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    Archeo-Tennis: 22 agosto 2004, Massu vince l’oro Olimpico in singolare dopo averlo vinto in doppio

    Nicolas Massu alle Olimpiadi di Atene 2004

    22 agosto 2004, Atene. Sono in corso i Giochi della XXVIII Olimpiade, proprio in Grecia dove tutto è nato. Partecipano 201 nazioni per un totale di 10.625 atleti in gara in 28 sport diversi, 301 le competizioni. L’Italia chiuderà all’ottavo posto, con 10 ori, 11 argenti e 11 bronzi (32 medaglie). Stefano Baldini (Maratona), Andrea Benelli (Skeet), Paolo Bettini (Ciclismo su strada), Ivano Brugnetti (Marcia), Igor Cassina (Ginnastica), Marco Galiazzo (Tiro con l’arco), Aldo Montano (Scherma), Valentina Vezzali (Scherma), il Fioretto a squadre maschile ed il setterosa di pallanuoto gli Ori azzurri.
    Moltissimi i personaggi indimenticabili. Yelena Isinbayeva vince la gara del salto con l’asta, stabilendo anche il record del mondo (4,91), sarà l’unico segnato nell’atletica in tutta la kermesse. Il diciannovenne Michael Phelps esalta il mondo con ben 6 medaglie d’oro nel nuoto, ad un passo dal record assoluto di Mark Spitz. Indimenticabile il torneo di basket, con l’Argentina che supera gli USA e vince l’Oro in finale contro uno spettacolare team italiano, un argento pazzesco per i nostri.
    Anche se il nostro amato tennis non è tra gli sport più seguiti ai Giochi, l’edizione di Atene passa alla storia grazie all’impresa di Nicolas Massu e del suo Cile. Il 21 agosto Massu insieme al connazionale Fernando Gonzalez compie la prima storica impresa: i due giocano cinque set nella finale di doppio, salvando quattro match point consecutivi prima di trionfare contro i tedeschi Nicolas Kiefer e Rainer Schuettler (6-2, 4-6, 3-6, 7-6, 6-4). È il primo Oro olimpico in assoluto per il Cile ai Giochi Olimpici. Ma non finisce qua. Massu è in forma straordinaria, gioca il miglior tennis della propria carriera e si qualifica anche per la finale in singolare, in programma il 22 agosto.
    È una grande sorpresa, anche se Nicolas sta giocando dal 2003 il miglior tennis della propria carriera. In estate si è issato al n.11 del ranking mondiale, e poche settimane prima aveva vinto il torneo di Kitzbuhel (più importante del suo palmares) sconfiggendo in finale il campione di Roland Garros Gaston Gaudio. Ad aspettarlo in finale per l’Oro olimpico di singolare, lo statunitense Mardy Fish, anch’esso alla finale più importante in carriera. Due finalisti a sorpresa, per un torneo ricco di sorprese.
    I due favoriti del seeding, Federer e Roddick, vengono sconfitti nei primi turni, il torneo diventa apertissimo. Fish, in tabellone senza essere testa di serie, supera la testa di serie n. 5 Juan Carlos Ferrero nel secondo turno e gli si apre il tabellone. In semifinale supera Fernando Gonzalez (n.16), che aveva estromesso Roddick al terzo turno.
    Massu era entrato nel torneo come decima testa di serie, ma in stagione il suo rendimento sul cemento era stato orribile: otto match giocati e otto sconfitte. Nessuno si curava di lui ad Ateea, considerato un forte specialista del “rosso” e niente più. Invece Nicolas trova una forma clamorosa. All’esordio supera Gustavo Kuerten dopo una maratona durissima, quindi sorprende nei quarti di finale la serie n. 3, Carlos Moya. Facile il successo in semifinale, due set sul “bombardiere” Taylor Dent.
    Ricorda Massu su olympic.org: “Ho giocato la finale del doppio il giorno prima della finale di singolare. Poi ho dovuto fare il test antidoping a tarda notte. Quindi, ho fatto le analisi del sangue al mattino, ho dormito solo cinque ore prima della finale di singolare. Mardy Fish, il mio avversario, aspettava questa finale da due giorni. Avrei avuto un’ottima scusa in caso di sconfitta in finale, ero indubbiamente stanco e con al collo la prima medaglia d’oro nella storia per il mio paese, vinta in doppio con Fernando. Ma non mi bastava, avevo lottato tanto per arrivare fin lì, non volevo accontentarmi del secondo posto, volevo vincere”.
    La finale contro Fish è un’altra dura battaglia, lunga 5 set. Fish scende in campo molto teso, sente l’importanza dell’evento. Massu è più sciolto, vince il primo set 6-3. L’americano finalmente entra in partita col servizio, e tutto il suo tennis inizia a diventare pericoloso e preciso. Massu sembra via via sempre più stanco, Mardy si aggiudica secondo e terzo set (6-3 6-2). “Quando ho perso quel terzo set pensavo che avrei perso la partita perché non riuscivo quasi a muovermi” racconta Massu, “Ma incredibilmente ho ritrovato energia, come una seconda vita”. Massu ha ripreso nel quarto set a lottare su ogni punto, Fish è crollato nella lotta da fondo campo ed ha iniziato a sbagliare. Il match si decide al quinto set. La tensione divora entrambi i giocatori, break e contro break all’inizio del quinto, ma Massu riesce a tenere la palla in campo mentre Fish commette troppi errori gratuiti, soprattutto col diritto.
    A meno di 24 ore dall’Oro in doppio, Nicolas Massu chiude il quinto set per 6-4. In meno di 24 ore, aveva regalato al Cile le sue due prime medaglie d’oro olimpiche di sempre, diventando anche l’unico tennista nella storia capace di vincere l’Oro sia in singolare che in doppio nella stessa Olimpiade. “Davvero non so come ho fatto, sono i due giorni più belli della mia vita”, ricorda un commosso Massu. “È semplicemente troppo, due medaglie d’oro in due giorni. È incredibile per il mio paese e per me. Indimenticabile”.
    La storia delle Olimpiadi è fatta soprattutto dalle impresa e medaglie di altre discipline, che trovano nei Giochi la loro massima espressione. Ma per una volta ,il 22 agosto 2004, anche il tennis ha scritto una pagina davvero Storica.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Massú parla di Thiem: “Il recupero prosegue bene. I prossimi 5 anni saranno i suoi migliori”

