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    Yamaha Tracer 7 GT, versatile e pronta a tutto

    Non importa quale sia il percorso, la nuova Tracer 7 GT è una moto pronta a tutto e capace di regalare prestazioni da vera prima della classe. I due concetti alla base del modello aggiornato per il 2021 sono, infatti, sportività e versatilità. Due caratteristiche che la rendono adatta a percorsi urbani ed extraurbani, senza distinzione alcuna. 
    Yamaha Tracer 9: nuovo look e motore Euro 5
    Il bicilindrico è Euro 5
    La tourer sportiva giunge così alla sua seconda generazione, un traguardo che viene raccolto con l’ambizione di poter soddisfare le diverse aspettative della clientela Yamaha. Perché il look si fa più dinamico, migliora il rapporto peso/potenza e l’ergonomia. Insomma, salgono anche le aspettative.Base di partenza è il propulsore bicilindrico CP2 da 689cc, omologato Euro 5 come tante altre “colleghe” e protagonista del restyling.

    Una tourer capace di tutto
    La nuova Tracer 7 GT è a tutti gli effetti una moto per tutti i giorni della settimana, che può facilmente trasformarsi una due ruote aggressiva e veloce, sfrecciando in curva senza temere le rivali della sua categoria.
    Inoltre, è dotata di tutti gli accessori utili si per il touring, che per il tragitto casa-lavoro. Dalle borse laterali da 20 litri, capaci di offrire una capacità di carico veramente ottimizzata, al parabrezza alto e largo in grado di aumentare la protezione dal vento nei tragitti più lunghi, passando per la nuova sella appositamente rivista e riprogettata con nuove caratteristiche capaci di regalare tutto il comfort di guida, sia per il pilota che per il passeggero. Insomma, sulla nuova Tracer 7 GT c’è tutto quello che occorre senza scendere a compromessi.
    Yamaha R6: con la Euro 5 stop alla omologazione, arriva la Race per la pista LEGGI TUTTO

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    Mercedes-Maybach Classe S, lusso e tecnologia a bordo

    Manca sempre meno al 19 novembre, data nella quale Mercedes svelerà il tassello più prestigioso della Classe S, Mercedes-Maybach Classe S. La nuova generazione andrà a incrementare ulteriormente il passo dell’ammiraglia: 8 centimetri rispetto ai 3,21 metri di Classe S passo lungo. Centimetri in più che fanno parte dell’idea di offrire al cliente uno spazio posteriore ancora più sontuoso.

    Massimo comfort
    Si tratta di sfumature extralusso, la disponibilità di sedili Executive di serie, la novità dei poggiatesta riscaldati e della porzione superiore dello schienale. Ci sarà tutta l’assistenza tecnologica di nuova Classe S, la miriade di sistemi connessi del MBUX e prevedibili facilitazioni che siano nelle portiere motorizzate o nella chaise longue in cui si può trasformare il sedile posteriore lato passeggero.
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    Dai muletti è apparsa una calandra di impronta classica, a profili verticali ravvicinati, dove invece il teaser conferma la disponibilità della colorazione bicolore con stacco e linea di bellezza al di sotto della cintura. Possibile anche l’estensione di una cromatura evidente, longitudinale, sul cofano motore. LEGGI TUTTO

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    Volkswagen Tayron, in Europa per sostituire Tiguan Allspace

    Volkswagen Tayron è un SUV di medie dimensioni, a cavallo tra il segmento C e il segmento D con i 4,60 metri di lunghezza, ma soprattutto è un progetto pensato per essere commercializzato in Cina, frutto della joint venture tra FAW e Volkswagen. Ma la Casa tedesca ha già in cantiere l’idea di realizzarne una versione per il mercato europeo, sebbene non nell’immediato futuro. 
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    In Europa rappresenterebbe una sorta di anello di congiunzione tra Tiguan e Tiguan Allspace. Ecco, secondo documenti visionati da Automotive News Europe, nel piano di investimenti destinato all’impianto di Wolfsburg, dal 2024 verrà prodotto un suv di segmento D derivato dal Tayron cinese, che dovrebbe rilevare proprio l’Allspace.
    Declinazione per il mercato europeo
    Presentato nel 2018, in un ciclo vitale accorciato a 7 anni sarebbe proprio nel 2024 che la nuova generazione del Tayron potrebbe essere presentata e, su quel progetto evoluto, nascere la declinazione per il mercato europeo.
    Una strategia che andrebbe a differenziare tra segmento C e segmento D le proposte suv Volkswagen, tra Tiguan e un nuovo prodotto a sé stante e non semplice variante allungata e con la possibilità di ospitare 7 persone a bordo.
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    Un Tayron oggi in Cina proposto in un mix di elementi di stile, tra T-Ropc nelle luci diurne a led e Tiguan nei fari principali. Linee equilibrate e sobrie per un suv commercializzato in versione 5 posti.
    Non si tratta dell’unico prodotto immaginato per mercati extra-europei e destinato a una commercializzazione estesa al Vecchio Continente. Ben prima del 2024, infatti – già nel 2021 – arriverà la derivazione del Volkswagen Nivus, ovvero un crossover da posizionare in pieno segmento B-suv con una carrozzeria stile coupé. LEGGI TUTTO

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    Audi SQ2, col restyling cambia look e diventa più connesso

    Su strada in Italia nel corso del primo trimestre del 2021, Audi presenta il restyling della sua SQ2. Nessuna novità per la tecnica: resta il motore 2 litri turbo benzina da 300 CV e 400 Nm, trasmessi alle quattro ruote da una trazione integrale ora migliorata grazie alla riduzione delle masse in gioco nell’elemento della frizione a lamelle, 1 kg più leggera. A cambiare, invece, è il look e a migliorare, in linea con l’ultimo restyling, l’infotainment. 
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    Si tratta di un sistema in grado di variare la quantità di coppia sulle quattro ruote, arrivando fino al 100% sull’asse posteriore, schema integrato da una gestione elettronica della frenata, selettiva, su singole ruote, per innescare il comportamento dinamico ottimale in curva.
    Fari Matrix led
    Così Audi SQ2 restyling, rinnovata anzitutto nel design dei gruppi ottici, del tipo Matrix led adattivi, a richiesta a meno di non optare per SQ2 sport attitude, allestimento che oltre ai fari top di gamma offre di serie anche i cerchi da 19 pollici anziché da 18”.

    Ritocchi secondari interessano anche le finiture total back del pacchetto look nero, nello specifico gli inserti su paraurti, la calandra single-frame, le calotte degli specchietti, guadagnano un trattamento lucido nero. A bordo le novità sono nei rivestimenti in microfibra Dinamica anziché pelle Alcantara, opzione alternativa alla proposta base di sedili sportivi in misto tessuto e pelle, così come ai rivestimenti pelle Nappa.
    Aumentano i servizi Audi connect
    Un altro fronte di sostanziale evoluzione per SQ2 2021 è al capitolo sistemi connessi, con infotainment da 8,3 pollici, navigazione MMI plus con MMI touch, caratterizzato da un maggior numero di servizi Audi connect. Per tre anni, gratuitamente, si avranno i servizi Audi conect navigation&infotainment. Via app myAudi, invece, l’accesso ai servizi remote&control per verificare lo status del veicolo. Non manca la chiamata d’emergenza, la possibilità di prenotare un intervento presso la rete Audi, fino a un assistente personale.
    Assetto ribassato di 20 mm
    A quanti chiedono altro a un crossover urbano ad alte prestazioni, interesserà sapere dell’assetto ribassato di 20 mm rispetto a una normale Q2, le sospensioni con Audi drive select per variare la risposta insieme ad altri parametri, dallo sterzo (a demoltiplicazione variabile) all’intervento dei controlli di stabilità e trazione.

    Va forte Audi SQ2 restyling, fa i 250 orari e accelera in 4”9 sullo zero-cento, merito del 4 cilindri 2 litri, dotato di iniezione diretta e indiretta, strategia funzionale a ottimizzare l’operatività in tutte le condizioni e contenere le emissioni di Co2, che si attestano sui 188 g/km a fronte di 6,5 lt/100 km di consumo dichiarato nel misto WLTP. Un’ottica di efficienza d’uso che può ampliarsi con la modalità efficiency, nella quale il crossover attua una strategia avanzata di coasting tra motore e cambio S tronic 7 marce.
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    Se i fari Matrix led adattivi assicurano la massima luminosità degli abbaglianti, riducendo l’intensità dove necessario per non accecare altri guidatori, in chiave sicurezza sono anche altri i dispositivi disponibili su SQ2.

    Adas come il cruise control adattivo fino ai 210 orari, con traiettoria assistita, il monitoraggio anticollisione in retromarcia, proseguendo per l’assistente al parcheggio completamente automatizzato e il Lane Change Warning. LEGGI TUTTO

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    Incidenti mortali: quali le strade più pericolose in Italia? Lo piega l'ACI

    Attraverso lo studio “Localizzazione degli incidenti stradali 2019”, ACI ha fornito una chiara analisi relativa ai 36.526 incidenti (di cui 1.143 mortali), con 1.257 decessi (il 39,6% del totale) e 58.535 feriti, avvenuti su circa 55.000 chilometri di strade della rete viaria principale dell’Italia durante lo scorso anno, con un indice di mortalità medio su questa rete pari a 3,4 morti per 100 incidenti.
    Incidenti: ecco le statistiche
    Dall’analisi dell’Automobile Club d’Italia emerge come nel 2019 il numero di incidenti sia leggermente in calo nelle autostrade (-1,5%), così come il numero di morti (-6,9%); incidenti che diminuiscono anche sulle strade extraurbane (-3,8%), insieme ai morti (-6,8%); nei centri abitati gli incidenti rimangono stabili, a fronte di una diminuzione dei morti (-5%), mentre nei piccoli centri, attraversati da strade extraurbane, anche gli incidenti. In bas ai calcoli, si arriva a un dato esemplificativo: 74 incidenti su 100 avvengono nei centri abitati, 5 in autostrada e 21 su strade extraurbane.
    Giorni, mesi, orari
    Giugno e luglio sono i mesi con la maggiore incidentalità (rispettivamente 10,1% e 10% del totale). Il venerdì è il giorno in cui si verificano più incidenti (14,9%). Dalle 18 alle 20 le ore più critiche. L’indice di mortalità, tuttavia, risulta più elevato a marzo (4,6 decessi ogni 100 incidenti), mese che si colloca al secondo posto anche per numero di morti (135) dopo giugno (147).
    Veicoli industriali: quanto sono coinvolti
    In confronto al 2018, in generale, gli incidenti sono diminuiti del 2,1% (-779) ed i decessi del 6,9% (-93). Un altro dato significativo dei dati del 2019, se confrontati con quelli dell’anno precedente, è che in autostrada i veicoli industriali – autocarro (anche leggero), autotreno o autoarticolato, motrice – sono coinvolti in incidenti nel 20,4% dei casi. Nel 2018 la cifra era notevolmente maggiore.
    Ciclisti, “dueruotisti” e pedoni
    Si scoprono anche gli utenti che rimangono maggiormente coinvolti. Infatti, il 33,8% (praticamente 1 morto su 3) è ciclista, “dueruotista” (moto o scooter) oppure un pedone. Nel 20,4% dei casi è deceduto un motociclista (257), nel 9,1% un pedone (115) e nel 4,2% un ciclista (53). Rispetto al 2018, diminuiscono i pedoni morti (erano 137, pari al 10,2%), mentre i ciclisti morti aumentano (erano 39, pari al 3%). Rispetto al totale dei morti per modalità di trasporto, i pedoni sono il 21,5%, i ciclisti il 21% (era il 17,4% nel 2018) e “dueruotisti” il 32,7%. Aurelia, Casilina, Tirrena Inferiore, Tiburtina Valeria e Tosco Romagnola sono i tratti dove in media vengono investiti maggiormente i pedoni.
    Recordman di velocità muore a 47 anni: l’incidente è fatale
    Le strade peggiori e quelle che migliorano
    ACI ha anche individuato le strade urbane ed extraurbane dove sono avvenuti più incidenti. Per quanto riguarda le strade urbane, la Penetrazione urbana della A24 (13,2 incidenti/km), la Tangenziale Nord di Milano nel tratto Monza e della Brianza (10 incidenti/km) e la Diramazione di Catania A18 dir (9,4 incidenti/km), sono, infatti, le strade sulle quali si verificano più incidenti, mentre per la rete autostradale la media nazionale è di 1,2 incidenti/km. Per le strade extraurbane, dove la media nazionale è di 0,6 incidenti/km, il primato negativo spetta alla Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nei tratti in provincia di Milano (8,3 incidenti/km) e in provincia di Monza e della Brianza (7,6 incidenti/km) e alla SS 131 dir. Carlo Felice in provincia di Cagliari (7,2 incidenti/km).
    Ma, infine, si possono anche riscontrare statistiche positive: rispetto al 2018, ci sono infatti alcune strade dove gli incidenti sono diminuiti in maniera consistente. Tra di esse, il primato va alla SS 313 di Passo Corese, in provincia di Rieti, la SS 186 di Monreale, in provincia di Palermo, la SS 254 di Cervia – in particolare in provincia di Forlì-Cesena – e la SS 211 della Lomellina nella tratta in provincia di Novara: in questi punti, la diminuzione degli incidenti è stata almeno del 45% e non si sono verificati eventi mortali. LEGGI TUTTO

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    Google omaggia Eliška Junková: il Doodle 16 novembre per la Regina del volante

    Google ci sorprende sempre con i suoi divertenti e ironici Doodle. Quello del 16 novembre 2020 sarà sembrato insolito ai più. “Chi è Eliška Junková?” si saranno chiesti in molti spostando il cursore sull’immagine. Si tratta di una delle migliori donne pilota di tutti i tempi, tanto da meritarsi il soprannome di “Regina del volante”. E Google ha voluto omaggiarla nel giorno del 120° anniversario della sua nascita.
    Una carriera con Bugatti
    Eliška Junková è nata a Olomouc il 16 novembre 1900 ed è morta a Praga il 5 gennaio 1994. Negli anni ’20 si è fatta conoscere come pilota della Bugatti. Il suo abbandono alle corse, però, è stato prematuro: nel 1928 ha detto addio alla pista dopo che il marito Cenek Junek, anche lui pilota, ha perso la vita in un incidente sul circuito di Nurburgring alla guida di una Bugatti.
    Bugatti Bolide, come in Formula 1 a Le Mans in 3’07” LEGGI TUTTO

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    Diesel Euro 6, nessun rinvio per gli aggiornamenti: dal 2021 solo motori evoluti

    Nuova notizia, nuovo ostacolo per le auto alimentate a Diesel. Considerando le conseguenze commerciali che la pandemia sta causando in tutto il mondo e in tutto il settore, l’industria automobilistica aveva ufficialmente chiesto una proroga (di almeno sei mesi) dell’introduzione dei nuovi motori Euro 6 evoluti, forti di non meno di 500.000 vetture assemblate da poco e che potevano avere fortuna dal punto di vista del mercato.
    Immatricolazioni auto di ottobre, effetto incentivi finito
    Rimangono ancora 500.000 auto a gasolio da vendere
    E invece, la Commissione Europea ha bocciato la proposta: quindi, dal 1° gennaio 2021 tutte le nuove immatricolazioni di auto a Diesel dovranno essere per legge omologate Euro 6d. Le Case automobilistiche hanno quindi, in teoria, 500.000 vetture a gasolio (non Euro 6d) da poter vendere in un mese e mezzo. Tempistica francamente impossibile da rispettare.
    Entro tre anni, solo 80 milligrammi di ossidi di azoto per km
    Le esigenze della filiera non sono quindi state considerate rilevanti quanto la tutela ambientale: entro i prossimi tre anni, le auto a Diesel potranno emettere soltanto 80 milligrammi di ossidi di azoto per km. Per rispettare tale impegno, è fondamentale cominciare il più presto possibile, quindi già a partire dal primo giorno del nuovo anno. Con buona pace dell’industria automobilistica, rimasta delusa dal rifiuto delle autorità.
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