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    Audi SQ5 TDI 2021, sportività a gasolio con il V6 e twin dosing

    L’opzione restyling era l’ultima rimasta per arricchire la proposta top di gamma. Audi SQ5 TDI diventa protagonista rinnovandosi nello stile, migliorando un impianto stilistico di base già sportivo, grazie ai nuovi fari trapezoidali all’anteriore – con tecnologia Matrix led a richiesta, dove al posteriore sono gli Oled a essere un extra a pagamento – e l’insieme della calandra a maglie esagonali.
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    Novità estetiche che si accompagnano alle soluzioni di infotainment connesso, il MMI touch con servizi Audi connect e architettura MIB3, nettamente più potente per capacità di calcolo rispetto al passato.

    Il Diesel sportivo V6 e il doppio CAT SCR
    Il diesel sportivo nel segmento dei suv medi conferma cubatura e frazionamento, impianto tecnico di base sul quale interviene il trattamento dei gas di scarico twin dosing. La presenza di due catalizzatori SCR abbatte gli Nox ampiamente al di sotto dei limiti di legge. È la strategia di post-trattamento già introdotta sui 2 litri TDI, prevede un catalizzatore SCR subito dopo il collettore di scarico – con funzione di filtro del particolato – e un secondo più distante. Operano ciascuno in condizioni specifiche, per temperature dei gas di scarico differenti e ciascuno con un’iniezione dedicata di additivo AdBlue.
    V6 Diesel: tutti i numeri
    La potenza di Audi SQ5 TDI 2021 si riduce marginalmente, dai 347 cavalli si passa a 341 cavalli e 700 Nm, a fronte di un motore reso ancor più pulito. È caratterizzato da pistoni stampati in acciaio – dal miglior rendimento termico –, intercooler acqua-aria installato all’interno della V e condotti d’aspirazione accorciati. Ha poi, uno starter-generatore a 48 volt, mild-hybrid grazie al quale recupera fino a 8 kW e assiste il motore termico nelle fasi di accelerazione nonché per un coasting a motore spento che può durare fino a 40 secondi. I vantaggi in termini di consumo possono arrivare agli 0,7 lt/100 km.
    L’elettrificazione leggera, a 48 volt, alimenta anche il compressore elettrico, incaricato di generare pressione nelle fasi in cui il turbo a gas di scarico non verrebbe attivato in modo efficace, causando un ritardo di risposta. In 3 decimi il turbo elettrico gira a 65 mila giri/min e “costruisce” la pressione necessaria a colmare il vuoto di risposta del turbo a gas di scarico.
    SQ5 TDI Quattro
    Alla potenza di 341 cavalli si sommano i 700 Nm di coppia motrice, valore invariato, come il cambio Tiptronic 8 marce e la trazione quattro permanente, con ripartizione 40:60 e valori estremi che possono arrivare a un 30:70 e 15:85 tra i due assi. A richiesta, per enfatizzare la dinamica di guida, è disponibile il differenziale sportivo posteriore, mentre l’assetto registra un’altezza da terra inferiore di 3 cm rispetto alle normali Audi Q5 e regolazione elettronica degli ammortizzatori, mediante Audi drive select (completo di interventi sulla taratura dello sterzo, a demoltiplicazione variabile).
    In termini strettamente cronometrici, SQ5 TDI 2021 accelera in 5”1 sullo zero-cento orari mentre la velocità massima è autolimitata a 250 km/h.
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    Lati prestazionali ai quali sommare le innovazioni tecnologiche, dai servizi Car-to-X ai profili utente personalizzabili, fino agli Adas di Livello 2 e l’assistente all’efficienza predittiva che assiste il guidatore nel mantenere uno stile di guida green. L’introduzione sui mercati europei è attesa nel primo trimestre del 2021. LEGGI TUTTO

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    Nuova Nissan Qashqai 2021, e-Power e ProPilot Navi-Link protagonisti

    Essere il “Qashqai dell’elettrico” è un’ambizione di Nissan Ariya, ma nel frattempo spunta nuova Nissan Qashqai, terza generazione sul mercato già dalla primavera del 2021. Che, il settore dei crossover di segmento C l’ha creato e nel quale ha costruito una solida posizione.

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    Adesso si cambia, arriva il rinnovamento di un’architettura CMF-Crivista nelle fondamenta, per l’incremento del 50% dell’impiego di acciai ad altissima resistenza, cruciale nel quadro di abbattimento del peso che arriva a ben 60 kg rispetto all’attuale generazione. Una scocca con portellone posteriore in materiale composito, l’alluminio utilizzato per portiere, passaruota e cofano anteriore (passaggio alla lega d’alluminio che vale da sé 21 kg in meno): è l’abc di un profondo cambiamento generazionale, che incrementa di ben il 41% la rigidità strutturale.
    Lo stile
    Si scoprirà passo dopo passo nuova Nissan Qashqai, racconterà come le dimensioni cambieranno e con esse l’abitabilità.

    Le prime anticipazioni arrivano dai muletti di sviluppo, a introdurre un design avveniristico e con lo stilema di un frontale a V aperta nel disegno creato tra luci diurne a led e calandra, impianto sul quale i fari principali risultano separati e poco più in basso rispetto ai proiettori diurni. Tecnologia full led scomposta in 12 elementi per singolo proiettore, grazie alla quale è possibile conservare la massima potenza luminosa su strada e ridurla nei punti in cui si incrociano altri veicoli.
    Il bel dinamismo delle proporzioni è in una linea di cintura moderatamente a cuneo verso il montante posteriore e in un andamento del tetto fluido in coda, dove il lunotto risulta molto inclinato in avanti: altro tratto stilistico chiave per trasmettere sportività. Volume posteriore con fari dall’effetto 3D e a sviluppo verticale.
    La soluzione per le sospensioni
    Tra le soluzioni di design e con ripercussioni sull’assetto non mancheranno i cerchi da 20 pollici, specifica che porterà in dote – al pari delle versioni di nuova Qashqai quattro ruote motrici – una sospensione posteriore multilink, in sostituzione di un originale schema con quattro MacPherson anticipato da Nissan sulle due ruote motrici. Rispetto a un asse torcente, un MacPherson posteriore garantirà un miglior controllo dei movimenti della cassa veicolo.
    Spiccano e-Power e mild-hybrid
    Dinamismo da leggere insieme alle potenze che le motorizzazioni turbo benzina mild-hybrid ed elettrico con range extender sapranno apportare. In attesa dei numeri, Nissan rivela una gamma avrà tra le soluzioni il turbo benzina 1.3 litri con mild-hybrid 12 volt, declinato in due livelli di potenza. Motore moderno, l’apporto dello starter-generatore a cinghia consentirà il recupero d’energia e un supporto al motore termico, utile per ridurre consumi ed emissioni di Co2.

    Sul fronte dell’elettrico con motore benzina nei panni di generatore d’energia, l’e-Power Nissan farà il debutto in Europa dopo essere stato lanciato da tempo in Giappone. La peculiarità sta nell’essere uno schema in cui la trazione del veicolo è sempre e solo prodotta dal motore elettrico, che attinge a un pacco batterie per alimentarsi. Quest’ultimo non ha la necessità di essere ricaricato esternamente, poiché è un motore benzina a produrre l’energia necessariaaffinché un generatore produca corrente da stoccare nell’accumulatore. Supera i limiti dell’elettrico, della necessità di ricarica esterna, a fronte di tutti i vantaggi di erogazione della potenza e della coppia. Di fatto sarà classificabile come un sistema ibrido, a basse emissioni di Co2, Nissan Qashqai e-Power, dalla trazione totalmente elettrica poiché il motore benzina non interviene sulla linea di trazione.
    Ecco ADAS e ProPilot
    Altra sostanziale evoluzione, di tipo tecnologico e ritagliata sul fronte Adas, sarà l’introduzione del Nissan ProPilot con Navi-Link. Alla sicurezza di una frenata d’emergenza con riconoscimento dei pedoni, al mantenimento attivo di corsia e un Blind Spot Monitor con correzione della traiettoria per evitare collisioni, si aggiungono altri sistemi di assistenza.

    A partire dall’anticollisione durante le manovre in retromarcia, la protezione delle fiancate – un alert avvisa il guidatore del rischio di toccate con muretti o altre barriere fisiche in passaggi particolarmente stretti –. Ma è nella guida autostradale con cruise control adattivo e mantenimento di corsia che l’evoluzione Navi-Link produce importanti integrazioni. Detto di una frenata resa più progressiva grazie a un radar a lungo raggio, che rileva i rallentamenti davanti all’auto e adegua di conseguenza l’andatura, il Corner Speed Adjustement è in grado di ridurre la velocità in presenza di curve particolarmente strette o rampe autostradali che dovessero presentarsi sul percorso, dati ricavati dalle mappe del navigatore.
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    Medesimo adeguamento, automatico, avviene al rilevamento di limiti di velocità inferiori rispetto all’andatura del veicolo, un sistema predittivo di adeguamento dell’andatura. L’Adas ProPilot con Navi-Link sarà offerto a partire dall’allestimento N-Connecta di Qashqai, destinato a essere il più gettonato. LEGGI TUTTO

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    Lombardia, Piemonte e non solo: le regioni sospendono gli esami per la patente di guida

    La situazione pandemica attuale, soprattutto nelle cosiddette zone rosse d’Italia, costringe a provvedimenti di chiusura drastici. L’ultima decisione del Ministro dei Trasporti De Micheli è stata quella di sospendere gli esami di guida nelle quattro regioni attualmente zone rosse, ovvero Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria.
    Lombardia zona rossa: sospesi tutti i blocchi del traffico, diesel compresi
    Esami della patente sospesi: scoppiano le polemiche
    Esami per la patente sospesi, quindi. E subito sono scattate le polemiche. “La decisione del Ministro De Micheli di sospendere gli esami di guida in Piemonte, Lombardia, Calabria e Valle D’Aosta, ovvero nelle attuali zone rosse, a più di una settimana dal Dpcm che invece li consentiva, è una vera e propria beffa – ha tuonato Elena Maccanti, deputato torinese e capogruppo della Lega in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati -: le attività delle autoscuole si ridurranno del 50% ma non potranno accedere ad alcun contributo perché aperte ai sensi del Dpcm e quindi escluse dai ristori”.
    Le richieste delle scuole guida
    Maccanti si è scagliata contro il provvedimento, ritenendola l’ennesima norma penalizzante per il settore delle scuole guida, uno degli ambiti che più ha sofferto (e sta ancora soffrendo) delle conseguenze della pandemia Covid. “Perché il Governo non ha ascoltato gli operatori del settore, che chiedevano almeno di non interrompere gli esami pratici per le patenti A, C e D, per cui non vi è la problematica del distanziamento come per la B? – ha continuato l’esponente della Lega -. Occorre che adesso autoscuole, scuole nautiche e centri di consulenza con attività in zona rossa siano almeno inclusi tra quelle per cui sono previsti ristori”.
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    FCA insieme a Engie Eps per la mobilità sostenibile del futuro

    FCA continua a investire nella mobilità elettrica e nelle infrastrutture di ricarica. Avviando una stretta collaborazione con un partner molto importante come Engie Eps, società impegnata nella distribuzione di energia in prima linea per la nuova mobilità. L’accordo tra le due aziende permetterà di sfruttare al meglio il know how di Engie e FCA e di dare vita a una nuova realtà leader in Europa nel campo dell’elettrico applicato all’automobile.
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    Ambizioni da leader
    L’accordo tra Engie Eps e FCA è stato ufficializzato dalle due aziende con grande entusiasmo. Gli obiettivi sono infatti molto ambiziosi e prevedono la costituzione di una nuova azienda italiana tecnologica, con accesso a più di cento brevetti e a grandi risorse finanziarie e strutturali. Con un portafogli di prodotti e servizi in grado di coprire ogni aspetto della mobilità elettrica. Un passo fondamentale in questa fase di rivoluzione del mercato automobilistico.

    La joint venture appena annunciata dalle due società arriva dopo una collaborazione che va avanti già da tre anni, e che ha dato vita a numerosi progetti. A partire dalla easyWallbox che Engie ha realizzato in esclusiva per FCA, fino all’esperimento pilota V2G. Iniziative che verranno portate avanti affiancandosi ai nuovi progetti che riguarderanno la distribuzione dell’energia, la creazione di infrastrutture, la vendita di pacchetti di energia verde e altro ancora.
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    Impegno congiunto
    Nei prossimi mesi verranno firmati una serie di accordi che porteranno alla costituzione della nuova società entro il primo trimestre 2021. “La joint venture che abbiamo concepito potrà consentire un coinvolgimento ancora maggiore di entrambe le parti per ampliare la portata dell’attuale cooperazione e sviluppare ulteriormente prodotti e servizi innovativi che favoriscano e sostengano una transizione priva di ostacoli alla mobilità elettrica nell’area europea” ha spiegato l’ad di FCA Mike Manley.
    “L’elettrificazione rappresenta un trend inevitabile destinato a rivoluzionare la mobilità urbana e, soprattutto, un cambiamento di paradigma inarrestabile del sistema energetico globale. La firma di questo Memorandum d’Intesa è la testimonianza dell’impegno comune volto ad accelerare questa trasformazione verso un futuro più sostenibile” ha aggiunto Carlalberto Guglielminotti, ad e direttore generale di Engie Eps.
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    Porsche Macan elettrica in arrivo nel 2022 su strada

    Nascosta tra le “mai viste prima” c’è una Porsche di domani, praticamente dietro l’angolo, perché nel 2022 è attesa sul mercato Porsche Macan elettrica. Una presentazione da posizionare probabilmente già nel corso del 2021, quando il Macan con motorizzazioni termiche subirà un ulteriore restyling e procederà a un affiancamento all’elettrico nato su architettura PPE.
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    Un modello a dimensione naturale, in argilla, è apparso sullo sfondo degli esercizi di stile prodotti da Porsche negli ultimi anni. Arriva dopo i primissimi avvistamenti dei muletti di sviluppo, caratterizzati da alcuni elementi cruciali. Su tutti, un frontale tra i gruppi ottici piuttusto scavato e basso, possibilità data dall’installazione e gli ingombri del motogeneratore, in uno schema che sicuramente avrà due unità per realizzare le quattro ruote motrici.
    Un occhio attento dovrà essere rivolto anche a quel progetto di quadri-motore dal quale Porsche ha registrato drammatici incrementi nel controllo della dinamica su fondi a bassa aderenza.

    Il modellino di Macan elettrico ha linee morbide assimilabili al suv per come lo conosciamo nelle versioni con motore endotermico.
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    Inedito è il taglio dei fari, la fascia frontale con appena una singola apertura di raffreddamento, mentre un sostanziale punto di divergenza sul design possiamo attenderlo nell’andamento del tetto al posteriore, con un volume che i muletti sono sembrati indicare particolarmente rastremato. In Porsche, tuttavia, sottolineano come la funzionalità del suv non verrà intaccata da linee coupé. LEGGI TUTTO

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    Da Miami arriva lo scooter del passato: l'idea da Nmoto Studio

    Il nuovo progetto ideato dai designer di Nmoto Studio – laboratorio di deseign con sede in Florida – sarà interamente incentrato sullo stile retrò dell’era prebellica. Il nuovo Golden Age, infatti, è stato liberamente ispirato al passato, ma con uno stile unico completamente derivato dalla modernità dei modelli prodotti in serie da cui viene sviluppato. Il nuovo concept – ora visibile solo attraverso alcuni rendering – sarà svelato nella primavera 2021.  

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    BMW in stile retrò
    È difficile pensare che sotto la Golden Age ci sia un BMW C 400 X, ma in realtà è effettivamente così. Nmoto Studio ha, infatti, elaborato la sua nuova creazione partendo proprio dal monocilindrico della Casa tedesca, combinandolo con lo stile e il design della Henderson Courtney del 1936. “Noi di Nmoto siamo sempre stati ispirati dal design Art Déco. Ma siamo anche futuristi tanto quanto classicisti ”, afferma il fondatore dell’azienda Alexander Niznik.

    Caratteristiche tecniche
    Ad oggi, tuttavia, la Golden Age risulta ancora solo un concept, ma gli ingegneri della piccola azienda contano di partite con la produzione in serie nel più breve tempo possibile. Questo elegante scooter retrò sarà alimentato, ovviamente, da un motore BMW 350 cc da 34 cv, lo stesso montato sulla C 400 X, e da cui attingerebbe, oltre alle prestazioni, anche la comodità, il comfort e alcune dotazioni come, ad esempio, l’Abs.
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    Leclerc: “Che disastro con la mia prima Fiat 500: bruciai tutto per la 'doppietta' col cambio”

    Una stagione difficile, piena di alti e bassi e con una monoposto, quella SF1000, che non sfreccia veloce come dovrebbe. La seconda stagione di Charles Leclerc in Ferrari tra pandemia, la separazione nel 2021 dal compagno di scuderia Vettel e il terribile suicidio delle monoposto del Cavallino, per colpa del monegasco, nel GP della Stiria non è decisamente una passeggiata di salute. Questo Mondiale 2020 però ha regalato anche due podi al più giovane pilota vincitore di un GP nella storia della Ferrari. Un’altalena di emozioni, una montagna russa continua per i tifosi di Maranello che sperano ancora in Leclerc per questi ultimi quattro appuntamenti stagionali.
    A partire dal prossimo GP in Tuchia che si corrrà a Istanbul domenica prossima, 15 novembre. Ma prima di volare a Costantinopoli il giovane 23enne, per ora 5° nella Classifica Costruttori a quota 85 punti, si è raccontato senza filtri al settimanale Vanity Fair. Dalla prima auto, alla morte del papà e alla perdita dell’amico fraterno Jules Bianchi nel GP del Giappone nel 2014, fino al mito di sempre Ayrton Senna.
    Papà, Bianchi e il mito Senna
    “Della mia carriera non cambierei nulla ho trovato risposta per ciascun errore. E dopo averla trovata, gli errori li ho dimenticati”. Inizia così l’intervista di Leclerc che ricorda anche il papà e quel GP di Baku in Formula 2 nel 2017 corso dopo soli 3 giorni dalla sua scomparsa: “Durante la malattia di mio padre, quando sapevamo tutti che non c’era via d’uscita. Per la prima volta in vita mia, mi sono sentito impotente. Avevo in testa il suo volto e nelle prove mi piazzai al ventesimo posto. Papà, però, non era mai felice se non mi vedeva vincere. E allora mi son chiesto cosa avrebbe desiderato e la risposta è arrivata velocemente. Feci il vuoto nella mente. Arrivai in fondo per lui. Ma non ho mai pensato di non correre quella gara”.
    Determinazione e zero paura, anche quando il Circus corre sotto la pioggia battente. Come le macchine in pista anche la vita di un pilota corre a folle velocità, inghiottendo dolori e gioie. Soprattutto quando ripensa a quell’incidente a Suzuka che è costata la vita all’amico fraterno e pilota della Ferrari Driver Academy, Jules Bianchi. “In macchina non ho mai avuto paura, tanto mai sotto la pioggia: il giorno che mi succederà chiuderò la carriera. E correre sul bagnato mi piace perché le variabili non sono completamente sotto controllo, ogni errore è moltiplicato. È bello sentirsi al limite”.
    Una vita fuori dagli schemi, come quella di una leggenda del motorsport, il suo mito e anche quello di molti piloti, da Hamilton a Vettel: Ayrton Senna. “Sotto la pioggia andava come un fulmine scodava come nessuno. E aveva zero paura in uno sport ai tempi era pericoloso davvero. A lui intitolerei la strada in cui vivo se dovessi scegliere”.
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    Le prime gare, la prima 500 “bruciata”
    Nella mente di Charles c’è un ricordo indelebile: la sua prima gara. “Ero in pista per gli Internazionali di kart a Lonato del Garda. Durante le prove papà e Jules Bianchi si arrabbiarono perché non ero aggressivo. Io allora tornai in gara e mandai un avversario fuori pista, dritto nell’erba. Avevo capito. Ma avevo esagerato. Il 95% delle gare era in Italia: così ho imparato l’italiano e per anni ho parlato più la vostra lingua che la mia. Lì ho i ricordi più belli”.
    Coì come indimenticabile è quella Fiat 500, la prima auto che Charles ha guidato: “Ho quasi bruciato la frizione della mia prima auto. Era una fiat 500 del ’69. Non ero abituato a fare la “doppietta” col cambio. Ora però ho una Ferrari Roma. Ma invidio tantissimo la collezione d’auto privata del principe Alberto, a lui ho donato i miei caschi per mostrargli la strada che ha fatto. Mi ha sempre sostenuto, e siamo buoni amici. Parliamo spesso di sostenibilità ambientale, perché Monaco ha progetti all’avanguardia. Ne discutiamo tra una partita e l’altra di padel, a cui giochiamo spesso. Oppure quasi oggi pomeriggio, per esempio, abbiamo una partita assieme”. LEGGI TUTTO

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    Aubameyang, Messi, Kane e Lingard, i calciatori pagano le supercar a rate

    Se qualcuno se lo fosse mai chiesto, anche i calciatori più ricchi – molto più spesso di quanto si possa pensare – acquistano le proprie autovetture con formule leasing. Infatti, il noleggio o l’acquisto a rate non è più solo prerogativa dei comuni mortali, ma ormai anche di alcune star del rettangolo verde.
    Molto di frequente, infatti, i calciatori delle squadre più blasonate al mondo si avvicinano a questa soluzione per un semplice motivo: noleggiare o acquistare in leasing permette loro di poter cambiare con più facilità il loro parco auto, senza per questo sommergere i loro garage di bolidi a quattro ruote.
    Ma quanto pagano, o sarebbero in grado di pagare, calciatori del calibro di Kane, Messi, Aubameyang o Lingard per le supercar in loro possesso se utilizzassero formule di noleggio o leasing ? 

    Benzema, tra lusso e potenza: un garage pieno di supercar!
    AUBAMEYANG E LE SUE AUTO IRIDESCENTI
    L’attaccante dell’Arsenal è noto – oltre che per le prestazioni in campo – anche per il grande amore che riserva per le auto, soprattutto se presentano personalizzazioni dai toni iridescenti.Il capitano dei Gunners ha, infatti, sfoggiato più volte sui social i suoi bolidi: dalla Ferrari LaFerrari, passando per varie Lamborghini, fino ad un impressionante Audi R8 dal prezzo di 180 mila euro. Quest’ultima, tuttavia, sembrerebbe essere stata noleggiata a fronte di un pagamento iniziale di circa 12 mila euro, più rate mensili da circa 2 mila euro. Una cifra modesta per ogni comune mortale, ma che sicuramente è accessibile al talento francese visto il recente aumento di stipendio.
    LIONEL MESSI
    Anche il talento del Barcellona è stato più volte visto a bordo di splendide auto. Uno dei suoi veicoli di lusso più costosi, però, risulta essere una Lexus RX450h. Un SUV, che se inserito nella restante flotta in possesso della pulce spagnola è in grado di arricchire, e non di poco, il valore dell’intero parco auto. La sua Lexus, tuttavia,– come per la R8 di Aubameyang – sembrerebbe essere stata acquistata in leasing, con un pagamento iniziale di quasi 4 mila euro e rate mensili di circa 700 euro. Una cifra molto più contenuta rispetto a quella del collega.
    HARRY KANE, PASSIONE JAGUAR
    Il bomber inglese è un fan accanito delle auto britanniche e, infatti, all’interno del suo garage è presente una Jaguar F-Pace del valore di circa 50 mila euro. Un SUV dalle alte performance, che l’attaccante degli Spurs non ha di certo faticato ad acquistare. Prendendolo in noleggio o in leasing, infatti, al talento inglese sarebbe costato solamente – si fa per dire – 600 euro al mese.

    KANTÉ, CON LA MINI A TUTTO GAS
    Se tra i suoi colleghi c’è la voglia di sfoggiare sempre modelli super costosi e inaccessibili ai più, N’Golo Kanté ha sempre volato basso. Infatti, quando ancora militava nelle file del Leicester spesso veniva visto alla guida di una Mini Cooper. Una macchina di tutto rispetto, ma niente a che vedere con i bolidi di altri calciatoriRecentemente, però, dopo il passaggio al Chelsea, il campione francese è stato visto al volante di una Mercedes, ma la Mini è rimasta sempre nel suo cuore tanto che si vocifera l’abbia acquistata al termine del leasing, versando un importo molto più contenuto rispetto a quello dei colleghi.

    JESSE LINGARD
    Anche all’esterno del Manchester United piacciono le cose belle, costose e veloci. Ultimamente, infatti, è stato visto al volante di una Range Rover Sport SVR. Un SUV dal costo di circa 120 mila euro.Un gioiellino, che se noleggiato mensilmente arriverebbe a costare circa mille euro al mese. Ma si sa, si può fare di tutto per un Range Rover.
    BOATENG E LA SUA ITALIA
    L’ex calciatore di Milan, Sassuolo e Fiorentina – ora in forza al Monza – ci tiene alla sua esperienza italiana e più volte è stato fotografato vicino alla sua Fiat Abarth 595. Una vettura di tutto rispetto se si pensa che all’intero di questa lista risulta essere la più economica – prezzo che si aggira intorno ai 20 mila euro –, ma in grado comunque di generare una potenza da far invidia alle macchine dei colleghi. La piccola italiana, infatti, ha eroga tra i 145 e i 180 cv a fronte di un prezzo veramente molto contenuto per le tasche del ex centrocampista rossonero.
    Ibrahimovic “moto” perpetuo in direzione Milanello LEGGI TUTTO