdono elasticità, diventano una sorta di giocattolino inutile che depaupera il tocco e quindi la strategia. Inutile, anzi controproducente, giocare a rallentare, a tagliare, a cambiare di continuo, perché diventa troppo facile per l’altro aggredire e prendersi tutto. La foto esatta di come Medvedev ha governato il suo tennis per anni, diventando nell’ultimo lustro uno dei tennisti più forti, come dimostra la sua vittoria a NY21, le altre finali Slam (anche se tutte perse), il n.1 del ranking e tanti altri successi in ogni angolo del globo. Quel tennis cerebrale e tattico non funziona con queste palle… è un dato di fatto, lui ne è consapevole ed ha affermato che nella – breve – offseason prossima correrà ai ripari cercando di cambiare qualcosa. Basterà?
    Solo nel 2025 vedremo cosa e quanto sarà riuscito a cambiare. Ma… resta un grande punto di domanda: sarà sufficiente? Da più lati si implora per un ritorno a palle migliori, diverse, e lo stesso Gaudenzi nei mesi scorsi si è affrettato ad affermare che l’ATP è cosciente dello status quo e che si è a stretto contatto con i produttori per invertire una tendenza che non piace a nessuno. Mettendo anche che le palle tornino ad avere una migliore qualità dal prossimo gennaio o comunque a breve, che restino più performanti e riescano a premiare di nuovo un tennis “tattico”, la questione Medvedev non sembra potersi risolvere solo sui materiali. C’è qualcosa in più, e non c’è palla che tenga.
    Daniil per arrivare a diventare quella sorta di “mostro” competitivo, difensore supremo e poi fulmine nell’accelerare con servizio e strappi improvvisi, ha speso tanto. Tantissimo. Forse troppo. Dal 2019 è uno dei migliori su piazza, ci sono stati dei periodi nei quali batterlo sul cemento è stato quasi impossibile. La sua ragnatela di palle varie e diverse, “sgonfie e storte”, poi improvvisamente velocissime, ti si appiccicava addosso e ne restavi avvolto come un insetto, prossimo pasto per il famelico tessitore di quella trama. Medvedev è scacchista vero, anche nella vita, e la sua lucidità nel tessere quelle trame è diventata leggendaria, ma gli è costata fatica, tantissima fatica fisica e mentale. Il contachilometri delle sue gambe è andato fuori scala per le sue infinite rincorse e scambi duri, e anche a livello di stress mentale di neuroni ne ha “bruciati” chissà quanti… Un tennis affascinante, a suo modo anche bello per chi ama la tattica e la profondità degli schemi (seppur esteticamente, vabbé lasciamo fare…), ma troppo logorante. Fatica che in questa seconda parte di stagione sta presentando il conto al russo, un conto molto salato.
    Medvedev è persona dotata di intelligenza fina. Quando parla lo fa sempre con parole esatte, esprimendo concetti mai banali. Il suo coach Cervara ha detto più e più volte che ogni chiacchierata con il suo assistito è una sfida perché la sua intelligenza è sorprendente, è capace di mettere in discussione ogni concetto con una profondità di analisi che a volte lo lascia senza parole. A 28 anni Daniil si trova davanti a un bivio decisivo: svoltare o morire, perché se non svolti il burrone è lì che ti aspetta e porterà via. La sua “vita” a queste ATP Finals è appesa al match odierno contro De Minaur. Una partita che dovrà affrontare con altro piglio, determinazione e voglia rispetto a quanto mostrato contro Fritz. “Se perderò andrò in vacanza e va bene così”, ha detto domenica dopo la sconfitta. Forse la delusione l’ha spinto a tanto, probabilmente è talmente disgustato dalle sue prestazioni attuali da desiderare davvero che quest’annata finisca, e quindi chissà che oggi alla fine non ci metta nemmeno tutto quel che ha. Sicuramente dentro di lui c’è voglia di fermarsi, rifiatare e ripartire. Ma poche settimane di stop, e di lavoro per cercare di diventare qualcosa di diverso, forse un tennista meno tattico e più diretto nel cercare l’affondo, sarà sufficiente?
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO