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    Jeep e Ignazio Moser insieme per “The Jeep Way”

    Il percorso evolutivo di Jeep® rispecchia appieno la filosofia che da sempre muove il brand e che l’ha reso famoso in tutto il mondo per i suoi valori inimitabili di libertà, avventura, autenticità e passione. Il passo più attuale di questo percorso raggiunge oggi il mondo dell’elettrificazione, attraverso tappe di avvicinamento che hanno definito l’approccio del brand a una propulsione ibrida plug-in capace di esaltare la proverbiale capability off road che contraddistingue ogni modello della gamma.
    Jeep, assieme a Ignazio Moser, ci accompagna alla scoperta dell’evoluzione verde del brand, all’insegna della connettività, dell’elettrificazione, del divertimento di guida e delle eco tecnologie. Sottolinea Moser “La macchina ibrida è sicuramente un passo avanti verso la riduzione dell’inquinamento, che tutti dobbiamo cercare di fare nell’immediato, non è una cosa che si può procrastinare di molto. La modalità ibrida è sicuramente utile soprattutto per girare in centro, perché c’è l’opzione dell’elettrico ma c’è anche l’opzione del motore a benzina che da quel brio in più che le macchine totalmente elettriche non riescono a dare”. Il connubio tra elettrico e termico dà vita ad un percorso che proietterà il marchio nel futuro, abbinando le leggendarie capacità off-road del marchio allo spirito urbano, moderno e sofisticato.
    La tradizione, lo spirito, i valori ma anche le passioni di Jeep vengono condivise da Ignazio Moser, una su tutte quella per il viaggio. “Amo i viaggi avventurosi e dinamici, quelli che ti danno energia e ti fanno scoprire posti nuovi. Sebbene il periodo limiti gli spostamenti, un itinerario che mi sento di consigliare è proprio qui in Lombardia: L’Oltrepò Pavese, terra di vini ed in particolare una zona spumantistica a Pavia, che offre dei paesaggi collinari e dei panorami emozionanti ma è più “selvaggia” rispetto ad altre zone vinicole” racconta Ignazio.
    Un perfetto “terreno di prova” per la nuova Jeep, che permette di arrampicarsi sulle colline nel totale rispetto della natura. Il brand parte del gruppo FCA, si riconferma pioniere di nuovi segmenti e nuove tecnologie, muovendo un altro passo verso l’armonia con l’ambiente e la riduzione del costo totale di esercizio con i nuovi modelli dotati di tecnologia ibrida plug-in.
    Un’elettrificazione senza compromessi, che si integra con l’impareggiabile contenuto tecnico di ogni SUV Jeep, e che rende Jeep Renegade 4xe e Jeep Compass 4xe veicoli di libertà totale capaci di portare a un livello superiore le proprie doti, attraverso una delle tecnologie a basso impatto ambientale più avanzate: “The Jeep way”, l’elettrificazione secondo Jeep. LEGGI TUTTO

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    Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI fino al 2024

    Nella serata di ieri, l’Assemblea dell’Automobile Club d’Italia ha confermato Angelo Sticchi Damiani Presidente dell’ACI per il quadriennio 2021-2024, con oltre il 94% dei voti. Leccese, coniugato, due figli, ingegnere civile e stimato progettista di infrastrutture stradali, Sticchi Damiani è al suo terzo mandato al vertice dell’associazione degli automobilisti italiani.
    DIGITALIZZAZIONE
    Sotto la sua Presidenza, l’Aci ha “cambiato passo”, a partire dall’importante impulso alla digitalizzazione del PRA, oggi l’amministrazione pubblica più avanzata nella dematerializzazione dei documenti e  nella semplificazione dei servizi a utenti privati e operatori professionali, con l’80% delle operazioni richiedibili da remoto, via mail o PEC. Sforzo enorme che si affianca alla avanzata progressiva attuazione, in piena collaborazione con il MIT, del Documento Unico che unifica la Carta di Circolazione e il Certificato di Proprietà.
    Digitali – tramite sito ACI o semplici App per smartphone – sono anche quasi tutti i servizi di ACI per l’automobilista, dal pagamento del bollo allo storico soccorso stradale, dall’ avviso di annotazione sul proprio veicolo di un  fermo amministrativo, all’avviso di scadenza della patente.
    SICUREZZA STRADALE
    Forte anche l’impegno della Presidenza Sticchi Damiani sul fronte sicurezza stradale con ricerca, formazione e informazione, in particolare per la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti, che sulla strada sono i più vulnerabili e ancora troppo spesso vittime. Un impulso concreto in questo senso, è stato dato dalla creazione dei Centri di Guida Sicura, da periodiche campagne nazionali di sensibilizzazione, dallo studio e proposta di soluzioni per ridurre l’incidentalità, dal costante contributo legislativo al Codice della Strada, per improntare le norme al rispetto e alla responsabilità prima che alla sanzione, per sua natura successiva all’infrazione.
    AUTOMOBILISMO SPORTIVO
    È grazie alla passione e all’impegno di Sticchi Damiani se è stato possibile conservare in Italia le più importanti competizioni internazionali, a iniziare dal Gran Premio di Monza di Formula 1, potenziando, al contempo, il movimento sportivo di base: oltre 800 gare all’anno nelle diverse discipline, kart, rally, corse in salite, gare di regolarità. Uno sforzo non per pochi come si potrebbe pensare, anche perché le competizioni automobilistiche sono il principale vettore delle nuove tecnologie che vengono poi applicate ai nostri veicoli, e  concorrono anche al PIL del comparto turistico, portando nel mondo l’unicità dell’Italia, anche attraverso competizioni storiche come Mille Miglia o Targa Florio.
    MOBILITÀ DI DOMANI
    Ma il grande lavoro di questi ultimi anni, quello più impattante nella vita di ognuno, è l’impegno portato da ACI per comprendere, definire e attuare la mobilità di domani. Su questo punto il pensiero di Sticchi Damiani è chiarissimo: oggi non esiste qualità della vita senza una qualità della mobilità e le nuove tecnologie – auto elettriche, semi-elettriche, a guida autonoma, connesse – sono fondamentali per pensare alla nuova mobilità ma da sole non bastano a ridurre l’inquinamento da traffico, ad aumentare la sicurezza e a migliorare la sostenibilità economica. Su questa base ACI, prima ad aver portato il car sharing in Italia e prima a realizzare una rete di ricarica per auto elettriche, è diventata centrale nella trasformazione della mobilità con l’obiettivo dichiarato di contribuire allo sviluppo del Paese e al benessere degli italiani. Una sfida dai tempi lunghi, che richiede nuove e diverse infrastrutture, un differente e diffuso approccio dei cittadini, una volontà concorde tra i diversi attori pubblici, a iniziare dai Comuni, e tra i protagonisti privati, a iniziare dai Costruttori.
    La terzietà di ACI, l’essere un soggetto pubblico ma a base associativa dotato di competenza ed esperienza centenaria, la rende il soggetto ideale per dare ordine e impulso all’ammodernamento della mobilità italiana, individuale e collettiva, condivisa e delle merci, che è uno dei principali asset competitivi tra le economie nazionali. La vera sfida del XXI secolo, che certamente segnerà la prossima Presidenza e i prossimi anni di attività dell’Automobile Club. LEGGI TUTTO

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    Yamaha Tracer 9: ridisegnata e più divertente che mai

    La Casa di Iwata apre le porte del 2021 con la nuova Tracer 9 – la moto Sport Touring evoluzione della vecchia Tracer 900 – e che ora, grazie al nuovo motore 3 cilindri totalmente in linea con la nuova omologazione Euro 5, oltre al nome vede cambiare anche la cilindrata (890 cc), garantendo ulteriori cavalli e una maggior coppia. Un mezzo in grado di regalare intense emozioni sia su tragitti lunghi, che su tortuose strade montane. Merito soprattutto del nuovissimo telaio in alluminio pressofuso capace di gestire enormi carichi di peso.
    Tutte le novità

    Il motore CP3, come per la naked MT-09, un aumento di cubatura fino agli 889 cc con potenza massima dichiarata di 119 CV a 10.000 giri/min. Sale la coppia ora di 93 Nm a 7000 giri/min. Il peso si attesta sui 213 Kg. Il pacchetto elettronico vede una nuova IMU a 6 assi che controlla i sistemi di TC, ABS su due livelli e con funzione Cornering, sistema di controllo dello slittamento, il controllo del sollevamento ruota anteriore (LIF) impostabile su tre opzioni per il miglior controllo su diverse superfici e condizioni meteo . Nuova la strumentazione, ora composta di due schermi TFT, e l’illuminazione è full LED.
    Ben 8 posizioni di guida diverse

    Novità anche sul fronte della ergonomia e comfort: il nuovo design della parte frontale della Tracer 9 grazie anche al nuovo plexiglass (regolabile su 10 posizioni), dovrebbe garantire miglior riparo dall’aria, mentre la sella del pilota è montata 15 mm più in basso rispetto al modello precedente e dispone di un semplice regolazione di altezza a due posizioni.Ulteriori modifiche all’ergonomia possono essere eseguite regolando le pedane di 15 mm verso l’alto o verso il basso e la posizione del manubrio può essere spostata in avanti di 9 mm e verso l’alto di 4 mm, invertendo la direzione dei morsetti del manubrio, per un totale di 8 posizioni di guida diverse.
    Disponibile in due colori

    La nuova Tracer 9 sarà disponibile in due nuovi colori. Redline è un’audace tinta rossa che completa il carattere sportivo della moto, mentre Tech Kamo presenta una tinta verde-grigia. Le consegne ai concessionari Yamaha inizieranno a partire da marzo 2021, al prezzo di listino di 11.199,00 f.c.
    Tracer 9 GT, ecco cosa cambia

    La nuova versione delle Tracer si avvale di una serie di accessori (di serie sulla GT, ma disponibili anche per la “standard”) che ne aumentano il raggio di azione. Valigie laterali, ampie e con finiture laterali verniciate in tinta con la carrozzeria, sospensioni KYB a controllo elettronico, cambio Quick Shift, luci con funzione cornering, manopole riscaldabili e colorazione dedicata. Il prezzo sale: siamo a quota 13.599,00 f.c. con consegne a partire sempre da marzo 2021.

    I dettagli
    Motore CP3 890cc EU5Telaio leggero pressofuso in alluminio con sistema CFCapacità di carico di 3 valigie completeIMU a 6 assi e sistemi di assistenza al pilota sensibili all’inclinazioneDesign e stile di nuova generazioneIlluminazione completamente a LEDDoppio schermo TFT da 3,5 polliciCerchi SpinForged leggeriNuove sospensioni regolabiliSella regolabile a 2 posizioniCarenatura aerodinamica LEGGI TUTTO

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    Nuova Subaru BRZ: più cavalli e coppia dal prossimo autunno

    Attesissima da chi apprezza, ancora e nonostante tutto, il bel guidare, puro, nuova Subaru BRZ rivela i contenuti di una coupé compatta che guadagna potenza e coppia, migliora ulteriormente il bilanciamento delle masse ma, a dispetto delle indiscrezioni, non si converte al motore turbo.
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    La produzione partirà nel 2021, in autunno andrà su strada negli USA, verosimilmente sarà nel 2022 che la vedremo in Europa. Un bel progetto per i progressi compiuti sul design, ordinato e nei punti giusti con la matita a calcare i tratti della sportività: passaruota anteriori e posteriori, soglie sottoporta, il volume posteriore. Decisamente bella. Della prima BRZ – come della Toyota GT86, progetto gemello che seguirà questa nuova BRZ e diverrà Toyota GR86 – si è spesso detto mancasse di coppia e di un extra di potenza.

    Telaio, doti d’eccellenza
    Del telaio, solo lodi. È stato ottimizzato, reso più rigido nei valori torsionali del 50%, si arriva al 60% per il dato che direttamente incide sull’inserimento in curva, inoltre ha un baricentro ancor più basso grazie all’installazione del motore.
    Motore boxer, aiuta a star giù
    Ecco, il propulsore resta un aspirato, di cubatura generosa, un 2.4 litri boxer dal quale prendere il vantaggio di leggerezza e abbassamento delle masse per l’installazione sotto al cofano, ma solo 249 Nm di coppia motrice, contro i 205 Nm del boxer 2 litri aspirato della precedente generazione.
    E anche sul fronte della potenza, i 228 cavalli sono sì un passo in avanti rispetto ai 200 cv del 2.0, ci si aspettava tuttavia qualcosa in più. Smentiti i rumours di un turbo benzina 1.8 litri, nuova generazione sviluppata da Subaru, piuttosto il 2.4 litri aspirato, con iniezione diretta e indiretta firmata Toyota, accoppiato al cambio manuale 6 marce o automatico 6 rapporti con logica Sport mode: produce la doppietta in scalata e, utilizzando i sensori di imbardata, sa quando tenere il rapporto anche al limitatore, anziché passare al successivo.
    La zona rossa arriva a 7.000 giri/min, non sono state ancora diffuse le prestazioni nel corso della presentazione per il mercato americano, dove la massa dichiarata è di 1.315 kg, un valore superiore ai 1.243 kg della BRZ di prima generazione europea ma da confrontare una volta che verranno annunciate le specifiche di BRZ per il Vecchio Continente, viste le differenti esigenze di omologazione che si riflettono sul peso complessivo.
    Dimensioni invariate, assetto curato
    Le dimensioni restano di fatto invariate, con 4,25 metri in lunghezza su un passo di 2,57 metri, per 1,77 metri di larghezza e un’altezza circa 1 centimetro più bassa, a 1,30 metri. Confermato il differenziale a slittamento limitato di serie su tutte le versioni, la duplice offerta di cerchi da 17” (215/45 R17) o 18” (215/40 R18) e lo schema sospensivo: anteriore MacPherson rivisitato, posteriore a doppi bracci oscillanti, in un sottoscocca opportunamente irrigidito con strutture dedicate per l’installazione della sospensione posteriore e con punti di attacco al telaio rinforzati.
    Sfoglia il listino Subaru: tutti i modelli sul mercato
    Degli interni tutto ruota intorno a elementi come i sedili sportivi e il volante, la verifica “sul campo” di come si cuce addosso al pilota la nuova Subaru BRZ 2022, piuttosto che dell’infotainment connesso da 8 pollici e di una strumentazione digitale da 7 pollici, con schermo personalizzabile e info utili alla prestazione: amperaggio della batteria, temperatura dell’acqua, forza G sviluppata durante la guida. Per la sicurezza di marcia, i sistemi Adas del Subaru EyeSight sono presenti a bordo. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, la tuta di Leclerc va all'asta per beneficenza

    Con il Natale che si avvicina e desiderio di molti di fare – o farsi – un regalo, magari sostenendo una buona causa, si è aperta l’asta di CharityStars per raccogliere fondi destinati al Centro Dino Ferrari. Tra i tanti oggetti in vendita fino al 9 di dicembre anche alcuni pezzi da collezione con il Marchio del Cavallino Rampante e autografati dai protagonisti della Scuderia di Maranello. Numerose le Case di moda e i personaggi che contribuiranno alla stessa causa.
    Guido Meda: Leclerc e gli dei dell’auto meritano rispetto
    Uniti per la ricerca
    L’Associazione Centro Dino Ferrari è stata fondata nel 1984 da Enzo Ferrari in memoria del figlio Dino, scomparso prematuramente a causa della distrofia muscolare. Da allora, l’Associazione sostiene la ricerca nel campo delle malattie neuromuscolari e neurodegenerative, con l’obiettivo di debellare malattie al momento purtroppo ancora senza cura.
    Il Centro Dino Ferrari è sostenuto dalle donazioni di numerosi benefattori, anche attraverso le aste benefiche. Come quella aperta il 16 novembre sulla piattaforma CharityStars, e che resterà attiva fino al 9 dicembre. Tra i numerosi articoli in vendita anche degli autentici pezzi da collezione per gli appassionati del Cavallino Rampante, come il sottotuta utilizzato da Charles Leclerc nella stagione 2019 e autografato dal pilota monegasco, un modellino della Ferrari Monza SP2 della Bbr con la firma dell’ingegner Piero Ferrari (presidente onorario dell’Associazione fondata dal padre) e le valvole della Ferrari F138 del 2013, con l’autografo di Charles Leclerc e Sebastian Vettel. Gli articoli sono corredati da un certificato che ne garantisce l’autenticità.

    Ma non solo gli amanti dei motori e della Rossa sono chiamati a contribuire. All’asta sono infatti stati messi numerosissimi articoli dei Marchi di moda più amati e conosciuti: Giorgio Armani, Tod’s, Moschino, Luisa Spagnoli, Rossocorsa, Trussardi e moltissimi altri. In tanti anche i personaggi famosi che sostengono l’iniziativa, come il compositore Mario Lavezzi, lo showman Angelo Pintus, la cantautrice Jo Squillo, gli attori Germano Lanzoni e Dario Ballantini e l’artista Yi Zhou. Gli articoli all’asta a sostegno del Centro Dino Ferrari sono visibili nella sezione dedicata del sito CharityStars.
    Ferrari, la nuova hypercar inizia i test su strada LEGGI TUTTO

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    Nuova Honda Civic Proto, ecco lo “spoiler” della 5 porte

    Il numero delle generazioni di Honda Civic arriva oggi a quota undici, sebbene sotto forma di Prototype. La nuova Sedan si rivela negli Stati Uniti, dove verrà commercializzata dalla primavera del 2021 e sarà seguita dalla nuova Civic hatchback, Civic Si e la sportiva Civic Type R.
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    Due volumi e Type R sulle quali un occhio attento va posto anche da questa sponda dell’Atlantico. La berlina quattro porte dice quale direzione verrà seguita per il design del frontale, peraltro annunciata dai modelli grafici sfuggiti nei mesi scorsi, dice soprattutto l’impostazione scelta nella progettazione degli interni.
    Nuova Honda Civic: ecco gli interni

    A bordo l’anticipazione è di un ambiente sobrio e razionale, pochi comandi fisici, racchiusi al di sotto di una fascia orizzontale della plancia pregevole per il motivo a nido d’ape dietro il quale sono inserite le bocchette del clima. Il nuovo infotainment è un elemento a sbalzo, da 9 pollici, con le ultime soluzioni in termini di connettività. Così come avverrà per il pacchetto di Adas Honda Sensing, assistenza avanzata alla guida e protezione passiva con l’introduzione di nuovi airbag, prevedibile siano del tipo centrale tra i sedili anteriori, anche alla luce degli ultimi sviluppi prodotti dall’EuroNCAP.
    Nasce su un’architettura evoluta rispetto alla decima serie, nuova Honda Civic. Conserva proporzioni dettate da un’altezza complessiva contenuta, al pari dello sviluppo del volume anteriore; funzionale a una posizione di guida dinamica è l’annuncio di un’altezza ridotta del punto d’anca del sedile di guida – favorisce una posizione distesa –.
    Portellone anticipato

    Del design, l’avantreno scrive tutto un altro capitolo rispetto all’attuale Civic, anche la 5 porte due volumi manterrà un muso marcatamente a sviluppo orizzontale, con i lamierati in tinta della fascia davanti al cofano motore estesi tra i gruppi ottici.
    Sfoglia il listino Honda: tutti i modelli sul mercato
    In coda cambiera del tutto lo sviluppo dei fari rispetto a quanto visto con la Sedan, saranno raccordati e in un volume con lunotto allungato e, ovviamente, il portellone distintivo della hatchback, carrozzeria sulla quale verrà proposta Civic Type R 2022, sempre due ruote motrici e con la possibilità che possa avere una forma di elettrificazione. Ibrido che di diritto andrà sulla compatta. LEGGI TUTTO

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    Jeep Wrangler Rubicon 392, il V8 Hemi regala 470 cavalli

    Wrangler Rubicon 392 debutta finalmente sul mercato col suo V8. Jeep ha presentato la versione più potente del suo immarcescibile fuoristrada, per mettere il muso avanti, sul livello dei cavalli, alla nuova rivale Ford Bronco.
    Arriverà sul mercato nel primo trimestre 2021, purtroppo solo nelle concessionarie americane, non in Europa e in Italia.
    Il V8 Hemi di 6.4 litri è tonante, con i suoi 640 cavalli di potenza e i 647 Nm di coppia e dotato di scarico con valvole attive. Ovviamente abbinato alla trazione integrale Select-Track 4WD e al cambio automatico a otto marce, con palette al volante, permette accelerazioni da sportiva. Da 0 a 60 miglia (96,5 km/h) in 4,5 secondi e i 400 metri da fermo in 13 secondi.
    Grazie anche al Torque Reserve, ovvero il launch control, inusuale per un fuoristrada anche se presente sulla Grand Cherokee Hellcat.

    Forma e sostanza: come si presenta l’auto
    Wrangler Rubicon 392 esibisce la griglia e la presa d’aria (operativa anche in caso di guado grazie al sistema Hydro-Guide) sul cofano specifiche, dispone di assetto rialzato di ben cinque centimetri, telaio rinforzato e ammortizzatori Fox.
    Presenti gli assali rinforzati Dana 44 con il blocco elettronico dei differenziali. I cerchi sono da 17 pollici e i pneumatici dedicati da 33 pollici (che rendono dato dell’accelerazione ancora più impressionante).
    La personalizzazione estetica si completa con strumentazione con grafica dedicata, interni in pelle con ricami personalizzati e badge esterni.
    Jeep Gladiator Top Dog Concept, quella avventurosa LEGGI TUTTO

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    Sciopero benzinai, dal 27 novembre in autostrada si fermano i rifornimenti

    Scoppia la rabbia dei benzinai. Con l’Italia divisa per fasce rosse, arancioni e gialle, tra il coprifuoco e mini lockdown sparsi in tutta la Nazione – che inevitabilmente limitano la circolazione delle automobili e di tutto il parco circolante -; dal 27 novembre infatti le stazioni di servizio di carburante saranno in sciopero e incroceranno le braccia in autostrada.
    A comunicarlo, con una lettera direttamente indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al Governo sono i sindacati e le associazioni del settore Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio.
    Zona gialla, arancione e rossa: le nuove regole in auto
    Dati e orari dello sciopero
    La chiusura dai benzinai della rete autostradale inzierà quindi da venerdì 27 novembre nelle ore notturne e verrà estesa con l’inizio della settimana seguente da lunedì 30 novembre anche alle ore diurne.
    “Constatato il pressoche? azzeramento delle vendite a fronte del mantenimento dei costi fissi, dalla fine della prossima settimana i benzinai non saranno piu? in grado di garantire l’apertura degli impianti. Con continuita? e regolarita?. Se non c’e? mobilita?, non ci sono erogati e non c’e? fatturato. E i gestori non possono rimanere con gli impianti aperti a solo presidio del territorio”, si legge nello scritto. 
    L’appello al Governo e a Patuanelli
    La richiesta di Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio è quella di aprire almeno un tavolo di tarttative affinché venga sostenuto il settore intero e quindi che anche i benzinai vengano inseriti nelle categorie interessate dagli aiuti economici e nei provvedimenti del DL Ristori. L’appello oltre che per Conte, è indirizzato anche al ministro dello Sviluppo Economico: “Una sia pur minima interlocuzione e? sempre stata rifiutata dal Ministro Patuanelli e che permane una sorta di indifferenza alle problematiche sollevate”.
    La situazione catastrofica che vivono le stazioni di rifornimento e tutto l’indotto, coi limiti imposti alla mobilità e al settore dei trasporti, è catastrofica: “La distribuzione dei carburanti ha subi?to -in questo 2020- un vero e proprio tracollo che porta a registrare perdite di erogato (e fatturato) superiore al 40% sulla viabilita? ordinaria e di circa il 70% su quella autostradale. Non si sono concretizzati gli interventi ripetutamente annunciati quali il ‘trasferimento’ alle gestioni della riduzione delle royalties da parte dei concessionari autostradali agli affidatari e che la categoria e? ancora in attesa dell’emanazione -da parte del Mise- dei decreti attuativi sui “contributi figurativi”, destinati al parziale ristoro dei gestori che, in autostrada, sono stati costretti ad essere aperti comunque, in ossequio al pubblico servizio essenziale”.
    Lombardia zona rossa: sospesi tutti i blocchi del traffico, diesel compresi LEGGI TUTTO