    Il cileno Nicolas Massú ha scritto la pagina più bella della sua carriera vincendo a sorpresa l’Oro Olimpico ad Atene 2004, sia in singolare che in doppio, record storico ancora imbattuto. Una cavalcata incredibile, che ha rivissuto in una bella intervista rilasciata al media iberico Puntodebreak. Oltre ai ricordi a 5 cerchi, Massú ha parlato […] LEGGI TUTTO

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    Nicolas Massu è positivo al test Covid-19 e non viaggierà con Dominic Thiem ad Adelaide

    Arrriva un problema per Dominic Thiem per gli Australian Open. L’austriaco, numero 3 ATP, si è imbarcato per Adelaide senza Nicolàs Massu dopo che l’allenatore è risultato positivo al Covid-19. Senza alcun sintomo, l’ex tennista cileno è stato colto di sorpresa dal risultato e dovrà rimanere in isolamento in questa fase, prima di poter entrare […] LEGGI TUTTO

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    Thiem e i coach, dalla comunicazione con Massu alla ruggine e cause con Bresnik

    Dominic Thiem

    Dominic Thiem è stato uno dei migliori tennisti nel 2020, grazie alla vittoria a US Open, la finale agli Australian Open ed alle ATP Finals. Una crescita iniziata già nel 2019, grazie allo scatto avuto dopo la separazione con lo storico coach Bresnik e il nuovo percorso intrapreso con Nicolas Massu. Il cileno ha aiutato Dominic a rendere il suo tennis più offensivo: servizio più incisivo, una posizione in campo più avanzata alla ricerca del punto con meno scambi, il tutto senza snaturarne l’incredibile potenza nella spinta. Una visione vincente, visti gli ottimi risultati raggiunti che lo pongono immediatamente dietro ai due leader Djokovic e Nadal.
    Massu ha parlato alla stampa cilena raccontando i segreti del loro ottimo rapporto: “Ci capiamo molto bene sia a livello personale che professionale. Tutto nasce da un’ottima comunicazione, grande rispetto e la volontà di scendere in campo e in palestra per migliorare ogni giorno. Ci unisce la passione per il tennis e il modo in cui lavoriamo, cerchiamo entrambi di alzare l’asticella, dare il nostro 100% ogni giorno.”
    I due sono persone molto diverse dal punto di vista caratteriale, ma per Massu questo si è rivelato uno dei loro maggiori punti di forza: “Si, non ci assomigliamo molto, ma penso che questo ci rafforzi, abbiamo personalità diverse ma condividiamo la stessa passione per essere migliori ogni giorno. Non abbiamo nemmeno una grande differenza di età, e questo ci aiuta ad avere una grande energia dentro e fuori dal campo da tennis. A livello personale, ci stiamo conoscendo di più e stiamo costruendo la fiducia nel nostro progetto ogni giorno”.

    Mentre l’idillio tra i due sembra quasi perfetto, continuano a “volare gli stracci” tra Thiem e Gunter Bresnik, ex coach di Dominic. Il “guru” austriaco è stato decisivo nella crescita del giovane Dominic verso il professionismo, portandolo da junior (nemmeno tra i più quotati all’inizio) alla top10. Tanto che quando Thiem ha deciso di cambiare strada, Gunter non l’ha presa affatto bene, esternando all’ennesima potenza il suo carattere notoriamente spigoloso. Prima dichiarazioni al veleno, tipo “se non fosse stato per me, Dominic sarebbe rimasto un tennista da Futures” o frasi simili; poi una serie di cause legali per ottenere quel che, a suo giudizio, gli spetta come risarcimento per la rottura unilaterale di accordi pluriennali.
    L’ultima richiesta di Bresnik pare sia stata di 450mila euro, come percentuale che gli spetterebbe per contratti di sponsorizzazione chiusi quando era ancora manager di Dominic. Una somma ulteriore ai milioni già ricevuti dopo la separazione: si parla di cifre enormi (svariati milioni di euro, circa un terzo dei guadagni di Dominic da accordi pluriennali sottoscritti quando i due erano ancora insieme). Herwig Straka (l’attuale manager di Thiem) aveva offerto due milioni di euro o il 10% di questi contratti, ma Bresnik ha respinto le due proposte, trascinando tutta la faccenda e contratti in tribunale per ottenere quel che, a suo dire, gli spetta.
    Secondo alcune fonti austriache (il portale Spox) dopo un’infinita serie di accuse tra i legali delle due parti, sembra che i due siano finalmente scesi a patti, con un incontro risolutore fissato per fine febbraio 2021, dove un mediatore giudiziario cercherà di risolvere la faccenda trovando un accordo che soddisfi entrambe le parti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO